Rassegna stampa sui temi ambientali

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale da Giorgio Spadaccia per la rubrica quale ambiente vediamo le notizie di oggi ma che grandi opere mancano pure le piccole uno studio della Società geografica italiana ripreso dal settimanale di Repubblica la rubrica di Paolo Mieli ancora sull'ambiente la risposta a una lettera di Marco Eramo
Il mostro di Taormina una maxi dal Senato ottocento posti barca nella baia un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera
Cominciamo allora dalla prima che grandi opere mancano pure le piccole il ponte sullo Stretto inutile se prima non si fanno ferrovia strade al sud l'alta velocità solo sulla carta la Società geografica Italiana va all'attacco con uno studio sul sistema dei trasporti
E ammonisce qui finiamo in Africa letteralmente Roma anno due mila e venti versione a l'Italia con un'accorta politica di investimenti ammodernato il proprio sistema di trasporti è integrata in Europa sfruttando la sua posizione geografica di ponte verso il Mediterraneo
E i Paesi il passaggio obbligato di tutto il traffico che si muove del sulla direttrice penisola iberica est Europa è costellata di centri di smistamento delle merci
Dove si incontrano collegamenti con stazioni porti e aeroporti autostrade la vera Rete ferroviaria sia doppiata un sistema semplici e uno ad alta velocità che tocca le grandi città Milano il passaggio obbligato per dirigersi nell'Europa settentrionale e Roma per muoversi verso il Mediterraneo il traffico aereo aumentato le città le auto diminuiscono crescono metropolitane bus vediamo la versione di anno due mila e riempi l'Italia è rimasta esclusa dalle grandi dalla grande riorganizzazione dei trasporti europei non aveva un percorso una strategia chiari le scelte governative sono state ogni volta contrattate da cui i locali il bilancio dissanguato non è stato in grado di finanziare Investimenti sia per sulle torinese inesorabile declino i tuoi scenari sono stati immaginati da un docente di geografia di Ca'Foscari a Venezia
Il professor Gabriele Zanetto che ha curato il rapporto annuale della Società geografica italiana il due mila e quattro dedicato ai trasporti il presidente della Società Franco Salvatori biografo e preside di lettere a Tor Bella nata nella fede elegantissima di villa Celimontana Roma tra Carpi antiche mappamondi spiega il senso dello studio da due anni abbiamo ripetuto ritenuto d'entrare con la forza dei problemi reali del Paese prima con uno studio sull'immigrazione ora con quello sulle infrastrutture sarà presentato fra pochi giorni in Senato
E qui si vede il divario che storicamente ha assegnato la politica dello sport in Italia tra ciò che si doveva fare ma non era lei elettoralmente pagante e ciò che non sa che invettiva rendeva e ci ha condotto a essere uno degli ultimi e Iside Oropa quando dice che si tratta di perseguire obiettivi strategici un esempio abbiamo speso molto del materiale rotabile delle ferrovie vagoni e locomotive eccetera e poco nella Rete un disastro
Ma io UNIFIL ridono la Rete no risultato prevalgono le linee a binario unico sessantuno pensate oggi ancora sessantuno virgola otto per cento del totale con tempi e velocità fuori mercato non è un discorso che è Orrico si può calcolare dotando sistema statistico internazionale che ogni camion e l'Italia spende cento miliardi di euro un decimo del PIL a causa dei problemi diretti o indiretti causati dal sistema dei trasporti da la sua inefficienza dallo strapotere della gomma richiamano costi esterni non pagati da chi dai servì sì ho ma che ricadono sulla collettività inquinamento rumore ritardi incidenti congestione del per congestione del traffico
Solo in termini di tempo sprecato in italiano pago un prezzo il trentasei ore l'anno pari a una settimana di lavoro vita buttata via in coda sulle autostrade o ai semafori
Spiega lo studioso oggi occupati i trasporti non serve ad alleviare le attese di chi va in treno le curve da di noi tutti è una cosa che ci riguarda molto di più la scelta tra due possibilità che ho descritto in sintesi di un tipo di sviluppo o di un altro o dentro o fuori Europa saloni une ha provocato un cambiamento radicale
Scenario di spazio prima si pensava la Milano-Roma Milano-Roma oggi si deve pensare alla Napoli Milano con Monaco chi non entra in quest'ottica è in un altro mondo sine per le condizioni della Tunisia
Ne parliamo un piccolo pezzo lo studio entra nel dettaglio delle grandi opere ma intanto ci dà un giudizio generale tecnico allo stato attuale qualcosa si è fatto negli anni ma le cose dette ma le cosiddette grandi opere non sono per ora che progetti sulla carta cui mancano dettagli fondamentali perché possano divenire realtà alcuni annunci politici a a partire dal ponte sullo Stretto
Si muovono ancora in una logica lontana dall'Europa non si può fare il ponte taglia corto Zanetto se contemporaneamente non si realizzano le strutture
Che lo giustifichi che lo giustifichino in Sicilia e nel Sud Italia
Sarebbe come costruire metà arcata e non l'altra
E oggi via del del ponte presunto ci vogliono due e mezzo in treno per andare da Catania a Taormina e cinque ore per muoversi da Messina ad Agrigento le opere fondamentali europee secondo i geografi sono ferro dice autostrade percorsi marittimi che colleghino appunto l'Italia al suo nuovo scenario entro il due mila dieci la ferrovia Verona Brennero Monaco la Torino-Lione il corridoio ad viatico misto ferroviario che offra dalle marittimo da Monaco a Cipro e Malta passando per l'Italia cresce il corridoio Wilson tale che contribuisce a collegare la Spagna con la nuova Europa
Comunitaria deludente passando dalla Pianura Padana e poi collegamenti per l'aeroporto dalla Malpensa la liberalizzazione delle tariffe di trasporto su gomma che farebbero diminuire immediatamente i costi
E liberiamo appunto con un pezzo l'Italia è cresciuta su un equivoco quello dello sviluppo stradale a danno degli altri possibili questo nonostante che un filo di petrolio posso spostare da un chilogrammo da una scusi scusate posso spostare di un chilometro cinquanta tonnellate su strada novantasette per ferrovia centoventisette del mare siamo quelli che hanno più autore dell'OPA sessantadue ogni cento abitanti e l'incremento più significativo i nuovi immatricolazioni affidiamo le Mercedes per l'ottantasette per cento ed la vicenda siamo contemporanei mente il Paese che meno investa in opere pubbliche uno virgola cinque per cento del PIL meno di Irlanda e Portogallo
Quelli che si realizzano proprio l'alta velocità ferroviaria insegna scontano ritardi è un menti dei tre siamo un circondato dal mare che non sfrutta la propria posizione nel trasporto marittimo oggi con le navi veloci da cento chilometri l'ora competitivo strade ferrovie Genova primo porto italiano il suo ottavo in Europa Gioia Tauro prima per Conte inerme nel Mediterraneo non ha infrastrutture dismessa mento all'altezza della sua potenzialità anche gli aeroporti sono al di sotto la necessità Roma al settimo posto in Europa per passeggeri Milano tredicesimo dopo Palma di Maiorca
Infine titolare grandi opere il pensiero corre a Berlusconi alla sua famosa lavagne come non essere d'accordo si domanda Zanetto le opere annunciate
Sono le stesse dei governi precedenti in gran parte necessarie oggi andrebbero sintonizzate sulla nuova scala europea ma non è questo il punto il fatto è che gli annunci non bastano artico era di Attilio Giordano
E adesso veniamo alla rubrica di di Paolo Mieli e a che è una risposta a una lettera di Marco Eramo appuntamento al trentuno dicembre per gli amanti dei parchi la lettera di Eramo dice Mario Signorino da lei caro Mieli citato evoca tra le altre cose il ruolo di Legambiente in relazione alle questioni del della discarica di Scanzano e dei parchi eolici come prova di karité radicalismo elastico e ben programmato
Condivido e aggiungono elemento che mi pare ancora più significativo si tratta della sistematica disapplicazione della legge quadro sulle aree protette a tredici anni dall'approvazione della legge trecentonovantaquattro del novantuno
Gli enti parco perfettamente in regola con quanto la legge prescrive in merito alla pianificazione e la gestione delle aree protette sono eccezioni pallidissima se non delle singolarità nel senso letterale del termine nonostante i i termini temporali individuati dal legislatore siano ampiamente i trascorsi la lettera firmata Marco Eramo e ricordiamo sono passati tredici anni dall'approvazione della legge caro Eramo dice mia risponde Nieri lei mette in evidenza un ago Fiona assai spinosa lamentando in una parte della lettera che ho dovuto tagliare per ragioni di spazio questo qui dall'inerzia del governo che agiva periodicamente un po'clandestinamente la minaccia del commissariamento degli enti parco
Per poi rinviare sistematicamente il termine entro il quale procedere all'attivazione dei poteri sostitutivi che aggiunge il silenzio complice di quelle associazioni ambientaliste che ritroviamo sempre in prima fila ogni manifestazione della lega di da in questo Paese contro l'anomalia di Berlusconi ma che su tale questione non dicono una parola preferendo io credo dice mi ieri mantenere buoni uffici con gli enti parco e i loro dirigenti che cambiano con meno frequenza dei ministri e dei governi in merito al suo legge che segnala anche che la Procura della Repubblica di Roma aperto un procedimento poi archiviato dal tribunale dei ministri nei confronti del ministro Matteoli e uno ceco Libor collaboratori direttore generale così Pino quest'ultimo chiamato in tribunale rispondere scelte ministeriali ha precisato che il ministero ha dato un nuovo termine al trentuno dicembre di quest'anno e trascorso il quale si riserva di avvalersi dei poteri sostitutivi
Dopodiché Emilio ma mi domanda non crede che il trentuno dicembre prossimo possa essere degli ambientalisti ufficiali una buona occasione per smentire le accuse di radicalismo elastico organizzando una mobilitazione straordinaria affinché gli enti parco rispettino la legge con la quale vengono istituiti istituiti le regioni anche quelle di centrosinistra incaricate dell'approvazione definitiva dei piani procedano con celerità l'età americani Necci loro
E perché no si inizi a discutere con laicità terza furore ideologico sul sistema di governo delle aree protette rigido centraliste fiducioso
Nel valore salvifico del piano individuato dal legislatore del dieci anni fa
E così generano inutilmente disatteso sino a oggi a Nieri potessi mi piacerebbe come ho scritto dice Nieri qualche giorno fa rispondendo al presidente di Legambiente Della Seta
Gli ambientalisti italiani riprendessero il filo di un ragionamento comune individuassero battaglie su cui ricostruire un'unità ecologista atta a superare la divisione degli ultimi anni
Dovute almeno in parte a scelte di schieramento che con la questione ambientale hanno poco a che fare
Meno furori ideologici e maggior trasversalismo ambientale
Questa mi appare la ricetta appropriata e a tal fine la questione degli enti parco nonché la scadenza del trentuno dicembre
Fanno al caso vostro anzi di noi tutti così la risposta di Paolo Mieli alla lettera di Marco era abbiamo terminano terminato il tempo a disposizione quindi del mostro di Taormina parleremo e dell'articolo Gian Antonio Stella una prossima volta un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Giorgio Spadaccia