Rassegna stampa sui temi ambientali

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale da Giorgio Spadaccia della rubrica quale ambiente vediamo le notizie di oggi Italia primo cliente della Russia per gli idrocarburi
Grandi opere e duello tra Roma e Bruxelles escluse dalle priorità il corridoio cinque e il ponte sullo Stretto dal Corriere sire poiché è un in concerto di dodici pagine sempre del Corriere della Sera tutto sull'Energia
Che non gli articoli e notizie in occasione del Forum internazionale sull'energia che si tiene a Rimini dal cinque all'otto novembre
Quell'elettrodotto fantasma i buchi nella Rete un articolo di Sergio riposo
Poi ne abbiamo ripreso sempre abbiamo inferto un'intervista all'ex ministro Clò che avevamo sentito se anche Georgia radio radicale ricco firma le cose che aveva detto il perché Bach blackout generato dal caos
La rete ferma e i costi esplodono un altro articolo
Ma cominciamo da questo primo articolo dal Corriere della Sera e abbiamo visto trasmissioni di ore anche alla televisione degli incontri tra Putin Berlusconi pur Putin Merchant gli accordi che sono stati sottoscritti ma vediamo che cosa dice identitarie primo cliente per gli idrocarburi l'interscambio Italia Russia nel due mila e uno Stato pari a dodici dodici virgola zero sette miliardi di euro
Del cui otto mi otto virgola cinquantatré miliardi di euro di esportazioni russe verso l'Italia e tre virgola cinquantaquattro miliardi di esportazioni italiane verso la Russia
Nel primo trimestre del due mila e due le esportazioni italiane sono aumentate del venticinque otto per cento rispetto allo stesso periodo dall'anno precedente l'Italia il primo cliente per le esportazioni russe di idrocarburi
Mente fornisce alla Russia il settantadue per cento di calzature cuoio pelletteria e il cinquantacinque per cento dell'abbigliamento nel due mila e tu e l'Unione Europea ha contato per il trentasei virgola sei per cento del commercio estero russo Germania e Francia da solo il dodici per cento
Contro il quattro virgola sei per cento degli Stati Uniti Berlino e Parigi hanno fornito al ventisei per cento degli investimenti diretti esteri contro il quattro virgola sei degli Stati Uniti questo per dire che già oggi il livello quanto sia il livello delle importazioni italiane di degli idrocarburi ma che saranno destinate notevolmente argomentare visto gli accordi che vengono fatte grandi opere e due lo tra Roma e Bruxelles
Lunardi che tra l'altro aveva detto che il ponte sullo Stretto rientrava nelle priorità ieri ancora una volta smentito come del resto aveva già fatto delle lei figlia viceministro Miccichè
Romano Prodi e Loyola de Palacio da una parte i ministri Giulio Tremonti e Pietro Lunardi dall'altro
In mezzo le scelte sulle grandi opere pubbliche un'intensa attività epistolare e il rischio di un serio incidente politico istituzionale
La Commissione di Bruxelles e il governo italiano cui spetta la presidenza del tour di turno dell'Unione
Tutto comincia qualche giorno fa quando Lunardi titolare delle infrastrutture
Invia una lettera ai colleghi europei il ministro italiano sollecita un'iniziativa comune per costringere Prodi a rinunciare alla cosiddetta lista lista qui parto cioè l'elenco di opere da far partire subito selezionando le tra le ventinove indicate dalla Commissione
La preoccupazione di Lunardi era la stessa di Tremonti
Dalla prima scrematura sarebbe le scuse quattro opere sulle otto di interesse italiano
Tra queste il tratto tra Torino Lione l'asse ferroviario tutto italiano Milano-Verona Trieste però vale a dire una buona parte del corridoio cinque e il ponte sullo Stretto
Ma la lettera di Lunardi contiene un passaggio che diventa uno scivolone diplomatico scrive il ministro siamo molto preoccupati per l'intenzione del presidente Prodi di compilare una lista ristretta nel piano non devono essere indicate delle priorità in accordo con Loyola de Palacio
Come dire dobbiamo bloccare Prodi SL diritta la pipa marcio cioè la vicepresidente della Commissione e dalla nostra parte
La lettera finisce solo l'altro ieri tra le mani la commissaria spagnola la De Pace a Parigi
Ma raccontano la sua rabbia schizza rapidamente fino a bussare dove fax rimettono in moto nell'ufficio di venerdì arrivano poco una risposta dal tono decisamente insolito
Caro ministro sono veramente sorprese anche delusa la commissione sta semplicemente applicando una decisione votata dal Consiglio europeo del quindici e sedici ottobre scorso
Sotto la guida del suo presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Il caso non è chiuso ieri Tremonti è tornato sull'argomento dicendo davanti all'imperturbabile commissario Solbes ci addolora pensare che da una lista compilata dalla commissione possa essere esclusa la Torino-Lione
Lunardi invece sta preparando un'altra missiva per correggere il tiro speriamo a fare qualche altra
Figura meno brutto e adesso vediamo questo inserto del Corriere della Sera di dodici pagine
Tutto sull'Energia
Quell'elettrodotto fantasma e buchi nella Rete o l'articolo di Sergio Rizzo la è la storia elettrodotto Matera Santa Sofia una linea di duecento chilometri fondamentale per il collegamento fra Nord e asciutto incompleta dal novantuno perché le amministrazioni tre paesi della Basilicata si oppongono all'arrivo realizzazione degli ultimi sette chilometri
Questa notizia phishing poche ore il giro dell'Italia era il ventisei giugno scorso giorno in cui si si decise di staccare la corrente a rotazione in alcune zone del Paese oltre evitare un blackout generalizzato in tutta Italia come quello del ventotto settembre intacchi programmati
Costarono il posto ai vertici del gestore della rete ma almeno servirono a mettere a nudo quella incredibile vicenda che si trascinava dal mille novecentonovantuno
Per la però che la porta pubblicità data la faccenda abbia contribuito a risolverlo tre mesi più tardi blackout o c'è stato davvero ma il problema della linea Matera Santa Sofia non è stato risolto
Nemmeno l'emergenza aveva smosso acque stagnanti danni che che il ventinove ottobre un comunicato del ministero delle Attività Produttive ha dato pomposamente la notizia di un protocollo d'intesa firmato a Palazzo Chigi
Fra i Comuni la regione Basilicata e Terna la società dell'ENEL proprietaria della Rete per completare la linea con una variante provvisori poi si doveva fare una variante definitiva per spostare il tracciato fuori dai centri abitati impossibile stabilire quando le ha introdotto diventerà operativo
Ma soltanto rilevato che i Comuni interessati avevano danni proposto l'alternativa di una variante sperma oppure interramento del cavo
Perché ci sia voluto tanto tempo per arrivare a una soluzione ovvia che avrebbe almeno ridotto l'elevato impatto ambientale dell'opera resta naturalmente un mistero ancora più misterioso naturalmente individuare i responsabili dello stallo tentato dal mille novecentonovantuno sono dodici anni di diatribe
Oppure no come purtroppo in tanti casi analoghi certamente però questa storia l'emblema di una situazione davvero paradossale
Che penalizza soprattutto il sunto è arcinoto che l'Italia abbia una capacità produttiva effettiva ben inferiore però i consumi di energia elettrica con impianti talvolta inefficienti edifici e eccessivamente costosi
Al punto che una centrale come quella di Montalto di Castro lei mia impiegata per un numero di ore modestissimo respiri rispetto a quanto si potrebbe potrebbe ma anche un livello di infrastrutturazione estremamente carente almeno se confrontata con il resto d'Europa
E le carenze riguardano proprio le regioni meridionali e le isole dove non a caso si registrano i casi più frequenti di interruzione di corrente
I dati dell'Upter associazione dei gestori delle reti di trasmissione parlano chiaro la Riviera al prevenzione dell'Italia è lunga ventidue mila trecentodiciotto chilometri
Settantaquattro virgola uno metri di cavo per ogni chilometro
Quadrato
In Germania per fare solo un esempio dove la rete lunga invece trentanove mila cinquecentotrenta trentacinque chilometri ce ne sono cento dieci virgola sette per chilometro quadrato
L'articolo a voi termina facendo anche altri esempi di altri paesi come la Francia e fa venire come solo in Spagna e in Portogallo forse siano leggermente peggio
E adesso vediamo invece il per l'intervista all'ex ministro quo che è abbastanza pesante
Conferma voi quello che aveva detto in realtà già radio radicale ma vediamo
Il blackout è generato dal caos la prima un'affermazione ricca quello che è successo il ventotto settembre niente altro che la cronaca di un black-out annunciato quelle che seguono sono analisi e denunce precise e circostanziate del resto Claude già ministro dell'industria oggi presidente del comitato scientifico di sinergia con i problemi dell'energia cioè i conti da una vita
Perché era annunciato il blackout utile al Corriere
Da dove vogliamo cominciare dal fatto che i nostri temi automatici di sicurezza non venivano collaudati da sei anni risponde go oppure da oltre nelle linee di interconnessione internazionale
Per capire fino a due tre anni fa quelle stesse linee di notte non importavano più di quattro mila megawatt
La notte del blackout invece superavano i sei mila ma non è tutto
Le avvisaglie del blackout le avevamo già avuto il ventisei giugno
Ebbene il ventisei giugno ben ventotto mila Megawatt del nostro centrali erano spinti che vuol dire chiede il correre
Che potenziale di produzione delle nostre centrali e complessivamente di settantasette mila megawatt
Ma le funzionano circa cinquantadue mila ovvero dotata razionata la domanda quando il trentatré per cento della nostra potenza era spento
Perché perché le centrali non vanno né ebbero ristrutturato ma anche per una un'anomalia del nostro Paese
Unica al mondo darò le imprese elettriche possono decidere se produrre o meno
Senza alcun obbligo ed è ovvio che decidono soltanto in base ai loro interessi economici e non a quelli dalla collettività comunque per cominciare a risolvere i nostri problemi energetici si deve cominciare da qui dalla potenza elettrica già installata
Anche se non basta visto che il nostro consumo di energia
E destinata a documentare diciamo che almeno il due tre per cento
E che per avere un margine di sicurezza il sistema bisogna aprire almeno il quindici per cento di riserva e qui poi collaborativo continua intervista abbastanza lunga a un certo punto
Il Corriere di richiede chiede ecco che ne pensa delle centrali nucleari sono stato tra i più convinti sostenitori del nucleare quando nell'ottantasette venne affossato
La storia ha dato il merito o la colpa della scelta antinuclearista ivi via Scalia Matteoli in particolare
La verità è un'altra fu tutto il governo di allora che il nucleare non è che del nucleare non è voglio sapere
Comunque ha perso sono discepolo vietato antinuclearista ha paura no affatto il nucleare non fa male e anzi il miglior modo di produrre energia per rispettare l'ambiente visto che non produce C o due e allora il mio antinucleari il Molino oggi
è solo per motivi economici nell'ottantasette si sarebbero potuto costruire centrali con contributi pubblici eccola con certezza del guadagno grazie al monopolio oggi l'unico discorso nucleare possibile e al livello europeo
Anzi sarà necessario per l'uno uno europea attrezzarsi con il nucleare necessario sì perché entro dieci anni l'Unione Europea raddoppierà Rizzo tasso di dipendenza di fonti nucleari dall'estero
Parlo di petrolio Carbone avremo bisogno del nucleare però tutti quanti insieme
Così l'ex ministro ecco in questa intervista al Corriere della della sfida
E adesso vediamo per concludere invece gli articoli sono moltissimi sempre su
Sostanzialmente quello che esce fuori e proprio lineari contigua pensa della della rete di trasporto Caratelli Energia
E ne prendiamo c'è un articolo di Gabriele Dossena che dice la rete firma i costi esplodono
La rete di trasporto e praticamente firma dal mille novecentonovantotto
E va detto che da sci che cinque anni fa era già insufficiente risponde subito Luigi Prosperetti professore ordinario di economia industriale abbocco alla Bicocca di Milano
Questo però non è tanto un problema da imputare all'ex monopolista in pratica all'ENEL come da qualche parte si sente mormorare
Piuttosto è l'effetto della separazione tra proprietà e gestione scaturita con la via del processo di liberalizzazione del mercato elettrico è la conseguenza di una scelta drammatica una scelta che poi funzionare se questo meccanismo si applica qualcosa che non ha bisogno di essere espanso
Ma come nel caso dell'energia elettrica di fronte alle necessità di far crescere la lite
Ci si trova a dover superare ostacoli enormi mi riferisco la contrarietà di sindaci organismi locali che frappongono i loro veti alla realizzazione di qualsiasi cosa
Mi spiego meglio che separa la proprietà dalla gestione si creano da un soggetto due nuove entità nessuna delle quali ha però una particolare forza nel sospingere l'espansione dei rari e la prova provata è che a fronte di una domanda che cresce a vista d'occhio lo sviluppo della rete di trasmissione si è bloccata dall'avvento di questa scelta
Ma proprio non è stato realizzato un solo chilometro in più dal mille e novecentonovantotto
Quindi quello che esce fuori in generale diciamo
è un discorso al di là poi delle prese di posizione del ministro Ciampi e di molte altre più che di nuove centrali e soprattutto un problema di rete di trasporto e con questo chiudiamo la trasmissione di oggi e un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Giorgio Spadaccia