"L'Italia e l'Occidente: il ruolo dell'Italia nella costruzione di un nuovo ordine internazionale fondato sulla pace e la libertà" - organizzato da Sandro Bondi e da don Gianni Baget Bozzo, nell'ambito della 2ª edizione della Scuola di formazione politica di Forza Italia - Gubbio 2003 (presso il Park Hotel "Ai Cappuccini"; 5-6 settembre 2003)

La nostra seduta di oggi
Che come voi sapete ha in programma
Interventi di Stefano Mannoni del professor Stefano Mannoni e del professor farsi coi arriverà un po'in ritardo rispetto alla tabella di marcia il professore sì professors ENAC senatore Pera e e quindi questo sarà il percorso della nostra giornata di oggi per quello che riguarda questa mattina volevo aggiungere due cose una una comunicazione e la comunicazione questa questo lo dico anche ai fini logistici e così via
E e annunciato il la presenza del presidente Berlusconi nella mattinata di domani questo lo diciamo perché
Perché rappresenta diciamo così la il coronamento della conclusione di questi di questi lavori è un'occasione anche di riflessione
Politica collettiva e anche lo dico perché così voi potete regolarvi per quello che riguarda i lavori io voglio fare in in apertura solo due telegrammi sostanzialmente mandare due telegrammi di precisazione rispetta alcune cose che ho letto anche sui giornali e così via
Dai dalla lettura dei giornali di oggi sembra che queste una riunione di funky muniti di di artigli che sostanzialmente si scagliano su tutto e tutti da Cosa nostra così è una rappresentazione diciamo così assolutamente forzata di quello che in primo luogo ha detto nella sua relazione Sandro Bondi ieri e in secondo luogo di quello che è poi la natura profonda di Forza Italia che è una grande formazione politico di centro moderato il Riformista
Il fatto che c'è un retro ci stanno vari retroterra politici culturali nella realtà di Forza Italia che derivano dal mondo cattolico dall'aria al socialista riformista dall'area laica e così via chi come ha detto Sandro ieri
Poi sono dei retroterra che però poi vengono come dire a fondersi insieme
Nella storia nella iniziativa di Forza Italia e che si incontrano anche con coloro che fino al novantaquattro non avevano fatto politica tutto questo ci dice che Forza Italia e per un verso una formazione politica nuova nella quale ognuno ha da prendere rispetto ad altro di alta formazione ma che allo sguardo rivolto al presente e al futuro più che alle passato il passato e un retroterra culturale da tenere da tenere conto e mai da dimenticare e comunque sia il nostro passato sia il nostro presente non è certamente quello di una formazione estremista ma è quella anzi di una formazione moderata e riformista impersonata dal nostro l'iter perché la storia la caratterizzazione
E la vicenda di Berlusconi è la storia diurne grande leader che ha avuto un passato da imprenditore e che è un grande leader dell'area moderata di questo Paese
Voglio aggiungere anche che proprio noi veniamo attaccati non perché siamo estremisti ma perché siamo moderati
Nel senso cioè che tutta la storia della sinistra pidiessina
Dalle novantuno novantadue in poi è quella di chi vuole eliminare il centro non vuole eliminare le estreme perché il centro che dà fastidio
E che impedisce l'occupazione del potere di una sinistra di una sinistra giustizialista fu fatta l'operazione contro il centro
Democristiano e socialista e non appena Berlusconi è sceso in campo io e tutti i colpi si sono concentrati Daloui devo dire con una continuità degna di dive diversa cosa dal novantaquattro fino ad oggi quindi noi siamo una formazione di centro non a caso ci collochiamo tutti indipendentemente dalle storie culturali precedenti nel Partito Popolare Europeo
Proprio perché il Partito Popolare Europeo non è più soltanto la proiezione della democrazia cristiana
Il Partito Popolare Europeo eh la grande formazione moderata dell'Europa e quindi in quella grande formazione moderata europea
Si riconoscono tanti filoni tante forze e Forza Italia rappresenta una forza centrale di questa di questa formazione
Certo che nessuno può pretendere di lasciarci distruggere
Ricordava in un bellissimo libro scritto qualche tempo fa Sandro Fontana
Che con l'eccezione di Spadolini
Tutti i leader politici del centro democristiano laico e poi vedere Berlusconi sono stati tutti quanti hanno avuto tutti quanti un'incriminazione e questo non è che abbia avuto per caso avviene perché ribadendo il rispetto per la magistratura nel suo complesso evidentemente c'è un pezzo di questa magistratura che fa politica e che viene attivato da forze politiche questo è quello che noi diciamo
Ma non per attaccare
Per difenderci anche perché noi non ci arrenderemo a diciamo così
Tentativi e ipotesi di involuzione giustizialista questa è la nostra risposta che però è la risposta di una grande formazione
Moderata
Riformista dice entro della vita politica italiana e aggiungo anche un'altra cosa
Una grande formazione interclassista
Questa è un un valore è un termine che mutuo e hanno certamente da quella che è stata la storia per certi aspetti della Democrazia Cristiana che era una grande formazione interclassista e questa lezione
Dire evitare ogni estremismo anche sociale noi la recuperiamo evidentemente mettendola in campo poi rispetto a quello che va fatto oggi
Inter classismo in una interpretazione dinamica c'è un Inter classismo che possono esserci varie versioni dell'Inter classismo una verità al nell'ultima fase c'è stato e la democrazia cristiana c'è stata un'interpretazione statica noi diamo dell'Inter classismo le unite per cioè dinamica e quindi ieri discorso sulla modernizzazione
Della Società italiana e sul nostro riformismo
Ecco detto questo tutto questo a dei risvolti e delle ricadute che riguardano Forza Italia come partito movimento giustamente Sandro Bondi ha ha sottolineato il fatto
Che Forza Italia non vuole ripercorrere i canoni di un partito tradizionale se lo facesse saremo perdenti
Nello stesso tempo però noi dobbiamo sapere che il movimento che ha rappresentato Forza Italia poi è un movimento che specialmente in questa nuova fase deve radicarsi sul territorio
E questo implica sia la capacità di cogliere tutto quello che di positivo è stato fatto nel passato
Sì anche i problemi che noi abbiamo davanti
Che sono dei problemi precisi e seri nella momento in cui passiamo da un partito di opposizione o un partito di governo
Questo attiene innanzitutto alla logica del sistema
Perché purtroppo questo sistema politico del sistema politico-istituzionale un sistema contemporaneamente maggioritario e con forti elementi proporzionali di identità di varie forze allora è molto più facile gestire l'opposizione mettendo assieme le forze le più varie
Io voglio vedere il centrosinistra che oggi mette assieme le forze le più varie come potrebbe tradurre la alleanza da Bertinotti fino a Di Pietro poi in una forza di governo
E questo problema indubbiamente lo abbiamo anche noi lo avevamo meno quando stavamo all'opposizione perché era più facile mettere assieme tutte le forze nel no quando devi dire di sì e fare delle scelte questo si misura
Con questa complessità e contraddizione tra maggioritario proporzionalismo che anche la ragione per cui stiamo facendo una riflessione su riforme istituzioni forme istituzionali su modelli vari come quello tedesco e così via
Ma l'altro punto è che che riguarda Forza Italia e che certamente Forza Italia come veniva ricordato ieri sia da Sandro Bondi sia da Claudio Scajola ha dispiegato il massimo come partito collocato all'opposizione
Oggi però noi dobbiamo fare una riflessione su un nuovo sul fatto che dobbiamo essere forza di governo e rappresentare il governo sul territorio ma dobbiamo anche porci un interrogativo l'interrogativo si riferisce a al fatto che minori come dire non solo dobbiamo essere aiutati da Berlusconi cosa che lui fa ottimamente ma dovremmo anche aiutarlo
Nel senso cioè che dobbiamo riflettere su un dato che mette in evidenza tutti i nostri limiti attuali come partito e cioè il fatto che noi alle elezioni politiche otteniamo cento
E alle elezioni amministrative in molte zone scusatemi otteniamo cinquanta sessanta settanta
Questo mette in evidenza che c'è un gatto fra la nostra potenzialità e quello che non riusciamo a raggiungere che mette anche in evidenza i limiti di classe dirigente che noi abbiamo una classe dirigente che ha dato il meglio di se stessa
Nella battaglia di opposizione ma che oggi diciamo così deve superare dei limiti derivanti da alcune osservazioni che Marcello Dell'Utri ha fatto qualche tempo fa dicendo del rischio che poi ci ricche contraddicendo la nostra natura di partito nuovo di partito movimento
Shirin chiudiamo in noi stessi e addirittura respingiamo spezzoni di società
Ecco nel momento in cui noi diventiamo dobbiamo essere il partito che difende il governo sul territorio dobbiamo essere anche un partito aperto a tutti gli spezzoni di società
E dobbiamo essere anche un partito capace di dire al governo le cose che vanno bene ma anche le cose che non vanno bene cioè un partito che ha un rapporto dialettico proprio perché fedele al premier e alla coalizione
è nello stesso tempo un partito che deve essere diciamo così chiederà che ieri senza ori nella società e dire quello che va bene quello che non va bene ecco da questo punto di vista io credo che noi abbiamo moltissime cose da fare
Guai a noi se ci fermiamo nel trionfalismo del passato
Noi dobbiamo discutere sui modelli sul modo di partito che vogliamo fare così via eccetera
Però ogni formazione politica che è stata un grande movimento e che poi era arrivata al Governo rischia sempre l'ossificazione burocratica
E l'ossificazione burocratica poi diventa crisi politica ecco noi dobbiamo avere la capacità di capire
E di sapere che corriamo questo rischio e lo corriamo e dobbiamo superarlo e quindi la nuova fase che il partito deve rappresentare e proprio quella che diceva Sandro Bondi un partito movimento che sa che il suo rischio
E di come dire considerare il risultato raggiunto il risultato del ventuno maggio del tredici maggio mentre in politica oggi con questa velocità nulla è mai raggiunto tutto è sempre in discussione
Perché l'elettorato estremamente esigente e aggiungo e concludo l'elettorato poi che alle elezioni politiche giustamente vota Berlusconi anche a prescindere dal singolo candidato quanti di noi sono stati eletti non per meriti propri ma perché trainati da Berlusconi questo non avviene affatto a livello locale
A livello locale l'elettore non vota Berlusconi l'elettore vota Cicchitto Bondi o o o pastore dico dei nomi a caso sulla base della loro qualità e allora dobbiamo porci il problema
Del perché i risultati che abbiamo ottenuto alle elezioni politiche noi molto spesso non li otteniamo alle elezioni amministrative è una riflessione critica e a e autocritica che ogni grande movimento se intende rimanere tale
E non intende irrigidirsi nell'ossatura burocratica deve fare per andare avanti questo credo che sia il massimo contributo
Che noi come formazione politica possiamo dare a Silvio Berlusconi
Detto questo do la parola professor Mannoni
C'è anche un bel una bella tribunetta
Allora io
Interrogano a onorevole Cicchitto con un pesante è una dichiarazione d'assalto
No tra l'altro ieri Matarrese è capitato anche tu l'Europarlamento cioè regalato due raccomandazioni
Nelle quali
Censura il conflitto d'interessi italiani del duopolio televisivo e considera contrari domani il matrimonio perché
Questo in altri interventi si chiamava dottrina tre Grasso ossia quando Unione Sovietica rivendicare ad avere
Un diritto di intervento sulla sovranità limitata del paese del Patto di Varsavia illimitato
Io credo che
Senta questa l'Europa che ci aspetta con la Costituzione europea non vorrei che dovessimo concludere che si stava meglio quando si stava peggio
Perché per quello che io capisco del principio di sussidiarietà ma può darsi che mi sbagli sussidiarietà significa che uno si deve fare gli affari suoi
Rispettare le competenze e mi sono assegnate non è invadano sistematicamente e aggiungo nel caso del Parlamento europeo in modo selettivo gli affari interni agli altri Paesi
Perché per quattro sindacati sovente sulla nostra stampa che il principe la sovranità popolare non è centrale nel nostro ordinamento e che l'articolo primo dalla Costituzione non esaurisce lo spettro delle fonti legittimazione Gazzetta del popolo italiano ha portato il voto del gesto primordiale della democrazia e non c'è nessuna autorità di secondo o terzo grado che terrestre tre considerarsi alcolizzata mentre il vento negli affari interni italiani questo lo dico ai signori eurodeputati sono ben presenti perché mi auguro che in futuro
Manifestazioni pronunciamenti sudamericane di questo tipo vengano a cessare chiuda questa piccola digressione entra nel merito delle
Comincerà da una domanda molto semplice
Perché siamo in Iraq
è una domanda credo pertinente nella misura in cui parecchi dei nostri connazionali in divisa stanno rischiando la loro vita in Iraq in Afghanistan e perché
Il parallela con il Vietnam ormai diventato moneta corrente voi ricordate il libro di Norman Mailer guai a quindi a china
Io pietra darà una risposta molto diverso da quella che diede a suo tempo normalmente
No in Vietnam sì scusati in Iraq ci siamo per quattro eccellenti ragioni
Prima ragione
Con l'undici settembre gli Stati Uniti sono stati offesi profonda mentre in loro onore
Può sembrare bizzarro ma le nazioni come gli individui si battono per il loro onore
Gli Stati Uniti ci hanno chiesto se volevamo essere dalla loro parte e noi abbiamo risposto di sì
Penso che abbiamo fatto molto bene e vedremo poi perché
Seconda ragione
Troppe passata
Per tre fasi nel corso la sua storia lo State building costruzione dello Stato il nation building la formazione delle Nazioni e democrazie diretti cioè il costituzionalista nel Medioriente
Alcuni Stati sono rimasti fermi alla prima fase
Altri sono passati alla seconda nessuno ha avuto accesso alla terza Anzelmo restituiti
Tre settimane fa Lorenzo Friedman cioè Tom aspetto ma scusate olocausto no l'editorialista del New York Times
Commentava con sarcasmo
La dichiarazione del segretario della lega araba che dichiarava di non riconoscere la legittimità del Consiglio iracheno costituito dalle autorità americane perché no eletto dai cittadini iracheni
Replicava
Fat Man
Quale degli Stati della Lega araba a un governo che ha eletto democraticamente i propri cittadini
Quale
Ce n'è uno forse grazie espressioni libere elezioni
Allora nella misura in cui si ritiene in base a un attimo riga diciamo UIL sogna nelle relazioni internazionali che le democrazie siano meno bellicose
Dei Paesi autoritari
Io credo che questo laboratorio iracheno valesse la pena di essere costituito è una scommessa è una sfida
Non è detto che vada a buon fine i rischi sono elevati ma era una scelta coraggiosa che andava fatta perché i paesi arabi non avevo notato fino a questo momento nessun segno di accedere spontaneamente in base alle loro risorse alla fase Dante motociclistica
Terza ragione allora io non voglio entrare nel merito telle discussioni circa la comunicazione pubblica che è stata tenuta circa le al di distruzione di massa la sua pertinenza la sua accuratezza mi limito però a ricordare una circostanza che è stata completamente obliteratrici battito
Quante è scoppiata la guerra
La coalizione che per dieci anni aveva applicato le sanzioni ed esercitato una forte pressione sui governi iracheno si stava disgregando e si stava dedicando ad almeno tre anni perché i francesi si stanno chiamando fuori perché c'era una forte sollecitazioni perché le sanzioni economica e l'Iraq venissero eliminate
Questa cosa significa significa che
La probabilità
Per disinteresse o negligenza dalla comunità internazionale
Oppure semplicemente per quella sorta di diplomazia sotterranea che inevitabilmente si manifesta quando ci sono rivalità nazionali l'Iraq riprendesse quelle brutte abitudini che aveva contratto nei dieci anni precedenti e questo rischio era elevato gli americani non si sono dimenticati la lezione del mille novecentodiciannove quanto col trattato di Versailles
Furono imposte sanzioni
E limitazione degli armamenti al alla Germania giusto o sbagliato che fosse dopo qualche anno nessun Paese europeo
Era più disponibile a alzare la voce a usare le maniere forti perché queste limitazione degli armamenti fossero osservate
Quarto punto
Fame dispiace dover rievocare
In questa circostanza quelle tre settimane di fuoco che ha passato a questo Paese con quel dibattito grottesco io non riesco a trovare nessun altro aggettivo circa l'articolo undici della Costituzione e la legalità dell'intervento in Iraq allora io dico che l'Italia
A per una volta
Smentito quella nomea l'otto settembre molto presto per cui gli italiani cominciano la guerra da una parte e la finiscono dall'altra
E lo ha fatto in nome del diritto internazionale non dico di un diritto internazionale universale di una certa interpretazione del diritto internazionale
Io vorrei ricordare
Un dato molto semplice elementare che faccia mente constatabile
I tre argomenti che sono stati utilizzati
Giustificare l'intervento in Iraq sono sta quello del potere impliciti implacabile Powers
Si ritiene che una risoluzione dell'ONU debba essere interpretata secondo allo scopo e non secondo la lettera no
Seconda interpretazione materia breccia cioè una rottura delle si espande cessate il fuoco se state fuoco del novantuno prevedeva tutta una serie incombenze a carico del governo iracheno che non sono state osservate
Cessate il fuoco non è un trattato di pace patate bene non c'è mai stato un trattato di pace con l'Iraq c'è stato un cessate il fuoco
Con tutta una serie di oneri che dovevano essere osservate i governi terza argomento intervento umanità intervento umanitario a favore di una popolazione oppressa che non era in grado di emanciparsi defecazione
Ora
Questi tre argomenti tutti e tre li ritroviamo nel contesto della guerra del Kosovo spiattellato i dal governo francese e dal governo belga governo belga che sia pure premurato descrivere un teste di ottanta pagine
è stato presentato di fronte alla corte internazionale di giustizia quanto la Jugoslavia ha fatto un'azione giudiziaria citando in giudizio i Paesi della NATO per questo contatto
Ma non è finita qua
Gli argomenti utilizzati
Nel caso del costo con sono gli stessi questi tre argomenti
Che sono stati toccati dal novantuno al novantotto per la difesa dei curdi per il rispetto del no-fly zone e dal presidente Clinton nell'operazione Desert Fox del mille novecentonovantotto quando solo target militari iracheni sono stati gettati più missili Cruise che in tutta la guerra del golfo del novanta
Allora io voglio dire questo
I curdi sono stati difesi sono stati protetti non in base notificazione esplicita della forza del Consiglio di sicurezza ma in base a questa teoria dei poteri impliciti
Nel novantotto l'amministrazione democratica e questo smentisce che ci siano due politica del diritto internazionale una democratica repubblicana sono esattamente ritenete che interviene per di quella che in modo indebolire la struttura militare irachena in base alla stessa teoria
Allora io voglio dire questo il settanta serale non è nel codice civile nella legge fallimentare il diritto internazionale e ciò che gli Stati vogliono sia
Ci sono interpretazioni in collisione fra di loro interpretazioni divergenti Russia e Cina sapete non erano d'accordo
Sull'intervento del costo perché dice non avevano altri fra Consiglio di Sicurezza la Francia novantotto non era d'accordo con l'operazione Desert Fox bene
In presenza di interpretazioni divergenti la scelta tra l'una e l'altra è una scelta politica che appartiene al governo il quale governo risponde al Parlamento con il rapporto di fiducia
Non c'è nessuna autoritativi tutte la nella Costituzione italiana
Che sia depositaria della scienza della Costituzione che posso dire ciò che la Costituzione dice o non dice e che possano intervenire sul rapporto di fiducia tra governo e parlamento di fronte una decisione politica è una decisione che implica una responsabilità soggetti che non sono responsabili no hanno la titolarità di questo potere di decise io questo lo dico perché
Quelle tre settimane di fuoco che secondo me hanno in qualche modo con questa quali Italia una reputazione di linearità e di coerenza che aveva per tutto fa tanto tempo e che
Era una sorta di memoria storica negativa la nostra nazione sono state conquistate Arturo apprezzo vincendo una concezione formalistica ipocrita del diritto e della Costituzione che spero non abbia più diritto di cittadinanza in futuro
A questo riguardo consentitemi un una piccola digressione professore sul diritto internazionale la specificità del diritto internazionale consiste in questo
Gli stati ossa come trait internazionale
Per tre ragioni perché è nel loro interesse
E l'interesse loro osservarlo piuttosto che ti sorprenderlo
Perché il diritto internazionale offre quello che scrisse un pattern una sorta di aspettativa
Di negoziato e di affidamento che riduce i costi di transazione tradizionalista noi sappiamo quali sono le regole del gioco è molto più facile addivenire a una decisione che se queste del gioco sono contestate o sono ignote
E la terza ragione e che nel rispetto del diritto internazionale contribuisce a definire l'identità dello stato rispetto del diritto
In qualche modo convince lo Stato e convince gli altri stati che trattano un week-end questo soggetto rispecchia il valore del diritto benissimo però tutto questo si riconduce a un principio molto elementare
Gli stati rispettano il diritto internazionale nella misura in cui questo adeguato ai loro interessi e non interferisce in modo plateale in modo grossolano con il rispetto degli interessi di terzi
Se la norma il diritto internazionale non è più adeguata a questo scopo questa norma cambiata e non si può considerare il Consiglio di sicurezza dell'ONU
L'organizzazione delle Nazioni Unite con una sorta di Arca Santa quando negli ultimi cinquant'anni questa estinzione non è stato in grado di soddisfare esigenze primarie di sicurezza quanto ricordate bene già ai suoi inizi mille novecento cinquanta
L'intervento in Korea avviene senza un'autorizzazione legale consiglio di sicurezza e in base a una mera raccomandazione dell'Assemblea generale
Cioè vorrei che fosse chiaro questo concetto gli americani sono da cinquant'anni in Korea e penso che le pene che ci restino no perché il Consiglio di sicurezza si è riunito ha espresso un voto unanime adottato una risoluzione no
Il gli americani sono in querela perché l'assemblea generale nell'inerzia del Consiglio di sicurezza in una risoluzione chiamata Linati cortese raccomandò agli Stati
Volenterosi Willingham l'espressione c'era già allora di operare di intervenire a favore d'acqua
Bene
Questo per quanto riguarda il passato non voluto ritornare su questa vicenda
Dell'Iraq perché credo che sia stato un merito di questo governo e di questa maggioranza che ha tenuto duro non è stato
Ora il futuro
Per affrontare le sfide internazionali che attendono l'Italia tentano questo Paese nei prossimi minuti credo che occorre avere idee chiare su alcuni principi fondamentali
Il primo è come concepire i rapporti internazionali i rapporti fra gli Stati
C'è una sorta di MiTo è stato accreditato ha parlato negli ultimi dieci anni che lo Stato nazione sia una realtà in declino
Che esista una società transnazionale globalizzata che mette in mora gli stati li considera sostanzialmente dei soggetti
Come dire in via di quasi di estinzione
Questa concezione della globalizzazione liberale transnazionale
Ha una parte di parità ma una parte molto limitate certa se voi qualche anno che azione mondiale del commercio le transazioni che avvengono verso il Mondiale commercia
Si può parlare di una società trust nazionale in cui il interessi reciproci fanno sì che si trovino delle soluzioni direi
Accomodanti con una quantità di Paesi del Sud del Nord e quant'altro
Ma quando sono in gioco gli interessi vitali con il parlo di sicurezza i soggetti sovrani sono gli stati nazionale è distacchi nazionale secondo un paradigma
E dire che viene definito realista e che io considero assolutamente plausibile
Agiscono in competizione fra loro
Diffidano
Delle reciproche intenzioni agiscono per il perseguimento del loro interesse e si trovano in uno stato diciamo di quasi a Marsiglia
Questa definizione può essere consegnata molto brutale però e molto realistica
E per convincersene non è necessario guardare ai comportamenti
Dei nostri vicini francesi
I quali
Un giorno si dichiarano terzo Monti stia il giorno dopo si presenta un'ordinanza del Mondiale del Commercio per difendere i loro agricoltori penalizzando quegli stessi Stati del Sud che avevano esaltato e che avevano difeso il giorno prima
Partiamo qual è la percezione degli Stati del fare esistere o degli Stati come la Russa che sono potenze emergenti le relazioni internazionali ebbene se voi passate in rassegna le dichiarazioni pubbliche e le concezioni che sono diffusi in Russia in India e in Cina vedete che il realismo di realismo quello proprio più brutale
In assoluto il paradigma dominante per i cinesi la guerra dell'oppio non ve la ricordate quella quando le cannoniere francesi e inglesi imposero l'apertura dei porti cinesi il
L'invasione la Manciuria non sono successe centocinquant'anni fa ho settanta anni fa sono consiglieri
I cinesi si rapportano agli altri stati
Con la convinzione c'è
Le relazioni internazionali sono a relazioni di forza e signore nazioni brutalmente egemonica
Questo può piacere Ono può piacere ma è così
In russo allora che i russi sono i più sorprendenti di tutti perché hanno interiorizzato una dottrina americana molto
Molto trattato ma molto celle perché la dottrina Monroe per cui come sapete
L'emisfero americano pali Statunitensi e loro rispondono il mistero russa si dati quando voi bene
Divisione delle egemonie teoria dei grandi spazi alla clandestinità realismo più brutale e più puro
L'India
Quindi ci sono quattro paradigmi con concorrenti fra di loro ma quello dominante con una curva si è fatto strada negli ultimi tempi
è quello induista
Bene indiani rivendicano in base alla loro civiltà superiore induista grinta di affermare nato loro spera di egemonia nel loro teatro geopolitico e non in modo molto esplicito senza nessuna forma di timidezza
Tutto questo capire che cosa
Io credo che comprendere la razionalità degli attori sulla scena internazionale sia la premessa anche per creare ordine e giustizia
Introdurre in modo surrettizio considerazioni di moralità
Cercare di imporre di giuridici care tutte le relazioni internazionali contrattati sui diritti umani che sono senz'altro rispettabilissima che forzano le cose
Sia come dire mettere il carro davanti ai buoi bisogna utilizzare la diplomazia la diplomazia quella più classica quella concerto europeo è tornata di gran voga se voi leggete gli ultimi lavori di Kissinger
Sul diritto internazionale etica si è noto quindici pagine sul libro di cinquecento
Lui dice i tribunali internazionali giurisdizioni universali tutte queste sono degli impacci formidabili alla pace alla sicurezza all'ordine
Non dico che ha da sempre ragione ma credo che al ce l'abbia in larghissima misura
Secondo punto
Ma io
Credo che
In questo momento
L'Italia abbia una grande missione da compiere che si è conquistata
Grazie in virtù di quella manifestazione del di lealtà che ha dimostrato agli americani quando questi lo richiedevano
La missione è quella di cercare di chiudere il che che si è formata tra la classe dirigente americana e quella europea Hitler culturale vi posso dire
Per chi frequenta le università americane che ha un po'di rapporti con l'establishment e diventato impressionante ci sono delle ragioni generazionali molto semplici il cinquanta per cento dei senatori è cambiato dal mille novecentonovantadue
Il sessanta per cento dei conti le specie deputati cambiato ogni novecentonovantadue questo significa che la vecchia classe dirigente americana Wasp no della che considerava veniva dall'università Ivy league strada l'euro una seconda patria non esiste più
La nuova classe dirigente americana sa poco sull'Europa per la vita sa poco oltre la propria storia a una approccio reattivo e aggressivo nei confronti del discorso culturale europeo tranne in alcune università altrove considerato sino vesciche citare De Rita tutti tutt'altro ma non sono quelli che decidono le cose quindi non contano niente
E ci troviamo in una situazione nella quale i discepoli del mitica senatore Jesse sì o no per anni è stato il presidente tra Commissione avesse della Camera sono in questo momento nei posti di comando la loro disponibilità allo stato attuale ad ascoltare di rotta e una minima c'è un problema di incomprensione
Delle categorie culturali comuni delle sensibilità che è impressionante
In parecchi università americane mi riferisco quelle in cui si forma la classe gente cioè dello schooner le facoltà di giurisprudenza le business school l'Europa considerato un argomento del tutto marginale la il sud est asiatico e molto interessante una Cina di quello che succede in Francia in Italia in Germania ebbene Lecce un enorme lavoro da fare
Nell'interesse nostro questo è ovvio ma nell'interesse degli stessi americani perché gli americani in questo momento se sono convincenti su quello che è chiamato lo parte Paola no al potere militare l'egemonia così
Sono assolutamente deludenti sul soft power cioè sul potere di persuasione faceva notare che il Dipartimento di Stato che completamente allo sbando vide con un bacio e per i quattro per quattro per cento
Il il Dipartimento da difesa né uno del sedici per cento
Cioè lo sforzo di persuasione fortemente più grandi quelle borse Fulbright non senatore furba certo forza di persuasione e di in qualche modo a costituire un ponte tra le due sponde dell'Atlantico che è sempre stato molto forte perché cinquanta sessanta è venuta completamente meno
E
Si è fatta strada destra americana che trova spazi crescenti anche nostra stampa che penso al tutti disinvolto anche se brillante professore siano alternative personalmente a me non convince molto
Si è fatta strada l'idea che non è che il diritto internazionale vada cambiato si è fatta strada l'idea che altri nazionali non serve a niente
E questo è un po'drastica come conclusione
Tanto più drastica quanto gli americani se la prendono con il Belgio giustamente che la sua legge sulla giurisdizione universale se la prendono con la corte di penale
Giustizia perché non vogliono che i loro soldati sul campo vengano magari giudicati da un ugandese ma forse tutti i titoli per giudicare sul rispetto a convenzioni di Ginevra però allo stesso tempo hanno aperto loro no
Il vaso di Pandora della giurisdizione della extra territorialità
Una legge del mille settecentonovantasette che hanno applicato bene forzare
Costringere le imprese straniere soggetti stranieri che facevano cosa che non era il gradimento del governo americano a assoggettarsi alla giurisdizione americana
Assoggettarsi a sequestri ma i patrimoni nello Stato americano per essere forzati a seguire una linea che non era allora
Ora gli americani stanno riconsiderando questa posizione perché le imprese americane da quando sono bersagli questi stessi queste forme di ricatto giurisdizionale hanno cominciato a perdere la pazienza però un quadro di coerenza e di mancanza di terzo ostilità che non può ultima un altro esempio
E quello del famoso trattato sulle mine antiuomo
Gli americani non si sono presi da Brigatti spiegare che loro quel trattato non l'hanno ratificato perché loro hanno a quaranta mila uomini schierati al confine coreano c'è un confine poroso in cui avvengano fino a poco tempo fa delle incursioni di commandos nordcoreani sistematica e loro senza con le mine anti uomo non sono in grado di proteggere consultati perché non hanno spiegato non la qualcuno di voi era corrente di questa ti questo dettaglio molto pochi e allora voglio dire io penso che l'Italia ha conquistato sul campo la fiducia degli statunitense e la fiducia e l'unica tre messa ottenere il loro re chiedo d'ascolto c'è un grande lavoro da fare
Per ricostituire un comune sentire occidentale che credo che sia l'unica premessa per assicurare un po'di pace un po'di sicurezza nei prossimi vent'anni grazie
O di una per il consenso alla relazione del professor Mannoni e do subito la parola al professore grazie
Buongiorno grazie per avermi invitato
Allora indirizzerò subito dicendo citando qualcuno citando un documento uscito a giugno nessun problema importante nel mondo può essere risolto senza l'impegno congiunto di Stati Uniti ed Europa nessun problema è irrisolvibile quando l'affrontiamo insieme queste poche parole sono tratte dall'appello che alcuni leader della vecchia e della nuova Europa hanno sottoscritto la metà di giugno in piena crisi irachena il punto di partenza di quello quindi voglio dire oggi qui
E l'accettazione sostanziale dell'egemonia negli Stati Uniti in questa fase storica
Nella convinzione che l'unità dell'Occidente non è solo condizione indispensabile per la sicurezza dell'Europa degli Stati Uniti ma rappresenta anche il presupposto per qualunque prospettiva di pace democratica nel mondo
Questa fase della storia che vide l'egemonia degli Stati Uniti non è semplicemente un dato di fatto
Ma lo scenario di gran lunga preferibile a quello che l'ha preceduto di gran lunga preferibile lo scenario della guerra fredda
Questa convinzione profonda non porta però a condividere
Quella sorta di unilateralismo soddisfatto un po'trovo fior di cui fosse maggiore esponente è stato proprio Robert Kagan uno studioso neoconservatore americano questa prima anche Stefano
In un articolo di grande successo anche in Italia Kagan ha tracciato la rappresentazione metaforica di una forte America marziana e di una debole Europa venusiana
Due società divisa ormai su tutto sostanzialmente a partire dall'immagine del mondo da come vedono il mondo
Secondo Kagan mentre gli americani sono convinti di vivere in un inferno o Siano in cui sola forza
Paga io lo pensano convinti di vivere in un paradiso kantiano in cui sono le regole del diritto hanno cittadinanza evidentemente non è così in realtà sabato per quanto riguarda l'Europa la pluralità
Molte quella debolezza spiega le posizioni Adisu unione dell'Europa e questa riunione è la causa della debolezza europea non viceversa
Un'Europa più forte autorevole perché più unita e quindi l'obiettivo a cui chiedono in quanto italiani ed europei dobbiamo tendere
Questo non significa però che l'Europa più unità del benessere anche un'Europa meno amica degli Stati Uniti
E nemmeno che la rottura della solidarietà atlantica costituisca una sorta di passaggio obbligato per costituire una più salda identità europea
Credo che sia intollerabile per tutti la saccente retorica degli edili una Europa potenza civile il cui destino dovrebbe essere quello di bilanciare la potenza degli Stati Uniti
In virtù dell'esempio per riprendere le infelici considerazioni che abbiamo tutti letto ascoltato sentito smentire nel corso delle stato dea o da autorevoli personaggi europei e italiani è singolare però che gli contesta con tanta fermezza e l'idea di primato
Tanto presente nella cultura politica americana poi sia così instancabile nel tentativo di opporre a questo primato a questa forma di eccezionalità americana un eccezionalismo europea sembra talvolta la rete di assistere ratificazione di un colossale otto inganno
Con il quale una parte consistente della classe dirigente europea cerca di nascondersi la propria irrilevanza sulle scelte decisive di politica internazionali credo che sia invece mai abbandonare i vecchi cliché
Speculari un'America muscolare ed in Europa vecchia e codarda
Che ci costringono a guardarsi attraverso le lenti deformanti di reciproci pregiudizi dove l'arroganza della forza si contrappone talvolta all'arroganza della debolezza
Credo che americani ed europei farebbero meglio a osservare come sono simili anche nel commettere errori complementari
Di fronte al problema del mantenimento della pace
Sia gli uni che gli altri si muovono in realtà nella prospettiva che potremmo definire dell'analogia domestica
Dalla quale traggono entrambi un ammaestramento parziale diametralmente opposto americani sostengono che un'idea di governo multilaterale del mondo
Che si ispira al principio democratico non abbia nessun senso
Quando la più parte dei governi non tiene in alcun conto quel principio nella sua politica Interna
Gli europei replicano che la procedura di una gestione multilaterale del mondo condurrà gradualmente anche i singoli governi non democratici verso la democrazia
I primi sostanza fingono di non vedere che almeno per ora il multilateralismo ha visto scarsa applicazione anche nei confronti degli stessi alleati democratici degli Stati Uniti
E che il ricorso strumentale ma continuo alla forza rischia di rendere irraggiungibile
Il figlio di un mondo pacifico perché democratico
I secondi gli europei aggirò la questione centrale
Della necessità talvolta dell'uso della forza a tutela di quegli stessi valori principi in cui essi credano
E sembra non preoccuparsi degli strumenti concreti attraverso i quali può essere raggiunta il fine di un mondo democratico perché pacifico
La questione di quale multilateralismo sia oggi possibile ospitali le ovvero di come sia possibile istituzionalizzare
Un sistema che resterà comunque unipolare per un lungo periodo di tempo e centrale
Al fine di evitare qualunque possibile fraintendimento
Lo subito chiarire che ritengo l'attuale politica americana troppo unilaterale nella sostanza e nella forma ma in politica internazionale distinguere tra forma e sostanza una fatica improba e tante volte inutile quando non controproducenti
Ma sono anche convinto che solo se l'Unione Europea cesserà di essere così isolazionista i ripiegata su se stessa questa negli ultimi dieci anni
Potrà indurre l'America
A riprendere una strada non più di superpotenza solitaria ma ancora una volta di leadership occidentali
Commette un errore grossolano Riina Stefano Mannoni
Che era stata ribadita con forza durante gli anni della presidenza Clinton
Come risposta strutturale a un cambiamento strutturale del sistema politico internazionale
Vi ricorderete tutti che fu madre col volante segretario di Stato del presidente Bill Clinton osservare ai tempi della crisi del Kosovo cito
Sì siamo costretti a usare la forza e perché noi siamo l'America
Noi siamo la nazione indispensabile
Fu lo stesso Bill Clinton a sottolineare che la Provvidenza
Aveva adottato gli Stati Uniti di responsabilità i doveri unici
Gli avvenimenti dell'undici settembre hanno semplicemente accelerato e accentuato una scelta già fatta in sostanza prima
A dispetto del mai sopito unilateralismo americano
La partnership occidentale rimane il pilastro per qualunque ordine che voglia mantenere se le condizioni di benessere delle democrazie se la saldezza di quei principi come la libertà individuale
Dall'istituto all'ispirazione democratica dei governi la parità di genere
L'economia di mercato che fino a oggi solo l'Occidente è stato in grado di internare e di proteggere credibilmente per quanto in maniera imperfetta e continuamente soggetta miglioramenti
Ed è questa unicità nella condivisione di valori e principi che rende
Quella tra l'Europa e Stati Uniti questa un'alleanza inevitabile nel reciproco interesse
Cosa può fare Italia Europa cosa può fare l'Italia nell'Europa
Deve fare due considerazioni sull'Europa
Cercando di sfuggire però dalla dilagante retorica del radioso destino europeo per liberarci appunto contemporaneamente di quell'euroscetticismo che in passato ci ha bloccato troppe volte
Di fronte le opportunità che la storia offriva
Occorre credo partire da un esercito di realismo sapendo che gli ideali sono
Un po'
Le stelle che guidano la navigazione ma non possono essere le rotte di una navigazione più che finiremo per scogli immediatamente però gli ideali
Su questo
Però questa è una posizione sono proprio il punto di riferimento per condurre una politica che non sia solo piccolo cabotaggio
Esercitiamo questi diari però con realismo con il necessario realismo della politica internazionale oggi che l'Europa d'Europa che cerca di unirsi di fronte in forme diverse in forme inedite in forme ardite per molti aspetti deve fare comunque i conti con la permanenza della sovranità degli Stati
Sicuramente con la permanenza della sanità degli Stati fuori d'Europa ma altrettanto sicuramente con la permanenza della sovranità degli Stati Inc euro
Chiunque abbia a cuore davvero
Il progetto è l'ideale dell'unità europea
Di quell'amore sì alla luce di questa consapevolezza
Il che significa non solo evitare di mettere disegno europeo e sovranità statali in aperta intempestiva rotta di collisione come è stato fatto quest'estate questa primavera durante la guerra del con l'Iraq ma significa anche evita
Che perduranti possibili contrasti
Tra le diverse svanita nazionali che i contrasti dai differenti interessi nazionali tale peculiari visioni della politica extra dei diversi stati membri possono finire corrente le impossibile qualunque avanzamento permanente sulla via di una maggiore coesione europea non basta condannare un reset creare ritualmente il risorse degli interessi nazionali
Occorre piuttosto attrezzarsi perché questo fatto possa essere gestito nel superiore interesse generale dell'unità europea
Occorre in una parola sfruttare
La politica nazionale
E gli interessi nazionali affinché possono essere con possono concorrere a determinare posizioni politiche comuni tra gli Stati europei e nel frattempo attrezzarsi per costruire istituzioni che possano capitalizzare per il futuro queste posizioni politiche
Comunque
Lasciati a se stessi o trattati con sufficienza
O peggio ancora trattati con gli strumenti di una irritante euro retorica è difficile vedere come possono essere composti dissidi storici di lunga pezza
Come quelli che vedono la contro posizione di Gran Bretagna e da un lato in Francia e Germania dall'altro
Ci sono ragioni storiche e geografiche politiche culturali che rendono l'opposizione britannica qualunque saldatura franco tedesca
Almeno e la possibile alla possibilità della costruzione di un'egemonia franco tedesca dentro non loro fa almeno tanto radicale tanto intrattabile di quanto è la frattura renana di quanto è stata la frattura renana
è vero che il dissidio tra Francia e Germania è stato quello sulla cui per la cui ricostruzione per la cui soluzione è stata costruita l'Unione europea
Ma sarà pericoloso dimenticare che sentissimo tra Francia e Germania risale alla fine dell'Ottocento quello tra Inghilterra e qualunque egemone continentale data da secoli la Gran Bretagna non ha mai cambiato politica su questo
Mentre cerchiamo di delineare allora la natura la struttura essenziale delle lievi contrapposizione dobbiamo disinnescare l'interno di Europa per costruire una vera Europa
Si finisce inevitabilmente però con il corre il rischio di ridurre il numero dei giocatori
E disegnare così un partito continentale per comodità franco tedesco contrapposto a un partito insulare britannico con qualche Peninsula collegata l'Italia la Spagna
Ecco credo che invece proprio mentre procediamo verso l'Unione
Più coesa e più larga dobbiamo non perdere di vista dato di ricchezza della pluralità nella diversità che l'elemento difficile dell'Europa nella sua caratteristica peculiare
Chiedo che questa pluralità diversità rappresenta l'anima dell'Europa
Vedremo cercare di vedere se papà attraverso questa ricchezza allora se sfruttando la come un'opportunità si possa ricavare un modo per uscire da questa resa contrapposizione tra Gran Bretagna e vallate francese ma dall'altro io credo che sia possibile a condizione di agire con sagacia e con determinazione per realizzare un gioco di squadra che resta in questo momento l'unico modo possibile per superare divisioni interne profonde e riprendere con vigore un processo di integrazione che quanto più necessario come la storia recente si sta dimostrando
Se andiamo indietro la storia Europa possiamo avere una una lezione importante
Ricordando che nel mille novecentoquattordici fu proprio il ridursi
De il gioco tra le potenze europee a due blocchi rigidi la Triplice intesa Triplice Alleanza a rendere inagibile quello che era stato il concerto europeo
Quello che era stato quel gioco aperto anche a potenze medie minori
Affinché potessero gestire comunemente gli interessi dell'Europa
Credo che oggi sia fondamentale per i allargare nuovamente il numero dei giocatori sia fondamentale aprire nuovamente la partita a più giocatori e dico subito che per abbatterne le preoccupazioni britanniche che un'Europa più intere più più unità sia semplicemente un'egemonia franco tedesca
E al suo tempo per convincere i britannici a giocare più seriamente la parte europea tre Paesi hanno davanti a loro una prospettiva importante questi tre Paesi sono l'Italia la Spagna e la Polonia
Sono tre medie potenze simili per dimensioni e peso economico i secondi due la Spagna Polonia
Uno di questi Paesi Italia un socio fondatore il principale alleato degli Stati Uniti e Mitterrand gli altri due Paesi sono Paesi emergenti e la Polonia rappresentante dei nuovi
Entranti in Europa che darebbe pari assicurerebbe né infatti concretamente un direttorio informale aperto a questi Paesi assicurerebbe nei fatti che io Camera sei nuovi entrati non sono soci di serie di nell'Europa avente o quanto diavolo ma sono soci di pari livello
Rispetto agli altri
Fatemi infine dire
Ancora due previsti considerazioni sull'importanza del nostro rapporto euro americano
Almeno per ora almeno fino a questo momento quella tra Europa e Stati Uniti rappresenta l'unica via al multilateralismo il multilateralismo all'interno dell'Occidente sono molte del terrorismo possibile né i fatti il solo multilateralismo accettabile
Se e quando parliamo di multilateralismo non intendiamo un ordine qualsiasi
Uno ordine equamente spartito ma intendiamo un ordine giusto
Inutile terrorismo visse non è un valore
Il multilateralismo diventa un obiettivo cui mirare quando esso lo strumento per affermare qui i principi di libertà che non possono essere oggetto di trattativa
A mano a mano che gli altri stati accedono alla pianticella questi valori l'adesione l'estensione scusate il multilateralismo diventerà moralmente obbligatorio
Non è un problema di razze e di culture sono appena reduce da un convegno internazionale a a Rodi sul sul dialogo tra le culture
In cui sono grossa presenza di ortodossi russi iraniani e compagnia cantante
Ed è singolare e vedere come mantenendo fermi vado in cui noi crediamo da altri punti di vista quello che non sembra così evidente non lo è
Il problema è che lo dobbiamo convivere con queste altre culture senza far venire meno la nostra
Dobbiamo quindi trovare forme di dialogo non possono passare né dal diventare voi
Come loro o nel vergognarci del nostro passato che è stato comunque un passato rispettabile poi tutti gli altri e nel contempo la mente spera di poter trasformare degli islamici Indie laici figli dell'Illuminismo perché la cultura islamica non non può diventare quello che non è
E con tutto ciò devo trovare dei modi convivere
Con loro
Ma credo che non si oppone di razze e di culture e credo che sia semplicemente una questione di alcuni principi fondamentali sui quali l'ordine deve essere costituito ammonimento l'esempio storico di quanto dico l'abbiamo già il Giappone da oltre mezzo secolo fa parte a pieno titolo degli Stati che si riconoscono senza riserve dei principi la democrazia e la libertà
E lo stesso discorso vale oggi per giganti del sud del mondo che hanno imboccato la strada dello sviluppo della democrazia e della libertà e mi riferisco all'India al Sudafrica e al Brasile
E la via difficile di un consesso delle democrazie
Alla alla condivisione dei valori dei provasse anche arsi un altro elemento importante e necessario
La volontà e la capacità di condividere la responsabilità di garantire la sicurezza complessiva del sistema internazionale fino a quando l'America sarà la sola
A farsi carico di questa sicurezza qualunque discorso maggiore multilateralismo rischia di essere un puro esercizio retorico
Credo che qui spetti soprattutto all'Europa
In virtù per la sua storia e la sua ricchezza farsi avanti solo se sapremo essere un partner affidabile come è stata l'Italia durante la guerra in Iraq e credibile in questo compito
Potremo allora aspirare
A ottenere più peso nelle decisioni solo se sapremo essere un fornitore di una quota di sicurezza sistema pubblico internazionale potrà avere l'aspirazione legittima di contare
Questa è la sola alternativa sia un esasperato unilateralismo americano sia l'ormai insostenibile finzione legali Istica dell'eguaglianza tra tutti gli Stati cui faceva prima riferimento Stefano concludevo dicendo che non sono così ingenuo da ritenere che la politica internazionale debba essere orientata esclusivamente da categorie morali e che quindi la potenza relativa dei diversi Stati non vada tenuto in alcun conto
Nelle valutazioni circa la politica estera di una nazione in politica internazionale il realismo non è una scuola di pensiero
è un semplice principio di sopravvivenza e di ragionevolezza
Credo che però per una grande potenza democratica la pratica del multilateralismo nei confronti di rigidi non democratici
Se può essere dettata dalla necessità non rappresenta un comportamento eticamente superiore rispetta la politica unilaterale ma orientata alla diffusione della libertà e della democrazia ed è quindi particolarmente urgente importante nello stesso interesse della leadership americana tornare a costruire le condizioni minime perché la condivisione delle decisioni e delle responsabilità torni a essere la regola aurea almeno tale democrazia vi ringrazio per l'attenzione
Io credo che voglio ringraziare il professor sparsi e credo che con un sincronismo pressoché perfetto stia arrivando Marcello Pera per cui del tra la conclusione del professor parsi all'inizio della comunicazione del professor pena credo che passino pochi secondi ecco quindi aiutiamo questo nostro sincronismo nel senso che la sala rimanga così bell'affollata come credo che tra pochi secondi arriverà tra di noi il presidente del senato senatore Pera
L'unica cosa non funziona il microfono
Dicevo che nel sincronismo è stato perfetto mettendo in conto anche Dini e così via e quindi io non aggiungo assolutamente nulla Etò la parola al senatore Marcello Pera presidente del Senato che ospite graditissimo fra di noi che ha sempre dato il suo contributo a questi nostri momenti riflessivi
Cari amici
Il tema di questo incontro
Comunque il tema che mi è stato assegnato è quello del ruolo dell'Italia nella costruzione di un nuovo ordine internazionale
Ma poiché questa è una scuola politica
Di Forza Italia
E poiché io stesso appartengo a Forza Italia
Prima di arrivare al punto al tema che mi è stato assegnato mi consentirete di parlare in primo luogo
Di politica e di forza Italia
La carica istituzionale che rivesto non mi consente eccetto di impegnarmi attivamente nella milizia politica ma neppure compere comporta la perdita dei diritti politici
Alcune il rispetto che io devo alla mia funzione può essere interpretato
Nel senso ambiguo divertire non dire
Super parte s'
Quale l'istituzione il mio obbligo fra ad essere
Non significa muto
Sibillino né allusivo né obbligo
Super partes nel significato cui io lo interpreto
Significa rispettare due fondamentali vincoli
Il primo è il vincolo della onestà intellettuale che il secondo il vincolo della non ingerenza
Partigiana o faziosa nella politica nelle politiche di partito
Ma poiché io sono qui tra colleghi
E amici da lunga data
Sono certo che essi sanno per primi che dentro il partito
Ne ho avuto
Ne X aspiro ad a vere
Alcuna posizione di potere
Oggi guida o di direzione
Tesse una voce in capitolo ho avuto ho
Si tratta esattamente dell'ANIA bocce personale
E cioè delle mie idee
E sono esattamente queste mie idee che io desidero qui argomentare con voi
Dicevo in primo luogo il partito comincio dalla sua organizzazione
Secondo fotografa Forza Italia al
Vigilia della vittoria elettorale della Casa della Libertà nel due mila uno
Trova che
Era un partito che si avviava su formati tradizionali a parte il Presidente
Una figura carismatica
Il tutto nuova nella storia politica italiana e che tanto ha contribuito a cambiare questa storia politica italiana soprattutto su un punto la figura
E l'esercizio della leadership
Che dalla discesa in campo di Berlusconi nel mille novecentonovantaquattro
è diventata un dato costante
E anche irreversibile del nostro sistema politico sistema dell'Arrigucci
Ma tolto il presidente
La struttura
Era una struttura tipicamente tradizionale c'era un coordinatore organizzativo nazionale coordinatori regionali comunali c'erano i congressi
Oggi
A parte l'idea dell'iter che nel frattempo è diventato premier
La maggior parte di tutte queste cose ci sono ancora ovviamente ma alcune sono cambiati
E non mi riferisco soltanto al coordinatore coordinatore nazionale
Di cui ancora si attende la designazione che io spero imminente
E perciò formula gli auguri a colui o colei
Assumerà questi dati non mi riferisco solo
Mi riferisco ad un altro fenomeno e più vasta e riguarda questo cambiamento
Partito giovane e pressoché neonato forza Italia è stata capace in poco tempo
Di dotarsi di quadri politici per la maggior parte dei nuovi e in alcuni casi anche ripresi
Tra le migliori energie dei vecchi partiti democratici scomparsi nel diluvio giudiziario politico di dieci anni fa
Ha mobilitato le energie di tanti che prima o non partecipavano alla politica Obi partecipavano ruoli non di primo piano
E si è allargata tantissimi
E grazie al nuovo sistema elettorale bipolare
Alla apertura politica del suo presidente
E alla lungimiranza dei suoi giovani quadri
Forza Italia dato vita ad un fenomeno che io considero prezioso
Ha superato nei fatti nell'azione politica
La distinzione tra laici e cattolici
Tra socialisti e liberali
Fra radicali
E moderati
Quello che è stato definito polemicamente il partito dei nostalgici della Prima Repubblica era e a mio avviso eh
In realtà è un partito nuovo
Tanto che
Per autodefinirsi ideologicamente
Ho chiuso un'etichetta che in precedenza non era stato mai usata nella storia politica italiana quello di partito liberaldemocratico di massa
Cioè una sintesi una sintesi non una sommatoria di pezzi di tradizioni una sintesi
La vittoria elettorale del due mila due
Scusate due mila uno e
Anche le precedenti
Competizioni vittorie nel turni amministrativi
Hanno messo alla prova di governo questa sintesi ma hanno anche provocato una sorta di fenomeno migratorio dal partito
Molti giovani quadri si sono trovati impegnati in responsabilità di governo nazionale o locale eccetto le energie si sono moltiplicate
Nuovi ingressi si sono verificati un grande ricambio è anche avvenuto ma il fenomeno è rimasto
Con la conseguenza che oggi parecchi si trovano svolge un duplice talvolta triplice
Lavoro politico
Il governo
Di collegio
E di partito
E io trovo che questo sia
Eccessivo
Sia rischioso
E sia anche di
Eccessivo
Perché a nessuno neppure a Giovanni motivati ed entusiasti
Può essere chiesto di svolgerebbe né un lavoro sovrumano
Dico rischioso
Perché quando si svolgono più lavori
Inevitabilmente se ne avvantaggerà uno a scapito dell'altro
E dico insidioso
Perché quando si hanno più incarichi si può essere portati a svolgere l'uno in funzione dell'altro
Ciò che posso offrirle
In questo caso e l'ha originariamente politica di apertura di Forza Italia
E ciò che potrebbe seguirne è invece una politica gelosa
Con la tentazione di alcuni
Magari fondatori magari quelli della prima ora magari quelli che hanno importanti ruoli di responsabilità la tentazione di mettere su casa
Di rinchiudere
Conversazione
Una conversazione di rinchiudersi dicevo
In quel recinto
In cui si distribuiscono sì
Gli onori e le cariche Mato a cui poi è più difficile comunicare con i cittadini
Onde potrebbero anche seguirne quei fenomeni di gruppi di potere
Più forniti di tessere e di spirito di parte
Rischia debbano essere evitati e sono certa che lo saranno evita
Nessuno si faccia tentare dalla logica della semplice autoconservazione
Nessuno si lasci trascinare dalla idea inerziale secondo cui tanto i consensi vengono da sé
Magari trascinati soltanto dal presidente Berlusconi
Io credo che
Senza vengono
Se si hanno buone idee
Programmi
E amministrazione seria e credibile
E spirito aperto
Se tutto questo c'è
E io credo che ci sia
Perché c'è volontà
C'è entusiasmo c'è fiducia c'è convinzione allora alla organizzazione non sarà
Difficile
Ci sarà il coordinatore ci saranno organismi di consultazione del presidente e di dibattito e di confronto
E ci sarà tutto il resto com'è normale che ci sia
Come è giusto che ci sia
Per fare politica soprattutto in un sistema bipolare come il nostro Italia
E qui
Vento fatto riferimento alla politica vorrei ancora parlare
Di Forza Italia ma questa volta non relativamente all'organizzazione ma la politica
Poi
Ricorderete come ho già ricordato la espressione Partito liberaldemocratico ricordo anche un'altra espressione partito del liberalismo popolare io credo che si debba pallonara idea di don Gianni Baget Bozzo
Quando ben ugualmente perché entrambi all'ultima quella sintesi non sommatoria a cui ho fatto riferimento
Credo anche qui occorrerebbe di finirle meglio
Credo che sarebbe opportuno che molti lavorassero a questa definizione venissero loro contributo
Non per spenderà tavolini uno agli ideologia ma per trovare delle coordinate ideale
Per trovare una migliore ed entità disse
Per collocarsi meglio nella storia nazionale nel panorama europeo e internazionale
Perché senza articolazioni teoriche senza quadri politico concettuali il rischio è quello di procedere soltanto a vista
Di questo partito liberaldemocratico vorrei ricordare
Due punti di programma importanti e credo che siano state dibattute che saranno certamente dibattuti in questo seminario
Il primo la riforma dello Stato
E il secondo è la riforma dell'economia
Riforma dello Stato vuol dire riforma della Costituzione
Ora che il sistema istituzionale italiano
Sia inefficiente
Lo dicono tutti a destra e a sinistra e che abbia bisogno di modifiche è questione che all'ordine del giorno da almeno dieci anni
E più
Il sistema bipolare
Quale noi oggi abbiamo fatto subire alla Costituzione italiana una torsione che Ingram Pardi non è più compatibile con il vecchio testo
Perché quel vecchio testo si basava su una conventio ad excludendum
Mentre oggi noi viviamo una fase esattamente contraria vi diamo alla fase della sistema dell'alternanza
Inoltre quel testo del mille novecentoquarantotto si basava
Elementari ovvie e comprensibili ragioni storiche
Su una consociazione
Fra gli inclusi nella convenzione
Perché più sia equilibri o appesi e contrappesi tra poteri forti i padri costituenti
Pensarono a poteri deboli e talvolta indefiniti
Io credo che fu loro che essi furono lungimiranti
Perché così facendo
Certamente assicurarono la libertà e la democrazia per molti anni
Ma oggi la situazione cambia
Alcuni richiami veramente per sommi capi
Il became da riso non è più efficiente come un tempo
Perché appesantisce
La rapidità delle decisioni
E le più neanche completamente adeguato perché scarsamente rappresentativo del territorio
Pensate al Senato
Il governo parlamentare per fortuna non è più instabile come un tempo
Ma la stabilità politica
Non è accompagnata ancora adesso dà una garanzia istituzionale
Il Parlamento
Non è più centrale come una volta
Perché gli sono state
Sottratte funzioni
Verso il basso dalle regioni
Verso l'alto dall'Europa e il Parlamento perciò ha bisogno di ridefinire la sua posizione dentro il sistema istituzionale
Per non parlare
Il g quanto di quanto poco corrispondente
Al dettato costituzionale
E alla lettera costituzionale sia
Una certa pratica
Ormai consolidata ma sempre lamentata del consiglio superiore della magistratura
E per non dire
Quanto non venga ormai considerato inadeguato e scarsamente europeo
Il nostro ordinamento giudiziario
E qui credo che
Sarebbe opportuno più che
Pensare all'antropologia degli individui impegnarci sulle riforme di quelle parti del sistema
Che risultano inadeguato
Peraltro se non ricordo male era una promessa elettorale
Ma non soltanto queste inefficienze istituzionali costi della squilibrio della nuova configurazione materiale delle nostre funzioni costi comincia a non essere elevati
Un sistema che non sia ben definito
Prende le decisioni difficoltose tardive
E i ritardi hanno costi
Un sistema stabilità non garantita non istituzionalmente garantita
è sottoposto alla difficoltà di cui visione delle coalizioni
E queste difficoltà
Spesso inducono guardi lui Sironi delle scelte guardinghi delle scelte e anche questo è un costo
Ci sono poi da considerare i costi delle riforme iniziate che o non sono state completate o non sono state armonizzate con l'altra parte della Costituzione e mi riferisco in particolare al federalismo
Il quale federalismo rischia oggi di potere moltiplicato i centri di spesa
E anche di produrre degli effetti fenomeni distorsivi come
Talvolta accade di osservare quando si vedono le regioni quasi tutte le regioni regioni
Indipendentemente dal loro colore politico coalizzate tra di loro contro il potere centrale
Questa è una storture e che anche un costo
E poi ci sono anche altri costi
La incertezza del dettato costituzionale talvolta anche la ridondanza
Talvolta anche la non piena definizione della riforma della riforma federale fatta nella scorsa legislatura provoca uno eccesso di ricorsi alla corte costituzionale e rischia
Rischia indipendentemente certamente dalla volontà della corte costituzionale di trasformare quell'organo da organo tecnico giurisdizionale in organo accuse
Obiettivamente si trova costretto a dare talvolta indicazioni di carattere politico
Dunque la riforma della Costituzione la riforma mio avviso indispensabile
Sembra che sia partita
Qui davanti a me il senatore Pastore è uno degli artefici scalatori della montagna
A me pare anche che
Già due condizioni
Sammy se sembra che ci siano
La prima non tanto seduto e la coesione della maggioranza
E la seconda è la disponibilità al confronto con l'opposizione
Disponibilità che peraltro è facilitata dal fatto che molte delle soluzioni che sono state individuate erano stati già anticipate o comunque sono condivise cita testi presentati da tempo dalla opposizione oppure già discussi e accettati quasi l'unanimità della commissione bicamerale
Le condizioni a me pare che dunque ci siano e che si possano essere adeguatamente ottimisti sul prosieguo del cammino
E ovviamente importante
Che si proceda con intese ampie
Fondamentale che si discuta con spirito di apertura
Ma anche riporta opportuno richiamare un limite
Se nessuno può pretendere
E a nessuno può essere accordato
Il diritto di petto
Caso e nell'altro si stravolgerebbero le regole della democrazia
E io credo che
Anche per queste riforme
Sia meglio farle
Sì è meglio fare qualcosa a maggioranza
Da sottoporre immediatamente al corpo elettorale
Piuttosto che fare o cercare di fare all'unanimità per poi non concludere
L'altra riforma dicevo riguarda le economie
Epico ad a proposito d'espressione
Liberaldemocratica che ho già richiamato
L'espressione molto impegnativa molto impegnativa
Nel campo delle idee
Dico nel campo della filosofia perché voglio essere tacciata di corporativismo ma nel campo dell'ente
Questa espressione liberaldemocratico significa una cosa appunto impegnativa il primato morale
Dell'individuo sulla società
E della società civile sullo stato
Ma nel campo economico significa liberalizzare
Significa privatizzare
Significa Angelo volare significa vincolare
Attenzione
Non significa dire regolamentare
Al contrario significa regolamentare quel tanto che basta
Per evitare i soprusi
Le ingiustizie
Le redistribuzione vorrei allocazioni economiche di tipo politico di tipo partitico queste la regolamentazione che occorre
Questo la regolamentazione che corrisponde ad una politica liberaldemocratica
Che perciò se si vuole adottare questo una politica si fa alta
Occorre dare opportunità alla libera iniziativa e all'impresa
Significa una politica come questo a rendere
Competitivo il sistema produttivo
Significa rendere flessibile il mercato del lavoro
Significa alleggerire il sistema di vincoli e di burocrazia
Significa ripensare il sistema del welfare
Significa anche ridurre la pressione fiscale
Questo non sono richiedono le famose partite IVA
Questo lo richiede la nostra capacità di resistere sui mercati globali
è una necessità
Io credo che anche qui
Alcune cose importanti si siano fatti mi riferisco in particolare
Parla riforma del mercato del lavoro
La legge del compianto professor Biagi e la riforma della scuola
Credo che noi dobbiamo proseguire
Non possiamo abbondano all'impresa
I dati ci dicono che noi perdiamo in competitività
E la realtà ci dice anche
Che
Il volano delle piccole e medie imprese
Non è più da solo sufficiente per la ripresa economica
Perché noi soffriamo anche nel settore delle grandi impresa ciò che indispensabile per essere competitivi sul mercato globale odierno
E in particolare sulla riforma io credo che dobbiamo porre l'attenzione è quella dell'welfare
Che è costoso
Mal distribuito questa riforma a mio avviso è urgente
Il sistema previdenziale non solo rischia di non essere più sostenibile a breve
Egli iniquo e perverso fin da adesso
Noi ci stiamo impoverendo Filippetti per tutelare i giovani genitori
Speriamo
Intervenire perché questa è una grande questione nazionale di giustizia sociale
Io credo che qui dobbiamo chiamare alla collaborazione i sindacati per risolvere questo che ripeto è essere non soltanto una questione contabile di squilibrio ma anche una questione di giustizia
Questa la riforma dello Stato del sommo dell'economia era la rivoluzione liberaldemocratica di Forza Italia lo è tutto
E io credo che questa rivoluzione in Italia sia più importante che mai
Credo anche che fare queste riforme sia un dovere nei confronti dell'elettorato
E quindi devo richiamare e consentire un
Una appello all'etica politica
Una maggioranza che vince le elezioni ha il diritto e il dove
Nel rispetto delle prerogative della opposizione
Chi per realizzare il programma sulla base del quale ha vinto le elezioni
Se un'agenda deve essere modificata
Io credo che sia molto responsabile utile dirlo chiaramente ai cittadini
Ma in nessun caso di fronte a nessuna difficoltà
E a nessun sottoscrittore del patto elettorale
Può essere concesso
Anche solo il pensiero con la tentazione di agire diversamente
Vince assieme
Si governa assieme
E poi si va all'esame assieme queste all'equità
Infine l'Europa
Il tema centrale credo di questo incontro litanie l'Europa e l'America
Sapete che il progetto di Trattato costituzionale approvato dalla Convenzione presieduta da Giscard d'Estaing è ovviamente
Un compromesso
Ci sono i contenti gli scontenti
Ci sono gli ottimisti
A cui quel testo basta e ci sono anche i delusi per il quale quel testo non è sufficiente
Le scontentezza e riguardano in particolare due punti
Le istituzioni europee
E il preambolo al trattato
Prescindo dalla questione del preambolo
E mi limito
A riflettere sulla questione delle istituzioni europee così come previsto a quel progetto
Io dico subito che personalmente mi ritengo sufficientemente soddisfatto
Appartengo piuttosto alla categoria dei meravigliato
Meravigliato perché si è raggiunto l'intesa proprio nel momento di maggiore difficoltà e tensioni dell'Europa
Meravigliato che stati grandi estati piccoli abbiano accettato istituzioni cogenti
Meravigliata ad esempio che l'Inghilterra
Che non ne ha una nazionale abbia accettato una costituzione europea
E per di più
La carta dei diritti
Tipicamente continentale
Fortemente intrisa di socialdemocrazia franco tedesco
E a mio avviso i risultati ottenuti non sono disprezzabile tutt'altro
Ne ricordo alcuni la cittadinanza europea
La costituzionalizzazione la Carta dei diritti
La semplificazione delle procedure
La razionalizzazione delle istituzioni
La distribuzione delle competenze
Il raccordo con i Parlamenti nazionali qua anche con la causa dell'allerta Mita precoce
Il principio di sussidiarietà
La supremazia del diritto dell'Unione su quello degli stati membri
E tante tante politiche che sono scritte in quel progetto di Trattato
E sono innegabili gli enormi passi avanti quel progetto di Trattato ha fatto rispetta tutti i trattati precedenti
Perché allora quel trattato non basterebbe
Perché essere scontenti o delusi
Secondo alcuni autorevoli esponenti politici europei e italiani
Sarebbe necessario in più il voto a maggioranza
Su molte altre materie in particolare
La politica estera e la politica di difesa
E perché
Perché risponde
Da parte di alcuni importanti esponenti politici
Perché senza quel voto a maggioranza non si potrebbe
E con l'impresa che dati alla mano è anche possibile
Per territorio
Numero dei cittadini risorse naturali produzione reddito capacità tecnologiche
L'Europa già o se non ha potrebbe anche a vere
Forze sufficienti per controbilanciare l'America
Se si vuole forse si può
Ma dobbiamo essere realistici e guardare i fatti
In primo luogo l'impresa del controbilanciare l'America crea delle divisioni in Europa
Ci sono Paesi europei che intendono controbilanciare l'America
E ci sono Paesi che invece intendo non l'Europa e l'America assieme
Come un contro bilanciamento di altre aree Geo politiche
Ci solo in Europa Paesi che penso ad una egemonia propria
Ho a assi privilegiati vie preferenziali e altri invece che pensano ai Gimondi e condivise
Ci sono Paesi che penso ad un modello europeo sui generis proprio tipicamente europeo e altri invece che pensa ad un più ampio modello occidentale
Insomma proprio sull'America dell'Europa
è divisa
Ed è ed era queste divisioni
Che nasce dalla debolezza su certi settori cruciali di quella voce singola o di quella voce unica che è un spiccata che è auspicabile
Ma che ancora oggi non è su punti importanti nettamente percepibile
Ad esempio sulla questione degli Stati canaglia
Sugli Stati che si dotano di armi nucleari
Sulle misure preventive
Sulla lotta al terrorismo
Sulla questione israeliano pare listini esente vi sono in Europa ancora delle divisioni
Purtroppo non c'è in Europa neppure una condivisione piena sull'elenco delle organizzazioni terroristiche e sul modo di fermarsi
E queste suddivisioni
Amare divisioni di cui dobbiamo prendere atto che però non si superò soltanto con le buone parole
Ma se queste divisioni vanno non vengono superate
Al progetto non si può chiedere di più
Sarebbe come chiederà ad una conferenza
Di capi di Stato e di governo di venticinque Paesi
Di fare ciò che i governi e i parlamenti di quei venticinque Paesi
Non fanno né vogliono fare da tanto tempo
Ecco perché credo che non sia realistico chiedere molto di più
Ma se guardiamo ai fatti fatti dell'Europa penso che troviamo anche dell'altro
L'impresa di controbilanciare l'America
Non solo crea divisioni
Ma appare allo stato attuale della situazione europea anche poco realistica
Perché per controbilanciare l'America
Bisogna fare come l'America
E prendere decisioni americane
In almeno due settori fondamentali
L'economia e gli armamenti
Europa
L'Europa però
Almeno al momento queste due decisioni non intende prenderle
Non quelle sull'economia perché decisione siffatte smantellare ebbero in parte quello stato sociale che è garantito anche a od adesso dalla Carta dei diritti
E non quella sulla sugli armamenti
Perché l'Europa non intende aumentare o riconvertire le spese di bilancio e forse neanche mettere assieme sotto un unico decisore
Cuore naturalmente si tratta di scelte scelte dell'Europa
Sono scelte legittime
Sono scelte
Comprensibile
Se volete sono anche scelte giustifica
Che però c'è si fanno queste scelte
Non si può controbilanciare l'America
E se non si è controbilanciato America
Non è molto ragionevole chiedere ad un trattato di fare di più per i conti per controbilanciare l'America
C'è da chiedersi piuttosto che sia il vero europeista
Cioè colui che guarda in faccia ai fatti
Gradevoli o non gradevoli
Che esaminate in talmente il progetto di trattato
Costituzionale
Confida nelle clausole clausole evolutive o magari ne chiede di altre per garantire un percorso il più rapido
Essi ad opera
Affinché la prossima Conferenza intergovernativa che si aprirà tra poco in Italia si concluda presto presto con un accordo oppure si chi chiede di più
Ben sapendo che molto di più
Non si può ottenere
E che già il solo chiederlo crea diffidenza resistenze e divisioni
Personalmente io credo che il ruolo dell'Italia sia diverso
Figlio diverso
A noi che siamo i fondatori dell'Europa
Che siamo europeisti non per il calcolo di politica interna ma per convinzione
Che siamo consapevoli del ruolo fondamentale della relazioni euro-atlantica
Hanno gli compete di unire di saltare i ponti di non alimentare tensioni
Dobbiamo impegnarci naturalmente
Poi sul terreno proprio inappropriato
Cioè nel terreno dei problemi concreti
Il terreno delle politiche quotidiane concrete
Il terreno delle relazioni possibile indispensabili come quelle con l'America
Perché sono convinto che se le politiche funzioneranno
Se saranno convergenti
Se il giorno dopo giorno con fatica magari le scelte importanti dell'Europa saranno condivise allora tutto il resto a cominciare dalle istituzioni come l'intendenza seguirà e noi dobbiamo lavorare su quel terreno con quello spirito di unione con quello spirito di risolvere problemi concreti più che in modo illuministico od giacobino
Lavorare su una modifica del Trattato costituzionale
Pensiamo che quel trattato comunque vivrà
Diverrà
E Ibra della dita che i Paesi europei con loro politico univoche convergente vorranno attribuire non giochiamo già gli europeisti
Tagli loro pesti ottimisti egli operistica europeisti scettici
Un vero l'operista oggi lavora più che alla modifica del tra del progetto di Trattato lavora sulle politiche concrete che possano integrare politicamente di più l'Europa grazie
Allora
La materia di riflessione che c'è stato
Il senatore vera
E aggiungo anche l'esaurimento degli intervenuti Frassi che noi a quest'ora sospendiamo e quindi poi c'era il il pranzo credo alle tredici e riprendiamo alle ore quindici vi ringrazio
è la reazione tornarono
La
Va bene buon pomeriggio credo che possiamo ricominciare
E io mi presento mi chiamò Renzo Foa sono il condirettore di liberal l'amico Sandro Bondi ma chiesto di presiedere questa questa sessione del pomeriggio di oggi questa sessione come sapete si divide secondo il programma in in due parti
Una prima parte nella prima parte parleremo del e la presenza di tre riviste nel dibattito
Culturale e politico italiano parleremo del domenicale parleremo di direzione e parleremo di libertà allora
Con
E Alessandro Campi presso l'Alessandro Campi che direttore editoriale di reazione e con Angelo Crespi che il direttore del domenicale
Nella seconda parte
E torneremo alla discussione iniziata ieri con le presenze dei del ministro Pisanu del ministro Frattini di Ferdinando Adornato e dell'ambasciatore botta cominciamo quindi a parlare del nel dibattito politico e culturale in Italia e della segno che viene lasciato dalle da queste tre riviste
E io partirei con un da un interrogativo
Ed all'interrogativo che tutti noi ci chiediamo non soltanto credo noi che lavoriamo e che facciamo queste riviste ma e la domanda
Che cerchiamo di lanciare ed è certo si resta se c'è ancora
Una egemonia culturale della sinistra se possiamo parlare se possiamo iniziare questa nostra favola distrazione dicendo c'era una volta l'egemonia culturale della sinistra ma risposta credo complicata però io credo che se noi guardiamo al al tavolo del dibattito al segno del dibattito al segno delle tematiche presenti
Soltanto dieci anni fa
E
Ha come la cultura dell'innovazione della libertà
Dal punto di vista filosofico storiografico e anche politico ha fatto irruzione sulla scena io credo che ci sia davvero
Un forte segnale di novità rispetto al passato io per ragioni di anzianità di presenza direi da lei per primo la parola ad Alessandro Campi di azione è una rivista che e sulla scena dal
Diciamo dal secolo scorso nel senso dall'inizio degli anni dall'inizio degli anni novanta no e diciamo è stata una delle prime riviste a cercare di introdurre
Una rivista bimestrale a cercare di introdurre le nuove tematiche nuovi orizzonti e nuovi orizzonti culturale prego Alessandro che
Con una buona sera a tutti grazie per
Per per l'invito
Per la precisione di azione
è presente sul mercato editoriale nel dibattito politico culturale italiano da dieci anni dal novembre mille novecentonovantaquattro minima
Nascita che è stata quasi contestuale a quella di di Forza Italia che ha coinciso con questa fasi di profondo e radicale trasformazione
Del sistema politico italiano e anche ciò del sistema culturale
Di questo di questo Paese riviste che nata per iniziativa di Domenico Mennitti che peraltro saluto tutti voi non gli è stato possibile tessere essere presente punto ci teneva
A inviare a tutti i partecipanti all'incontro di Gubbio il suo personale seduto
Ciò significa che ideazione di fatto è entrata nel decimo anno di attività prossima hanno abbiamo previsto tutta una serie di iniziative per marcare questa scadenza che andrà Nissim valore simbolico una rivista bimestrale che non ha mai mancato un numero che è stata estremamente puntuale che nel corso degli anni ha arricchito la propria presenza
Perché il bimestrale strada facendo come molti di voi sapranno partorito una Fondazione di studi nel frattempo la fondazione ha germinato altre iniziative una scuola di politica internazionale un osservatorio sui problemi dell'Energia
Un serbatoio sui problemi del Mezzogiorno un settimanale on line una casa editrice un lavoro che è andato crescendo nel corso del tempo
Che punto prossima hanno abbiamo deciso di
Festeggiare in qualche modo in maniera in maniera adeguata fra domanda di Renzo Foa M. M. importante perché punto ne va della qualità del lavoro che è stato svolto in questo periodo non soltanto dai di azione non soltanto da liberal e da ultimo anche dal domenicale ma anche tutta una serie di altre riviste che siccome meritano di essere magari più avanti ricordate c'è stato un lavorìo lavorio collettivo bene che tutti vengano come dire
Vengano
Ricordati ringraziati per l'impegno per impegno profuso a domande fondamentale perché appunto tocca uno dei nodi nevralgici ma di questioni dirimenti della storia politica di questo Paese nel secondo
Novecento cosa ha significato da un lato l'egemonia culturale della della sinistra sulla quale tanto spesso e giustamente si è polemizzato e poi soprattutto se questa egemonia è stata è stata messa è stata messa in crisi
Ovvero per metterla in termini diversi che a me sembra più appropriati sembra più appropriati se per caso in questo Paese si siano finalmente definite condizioni di maggiore equilibrio
Nel dibattito politico culturale perché il problema anticipo subito la mia posizione non è combattere un'egemonia per stabilirne un'altra e secondo un'interpretazione che talvolta è corrente che però secondo me estremamente errata e pericolosa allora non è abbattere
Violata la presenza capillare
Organica ramificata la cultura di sinistra usa un'espressione che chiaramente impropria ma e per capirci e sostituire a questa una su una cultura di segno di segno diverso che obbedisce risponde valori diversi ma che presenta le stesse le stesse caratteristiche no che si estrinsecano in cosa nell'occupazione
Capillare dei luoghi di potere
Culturale nell'imposizione di linguaggi tematiche c'è tutto quello che non non ci piace che abbiamo contestato e che di conseguenza non possiamo pensare di fare seppure con un segno consegno il diverso il vero problema di questo paese sul piano la cultura politica e ripeto ristabilire condizioni di maggiore equilibrio cioè creare finalmente una dialettica questo senso autenticamente liberale tra famiglie
E culture di culture politiche contro ogni tipo contro ogni tipo di egemonia sapendo però che ce n'è stata una predominante in questo Paese non quella cultura
C'ha un senso lato
Marxista che ha determinato poi alla lunga
Più che altro come dire posizioni di potere di potere consolidato quell'egemonia di cui tanto si parla avuto una fase fortemente creativa è stata come dire
Mossa da da da da uno slancio dona pulsione estremamente vitale nel corso degli anni sessanta settanta poi nel tempo è diventata un'egemonia nel senso nel senso deteriore no come come crea una cappa di conformismo in qualche modo a come dire a a provincializzato dibattito culturale di questo Paese lo ha profondamente profondamente isterico
Mediazione le altre riviste nate dal novantaquattro in poi hanno fatto qualcosa contro questa questa situazione sono riuscite a invertire il segno secondo me si liberò entro entro entro certi limiti certe posizioni di potere consolidato nel mondo della catena del mondo del giornalismo nel mondo dell'informazione sono tutt'altro che facili da
Da scalfire a un certo punto si entra in una sorta di gioco di di automatismo in cui contano poco contano poco i valori contano poco legalità e conta invece moltissimo come dire la l'occupazione materiale di ruoli
Dei ruoli di potere qui dietro a mente
Con tutto questo
E difficile difficile operare però per non volere essere pessimisti
Debbo dire che sicuramente la situazione oggi è profondamente diversa rispetto a dieci anni fa ancora come dire fortissimo il gioco delle delle delegittimazione ancora
La cultura di centrodestra e culti Rosario delle generalizzazioni e vista con con con con supponenza da coloro che appunto si sono in qualche modo Haute letti
Gli intellettuali in senso nobile alto e ed esclusivo c'è ancora una situazione in cui il dibattito culturale non avviene tra pari ma appunto ogni volta eccome se ci si concedesse no come se si aprisse maniera liberale
A dei parvenu
Che qualche modo vengono accettati nel salotto ma con ma con ma con riserva tutto questo naturalmente sta cambiando ma i tempi di cambiamento sono inevitabilmente estremamente estremamente estremamente lenti anche se ripeto non c'è paragone rispetto a a dieci anni fa e non c'è paragone perché nel frattempo si è si è lavorato come probabilmente prima non si era non si era mai
Non si era mai fatto l'esperienza di di azione ma anche degli altri riviste probabilmente lo dimostra in fondo e di azione che cos'è ma ripeto probabilmente lo stesso discorso vale per liberazione anche una rivista senso così banale convenzionale ed immediato ma non è non è solo quello cioè non soltanto una pubblicazioni con i due mesi viene messa sul mercato è stata ed è qualcosa di più un punto d'aggregazione
è stato e dire il luogo fisico in cui nel corso del tempo una serie di personalità significative crescenti
Che spesso non avevano legami e rapporti organici tra di loro che hanno magari fino a quel momento avevano operato ognuno nei rispettivi campi in maniera come dire libera
Autonome senza nessun raccordo hanno cominciato umilia ad incontrarsi a discutere fino a farne una sorta di luogo di luogo elettivo ciò che appunto era mancato secondo me era proprio la la la creazione di luoghi di luoghi fisici in cui personalità le più le più diverse ognuno peraltro portatore di diritti di distanze di pensieri anche lui di capacità professionali
E di interessi P. Diversi potesse riconoscersi i sicuramente in una serie di valori comuni ma anche poi un metodo in un metodo di di lavoro voglio chiarire bene questo punto perché secondo me importante
E le cose si ripete spesso a proposito sono degli intellettuali
Liberali e di centrodestra o di destra c'è il fatto che siano caratterizzati da dal da dal da un anticonformismo congenito no intellettuale di sinistra come se sente moltissimo l'appartenenza di gruppo sente di essere come dire parte di un diretti di di di un ingranaggio pensa per sé ma anche per altri intellettuale liberale intellettuali resta invece come dire nato a accentuato esattamente il carattere opposto no l'individualismo che in alcuni casi diventa diventa anche anche stremato l'anticonformismo sei come dire libertà di pensiero sei creatività se se se essi slancio se pulire ciò che tutti si aspetterebbero onori intellettuale cioè pensare pensare improprio
è sicuramente un valore e come tale va difeso realtà vera che in molti casi o storicamente nell'esperienza italiana l'anticonformismo ha significato anche una una cosa diversa
è un po'e un po'deleteria significato come dire a muoversi ognuno per proprio conto dando sfogo a fornire troppi ai propri sentimenti in molti casi anche alle proprie frustrazioni senza mai uniti e trovare un momento che fosse di aggregazione
Di di incontro senza mai fare massa cautamente non vuol dire creare una falange compatta non vuol dire entrare necessariamente nella logica del gruppo intellettuale
Al soldo di questo di per la formazione politica vuol dire semplicemente proprio alla lettera a creare un luogo di incontro luogo di riflessione
Dal quale poi scaturiscono inevitabilmente
Idee nota anche dal confronto libero e civile naturalmente
Posso determinarsi crescere pensieri nuovi idee nuove strategie nuove prospettive nuove
Ideazione credo che abbia fatto questo e non a caso a un certo punto si è sentita la necessità di trasformare la rivista in una fondazione proprio per accentuare questo questo questo carattere non questo carattere da da laboratorio
Peraltro facendo questo secondo me si è come dire dato risposta
Ad un ad un'esigenza che nel frattempo era maturata nel nel Paese che appunto quella di creare luoghi di elaborazione del pensiero e luoghi di riflessione sulla politica
Che una volta erano tradizionalmente i partiti con le loro scuole spariti quelli naturalmente ciò in cui qui qui nonché laboratori son venuti meno
Potrebbe essere un tale luogo il mondo della ricerca scientifica universitaria ma spesso e volentieri come ben sapete l'università luogo del non pensiero no università
Mai come dire una struttura potentemente autoreferenziale si produce si lavora
All'ottanta per cento in funzione dei concorsi non in funzione come dire di di odio di di una qualche
Pulsione creativa di un qualche interesse interesse reale
Le le fondazioni la fondazione di azione ma le fondazioni in genere come strumento sono stati secondo me come dire la via la la la la soluzione agognata
Rispetto ad una situazione nella quale non muti meno i i i momenti di di di aggregazione reale momenti in cui era possibile realmente riflettere pensare discutere e e dibatte questi ultimi si si è fatto un gran parlare
Dei neoconservatori americani non si è scoperto questo questo universo tipo insomma agli addetti ai lavori perché modo era noto delle fondazioni vestita anche le quali appunto
Tutte le culture politiche le famiglie politiche
Statunitensi
Dalle quali tutte tutte attingono in termini di di di Progetti di di di di idee
Di di strategie come sapete non parliamo di una di due di dieci
Fondazioni o di istituti di ricerca si tratta di in realtà estremamente stranamente ramificata tipicamente statunitense tra l'altro delle motivazioni storiche molto particolari tra potrà se se capita l'importanza di questi di questi di simili visibili strumenti per l'elaborazione di una cultura politica che sia veramente all'altezza delle sfide delle sfide del tempo del proprio del proprio tempo storico
Con c'è un qualche qualche
Superbia
Mi sento di dire che ideazione ha cercato per lo meno di muoversi in questa direzione cercato di uniformarsi ad esperienze ad esperienze di questo tipo
E i risultati credo che siano qualche modo dalla nostra parte nel corso degli ultimi anni nonostante ripeto ma il fatto che ancora certe posizioni di potere siano state appena appena scalfire comunque son venuti dei dei riconoscimenti qui in qualche modo si è diventati parte del dibattito politico culturale di questo di questo Paese infinitamente lo lo l'operazione operazioni in questo senso
In questo senso
A ha funzionato
Mi ha mi fermo qui volevo dire qualcosa poi su sono sulla vita di di azione cercare di raccontare anche quello che stiamo facendo con l'abbiamo fatto però magari forse era il caso prima di si sente salire va bene
Facciamo
Foto sì sexy si sente
Era quindi un primo un un un secondo giro e quindi
Angelo Crespi dirige
L'ultimo nato si può dire del riviste liberali
Il domenicale e questa forse anche
L'occasione pubblica per primo bilancio di una esperienza che si sta consolidando né sappiamo quando in ogni modo e difficile impegnativo
Porre non tanto una testata quanto un filone di ricerca un filone riscossione e quindi questa per Angelo Crespi credo che da sia forse una delle prime impegnativa se non la prima impegnativa occasione per fare un bilancio del suo lavoro
Naturalmente ringrazio per questa possibilità gli organizzatori
Concordo pienamente con quello che ha detto Alessandro Campi e quindi non riproporrò al tema dell'egemonia così visto è tratteggiato giustamente
Oggi scopriamo una grave crisi della cultura italiana che si riflette soprattutto sulle pagine culturali dei giornali e che è tutto sommato un riflesso di un'egemonia come diceva campi di sinistra che non è più cultura ma soltanto mantenimento reazionario
Del potere costituito in questi cinquant'anni e lo si vede perfettamente in questi giorni con il dibattito sull'otto settembre mille novecentoquarantatré basta sfogliare Repubblica un'unità
Visto che si tratta questo di un corso di formazione Ivo anche pensato visto che in modo part-time deve dire m'interesso di universalista regionalismo
Di tracciare una sorta di breve storia del giornalismo culturale italiano per inserire il progetto del domenicale all'interno della più ampia grande tradizione delle riviste letterarie novecenteschi
Chiaramente visto anche l'esigenza di tempo
Delinea Eros solo alcuni punti per far capire l'esigenza la necessità
Culturale ma anche politica che ha portato prima il mio Di Tora che al senatore Marcello Dell'Utri
E poi una alcuni imprenditori che hanno finanziato il progetto a costruire una testata di questo genere come il domenicale
Nata meno di un anno fa siamo a ottobre a fine ottobre festeggerà un primo anno ma che ha saputo secondo me già ricavarsi un piccolo spazio però importante per noi nel dibattito culturale italiano
Una delle grandi invenzioni proprio del giornalismo italiano è stata la terza pagina si è festeggiato i cent'anni un paio di anni fa
Visto che è nata nel nome a meno si dice il dibattito storico su questo non ancora perfetto però si dice sia nata nel novecentouno sui giornali Italia a seguito di una critica teatrale a una produzione di Gabriele D'Annunzio
Alcuni storici dicono è una delega all'invenzione propri storie ci dicono che sia uno dei grandi vizi questo del giornalismo italiano Laterza eccessiva letterario età
Di un giornalismo che da sempre è stato rivolto fatto rivolto a un'élite particolare che sempre voluto convincere più che informare
è sicuramente un vizio però ci sono poi tanti altri meriti
Della terza pagina la terza quindi secondo me fu Scola me ma insomma distorce i giovani non sono d'accordo su questo
Fu è stata una delle espressioni migliori del giornalismo italiano
Immessa sono maturati veri geni del giornalistici venga come reportage di viaggio
In essa ha trovato spazio conto la polizia la critica di costume la critica letteraria la critica artistica l'inchiesta sociale questo durante il Novecento chiaramente la terza è stata il fiore all'occhiello dei quotidiani la pagina delle grandi firme c'era la pagina per cui si comprava un giornale o si continuava a leggere quel giornale perfino perfino lo dico così ricorda Marco perfino quando la terza pagina si è sublimata nel gioco letterario nell'invenzione che l'elzeviro che poi è il tipico esempio di giornalismo culturale in cui legge dirigista
Completamente scollegato dalla dall'attualità della cronaca inventa riflette su situazioni può essere qualsiasi
Scaturigine può darla dar luogo a questo Jerome abbandonato rimane come nome nella terza del Corriere ma è completamente un genere abbandonato
Ebbene Laterza
Svolge la propria funzione culturale importantissima durante tutto il Novecento
Perfino sotto il fascismo anche se qua anche qual dibattito storico non ancora perfezionato perfino sotto il fascismo Laterza pagina è tutto sommato un'oasi di libertà
La fronda se mai ci sia c'è stata fronda ma penso di sì in alcuni casi al fascismo avviene si concentra si focalizza viene ampliata proprio dalle terze pagine
Va bene
Per cui la terza in qualche modo si sottrae anche ai diktat all'in maniera ittiche ai desiderata poi del regime
E così continua a essere fondamentale per me la terza paga negli anni Cinquanta l'espressione più alta in questo periodo e con la nascita del giorno nel cinquantasei in cui per la prima volta la terza pagina
Trovo una collocazione diversa diventa quasi un inserto in modo molto avveniristico
La situazione secondo me cambia partire proprio c'è una data precisa che viene individuata nel mille novecentosettantasei alta una parte nasce un quotidiano come Repubblica dall'alto Milano centosettantasei e l'anno in cui viene liberalizzato le terre è l'anno delle televisioni locali l'anno della nascita pochi anni dopo sarà un'esplosione
Qua si sa benissimo esclusione di centinaia di televisione
Solo in quel momento il giornalismo in genere il giornalismo culturale viene veramente influenzato dalla televisione prima di quel momento tutto sommato il il giornalismo si è disinteressato a tredici un'attenzione un grande mezzo che fa un lavoro il giornalismo ne fa un altro
Il giornalismo sto soprattutto politico continua ad avere una propria direttrice esigenze si disinteressa della divisione nel settantasei nascere pubblica del primo quotidiano che assume assume in meriti i vizi e i moduli comunicativi del piccolo schermo
Nasce quello che poi in seguito verrà detto in forte incremento cioè un modello giornalistico che mischia informazione intrattenimento
Questo avviene però non solo
Il giornalismo in genere qui nella cronaca nella politica ma anche nelle terze pagine
Un tipo e in modo deleterio questo tipo di giornalismo che da Repubblica passa al Corriere della Sera intacca in qualche modo
Se vogliamo essere critici la credibilità del più grande
Quotidiani italiani percorre la sera e viene sublimata in quello sotto la direzione di Palo miele in quello che comunemente si definisce come mi lirismo questo mischiare alto e basso naturalmente era anche un
Non solo una un modo per vendere di più e riuscì perché fu fu un successo nel senso che mi riporto
Il Corriere al primo quotidiano d'Italia ma naturalmente ha un modulo comunicativo che non solo mediava i vizi della televisione del piccolo schermo di questo nuovo modo di di fare comunicati informare che doveva essere anche divertire divertire e informare
Ma in qualche modo anche i vizi di una cultura come quella di sinistra chiamava pensiamo a tutta la la semiotica Ciotti qui semiotica chiamava
Interessarsi ridefinire cultura quel se si esempio di produzione umana quindi dal dal fumetto alla scienza non c'era nessuno soluzione di continuità
Devo dire che
Anche la terza in questo periodo che non esiste più a quel punto la terza viene declassate sempre più spostata verso le pagine interne del giornale diventa qualcosa di ibrido più una pagina di cultura apre soprattutto negli ultimi anni ai miti della televisione e dello spettacolo si mischia lo spettacolo infatti vedete che le sezioni diventano cultura e spettacolo
Il dibattito serio culturale igiene il giorno giornalistici si richiami erano stati l'emblema della terza Palio si perde non vengono sostituiti dal gossip dalla polemica sul quotidiano del quotidiano sterile non più intelligente
Poi secondo imposizione della nuova era del nuovo giornalismo nato dopo la televisione cioè dopo l'avvento della settantasei punto di spesa televisioni e la velocizzazione coi nuovi media il giornalismo anche il giornale costretto velocizzato se
Le ipotesi le strade da seguire potevano essere potevano essere due le le descrisse perfettamente e con un suo intervento
Ho il giornale diventa sempre più smilzo e smette di inseguire la televisione la radio e nuovi media che son sempre più veloce darà notizia e qui si si mette come dire in concorrenza stretta
Diventa quasi un anno sa numerato di Hans oppure dall'interpretazione di quelle notizie che la gente tutto sommato già viene a sapere colma il giornale
Non in forma più uno si deve creare un'opinione attraverso il giornale
Io in italiano per una strada diversa Giau mentre pagina dismisura come se avesse scelto la strada
Della profondimento ma questo approfondimento è solo una spazio di trazione superficiale c'è suo mentore pagine anche per i carichi pubblicitari per la per l'importanza del case editrici la potenze economiche che semplici ma l'approfondimento è sempre superficiale quindi voi
Ricadente nel si ricade modello nell'errore di prima se sono approfondiamo però superficialmente e quindi non so debba approfondire un tema
La porto chiamo Pippo Baudo è Alba Parietti rifaccio intervenissero Bortolin aumentano le pagine dedicato al tema ma non l'approfondimento
Naturalmente la terza a questo punto è costretta visto che il giornale
Tutto il giornale in competizione con i nuovi media con la velocizzazione costata anche essa diventare in qualche modo uno strumento di cronaca quindi si trasforma da uno strumento di riflessione e di cultura uno strumento di cronaca diventa una pagina che insegue insegue insegue la cronaca culturale la produzione
Culturale di un'enorme macchina culturale che in Italia esiste e sforna tutti i giorni
Progetti liberi quelli che si discute un media event
Insomma non si riflette più uno spot cultura si diventa il megafono di quello che viene prodotto esternamente al giornale
E naturalmente le pressioni sono forti perché non dimenticate che molte case editrici sono comproprietarie o completare gli stessi quotidiani o in molti casi sono le agenzie pubblicitarie per cui insomma c'è un decadimento costante
Questo è chiaramente un discorso generico e fatto molto molto per approssimazione perché paradossalmente nel quotidiano che assume molto più velocemente inventa questo nuovo giornalismo che Repubblica la pagina culturale invece una pagina sì evita tutti queste questi questi tizi anziché un punto nel sedere che insomma detta la linea culturale all'interno di quell'area politica oggi quindi per riassumere brevemente questo escusso che è una terza pagina che è diventata una sorta di cultura ufficio l'agenda della discussione
E decisa esternamente alle redazioni cioè sono le case editrici che impongono l'agenda con cui che si deve seguire se voi ci fate caso ogni scrittore americano che arriva è un cult quel giorno lì quando dal via libera la casa editrice tutti i giornali sette otto quotidiano importanti pubblicano qualcosa di colore di quel chiaramente non tutti guardano sette quotidiani però noi che facciamo questo lavoro di guardiamo per necessità pubblicano qualcosa su quel libro allora diventa un caso mediatico un'anticipazione una prefazione uno intervista
E quindi viene deciso esternamente poi ai generi classici della perché generi classici del terza pagina sono come dire danno fastidio alla produzione culturale poniamo la critica letteraria viene sostituito da che cosa dall'intervista l'autore qui avete più una critica letteraria se ieri all'interno di terze pagine amare te che cosa avete l'anticipazione si fa intervistare l'autore che arriva prima ancora che Livolsi evitato
E ICI si fa raccontare qui tutti diventano belli non c'è più una critica non c'è più
Lo spazio per un dibattito culturale sereno
Ecco arriviamo al domenicale
Detto questo attendo ben analizzato questo questo
In questo panorama in per certi versi sconfortante
Si è pensato di fare di dotarsi di uno strumento culturale serio che uscisse
Che evitasse tutti questi tizi per cui io circa un anno fa è uscito il primo numero poi non mi dilungo perché eventualmente l'una contro dopo uscito primo numero e devo dire che in questo primo anno siamo riusciti
A fare cultura fare cultura come intendevamo noi nuovi
Checché ne dicano i nostri del detrattori che ci sono a sinistra e anche a destra ultimamente
Siamo un giornale veramente libero non abbiamo subìto nessuna pressione
Culturale abbiamo subito nessuna pressione editoriale e quindi abbia un po'tutto interviene su tutti i temi della cultura in modo serio e approfondito
Quindi abbia meditato tutti bestseller abbiamo rilevato introdotto alcuni genere scomparsi come la stroncatura che non mi vedrete più abbiamo cercato di affrontare i temi
Non per forza dettati dall'agenda di quel momento della cronaca ma a nostro piacere
Pensando che fosse importante in quel momento andando a raccogliere gli stimoli dei piccoli editori delle riviste come quella di di Chianti ideazione o liberal che fanno lavoro diverso dal nostro noi facciamo un lavoro se fossimo in battaglia diremo più sporco cioè non siamo quelli che non è che ci siamo dotati di una linea o dobbiamo costruirci una linea come invece è fondamentale
In una rivista specializzata quindi che studia a un think-tank per come dire determinare sempre profondi da quella linea noi diamo conto di un ambiente culturale all'interno del centrodestra quindi non solo all'interno di Forza Italia molto più ampio che ha dissidi discrasie che però in cui in tutto sommato può essere ha raccolto se si va al di là dei personalismi e di quello di cui l'anticonformismo e quella individualismo tipico della destra che può essere riassunto in un in un rivista settimanale che per cui combatte anche la per la con la con la cronaca col quotidiano in qualche modo questa settimana che possa in qualche modo col contenere questi questi dissidi darne ragione darne conto quindi sono lavoro che è un po'più sporco un po'meno centrato rispetto a quello di una di una rivista bimestrale o anche di di un mensile
Ecco poi se è possibile brevissimamente nascono intervento di racconto
Le ultime gli ultimi progetti
Grazie Crespi non si sente si si sente dirò adesso io due parole su
Su Liberal eravamo partiti appunto dalla domanda
Sull'egemonia culturale della sinistra e su quello che siamo
E su quello che stiamo facendo sentendo prima campi poi Crespi
E vedo lo vedo positivamente vedo che le nostre storie sono delle storie molto diverso io credo che sia importante perché nella stessa area
Con lo stesso scopo ancorandosi
Alla stessa cultura dell'innovazione e della libertà
E in qualche modo sono tornate tre esperienze diverse con la storie diverse
Con spesso collaboratori anzi quasi sempre collaboratori diversi con spunti DiVersi
Aggregati ideazione Liberal a tra l'altro collegati a fondazioni che svolgono un lavoro un intenso
Un intenso lavoro culturale cioè ci sono anche le due case editrici
Cioè c'è un lavoro complessivo importante e impegnativo che un lavoro non soltanto di riflessione dibattito di di affermazione e di scoperta ma anche appunto di aggregazione
Di aggregazione di confronto e questo io credo che sia un primo punto importante
Quando poi non oggi ovviamente quando poi fra dieci anni cercheremo di guardando al passato di dare di dare una risposta alla domanda su che cosa una domanda di dare una risposta sul piano storico alla domanda su quello
Che ha cominciato a nascere nella nella cultura italiana non più a sinistra come è successo poi per tanti per tanti decenni voglio parlare rapidamente di liberarlo
E liberarla che una rivista bimestrale in questa sua formula
E nata tre anni fa il nostro è il terzo anno
Anche se la storia di liberare una storia più lunga è una storia che nasce alla metà degli anni novanta con una rivista fondazione è una rivista bimestrale su iniziativa di Ferdinando Adornato che e qui e che dopo parlerà e nasce alla ricerca anche qui di
A metà degli anni novanta di ricucire o di riproporre e i fili dell'innovazione in un mondo politico e culturale
Dissestato
Non soltanto dal mille novecentottantanove ma dalla fine del vecchio sistema politico italiano questo è il punto di partenza io lo ricordo perché questo punto di partenza importante nel senso che il e un percorso quello di liberato che è un percorso di ricerca in un terreno che io non credo che si possa considerare ovviamente vuoto
E azzerato allora ma certamente su un terreno dove si è aperta la grande indomita novità di cercare di cercare nuove strade
Ecco questo è il primo punto nuove strade non soltanto nella politica ma nuove strade dal punto di vista dal punto di vista culturale non quindi non più soltanto guardando al passato
I contributi alla riflessione storica
Quello che si chiama oggi revisionismo anche parola che di strada
Dei critici a
Non sei ricerca storica se non c'è la scoperta se non c'è divisione se non cioè confronto nessuna ricerca storica correggersi sui dogmi quindi però non soltanto sul passato anche se importante riflettere
Sul passato ma soprattutto una ricerca sul presente e sul futuro con uno stretto collegamento e credo che questo sia un altro elemento da sottolineare dell'esperienza di Liberal
Tra il lavoro di ricerca culturale questo soprattutto negli ultimi anni
E un lavoro
Che potremmo dire definire più di definizione di una cultura politica
Quindi un lavoro più propenso più aperto verso una presenza politica sulla base di una nuova
Di quelle che possono essere le nuove elaborazioni culturali non soltanto ovviamente per quello che riguarda liberal ma nell'insieme
Dell'aria dell'area della innovazione né della libertà io mi riferisco a questi due termini fondamentalmente
Perché difficile guardando al passato le devastazioni dell'ultimo decennio oggi anche qui ricollocare cercare di definire all'interno del dibattito culturale quello che destra e quello che sinistra se non attraverso dei vecchi schemi
I vecchi schemi oggi il problema dell'innovazione
E il problema della libertà sono i due punti di riferimento di un'aria la Casa delle Libertà il centrodestra in Italia ma è un qualche cosa certamente
Di più ampio rappresenta un orizzonte più ampio che non riguarda soltanto l'Italia ma riguarda
L'insieme della Rebora azione della nella cultura occidentale
Liberal si è concentrato su questi fondamentalmente su questi due temi
Vorrei
Partire ricordare brevemente
Per ultimo numero
Quello che abbiamo dedicato ai nuovi Stati Uniti d'America
E inizia con una lettera del professor Michael Novak agli amici europei e questo lo dico appunto per cercare di spiegare cosa significa oggi
La una visione globale dell'innovazione della libertà una lettera agli amici europei
In cui gli propone un confronto su quelli che sono i grandi temi proposti dalla nuova cultura americana
Dalla cultura che sta dando il segno alla politica che noi che possiamo anche definire la politica del presidente Bush ma che la politica che si è precisata e accentuata dopo l'undici settembre c'è una politica che in realtà abbraccia riguarda l'intero Occidente riguarda l'intera l'intero schieramento delle forze che sul piano politico e culturale si assumono la responsabilità di dare una risposta alle nuove sfide Michael Novak
In questa lettera agli amici agli amici europei parla
Al confronto di quello che
è l'America
E l'Italia e l'Europa
Fa il confronto non soltanto delle abitudini ma fa il confronto delle della diversità dell'idea ma soprattutto sottolinea quello che deve essere l'elemento unico l'elemento di coesione
Elemento di coesione tra europei e americani tra due modi di essere tra due modi di essere occidentale che in realtà significa un modo solo di esseri umani occidentali quello di essere e collegati nella responsabilità della verso la democrazia che crede la democrazia che crede in se stessi e questo è il tratto ricordo ancora appunto quest'ultimo numero di Liberal e questo è il tratto appunto di di questo lavoro che abbiamo proposto che ancora e che ancora in edicola in libreria
Che appunto la sottolineatura della fiducia
Non soltanto in una elaborazione culturale ma nell'azione politica che ne consegue la democrazia che crede in se stesse
è un tema probabilmente ardue complicato da proporre in un tipo nel dibattito culturale nel dibattito culturale italiano dicevo prima che guardando al passato
Io credo che i nostri temi le novità che in questi anni abbiamo introdotto abbiano fatto dei grandi passi avanti
Nel dibattito politico nel dibattito che nel dibattito nel dibattito culturale scusate
E
Ecco Nouiri
Abbiamo credo forse se un merito ci può essere riconosciuto è un merito che in qualche modo possiamo rivendicare e quello di avere trasferito le domande sul passato
In una chiave sul che riguarda il presente e il futuro è questo il primo punto
Poi per molti anni
Nel dibattito che c'è stato nella discussione che c'è stata
E molti interventi anche e di peso e di prestigio
Che hanno riguardato questa particolarità italiana del peso
Della cultura di sinistra nella cultura non soltanto della tradizione della sinistra comunista ma soprattutto il peso della tradizione di quello che è stato il sessantotto nella deformazione
Sessantottina
Che c'è stata non soltanto nella sinistra ma in generale della cultura nella cultura italiana ecco dicevo noi abbiamo cercato appunto
Per quanto ci è possibile di guardare non soltanto le domande che si ponevano sul passato ma le domande che si pongono sul futuro e i nostri temi sono stati i temi di fondo che ci sono oggi posso ricordare ad esempio la maledizione che accompagnato in Italia la storia del riformismo
è un qualche cosa che apparentemente può riguardare soltanto una parte della storia d'Italia ma che in realtà è una costante
E che si ripropone ancora oggi gli ostacoli storici e culturali politici e culturali ad ogni prospettiva di innovazione riformista
Ma soprattutto e questo non è soltanto un tema che iniziato con l'undici settembre il problema della responsabilità
Dell'Occidente
E del fatto che nel momento in cui l'Europa in nel momento in cui si apre una divaricazione
Tra Europa e America il problema di una democrazia che il crede e quello di fare in modo che questa divaricazione si ricomponga si ricomponga che i valori comuni
Di una storia i valori comuni di una storia prevalgano che non venga cancellato ciò che è avvenuto dal mille novecento
Quarantacinque in poi che non venga cancellato non dal punto di vista della politica ma non venga cancellato dal punto di vista dei valori ed il richiamo dell'Inter e del e della e delle opinioni
Chirivì opinioni dell'opinione e delle credenze e dell'opinione pubblica questi sono due dei punti centrali su cui liberale in qualche modo in qualche modo ha lavorato
E il punto di fondo è questo lo sottolineo cioè riempire un vuoto che in qualche modo c'era nella cultura liberale e nella costruzione di una nuova del completamento della democrazia italiana perché poi al fondo
L'elemento di fondo è quello della fine della transizione italiana
E di come uno strumento culturale
Un contributo culturale
Possa in qualche modo dare una mano importante una mano importante all'azione all'azione della politica questo è stato e resta in questo in qualche modo il lavoro il lavoro di Liberal
In questa anomalia italiana che è appunto la storia la storia della cultura italiana
Una delle ultime domande che sono state poste nel dibattito di questi anni è stata perché ad esempio
Negli anni settanta quando uscì Arcipelago Gulag
Quando si parla appunto dell'egemonia della sinistra Arcipelago Gulag l'Italia rimase l'unico paese dell'Occidente europeo in cui non si aprì una riflessione di fondo su quello che era il totalitarismo
Comunista sulla sua storia e sul suo e sul suo presente
Di allora mentre in Francia si rompeva nella sinistra
Una storia con i nouveaux philosophes soprattutto e lì cominciava una marcia che ha portato a un fenomeno quasi parallelo a quello della cultura neo conservatrice
Americana cioè con la contestazione del nuovo del nuovo totalitarismo e l'acquisizione di una visione universale della MOC della democrazia in Italia tutto ciò non si apriva si è aperto adesso
Si è aperta adesso e questo credo che sia il compito il compito uno dei compito principale l'asse centrale di una discussione ed una riflessione di una cultura che può servire la cultura in ogni modo ovviamente serve sempre
La discussione serve sempre
La riflessione storica la riflessione filosofica la riflessione sulla sulla cultura politica ma uno dei punti di fondo su cui appunto noi stiamo lavorando e lavoriamo e appunto
La costruzione l'acquisizione di questa nuova visione globale della democrazia che la grande questione che poi abbiamo sotto gli occhi in Italia e e e nel mondo prima Alessandro Campi aveva proposto un secondo giro sulle questioni di fondo dell'organizzazione culturale eccellente io credo che ci sia ancora rapidamente tempo ancora un rapido passaggio e volevo dire che appunto il lavoro di due riviste come Liberal ideazione che sono due riviste che hanno appunto si si appoggiano e sono connesse a a una falla fu a al lavoro di fondazione due fondazioni culturali è un lavoro che appunto va oltre l'attività editoriale ci sono due case editrici
E soprattutto cioè un'attività di riflessione io voglio ricordare prima di dare la parola campi ad esempio che liberal
è giunto giungere a quest'anno alla terza edizione dei colloqui di Venezia che proprio il grande incontro di quello su quello che dicevo prima cioè il grande incontro
Delle culture
Occidentali del grande incontro tra le culture occidentali la cultura europea e la cultura americana
Le nostre giornate di Venezia che sono che organizziamo insieme con la Heritage Foundation ma che la principale delle fondazioni culturali
Della cultura neo conservatrice americana punto
Sono
Un punto d'incontro e senz'altro tracciano la linea di un lavoro comune su questa nuova forma di globalizzazione delle idee di democrazia e di libertà che segnano l'inizio di questo millennio diciamo questo termine la nuova via che e diciamo il centro dell'elaborazione delle elaborazioni e della fondazione della Fondazione Liberal prego campi per questo nostro rapido secondo giudicato
La cosa è voglio dire subito
Sì ma secondo me a merito della grande lavoro di di azione di liberarlo
Dato fa capire la natura peculiare di questi di questi strumenti che proprio perché nate come realtà fuori da un contesto diciamo a accademico in senso deteriore in e fuori da una logica di schieramenti di appartenenza in senso anche su deteriore
Queste liste hanno o
Soltanto aggregato personalità nomi importanti della cultura italiana e internazionale per esempio sono state palestre fondamentali dal mio punto di vista utilissime
Per giovani studiosi per giornalisti dell'ultima generazione che hanno potuto con grande libertà
Esordire scrivere sulle pagine di queste di queste riviste fino poi a diventare
Ancora ancora giovani nomi importanti e significative del dibattito politico culturale
Queste rivista da Uto anche la funzione di sblocca con rispetto ripeto di un mondo universitario che ragiona secondo appunto l'oggi che ancora oggi baronali per cui si accede ai piani alti soltanto dopo lunghissimi che avete
Un mondo giornalistico culturale anche se estremamente consolidato dove gli accessi non sono facili sfruttando come dire
Gli spazi politici che si erano aperti a partire dal novantatré novantaquattro queste riviste hanno ripeto anche per per la loro natura
Diciamo poco convenzionale poco ortodossa ha funzionato
Da palestra ed un ruolo assolutamente da un da un sottovalutare il ruolo fondamentale perché hanno consentito la cosa che dovrebbe essere fisiologica in ogni sistema vitale che nel caso italiano fisiologico non era più c'è uno un ricambio di energie un ricambio di di intelligenze un dinamismo che nel nostro Paese si era completamente c'era completamente
Bloccato se dovessi come dire fare un ordine gerarchico demeriti da riconoscere all'esperienza di di azione probabilmente anche quella di Libera per come la conosco questo sicuramente sarebbe sarebbe al al al primo posto lo dico perché in qualche modo io stesso beneficiato di questa di questa situazione
Essendo un perfetto sconosciuto tra virgolette mi sono visto chiamato da Mimmo Mennitti affinché ma occuparsi
Inizialmente della casa editrice poi e poi che la Fondazione non è normale
Nella logica della struttura di potere culturale di questo Paese qui dire che accadano cose che accadono cose del genere solitamente diciamo i percorsi sono assai più complicati e assai assai più ardui
Io ho fatto la premessa metodologica dicendo appunto che di azione stato luogo di aggregazione ha contribuito a spezzare l'egemonia la cultura di sinistra eccetera eccetera però si è parlato poco di contenuti vorrei parlarne in questo secondo intervento
Dividendo in due blocchi la storia della rivista
Cercando di far capire in questo modo quello che è successo in questi dieci anni
Soprattutto cercando di spiegare quali sono stati i temi che abbiamo privilegiato col sono stati percorsi che a un certo punto abbiamo cominciato a a a coltivare con l'ambizione evidenti di cercare di accompagnare e maniera creativa intelligente originale i cambiamenti della politica
Non soltanto italiana ma anche ma anche internazionale la prima fase di di azione diciamo i primi cinque anni sono stati all'insegna di un un'azione sono testimonial è in senso alto in senso nobile e una cultura liberale che non si era mai vista con gli accreditata
Riconosciuta che non si era mai qualche modo compattata e al suo al suo stesso interno che l'ha proceduto in ordine sparso ovvero che si era come dire manifestata ed Espresso soltanto in contesti accademici e quindi evita abilmente elitaria Traverso ideazione come dire si è si è resa finalmente riconoscibile presentabile anche nel dibattito politico culturale pubblico nazionale nei primi cinque anni ideazione ha fatto un lavoro notevoli significativo di rilancio di riproposizione dei grandi autori e dei grandi temi della tradizione politica liberale
Novecentesca questo sia come rivista sia come casa editrice aceto punto però ciò che si è aperta la seconda fase quella che io reputo probabilmente somala la più creativa la la la la più utile probabilmente anche la più e più interessante se Bertola seconda fase durante la quale ci si è resi conto che questa azione come dire semplicemente testimoniare chiaramente chiaramente non bastava
Non bastava più si poteva continuare spedire a a ad essere i portali portabandiera di di di di di una tradizione che per quanto nobile però appunto
Rischiava di S.p.A. essere semplicemente come dire
Per ripetuta
Ma non rivitalizzata detto molto semplicemente non non si può vivere sempre sulle spalle dei padri nel rischio che li stava correndo era quella di essere come dire i portavoce di una tradizione nobile ma insomma
Senses senza che però ci fosse nessun nessun nessun valore aggiunto seconda fase della vita di di azione Asa significato appunto il tentativo di come dire di di di rischiare in proprio
Di aprire
Le pagine da rivista anche di indirizzi le tradizioni culture culture diverse da quella liberale in senso in senso in senso proprio quindi si è entrati in una logica di di di di contaminazione proprio perché nel negli ultimi l'ultimo decennio son son saltate le appartenenze tradizionali trovo perché diciamo si si è rimessa in moto
Si è rimessa in moto ondoso nel profondo
Non fu un forte un forte dinamismo punto si si rischiava di non essere in o conseguenti con con le proprie stesse premesse si rischiava di essere conservatori del pensiero Somaini di venire meno ai troppi e propri intendimenti originali e qui diciamo se aperta questa fase in cui ci si è confrontati con la tradizione del realismo politico con certi filoni del pensiero conservatore con la placca la cultura cattolica nei confronti della quale la prima fase invece insomma c'era stato come dire minor
Minor minor contato minori interscambio il minor dialogo con il filone del pensiero libertario che cosa diversa dalla liberalismo tradizionale e convenzionale fa sì sì entrati in una in una logica ripeto di di di di contaminazione ti arricchimento che dovrebbe e credo in parte la cosa si è riuscita a arrivare a a che cosa alla definizione di di di categorie di concetti di pensieri che vi era anche il senso della novità del proprio del lavoro che de lavoro che si va facendo
Prendendo
Positivamente parla
Come parla scusi
Va be'la domanda un
Vengono capire fa
Poco dopo
Cioè dopo metà affrontate detto io con Berlusconi la vedo grande sega questa questione cioè soltanto i cultori culturali che vuole culturali decidere non credo che e culturali vada visto sull'internet
Si chiama John politica poco ad esempio segue averne ed ex comunista lo quello mi sento più vicino nota che vive la politica che era quella è rimasta la vera cultura quindi dica cos'è la cultura oggi Pirlo mite frattura c'è una parola vuota
E anche l'esperienza di Coppa Italia è nata contro la cultura e tutti gli alleati Forza Italia ha negato il predominante democristiana quella di lega Nord o di una cultura che voterà contro oggi è ancora chiuso alle categorie sciagurata
Sì mantenere sono io che non può aliena Aldo Di Battista un po'annoiato poteva sembrare no Saba debbo dire che l'intervento petrolio
Io responsabili della formazione del
Almeno accusano Marilena ringrazio
Io non so dove Alberto e domenicale non ci sarebbe stata messa culturale di azione aveva un suono politico Planet questo che cos'è la cultura oggi
La propria culturale oggi ma che cos'è e per infinita io debba volendo Del Piero che racchiude via problemi oggi sono quelli di fatti
Cioè quello che è stato rovinato avrebbero fatto che laddove viene da biologiche pubblica la biografia
Ed era il Benevento avuto la cattolica non esiste più
Travolto una grande crisi intenda cioè
Quindi io devo dire giusta
E e veri programmata mentale e che la politica oggi ventata cultura in modo diverso perché quei primi problemi reali sono così gravi nascente a tecnologia l'ecologia
La guerra e così via che i problemi che non c'è più un una una cultura che li affronti
E non si può dire che la cultura oggi euro l'autonomo cioè a me non è un amico no una soluzione
Non ho la soluzione ma debbo dire che mi a stabilire che la cultura non è un dato chiaramente la cultura come Sparta astratto omologo degli intellettuali quello quelle sapere che conduttivo è finito con la grande Pirlo dà più europea
Che tra l'altro vice comunismo che il più grande e il Tapiro d'obbligo la cultura europea mica sono edite politico
Quindi io chiederei anche riviste culturali si ritiene inedita di Ernest capire bene credo come il Parma rivista e rimise riviste politiche
Questo io sarei grato ricordo toglie la categoria culturali e proposta Bitola capire culturale che manca e mite politiche quella politico Alcoa della politica non più oggi la cultura di oggi
Che non ebbe biologica ma fattuale perché leve oggi i fatti sono sono futura per vivere perché la tecnologia cultura perché intende cultura perché la televisione cultura è cultura è reale e pesa ed ancora cultura del libro di mandare i non è più io cioè dimora di bistrot scelte farfalle in internet
Tra l'altro vede novità minimi vilmente tutte queste riviste culturale no abbiano conferitagli al
Dopo più o meno tutte
Più o meno tutte anche
Magari voi stessi
A favore di questa obiezione avrebbero senso se lei non fosse ecco autorevole collaboratore di di azione firmerò io accolgo sa però no ma la faccio capace da noi tanti avrebbero attaccato al Pepe la perché la pace o per amore di azione e di votare una fabbrica come collaborato perché sapete avrei da neanche mai invitato
Devo dire però milioni sporchi e comitati coppe Italia siccome voi avete invitato a collaborare io vado volentieri però devo dire che quello che non credo loro statuti rivista culturale
I pensieri fronte oggi ebbero tra Spector problemi fattualità automaticità non compaiono
Perché se vuole Ermini Caputo e del libero e guida la cultura del del ebbe d'acqua di avanti tutta salute due vedette vede diede idee Efsf Bester Jack come Carlo Corbelli e chiamo ancora cultura questo ecco io direi che se vedere quello che inviterei a riviste puntuali che batte viste politiche ideare la politica degli abiti quello che è il luogo del pensiero di oggi questa idea proposta potete alienata già come il nuovo del pensiero di oggi va bene ha finito io voi non voluto volevo solo sdrammatizzare però però padre salsa perfettamente
No profit
Credo io credo l'abbia posto una questione giusti
Ma è vero cioè tu hai fatto una domanda e hai dato una risposta non è vero che tu hai detto non c'è una risposta la verità e che le nostre
Almeno il lavoro che noi facciamo
Come abbiamo detto prima è in realtà un lavoro il cui la cui sostanza politica
Uno degli elementi determinanti
Delle elaborazione di quello che la ricerca di futura che oggi forse un'organizzazione del pensiero è una risposta blanda che valga ecco ma in ogni modo c'è quella di questo libro sono accordi non voglio è questo
Lo dico francamente delle opere video usa e getta al vento versamenti per Umberto potrei volerlo perché in sostanza Metello di Osama che richiede con le erbe KGB richiede cui immagini inglesi non americana
Che richiede di fare la guerra
E che la cultura volete cosa significa
Sì perché i mitici cesti e la chiesto io l'Occidente volete
Io capire è un fatto che per un fatto culturale
Se è un fatto culturale detti ebbe coincidenti oggi più importante d'Europa come me fondamentale per Forza Italia e che la cultura e la politica cultura in atto
Perché Dio accidente oggi è un fatto culturale io vado Lillo rigo del papà di Unicef docile non vuole dire Occidente
Questo è il problema
Cioè in sostanza io l'ha convinto il ruolo del pensiero ma io politico io devo contare al concetto di cultura cioè ho trovato autonomo perché è finita con l'abito da via via quello con la Roma e qui è chiaro perché non mi pare che ci fosse un po'di una grande differenza sono
Ma effettiva partita sull'Assemblea scendeva la noia
Ma
Io siamo grazie
Noi qui siamo grati di questo noi pensiamo grazie questo suo intervento
E devo dire che poi è quella che più ed è che i biglietti civetta battaglie socialiste però capisco che bisogna capire che impongono e quiz Chi c'è il vera problema capire che la politica e cultura e ha poi e che la vedeva la cultura politica cioè io che l'idea proposta richiamare quitte queste viste riviste politiche
E e approntai quindi per esempio in questo libro è più avanzata perché può di più per l'Occidente fino in fondo
Gabriella di paternità conseguente ornate perché poi anche pubblicamente con miserabili FIAT negli no per i convegni verrà sarebbe prodotto
Terrorizzava nebbia regolato metafora tanto vaghe quanto avete avete preso di un convegno di curvatura però importante che invece avvicinato perché la quella dedica più politica e questo dal domenicale prevista nella politica e mi è profondamente tale e capire che aveva aperto favori presenti appunto la patta Bagra noi scendevo sull'assemblea Michele Profeta ne ha diritto di a portare questi problemi tecnico noiosi la fatte in nome del popolo forte tale problema cosa che rappresento Ricardo copia
Appena vai contro un miracolo ma la mia vera Berlusconi due popoli ponte Italia che poi poco dei vecchi partiti a DC e PSI e così via quindi e quei plaudente io credo che il vera problema sia quello di stabilire la dignità Coulthard di pensiero che dentro al la politica che affronta ai fini infatti oggi in cariche dei pensieri che pesi del passato
E mi e libreria inventa un mai potevo Gianna tutta perché dopo dopo quello che è accaduto
E negli ultimi dieci anni per i prelievi vecchia no
E allora o della cultura pop del vecchio e queste vere e proprie grazie gemme
Prima una risposta campi e poi la risposta Crespi
Siamo provocazione allora prima cosa io non avallerà i con applausi gli umori anti-Inter lesto distici di Forza Italia perché le la l'invettiva anticulturale
Viene da un uomo che è stato intellettuale tre ed è un intellettuale più raffinati
Più corti del secondo dopoguerra italiano quindi insomma se se se lo può permettere in quanto intellettuale l'uomo che ha ha fatto cultura ripetuto sulla cultura
Eh sì è supremo è suprema ironia suprema ironia va be'ma non non collegato no
Allora io direi
Direi concludere prego tantissimo allora
Fascicoli semplicemente dire ripeto domate deposto dovrebbe saperlo che ideazione non è nata come una noiosa rivista accademica universitario è nata esattamente in quello spirito arista che ha cercato di accompagnare un cambiamento profondo della cultura politica di questo paese della politica di questo paese della Società di questo Paese
Cercando di darsi delle spiegazioni
Della Polar delle risposte cercando di muoversi sul versante della cultura materiale esattamente contrari quella che la cultura accademica convenzionalmente intesa il fatto che poi abbia fallito fa parte come dire del rischio di chi tenta di pensare in proprio
Io credo che invece esattamente quello spirito un qualche ruolo lo abbia lo abbia assolto as ha esattamente fatto quello che lei che le dice per cui ripeto
Probabilmente soltanto così l'invettiva generosa ingenerosa che sottraendo con con simpatia Riotta parte avrebbe senso rivolta e di azione
A libera e di azione si presenta con la lista di cultura politica sottotitolo che la compagnia tra i percorsi del cambiamento ha voluto essere artista
Di politica che arrivi condita cerchiato di riflettere sul cambiamento politico di questo paese bene grazie qui adesso
Una replica a Crespi
Ma ok
Che dire innanzi tutto volevo fare un piccolo un piccolo spazio tv pubblicitario e questo me lo concedete per quanto riguarda Baget Bozzo dico questo il domenicale
Non è sterile cultura non è elitarismo non è torre d'avorio ma incapacità di portare la cultura dentro la società
Il nostro interesse smodato siamo tutti giovani e ringrazio io sono il frutto di provincia campi di questo secondo cambio generazionale e sono contento che esso sia stato scelto per il domenicale un direttore giovane come me e tutta la squadra dei redattori giovane e tutti gli intellettuali chili mi vanto di essere uscito affare collaborare per ora su domenicale almeno tutti i grandi nomi tra i giovani intellettuali del centrodestra l'interesse smodato che esiste oggi e forse Baget Bozzo non vede o lo sa
Per la polizia presente per la giovane poesia
è fondamentale non avevo dato uno spazio immenso acquisita convinti come diceva Brodsky
Che la polizia e quasi la metà antropologica per l'uomo quindi la polizia ricomprende la politica ma la politica non è mai riuscito a ricomprendere alla polizia e non a caso i grandi poeti sono rimandati in esilio a partiva proscritto apre dalla politica
Quindi l'interesse nostro
Culturale innanzitutto consci che la cultura deve essere libera
Ma conosce anche nell'ipotesi di un progetto Gramsci sta di destra che la cultura è anche uno strumento politico per cui il domenicale e contrariamente le due riviste che hanno un alto tenore un alto spessore
è uno strumento politico per Forza Italia uno strumento politico snello agile capace di intervenire sui dibattiti della settimana
Quindi qui non con una riflessione alte accademica come giustamente fanno le altre riviste magari anche contraddittorio perché non lo neghiamo che noi siamo anche contraddittori
Perché all'interno del centrodestra la cultura contraddittoria non c'è il regime non c'è l'intellettuale organico per cui noi tutte le settimane come ho già detto
Ci sporchiamo le mani non facciamo la rivista la rivista come come il Sole ventiquattro Ore e tutti i libri la stampa che è una summa di recensioni e basta
Tutte le settimane interveniamo su dibattito politico a partire dal grande dibattito su cos'è l'Occidente che l'Europa è forse l'America anzi l'America forse la grande Europa
Fino all'ultimo dibattito che trovate nel suo paga tutta mente che quello sull'otto settembre un dibattito fondamentale che dopo sessant'anni grazie agli intellettuali
Che sempre si sono rifugiati nel partito una comoda dicotomia destra sinistra non è stato ancora risolto quindi so qua dopo sessant'anni che un intervento con quello per me ottimo deposto Quagliarello sul Corriere suscita ancora scampoli perché reso ancora legati a alla vecchio mito resistenziale tutte queste cose allora
Il domenicale è uno strumento che di consiglio Cuesta che Baget Bozzo ha indicato come una cosa che non vuole
è semplicemente l'antologia dei migliori scritti dell'anno che domenica la fattura da Hindemith sopra
Il domenicale comunque
Esce tutti i sabati ve lo dico perché molti non lo sanno ancora e mentre noi che siamo la cultura abbiamo un interesse smodato per la politica il viceversa non avviene perché la politica non si interessa la cultura ecco allora se non ci fosse un elettore
Che ringrazio
Uno dei pochi che se non c'è questa cosa la politica e disinteressata e cultura allora perché io devo ragionare perché radunare un gruppo di persone perché sporcarsi le mani
Perché attirarsi le ire di tutti i siti internet perché domenicale attaccato quotidianamente da Indymedia dei no global e tutte queste cose
Popolo no-global che pubbliche né in auto in Mondadori tra l'altro dico politiche polemicamente che sono case editrici di Silvio Berlusconi notoriamente
Perché perché era da far questo però a me non interessa anche le politici e della politica e di quelli che si interessò Polito che per ora non c'è come ci aspettavamo qui noi continueremo dando grande spazio la letteratura al CIM alterato le arti e sapendo che tutto e cultura e tutto è politica grazie
Grazie grazie a Crespi io credo che però ecco le le risposte che tu hai dato a don Gianni abbia dimostrato l'utilità della provocazione che Gianni ha compiuto io alla domanda appunto che Baget Bozzo ha fatto e che una domanda reale non è una domanda non è non era soltanto una provocazione
è una domanda reale è una domanda che riguarda appunto la politiche il ruolo e ruolo il rapporto tra politica e cultura
In questa fase in questo Paese e vero è un problema è un problema che esiste io l'avevo detto prima credo diciamo che il vuoto che si è aperto in questi dieci anni e in ogni modo un vuoto da riempire
E che la cultura a questo compito
La cultura in quanto organizzazione del pensiero in quanto riflessione
In quanto in quanto proposta in quanto anche proposta politica questo è verissimo e questo per un punto io credo che a questa alla domanda posta da Baget Bozzo al di là delle risposte che sono state orgogliosamente date
E credo che la risposta l'avremo fra dieci anni
E probabilmente noi fra dieci anni ci accorgeremmo io di questo ne sono convinto cioè correremo che non è vero che in questi anni
I noi abbiamo fatto tutte insieme in questo caso un lavoro sprecato grazie finiamo qui questa prima parte della sessione della sessione del pomeriggio
Grazie a Crespi grazie a campi
Io pregherei a questo punto Ferdinando
Non lo so chiedo all'organizzazione come siamo
Come siamo chiedo un attimo su bus
L'arrivo
Così veramente benissimo ai
E poi benissimo allora io credo che possiamo iniziale della
La seconda fase di questo di questa seduta pomeridiana
Invito a l'onorevole Ferdinando Adornato e l'ambasciatore Bruno Bottari alla presidenza i ministri Giuseppe Pisanu e Franco Frattini sono in in arrivo sono è previsto l'arrivo tra mezz'ora
Saluto l'onorevole Alfio dopo Alfredo Biondi vicepresidente della Camera è arrivato buonasera Biondi grazie
Chi non viene
Va bene via non cioè il cardinale il cardinale Pio laghi non non non ha potuto venire all'ultimo momento ha mandato o un intervento scritto sul tema quale Europa per i giovani che resterà agli atti del convegno riprendendo riprendendo i lavori lavori i lavori del di questo di questo seminario della Scuola
Io direi essendo le quattro e mezza
Lavori un seminario che si sono svolti su questi due grandi temi forza Italia il suo ruolo la sua funzione il suo momento e l'altro grande tema l'Italia e l'Occidente che è un tema importante impegnativo
Inusuale per una forza politica dedicare dedicare due giorni di discussione su questi temi con quel livello di interventi io riprenderei appunto il dibattito su vi pregherei un po'di Silenzio per riprendere questo lavoro
E darei subito la parola a Ferdinando Adornato presidente della Commissione cultura della Camera
Grazie buona sera
Anch'io come
Marcello Pera
Vi chiedo perdono non ruberò alcuni minuti al tema
Previsto l'Italia e l'Occidente per dire
Anch'io
Cercare di dare anch'io qualche piccolo contributo al dibattito su Forza Italia
Del resto
Sono
Rare dobbiamo moltiplicare nel futuro occasioni come queste nelle quali si può dialogare tutti insieme sul nostro partito
E quindi la tentazione è troppo forte
Vorrei cominciare
Su qualche giudizio
Che interlocutori politici non del nostro mondo hanno dato
Su questa nostra Assemblea
E devo sicuramente all'inizio ringraziare il presidente Violante
Che mi ha restituito
Un sentimento infantile
Che purtroppo non possiamo più che lo stupore
Violante ieri si è svegliato dovendo probabilmente dire che qualcuno era eversivo e qui non c'è nessuno stupore perché lo fa spesso
C'è sempre una minaccia di eversione Ina
Ma lo stupore nasce dal fatto che ieri i giornali la cronaca non ancora i giornali
Non si devono due occasioni
Importanti della vita politica uno era qui a Gubbio e l'altro era priva del Garda
è bene che il presidente Violante abbia deciso di giudicare
Eversivo
Ho bontà sua una parte del nostro partito
E non abbia detto una parola sulle violenze che Casarini effettive adesso ci ha fatto
A Riva del Garda questo mi ha creato strutture cioè considerare Bondi un eversivo e Caserini un alleato
Ma è assai singolare per un uomo che ha ricoperto la carica di presidente della Camera
E segnala un elemento assai grave
Dell'involuzione dei rapporti politici nel nostro Paese
Quanto alla sfiga
Non credo che Berlusconi finora l'abbia portato soprattutto alla sinistra
Ed è interessante
Questa sociologia che trattoria che prende
L'avvento nella leadership della sinistra italiana
In attesa che si rivolgano al mago Otelma
Forse come prossimo candidato alle elezioni
Forse varrebbe la pena di mandare
Non so se come gruppo parlamentare come singoli deputati un corno ovviamente rosso all'onorevole all'onorevole Violante
Anche perché crediamo la democrazia dell'alternanza
E quindi questo corpo seguirli credendo lui in questa punto sociologia io trattoria ma al di là di queste battute anzi non al di là di questa potente tenendo conto di queste battute
Viene chiaro qual è il primo compito di un partito come Forza Italia
Che è un compito assai importanti
Che è quello di restituire nobiltà e serietà alla politica
Di fronte a questi spettacoli non dobbiamo farci attrarre
Dal buco nero di un'Italia politica rissa Jolla e quotidianamente infervorato a litigarsi spazi sui media
Ma dobbiamo avviare come abbiamo già avviato un grande percorso politico e culturale per restituire nobiltà e serietà alla politica di questo Paese
Io non sono tra quelli che pensa che la questione sia i toni alti o i toni bassi
Io sono anzi per alzare i toni
Ma alzarle nel senso di sollevare le tematiche noi affrontiamo di affrontare il cuore dei problemi della politica italiana di e levare di torno
In questo senso la nostra discussione pubblica nostro discorso fu
Io credo che sia questa la nostra missione fin dall'inizio
Fin dalla nascita di Forza Italia
Noi abbiamo realizzato e dobbiamo esserne consapevoli
Questa consapevolezza ancora non circola sufficienza trattino e tra i nostri alleati
Di aver realizzato delle grandi operazioni politiche
Nella storia di questo Paese
Intanto la nascita di Forza Italia ha sancito di fatto la nascita de la Seconda Repubblica
Senza la creazione di Forza Italia e del Polo delle Libertà la democrazia dell'alternanza che gli italiani cercavano non avrebbe avuto una delle gambe
E poi si è rivelata la più importante perché questo processo sia di adesso
In secondo luogo la dove le spinte degli anni Novanta ponevano problemi enormi al Paese
Avendo sostanzialmente tre vie davanti la via federalista allora quasi secessionista proposta pathos la FIP la via referendaria referendarie proposta tassi e la via giustizialista proposta dal pool di Mani pulite da chi lo sosteneva politicamente ebbene noi siamo riusciti Forza Italia è riuscita l'intuizione politica di Silvio Berlusconi
A tradurre questa situazione che rischiava di produrre un caos di proposte monarchia nel Paese
A realizzare un capolavoro politico
Che è quello di costruire un Collision paura costituzionalizzato le spinte della Lega
E la spinta referendaria che non aveva più riferimenti politici dopo il fallimento di Mario Segni
Ed evitando che la spinta giustizialista invece diventasse corso politico che avrebbe stravolto le normali procedure di ogni democrazia liberale
Essendo un contro senso però democrazie liberare una rivoluzione giudiziaria
Questa grande operazione pulizia
Altro che antipolitica come viene detto di Forza Italia
Questa operazione che in altri Paesi non è riuscito per esempio il movimento di le Pen
Non ha avuto il processo di costituzionalizzazione che l'Italia noi siamo riusciti a dare a certe spinte ovvie e obiettiva delle società occidentale Mitrotta presenta le migrazioni
E infine abbiamo aperto una nuova storia italiana lo ricordava Marcello Pera
Di laici e di cattolici
Non era una tradizione italiana anzi
Il sistema italiano se lo vietato su un'altra
Via
L'Italia è l'unico paese dove i concetti di laico e di cattolico sono utili per definire contrapposte identità politica in nessun altro Paese succede
Sì e laici e cattolici liberali laici e cattolici socialdemocratici e via dicendo
Però laici contro cattolici
La BBC e il sì
E altri partiti il Partito liberale del partito repubblicano hanno collaborato al governo
Quindi laici e cattolici hanno collaborato nella storia d'Italia al governo del paese ma stringendo tra loro partiti politici compromessi storici a volte anche molto positivi compromessi politici
Ma non partendo da una condivisione della comune etico
Questa è la novità di Forza Italia
Dalla condivisione di un comune etica pubblica precedentemente Dc Psi anche nei momenti più stretti ha perso al Caf vi congiunzione al potere masso dal punto di vista dei valori dell'etica pubblica erano su barricate opposte
Guardate che questa è una rivoluzione di straordinaria importanza per il nostro Paese è la vera rivoluzione che ci conduce a essere pienamente un Paese occidentale
Ed è una nuova storia politica che non a caso raccoglierli eredità
Di diverso immondi
Temo che spianano socialista liberale e repubblicana
Che trovano una sintesi diverso
In una nuova ripeto etica pubblica e qual è questa etica pubblica
Le cose
Importanti sono semplici da diversi
Questa etica pubblica che accomuna cattolici e laici liberali
è esattamente il fondamento dalla cultura umanista laica e cristiana che si basa sulla centralità da persone
Per noi nella storia
è motore effimeri dell'agire l'uomo l'individuo la persona
Questo vale per i cattolici per i laici vale per gli ex democristiani e per gli ex socialisti liberali
Concetto che era stato chiuso anche dalla storia politico culturale della democrazia cristiana nella quale aveva prevalso il cosiddetto cattolicesimo democratico su cattolicesimo liberale
Questa ripeto è una rivoluzione di straordinaria importanza della quale noi dobbiamo essere consapevoli e sta per rivendicare con maggiore forza anche all'estero perché una nuova storia politica che comincia per il nostro Paese
Ed è anche il vero discrimine
E dei concetti di sinistra e di destra
Per molte cose si sono confuse negli ultimi decenni questi concetti son son datati son legati alle categorie del Novecento ma cos'è che ci divide
Altre ideologie hanno considerato centrale la storia la classe come ideologie marxiste
Alcune hanno considerato centrale la razza comunicazioni ideologia nazionalsocialista
Qui son creati crimini inauditi
Contrapponendo sia l'identità dell'Occidente qui vengo al tema che fondato sulla centralità persone
Ma ci sono altri ideologia e quelle che si basano sulla centralità dello Stato rese o quelle più recenti che si basano sulla centralità della natura
Luigi ecologista
Queste ultime due non a caso sono il fondamentale cuore Mexès centrale dei governi socialdemocratici dell'euro rosso-verde
Quindi la distinzione noi non crediamo che prima dell'uomo vennero sta noi crediamo che prima dello strappo Bergamo e questo è il pensiero di De Gasperi
Macché della corrente laico socialista era il pensiero di Henan
Era il pensiero di un universo politico e culturale che si era trovato nella storia precedente suo opposte barricate anche dal punto di vista l'etica pubblica che Forza Italia
E la Casa delle Libertà più in generale portano nuova sì
Ebbene io alle volte ho l'impressione come dicevo che anche voi stessi sottovalutiamo quest'anno stridente
E non abbiamo la forza sufficiente per comunicato
E per crearne un canale
Di attrazione politico
E corto raggio
Eppure gli strumenti che abbiamo
Si può discutere come ha fatto don Gianni ma oggi la vivacità culturale
Che c'è nel nostro mondo tra riviste fondazioni
è assolutamente superiore a quella che alla sinistra
La nostra forza culturale superiore a quella della sinistra abbiamo meno strumenti meno uomini forse subiamo la vecchia egemonia che c'è stata ma noi abbiamo pensiero visivo di lacci e pensiero morto
E questa vivacità che somiglia la velocità che la sinistra aveva negli anni sessanta di riviste di centri di fondazione per la formazione di quadri di classi dirigenti questa risale
E la dimostrazione che qui c'è pensiero qui c'è pensiero critico
Badate anche un'altra cosa
Per lunghi tempi la categoria di innovazione
è stata bandiera della sinistra
E la cattiveria di conservazione
E
Con eccezioni ovviamente più in generale è stata appannaggio della destra o dei partiti di centro
Dopo lei era di Reagan edita accerchiano cambiato questo corso la la parola innovazione la bandiera dell'innovazione è saldamente nelle mani dell'area liberale e popolare in Europa oltre che negli Stati Uniti in tutto l'Occidente
E questo è importante
E ciò spiega anche perché stiamo governando
Stiamo governando perché mentre l'inizio degli anni Novanta l'avvocato Agnelli se ne fece paladino si pensava che il passaggio da chi la fase del passaggio di guerra
Era meglio che la governasse la sinistra perché essendo più amica del sindacato forse poteva convincerlo più facilmente a a operazioni
Se capito dopo il governi di centrosinistra i tre governi del centrosinistra della scorsa legislatura e l'ha capito anche un certo capitalismo
Un certo tipo di settori del potere
Che viceversa la sinistra si era trovata farsi paralizzare ancora più fortemente di quanto si pensasse dei veti sindacali
E che c'era solo la strada l'unica strada dell'innovazione poteva essere battuta ad altre forze dalle forse del mondo liberale e popolare
Questo capita in Spagna questo capita negli Stati Uniti dopo l'era Reagan Thatcher
Capita in Italia e capita anche unica eccezione della crescita democratica in Inghilterra
Attenzione allora why se il governo
E noi stessi Smart diamo la bandiera l'innovazione
Guai se il nostro governo la nostra azione politica possano essere in qualche modo intesa come un galleggiare nelle crisi e nelle situazioni difficili che pure ci sono
Noi abbiamo preso i voti per il grande cambiamento del Paese
E il due mila e quattro e decisivo da questo punto di vista
Perché si misurerà in questo anno di transizione del nostro governo se no quello che genericamente si dice le promesse elettorali
Se questa grande bandiera dell'innovazione e cambiamento è stata posta nelle giuste mani
O se l'Italia devo ancora riflettere su quali sono le élite capaci di guidarla oltre la transizione battuta questa transizione al passaggio alla democrazia completamente libera
Da questo punto di vista
Ma io porrei
Una cautela nostro dibattito
Guai a ripercorrere strade antiche
E a dividersi tra i sostenitori di un partito organizzato e i sostenitori di un partito preso
Riproducendo peraltro
Una
Discussione quasi medievale sul corpo e sulla neve
Occorrono tutte e due
Occorrono tutte
Guai a smarrire la filosofia nuova e moderna di un partito capace di non chiudersi in nomenclature che sono autoreferenziali e di aprirsi costantemente le energie della società
Ma guai anche a non capire
Che proprio le tradizioni che noi dobbiamo rappresentare e delle quali dobbiamo creare una sintesi nuova ci chiedono anche di darci strutture darci forza organizzata di darci forza politica
Entrambi sono strade giuste dobbiamo cominciare una riflessione su questo perché nessuno ha mai ancora scritto don Gianni è una teoria
Sui partiti nella nuova fase no non sappiamo cos'era un partito di massa cos'era il precedente al partito di massa adesso non abbiamo più una teoria su questi
Nella complessità della società moderna l'appesantimento del vecchio partito di massa non è più riproducibile
Ma certo non è più non è soltanto bastevole identificare il partito solo comunque ed elettorale
Premette ci vuole un aiuto da parte dell'agenzia
Di capire qual è la organizzazione nuova che si adatta questa fase complessa forse la butto lì senza alcuna pretesa il mondo le società si son fatti talmente complessi che forse occorre in un solo partito farne quattro non so il partito degli amministratori il partito degli eletti
Il partito del territorio il partito delle fondazioni naturalmente creando una sintesi tra questi ma solo una una éscamotage del pensiero quello che mi interessa dire che occorre
Una nuova definizione di un modello nuovo di partito ma che sicuramente non può essere stretta questa discussione nella scelta tra partito organizzato e partito e partito semplicemente d'opinione occorrono entrambe queste cose così come occorre riuscire a rappresentare proprio per dare compimento alla transizione italiana riuscire a rappresentare tutte le anime
Che alle quali Forza Italia dato riferimento nella stagione di cui parla
Altrimenti non uscito riusciremo ancora ad uscire al fatto che ciascuno di noi si senta un ex democristiano ex socialista ora ex repubblicano ex liberale e non a a sentirsi rappresentato
In tutte queste anime nella organizzazione dell'organizzazione del partito anche questo è un punto dobbiamo fare attenzione
Noi abbiamo oltre le cose che ho detto anche un'altra rivoluzione messa in campo
E questa mi porta a concludendo al tema
Centrale di questo parco
Noi non abbiamo rovesciato alcuna tradizionale alleanza dell'Italia
Politicamente questo Paese è sempre stato un alleanza atlantica abbiamo anzi recuperato
Perché s'era smarrita nel tempo l'ispirazione che fu di De Gasperi
E dei padri costituenti europei
Ispirazione che uscita dalla lotta dell'esistenza al fascismo dovette condurre una lotta dopo una lotta di resistenza al comunismo nella e nella guerra fredda all'attacco che veniva lanciato alla civiltà tra antiche
Siamo su questa stessa collocazione politica
Abbiamo però dato qualcosa di più questa collocazione politica
Abbiamo dato alcuna condivisione culturale
A questa alleanza che forse precedentemente per i motivi che ho detto per il prevalere di altre culture politiche al governo del Paese non era stato c'è una novità
Oltre alla all'alleanza politica il mantenimento e l'alleanza politica c'è una condivisione culturale
è una condivisione culturale
Che è importantissimo
E che anche questa fa parte dei motivi della necessità di Forza Italia
Sì chiudiamo un attimo gli occhi immaginiamo un sistema politico senza Berlusconi
Oggi
Come forse siccome ancora la transizione compiuta possiamo solo immaginare un richiudersi delle vecchie ideologie di partito delle vecchie pratiche di parti da tutte le parti
Ecco allora che bisogna compiere questa rivoluzione che è stata fatta il e il e il la politica estera e l'ultimo e il primo insieme degli elementi ultimo tutti lo affronto io cronologicamente penultimo ama il primo degli elementi di estrema importanza
Oggi è in discussione una cosa
Estremamente impegnativa per il futuro
Stabilire in Europa se l'Occidente è ancora un concetto nel quale crediamo
O se invece un concetto che supera o ancora di più se l'Occidente è un concetto credibile cioè se l'Occidente è uno oppure se i docenti siano due essendo l'Europa
Distinta dagli Stati Uniti
Guardate che non è solo una questione di collocazione politico geopolitica di vicinanza Saddam degli interessi francesi c'è anche questo ovviamente
Di interessi nel mondo e e via parlando ma c'è anche un grande fatto
Storico
Perché quell'identità occidentale
Che si è fondata da sempre sulla centralità della persona
E che è una linea storica che viene dall'antichità nei pensieri di Gesù e di Socrate poi alla fine del Medioevo e poi nel Rinascimento
E poi l'era delle scoperte geografiche l'avventura dell'uomo sempre basata e scientifiche sempre basato il concerto che il nuovo con le sue capacità creatrice che può modificare il box
Questa linea è stata interrotta dalla rivoluzione francese
Che ha posto al centro non l'uomo ma la ragione
E nelle rivoluzioni della modernità è stata solo quella americana della sua filosofia pubblica richiamarsi a questi valori che sono i valori fondativi dell'Occidente
Ecco che anche le divisioni di oggi non sono un caso nella storia tutto si tiene
Se uno crede una filosofia pubblica che viene dall'occhio ragiona anche politicamente non certa maniera sullo crede un asilo sia pubbliche delle dal russo ragiona politicamente in una certa Trapani
Se uno crede nella prima pensa che siccome bisogna raggiungere il bene comune bisogna affidare il potere alla sovranità popolare nella seconda linea siccome uno credo nel bene comune perché le due rivoluzioni partiva per lo stesso concetto bisogna togliere al popolo ogni possibile potere
Perché nel popolo che si nasconde il male perché nella volontà del singolo individuo che si nasconde il male questa volontà va compressa dalla volontà generale dall'Assemblea dal collettivo
Il primato del collettivo sull'individuo è stato sancito da questa rivoluzione
Il primato dell'individuo sul collettivo sullo stato è stata sancito dalla rivoluzione di fila
Scusate l'excursus filosofico storico ma è questo il punto
E l'Occidente si basa ancora su questa identità o no
E crede ancora nella libertà o pensa che la libertà sia Baratta
La libertà è stato in discussione come voi avete visto
è più importante il concetto di pace o il più importante il concetto di libertà non abbiamo giustamente detto Non c'è pace senza libertà perché la pace c'è anche nelle nelle dittature nel silenzioso rumore delle dittature
La libertà dell'uomo chiede di battersi i cristiani si facevano sbranare dai leoni i nostri padri sono morti per darci la libertà ma qualcuno se ne ricorda
O se ne ricorda finalmente i ragazzi americani abbiamo detto alla Camera son venuti a morire per noi qualcuno se ne ricorda attivamente perché c'era il petrolio in Europa allora
No
C'era da difendere un continente intendo da che cosa dall'oppressione sapete che l'americano discusso a lungo se era il caso di interventi erano se disinteressarsi dell'Europa
E allora è questo il punto
Ed è questo il punto che si gioca anche quando si discute di ratto quando si discute dell'Europa
Le formule politiche sono nuove
Gli alambicchi sono diversi ma il fondo che la discussione sempre questi sempre questi
E noi abbiamo un compito storico anche da questo punto di vista perché dobbiamo lavorare per portare in Europa unite
Su una posizione di responsabilità planetarie
E di vicinanza e di fratellanza con gli Stati Uniti d'America
è una battaglia culturale anche oltre che politica diciamo la meglio è una battaglia cultura e politica
Parole prive di senso forse la battaglia di identità
Questi siamo noi
O questo vogliamo essa e questo scriveremo
Nella Carta dei Valori nel manifesto che la commissione dovuto l'onore di presiedere già elaborato e che nei prossimi mesi verrà resa pubblica libri come manifesto di identità di Forza Italia
Di una storia di un percorso che oggi chiede di essere rappresentata anche organizzativamente
Perché tutta questa storia dobbiamo saper rappresentare la nostra organizzazione chiedessero rappresentata anche organizzativamente per condurre questa battaglia
E per condurla in porto sapendo non sottovaluti Anci crediamo in noi stessi anche quando ci sono difficoltà sapendo che qui c'è una missione storica
Possono sembrare parole esagerate ma credo di aver spiegato il mio intervento perché questa storia italiana
Chiamano i a questo sport senza di noi questo sforzo fallire
Grazie a Ferdinando Adornato allora i nostri lavori proseguono con l'intervento dell'ambasciatore Bruno Bottai grazie ambasciatore
Sì mi sono unito agli applausi con che hanno accolto il discorso dell'onorevole Adornato e che è stato veramente un bellissimo discorso anche se rifletto alle cose molto più fattuale molto più modeste che devo che posso dirvi sono considerazioni
Sui fatti di politica estera dell'ultimo periodo qualche dal ministro Frattini che sposterà animati no un giudizio molto atteso su quello che è stato fatto ridere Accardo un giudizio su lo stato di avanzamento della dei lavori invisibili in vista della della della
Dell'Unione Europea cominciavano a Roma il quattro ottobre per l'esame della convenzione dicevo che discusse io
Va bene non ho ben compreso il discorso di Adornato se guardo all'ultima nata di storia diplomatica e politica e e mi sembra che il giudizio che si possa ricavare sul comportamento italiano in questi mesi molto molto difficili
C'è un giudizio positivo non era facile di volta in volta non era facile fare delle scelte perché scelte in pratica spogli sono sempre non fra il bianco e il nero ma molto spesso fra
Grigioni più o meno grigio
In credo che il dilemma che a un certo punto è parso opporsi maniera angosciosa e che è stato riecheggiato da noi in modo molto polemico anche per motivi di politica interna
Fra la scelta dell'America veramente il sedici dalla scelta di Bush
Era più comodo dire la scelta di Bush
E la scelta dell'Europa anche qui si diceva dell'Europa invece di dire
Che era la scelta di una convergenza
Del resto abbastanza momentanea fra
Parigi e e botteghe declino
E certo il l'amministrazione americana
Il libro può non essere la più brillante che abbiamo conosciuto
Anch'essa divisa come sullo sono quasi sempre tutte le amministrazioni e certo che
Ancora frastornata
Dal dall'undici di settembre non l'amministrazione l'America l'opinione pubblica e questo può essere
Anche riprovevole possiamo sperare che gli americani sì tolgano presto terrore questa però è un fatto e credo che se lo tolgono tanto più rapidamente quanto di manteniamo
Ora i cambi manteniamo un rapporto di di cordialità direi di intimità con loro li cambiando l'obbligo di ciò che e si fecero cinquanta anni fa ma anche quello che hanno poi fatto a lungo perché l'America non solo ci ha liberato dal nazismo ma l'America già per molti decenni difeso in pace
Questo è stato miracoloso di pace da una presenza sovietica nel centro dell'Europa che almeno fino alla seconda metà degli anni Cinquanta è stata non solo teorica Stalin finché Stalin è vivo è stato vivo e anche dopo e la la tentazione e adesso la rivolta
La rivoluzione ungherese
Soprattutto la rivoluzione inglese più
Che la occupazione di Praga e è stato un momento di estremamente delicato in cui
Veramente si poteva riaprire una una guerra in Europa con tutto ciò che ne ne sarebbe seguito credo quindi che sia stato saggio
La linea seguita dal governo Berlusconi e cioè quella di un appoggio
Un appoggio
Tutto commisurato a quello che noi potevamo dare Roma non è Londra
Nella Roma non può fare quello che fa l'onda non solo perché vi è una differenza di mezzi militari ma anche politicamente credo che ognuno debba debba stare al proprio posto e credo che noi dobbiamo sapere che non siamo una grande isola protesa verso l'Atlantico siamo una penisola mediterranea con un morto profondamente radicato nel centro Europa e quindi abbiamo tenuto conto della opportunità di non lasciare soli gli gli americani ne abbiamo tenuto conto e non credo con furbizia
Credo con quella gradualità che necessaria che fa parte della
Di una diplomazia
E devo dire che penso io sono al di fuori per la trattazione ormai delle delle faccende diplomatiche quotidiane ma devo dire che
Soprattutto il comportamento e mi dispiace molto dei nostri amici francesi meno forse quello dei tedeschi che sono avvolto latin dei loro problemi politici ed economici assai complesse ma dal comportamento dei nostri amici francesi in fondo ha facilitato la nostra scelta perché questa opposizione così puntuta questi discorsi così apparentemente
Culturali del ministro degli Esteri
Francese al Consiglio di Sicurezza il suo viaggio notturno che forse qualcuno di voi ricorderà una una lunga notte passata fra l'Angola Gabon e altri Paesi africani che sedevano in quel momento nel Consiglio di Sicurezza per
Son spingerli a
Votare contro gli Stati Uniti per io non credo che questo sia il modo di coltivare i rapporti fra i due rami della della Atlantico io penso che
Fare
Fare capire che le proprie idee sono differenti che forse ci sono delle delle cose da approfondire questo è opportuno e quindi era era opportuno manifestare con lealtà la propria posizione in Consiglio di sicurezza ma io credo che vi sia una responsabilità anche francese dopo franco tedesca nel nel nella guerra unilaterale
E credo che sia un rischio a cui noi abbiamo esposto noi europei abbiamo finito per esporre gli Stati Uniti e sono lieto che Italia sia fra i Paesi europei che non hanno ceduto a questa tentazione
A questa sigla questa abitudine a questa tentazione resto devo dire che
Quella questa linea che ha seguito il l'attuale governo
è stata spesso la linea all'Italia
Convenuto rivendicare come
Tv comportamenti passati ma
Questa Italia
Silente non
Poche volte esistita esistita nei momenti di crisi esistita forse nel difficile quinquennio a cavallo fra gli anni ottanta e l'inizio degli anni Novanta che vi sono stati anni molto difficili e e forza Italia è stato una risposta sul piano politico interno ha quelle difficoltà politico-giudiziaria
è una storia che comincia allora ad allontanarsi e che ha avuto certamente una un come ripercussione una fase di offuscamento anche la presenza politica italiana nel mondo ma e potesse
Spesso credo che viene da tutti oggi riconosciuto un nome e delle scelte il nome quello di De Gasperi le scelte sono le grandi scelte appunto atlantica ed europea poi sita cioè poi si tace come se per trent'anni l'Italia avesse non so fatto c'è la multa non è assolutamente vero che l'Italia ha fatto scena muta
E non è vero in fondo che c'è stata questa coppia franco-tedesca perché la coppia franco-tedesca è una cosa storicamente importantissima per l'Europa per le guerre che si sta ci sono state attraverso il Reno e che erano de guerre ce ne sono state dappertutto in Europa anche attraverso le Alpi ma insomma quelle attraverso il Reno erano sono state scatenanti di conflitti che tutti abbiamo risentito ma il la posizione politica dell'Italia e quella è stata molto più vicina a a quella di bordo
Che non quella di Bonate a Parigi tra noi abbiamo condiviso per esempio con i tedeschi una immagine dell'Europa soprattutto la la necessità di un'Europa politica che di fronte alla quale i francesi almeno fino ad ora ora vediamo se
Questo
Qualche piccolo passo avanti lo faranno ma i francesi hanno sempre evitato perché nella loro
Così nella nel nelle menti nel
Nelle pieghe del loro Baldassari fino al cervello cioè c'era sempre il ruolo individuale della Francia e quindi non è vero che lui che per decenni la is prima il sei e poi i nove eccetera eccetera noi abbiamo siamo stati il fattore che ha fatto entrare l'Inghilterra nella Unione Europea l'Inghilterra con la presenza dell'Inghilterra ha comportato e comporta dei problemi certamente io credo però che questi problemi andassero affrontati credo che l'Inghilterra a maturato in parte deve ancora maturare credo che non si potesse ignorare non si potesse lasciare prestito la metà del resto quell'isola ha scelto ha scelto prima con i conservatori di Chiesa ecologico nel e i laburisti di Blair ma Nam dei momenti più lucidi della sua politica estera saputo scegliere l'Europa io sono convinto
Mi auguro che anche le il referendum sull'euro possano esser fatto capisco bene
Che il governo Blair l'ha dovuto rinviare dopo le vicende appunto dell'Iraq tuttora con una crisi come quella dell'Iraq aperta ma io credo che la io ricordo sempre il viaggio di Saragat a Londra
Tra l'altro edile Saragat è una persona completamente dimenticata questo non mi non mi sembra giusto non mi sembra giusto né per il coraggio che sta ragazza ed a Palazzo Barberini metterla per per la sua partecipazione successiva alla vita politica e anche alla politica estera italiana quindi io ricordo quel viaggio dura durante il quale si firmo un accordo speciale
In italo britannico che riproduceva gli all'accordo di cooperazione franco-tedesche franco tedesco e che era in qualche modo una risposta al blocco che dei gol sotto cui de Gaulle sottoponeva la domanda di adesione inglese poiché e poi dei gol
Scomparve Pompidou modificò dopo pochi metri è piuttosto rapidamente la posizione francese atti la posizione di Pompidou fu a tutto a tutt'oggi credo una delle più aperte verso l'Inghilterra che mai
Parigi abbiamo avuto
Io voglio ricordare una sono un a un basso anziano ambasciatore Vignolo molti ricordi vorrei esporrà le racconta ve ne è uno di questi ricordi nel nel giugno del mille novecentosettantanove io presentavo le credenziali Alpa
Papà era stato eletto da pochi mesi nel nel settembre nell'ottobre precedente e da pochissimi giorni era rientrato da quel straordinario viaggio che fu il suo primo viaggio in Polonia dove il governo polacco sgomento
Dovette fare buon viso a cattivo gioco e i il tutta la Polonia a Varsavia a Danzica in Polonia
Dove già Solidarność era stata molto attiva accorsa insomma fu una un fu una lo squillo di una tromba credo che molti molti lo hanno interpretato così
Pochi giorni dopo appunto io
Attendevo il ritorno del Papa forse tre quattro giorni dopo la firma del giugno settantanove mi riceve un Papa Giovanni Papa sportivo papà con tutto il fascino del della di di di questo straordinario Papa così diverso dai papi italiani
Così diverso anche dall'immagine straordinaria che il Papa malato e sofferente ci manda oggi
E come forse immaginate dopo la parte ufficiale che la lettura delle del discorso alla consegna delle credenziali del Presidente della Repubblica e undici discorso del Papa in risposta il tappa
Uno usava la credo che ora gli risparmiano questa ulteriore stanchezza di ricevere in tête à tête nel suo studio per tre quarti d'ora un'ora
E no ambasciatore il papà di molto vivace come tutti ricordate forse e naturalmente mi chiese della mia carriera che era stata principalmente impegnata proprio nella costruzione europea sia a Bruxelles che a Roma nelle diverse posizioni che aveva avuto dei naturalmente dell'Esposito forse con un entusiasmo
Giovanile forse leggermente eccessivo il Papa mi ascoltava ma alla fine era quasi un po'preoccupato di di che l'avevo fatto non dico una gaffe ma avevo detto qualche cosa c'è una mosca ticket perseguita guarda che dico Charles ma sì nella così dicevano i napoletani a Mussolini no quando mozioni in ogni caso vero che insomma lui Edipo perplesso
E mi dice ma Luce ambasciatore
Dice ma voi sì capisco state facendo che sta cosa straordinaria avete fatto questi passi avanti avete speso
All'Inghilterra la costruzione e non solo all'Inghilterra vi accingete avete agito da calamità questa era una parte di ciò che gli aveva esposto in fondo la Spagna e la Grecia si liberarono dalle dittature di Grecia di di destra grazie
All'ala calamità che era rappresentata dalla Unione Europea nella quale le due dittature di destra non potevano entrare anzi dagli con la Grecia si sospesero anche i rapporti che c'erano stati tradizionalmente era un Paese associato fin dall'inizio all'Unione Europea
Dice ma non discorde Rete dei paesi dell'Est
Non discorde dei della Polonia
Ecco questo fu certamente un non non non gridò ma fu fu una una una delle parole che uscivano dal cuore
Bene io non credo che che non ci siamo scordati della correttezza della Polonia fra l'altro il papà mi disse ma minime me lo disse credo ancora come arcivescovo di Cracovia come Pastore importante sensibile del suo popolo del suo Paese rise ma guardi che uno degli elementi di speranza del popolo polacco suo le persone ai progressi dell'Unione europea i progressi anche i progressi materiale
Perché non non tutti possono capire cosa questa complicata costruzione che sta nascendo ma certo avere
Al di nell'altra parte dell'Europa partiti dalle distruzioni della guerra nel renderà estere ad Ovest ed è e assistere a questa questa rimonta economica e sociale dell'Occidente queste è una fonte di grande speranza per il mio Paese voi dovete ricordare questo dovete per il mio Paese e per gli altri in condizioni amaro
Io credo che il Papa avesse ragione
Per parte nostra abbiamo sempre cercato in particolare con i due Paesi dell'Est con i quali avevamo per motivi tradizionali più facilità di rapporti cioè la Polonia e l'Ungheria sempre di mantenere viva questa questa cordialità questa intimità di rapporti io ricordo che con un mio Vizzavi in una occasione io ero direttore generale fare i politici e andare a Varsavia per dei colloqui molto cordiali
Su tanti punti c'erano non dico delle intese ma delle possibilità di scambiarsi delle osservazioni molto amichevoli e alla fine io dissi ma insomma le posso dire una cosa in fondo d'Europa
Nella nell'Unione Europea ci sono c'erano tre grandi Paesi
Poi con l'Inghilterra son diventati quattro
La Spagna sta per entrare diventeranno cinque ma guardi che c'è una sesta assedia per voi non so quando si arrabbia
Si offese a dice ma noi abbiamo fatto una scelta del tutto diversa e noi la sesta assedia non la vogliamo lui era proprio di coloro ma il parere opposto del cardinale arcivescovo di Cracovia
Quasi si offese
Bene e
Gli ho raccontato qualche ricordo qualche osservazione
Proseguendo nel chiacchierare sugli eventi degli ultimi Nesi quindi vi ho detto mio giudizio sulla opportunità nell'insieme della cauta
Ma aperta linea italiana verso gli Stati Uniti
E incerto ora si sta per aprire una fase nuova anche in Iraq mi auguro che questa seconda volta nel Consiglio di Sicurezza i nostri amici francesi tratta trattino come sanno trattare loro benissimo quindi non c'erano mai un millimetro prima del tempo ma insomma che in definitiva questo passaggio dell'Iraq da una amministrazione unicamente americano oggi che gli stessi americani richiedono una presenza degli altri anche la presenza nell'economia Posta via via avviarsi e quindi che ci si possa confrontare con questo problema di cui si è parlato Nim in questi giorni qui il problema
Della libertà della democrazia per dei popoli che non non hanno tradizioni di questo genere
Ma io penso che forse fra tutti i Paesi arabi per la complessità etnica religiosa culturale proprio l'Iraq potrebbe proprio dall'Iraq si potrebbe cominciare non sarà un compito facile l'Iraq può vivere in quanto in quanto si crea un equilibrio fra le sue varie forze dei curdi
E gli sciiti sunniti cose tutte queste presenze di cui abbiamo imparato resistenza negli ultimi mesi è un'impresa molto molto ardua
Ma è un'impresa che io credo alla misura degli dell'America e dell'Europa dell'Unione Europea alla misura per quel per la quota che ci può competere nell'Italia non diciamo sempre noi
Che siamo un Paese mediterraneo che abbiamo questa sensibilità verso il mondo mediterraneo forse è il momento di mostrarla in pieno anche noi un impegno grosso è un impegno per i nostri soldati
Che corrono certamente dei rischi sarà un impegno politico ed economico grosso ma io credo che il nostro paese non che vuole essere un grande Paese senza retorica un grande paese all'altezza deve di una tradizione e di una cultura che forse un pezzo ma che abbiamo avuto la fortuna di avere che non possiamo rimediare io credo che debba impegnarsi in questo campo per venire all'altro campo quello dal quale ci attendiamo credo tutti qualche informa non dico informazione ma qualche impressione quasi dal vivo del ministro Frattini che e di viene da Riva del Garda e e la il negoziato che ha portato alla alla Convenzione Giscard che sarà poi materia del la trattativa intergovernativa se ne sono si sono dette tante cose anche questo argomento non non me ne stupisco penso che nessuno di voi se ne stupiscono seme scandalizzi
Anche questo argomento diventa materia di politica di dialettica politica interna come se a un certo punto ci fosse un sito da un lato ci potesse essere uno è pure io europeismo puro e duro dall'altro
L'europeismo che accetta certo pista al governo e f è colui che poi vede attenuanti e valutare e non rompere e accettare quello che si può accettare questo è stata sempre il metodo italiano del resto e e il metodo europee l'Europa è andata avanti così sarebbe stato meglio che ci fossero delle decisioni drastiche le abbiamo qualche volta ricercate anche noi io avuto la straordinaria fortuna
Di conoscere da molto molto giovane di fare quasi un po'da autista segretario
A John Monnet che ha era una persona straordinaria per la semplicità dei modi e delle abitudini a progetto veniva al mondo il molto spesso a Roma non aveva nessun autista
E allora li facevo io da autista e qualche volta da interprete devo dire che è una delle emozioni maggiori era interpretare un colloquio fra l'onorevole De Martino in Monni è era una causa eccezionale
De Martino era molto cortese ma il mondo di De Martino e quella dei nonni erano due mondi assolutamente Diversi quindi dovevo oltre che interpretare aggiungere qualche cosa
Ma che comunque Monnet si rifiutava senta perché ogni tanto c'era il giornalista che gli diceva Mallett federalista o non è federalista che concezione dell'Europa c'era
Le le va bene questa Europa che va avanti a Greco lo e questo lo mando
Lui era un uomo molto calma era un francese assai poco francese era un francese molto tra poco in fondo poco culturale molto meno lui era di una famiglia di mercanti Nicolina
E egli era molto francese molto pratico e e Louis Isis usciva proprio dai gangheri quando gli si chiedeva che sta porta del federalismo del non federalismo in fondo lui si era inventato questa parola la comunità
E che era una parola chiave che non si capiva bene cosa era e ma sormontata faceva sormontare questa questa diatriba
Io credo questa diatriba oggi non è per fortuna più alla moda però sono sono alla moda degli enti di questa diatriba io credo che il lavoro che è stato fatto la convenzione fiscale a cui hanno partecipato molti italiani illustri dall'onorevole Amato l'onorevole Fini l'onorevole Tajani e tanti altri
E in rappresentanza di utilitarie
Del parlamento e di altre
Di altri organismi io credo che sia stato nell'insieme è un un buon un uno una buona trattativa e soprattutto in linea con con il modo di procedere dell'Unione europea che è sempre un modo di procedere graduale realistico certo non abbiamo la le decisioni a maggioranza nel campo la politica estera e della e della difesa
In questo prendo un passo ulteriore che dovremmo fare però intanto mi sembra che vi sia un rafforzamento notevolissimo del Parlamento europeo e che diventerà un vero Parlamento e penso che questa possa avere sulle nostre opinioni pubbliche una ripercussione molto
Molto solida mi auguro che l'abbia sopra in particolare sull'opinione pubblica della dell'Inghilterra che così tuttora così incerta rispetto a Strasburgo rispetto all'Unione Europea
E poi io credo anche che questo disegno mi scuso di entrare in tecnicalità in questa creazione di una figura nuova di un Presidente del Consiglio
Permanente non che ne che presiede il Consiglio dei ministri e non è il presidente di turno io credo che sia un fatto migliori la possibilità di lavoro capisco in qualche modo le preoccupazioni da Commissione che sono state espresse dall'onorevole Prodi e sono comprensibile la commissione ha forse anche il dovere di far presente
E le proprie aspettative chiede tra l'altro questo schema di di trattato e che diventerà poi un trattato potrebbe consentire non non vieta per nulla
Che il presidente la commissione
E sia alt allo stesso tempo designato presidente del consiglio dei ministri questa è una possibilità aperta e allora si realizzerebbe credo proprio esattamente ciò che la commissione e in particolare l'onorevole Prodi si augurano moltissimo in questo periodo
E quindi insomma in sostanza io credo che
Tutto sia quest'le polemiche degli ultimi giorni se non posso mentali
I risultati ottenuti sono buoni sono discreti sono quelli che si potevano temere il modo di procedere è sempre stato quello di non rifiutare il il rally parecchio
Quindi per adire il tutto quindi credo che nella linea col procedere nostro in Europa e col procedere
Dell'Europa stilista
E naturalmente non
Il PD con l'Europa non si esaurisce dell'Occidente nei con la costruzione europea si esauriscono
Siccome il contributo che noi possiamo dare alla politica comune
Aprono parlato prima del rapporto euro americano credo che il rapporto euro americano vada curato perché debba ma curato continuamente va continuamente aiutato a risolvere a seconda della evoluzione della Unione Europea
Non non penso che almeno dai io non credo che le l'obiettivo uno
Sola e possiamo avere come obiettivo che di un una parità dei due dei denti una una discussione molto aperta è un obiettivo peraltro molto lontano non fosse altro che per la Giuseppe la capacità militare degli Stati Uniti che certamente l'Europa non può eguagliare per molto non può e non vuole eguagliare per molto tempo anche per motivi finanziaria e
Concluderei
Sono due
Riflessioni
Su due punti indifferenti uno è
Perché in questi mesi ci hanno credo più che mai mostrato l'importanza delle delle con delle Nazioni Unite in particolare del Consiglio di sicurezza le carenze e le Nazioni Unite e in particolare del Consiglio di sicurezza io credo che però queste questa in cui importanza e queste carenze ci debbano stimolare a superare le carenze certo che certo che è assurdo che per esempio vi siano Dini così come il Consiglio di sicurezza siano rappresentati dei paesi un po'a caso
E dei paesi con potenzialità economiche politiche assai differenti come è una differenza che nell'Assemblea
In un atollo del Pacifico o o i nostri cari amici di San Marino abbiano lo stesso peso di una grandi
Per
Per
Insomma ma
Prima
Bene lasciatole Bottari prego volevo ringraziare
No sono molto lieto e onorato che mi capiti di di rivolgere il benvenuto
Dal microfono di essere io a rivolgere il benvenuto dal microfono al ministro Frattini mi fa moltissimo piacere perché il ministro calvinista in una casa che amo molto che ho molto amato che continuo ad amare e ho parlato prima che lei arrivasse un pochino dei vari argomenti di attualità così come nel potevo parlare io ho parlato anche del della riunione di Riva del Garda e della curiosità che credo tutti abbiamo di sapere qualche cosa quello che lei ci può dire di questa riunione in particolare delle prospettive che la il negoziato che lei presiede la partire dal quattro ottobre al negoziato sul Trattato europeo delle prospettive che ora ci sono i il le quale quale a suo avviso può essere l'equilibrio fra delle novità da introdurre e e invece la prudenza di cercare di non riaprire un vaso di Pandora
Personalmente ma questo lo dico così per onestà intellettuale io sono piuttosto fra i prudenti forse perché sono una parte diplomatico tutta la mia vita comunque sempre naturalmente se però si potesse acquisire qualche cosa
A cominciare Forster ma e lo sarà abbastanza difficile dalla menzione cristianesimo tutti noi saremmo Vietti
All'inizio non sono io che devo augurarle benvenuto ma insomma le cedo la parola
Il ministro Frattini non viene solo da Riva del Garda prima era a Washington parliamo è stato sì stato a fare in un tour de force diciamo vorrebbero Riva del Garda quindi tutti i grandi temi dell'agenda dell'agenda internazionale l'ambasciatore Bottai a posto alcune domande dicono
Non sto a ripetere però subito la parola
Va bene innanzitutto
è un piacere essere qui per contribuire con qualche con qualche riflessione alla attività
Che voi state compiendo di approfondimento di temi importanti
Che grazie al contributo di tutti di tutti noi di Forza Italia possono avere un
Importante rilancio un importante sviluppo nelle sedi istituzionali in cui ciascuno di noi operaio
Non solamente per il riconoscimento del per la condivisione di quello che si sta facendo di quello che Sandro di quel Nando Adornato hanno iniziato a fare per una riflessione approfondita non solo per questo sono qui ma anche perché chi Dinoi ha scelto un impegno politico e l'ha scelto
Con Forza Italia e con il nostro presidente Berlusconi è ovvio
Che nel momento in cui un incarico politico è un incarico di governo permettono di incidere sulle realtà di incidere sul mondo che sta cambiando noi dobbiamo mantenere dentro di noi la consapevolezza che se siamo qui
Se io ricopro questo incarico di governo e perché ho scelto un impegno politico accanto del nostro però accanto al nostro Presidente
E ho scelto e ne sono orgoglioso l'impegno con Forza Italia non siamo venuti dalla luna dobbiamo riconoscere dove abbiamo le nostre radici politiche e perché queste radici politiche devono essere sempre valorizzate ricordate richiamate e non sono e non sarò mai tra quelli che dimenticano a chi devono quello che sono e quindi è semplicemente la premessa per dire che i nostri valori i nostri principi quelli del nostro movimento resteranno sempre in chi come mi come noi
Ha scelto di dedicare un punto un pezzo della propria vita sarà più o meno breve ad un impegno politico e ora anche istituzionale
E io ho in questo momento la straordinaria possibilità che il presidente del Consiglio mi ha dato nominando il ministro degli esteri di guidare una fase che è quella della presidenza italiana in cui
Non noi stessi ma il calendario ha messo nelle mani della presidenza italiana alcune sfide
Che certamente noi abbiamo il dovere di governare
E di condurre a dei risultati che saranno ovviamente
E l'interesse del nostro governo ma saranno ancor più nell'interesse del Paese nell'interesse dell'Europa e anche nell'interesse di una accresciuta presenza e consapevolezza europea sulla scena internazionale
E allora direi che ieri l'altro ieri nell'ultima settimana
Io ho potuto direttamente in qualche modo affrontare questi nodi
Che da qui a dicembre saranno i nodi portanti della politica europea e della politica internazionale dell'Europa
Mi limito a tre punti e dico mi limito usando ovviamente un paradosso
Dare all'Europa una Costituzione questo è il primo punto
Su cui l'Italia la presidenza italiana è chiamata a giocare un ruolo decisivo
Il secondo punto è quello di permettere che l'Europa dica una parola forte ed autorevole
Sulla scena internazionale con particolare riferimento alla crisi del Medioriente e alla ricostruzione dell'Iraq e questo vuol dire una coscienza europea di come l'Europa può essere soggetto attore sulla scena internazionale farlo in una cornice atlantica
Che è quella che ha guidato per cinquant'anni
La politica estera del nostro Paese continuerà a guidare la politica estera del nostro Paese una forte coesione
Euroatlantica un forte rapporto con i nostri amici degli Stati Uniti d'America come condizione
Perché l'Unione il lavoro insieme permetta di raggiungere risultati più forti
Se dovessi riunire queste riflessioni su cui adesso
Entrerò un po'più da vicino con uno slogan potrei dire che in questo momento la politica mondiale richiede più Europa non meno America
Richiede uno sforzo di consapevolezza tra noi europei che ci permetta di lavorare ancor più fortemente con i nostri amici d'oltre Atlantico e realizzare insieme
Una strategia complessiva per fare fronte alle minacce principali che colpiscono o tentano di Compaq colpire le democrazie dal terrorismo alla lotta alla proliferazione delle armi di distruzione di massa
Ecco perché queste sono le linee guida queste sono le sfide che noi abbiamo oggi da affrontare e io spero da vincere
Dobbiamo dare all'Europa una Costituzione
Vedete la presidenza italiana si trova in questo momento dinanzi ad un dovere storico il dovere è quello di affrontare la fase costituente per l'Europa
Avendo alle spalle
Diciassette messi di lavoro della convenzione
E che è stata guidata da Giscard d'Estaing e di cui vicepresidente è stato Giuliano Amato che ha svolto un'eccezionale lavoro bisogna riconoscerlo pubblicamente
E condurre il negoziato costituzionale ad una conclusione positiva in modo da permettere ai cittadini d'Europa di votare a giugno del due mila quattro
Avendo già dinanzi a loro il modello della nuova Europa e delle nuove istituzioni
Questo lo chiedono i popoli dei nostri paesi
Questo lo chiede
La necessità istituzionale di accompagnare il percorso di unificazione dell'Europa che altri chiamano più comunemente allargamento per noi è ritrovare delle radici e quindi unificare
Un'Europa che mai è stata unita ebbene quell'Europa che diventerà tra poco un'Europa a venticinque Paesi
Come potrà essere capace di decidere
Di trovare una coesione di fare delle scelte
Di incidere sulla scena internazionale se non daremo a quell'Europa delle regole istituzionali capaci di dare efficienza rapidità coesione
Noi riusciamo con difficoltà in un'Europa che a quindici Paesi a fare questo ogni volta ci confrontiamo
Con il diritto di veto riconosciuto ed esercitato da questo o quel Paese ci ritroviamo spesso nell'impossibilità di decidere come faremo
Quando saremo venticinque e non più solo venticinque tra alcuni anni ventisei ventisette ventotto e chissà
Ed allora il dovere che noi abbiamo verso i cittadini d'Europa e dire con chiarezza che la presidenza italiana non si assumerà la responsabilità di riaprire oggi un vaso di Pandora sui pilastri istituzionali dell'Europa
In modo da far saltare il negoziato costituzionale e presentarsi a fine anno
Quando sarà necessario avete raggiunto un accordo globale anche se non nei dettagli presentarsi a dicembre all'inizio dell'anno due mila quattro e dire ai cittadini d'Europa non siamo stati capaci e allora
Qui Stein il nodo della difficoltà che noi fronteggiamo tra coloro che vogliono seriamente e convintamente
E direi che il nucleo della forte volontà di andare avanti lo troviamo
Tra il sei Paesi fondatori dell'Europa
A cui abbiamo fatto un appello a cui ci siamo rivolti trovando una risposta
Paesi grandi e paesi piccoli la Germania e la Francia come il piccolo Lussemburgo che insieme a noi dicono cambiare meno possibile
Del progetto costituzionale perché far saltare l'accordo vorrebbe dire offrire il segno della disgregazione dell'ideale europeo come l'andiamo a raccontare ai cittadini d'Europa che dopo diciassette mesi di negoziato a cui hanno partecipato rappresentanti dei governi rappresentanti del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali
La Commissione europea tutti gli attori dunque dell'Europa che esiste oggi
Dopo diciassette mesi di lungo negoziato riapriamo
Quel negoziato su punti che hanno formato oggetto di migliaia e migliaia di interventi allora l'appello che noi abbiamo fatto che io ho fatto che è un appello innanzitutto al senso di responsabilità europea è quello di dire aiutate la presidenza italiana a condurre in porto questo negoziato
Completando quelle che si può e si deve completare
Migliorando se possibile
Ma tenendo bene in mente un principio che è una regola di responsabilità per ciascun Paese
Chi propone rispetto al testo costituzionale del Progetto che esiste
Un emendamento sui pilastri c'è chi propone regole completamente nuove nei rapporti tra Consiglio europeo in Commissione c'è chi propone di tornare indietro rispetto al progetto costituzionale che abbiamo e cioè tornare al così detto compromesso
Più propriamente al Trattato di Nizza che tanto non ha funzionato che oggi dopo lungo negoziato abbiamo condiviso perché la convenzione ha votato di superare quel Trattato di Nizza vi sono alcuni che propongono di ritornare a quel Trattato di Nizza per punti importanti ed allora chi propone un emendamento sui pilastri deve assumere la responsabilità politica e istituzionale di trovare il consenso
Su quella modifica non basta presentare una lista di cose che ci piacerebbe cambiare
Questo è l'ideale europeo ogni Stato
Geloso della sua identità e della sua storia
Ha rinunciato e può rinunciare ad aspetti che sono di possibile miglioramento anche a noi sarebbe piaciuto modificare alcune cose durante il negoziato
Ma si è capito che se non si trova una coesione oggi quando uno solo dei Paesi uno solo piccolo o grande non rileva può dire no
E far cadere tutto se noi non troviamo sulla base di un progetto che è stato votato a giugno di quest'anno ed è stato condiviso da chi rappresentava di quei Paesi tutti e venticinque i governi parlamenti la Commissione beh se oggi ridiscutiamo daccapo
Spieghiamo noi
Ai cittadini d'Europa che non ci siamo riusciti quale credibilità potrà avere più l'ideale europeo Dinoi
Presidenza italiana che siamo fondatori dell'Europa allora vedete non è solamente l'ambizione legittima dell'Italia che ormai tutti i Paesi d'Europa riconoscono si torna a Roma per la firma solenne di un trattato dopo cinquant'anni di storia europea questo i nostri amici europei lo comprendono e lo condividono
Ma non è questo
Non è vedere sfumare un passo di storia europea che ci dispiacerebbe e la sostanza
Vedere togliere dinanzi agli occhi dei cittadini quell'ideale europeo che si trasforma in una Costituzione europea
Questo è la ragione per cui l'Italia anche negli ultimi giorni anche ieri nelle mie dichiarazioni si mostra insieme a molti altri Paesi
Ai più grandi piuttosto che ai più piccoli bisogna riconoscerlo ebbene si mostra ferma
Ferma nel dire noi non forziamo un dibattito non vogliamo togliere la parola a nessuno ci mancherebbe altro non lo farebbe mai questa presidenza ma siamo fermi nel dire ci appelliamo alla responsabilità di tutti
E da allora cosa concretamente noi discuteremo
Noi discuteremo alcuni temi che sono importanti che sono temi di completamento cosa farà il Ministro degli Esteri europeo quale sarà il suo statuto i suoi poteri
Come si regoleranno i Consigli settoriali che sopravviveranno ci sarà un Consiglio europeo con un presidente stabile ma ci saranno dei consigli dei ministri per settore che ruoteranno
Come funzionerà quel meccanismo di rotazione
è importante lo stabiliremo ci lavoreremo
Quale sarà il regime transitorio
E le modifiche future del Trattato costituzionale è un aspetto che il Progetto non ha trattato a fondo
Abbiamo fatto tutto il possibile per raggiungere sulle grandi materie delicate e importanti come la politica estera la politica di difesa comune
L'equilibrio davvero ottimale
Si può fare qualche passo in avanti e sottolineo in avanti e non indietro
Verso quell'ideale europeo che l'ideale di noi fondatori dell'Europa se si può fare la presidenza italiana esplorerà
Ma se ci accorgiamo
Che un piccolo passo avanti provoca una grande riapertura di temi per tornare indietro
E se noi questo lo riteniamo in un bilanciamento di interessi il male peggiore
Noi dobbiamo evitare il male peggiore dobbiamo dire
C'è un risultato che il migliore possibile nelle condizioni date
Tentiamo di migliorare tentiamo di fare un passo avanti certamente sì abbiamo previsto un calendario di lavori serratissima anche una sorta di conclave
Dal quale i ministri degli esteri non usciranno se non hanno deciso concretamente sì o no sul primo sul secondo sul terzo ai tempi avremo davanti ma oltre questo non si può alla fine ci troveremo tutti di fronte a una responsabilità ce l'avranno i nostri capi di governo i capi di Stato e di governo che concluderanno l'ultimo Consiglio europeo in cui si dovrà dire sì o no
Chi si assumerà da quel momento la responsabilità di dire facciamo cadere l'ideale europeo e il sogno europeo
Perché l'Europa a venticinque ci sarà comunque dal primo maggio ci saranno venticinque Paesi a pieno titolo ci sono già
Intorno a un tavolo ma saranno Paesi che in quel momento voteranno
E noi non avremo le regole
Idonee non solo a regolare un sistema venticinque ma probabilmente anche un sistema a quindici
Possiamo impegnare i i cittadini d'Europa in una campagna elettorale e dire votate
Questa è l'Europa quale è l'Europa
Che noi offriremo in quel caso l'Europa di governi che non sono stati caro capaci di far vivere quella coesione quel valore comune allora non parliamo di unificazione allora non parliamo di valori comuni non parliamo di spirito costituente europeo
Diciamo che noi creiamo le condizioni per una grande area di libero scambio per un grande mercato comune certamente sì
Ma dove sta il valore aggiunto e la coesione della politica comune europea
Qui o ci si crede o non ci si crede
Non c'è niente da fare
Noi dobbiamo spiegare ai nostri amici dei paesi che hanno più dubbi
Quelli che essendo piccoli Paesi dicono
Ma non sarà che per caso con queste nuove regole
Voi volete forzare la mano voi volete creare una sorta di direttorio dei grandi d'Europa
Noi dobbiamo convincere questi Paesi
Che con le nuove regole che noi diamo pari dignità ai grandi ai piccolissimi
Che noi permettiamo su certe materia ancora ad un piccolo paese
Di bloccare la decisione politica europea su una scelta strategica ad esempio in materia di politica estera comune
Dove non riusciamo ad arrivare al voto a maggioranza non ci illudiamo potremo riflettere dal due mila nove quando vi sarà un meccanismo che farà fare un passo avanti
Verso questo obiettivo del voto a maggioranza ma oggi dire vogliamo subito
Sarebbe impossibile e dobbiamo dire che è per questo che un piccolo paese che avrà un grandissimo potere
Quello di bloccare la decisione dell'Europa
Sull'impegno in Iraq per esempio questo vuol dire che grazie a quelle regole
Perché noi potremo garantire la piena parità tra i grandi e i piccoli senza quelle regole
In un'area europea che degrada a diventare Area di libero mercato e non più Area di coesione politica
Sarebbe secondo voi più o meno facile per i grandi d'Europa mettersi insieme e decidere certamente più facile
E saranno quelle regole a garantire una cornice ai piccoli paesi per tranquillizzarli
Sul fatto che nessuno Dinoi grandi paesi d'Europa pensa a fare a formare una sorta di direttorio che decide a sei o a sette o non so a quanti sugli altri diciannove è tutto il contrario dei per questo che noi chiederemo alla fine una scelta di responsabilità
Ci sono degli aspetti importanti
A cui l'Italia fortemente tiene ne abbiamo parlato ne ha accennato l'ambasciatore Bottai
Alla mio arrivo
Il tema delle radici cristiane
è un tema qualificante per noi è un tema qualificante per il nostro Paese
è un tema che beninteso non riguarda uno dei pilastri istituzionali della parte prima che a mio avviso sono il famoso vaso di Pandora da non riaprire ecco perché la presidenza italiana ha proposto che questo tema sia all'ordine del giorno tra i lavori che avremo a livello di ministri degli Esteri dei ministri e dei primi ministri
Come tema oggetto di discussione di merito
Come uno di quei punti su cui si discuterà perché è uno dei punti che non toccano l'impalcatura
Quel difficile equilibrio tra Poteri che è stato faticosamente raggiunto
Ma riguarda invece
Essendo nel preambolo
Una integrazione ed un rafforzamento di una parte importante anche se non è scritta in articoli di questa futura Costituzione europea
Le radici i valori
E qui
La presidenza italiana avrà un compito il compito di guidare ma la delegazione italiana avrà il diritto di parlare e di spiegare e quelle di altri Paesi che già ci hanno detto di sostenere questa idea faranno la loro parte
E faremo il nostro dovere di spiegare a coloro che hanno dei dubbi come senza intaccare l'impalcatura costituzionale della nuova Europa il richiamo alle radici cristiane è un rafforzamento
Del pilastro valori a noi valori premono
Questa è una Costituzione che noi abbiamo indicato come definitoria come di costruzione di quell'Europa che distanti e di popoli
E se questo è vero se abbiamo richiamato i popoli d'Europa e gli Stati noi abbiamo sottolineato da un momento a un lato
Il valore della coesione
Che sono gli aspetti in cui noi mettiamo in comune
Poteri competenze capacità di decidere
Ma accanto acquisto le identità
Le identità sono dei popoli sono delle nostre tradizioni
Ma nel momento in cui diciamo che qualcosa che ci unisce un valore comune
Io non vedo come si possa negare che tra i valori fondanti di queste Europa che stiamo costruendo c'è la tradizione del cristianesimo
Che non è
Che non è
Noi e lo spiegheremo lo spiegheremo a coloro che sostengono il valore il principio diverso
E quindi compatibile della laicità dello Stato questa la principale obiezione
Di molti paesi i nostri amici francesi discuteranno con noi questo argomento con
Sincerità
La laicità dello Stato
è un pilastro della democrazia quindi delle architetture costituzionali ed è quindi un pilastro degli Stati
Ma poi ci sono i popoli ed allora se c'è un valore che è pilastro di un'architettura degli Stati nessuna contraddizione
Con un altro pilastro che non è contraddittorio ma riguarda un altro principio un altro valore che non è di architettura di ingegneria di democrazia costituzionale la laicità dello Stato ma è del cuore dei sentimenti dei nostri popoli cioè le radici cristiane si muovono su piani diversi ecco perché non c'è contraddizione ecco perché noi possiamo dire che in quel grande preambolo
Che contiene riferimenti a principi alti e nobili la democrazia il dovere della pace
Di seguire le soluzioni che portano alla convivenza e al dialogo tra i popoli
Quando inseriamo un principio che tocca regole su cui listati si sono fondati
Perché non dovremmo aggiungere un principio che riguarda i sentimenti su cui i popoli d'Europa sono cresciuti ecco la spiegazione che in poche parole sarà
Il perno
Della nostra buona ragione rispetto a cui lavoreremo
Consigli c'è Rita
Sapendo che la presidenza non è in condizioni di imporre ma è sicuramente in condizioni di spiegare
Questo è
L'obiettivo che noi ci proponiamo
Da qui ai prossimi mesi
Per arrivare quindi alla fine di quest'anno con una accordo complessivo sul progetto di costituzione per la nuova Europa per lavorare
Voi sapete tra l'altro è un particolare non a tutti noto
Che io ho fatto dichiarare nella riunione di prima di Riva del Garda dal capo dell'ufficio giuridico del segretariato del Consiglio europeo che non è l'Italia quindi vorrei dire non è nemmeno sospetto
è un signore francese di grande cultura che ha spiegato in modo amabile che dal momento in cui il negoziato costituzionale sarà concluso al momento in cui il testo della Costituzione sarà firmarle
Occorrono almeno tre mesi e mezzo perché bisogna trasformarlo in un testo giuridicamente corretto bisogna tradurlo in ventuno lingue
E fare gli adeguamenti ai protocolli che esistono che non vengono tutti abrogati ma vengono in alcuni casi armonizzati per fare questo ci vogliono dai tre mesi e mezzo ai quattro mesi essendo immaginiamo di firmare la Costituzione europea a maggio
Quattro mesi indietro arriviamo ai primi di gennaio
Ed allora ecco perché con il calendario alla mano noi diciamo che la scelta è tra definire un accordo complessivo i dettagli possono seguire di qualche settimana
Entro la fine dell'anno o l'alternativa e dire
Andiamo per una strada che porta al fallimento del negoziato costituzionale e questo è esattamente quello che la presidenza italiana
Non assumerà come propria responsabilità ponendo dinanzi a tutti una scelta doverosa
Di
Corresponsabilità perché siamo sulla stessa barca l'ideale europeo è una barca comune dove stiamo navigando si affonda affondiamo tutti insieme non affonda solo la presidenza italiana
Allora è chiaro
Questo e questo è il primo punto su cui
Ho lavorato in queste settimane
E su cui sta lavorando il nostro presidente del Consiglio che come sapete
Ha finito di incontrare
Due importanti leader i primi ministri di Spagna e Di Francia
Soltanto da poche ore
è evidente che
Se queste la sfida che ci deve portare a completare questo
Ideale europeo cui credo la maggioranza o forse tutti noi siamo legati
L'altra sfida come vi accennavo è dare all'Europa una voce sulla scena internazionale
Vedete
Io che ora vi parlo con il legittimo orgoglio di essere ministro del governo Berlusconi e quindi mi fa velo l'orgoglio di questa appartenenza
Credo di essere sincero
E non fazioso se dico
Che da quando il governo Berlusconi ha cominciato a lavorare
La presenza dell'Italia sulla scena internazionale è stata tale quale difficilmente si possa ricordare
Allora
Dette
A nessuno di voi è sfuggita
Tanto più oggi che stiamo raccogliendo i risultati concreti
L'importanza storica di avere condotto la Russia nel quadro atlantico e portato nel vertice di Pratica di Mare in cui nessuno credeva quando Berlusconi lo propose
Portato la Russia in un quadro di strategia atlantica
Tale che oggi noi europei proponiamo azionista la tesi che di cooperazione per la difesa per la sicurezza contro il terrorismo e contro la proliferazione Euro russe
Lavoriamo insieme e vedete
Quando la settimana scorsa io ho visto durante l'incontro tra il nostro presidente e il presidente Putin
La flotta da guerra americana
Parcheggiata accanto alla flotta da guerra russa all'isola della Maddalena insomma
è stata un'emozione grande
Parcheggiate accanto erano ormeggiate allo stesso modo
Il sommergibile atomico americano e la nave da guerra russa erano lì ormeggiate e in mezzo c'erano il nostro presidente il presidente Putin per insomma allora è chiaro che questo vuol dire che la strada è tracciata io sono arrivato a novembre
Al ministero degli Esteri e sono salito su una macchina in corsa ho dovuto imparare a guidare abbastanza rapidamente perché sono capitato in un momento in cui la guerra in Iraq la crisi in Medio Oriente la presidenza italiana dal primo luglio siamo in una turbina che ruota abbastanza velocemente e bene oggi
Noi siamo in grado di dire
Che anche in questo la presidenza italiana a una carta
Che il calendario ci ha dato
Per quanto riguarda l'Iraq per quanto riguarda il Medio Oriente per quanto riguarda quella strategia di difesa e sicurezza euro-atlantica che sono tra le priorità della presidenza italiana
Vedete
Parliamo di Medio Oriente
E evochiamo
La drammatica situazione
Di queste settimane dopo la ripresa degli attacchi del terrorismo dopo il sangue che Hamas a ripreso a far scendere con gli attentati dei kamikaze ma con la preoccupante drammatica pagina di oggi di qualche ora fa
Con le dimissioni di Abu Mazen da primo ministro della Palestina
è chiaro che ora l'Europa e più sola
Che ora l'Europa è in un momento di delicatezza particolare
Ci siamo trovati oggi a fronteggiare questa situazione
Ho proposto e ottenuto come immediato risultato una convocazione dei quattro grandi del mondo il cosiddetto Quartetto per il Medio Oriente
Sulla richiesta nostra condivisa dal segretario di Stato Powell che avevo incontrato l'altro ieri io sono arrivato ieri mattina direttamente da Washington su Riva del Garda
Per parlare prima perché è ovvio ognuno ha buone fonti la preoccupazione
Per quello che oggi è accaduto ce l'avevo da prima
E ho ritenuto doveroso come Presidenza eccome presidenza italiana incontrare
Nello stesso giorno il segretario di Stato dell'ONU il segretario di Stato americano Powell e il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan per parlare con loro
Di quello che sarebbe potuto succedere
In caso di una aggravamento della crisi che poi oggi
C'è stato
E ovviamente anche per parlare del futuro dell'Iraq su cui qualche cosa vi dirò ebbene la presidenza italiana trovato accordo
Nella Russia negli Stati Uniti nelle Nazioni Unite avremo una riunione a quattro
Europa e quindi Italia Russia Stati Uniti ONU
Entro i prossimi quindici giorni per rilanciare il processo di pace in Medioriente
Abbiamo proposto come Presidenza e per la prima volta con una coesione europea che nessuno poteva fino vorrei dire ai ieri facilmente prevedere trovato il consenso politico europeo sull'inserimento di Hamas nella black list delle organizzazioni del terrorismo
Risultato
Che da risultato che dai quadro di un'Europa che ha avuto in questa momento drammatico la forza di decidere e il lunedì
Il gruppo tecnico prenderà le sue conclusioni
Conseguenze
Abbiamo ancora come europei nelle conclusioni che io ho riferito come Presidenza alla fine della riunione
Deciso di rivendicare con un messaggio forte che noi daremo un ruolo presente dell'Europa all'interno dei quattro grandi per il monitoraggio
Per seguire concretamente il processo di attuazione della road mappa
E per dare un chiaro segnale ad entrambe le parti
Riprendete il negoziato
Non possiamo permettere che i terroristi
Segni no il calendario del processo di pace facendolo fermare quando lanciano uomo riempito di esplosivo o una donna
In mezzo a due ai ai pullman o alle persone innocenti non possiamo permettere che questo accada ed allora il negoziato deve riprendere l'Europa accanto all'impegno presente diretto degli Stati Uniti d'America che mai così indirettamente si erano impegnati sarà attore
E direi attore protagonista in questa fase noi siamo preoccupati
Non ci sono grandi ragioni di ottimismo
Ma nel fondo del cuore di ognuno di noi un po'di ottimismo deve essere trovato perché altrimenti tiriamo i remi in barca e consegnamo al terrorismo
La carta vincente quella di essere riusciti a fermare il processo di pace questo non deve succedere ed allora certamente certamente se questo ottimismo porterà a spingere le parti nuovamente noi lo faremo come quartetto mondiale chiamando insieme palestinesi e israeliani
Come io ho fatto nella prima riunione dei ministri degli esteri che ho presieduto il ventuno luglio a Bruxelles
Ora tra le delegazioni che li accompagnavano c'è gente che ha avuto parenti uccisi persone che non ci sono più eppure erano lì a testimoniare la volontà di rimanere questo dimostra che l'Europa può può fare qualcosa di importante e noi
Stiamo lavorando in questa direzione
E lo dico ancora una volta non perché ci stiamo sottraendo noi non ci sottraiamo ai nostri doveri ma anche perché è il calendario della storia che ce lo impone fate soltanto una riflessione
Che cosa accade se da qui alla fine di quest'anno
Non perché la fine di quest'anno è la fine della presidenza italiana e il calendario che ha scritto queste date
Se non accade nulla se il negoziato non riprende se quella conferenza di pace la prima conferenza che sta scritta nella roadmap non si tiene da qui alla fine dell'anno
Possiamo mai pensare noi che nell'anno due mila quattro senza avete raggiunto risultati concreti per questo lungo periodo che abbiamo davanti con le elezioni negli Stati Uniti d'America
Le elezioni in Europa e le elezioni in Russia i tre principali attori mondiali del processo di pace sono sotto elezioni
Possiamo mai immaginare che l'impegno presente diretto forte esclusivo che questi tre attori stanno mettendo possa continuare ecco perché è il calendario ancora una volta che ci obbliga a cercare con ogni sforzo possibile di arrivare entro fine anno a dare un messaggio un messaggio io avevo sentito
Delle storie toccanti
Prima dell'estate quando il cessate il fuoco teneva racconti che mi dicevano vedi il primo segnale lo stiamo vedendo ci sono i pulmini che ritornano con i bambini delle colonie che vanno al mare a fare il bagno
Questa è una cosa che noi da anni da estati ed estati non vedevamo più ci sono persone che ci hanno detto beh insomma non vediamo più alla televisione
Quei messaggi di incitamento all'odio contro gli israeliani
Uccidete lì solo i nostri nemici ci vogliono far fuori questi messaggi di incitazione all'odio non li vediamo più vedevamo questo ministro dell'Informazione palestinese
Combattere l'incitamento alla violenza ecco quelli erano i segnali di qualcosa e il terrorismo
A dettato questa pagina tragica e ha bloccato
Ecco perché noi dobbiamo fare davvero di tutto perché torni questo sentimento perché torni questo stato d'animo che è una spirale virtuosa
Verso la fiducia che qualcosa possa realmente cambiare
Una riflessione su un tema finale non voglio annoiarvi troppo con lunghi interventi ma sono tre temi cruciali l'Iraq è un altro tema
Su cui l'Europa si sta giocando molto
Anche di questo io ho parlato recentemente negli Stati Uniti l'altro ieri
Esaminando insieme al segretario Powell
Il primo schema che diffonderanno probabilmente in queste ore in via ufficiale della bozza di risoluzione dell'ONU per il futuro dell'Iraq leggendo la insieme
Abbiamo potuto constatare come con chiarezza e i nostri amici americani e questo è un sentimento che il segretario Kofi Annan ha percepito comprendono
Come vincere la pace è più difficile di avere vinto la guerra in Iraq
E che quindi quel quadro multilaterale delle Nazioni Unite che non era stato capace di decidere prima dell'azione militare
Per il blocco che si era creato in Consiglio di Sicurezza oggi ha il dovere di prendere in mano
Quello che in gergo tecnico noi chiamiamo il nation building la ricostruzione
Dei pilastri che potranno portare ad un obiettivo che ormai tutto il mondo condivide
Per mettere agli iracheni di riprendere in mano il governo del proprio Paese di costruire una Costituzione
Di costruire un percorso che porti alle elezioni e quindi ad un governo iracheno legittimato e per fare questo ci vogliono le Nazioni Unite
E per fare questo il processo multilaterale che le Nazioni Unite possono garantire si deve muovere
Da un lato con il grande supporto della comunità internazionale guai
Ad un nuovo blocco in Consiglio di sicurezza quando si discute della pace
Guai a coloro che ancora e dico a scanso equivoci non sono i nostri amici francesi non sono i nostri amici tedeschi ma altri pensatori
Così richiamiamo gente che scrive articoli sui giornali che continuano a fare la ramanzina Alitalia la coalition of the willing quello era il passa
Atto di un'azione militare che ha liberato il Paese da una dittatura sanguinaria oggi dobbiamo guardare al futuro non possiamo sentire nell'orecchio sempre
Le lezioncine di quelli che dicono ve l'avevamo detto
Perché oggi questo non serve a niente peggiorò la situazione e ostacola il lavoro di coloro francesi tedeschi e russi compresi che vogliono arrivare ad una conclusione positiva ed oggi dopo avere riferito ai colleghi europei
Questa sensazione che più di una sensazione di disponibilità forte degli Stati Uniti di forte aspettativa delle Nazioni Unite di grande disponibilità della Russia
Chi poteva pensare fino a poche settimane fa il presidente della Russia dichiarare noi non vediamo niente di strano
Rispetto ad una forza multinazionale dell'Iraq sotto comando degli Stati Uniti d'America chi avrebbe potuto pensare
Questo vuol dire che la responsabilità
Per la ricostruzione per la pace comincia ad essere tessuto comune abbiamo il dovere di fare molto ed oggi abbiamo assunto una decisione ancora una volta comune
Senza le divisioni del passato lavorare concretamente per arrivare ad un risultato quel risultato è comune ormai a tutti e comune a noi europei
Restituire al popolo iracheno le chiavi del proprio Paese la ricostruzione costituzionale politica economica culturale
Con un ruolo centrale dell'ONU
Con il Governing Council che lo la struttura provvisoria costituita per dare vita ad un governo e amministri provvisori per l'Iraq che sta già operando che insieme all'ONU in sinergia possano guidare questo percorso costituente noi oggi non possiamo scrivere quando finirà
Ma oggi abbiamo insieme deciso di dire che deve iniziare
E che una forza multinazionale autorizzata dall'ONU rispetto a cui nessuno di noi ed è strano il comando degli Stati Uniti d'America qualcuno ha chiesto ma
C'è qualcun altro di voi
Che è pronto a schierare centocinquanta mila uomini a prendere il comando di questa futura Forza multinazionale se c'è si faccia avanti possiamo mai pensare che lo spiegamento di forze della coalizione angloamericana
Saluti domani e lasci il posto a chi qualcuno ha detto l'ONU oggi il cappello di legittimazione e colui che dà il potere
Secondo la legittimazione internazionale che autorizza la forza multinazionale
Ma è un potere senza forza
E allora noi dobbiamo mettere insieme la forza
Senza potere dare quella legittimazione da parte chi ha il potere ma non ha la forza per tradurre quel potere in atti concreti queste perché nasce la forza multinazionale non è perché
Questa è la ragione per cui il presidente Putin
Con me intelligenza politica detto sì non ci trovo niente di strano e stiamo lavorando e l'Europa avrà un ruolo nell'Iraq vedete noi siamo orgogliosi come italiani di essere stati e di essere tuttora
Con un impegno gravoso
Con rischi
Ma con un grande senso di responsabilità abbiamo detto c'è una tragedia
Non facciamo lezioncine
Non diciamo ve l'avevamo detto mandiamo i nostri soldati perché lì c'è il popolo iracheno che ha bisogno dell'ospedale da campo
E lo abbiamo montato la croce rossa italiana realizzato gli ospedali da campo a Baghdad
Abbiamo creato in pochi giorni in pochi giorni
Un servizio straordinario
In uno di questi ospedali da campo
Che è un servizio di telemedicina collegato con l'Italia che fa la diagnosi a distanza per i bambini che son no non curabili in Iraq perché non sanno come curarli li curiamo noi dall'Italia con la telemedicina che fa la diagnosi
è chiaro che di questo il popolo iracheno si è accorta quando i nostri soldati sono andati a Nassiriya
Sono andati a portare qualcosa di concreto a quelli che non hanno niente a Ri Pristina are le condutture d'acqua sono andati a rischiare sminamento i campi
E gli spazi di mare antistanti ai porti se non si fa lo sminamento la gente non può riprendere a coltivare i campi perché salta per aria come è successo nella storia
Sono andati a rimettere in sesto i ponti che erano crollati costruendo i ponti di ferro
E di questo iracheni se ne sono accorti
Sono andati a dire noi mettiamo a disposizione la storia e le capacità del nostro Paese dell'Italia
Per fare quello di cui voi avete bisogno vedete l'Italia oggi a in Iraq
Il responsabile
Per tutto l'Iraq della ricostruzione del patrimonio artistico archeologico e museale dell'Urbe lira è un diplomatico italiano che lì e che sta facendo rinascere
Quel patrimonio museale fantastico che alcuni di voi aveva avranno visto nei giorni drammatici con la direttrice del museo che piangeva perché c'erano delle iscrizioni che hanno tre mila anni di storia
Che non si trovavano le stanno ritrovando
Perché il regime di Saddam Hussein le aveva nascoste sottoterra per non farle trovare
E allora si pensava che le avesse rubate molte per fortuna stanno riemergendo
L'Italia ha proposto
Per il piano delle grandi infrastrutture di trasporto all'Iraq un suo progetto il ministero per le Infrastrutture italiano
L'amministrazione provvisoria anglo americana lo ha approvato
Quel progetto italiano sarà il piano dei trasporti dell'Iraq che ricrea le sue strade e sulle ferrovie il suo sistema per fare arrivare la gente dove non può più arrivare perché le strade non ci sono
Hanno chiesto all'Italia
Hanno chiesto a noi di aiutare quelli che sono gli embrioni dei nuovi ministeri iracheni con delle persone capaci non ci siamo tirati indietro primo in assoluto tra tutti gli altri Paesi del mondo abbiamo messo a disposizione ventiquattro persone
Che Schianno compiti di dirigenza gli equivalenti di direttori generali nei ministeri iracheni sono ventiquattro italiani che stanno lì nelle sanità
Dei trasporti nel ministero per l'Energia e stanno lavorando
Hanno chiesto all'Italia di aiutare nella regione di Bassora
Il ripristino dei servizi civili un italiano è il vice governatore della regione di Bassora il governatore un generale inglese
Un diplomatico italiano e il vicegovernatore è un signore che si occupa di tutti i servizi civili alla popolazione della Regione di Bassora
Questa è l'impegno dell'Italia
E allora
Concludo concludo questo mio lungo intervento e me ne scuso per dire
Che
Questi sono gli spunti di quello che l'Italia come paese e l'Italia come Presidenza dell'Europa sta facendo in questo momento
Noi abbiamo
Un Presidente del Consiglio che fermamente convinto che esistano alcune linee strategiche nel mondo da seguire e le segue
La Russia la coesione euro atlantica la grande solidarietà con il popolo di Israele colpito dal terrorismo la grande lotta al terrorismo internazionale e bene
Noi attraverso questi pilastri credo potremo dire da un lato con questi risultati di oggi è un primo incontro un vertice di ministri degli esteri ma e la sensazione è il feeling positivo quello che conta di contribuire noi Paese fondatore dell'Europa
Ricordate qualche sciagurato commentatore di qualche sciagurato giornale che accusava l'Italia di antieuropeismo noi siamo Paese fondatore dell'Europa che si sta battendo
Per dare all'Europa una costituzione
Ma nello stesso tempo siamo stati quelli che quando i nostri alleati storici gli Stati Uniti d'America hanno chiesto ora si decide
Siete con noi
Aiutate il popolo iracheno ad uscire dalla dittatura noi e il presidente contestabile se lo ricorda bene con un dibattito duro difficile
Accogliendo e ascoltando gli insulti di parte per fortuna limitata
Della estrema sinistra parlamentare abbiamo deciso di assumere questa responsabilità queste sono cose che i nostri amici americani non dimenticheranno mai ce lo hanno detto perché in questo momento
Allora noi su questi pilastri credo che possiamo dire ragionevolmente
Che la politica di questo Paese la linea strategica del nostro presidente del Consiglio la politica estera che con l'lui io sto realizzando sono momenti che dimostrano la capacità e la credibilità
Che soltanto lei faziosità volute possono negare ma noi continuiamo andare avanti grazie
Allora
Turco
Tornano
Di
Luigi de quo dare necessariamente qualche
Qualche comunicazione
Conclusiva di questo nostro incontro qualche purtroppo domani mattina
Il presidente onorevole Silvio per l'coni non potrà essere fra di loro a a purtroppo l'impegno irrinunciabile lo trattiene a Roma
S'no
Mi è molto dispiaciuto vi abbraccia tutti e speriamo che la sua presenza pubblico sia possibile finalmente l'anno prossimo però vorrei concludere però volevo concludere questo incontro io vorrei ricordare alcuni ringraziare ringrazia innanzitutto voi
Ringraziare
Ringraziare innanzitutto voi che perché avete partecipato così numerosi quest'anno
A questa scuola di formazione politica di Gubbio
Più della del doppio terranno dell'anno scorso l'anno prossimo sarà ancora un insuccesso ancora maggiore lo speriamo tutti oggi si diceva dopo aver ascoltato ti dopo aver ascoltato ammirati l'intervento del ministro Frattini abbiamo commentato con alcuni amici alcune signore
Dicono che non abbiamo cultura politica non abbiamo cultura istituzionale
Accusando il governo di non fare niente ebbene peccato che
Il popolo italiano non ha potuto ascoltare gli interventi che si sono succeduti qui a Gubbio da ieri dal ministro Martino al presidente del Senato vera fino a questo di questa sera del ministro degli Esteri onorevole Franco Frattini perché avrà però capito visto ascoltato la qualità della nostra delegazione al governo della delegazione di Forza Italia al Governo
Dei ringraziamenti a tutti coloro che hanno reso possibile questo incontro che hanno lavorato insieme a me
Ve lo posso garantire abbiamo lavorato per un anno per organizzare questo incontro io so che c'è io so che c'è una sete nel nostro movimento politico di partecipazione
C'è una sete
Di partecipare ad un confronto io so che in questo che durante questi giorni molti di voi non hanno potuto prendere la parola anche molti parlamentari ma questo corso di formazione ed è un corso di formazione politica che ha un programma specifico
Che prevede la partecipazione di docenti universitari di ministri di Esperti non ci siamo attenuti a questo programma ma credo che dobbiamo renderci conto che sono necessari
Altri luoghi altre sedi in cui si posta a tutti noi partecipare prendere la parola e poter partecipare ad un vero confronto forbici
Grazie al
Perché come quelli che insieme a me hanno lavorato un anno in particolare
Voglio dirlo in tanti del mio ufficio hanno lavorato ma in particolare io debbo un ringraziamento a Marina Martella che veramente lavorato
Organizzare questo incontro bene per terminare io però voglio anche ringraziare i giornalisti
Che hanno partecipati numerosi a questo nostra questi nostri lavori e che io ringrazio perché fino ad ora ma sono certo anche nei prossimi giorni hanno fornito una in quattro
Molto attento con molto rispetto dei nostri lavori e io per il lavoro che non l'hanno svolto quindi voglio ringraziare informalmente poi voglio concludere
Con
Inaspettato inizio di questo corso di formazione con i ragazzi gli amici che hanno accettato di leggere alcuni testi importanti
Del pensiero del nostro movimento politico per ricordarci che siamo qui tutti insieme
Con sentimenti prima di tutto di amicizia e di fraternità perché crediamo negli stessi valori e loro con questo finale ce lo ricordano grazie
Noi crediamo nella libertà
In tutte le sue forme molteplici deriva libertà di pensiero e di opinione libertà di espressione libertà di culto di tutti
Libertà di associazione crediamo nella libertà di quella libertà di mercato regolata da norme certe chiare uguali per tutti
Ma in realtà non è graziosamente concessa dallo Stato perché è adesso anteriore viene prima dello Stato
Diritto naturale che ci appartiene in quanto esseri umani e che semmai essa si quando allo Stato e lo Stato deve riconoscerla e difenderla in tutte le sue forme proprio per essere uno Stato legittimo libero e democratico e non un tiranno entrare vediamo che lo Stato debba essere al servizio dei cittadini e non i cittadini al servizio dello Stato
Crediamo che lo Stato debba essere il servitore del cittadino e non il cittadino servitore dello Stato
Ci per Dino deve essere sovrano per questo completamente crediamo nell'individuo e riteniamo che ciascuno debba avere il diritto di realizzare se stesso
Di aspirare al benessere e alla felicità di costruire con le proprie mani il proprio futuro
Di poter educare i figli liberamente per questo crediamo nella famiglia nucleo fondamentale della nostra società
Crediamo nell'impresa ha quindi mandato specialmente il grande valore sociale della creazione di lavoro di benessere e di ricchezza noi crediamo nei valori della nostra cultura nazionale che tutto il mondo ammiraglia e cinghia
Crediamo nei valori della nostra tradizione cristiana i valori irrinunciabili della vita del bene comune nel valore irrinunciabile della libertà di educazione e di apprendimento della pace
Della solidarietà della giustizia della tolleranza verso tutti a cominciare dagli avversari e crediamo soprattutto nel rispetto e nell'amore verso chi è più debole primi fra tutti i malati i bambini gli anziani e gli emarginati desideriamo vivere in un Paese moderno dove siano valori sentiti e condivisi la generosità l'altruismo la dedizione la passione per il lavoro e al tempo stesso da liberisti crediamo negli affetti positivi per tutti della competizione della concorrenza e del progresso che non può esserci se non c'è la libertà
Forza Italia c'è un partito liberale valorizzare anzi un partito liberal democratico popolare da un partito cattolico ma non confessionale da un partito laico ma non intollerante regista che un partito nazionale ma non centralista e il suo mondo partito più seguito dal nome mo'posso implicito perché in fondo e solo il partito della gente il partito degli uomini di buonsenso e di buona volontà il partito degli italiani che amano la libertà
Tutti insieme siamo una grande forza tutti insieme se un grande esercito un esercito di donne e uomini liberi che vogliono restare liberi che vogliono progredire nella libertà donne e uomini che si sono trovati insieme naturalmente spontaneamente perché credo no perché crediamo negli stessi principi degli questi valori nel rispetto dagli altri nella tolleranza nell'amore per la nostra famiglia per il nostro lavoro per il nostro Paese tutti insieme combatteremo con impegno con entusiasmo con passione per la libertà per la democrazia per la stizzita per il futuro nostro e dei nostri figli per il bene dell'Italia e di tutti gli italiani
Il nostro obiettivo resta quello che ci ha spinto il braccio della politica dell'impegno civile diretto
Vediamo in una grande impresa collettiva ma grande avventura che ha bisogno di fuoco di di fede morale
Vediamo che si può solo sognare ad occhi bene aperti la realtà che dietro il futuro
Crediamo che si possa costruire un'Italia più giusta più generoso di più sull'ICI va verso chi ha bisogno verso chi soffre
Più generosa
Scusate un'Italia più moderna ed efficiente più prospera e serena più ordinata e sicura
Siamo assolutamente convinti che con l'aiuto di Dio degli uomini ce la faremo l'Italia che vogliamo è un Paese in cui la comunità si senta più sicura e protetta in cui giovani agiscano più liberi e più uguali mille opportuni da di studio di formazione e di lavoro un Paese capace di dare alle donne il posto che loro spetta nella gerarchia dei valori sociali e nell'amministrazione della cosa pubblica
Siamo
Su un paese in cui di sostegno alla famiglia e alla scuola
Realizzino l'egemonia soffocante dello Stato centralista ma l'aspirazione alla libertà di culto ed educazione un paese in cui poteri consistenti vengano riservati in un quadro compiutamente
E federale a chi governa localmente il territorio e questo il Paese al quale aspiriamo e questo il Paese nel quale crediamo
Lasciamo agli altri il loro inverno l'impero del cinismo
Inverno di un ideologia superata inverno di uno Stato che vuole controllare tutto vedere tutto regolamentare tutto
Per noi prendiamoci la primavera la primavera del nuovo anno la primavera del nuovo se Polo la primavera del nuovo millennio la primavera della giustizia della prosperità del benessere per tutti la primavera straordinaria bellissima prima lei era
Della nostra libertà
Dobbiamo avere che
E dobbiamo crederci se ci crederemo ce la faremo nel nostro Paese fortunatamente contro il partito della dissimulazione della propaganda contro l'Italia in maschera estorta in questi anni una tra Italia umile e tenace orgogliose da Nesta che non ha nessun passata da nascondere e che soprattutto non ha paura di sperare e di credere questa Italia siamo noi si chiama forza Italia
Sì
Trenta
Ma