"Soldati italiani nel mondo. Le missioni internazionali, la prospettiva dell'esercito europeo" - organizzato dalla Margherita (presso Palazzo San Macuto, via del Seminario, 76)

Ringrazio tutti voi della presenza
Credo che se
Terremo le la introduzione le relazioni gli interventi nei tempi previsti avremmo forse anche il tempo per consentire a presenti di che lo volessero fare di portare il loro contributo alla riflessione di questa mattina
Io cercherò di dare il buon esempio con una introduzione molto stringata che vuole soltanto in qualche modo richiamare alcuni dati e definire un il quadro di riferimento della nostra riflessione di questa mattina
Nove mila sono come sapete gli uomini i militari italiani impegnati nelle missioni internazionali più di venti missioni
Tre mila i militari
Impegnati in funzioni di supporto alla lotta al terrorismo quindi un complesso di dodici mila italiani impegnati nel mondo
Uomini dell'esercito della Marina dell'Aeronautica dei carabinieri
Una presenza significativa di nostri militari in Iraq nell'ambito dalla missione
Antica Babilonia
Dell'esercito dei carabinieri soprattutto ma anche della Marina dell'Aeronautica
Un migliaio circa quelli presenti in Afghanistan
Nella missione Enduring Freedom e nelle missioni ISAF NATO
Meno di cinque mila sono gli italiani impegnati nelle varie aree del Balcani
Nel Kosovo
Per assicurare
L'applicazione degli accordi di pace
In Bosnia
La missione della NATO in Macedonia in Albania su richiesta sostanzialmente del governo legittimo di quel Paese
E poi presenze comunque significative ma di consistenza inferiore in altri Paesi richiamo l'Etiopia l'Eritrea Israele e il Libano
L'India il Pakistan il Marocco l'Egitto Malta ecco noi ci occupiamo questa mattina di questa realtà
Che è una realtà importante sulla quale una forza politica
Una coalizione
Riflettere anche formulare degli giudizio oltre che delle proposte
Ci occupiamo di questa realtà importante
Di questi nostri uomini impegnati nel mondo
Tra l'altro questa mattina presenteremo anche alla fine alcuni dati di un sondaggio che abbiamo commissionato i cui risultati appunto vogliamo presentare illustrare questa mattina che dimostreranno ma già un dato è stato anticipato ieri dalle agenzie
Una sostanziale significativa adesione della pubblica opinione italiana a questa presenza cioè all'impegno militare italiano nel mondo
Naturalmente una presenza che oltre ad essere consistente dal punto di vista delle risorse umane
Inizia ad essere consistente e significativa anche dal punto di vista dei costi
Questo è uno degli elementi sui quali credo che anche i dovremmo riflettere questa mattina
L'impegno e i costi i costi per la difesa
Rifletteremo credo anche sui costi ci arriverò alla fine brevemente della difesa della futura difesa comune europea
L'anno scorso il nostro Paese
A impiegato mille milioni di euro
Per supportare dal punto di vista economico finanziario queste missione
Missioni che ricordo
Alcune importante una decina le più rilevanti ma tutte operano con la sola eccezione della missione in Iraq nell'ambito di una organizzazione internazionale
Di cui l'Italia è parte
Sia essa le Nazioni Unite la NATO l'Unione europea o lo richiamavo prima per esempio in Albania su richiesta di un Governo legittimo di quel di quel Paese
La situazione irachena invece è diverso e non voglio soffermarmi su questo punto credo che lo farà
Più diffusamente Sergio Mattarella e credo che anche Rutelli nelle sue conclusioni riprenderà questo tema
Ma voglio soltanto richiamare la oggettiva differenza del nostro impegno in Iraq rispetto all'impegno negli altri Paesi
Lì
Le nostre forze armate sono impegnati in un'azione diciamo di dubbia definizione a seguito di un'azione unilaterale dall'Amministrazione americana
Estranea a qualunque quadro di legalità internazionale
Un'azione che come sapete era motivata dalla intento
Di colpire di distruggere armi di distruzione di massa che poi si è rivelato non esistevano
Che voleva almeno questo era l'intento
Proseguire l'azione iniziata soprattutto la missione in Afghanistan colpire centrali del terrorismo internazionale ma che invece da questo punto di vista rischia di consegnarci un quadro di maggiore instabilità
Che di maggiore insicurezza
Per i nostri Paesi certamente ci consegna le Nazioni Unite in un ruolo più debole più precario
Certamente ci consegna una divisione che si sta dissi con molta difficoltà ricomponendo
Della dell'Europa del campo occidentale e certamente anche di quella larghissima
Convergente coalizione che si era impegnata nell'intervento in Afghanistan dopo l'undici settembre
Io credo che possiamo dire che l'illusione dell'unilateralismo si era rivelata tale
Oggi di questo sembra essere consapevole anche l'Amministrazione americana
Che cerca in qualche modo passare la mano per quanto sia oggi possibile con molta difficoltà
Alle Nazioni Unite
E di cercare in tempi ragionevoli
Di ripristinare la sovranità in qualche modo di un governo iracheno sul suo territorio
Ciò ma mi pare di poter dire che l'obiettivo dell'amministrazione Bush di ridisegnare sostanzialmente il Medio Oriente attraverso il cambio di regime in alcuni Paesi
Ma alcuni paesi di quell'area
Attraverso una strategia che è stata chiamata quello dello shock neo
Colpire e intimidire in qualche modo nel mondo islamico ha dovuto fare i conti con la dura realtà
Una realtà forse per la stessa amministrazione più dura del previsto
Dire che noi l'avevamo detto questo punto serve a poco evidente
Non è neanche una magra consolazione
La guerriglia in Iraq miete vittime quotidiane abbiamo tutti assistito ieri sera i telegiornali
Con l'ultimo tragico attentato
Intanto l'Iraq certamente è diventato per vigilia ad
E paradossalmente ma neanche tanto lo è diventato grazie alla guerra
Che ci ha consegnato appunto
Un Paese preda della guerra civile strisciante
Dove come nell'Afghanistan degli anni Ottanta in sostanza
L'odio verso gli Stati Uniti verso i suoi alleati verso i loro alleati conduce
Migliaia di volontari islamisti in riva al Tigri alle un frate
Questo è lo scenario oggi di quel Paese dopo la guerra
Anche in Afghanistan noi rileviamo una situazione di grave gravissima instabilità sulla quale probabilmente anche una riflessione intento anche della Margherita unti
Riflettere ulteriormente su questa situazione in una successiva occasione ma già forse questa mattina alcuni elementi possono emergere dal nostro con una situazione di gravissima instabilità
Sapete che il nostro atteggiamento nei confronti dell'intervento in Afghanistan è stato di
Favore
Motivato essenzialmente dall'intento di colpire dopo l'undici settembre
Una centrale del terrorismo interno della Rete
Del terrorismo internazionale
Ma oggi fuori dalla capitale fuori da Kabul il Paese sostanzialmente controllato dai signori della guerra e dai talebani
Potremmo dire con buona pace di di olio Wolfowitz dei teorici dell'esportazione della democrazia nel mondo islamico
Insomma credo che dovremmo riflettere sul oltre che sull'impegno dei nostri militari sull'efficacia sui risultati
Che consegue o che può conseguire questo impegno
Cioè si tratta di riflettere sul fatto se noi facciamo o meno la nostra parte e qual è la nostra parte
No la parte del nostro Paese
Io credo che possiamo prevedere e dobbiamo prevedere dovremmo prevedere un maggiore impegno le Forze armate italiane in queste missioni ma serto dobbiamo riflettere su quali obiettivi queste missioni intendono e possono
Realisticamente conseguire
Dobbiamo riflettere anche per quanto riguarda il nostro Paese sul suo ruolo all'interno di queste missioni e siamo oggi molto impegnati con un contingente significativo
Consistente dopo gli Stati Uniti
Regno Unito in Iraq
Ma qual è il ruolo del nostro Paese
In quel in quel teatro
Anche rispetto ai temi della ricostruzione per esempio
Qualcuno ha parlato con un'espressione forse poco rispettosa di Iraq all'italiana ecco
Io credo che dobbiamo anche riflettere sulla natura del nostro impegno
In queste aree e su quali sono appunto le gli obiettivi che intendiamo consecutivi
In ogni caso mi avvio a concludere è certo che il quadro internazionale delle missioni è profondamente cambiato rispetto
Limitiamoci alla riflessione insomma agli ultimi dieci anni
Credo che questo ci debba innanzitutto fare riflettere sulla sull'alleanza atlantica
E sul rapporto tema di di notevole molto problematico sul rapporto fra la prospettiva di costruzione di una difesa comune europea
E la nostra permanenza dentro l'alleanza atlantica e sul ruolo complessivo della NATO
Però alcune tappe vorrei richiamare questo cambiamento gli anni Novanta l'impegno nei Balcani
Lei
La NATO sia espressi a come sede di decisione
Con un rapporto stretto nella sostanza
Sia dal punto di vista decisionale sia dal punto di vista operativo
Tra gli Stati Uniti
E l'Unione europea e l'Europa
Con un rapporto positivo
Con la Russia
E con un'apertura dobbiamo dire anche dell'amministrazione americana del tempo nei confronti proprio della prospettiva
Dell'esercito europeo
Che anche se con voci non sempre consonanti all'interno all'amministrazione ma era visto con sostanziale disponibilità se non con favore l'undici settembre ha evidentemente cambiato radicalmente il quadro
Il confronto con
Il terrorismo globalizzato con la guerra globale con la guerra senza territorio diciamo così
A cui ho conseguito il tentativo tempestivo anche se probabilmente non forse nemmeno consapevole ma certamente tempestivo
Vi mantenere il ruolo della NATO ricorderete la dichiarazione nel Consiglio atlantico che applicava all'articolo cinque del Trattato quello sulla clausola di mutua difesa
Ma mai grado questa dichiarazione
La decisione
Dell'amministrazione americana fu quella di collocare la le decisioni e la guida degli interventi immani solo americani
Di colloca di collocare per esempio non è soltanto un fatto simbolico in Florida non in ambito NATO il comando delle operazioni di Enduring Freedom
Insomma la costruzione di una grande coalizione internazionale mai così grande
Nella lotta alla minaccia terroristica
Ma
Una coalizione che era somma ed è somma nelle intenzioni dell'amministrazione americana somma di rapporti bilaterali
Di tanti rapporti bilaterali
La prospettiva è quella di decidere da soli
Da parte dell'amministrazione Bush
Per poi associare a decisioni che sono sostanzialmente già prese di Paesi amici i Paesi amici disponibile
Coalizioni variabili a geometria variabile a seconda delle occasioni
E tutto questo evidentemente porta poi come logica conseguenza
Alla impostazione che viene chiamata quella dell'unilateralismo
E poi come ulteriore conseguenza
Alla dottrina degli attacchi della guerra preventiva
Noi oggi credo possiamo e dobbiamo avere
Tre imperativi
Il primo ripristinare
Starei per dire restaurare
L'autorità delle Nazioni Unite
Il secondo preservare l'alleanza con gli Stati Uniti
Il terzo
Il multilateralismo come
Principio fondante
Delle relazioni internazionali
Per tutti e tre questi obiettivi
Serve una nuova Europa
Un'Europa che sia capace di agire
Di prendere posizione ma di dare seguito alle posizioni che vengono assunte un'Europa starei per dire potenza politica potenza politica sullo scenario internazionale
E quindi anche in Europa che divenga
Nei tempi ragionevoli in cui è possibile ma anche con decisione un soggetto militare il problema è quindi quello della difesa comune europea
La prospettiva è quella di un'Europa ammicca
Strettamente alleata degli Stati Uniti ma come tutti gli amici capace anche di assumere posizioni Houghton
Di richiamare l'amico Oltreoceano quando l'amico secondo noi assume decisioni sbaglia
Chiudo dal dal punto di vista dalla difesa comune europea
Rileviamo dei segnali contraddittori sui quali pure io credo che i nostri
Importanti interlocutori di questa mattina e e gli altri presenti in sala potranno portare dei contributi significativi di riff di conoscenza e di riflessione
I segnali contraddittori ricordiamo io ricordo alla fine
Del Duemila a Bruxelles i ministri dalla difesa in modo significativo non solo dal punto di vista simbolico ma decidono di mettere in comune di comunicarsi a vicenda
E di mettere in comune uomini e mezzi per il corpo d'armata dell'Unione destinato alle missioni di pace
Ma ricordo anche la freddezza la sostanziale marcia indietro di alcuni Paesi fra cui l'Italia rispetto a questa prospetti
Scelte anche qui
Di merito ma anche queste che hanno un valore in qualche modo simbolico il ritiro italiano dal Progetto Comune A quattrocento M per esempio e infine alcuni spera spiragli che sembrano riaprirsi alla fine dell'anno scorso
L'approvazione di recente della della cellula di pianificazione militare di Bruxelles che peraltro è ancora tutta da organizzare
Un impegno comune nel campo la difesa dell'Europa che richiede maggiori risorse lo dobbiamo sapere questo è un elemento decisivo di riflessione
Rispetto anche a una situazione non florida
Dell'economia europea penso soprattutto all'economia del nostro Paese scelte di merito che si allocazione di risorse
Maggiori risorse perché la difesa comune europea certamente chiede la richiede una razionalizzazione delle risorse esistenti
Ma anche maggiori risorse dal punto di vista quantitativo
Richiamo soltanto un dato che certamente conoscete cioè gli Stati Uniti
Spendono per la difesa il doppio grosso modo della somma di quanto spende al la somma dei diciassette Paesi europei Dell'Anna
Questo è un dato che la dice lunga su come gli stanziamenti per la difesa comune europea dovranno impegnare necessariamente i nostri
Questa cellula di pianificazione militare che ho richiamato alla fine certo non ci sarà non è
Non può essere alternativa con l'Alleanza Atlantica però una riflessione quanto può essere autonoma dall'Alleanza atlantica potrà essere autonomo dall'alleanza sola qual è il margine di autonomia
Quale rapporto più complessivamente quindi fra l'Alleanza atlantica la NATO l'Unione europea nel campo della difesa
Forse un po'di chiarezza lo la potremo avere dal vertice NATO del maggio prossimo
Dobbiamo anche sapere e chiudo davvero per dare poi la parola subito Sergio Mattarella che
Oggi l'Unione europea affronta questo tema
Del rapporto con la NATO nel in materia di difesa in una posizione oggettivamente problematica e difficile perché senza chiarezza istituzionale complessiva
E quindi senza una convenzione europea
Senza una risposta alla domanda quale Unione Europea
è difficile affrontare poi anche problemi di merito importanti come questi in materia di difesa ma anche un decisivo quadro di riferimento e quindi questo prende oggi anche più problematica la nostra riflessione ma questo ai cammino che dobbiamo necessariamente compiere
Grazie ma mentre ascoltavo
Voglio Fistarol parlare delle missioni
Mi veniva in mente come questa esposizione del
Delle missioni che sono enti in corso nel mondo
Colla partecipazione del nostro Paese indichino anche una diversità di tipo una tipologia diversa dimissioni
Contenga una tipologia diversa e inducono a riflettere
Al sul momento in cui
Si colloca la vicenda irachena
E sulla evoluzione che è in corso di modelli di relazioni internazionali che stiamo noi attraversando
L'elencazione delle missioni quello sorprese parteciperà dicevo ricordano una e fanno emerge una differenza
Tipologica
Vi sono le missioni
Di natura multilaterale
Prevalentemente incentrate sulla NATO
Viene qui l'afgana una missione multilaterale
Incentrata sulla nuova coalizione internazionale
Al di là del fatto che era nato abbia prestato poi una con attività una collaborazione una presenza vi è infine una missione di carattere unilaterale
Più coloro che sono aggiunti
I paesi sono giunti alla decisione di svolgerlo
Questa
Ripartizione
Io e la collega o alla concezione delle
Nuova delle forze armate che il nostro Paese si è affermata si è sviluppata opportunamente
Del nostro loro loro nuovo ruolo di forze armate che hanno il compito di difendere la pace di preservarla di ripristinarla il compito appunto e difenderla pace
Questo era quello che le missioni multilaterali
Prevalentemente ripete gettare sulla NATO avevano indotto
Negli anni per il precedente gli anni recenti
Non vi erano più non vi è più l'alleanza contrapposta
Toglierò pericoli diretti per il teatro nazionale
Sì ottava dimissioni al volgere al di fuori di esso talvolta lontano
Che richiedevano come hanno richiesto professionalità
Ed è una delle in questo contesto si è collocata la grande riforma
Però se forze armate
Per renderle interamente a carattere confessionale
Perché il nuovo ruolo richiede ha richiesto richiedeva e richiede ancora
Una alta professionalità dei nostri dei nostri militari
Così come richiesto quella concezione i loro le forze armate nell'ambito europeo
La definizione delle missioni di petto il ter vi se ne appunto
Collegate alla difesa della pace
Sembrava una un nuovo ruolo inserito tra l'altro in un equilibrio con e in un baricentro
Tra Lista Dini che l'Europa con rapporti crescenti anche di collaborazione con altri importanti elementi di equilibrio mondiale in particolare facile pensare rapporto crescente che vi era con la Russia
Le forze armate per la pace questo era quello che è quello che si è in questi anni recenti
Dalle nell'ultimo decennio ha affermato del nostro Paese nella pubblica opinione giusto opportunamente anche per anche in conseguenza della professionalità e della umanità
Che ovunque venivano riconosciute rosse forze armate e ovunque apprezzate
Come sono ovunque riconosciute io comunque apprezzata
Vi è stato un pio mutamento di rotta con la missione afgana
Perché si è questa si è risolta
Con un carattere multilaterale ma su un ambito nell'ambito di una coalizione nuova coalizione internazionale messa in campo devo dire sagace mente dagli Stati Uniti dopo l'undici settembre
Questa concezione però si è rotta con la missione irachena
Difficile sinceramente
Ricondurre questa alla concezione interventi per la difesa della pace per promuovere ha per ripristinarla piuttosto prese ricondotta la sicurezza
Naturalmente la sicurezza di chi agisce
Altra cosa naturalmente dalle missioni prima ricordate
E delle missioni che nel decennio precedente volo condotto costruire giù con pieno fondamento che va preservato questa concezione del ruolo nuovo delle forze armate
Duro particolare specifico oggi le forze armate
è un'altra cosa e una diversa concezione dei rapporti internazionali attualmente quella cui si collega la missione irachena la guerra in Iraq e la conseguente emissione
Per questo se posto in questa sede
Noi come c'era più Fistarol posso un po'sulle rarità sede come già Fistarol che noi a favore tutte le altre missioni abbia si mostra di contrari
A quella irachena per questo mutamento di concezione internazionale per questa diversità di costituzione di rapporti internazionali questo si collega rispetto alle altre
Alla prima distinzione fra le missioni che ho ricordato se ne sovrappone un'altra
Una tripartizione
Anch'essa nel tempo
Sul piano delle relazioni internazionali
è stato un periodo un decennio in cui è parso che era nato fosse diventato il baricentro d'equilibrio mondiale
Un po'forse come l'organizzazione dei vincitori della guerra fredda
Aperta peraltro agli altri soggetti ad altri soggetti per lo meno importanti
A collaborazioni a processi integrativi ha una forte interazione con altri soggetti internazionali importanti
A questa fase
Se ne sovrapposta seguendo una seconda ripeto la diversa concezione delle relazioni internazionali
Quella per cui una potenza decide e ad essa si aggiungono i cosiddetti volenterosi come si è detto con loro che la seguono
Perché va detto che quella coalizione grande coesione internazionale che come ho detto prima sagace mentre sarà posto in campo del sito i diritti in realtà a contenuto induce un vizio un difetto che la che la condotta le conseguenze che dichiarò che dichiarò che sono sono stata anteposto indicate Kyo ricorderò di conseguenza
Perché quella correzione è stata concepita e realizzata con una somma di rapporti bilaterali di ciascun Paese con gli Stati Uniti
In maniera che questa quali collezione non diventasse il foro di Comuni decisioni valutato in comune assunto in Comune condotti in comune
Qui è stata al contrario una evidente scelta di mantenere decisioni della strategia decisioni e il livello delle iniziative interamente nelle mani americane
Una consiglio di Mestre patogeno precedente
In cui condivisione coinvolgimento e comune decisione erano appunto la caratteristica
Questa scelta ha posto come è noto in difficoltà la NATO
Un adesso è in crisi questa stessa concezione da cui è nata la guerra in Iraq questa è la produzione che mi pare di poter fare che tanti fanno per la verità
E a questa nuova Conde a questo nuovo modello che ha prodotto la querela chieda seguirà un altro verosimilmente un altro equilibrio un altro modello diversamente nazionali che ancora non conosciamo io per me non sono in grado di intravedere
Ma vi sarà un modello cui si approderà nuovo diverso oggi possiamo tanto registrare mi pare
Che quello in modello di un Paese che decide ed altri che vi si aggiungono non funzionerà
Non ha funzionato
E se la posta in crisi
Irreversibile a me pare questa concezione dei risultati
Deputati negativi
E dal dissolversi anche delle ragioni che aveva prodotto iniziative intervento guerra
E la quindi ero prodotto l'azione unilaterale
I risultati sono sotto gli occhi tutti a me sembra Lazio signora china ieri la giornata Speggiorin probabilmente fin qui speriamo che rimanga peggiore in assoluto per quel Paese
E emblematica
Vi è un inquietante fioritura di attività e Torino Internazionale insediatosi finirà
Vi è un quesito in questi due anni la sicurezza del mondo e aumentarla quei diminuite
La guerra al terrorismo in due anni ha fatto ha conseguito passi avanti significativi Oria erranti o non era conseguiti
Allora qual è il modello cui verso cui anche la risposta non lodo Massa implicito nella domanda che nel che pongo la quale modello
Andai va perseguito quale modello in cui inserire le missioni
Il punto di partenza le pare quello è persino ovvio la minaccia del terrorismo internazionale riguarda tutti è una minaccia globale Tosi dice questo da ogni parte la parte ciascuno viene assunto contrasti costantemente ed è giusto è così è vero
Ma se è così Sessa riguarda questa minaccia all'intera comunità internazionale
Questa condizione obbliga pena il fallimento delle strategie ad un metodi multilateralismo ad un modello che conduca anzitutto i Paesi che hanno vinto di collaborazione
Siano essi antichi tanto più se antichi ma anche recenti a costituire un fondo di comune discussione e di comune decisione
Questo è lì devi lì esigenza di modello diverse internazionali che va che va ripristinato ricollocato
Emblematico mi pare il caso iracheno
Emerge nella convinzione comune
Di qua e di là dall'Atlantico che non vi erano pericoli imminenti
Oggi la guerra ha prodotto quei pericoli che prima non vi erano meno domanda retorica avere posto alcune domande deposto frequentemente non è forse più sicuro il mondo del setosa Damo senza nessuno lo rimpiange ma la domanda non è completa non è corretta la domanda vera è e più sicuro il mondo senza da musei ma poter in Iraq e con l'Iraq
In sede di insediamento del turismo internazionale
In crisi di in controllabilità del territorio
Con sull'orlo o con una strisciante guerra civile che alle alle introspettiva o ideologia inizialmente in atto
Questa domanda corretta allora
Nella nel prendere atto che oggi pericoli sono sorti
L'ha detto che oggi la presenza dei contingenti militari in Iraq e necessaria
Ma perché se richiesta per ragioni opposte a quella per cui è nata perché per cui
Si è fatta seviziata la guerra irachena
Non perché fosse questa necessaria ma per porre rimedio agli effetti che la guerra prodotto
Questo è il senso di basse della richiesta di una svolta politica in Iraq dalla consapevolezza delle ragioni
Ben diverse
Che richiedono oggi presenza militare occorre passare a un modello diverso nuovo di gestione politica in Iraq riflesso di quel diverso nuovo modello di relazioni internazionali che ripristini che recuperi condivisione e multilateralismo
Vi è una
Un interessante
L'evolversi della vicenda in Iraq nel nel nero anziché fallendo reazioni perché va ricordato
Vietti come noto una risoluzione dell'ONU la quindici undici la mille cinquecentoundici che è stata vissuta da qualcuno come una sorta di sanatoria
E è stato lavasse il punto di riferimento della speranza anche di potere mutare le condizioni politiche
Che avviasse l'Iraq ad una pacificazione ad una ONU contro il territorio d'una ricostruzione
In realtà non si può non notare che la risoluzione quella risoluzione
Presenta una presso una un compito dell'ONU fortemente condizionato e rimesso alle circostanze l'andamento delle circostanze e alla volontà
Della del Consiglio governativo che lo richieda
In questo di una forte differenza
Tra le risoluzioni azioni delle solite che riguardavano altre condizioni
Lo ricordo perché la conosco bene quella del Kosovo in cui vi era una ben più chiara nitida
Netta definizione dei compiti di governo di responsabilità di guida delle Nazioni Unite in quel territorio rispetto a quanto è già stato fatto quella quindici undici per quanto riguarda dirà
Cosa spiega perché da un lato Kofi Annan abbia notato
In un suo rapporto come
La
Se vi sia una disponibilità ampia a che
Tra le due autorità che oggi vi sono in Iraq il Consiglio governativo e l'altra è la totale di Kohl di coalizione che non sorga compiti in umanitari
Ma una miglior disponibilità atti e quindi questo intervento delle solite si esplichi anche sugli altri versanti sui processi costituzionali elettorali
Sulla pubblica amministrazione sulle forze armate sulla sicurezza sulla ricostruzione economica
Spiega anche perché
Nei giorni scorsi l'inviato del segretario dell'ONU Brahimi che si è recato in in Iraq
Abbia presentato un rapporto di grande significato
Che ovviamente va esaminato con attenzione senza pretendere senza schemi preventivamente preventivamente costruiti ma si tratta di un rapporto fortemente critico
Il rapporto che auspica che Muti il processo politico in corso in Iraq anche perché come tra i mi ricordo in questo rapporto depositato dieci giorni fa altri nove giorni fa
Non vi è una sussunto seicento il coinvolgimento di tutti i soggetti che dovrebbero essere coinvolti nel processo politico iracheno
Ricorda questo rapporto come la sicurezza sia una precondizione
Degli sviluppi politici e degli assetti istituzionali che si voglia andare
E che questa altronde sia strettamente legato allo svolgimento a prezzo politico e quello che è successo sottolinea l'importanza di questa osservazione la sicurezza costituisce la precondizione
Di uno sviluppo come quello auspicato ma che richiede strumenti idonei adeguati perché si realizzi
Ha registrato come
Vi sia un un ruolo
Si preveda di assegnare
Alla
Coalizione
Di forze preposte alla sicurezza
Un un ruolo futuro che va definito con precisione per evitare che sia debordante
Che occorre che vi sia che evitare che vi siano come invece previsto
La possibilità possibilità di accordi tra Consiglio storica destinati a imporsi comunque ad essere vincolanti per tutti gli organismi che poi saranno eletti in successive successivamente
Anche espresso dubbi sulle possibilità di transizione sull'opportunità di svolge due assemblee
Una relativa e la strada e l'altra
Costituente
Ne questi dubbi che Brahimi ha espresso a me sembrano attenuati dal dal dall'approvazione che se che è avvenuta due giorni fa dall'intesa nel Consiglio governativo di un testo di costituzione
Infine il viaggio del del segretario e l'ONU rileva che non ritiene possibile manterrà il trenta giugno come termine ultimo anche perché prepararle elezioni richiede un tempo di maggior durata di quello che viene tra qui e giugno per prepararle adeguatamente e infine registra come il consenso delle varie realtà politica ritiene come ha potuto raccoglierlo eretta sul grande raccolta adeguatamente o meglio spiccate avete raccolto adeguatamente
Non presenti non sia in linea con il con l'accordo a suo tempo fatto
E richieda una ampliamento delle dei soggetti che parte c'è il processo politico
In realtà il rapporto si conclude sostanzialmente collo spiccio o per lo meno con sottintendendo allo spiccio biologa risoluzione che densità con chiarezza i compiti che l'ONU deve sorgere finirà
Questa è la svolta
A me sembra questo è il suo contenuto Cabassi legge questo rapporto di Brahimi inviato del segretario dell'ONU per capire come sia necessario in Iraq una svolta che definisca meglio in maniera effettiva un mandato che il Consiglio di sicurezza affidi alla struttura delle azioni
Io credo che sia verosimile
Che nell'evoluzione della situazione in Iraq tra un mandato ovvero del Consiglio di sicurezza all'ONU
E un mandato parziale
Non dico fittizio la parziale se non marginale si giochi anche in realtà al di là delle vicende irachene
La definizione del modello nuovo di relazioni internazionali del futuro modello di relazioni internazionali
Se code benessere più vicino a un unilateralismo dissimulato possa e debba rispondere di più ad una concezione multilaterale e condivisa delle relazioni internazionali
Che si realizzasse il primo scenario quello del di un dissimulato naturalismo io mi auguro che non venne per impegna trainato
Io credo potrebbe esserne il canto del cigno
Se invece si veda se il secondo scenario di un motivo dello diretta internazionali dica a carattere multilaterale condiviso
Io mi auguro sarebbe importante che la NATO posso svolge un ruolo
Come sede di una di ritrovata collaborazione multilaterale soprattutto tra Stati Uniti ed Europa
In attesa che l'atto poi trovi la sua provocazione sono ovvi consistam definitivo
In questo quadro fondamentale l'affermazione di una apprezzabile
Difesa comune europea è fondamentale io ho appreso molto tempo e non posso ulteriormente ulteriormente prenderne
Ma è appena il caso di ricordare allora poche osservazioni ha ricoperto
In questo quadro fondamentale fondamentale ripeto è la in ruolo
Della difesa comune europea
Di un suo chiaro certo percorso di sviluppo
Io rammento come veramente era certamente il General Pino che è qui presente quel momento che definirei nel emozionante ma anche
Magico tra virgolette in cui i vari paesi dell'unione più altri paesi perché interiore chiamati hanno definito il loro contributo al al al confermato europeo
Una un momento di slancio tra difesa comune europea che vi è stato per alcuni anni seguito da due tre anni a un momento di freno che non attribuisco a nessuno in particolare ma potrei ma registro soltanto che momento di slancio della lite Tropea e seguito momento una frenata un momento di freno di questo oggi vi sono sintomi di rilancio sintomi di rilancio a tre
Dopo l'incontro anglo franco tedesco
Beh andiamo il
In indispensabile Grifis europee a abbia in prima fila inglesi e francesi non a caso è stata lanciata con efficacia finalmente allora dall'incontro di sembrarlo tra francesi e britannici
Non
Non può essere naturalmente nascosto il rammarico per l'assenza italiana da
Su questa iniziativa non dico da questo incontro che già e motivo di rammarico l'assenza italiana ma da quest'iniziativa di rilancio
Il nostro governo
Ha recriminato
Ha minimizzato la portata di questo incontro
Sì anche espresso controlli incontri ristretti
Con qualche argomento anche usato da altri Paesi dovrebbero ricordare due cose il primo che in un passato recente l'Italia partecipava a questi incontri
Il secondo
Che va tenuto conto senza assolvere o dare lascia con lasciava sarò salvacondotti per direttori di alcun genere che le avanguardie sono sempre state il motore dell'unione europea
Se si guarda dal cinquantasette in poi
L'unione andata avanti sempre perché vi è stata un'avanguardia che ha costretto i riottosi ad inseguire per evitare il pericolo di restare ma arginati o marginali
Ma l'Italia ha sempre fatto parte di quelle avanguardie
Per questo mi auguro che ne faccia parte anche questa volta perché sarebbe la prima volta in Italia o nel gruppo di testa quello che spinge che conduce in avanti l'Unione
Che va avanti ripeto sempre è stato così però non è tra Comune sarà così per il pensiero e la difesa comune è stato così per ogni passaggio importante dell'Unione
Un gruppo di avanguardia spinto altri hanno sono stati così indotti se non costretti a seguirlo per allinearli sì
E allora io mi auguro che l'Italia faccia parte di questa avanguardia ancora anche questa volta come è sempre stata è stato nel passato
Ovviamente riprenderle qui un'osservazione faceva Fistarol occorre la difesa comune europea che vi siano risorse maggiori
Io non voglio anche qui l'ho detto altre volte ma non posso non ripeterlo nei bilanci approvati nel novantanove del due mila il bilancio di una difesa del nostro Paese e aumentato non vertiginosamente nome intatto
Nel bilancio novantanove per il due mila nel bilancio due mila e per il due mila e uno
Per gli ultimi tre bilanci in utile temono e finanziarie quella provata nel due mila e uno per il due mila due
Nel due per il tre
Dalla costruzione di una efficace difesa comune europea
Viene naturalmente esigenza poi di porre insieme a fattor comune le risorse che hanno i Paesi europei
Di cui dispongono
Perché spenderebbero meglio così come tende a fattor comune loro capacità riterrebbe o duplicazioni inutilmente costosa
E aggiungo per quanto riguarda un buon dialogo con gli Stati Uniti indispensabile
Io ricordavo giorni fa in polemica con con un signore che mi con mia sorpresa mi
Evocava antiamericanismo e nei confronti che io sono tre deputati che nell'ottobre del due mila e il dell'ottanta ottantatré ha votato per gli euromissili
E ricordo come molto importante quel voto
E ho sempre mal coltivato e mantenuto una attitudine di grande amicizia convinta da suo indispensabilità nei confronti degli Stati Uniti
Ma so che per il presidente appieno questo rapporto tra Stati Uniti ed Europa occorre ripresa di reciproca fiducia
Occorre rilancio di un sentimento di amicizia
E in qualche momento si attenua
Pericolosamente attenuato aggiungo ma occorre anche autorevolezza europea perché soprattutto questa
Oggi agli occhi degli americani l'autorevolezza motivo e giustifica fiducia e amicizia
Coro concluso
Ho cercato di disegnare in maniera ovviamente molto approssimativa
Concentrando sull'Iraq l'evoluzione del concetto diverso nel nel delle dei modelli una direzione internazionali e in questo ambito del significato delle missioni
Noi abbiamo a cuore ciò che i nostri concittadini hanno Cohen Mario se forze armate forze armate che hanno il compito rischiando sovente come avvenuto anche di recente a Nassiriya e difendere la pace
E per questo vogliamo che le missioni si inseriscano sempre in un contesto che questo persegue in un contesto multilaterale condiviso che non sia rilasciabile lasciato ho rimesso alla giudizio parziale di qualcuno Massiah condiviso dalla comunità internazionale
Al allora credo che potremo proseguire dando la parola al professor Silvestri a cui seguirà poi un intervento dell'onorevole Fassino che poi dovendosi assentare per un impegno alla Camera si darà il contributo prima di mezzogiorno
Prego s'ora devo fare per da comunque il in Europa aveva vissuto dall'ottantanove alla fine il muro di Berlino eccetera come un grande momento di speranza nel momento in cui finalmente si poteva cominciare a incassare il cosiddetto dividendo della pace
E in realtà in qualche misura l'abbiamo incassato se non altro sotto forma di allargamento dell'Europa di al fine di un certo tipo di minaccia
Che era basata su grandi forze convenzionali schierate su un territorio eccetera
Però in realtà abbiamo anche scoperto che questo strutturato mondo che nasceva aveva diversi i pericoli che avevano la necessità di una risposta anch'essa di tipo militare e di sicurezza e si è cercato di reagire a questa nuova situazione cercando di risolvere un po'contemporaneamente i tre nodi che in realtà devono essere ancora risolti sono tutti e tre collegati tra loro no ancora non siamo riusciti a risolvere il nodo politico il nodo istituzionale
Ho decisionale se volete
E il nodo capacità e delle capacità di azioni di azione militare
Abbiamo in particolare questo era difficile per l'Europa perché in Europa per quasi cinquant'anni era vissuta in una situazione dal punto di vista militare della difesa
Cioè di ma relativa facilità
Doveva contribuire a una difesa collettiva che non pone in evidentemente problemi giuridici particolari perché era concepita come una difesa rispondo a un attacco prende era automaticamente legittima
Era inquadrata dagli Stati Uniti che ne erano il contribuente particolare per par principale i quali si impegnavano per la difesa per tornare in Europa e permettevano all'Europa
Di partecipare con forse sostanzialmente territoriali con forze basate sul territorio per il Paese con qualche piccola eccezione la Gran Bretagna una brigata
Portoghese che ha trovato è riferita via altre cose di questo genere ma insomma poca roba rispetto alla difesa che era una difesa nel proprio territorio delle proprie frontiere sostanzialmente
Il col mutare della situazione con l'allargarsi nel quadro a livello globale
Noi abbiamo dovuto scoprire molto più nuovi belli ma è un'Europa che negli Stati Uniti che tutto sommato avevano sempre pensato di fare la guerra fuori dal dagli Stati Uniti fuori dal continente americano in Europa o in Asia ma forte quindi di proiettare forze l'abbiamo dovuto pensare in maniera diversa venuto pensare come andare al di fuori dei nostri confini i con quali criteri con quali metodi con quale legittimità con quale sistema di decisione politica
E quest'onere ancora estremamente difficile per fare un esempio noi abbiamo oggi circa un milione ottocento mila uomini sotto le armi due milioni in Europa nell'Europa virtù quotidiane quattro circa comprese le riserve attiene e e l'Europa è in grado con questo sparsi ciò con di proiettare circa sessanta mila uomini
E anche in maniera ma così con qualche difetto cioè non il nonno aveva magari e questo è meno del tre per cento
Una situazione che ovviamente crea
Dette le evidenti limiti ed è ma è dovuto al fatto che dieci anni sono stati sono tutto sommato Stati ancora pochi per cambiare il modello di difesa perché anche prima dovevamo cambiare le mentalità e soprattutto prima
Devono cambiare anche alcuni processi politici per arrivare a questo
Diciamo che i nuovi rischi si rinchiudono in questo in un periodo che va attraverso che passa attraverso due fallimenti molto diversi delle Nazioni Unite
Il periodo della Somalia l'intervento in Somalia e l'intervento in Iraq prima un fallimento delle Nazioni Unite è dovuto alla volontà d'intervento delle Nazioni Unite accetta dal dalle maggiori potenze che poi però non si traduce in un sistema efficace di decisione politica di comando militare in una unità effettiva non solo di sia di comando che l'intenzione politica e si traduce in un disastro cioè ogni ogni cognizione presente insomma che va per conto suo
E e il il secondo invece un intervento volontario ha deciso forte da parte la maggiore potenza mondiale in cui le Nazioni Unite non sono d'accordo
Cioè abbiamo ai due due fallimenti in un certo senso del sistema delle Nazioni Unite questo ma è una qualche cosa che hanno in Europa approva provoca grossi problemi
Perché ci si pone perché ripeto mentre la difesa era qualche cosa cara automaticamente legittimata esportare sicurezza andare a importare la sicurezza nel mondo combattere i maggiori le maggiori problematiche venuto al mondo implica una ricerca di legittimità
E questo noi lo ricerchiamo automaticamente dove all'interno delle Nazioni Unite
Solo che il sistema delle Nazioni Unite che effettivamente consente di fare la guerra tra virgolette sia pure per missioni di pace a operazioni di una regia è un sistema che a un'efficacia dedicata e questo è il problema
Questo non significa che lo si debba negare come hanno come hanno proposto alcuni neoconservatori americani e come in qualche misura ha fatto l'amministrazione americana nella prima parte dell'operazione era adesso è tornata indietro a ripetere realtà ma anche sito inizialmente aveva cercato va messa ha cercato di mettere le Nazioni Unite durante il dibattito in una posizione di se un po'sotto schiaffo cioè diciamo voi fate questo non lo faremo comunque come avranno fatto
E il
Questa situazione è una è d'altra parte non possiamo neanche pensare che non si possono fare interventi perché le Nazioni Unite non sono in grado di decidere di c'è un problema di legittimità anche perché la il diritto internazionale
Deve in qualche maniera tenere conto di un fatto cioè che ormai ci sono esigenze di intervento che vanno al di là del semplice ristabilimento della pace
Quello per cui le Nazioni Unite sono in grado sono legittimamente autorizzata esse stesse per la loro carta a autorizzare l'intervento della forza se andiamo oltre perché dalla dall'interventi cosiddetti umanitaria del diritto umanitario hanno la necessità in qualche maniera di combattere
è e se necessario anche di prevenire lo dico tra virgolette perché spesso è una guerra preventiva secondo me è un è un falso obiettivo la guerra preventiva è sostanzialmente impossibile però per prevenire una una uno una una crisi grave per esempio
Di sviluppo di armi di distruzione di massa o di terrorismo beh e questo comporta una una sitcom problema di superamento del principio di di sovranità nazionale intangibilità della sovranità nazionale
E stabilire i criteri
Come e dove arrivare nazionale e e e il efficacemente
Al e in maniera sostanziale a superare la sovranità nazionale per questo è qualche cosa che le Nazioni Unite non hanno ancora fruttato ma che debbono affrontare se debbono essere il centro
Espressione della legittimità e internazionale è un problema che ci siamo abbiamo dovuto battuta muto fronte voluto appunto di fronte nel caso del Kosovo è stato risolto nel quadro delle Nazioni Unite ma legittimato a posteriori non a caso attacca diciamo che il comportamento ha permesso alla riattivazione a posteriori mentre ancora oggi nell'amministrazione americana c'è qualche esitazione per ottenere una totale legittimazione a posteriori anche per il caso dell'Iraq che altrimenti probabilmente ci sarebbe già ottenuto
Ma il la
Quindi c'è un problema in questo ed è un problema politico grave ed è un problema che si riflette sull'Europa perché l'Europa nell'uso della forza
Se non alle Nazioni Unite l'unico altro fonte di legittimità che ha sordo i parlamenti nazionali sostanzialmente sono le case le decisioni di apparati detraibili non qualche cosa di europeo
Ma qualche cosa di di nazionale
è evidente che non si può decidere a maggioranza se fare la guerra in Europa come si può decidere all'interno di un Paese
Perché la legittimità riversa tra Paesi non posso obbligare un Paese contro la sua volontà a fare la guerra
A meno di non attaccarlo ma diciamo a fare la guerra volontariamente insieme come obbligarlo ad essere bio alleato
Quindi diciamo che la la situazione per l'Europa si traduce questa mancanza di quadro legale in in una sua debolezza che accresce la tendenza a quei gruppi di testa
A quei gruppi di i volontari dei paesi di volontari che però del se da un lato il suo autore d'accordo combattere la sono la la la lo strumento con cui l'Europa è avanzato dall'altro in alcuni casi avanzata nel passato da altri in alcuni casi come avvenuto per l'Iraq possono portare a divisioni gravi e politiche
Se si dividono i principali Paesi europei come avvenuto nel caso dell'Iraq che indeboliscono poi poi anche il quadro di azione reazione dell'Europa quindi lì c'è un problema grosso e a mio avviso è un problema che l'Europa conosce bene l'Europa che ha maturato una sua a consapevolezza immissioni di gestione delle crisi e di pace a cominciare dai Balcani dove ha svolto un ruolo gigantesco svolge tuttora un leader che svolgerà un ruolo sempre più importante perché andrà anche a sostituire probabilmente gli americani imposta è tutta per tutto qui sarà il l'entità responsabile per i Balcani
Il perché ha maturato rotto questo l'Europa deve deve deve farsi promotrice
Di una riforma delle Nazioni Unite che affronti questi problemi e questo è il primo punto per la sua stessa struttura della della difesa
C'è poi il problema istituzionale europeo il problema decisionale europeo che è molto complicato per in parte per questa ragione
Io credo che ci si stia avviando verso una soluzione già importante che si sia risolto il problema del conflitto tra nato e Unione Europea almeno in linea di principio
Che era un conflitto assurdo perché era un conflitto tra gli stessi Paesi che componevano si era nato a Roma però comunque
Era un conflitto di parziali competenze
Non è risolto in maniera ideale anche perché Albione europea nell'anno
Atto a hanno chiarito fino adesso molto bene che cosa esattamente debbono fare
La NATO ha un problema perché questa questa a che cosa serve
Certamente può servire a fare la gestione delle crisi la pace nel mondo tutto quello che volete invece di occuparsi semplicemente della difesa dell'Europa che non è più veramente minacciata data dal dal dalla dall'orso russo o chi per lui
Ma e il il fatto e il e del e sono e e e che gli la NATO non ha veramente dentro in modo integrale gli Stati Uniti
Il problema non è europeo mi preme americano
Se io noi vogliamo usare la NATO come strumento per la gestione dell'Afghanistan dell'Iraq Ordine importa quale crisi tra Correa non minore importanza adesso il Paese
Questa NATO deve diventare una struttura non semplicemente per la fornitura di servizi ausiliari ma per la fornitura di consenso politico e di gestione della crisi medesima
Lei deve diventare uno strumento di gestione uno strumento decisionale perché questo avvenga ci devono esser detto agli americani che mettono a disposizione la loro volontà resa perché sono loro la potenza principale l'alleanza con gli americani sono gli europei con gli americani
Se gli americani dicono hanno e noi vogliamo difendere la NATO ma le decisioni dei prendiamo fuori
E il sistema della NATO deve convivere con un sistema di alleanze a geometria variabile
Che sono quelle in cui noi decidiamo facciamo la guerra facciamo l'operazione eccetera eccetera io capisco anche le ragioni per cui lo fanno dalla dal punto di vista dell'efficienza però rendono più difficile poi l'uso effettivo della NATO
Rendono più difficile Fichera nel difendere l'efficacia dell'alleanza atlantica ed è un problema ed è grave perché l'Alleanza atlantica conviene in primo luogo agli europei
Non agli americani è un è un assetto è un è un qualche cosa curdi conveniente soprattutto per gli Europei
Ormai
Io credo parte la soluzione io speravo che parte la soluzione poté dipendesse potesse riprendere da un nuovo rapporto tra NATO e Unione europea perché sia dal punto di vista capacità reo dal punto di vista del dialogo politico è evidente che se all'interno della NATO ci sono due attori di un certo peso Unione europea e Stati Uniti questo facilita la soluzione
Però questo naturalmente è reso più difficile dalle difficoltà che sta incontrando il processo di di approvazione della Costituzione europea non perché fosse trattato costituzionale fosse perfetto ma perché
Comunque era un Passavanti che indicava alcune linee di direzione che erano molto utili che sono molto utili vi auguro saranno effettivamente molto utili
Per determinare l'esistenza di un soggetto politico europeo nel campo anche della difesa in particolare nella difesa e della politica estera
Io credo comunque che questo processo sarà facilitato sei nell'analisi delle missioni che andranno compiute
Ci rendiamo conto che le immissioni sono le missioni importanti
Sono sostanzialmente due
Al di là della missione cosiddetta perenne delle forze armate che quella della difesa l'autodifesa convinti ma insomma
Sostanzialmente due quelle i cui realmente sia bensì viene a essere chiamati una e quella della dell'intervento d'urgenza e di forza che può essere anche legato ad operazioni umanitarie possono essere estremamente difficili
Ma non a caso e poi guardate è un'operazione umanitaria non è poi molto di si diversa da quella che potrebbe essere un'operazione per la soppressione di capacità di disturbi armi di distruzioni di massa sono interventi relativamente
Un BTP forze relativamente contenute ma con altre capacità
Intervenire rapidamente con molta rapidità di stare sul territorio di infilarsi utero e soprattutto di respingere poco contrattacchi o anche di un superare difese decise deve avere una capacità di imporsi anche a difendersi quindi forse molto specializzate molto rapide e con una forte grande capacità di fuoco ed e in grado di imporsi velenosa e questa è una visione l'altra visione
Che che richiede forza completamente diverse è la ricostruzione degli Stati
L'perché il problema è legato in tutti queste crisi in realtà a statiche non funzionano o che sono dittatoriali al punto da non funzionare
E quindi richiedono una loro ricostruzione quindi le due missioni sono l'intervento rapido se volete e la a la ricostruzione degli Stati
Sono due missioni in parte contraddittorie sono due missioni in cui l'Europa una forte competenza della seconda la ricostruzione degli Stati
E una bassissima capacità nella prima l'intervento l'intervento rapido
è evidente che non si può stabilire una situazione in cui gli americani fanno l'intervento rapido e gli Enti e gli europei vengono a riparare i cocci ricostruire gli Stati successivamente perché comunque questo non funziona
Se lo si vede anche nell'Iraq e che quindi bisogna stabilire una una una capacità duplice
Di funzionare in questo senso io credo che l'Europa da questo punto di vista abbia questa capacità perché a può coniugare ho una certa esperienza a livello nazionale
Di capacità di intervento rapido e una certa esperienza soprattutto in Francia in Gran Bretagna ma che si sta sviluppando anche in altri paesi e una certa esperienza di ricostruzione degli Stati che c'è diffusa
Anche a partire dalle istituzioni europee
Si tratta diffondere queste tue capacità e di mantenerla in piedi
Di Stati Uniti sono perfettamente consapevoli delle nostre capacità di ricostruzione degli Stati nega l'Olocausto e capacità d'intervento rapido con con qualche ragione
Io credo che quindi si tratti di concentrarsi su questi due aspetti
Se si riesce a dare una credibilità questi due aspetti contemporaneamente io credo che l'Europa sei ad una posizione molto forte
Sia per quel che riguarda la riforma delle delle Nazioni Unite la nuova legittimità sia per quel che riguarda in genere i nuovi equilibri
Internazionali che dovranno essere costituiti ci sarebbero altre cose ma il vero sequestro cinque mi permette di concludere grazie
Allora Piero Fassino ha poi riprendiamo l'ordine del relazioni previste
Sono entrati in piedi no stop
Ricollegheremo emerge un io ringrazio naturalmente questa occasione di discussione chiedo scusa se poi loro senta
Il mito di un serio del partito piuttosto complicata anche se sa
Però mi ha mi pare molto importante che su un tema come questo
Si manifesta in modo visibile una unità tra le principali forze dell'opposizione del centrosinistra e in particolare tra le forze che
Hanno deciso di dare vita a una lista unitaria per le europee che costituiscono vanta per cento dell'opposizione del centro sinistra quindi il nucleo forte centrale dell'opposizione in un momento in cui come sappiamo tutti il tema della presenza militare italiana nel mondo è sul tema
All'attenzione dell'agenda politica e dell'opinione pubblica per le decisioni che il Parlamento deve deve prendere
Ora io condivido totalmente le relazioni che sono state i temi che sono stati evocati nelle relazioni a conferma dell'unità di punti di vista che c'è tra di noi
Le volevo diciamo
Richiamare quattro questioni proprio sinteticamente la prima
Beh la vicenda irachena dice come insegna diciamo come non si deve intervenire
Cosa che ricordava Natale
Quella guerra si è rivelata essere una tragica avventura non solo nei giorni del conflitto ma ancora di più nei giorni del dopo confine e noi abbiamo ha avuto più morti nel post conflitto di quante ne abbiamo avute durante la guerra
Abbiamo avuto abbiamo un Iraq scosso quotidianamente ad attentati atti di guerriglia atti di violenza abbiamo una una febbre antioccidentale che nei Paesi arabi nelle società musulmane è ulteriormente cresciuta
Il terrorismo internazionale non è diminuito la pace in Medio Oriente non abbia non è più vicina mi pare che Ocre chiamato per titoli tutte le ragioni con cui era stato motivato l'intervento in Iraq sorvolo sul fatto che poi c'era una ragione che si è rivelata essere una colossale menzogna ma come tutti sappiamo che è quella dei famosi arsenali notte distrutto e rimane delle armi di distruzione di massa ma le ragioni politiche per cui era stato motivato con l'intervento non ce n'è una che in questi mesi si sia rivelata fondata perché è avvenuto su tutto esattamente il contrario
Allora perché è accaduto questo perché io penso che noi dobbiamo dire con grande chiarezza che l'uso della forza che in politica
Può essere un'eventualità
Io naturalmente rispetto chi per ragioni o politico culturali o di fede
Esclude in ogni caso tassativamente qualsiasi uso dalla forza una posizione rispettabile ma la politica deve sapere che può accadere che invece all'uso dalla forza si debba far ricorso a fa parte dell'eventualità della politica
Ma siccome è un'eventualità estrema che ha conseguenze drammatiche le condizioni
A cui si Riccò e che che diciamo che devono essere presenti perché sì usi l'uso e la forza non è un aspetto tecnico di dettaglio le condizioni sono l'essenza stessa della decisione
E ci sono almeno quattro condizioni che sono necessari ogni qualvolta si deve fare ricorso all'uso dalla forza
è necessario un quadro di legittimità internazionale
E in Iraq questo quadro di legittimità internazionale non c'è tutto perché non c'è una decisione
Assunta in una sede riconosciuta come sede di legittimità internazionale che autorizza i quell'intervento che è stato deciso sulla base appunto di una scelta unilaterale e non multilaterale
Serve consenso internazionale
Serve appunto un quadro multilaterale
O perché l'ha deciso un'istituzione sovranazionale o perché si sono create le condizioni di un largo consenso si dice spesso ma al Kosovo non c'era lo si il Kosovo fu deciso otto la con un accordo preso in sede NATO
C'è una sede sufficientemente larga con il consenso di tutti i Paesi della regione
E quindi un quadro di legittimità che anche quando non c'era l'ONU era sufficientemente però ampio nel nel consenso
Quindi ci vuole un consenso internazionale sufficientemente ampio
Possibilmente ci vogliono delle istituzioni sovranazionali che legittimino quell'intervento perché la presenza di un'istituzione sovranazionale
Condizione perché è un intervento venga percepito come imparziale e l'imparzialità è condizione della sua lei è una delle condizioni della sua legittimità
E ci vuole consenso anche almeno parzialmente ci vuole un consenso interno del paese in cui si interviene uno dei problemi che noi abbiamo le scene viste ieri
E i soci devono far pensare poi perdutamente il TG uno non le ha trasmesse ma mi sono visto e su altre emittenti cioè i soldati americani che sono andate immediatamente sul luogo dell'attentato di Kerbala sono stati presi a sassate vorrei che fosse chiara da dalle vittime dell'attentato cioè se non c'è un minimo quadro di consenso anche interno qualsiasi intervento rischia di essere molto rischioso
Ora io richiamo queste quattro condizioni perché poi se ne posso richiamare altre Stefano richiamate altre ancora queste quattro condizioni spiegano perché noi siamo a favore di otto missioni
Tutte il Parlamento sta esaminando e non siamo a favore la missione in Iraq perché nelle auto missione in pieno e diciamo di sostenere quelle condizioni ci sono
In passato in Bosnia in Albania in Macedonia sia intervenuto sulla base di accordi di pace o di accordo tra le parti sottoscritte ma garantire l'applicazione di accordi
In Kosovo si è deciso sulla base di una serie di un consenso sufficientemente ampio assunto in sedi internazionali nato Paesi della regione e poi legittimato dall'ONU dopo
In Afghanistan sia intervenuto sulla base di un mandato
In Etiopia Eritrea in Libano e Israele lo stesso
Cioè se in quelle otto missioni sussistono le condizioni per consentire di intervenire sulla base di un quadro internazionale sulla base di un consenso internazionale sulla base di un mandato interna dell'istituzione internazionale sulla base di un sufficiente quadro il consenso interno in Iraq tutto questo non c'è
Quindi lo dico perché sono la discussione in Italia non si capisce perché poi uno leggendo i giornali non capisce perché sia a favore di certe missioni alto per ragioni di sostanza
Che sono evidenti ci sono otto missioni che hanno certe caratteristiche corrispondono
A a quelle come dire modalità di peacekeeping peace making peace and forcing che sono state qui richiamate Enea tutto questo non c'è questa la differenza che non è di poco dirà che è secondo me un Montesquieu esper indicarsi come non si deve ad intervenire sulla in teatri di crisi o di conflitto
Seconda questione naturalmente la sussistenza di queste quattro condizioni richiama un problema politico che ha sollevato Stefano che io condivido assolutamente
E ciò è chiaro che nel momento in cui si dice sì ma un'azione di
Intervento
Internazionale richiede legittimità e soggetti istituzionali che non legittimi no tutto questo richiede a sua volta soggetti istituzionali forti
Oggi spesso i soggetti istituzionali sovranazionali non sono forti
Però questo è un problema politico che evapora picchiava approntato nel verso giusto cioè il verso giusto è che noi viviamo in un mondo in cui la contraddizione principale della globalizzazione sotto il profilo politico
è di essere un mondo nel quale globale tutto non è globale una cosa non è globale la sovranità
Ma viviamo in un mondo in cui è globale la produzione e il consumo le comunicazioni trasferimento delle merci la circolazione degli uomini
Tutto quello che volete ma non è globale la sovranità politica perché il mondo continua a essere incardinato per gran parte sulle sovranità nazionale sulle sue loro relazioni questo problema si risolve però non deprimendo le istituzioni sovranazionali ma ponendo questo problema
E c'è il problema di come si cedono quote di sovranità nazionale a istituzioni sovranazionali io tutte le volte che leggo sul giornale il titolo il fallimento dell'ONU MIR dritto
Se mi
Milito perché il fallimento dell'ONU è come dire quella espressione è prendere l'effetto per la causa perché l'ONU che cosa è una società per azioni di cui principali azionisti sono gli Stati nazionali e conferma che l'amministratore delegato di quella società se gli Stati nazionali non capitalizzano e l'amministratore delegato non fa gli investimenti
Tradotto in politica se non gli si dà la sovranità e i poteri non puoi pretendere che non lo faccia quello che non può fare perché non gli hai dato né le risorse né i poteri né la sovranità grida e c'è un grande tema politico
Che mi conduce alla terza questione età terza questione l'Unione europea assume questo come il cavallo di battaglia del punto secondo c'è l'Unione europea che è il luogo come dire l'esperienza istituzionale sono razze sovranazionale più avanzata nel mondo perché tra le tante forme di istituzione sovranazionale regionale l'Unione europea è l'unica che fino ad oggi si configura come una vera e propria Sozzi soggettività politica istituzionale e lo vuole soltanto di sempre di più tanto ero molto vogliamo darci la Costituzione tutte le altre cose che diciamo politica estera comune quei difesa comune quella ricordava
Fistarol benissimo
L'Unione europea assume questo come uno degli obiettivi io dico che noi dobbiamo dire questo una delle cose che deve caratterizzare l'Unione europea sulla scena mondiale e che l'Unione europea
Assume lei la bandiera di una battaglia perché le istituzioni sovranazionali a partire dall'ONU abbiano quei poteri quelle risorse quelle funzioni quelle prerogative che oggi non ha
Ecco il testo credo questo sia un punto perché chiaro che fino a che l'ONU e fragile fino che le istituzioni sono nazionali sono fragili e ci sarà sempre la tentazione di intervenire nei punti di crisi e di conflitto bypassando le
No comodi commi con l'intervento unilaterale o o dei dei willing insomma di quelli che vogliono eccetera eccetera
Se vogliamo fare un salto il problema di come si riproporrà ripropone la questione di un uomo forte c'è dall'unione nella uno ONU forte però non è l'evocazione solo di un'esigenza
è atti concreti che mettano loro nelle condizioni di essere quello che oggi non è l'Unione Europea secondo me questa battaglia delle sul fino al punto che io penso che
Sarebbe un fatto significativo che l'Unione Europea esprimesse la Costituzione Costituzione quello che è scritto nell'articolo undici della della nostra Costituzione
Dove sono scritte due cose non di una sola
La prima è che l'Italia rifiuta la guerra come soluzione dei conflitti e secondo che l'Italia riconosce la possibilità dell'uso della forza solo ecco
In quanto sia decisa da istituzioni sovranazionali no quindi riconosce la possibilità e la subordina un quadro di legittimità internazionale c'è
Se questo principio e si
Si facesse una battaglia per iscriverlo nella nella prostituta europea sarebbe il segno che lo europea scommette sull'orlo scommette sulla sovranazionalità e su un quadro di legalità sovranazionale come lo strumento per
Terra
Appunto affrontare i propri ultima acque e io credo che su questo sarebbe un buon terreno di ricostruzione dei rapporti anche tra Unione europea Stati Uniti
Io condivido sono da sempre convinto che il rapporto tra Unione Europea e Stati Uniti è indispensabile per la stabilità e la pace del mondo non si esaurisce con la caduta del muro di Berlino
E tuttavia un problema grande ce l'abbiamo per cinquant'anni fino che c'era quel muro il fondamento era la percezione di un nemico comune nel momento in cui quel nemico comune non c'è più il problema di come questo asse strategico indispensabile viene rifondato cioè uno del terreni di Rifondazione eh insieme Stati Uniti Europa
Puntano sulla costruzione di un nuovo quadro di legalità internazionale un nuovo quadro istituzionale internazionale questo è un grande tema secondo me dell'ALDE l'Alleanza euroatlantico ultima questione ho finito
Noi stiamo discutendo appunto uso della forza a che condizioni come dove si dove no
Io ho l'impressione che dobbiamo anche aprire un altro cantiere di ricerca di discussione che fin qui abbiamo illuso
Se la dico così se noi non vogliamo che ci sia
La guerra preventiva
Il problema della politica preventiva ce lo poniamo
Traduco
Il mondo è un mondo nel quale ci sono paesi e nazioni ai quali si sono dittatori negazione di libertà negazione di diritti
Soprusi e violazioni
La democrazia non è ancora il regime di tutto il mondo
Noi mettiamo nel conto che l'unico modo per abbattere un dittatore per affermare i diritti per affermare la libertà là dove non c'è è il ricorso all'uso della forza o considerando che l'uso della forza che è un'eventualità ma è un estremo rimedio richiede allora che prima di arrivare a questo estremo rimedio si abbia anche una strategia politica
Per riuscire a togliere un dittatore ad affermare i diritti là dove non sono negato
Il problema di appunto che io una forma dico di una politica che sia capace di essere lei preventiva prima di arrivare a una guerra preventiva ce lo poniamo non ce l'ho però fino a oggi non ce lo siamo posto
Anzi ci siamo fatti partire un alibi peloso e inaccettabile sul piano culturale e politico
Guardavamo a Paesi di altri continenti dove c'erano altre religioni altre storie e spiegavamo che con quelle altre regioni quell'altra storia andava bene così
Sono
Ci siamo fatti scudo di un relativismo culturale discutibile opinabile
Io ricordo due anni fa quando si è interrotto da Afghanistan grande discussione se era giusto o non giusto
Nessuno di noi ha fatto una riflessione autocritica sul fatto che per quindici anni abbiamo fatto finta di cadere che in Afghanistan si violava ogni tipo di diritto e anzi ci dicevamo che essendo Paese islamico andava bene così
Io credo che bisogna rispettare tutte le identità compresa quella islamica non capisco perché una bambina non posso andare a scuola anche in un Paese insomma
Cioè
Allora no allora il problema di come noi ci diamo degli strumenti di una politica preventiva questo è un grande tema su cui non ho le risposte ma credo che dovremmo aprire questo cantiere di come la comunità internazionale si dà una strumentazione
Che consente anche con la politica di ottenere quello che oggi spesso si riesce a tenere sono disperatamente concluso dalla forza grazie
Grazie a Piero Fassino
Allora Alessandro Politi riprendiamo corso normale degli avvenimenti
Grazie tante
Io cercherò di fare una rapida rassegna di alcuni dei problemi
Che si pongono nel quadro euroatlantico
Rispetto ai nostri interessi nazionali
Vediamo innanzitutto quello che dura
Dal mille ottocentosessanta
Cioè dalla nascita del Regno d'Italia fino alla fine della guerra fredda
Gli interessi nazionali fondamentali sono rimasti quattro evitare l'isolamento internazionale pensare e decidere con la mediazione
Stare nel mercato proteggendo interessi sociali o particolari
E come sintetizzo sotto aveva abbastanza bersaglieri da mandare in Crimea
Altri interessi fortunatamente sono decaduti dopo due guerre mondiali ma per tutto il periodo la nostra costruzione nazionale naturalmente avevamo un problema di sopravvivenza
Dello stesso stato nazionale
Quello che invece cambia
Da un lato sappiamo tutti che la guerra fredda è finita ma la guerra al terrorismo non ricrea L'Unità che c'era durante la guerra fredda
E abbastanza chiaro nel dibattito politico-strategico che la guerra al terrorismo dovrebbe essere come dire
Il nuovo centro di aggregazione del mondo libero ma dobbiamo registra il fatto che così non è
Però d'altro canto se noi guardiamo a quello che la costruzione europea vediamo che almeno nelle apparenze il funzionalismo è stato l'elemento portante per fare dei progressi
Questo questo criterio politicamente non basta più
Che oggi non si approfondirà l'integrazione europea soltanto perché funzionalmente più utile
E con il funzionalismo
Va rivisto anche il principio di sussidiarietà perché in realtà è un criterio funzionale
La scommessa dell'Europa e la scommessa su un ed enti su un'entità esce un'identità politica senza precedenti ma che evidentemente supera i quadri degli Stati nazionali
L'Unione europea da quando ha assorbito Lujo
Un'entità internazionale estremamente piccola ha cambiato di genoma
E quindi non è più la pura potenza civile di una volta
Che era anche come dire l'argomento politico per cui come europei tranne alcuni meglio dotati si dicevano e non possiamo sviluppare capacità di intervento e di spedizione oltre un certo limite
E infine il ritiro delle truppe USA dall'Europa quello che sta avvenendo
E vorrei ricordare sta avvenendo prima dell'undici settembre prima della lacerazione sull'Iraq sta creando un vuoto
Se noi guardiamo oggi alle nuove competenze del comando statunitense per l'Europa Lo Jucco
Vediamo che è completamente cambiato include tutta la Russia include tutta l'Africa TAR nel Corno d'Africa capite bene che con queste premesse strategiche non è nemmeno questione di punire degli alleati discutibili o infedeli e una cosa strutturale che va avanti dall'ottantanove
Quello che resta del giorno beh qui il quadro purtroppo è almeno di partenza poco incoraggiante
Perché nel primo punto voi vedete che la NATO dalla fine della guerra fredda a un'emorragia politica e questa emorragia asse
Non viene fermata con l'attiva collaborazione da entrambe le sponde dell'Atlantico beh porterà ahi noi alla morte del paziente
Vorrei dire che quale che sia il risultato delle prossime elezioni presidenziali è bene ricordare che per altri due anni resterà un congresso repubblicano
Per cui positiva un lavoro in profondità
Anche con i con Gassman ammesso che lo vogliono sentire oppure noi avremmo una continuità forse proprio negli aspetti più problematici del rapporto o del non rapporto transatlantico che abbiamo
Per la pesca voi vedete quello che sappiamo tutti per la peste è ancora troppo poco e troppo tardi
E purtroppo in questo ultimo anno ci sono state delle battute d'arresto che speriamo come dire vengano poi superate
Perché effettivamente
I tre che si sono riuniti a Berlino
Hanno detto e hanno anche fatto in realtà qualche cosa che non va contro lo spirito europeo nella sua generalità
Però sappiamo tutti che le avanguardie o sanno come porci nel rispetto come dire del plotone dietro il plotone di testa oppure purtroppo questo
Crea dei rischi di ulteriore divisione c'è un'Europa a più velocità
è un'Europa che e sostenibile se poi plotoni di testa non parte sul logiche totalmente altra allora quando si parla di peste forse meglio affrontare immediatamente
La questione dei soldi perché si fa presto a dire spendiamo di più quando poi tutti noi sappiamo quali sono i vincoli da un lato voi avete una colonna di strumenti che sono classici nulla di che nulla di nuovo e di fattori che possono come dire influenzare l'uso di questi strumenti
Questa è quella che in fondo e una delle una valutazione di possibilità e probabilità dei rapporti tra strumenti e fattori quindi un nuovo quadro strategico dovrebbe portare a un aumento netto delle spese militari l'allargamento dell'Unione Europea può portare a un trasferimento di fondi e dietro questa frase anodina dico
Molto semplicemente che la politica agricola comune oggi è una spesa che va rivista drasticamente perché non è possibile
E trovo anche sia immorale sovra produrre mozzarelle o qualunque altro prodotto agricolo parliamo di casa nostra
Quando ci sono necessità urgenti per l'occupazione e lo sviluppo tecnologico istruzione europea e peraltro anche quelle capacità che servano poi a limitare le perdite tra le popolazioni civili noi pensiamo sempre l'Iraq ma in Sierra leone bastava molto meno e forse avremmo evitato degli orrori che si sono protratti per anni e poi c'è purtroppo quello che noi tutti percepiamo come probabilmente e la cosa più probabile pene in mancanza foto dormire
L'ottimizzazione della spesa militare e questo tanto per la congiuntura quanto per la questione dell'allargamento dell'Unione Europea
La gamma completa delle possibilità non può escludere in linea di principio degli aumenti di spesa militare Netti
è una combinazione di questi strumenti lo hanno anche detto
Altri relatori e praticamente inevitabile
Però si può fare già qualche cosa quando poi bisogna migliorare razionalizzare e ottimizzare la spesa militare
Complementarietà significa nei fatti
Rinunciare chi più chi meno a quegli strumenti bilanciati militare che poi sono una garanzia di sovranità
Il problema è che a livello europeo dobbiamo chiederci se vogliamo una sovranità nazionale fittizia che quella che abbiamo oggi c'è una sovranità capace di dire no ma molto spesso incapace di dire sì oppure una crescente sovranità europea capace qualche volta di fare sì
Questo è il primo limite come dire fisico
Della capacità dell'unione europea di proiettare pace e sicurezza al di là dei suoi confini
Poi ci sono le proposte molto pratiche
Che però aiutano come dire a ridurre tutte quelle duplicazioni e tutte quelle specchi che già lamentavamo in quindici bilanci nazionali adesso la metteremo in altri per un totale di venticinque anni
C'è un punto ultimo che è stato purtroppo dimenticato
Nelle conclusioni della presidenza europea
Proprio di questo semestre è stato invece un successo italiano dopo quarant'anni discussione l'Agenzia europea degli armamenti che ha un nome molto più lungo è partita
Verrà adesso implementate ed è partita perché l'ha fatta nascere la squadra italiana in questo settore
E opportuno adesso che politicamente una volta che vengono messi in piedi le strutture burocratiche questa agenzia venga sfruttata a fondo perché ha un grande potenziale per razionalizzare l'offerta e la domanda al tempo stesso se come dire
Non viene lasciata priva di mezzi e priva di persone
Allora che cosa serve alla fine una forza europea
Beh innanzitutto cominciamo dai buoni precedenti perché spesso noi europei siamo così masochisti da ricordare soltanto
Sì e i loro limiti sono però quei precedenti
Dove gli europei sotto vari sotto varie configurazioni quindi una volta da soli con un mandato del proprio noi italiani una volta in un ambito di collaborazione in atto
Un'altra volta come operazione Unione Europea senza l'apporto nato abbiamo fatto qualcosa poco dobbiamo fare di più molto di più rispetto al nostro potenziale che abbiamo però questi precedenti sono la base dell'impiego poi per questo corpo di reazione rapida appena
Serve a non ripetere invece alcune tragiche esperienze lecito sulla vita e la prima
Ma anche i grandi laghi che avrebbero richiesto molti meno mezzi ed erano mezzi alla portata dei governi europei di allora sto parlando del novantaquattro novantacinque
Il manco la volontà politica non mancavano negli anni Nettuno del tutto quello che era necessario per arrestare quel genocidio non lo faccia
Serve poi a non partecipare in ordine sparso accanto agli USA fuori da un quadro non
Chianche nel novantuno quando ci fu
Verso sto
Ebbene il quadro di legittimità internazionale era chiarissimo largamente condiviso e gli europei furono incapace di mettere assieme le loro risorse per partecipare a Campo agli Stati Uniti
Tragica ripetizione con in più quando internazionale e di legittimazione internazionale assai più problematico tredici anni dopo
Un corpo di reazione rapida serve anche come dire a fare da terminale che aiuti poi un consenso politico
In qualche modo e poi
Un corpo di reazione rapida osserva a fare quando gli USA non sono interessati a far né in un quadro con atto
Ne a dare una mano con gli accordi Berlino
Perché per quattro anni abbondanti lavato non fece nulla sopra varie CIGO sguardi al perché non c'era il consenso all'atto e non c'era il consenso Rocco che il maggiore azionista cioè gli Stati Uniti non avevano interesse
Questo noi lo dobbiamo ricordare perché
Il rapporto transatlantico un rapporto fondamentale ma come dire l'inerzia del maggiore azionista non è una scusa per non fare
Anche perché quando non siamo in grado di risolvere di delle crisi di primario interesse europeo
Noi perdiamo il rispetto del nostro maggiore alleato
Questo è un punto fondamentale quando si vuole parlare della ricostruzione del rapporto transatlantico allora chi serve
Questa forza europea in un quadro europeo oggi più fragile
Ai tre grandi ai sei paesi della lettera di intenti che è un accordo tutt'altro che secondario in materia di capacità
Industriali e militari ai vecchi quindi fu a tutti venticinque certamente serve ai venticinque
Perché ognuno di loro anche i due dotati di armi nucleari hanno su scala globale e duro dirlo ma sono dei nani da giardino non fanno nulla
Ho molto poco
Soltanto una sinergia permette ai venticinque Stati di a vere delle capacità politicamente e strategicamente significativi
Serve certamente questa forza europea ai tre che sono rimasti in questo momento fuori da questo plotone di testa se non lo vogliamo chiamare direttorio e se non è un direttorio questo lo vedremo presto per dare come dire
Un giudizio ma serve anche ai tre se vogliono colmare in modo visibile un divario di efficacia e noi parliamo dell'Europa ma il divario tra ciascuno dei tre e gli Stati Uniti e semplicemente enorme
Naturalmente abbiamo sentito da forzata io abbondante decennio quale il divario di capacità con gli Stati Uniti però bisogna capire di che cosa parliamo
In termini assoluti c'è questo divario ma
Dobbiamo capire se questo divario corrisponde a delle esigenze astratta riavere
Delle capacità identiche o comunque molto simile per gli Stati Uniti Omo
E allora il metro di paragone se non vogliamo essere in grado di condurre da soli una Iraqi Freedom
E poi ci sono due altre domande che come dire hanno evidentemente il loro senso perché sono limando rimaste sul tappeto politico e a cui abbiamo dato nei fatti una risposta
Non solo in questo decennio ma dalla nascita della NATO quando noi decidemmo di non pagare per novanta divisioni
Si è creato il gatto tra gli europei gli Stati Uniti
GA di capacità che anche naturalmente divario di tecnologia
Se le risposte sono no non vogliamo essere in grado di condurre autonomamente un Iraqi Freedom no e più importante il decollo dell'economia europea
E allora allora i parametri di capacità sono altre
E direi che il primo deficit e quello di casa nostra
Noi abbiamo posto degli obiettivi raggiungibili ma ambiziosi anche il sinking ebbe non li abbiamo veramente raggiunti abbiamo raggiunto una capacità iniziale ma come non sappiamo su queste parole si può giocare molto tra la realtà e infatti peggio
Gli obiettivi di Helsinki non sono che l'inizio
Quindi siamo indietro rispetto agli obiettivi iniziali e ancora non si parla di un Helsinki plus ma il cammino deciso verso questi obiettivi finali non c'è non viene coperta una funzione fondamentale che è quella dell'Intelligence perché quanto uno più e debole
Tanto meglio deve sapere in che punto applicare la sua forza
Peggiore l'Intelligence più gravi sono i prezzi che si pagano quando si sbaglia finché uno a come dire la pelle grossa
Va bene uno sbaglio e costoso fa male ma si sopravvive
Beh rispetto a un fallimento europeo molti paesi sono assai più sensibili e poi c'è un deficit impressionante tra i i membri i quindici e il dieci nuove i nostri amici e partner che entreranno
Perché se noi guardiamo le loro capacità militari impiegabili tutti assieme sì e non valgono un po'più del Portogallo
Certo compresa la Polonia perché se uno come dire schema brutalmente tutte le unità come dire territoriali e vede quelle impiegabili all'estero
Quelle che si possono spedire in qualche modo impiegare non parlo poi delle difficoltà logistiche minute chi impiega il kalashnikov e chi impiega invece un calibro NATO ma queste sono cose che si risolvono
Ma questo è l'apporto come dire dei nostri nuovi amici bisogna saperlo
Perché i nostri amici saranno più impegnati a far decollare le loro economie piuttosto che a rinforzare in modo vertiginoso le loro capacità di spedizione quindi dobbiamo anche sapere che se i nostri amici polacchi
Mettono su una brigata di paracadutisti totalmente interoperabile con le nostre questo è un contributo essenziale e se comprano degli F sedici certamente è molto bello è molto più affascinante
Ma non abbiamo bisogno di ulteriori capacità di potere
Soprattutto quando non dobbiamo fare Iraqi Freedom perché Iraqi Freedom le capacità cioè la il grande alleato
Mente quando dobbiamo risolvere un problema in Sierra leone due ci servono i paracadutisti che arrivino con una certa rapidità
Deficit militare italiano quando noi parliamo dei deficit vis pesa il paragone più evidente si fa con lo zio d'America
Io invece ho preferito farlo con il nostro fratello fines perché a portata di mano e in Europa
La Germania passa per essere tra i tre grandi lo Stato che ha ridotto le spese che ancora non riesce a esprimere questo per far capire che anche in un quadro europeo
Noi abbiamo bisogno di fare di più i dati che io ho preso e che penso però possono essere contestati da chi lavora direttamente in ambito di ambasciata tedesca sono presi dal Military balance quindi prendete lì per quello che sono
Ma la cosa importante quando noi parliamo di direttori e di esclusioni e che dobbiamo tener presente che si con quel poco che abbiamo facciamo tantissimo
Ma quel tantissimo che facciamo lo facciamo letteralmente sulle forze sulle spese
Cioè quello che noi esprimiamo oggi con comprensibile soddisfazione
Non ha riserve strategiche
E questo limita la nostra capacità di scelta proprio in modo fisico dire
Beh quindi è ora di voltar pagina
Cioè se noi pensavamo ti fa crescere la peste a venticinque
Beh non crescerà subito a venticinque
Dobbiamo prenderne se noi pensavamo che l'identità europea di sicurezza e difesa si sviluppava sotto il grande albero della NATO dove come dire politicamente qualche cosa accadesse bene oggi la NATO purtroppo così come
Non è politicamente rilevanti
Perché il suo maggiore alleato
No la quel particolare interesse a valorizzarla Pd tanti
Cioè quando cella di stupri la discussione tra un'alleanza è una coalizione tutto si può fare fuorché iniettare uno spirito di coalizione dentro un'alleanza e che le due cose non europei lo sappiamo da cinquecento anni che abbiamo fatto guerre di coalizione le due cose sono profondamente diversi
E vorrei anche dire
Che così come il trattato della NATO si sta avvicinando pericolosamente a un punto dove le sue reinterpretazioni politiche
Non saranno più giustificabile agli occhi delle opinioni pubbliche
Cioè e il momento dopo più di cinquant'anni di ridiscutere di riaggiornare questo trattato
So che ci sono moltissime perplessità ma in Europa noi abbiamo fatto non so quanti trattati sulla nostra Europa forse dopo cinquant'anni
Una ridiscussione del trattato Atlantico non sarà così traumatica come noi crediamo
E infine e concludo o l'Europa è capace di mostarda sola sia pure in una piscina assai più piccola
Oppure nessuno lo aiuterà quando affoga vi ringrazio
Allora l'onorevole Enzo Bianco per l'ultimo intervento programmato della mattinata
Compare che stiamo nei tempi
Io credo che nella principale obiettivo
Della per garantire sicurezza
Al nostro Paese
L'Italia in questo momento sia sprecando
Energie risorse
Non è accaduto nel settore dell'Intelligence quello che nel sistema paese
E accaduto tra il mille novecentonovantasette il due mila
Tra il novantasette due mila con
Il Governo Prodi prima il governo
D'Alema dopo Andreatta ministro della difesa
Sergio Mattarella ministro della Difesa viene completato una rivoluzione
Consistente nel settore delle forze armate che adegua le forze armate italiane al nuovo scenario internazionale nel settore dell'Intelligence questo non è accaduto
Nel mille novecentottantuno l'anno della riforma
La situazione internazionale era una situazione internazionale caratterizzata è uno scenario completamente diverso
I Paesi del Patto di Varsavia i Paesi della NATO
L'obiettivo fondamentale che aveva l'Intelligence italiana
Quella nata della riforma era sostanzialmente quella di fare la nostra parte all'interno dei Paesi NATO
Di contrastare lo spionaggio dei paesi del Patto di Varsavia e di farne un po'per tutelare gli interessi
Militari anzitutto e
Quelli connessi in questo settore
La situazione è radicalmente cambiata
Nel due mila e uno che è stata un accelerazione formidabile con il profilarsi sullo scenario internazionale in termini radicalmente nuovi
Di una nuova forma di guerra che la guerra del ventunesimo secolo c'è il terrorismo internazionale
Tutti hanno avvertito la necessità di fare qualcosa anche sul terreno dell'intelligenza convinti come siamo che in questo settore si gioca una partita importante
Nel lottare
Il nuovo pericolo che deriva dalla ripeto dalla dal terrorismo internazionale che ha capacità aggressive
Capacità di organizzazione radicalmente diversa rispetto alle altre forme di terrorismo che avevamo conosciuto sino al settembre del due mila euro
Tutti hanno concordato su queste necessità
E hanno concordato sulla necessità che anche l'Italia fosse indispensabile un adeguamento del nostro apparato di intelligenza a una condizione profondamente mutata
Questa consapevolezza vi era già prima dell'undici settembre io voglio ricordare che nelle due precedenti legislature
Si erano fatti passi avanti nel senso della riforma dei servizi addirittura nella legislatura precedente un ramo del Parlamento aveva approvato la riforma oggi siamo nella condizione in cui vi è un largo concorso
Di opinioni assolutamente
Presente nel dello schieramento di maggioranza in quello di opposizione
Un ramo del Parlamento ha votato la riforma dei servizi al Senato
E però questo discorso non riesce ad andare avanti e anche la stessa riforma votata al Senato affronta alcune questioni importanti che riguardano l'intelligenza ma certo
Non è un adeguamento la trasformazione
Io credo che
Occorra riprendere questo ragionamento alla Camera dei deputati
Bisogna spingere perché
La riforma si fa c'è la riforma si faccia tra l'altro con il maggiore contenuto possibile e cioè quello che affronti le principali le principali questioni
Noi abbiamo una necessità assoluta di garantire maggiore artica efficacia all'azione dell'Intelligence anche italiana
Sappiamo perfettamente che questo nuovo soggetto internazionale che turba la la sicurezza che il terrorismo internazionale non si combatte
Fondamentalmente con i carri armati e con
Gli aerei ma si combatte
Innanzitutto con strumenti che sono di analisi e di conoscenza
Allora se questa è la condizione dobbiamo sapere che donare più efficace l'azione di servizio
E per dare più efficace l'azione servizi certamente occorre consentire a agli operatori di fare il loro mestiere in modo più sereno quindi garantendo garanzie funzionali riconoscendo garanzie funzionali al loro operato in un quadro notoriamente di procedure che diano poi a loro volta il massimo di garanzia possibile che non vi siano naturalmente deviazioni o usi impropri
Credo che il primo il pool punto fondamentale è quello di
Garantire e di realizzare una efficace
Distinzione di funzioni
Tra i nostri due servizi informazioni di sicurezza
Ammesso che l'Italia continui a desiderare come in molti Paesi per la verità è un sistema binario e che corrisponde a una logica
Occorre superare
Quella che la l'attuale condizione che quella che ereditano dal mille novecentottantuno dove in sostanza non vi è un'adeguata precisazione delle funzioni ed è la missione da affidare a un servizio e alla la generica distinzione uno è un servizio militare l'altro il servizio tra virgolette civile è chiaro che non basta più
La vera distinzione da fare sostanzialmente io credo che sia quella prevalente Polo sta garantisce il Paese rispetto al rischio che viene dall'estero e l'altro garantisce la sicurezza rispetto ai rischi che vengono dall'interno del Paese
E quindi una distinzione precisa puntuale che eviti tra l'altro sprechi delle insufficienti risorse che l'intelligenza e che però siccome la destra la missione non è ben base a Tallahassee stiamo a al alla incredibile progressione in cui delle maggiori città d'Italia abbiano due centri uno del SISMI e uno del SISDE
Che spesso non dialogano come evidente
Io alcune città estere abbiamo addirittura due strutture uno del SISMI e qualche volta appunti di appoggio del sistema e poi magari abbiamo in altre realtà una precedente una presenza assolutamente inadeguata rispetto alla delicatezza dello scenario
Allora precisare e distinguere bene la funzione sciogliere il nodo del controspionaggio se il controspionaggio debba stare naturalmente dell'Est dell'apparato militare o se debba stare e in quello che si occupa dell'interno del Paese
A questo punto è necessario uno strumento di coordinamento
Perché oggi il Cesis che la funziona se che dire Jessica dovrebbe svolge le funzioni di coordinamento non si capisce cosa ci sta a fare dal momento che tutti e due fanno la stessa missione mentre s'se uno fa l'Italia e l'altro fa all'estero interno all'estero e chiaro concordare ventotto è indispensabile una fusione di relazione insomma
Io credo che poi ovviamente insieme con questo occorra consentire ai servizi di alzare notevolmente la loro qualità potendo attingere risorse professionali e umane anche dall'esterno
Con naturalmente anche qui strumenti trasparenti e e come dire puntando anche a una migliore formazione addestramento del personale che è chiamato a svolgerlo funzioni delicatissime
Su questo profilo e assolutamente indispensabile che la riforma ripeto si faccia si faccia in tempi rapidi e possibilmente si faccia in un quadro più coraggioso di quello che è stato delineato nel Parlamento esistono le condizioni politiche
Perché vi è un atteggiamento su questa materia in particolare fortemente costruttivo da parte dell'opposizione
Che è convinta
E lo ribadiamo ancora una volta se ce ne fosse bisogno che sul tema della sicurezza non ci possono essere distinzioni
C'è l'atteggiamento costruttivo con proposte migliorative e francamente incomprensibile che ci siano se lo passa di due anni
E mesi ormai dalla dall'undici settembre e che su quest'argomento assistendo una così larga maggioranza potenziare non si fa non si fare questa riforma
Viene il dubbio naturalmente che a questo punto vi sia qualcuno che lo Stato questa riforma e che forse alcuni settori alcuni nemici alcuni apparati burocratici o non non lo spingono in questa direzione
Per quanto riguarda la riforma uno dei nodi fondamentali natura vede sarà quello di riconoscere allora issare patto informazioni e sicurezza del ministero bella
Della della dallo stato maggiore della Difesa di riconoscere un loro ruolo e di regolamentare il RIS è un grande passo avanti nel senso che avere concentrato presso lo Stato maggiore della Difesa quello che una volta era a assegnato a ciascuna delle forze armate
Con anche qui con duplicazioni spesso con sprechi e qualche volta anche con competizioni eccessive è stato un grande elemento di razionalizzazione e lui svolge e ha svolto per esempio nei Balcani un ruolo delicato importante credo che vada in qualche modo riconosciuto che svolge un'attività di intelligenza sia pure all'intelligenza mirata
A a mettono intelligenti poté chimico militare a supporto e a difesa della sicurezza delle nostre forse presenti all'estero quindi una missione precisa puntuale che non si sovrappone notorietà quella del SISMI che svolge ben altra funzione che è quella potrete di difendere la sicurezza del sistema di paesi paese all'estero
Devo dire che i nostri apparati di intelligenze
Nel complesso anche nella di delicata vicenda della della dell'Iraq hanno svolto un compito appropriato
In una condizione di grande difficoltà hanno svolto un compito appropriato se è vero che
Il SISMI aveva per quanto riguarda l'esistenza di un pericolo
Che riguardava per esempio il potenziale nucleare dell'Iraq segnalato con grande correttezza
E più volte che non vi era un pericolo immanente
E mi imminente e non vi era un pericolo neanche nel breve-medio periodo ma il periodo il pericolo era caratterizzato quel periodo lungo lungo medio-lungo non inferiore ai cinque anni
E se per quanto riguarda la presenza delle nostre truppe in Iraq aveva segnalato
I rischi a cui le nostre della nostra i nostri militari erano esposti in modo appropriato in modo tempestivo in modo ripetuto e in modo preciso chiedevano svolto sostanzialmente la loro la loro funzione
L'ultima questione che vorrei rapidissimamente quindi stando al più nei tempi accennare
E che anche sul piano dell'intelligenza io credo che occorra cominciare a ipotizzare una qualche forma di collaborazione a livello europeo
è chiaro ed evidente che nell'Intelligence c'è più bisogno ancora forse che nel sereno militare di avere collaborazioni di avere collaborazioni latamente col nostro alleato gli Stati Uniti e con gli altri Paesi
Ma credo che occorra cominciare a porsi il problema anche di una inizio di collaborazione a livello europeo istituzionale e non legata a rapporti bilaterali ho rapporti multilaterali ma non non occasionali
L'Italia ha fatto l'Europa ha fatto passi avanti in questo settore nell'ambito del dallo spazio giudiziario europeo nel terzo pilastro
Ha fatto e comincia a fare qualche piccolo passo nella nel nel
Far crescere la collaborazione in materia di polizia
Con Europol ma voglio ricordare anche l'iniziativa italiana che noi assumemmo e che oggi comincia a diventare realtà
Della creazione di un'Agenzia per la difesa delle frontiere rispetto al fenomeno della immigrazione clandestina del traffico di esseri umani e a questo tipo di problematiche
Io credo che occorra porsi il problema di creare una struttura estremamente snella penso al modello Europos
Quindi non una evidentemente una intelligenza europea ma intanto un luogo in cui raccogliere le informazioni mettere i servizi Inca in grado di istituzionalmente schede iniziare quel processo di collaborazione che poi di qui a dieci anni quando le resistenze degli Stati rispetto alla alla a questa delicatissimo settore saranno attenuate probabilmente dia sia l'inizio di quella che domani dovrà diventare europei che c'è una moderna intelligenza al servizio dell'Unione Europea che conta
Che sia supporto indispensabile per quel ruolo che veniva ancora di recente auspicato
Dell'Italia nel settore della difesa
C'è la condizione per poter iniziare questo di recente in un seminario che abbiamo tenuto qui a Roma tra i presidenti dei comitati parlamentari
Dei venticinque Paesi dell'Unione europea abbiamo registrato a livello parlamentare una grande disponibilità citare potrebbe svolgere un ruolo significativo per lanciare l'idea di una maggiore collaborazione anche sul settore dell'intelligenza a livello grazie
Grazie anche
All'onorevole Bianco io direi che abbiamo ci possiamo consentire una decina di minuti un paio di interventi
Molto rapidi
Per poi passare alla fase conclusiva cioè alla presentazione dei risultati del sondaggio che sarà
Breve quindi ci occupa ora non più di credo di cinque dieci minuti e poi le conclusioni di Francesco Rutelli
Vedo qui l'onorevole Selva l'onorevole Vernetti e molti altri ospizio qualcuno vuole intervenire
Prego
Pregherei di presentarmi prendendo la parola grazie
Sono il colonnello questioni presidente del Cocer dell'aeronautica anzitutto ringrazio di questa possibilità che ci è consentita appunto anche noi militari di poter esprime la parola sull'argomento molto importante
Questi ultimi tempi abbiamo assistito direttamente o indirettamente a diversi convegni di questo tipo per parlare di militari parlare delle missioni
Si parla della lotta al terrorismo tutti i convegni molto utili molto interessanti perché fanno capire anche a noi militari
Ci siamo poi quelli che vediamo proiettati tempestivamente ciecamente a fare gli ordini va bene a chiarire il quadro entro cui ci si muove purtroppo però non posso sottolineare che in tutti questi convegni
Alla nostra cecità militare perché noi siamo pronti
Ad obbedire agli ordini c'è anche direi una cecità forze politiche perché si guarda al soldato soltanto come cifre soltanto come indicazione di uno strumento che si proietta io vorrei ricordare che il soldato sotto la divisa c'è l'uomo
Cioè l'essere umano quest'aspetto purtroppo viene sempre trascurato e questo è un elemento essenziale perché io vedo soldati italiani nel mondo signori soldati non è soltanto un un soggetto a cui la nazione obbliga obbliga un certo giuramento obbliga un certa missione che viene obbligato ad andare a fare pace a fare sicurezza ad andare comunque a un campo di battaglia anzi forse con dei pericoli ancor peggiori perché non sappiamo neppure quale sia il nemico
Va bene allora se la nazione obbliga veramente questo al militare ci si chiede che cosa dobbiamo cercare di dare a questo cittadino a questo a questo uomo che svolge un'attività così importante
Io adesso qui non voglio entrare nella polemica dei rischi dei militari delle problematiche con connesse all'uranio all'amianto e così via tutte queste problematiche
Ma già tutto quello che successe sul problema dei morti dei militari connesse le varie operazioni
Qui ci sono così varie relazioni scientifiche non si sa con certezza se c'è o non c'è anche se queste relazioni si stanno rivedendo
Una cosa è certa comunque che tutte queste relazioni non hanno escluso
Non hanno escluso
La dipendenza la diretta dipendenza delle morti va bene con queste situazioni dove si è andato a combattere dove c'erano e gli americani che erano vestita marziani mentre italiani
Sì agivano come se fossero dovuti va bene
Ora di fronte a questi pericoli allora di fronte a questa possibilità che comunque ci sono perché le varie relazioni scempio hanno escluso nessun rischio allora mi si chiede la nazione cosa sta facendo perché se non c'è la certezza c'è comunque il dubbio allora vogliamo dare un'assistenza completa
Veramente al militare che comunque stanno morendo vogliamo dare la massima possibilità di assistenza
Nel dalla nostra società per assisterli vogliamo dare la massima possibilità per prevenire che quando vado là combattere questi noi quando si va a combattere abbiamo gli stessi indumenti distensivi paghe i migliori Crippa Chiomenti quello che ci hanno gli americani
Cioè signori miei io vorrei appunto e chi si riflettesse sull'essere umano
Non si parlasse soltanto del soldato come cifra
Come colui che viene preso e catapultato certamente un ordine della nazione certamente nel quadro di una legittima internazionale mai l'uomo
Parliamo di Europa ci stiamo parlando di una Euro tutela in campo militare questo uomo forse l'attività del soldato e la prima attività veramente che si lavorativa che si internazionalizzate il militare va insieme ad altri militari spesso fa il confronto con gli altri sistemi di tutela del milite degli alti militari europei e americani
Beh signori tutto questo io in tutti questi convegni cui ho assistito in questi in questi ultimi tempi nono sentito nulla
Forse il momento in il momento arrivati momenti dove anche la politica deve essere meno cieca per guardare il soldato quello che c'è sotto la struttura cioè l'essere umano di questo cittadino cui si comanda la nazione comanda impone degli obblighi ben precisi che noi dobbiamo certamente rispettare
Però la nazione non deve essere ipocrita deve chiedersi cosa devo dare cosa devo fare
Per questo soldato che va combattuta grazie sa
Grazie
Prego
Professor leopoldo Elia e poi direi ancora un intervento
Procediamo le conclusioni
Io perché un intervento brevissimo è una specie di interrogazione cioè bisognerebbe chiarire punto che rimane un po'incerto nell'ombra ma di cui si parla ogni tanto cioè c'è stato un momento in cui l'Italia
A negato ha rifiutato la partecipazione ad alcuni incontri vuoto un incontro soprattutto nell'aprile due mila e tre da cui poi sono sorte
Iniziative o nel campo militare o addirittura che hanno portato allo stesso direttorio così detto e e diciamo come è stata motivata questa rinunzia se questa rinunzia c'è stata grazie
Prego
Presidente
Magari
Grazie
Sono il generale Pozzi
Pensionato pluri perciò da diversi anni
Dico della Riserva non mi piace il termine pensionato della Riserva già analista strategico
Presso il comando supremo potenza alleata ed Europa cioè il braccio militare dalla NATO in qualità di civile
Per circa dieci anni
Sono
La mia osservazione verte sulla esposizione dall'amico politico
L'amico Politi mi ascolti
Concordo pienamente e siccome ero bersagliere concordo pienamente solo la necessità di avere abbastanza bersaglieri da inviare nelle nuove creme che si probabilmente si ripeteranno
Ho un punto di dissenso né riguarderà l'amico politico cioè laddove afferma
Elenca gli anni
Ottantanove due mila uno due mila tre in cui la NATO avuto un'emorragia politica
Qui mi sento totalmente perché proprio in quegli anni la NATO sia arricchita dei nuovi Stati eccetto gli ultimi i primi tre che sono entrati Ungheria Cecoslovacchia e Polonia quindi e i merli stadi appesa ne abbiamo altri sette
Ora è un fenomeno questo che nella storia mondiale non si è mai verificato prima d'ora nell'Impero romano
Il nove Stati che entravano a far parte dell'impero le popolazioni che entravano e venivano si fregiano nodi cittadinanza quasi romana
Entravano dopo essere stati abbattuti sul campo militare dopo essere stati sconfitti i loro capi portati in catene addirittura qui né ai in Roma
E dopodiché venivano inglobati nell'Impero romano la NATO si è arricchita di questi nuovi Stati e linea adesso ed un e lista d'attesa bene seppure senza aver sparato un colpo tenendo presente che l'alleanza le alleanze sono create per ottenere per arriverà scoppi politici ora quale scopo politico più nobile è quello di avere e di fare entrare gli ex cinque potenziali nemici grazie
Grazie a lei l'onorevole Selva vi pregherei la stringatezza per arrivare alla conclusione grazie
Ho anch'io
Ho anch'io una domanda da fare soltanto quali saranno i compiti del generale Mosca Moschini a Bruxelles
Se questi se fossero i compiti che sono stati descritti da Politi nel deficit militare italiano per colmare il deficit militare italiano Otter guarda voltare
Perché è venuta l'ora di voltare pagina io sarei profondamente soddisfatto grazie
Politiche professor Silvestri stanno un minuto a testa se lo ritengo strutturalmente un minuto e mezzo
Con estrema rapidità
Allargare va benissimo
Ma a patto che ci sia poi come dire una spinta propulsiva dietro
E via via questa spinta propulsiva sia andata perdendo
Nell'ottantanove perché come dire venuta meno come diceva Andreotti la ragione sociale per cui è nata la NATO
E abbiamo cercato di trasformarla con gli effetti che vediamo
E poi perché ripeto il capo condomino non vuole rinnovare la caldaia
Questo è il problema
E con questo problema dobbiamo misurarci e se siamo sempre in più a dover arrangiarci con riscaldamento Destro sette campi in caso non credo che andiamo avanti bisogna come dire trovare un nuovo impianto di riscaldamento comune
Proprio il generale Mosca Moschini sono quelli che noi abbiamo definito nei passati anni di compiti di stato maggiore europeo
E questi colpi di stato maggiore proprio poi però hanno bisogno oltre a uno stato maggiore che sta funzionando sempre più perché mentre prima
Temevamo fosse un po'sull'esempio di quello che succedeva nella UIL adesso questa struttura funziona e vitale produce
E soprattutto si scambia informazioni cosa che poi è stata come dire verificato sul campo non solo in concordia ma soprattutto in Artemis che conosciamo il più delicato
Compito il generale Mosca Moschini però dipendono ancora volta da due fattori che il generale nostro generale non controlla pienamente uno qual è la reale disponibilità di questo corpo di spedizione che per ora come dire avverrà assemblato il due in quale quadro politico Louis si muove perché quando si usa il sistema della nazione quadro
è molto comodo lo abbiamo già fatto lo abbiamo inventato in ambito UE o addirittura però sistemazione quadro poi deve assicurare un effettiva capacità di poi di comando di questo Stato Maggiore europeo altrimenti lo stato maggiore proprio per fare un po'di piani
Poi arriva la nazione quattro
Perché aiuta il problema si risolve mai la crescita
Politico operativa che stenta
E questo penso sia il compito del nostro generale se avrà sottomano come dire gli strumenti fisici avrà il mandati politici giusti spero grazie
La brevemente io non il il diciamo che
L'Italia ha avuto una partecipazione al processo di formazione alla difesa europea negli ultimi anni
Che è stato onesto ma non entusiasta nel complesso possiamo dire
E e che i a e non ci ha consentito un un avrà una rincorsa dell'accordo franco britannico
Che era una rincorsa sostanzialmente contò come quando per fare un esempio basterà quando quando De Gasperi si inserì nella CEE
Di forza così avremmo dovuto fare noi con l'accordo franco britannico bassa ma lo impone
Diciamo che a un certo punto abbiamo evidentemente sperato Kelley e polemiche sull'Iraq portassero
A una rottura di questo accordo
Che quindi ci avrebbe dato un nuovo spazio all'interno negoziale europeo ma che poi questo si è rivelato in realtà una una speculazione falsa nel senso che è certo che c'erano divisioni
Sulla sull'Iraq ma nella sostanza sul piano di per difesa europea Francia e Gran Bretagna sanno benissimo che debbono andare di conserva
E che debbono fare le cose insieme sono gli unici attori che lo possono fare
E e poi prendono dentro la che la Germania perché troppo grossa per non prenderla dentro e per ragioni anche di accordo
Di accordo di accordo ritmo industriale diciamo che il lì anche c'è una certa nostra debolezza legata alla
Debolezza della scelta di politica industriale che abbiamo fatto cioè che non abbiamo fatto
Sostanzialmente Finmeccanica ha fatto alcune alleanze alcune imprese che funzione hanno però una scelta politica completa chiara che fosse in consonanza tra governo industria effettive capacità non c'è stata
Più residuale quella che viene fuori e questo a indebolito anche questa nostra mozione però detto questo devo dire che per quel che riguarda il Direttorio tutto sommato non mi ha meravigliato del fatto che in questi dettami sia parlato soprattutto di economia
Perché in realtà era più facile escludere l'Italia Mozart Chopin economico che nel terreno dalla difesa perché oggettivamente noi facciamo di più della Germania
Oggettivamente noi si accoppia Wu più presenti gran ed era difficile escluderci completamente
Quindi sulla difesa rimane il problema malgrado la nostra mancata e il mancato entusiasmo la mancata l'iniziativa il nostro problema principale è quello di deciderci
A capire che se vogliamo contare dobbiamo fare una rincorsa e questa rincorsa e soprattutto quella dell'accordo franco britannico
E lì abbiamo un solo alleato tra parentesi poco che possiamo dire che la Germania a questo è un è un discorso politico più complessa Ash sui discorsi europei abbia grazie allora inviterei Danilo Moriero ad illustrarci lo farà brevemente i dati credo interessanti di questo sondaggio che abbiamo commissionato per poi concludere subito dopo con Francesco Rutelli
Critico
Se i dati del dunque intanto il sondaggio per quanto riguarda alcuni elementi di carattere generale si tratta di un di una indagine che è stata compiuta il dodici febbraio scorso
Su un campione di mille intervistati ovviamente
Popolazione italiana con più di diciotto anni per oltre cinque mila cinque mila contatti
Le domande vertono su vertevano su argomenti di ordine generale volutamente il sondaggio non è andato di incidere su elementi molto specifici che comunque esistono e che qui in questa sede non sarebbe interessante ai fini non sarebbero interessanti
Alla ai fini del dibattito si è voluto anche visto che si parlava di missioni internazionali si voleva comprendere cercare di capire che tipo di percezione ci fosse nell'opinione pubblica non soltanto delle missioni più recenti e quelli ancora in corso
Ma anche di quelle esaurite che comunque hanno avuto un qualche tipo di rilevanza e ci sono delle delle dei risultati piuttosto interessanti
Dopo questa fase chiamiamola così di serie storica le domande successive passano ad esaminare la percezione che l'opinione pubblica avuto chiamiamola della qualità delle missioni se di carattere umanitario di carattere militare di sicurezza con compiti di polizia eccetera eccetera
C'è naturalmente la percezione del pregresso delle missioni già svolte ma c'è anche una indicazione per quanto riguarda il futuro ha comunque le missioni che sono ancora in corso da ultimo una parte che riguarda il grado di identificazione dell'opinione pubblica rispetto ai militari italiani nel mondo
E quinta e ultima domanda che fa riferimento evidentemente alla ad uno dei temi del convegno la percezione dell'esercito europeo cosa ne pensano gli italiani di un futuro strumento militare europeo
E partiamo dalla dalla prima parte del sondaggio la percezione storica la serie storica
Ovviamente abbiamo un ventinove per cento che riguarda l'Iraq e non a caso perché evidentemente molto più anche molto influenzato dalla a dal dall'attualità dal dibattito che è presente su tutti i media nell'opinione pubblica
Quindi un ventinove per cento italiani guardano con favore sottolineiamo il dato non è soltanto non si chiedeva soltanto di dire
Quale missioni ricordate ma quale missione di cordate con maggior favore l'Iraq ventinove per cento
Il Kosovo pur essendo una missione appunto già di qualche anno ventuno per cento quindi una una forte percentuale
La Bosnia missione ancor meno recente siamo stiamo parlando della fine del novantacinque inizi del novantasei d'intervento a Sarajevo eccetera
Quindici per cento
Un dato sorprendente a mio avviso riguarda la Somalia
Missione che si colloca addirittura più di dieci anni fa perché inizia nel dicembre del novantadue e prosegue per circa due anni due anni e mezzo il dieci per cento gli italiani ricordano con favore quella missione
Che è rimasta anche nell'immaginario collettivo come la prima missione internazionale nella quale militari italiani muoiono in combattimento ricorderete l'episodio del Check Point pasta
Un dato in controtendenza e invece quello che concerne l'Afghanistan sette per cento pur essendo la missione recentissima la più recente rispetto all'Iraq forze per perché non se ne è parlato moltissimo prevede relativamente al ruolo della dei soldati delle forze armate italiane o più probabile anche più probabilmente perché e durata abbastanza poco le altre missioni il due per cento piuttosto alta la percentuale del non sanno risponda che in questo caso è del sedici per cento
Domanda numero due in generale le direbbe che i nostri militari durante missioni internazionali hanno avuto principalmente un ruolo e questo evidentemente sempre un flash back come l'opinione pubblica percepito il ruolo dei militari italiana vediamo che spicca nettamente il trentotto per cento di presenza a carattere umanitario
Significa invece il quindici per cento che indica una qualità di presenza unitamente militare ed infine non sanno risponde che il risicatissima appena uniamo uno per cento
La pensano manda e sostanzialmente sovrapponibile alla precedente ma indica il dovere essere per il futuro qui il dato rispetto al cinquantacinque
Dell'indicazione umanitario precedente si porta al sessantasette per cento rimane invariato il venticinque per cento di coloro che degli intervistati che dicono che i compiti debbono essere di pubblica sicurezza con le considerazioni già fatte
Nettamente minore la fretta quattro per cento di coloro che dicono che i militari italiani possano essere impiegati anche in azioni di combattimento
Non sa non risponde quattro per cento
La quarta domanda e piuttosto importante evidentemente nonché le altre non lo fossero ma è anche importante per considerazioni di ordine politico e di attualità quanto si identifica con i militari italiani che svolgono missioni in altri Paesi
Molto trentotto per cento abbastanza trenta per cento il dato balza evidentemente agli occhi in molto e l'abbastanza
Costituiscono addirittura un sessantotto per cento di italiani che rispondono sulla ma quella identificazione con i cittadini divisa che svolgono ruoli a carattere
Internazionale e in questo caso non c'erano evidentemente indicazioni dimissioni
Più o meno fra virgolette gradite
Ma sedici per cento si identifica poco il per nulla è un quindici per cento certamente non piccolissima come percentuale ma sicuramente
Minoritaria rispetto ai dati che abbiamo visto infine sempre molto basso vola molto bassa la percentuale dei non sanno risponde e che sta anche a significare probabilmente che c'è una una forte attenzione dell'opinione pubblica questi temi di la percentuale di indecisi si riduce sempre
A questo a questo tipo di di numeri molto bassi
Ed infine l'esercito europeo quinta domanda a suo parere la produzione di un esercito europeo garantirebbe la sicurezza e favorire la pace internazionale la fetta viola il sessantaquattro per cento cioè quella dei siti quindi nettissima
Trentacinque per cento di no
Molto rilevante
Non sanno rispondere
Lucullo l'uno per cento evidente anche in questo caso con un nel sondaggio non si indicavano tecnicalità rispetto agli intervistati
Ma e e di altrettanto evidente che c'è una precisa indicazione una barra politica diciamo così
Molto netta e molto ferma rispetto a una scelta di carattere continentale anche nel campo della sicurezza
Ma
Ricca ringrazio molto ringrazio
Gli amici intervenuti ringrazio gli ospiti
Vorrei congratulare
La Sergio Mattarella
I relatori
Quindi cioè Enzo Bianco
Maurizio Fistarol che ha organizzato questa iniziativa e
I relatori Stefano Silvestri e politico dei loro contributi e le persone che sono rimaste oggi con noi ad ascoltare queste riflessioni faccio delle brevi riflessioni
Clinica seguito chi abbia seguito
L'evolversi della discussione internazionale in coincidenza con la rottura
Che si è registrata da una parte dell'Europa
L'attuale Amministrazione americana in occasione della vicenda irachena
Aveva anche registrato nel corso del tempo una sorta di ineluttabile
Trasformazione
Barra emarginazione
Rispetto alla dottrina strategica mutuata
Degli Stati Uniti d'America delle posizioni europee
La partnership speciale con la Gran Bretagna con Regno Unito
è una difficoltà profonda di francesi e tedeschi
Un distacco enorme dell'opinione pubblica europea
In fondo in quei mesi nei quali
L'iniziativa dell'amministrazione Bush ma ancor più l'affermarsi di una dottrina nuova che è stata variamente analizzate interpretata
Hanno spinto molti ad immaginare che non solo il panorama sarebbe stato completamente diverso ma che avremo tutti dovuto rispondere a parametri diverso il dopo la conclusione della missione a Baghdad
Ora io non penso che sarà questo che ci attende i rapporti di forza sono quelli che sono stati descritti
E dunque un'Europa che non è in grado di investire adeguatamente
Sulle politiche per la sicurezza
E la difesa potrà fare poco
E dirò tra un attimo cosa penso che noi dovremmo immaginare di fare però è anche vero che questa stabilizzazione della dottrina strategica americana non vi è stata
Non vi è stata non ci sono stati risultati attenzione
E questo un fatto grande non è un fatto marginale
Lo sappiamo oggi che una metà della opinione americana in tutte le rilevazioni
Da un giudizio critico non certamente la sua presenza
Sulla sulla guerra contro Saddam Hussein in sé che peraltro ormai criticata da circa la metà e recenti sondaggi anche oltre la metà dei dei cittadini americani
Ma sulla sua efficacia
Che è uno dei punti importanti della iniziativa dei democratici e vedremo le lezioni sono tra quasi un anno quindi c'è tempo per valutare però diciamo che c'è una metà dell'America
Che giudicano non positivo questo processo di distacco tra i tradizionali alleati europei e negli Stati Uniti
Gli effetti fondamentali non ci sono stati sei o riguardo la questione del cosiddetto Asse del male
E vedo come si sta comportando oggi l'Amministrazione americana per esempio nei confronti della Corea del Nord
E del governo iraniano con le turbolenze che abbiamo ben visto incluso processo elettorale che si è registrato
In Iran con le sue contraddizioni
Grave
Che arretramenti gravi
Per vediamo che quella che si attendeva con una dinamica stabilizzatrice non se registrata anzi non stiamo conoscendo un processo molto complesso faticoso che assomiglia assai ai passaggi di prima
Con risultati che ognuno poi può valutare e giudica non viene a causa della segmentazione della organizzazione terroristica tipica di al che Ida
Non vi è all'orizzonte una riduzione
Significativa del rischio terrorismo
Non vi è una stabilizzazione in quella che all'inizio dalla missione irachena veniva considerata come l'area di maggiore rischio cioè la penisola arabica ed in particolare il regime saudita
Al contrario una situazione particolarmente delicata
Non vi è il
Successo meglio una ripresa una crescita della solidarietà
Euro-atlantica secondo lo sviluppo di quella dottrina
Abbiamo assistito viceversa ad una
Lui Uri allacciamento delle relazioni con la Germania
Di Schroeder ma non su basi non come conseguenza di quel cambiamento dottrina strategica semmai comune un'indicazione coerente con quelle precedenti
Non abbiamo visto crescere amicizia e rispetto verso occidente in tante aree del mondo io considero questo elemento potenzialmente più grave pericoloso per noi
E quando dico noi dico
Coloro che si sentono parte dello stesso Paolo strategico con i suoi pezzi
Quel quadro della appesa stabilizzazione
Non essendosi verificato anzi fatemi aggiungere un'annotazione preoccupate critica sulla questione
Del dopoguerra perché nessuno di noi deve giudicare il dopoguerra secondo il metro
L'iracheno perché lì la situazione è ancora
Con è ancora in evoluzione molto
Complessa e difficile da da decifrare per vari aspetti
Gli attentati di ieri nei confronti mirati direttamente agli scippi avvenuti anche in parallelo al di là del confine pachistano sono fatti
Salienti significative
Però la cosa che credo debba preoccuparci più di tutte la situazione afgana
Io penso che alcuni reportage alcune rapporti io sono reportage giornalistici che rapporti che sono stati diffuse al proposito dalla situazione in Afghanistan debbono preoccuparci ancora di più dicono che sta per avvenire
Perché in Afghanistan il ritorno di dinamiche fondamentalisti
Una nuova chiusura della società
E in particolare la condizione femminile
Quanta retorica abbiamo sentito e noi stessi sostenuto incoraggiato retorica positiva quando abbiamo visto alcune donne afgane togliere il burqa come strumento di
Costrizione
E quali notizie vediamo arrivare dall'Afghanistan per quanto riguarda una regressione grave della società afgana verso modelli
Che non conoscono alcuna trasformazione
Mi limito a questo senza parlare il tema delicatissimo della continuazione al traffico della droga della ricostituzione di situazioni tribali
Fortemente armate fortemente grezzi
Cioè la considerazione di fondo riguarda a mio avviso la capacità di costruire un ordine diverso
Laddove siamo intervenuti e qui dico siamo perché contributo italiano è stato ed è importante che presente un'opinione personale credo debba essere rafforzato
L'Italia deve
Confermare e rafforzare una presenza per la stabilizzazione
Nella transizione
Non ha non solo la zona di Kabul male nel nell'intero Paese sapendo che è una realtà molto difficile molto critica e bisogna pianificato a prepararla localizzarla bene
Ecco allora se queste considerazioni
Critiche certamente critiche sono
Bene o almeno hanno un fondamento di verità
Io penso che la previsione che si faceva al momento dell'inizio della guerra irachena e cioè che il risultato di fronte ad un'Europa renitente all'Europa
Di Venere
Contro l'Europa di Marte
Sarebbe stato di dover poi accertare un cambio radicale negli approcci nelle strategie nelle decisioni
E quindi da da adottare hit la mia opinione che non essendo così dobbiamo capire in che modo si può dare un contributo
Positivo e non soltanto critico poi che i problemi sono sul tappeto sono gravi sono seri ci riguardano
E dobbiamo cercare di contribuire oggi all'opposizione
Domani magari diversa responsabilità
In Italia in Europa per le soluzioni
Io ricordo una conversazione avuta meno di un anno fa con il primo bit Primo Ministro inglese Blair
Nella quale
Feci una
Il mi faccio una domanda e vivissima secondo te se non ci trovassimo tra qualche tempo con Guida delle Nazioni Unite indire
Sostituzione delle forze multinazionale con una guida nato in Afghanistan
E sostituzione delle truppe americana e la ex Jugoslavia con truppe dell'unione europea
Lo sosterrebbe
E lui rispose di sì
Anche se i tempi sarebbero stati non brevi effettivamente vediamo che in in Macedonia silenziato un cammino che ora ci stiamo preparando ad un ingresso in Bosnia e nella ex Jugoslavia conto forze dell'Unione europea è una cosa di una straordinaria importanza la straordinaria importanza
Vediamo che la NATO ha rilevato senza particolari conflittualità e discussione la guida
Sul terreno in Afghanistan vediamo che l'unico sbocco possibile per affrontare la lunga faticosa rischiosa
Stagione che attende la comunità internazionale in Iraq è affidata all'assunzione da parte Nazioni Unite della bandiera di guida dell'operazione
Gestita da un corpo multinazionale
Ora è evidente che le Nazioni Unite non ho non subentreranno finché non ci saranno le condizioni minime pericoloso possa avvenire
E lo voglio dire con chiarezza non è non sosterremo una presenza militare in Iraq fino a quando non ci saranno queste ambizioni
Perché non è un fatto di tenere il punto politico
E il fatto di difendere un punto di vista la politica estere al nostro Paese e nella politica internazionale di fronte a quello che consideriamo un errore
Lo hanno osservato lo diceva anche Piero Fassino io
Mi associo
L'interesse italiano risiede nella ripresa decisa e con strumenti naturalmente aggiornati della responsabilità che il nostro Paese ha assunto negli anni del dopoguerra in misura crescente e qui vorrei dare atto ai governi al Governo Prodi governi e all'operato qui cioè in particolare Sergio Mattarella che l'ho fatto l'Italia ha fatto gran ha fatto grandi cambiamenti
Chi avrebbe immaginato fino a qualche anno fa che l'Italia avrebbe potuto ottenere dieci mila uomini condizioni di efficienza operativi all'estero
è un fatto importante non dobbiamo
Sminuirlo nel mentre dobbiamo raccogliere sollecitazioni che ci vengono perché questa presenza sia degna e abbia gli strumenti degni che queste persone
Richiedono e hanno il diritto di avere
L'Italia ha cambiato molto ma Italia due assi fondamentali
Una partecipazione relativamente più alta alla propria al proprio peso specifico non solo tra i Sette Grandi in termini di partecipazione alla sistema delle Nazioni Unite
Io ricordo l'azione giustissima che nostri rappresentanti permanenti presso l'ONU non sempre fatto con una tabellina che dimostrava quanto l'Italia spende
Per le nazioni dare spende tanto frazione spende più di quanto sia il suo
Prodotto interno lordo il rapporto rispetto ad altri Paesi affronta la comunità internazionale è stato una scelta giusta deve confermarsi come la scelta a monte molti lungimirante la scelta sul multilateralismo
La secondo asse e il rafforzamento della politica europea
Anche questa scelta che ha conosciuto purtroppo delle oscillazioni non fruttuosa negli ultimi tempi noi la dobbiamo rafforzare
Se dobbiamo darci degli obiettivi credo realisticamente come paese e qui
Possiamo parlare di questioni che coinvolgono la maggioranza e l'opposizione
Penso che noi dobbiamo
Accelerare
Gli appuntamenti per
L'esercito europeo
Accelerarli
Ci sono stati dei progressi e questo va sottolinea anche se talune ambiguità sono persistenti non entro nel merito ma i progressi sono sensibili anche quelli registrati negli ultimi mesi
L'agenzia gli armamenti deve decollare l'interoperabilità deve diventare un messaggio chiave di tutte le programmazioni militari dei Paesi che fanno parte
Della futura integrazione
E se posso dire dobbiamo riprendere noi come nazione una sostegno effettivo alla cooperazione industriale
Se guardiamo l'errore che è stato rappresentato all'abbandono la partecipazione italiana alla quattrocento
Ci rendiamo conto delle occasioni perdute
Dobbiamo tornare a scegliere sostenere le aziende ma sostenere ancor più una strategia di integrazione che abbia un indennizzo
Chiaro allo stesso tempo
Penso che noi dobbiamo aumentare Bilancio Difesa
Senza che questo avvenga non si può letale con l'un per cento non può
Sostenere le cose che abbiamo detto farete questa mattina
è una responsabilità da prendere davanti all'opinione pubblica e anche davanti all'opinione pubblica
Che individua positivamente e favorevolmente non ciò dobbiamo nascondere affatto la presenza di militari italiani di soldati italiani nel mondo come dice questo il titoli questo nostro convegno come una presenza fondamentalmente
Umanitaria
Ovvero come per permettetemi questa espressione che non credo sia per nulla un'espressione di minuti IVA anzi è un'espressione secondo me che può contenere un riconoscimento i vede come costruttori di pace
Questa
Espressione che ha accompagnato la storia della civiltà umana per tanti secoli contante contraddizione sofferenze
Si può certamente attribuire e si deve attribuire a questa missione che certamente proprio chi ha una responsabilità politica sa debbono essere dotate degli strumenti e delle condizioni operative
Indispensabili per essere efficaci
Quindi accelerare i passaggi per l'esercito europeo aumentare il Bilancio Difesa migliorando le condizioni dei nostri militari
Investire sulla cooperazione industriale
Se dopo se tra questi obiettivi io penso le dovessimo suggerirne uno al governo dovremo dire al governo
Fai di tutto per essere incluso
Per rientrare nella cooperazione a tre
Subito subito domani mattina
Quelli che si chiamano i gruppi monta attiche da parte dei francesi in ognuno darà il nome che crede pezzi sette nove no gruppi operativi gli italiani debbono rendersi disponibile per entrare subito e questa cooperazione se come diceva Stefano Silvestri facendo cioè aprire la porta ai tedeschi
Chiediamo magari al Presidente della Repubblica incontra il suo omologo tedesco nel giro di poco tempo
Se con altre modalità negoziata a livello dei quindici e magari venticinque anche se sappiamo venticinque non so mai venticinque sontuosi neutrali e non allineate ma la la struttura sarà quella di una
Cooperazione strutturata per l'appunto ed è bene che sia così ed è utile che sia così
L'ultima considerazione
L'Italia deve cercare di RAS vi raccogliere di riscuotere di più i dividendi
Delle operazioni che fa l'ex
E in questo c'è il legame strettissimo tra politica di sicurezza e di difesa la politica estera
Qui dobbiamo essere più selettivi
Credo noi abbiamo ricevuto con Sergio Mattarella la settimana scorsa il primo ministro il Kosovo
E non è un segreto
Nel militare diplomatico né tantomeno politico se raccontiamo che c'era nella espressione grande amicizia e gratitudine
Del primo ministro il Kosovo rivolta ai nostri carabinieri ai nostri soldati è la presenza italiana che giudicata efficiente
E fruttuoso
E non ci dimentichiamo neanche che quel Paese che aveva fino a qualche tempo fa
Il prodotto interno lordo
Che era in misura schiacciante formato dagli stipendi dei funzionari che internazionali presenti lì oggi comincia ad avere una sua autosufficienze economiche e qui scatta la seconda domanda
Voi ci chiedete poco
Cioè l'Italia non fa un sufficiente follow-up
Di operazioni
Adottate con sacrificio
E magari tempestivamente attraverso relazioni politiche economiche diplomatiche quanto è fondamentale voglio ricordare questo un punto che Romano Prodi ha messo in evidenza regolarmente l'Europa è finita non è che l'Europa avrà luglio l'Unione europea
Non è che arriverà fino a Vladivostok conosciamo detti in altri dibattiti allora Beha e qui è l'Europa
Però certamente dopo la la l'ingresso di
Romania Bulgaria
E la risoluzione della questione turca
L'Europa integrerà anche i Balcani
Sud-orientali
E allora noi siamo noi gli attori di questo processo dobbiamo essere noi protagonisti di questa integrazione
Alcol solo una piccolissima
Una piccola regione
è importante e tuttavia accanto al Kosovo noi abbiamo il le altre realtà conosciamo benissimo e credo che questo debba richiamarci il dovere di
Essere presenti legando politiche interventi umanitari interventi di sicurezza interventi di pacificazione
Alle direttrici fondamentali la politica estera italiana e anche della cooperazione economica del nostro Paese tanto più di fronte alle difficoltà del nostro paese di cui parliamo tanto e che cerchiamo tutti credo di contrastare la vicenda Silvia su che si riassume sotto la etichetta negativa del declino beh noi dobbiamo sapere che di fronte a questa politica che facciamo
C'è un'attività
Una proiezione una responsabilità di medio termine e non soltanto operazioni mordi e fuggi dobbiamo coltivarle svilupparle proseguirlo e qui integrazione dicevo tra politica estera
Politica economica ed estera politica di sicurezza palco concludo dicendo questo io credo che
L'Italia
Abbia fatto dei passi in avanti significativi
Ma che i cambiamenti che ci attendono
Nei prossimi anni che ci saranno
Poi che tanti slogan che abbiamo sentito
Si infrangerà hanno su una realtà molto semplice
I nostri amici ed alleati americani non possono fare da soli
Non faranno altro
E non potranno fare soltanto come si è detto fino a qualche tempo fa alla carta
Scegliendo di volta in volta di quale alleato a valersi in funzione di una missione corrispondente innanzitutto l'interesse strategico così chiaramente prevalente degli Stati Uniti
In questo quadro una maggiore capacità di presenza
Una ripresa decisa
Dell'impostazione multilaterali
E un protagonismo europeo dentro l'alleanza vorrei usare l'espressione in osmosi attraverso la NATO
Con l'alleato americano
è chiamata questa realtà che si sta scrivendo non solo a constatare che certe previsioni non si sono realizzate e sarebbero state solo negative
Ma che può iniziare un nuovo corso che quindi così è stato detto mi fermo non aggiungo altro
Il cantiere che immagina una riorganizzazione della NATO è una grande responsabilità anche del nostro Paese le sue missioni
I suoi obiettivi suoi compiti i suoi traguardi
E
Quindi il quadro di una rinnovata fiducia tra le due sponde dell'Atlantico che è balzata su una rinnovata cooperazione che basata sulla condivisione di alcune missioni fondamentali credo che ce ne siano i termini e aggiungo
Questo tipo di missioni sono missioni che ne possiamo spiegare ad una grande parte di quei nostri concittadini ansiosi
Della pace
Dobbiamo smetterla di considerare
Dei mondi antagonisti ICI tra coloro che chiedono all'Italia di agire per la pace per la sicurezza internazionale
Oltre che per affermare un orgoglio di un'identità nazionali che sono venute certamente profilandosi meglio
E questo tipo di impegno
Sono costruttori di pace coloro che partecipano a missioni condivise dalla maggioranza del popolo italiano io credo ci sono i termini perché questo avvenga
Si consolidi e aiuti a dare all'Italia il senso di alcune missioni nazionali ed europee che proprio le vicende degli ultimi anni chiariscono e identificano meglio vi ringrazio
Grazie
Ma proprio semplificando i libri sacri
E