"Oltre i blocchi: un riformismo per lo sviluppo" - nell'ambito della 25ª edizione del Meeting di Rimini dal titolo "Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati, ma nel tendere continuamente alla meta" organizzato da Comunione e Liberazione (presso l'Auditorium della Fiera di Rimini, dal 22 al 28 agosto 2004)

Buonasera a tutti
Basta leggere i giornali come abbiamo detto in questi mesi
Per rendersi conto che il nostro è un Paese
Bloccato dalla rendita un Paese bloccato dalla rendite dell'utero dall'ideologia
E l'ideologia e ciò che non permette di guardare la realtà
Brevemente qual è la realtà di questo nostro Paese
Innanzitutto
Una una situazione di difficoltà economica se non di vera e propria crisi in cui sia alle imprese che le famiglie fanno fatica
Nello stesso tempo c'è anche e forse ancor più grave
Una una mancanza di speranza
Una mancanza di speranza diffusa sembra che non ci sia niente
Per cui valga la pena vivere valga la pena costruire e valga la pena fare sacrifici
Ma come dicevo l'ideologia
Tende a non guardare la realtà non partire dalla realtà
Così come anche l'interesse perché spesso soprattutto oggi meno quando le ideologie erano più forti era almeno erano più nobili
Tende l'ideologia dicevo tende a coprire tende a coprire la la realtà tende a non far vedere quale sia la realtà
E tende a mascherare un interesse e un interesse di parte fosse anche il fatto che rispetto ai problemi reali ed è il tema dell'incontro di questa sera
Molto spesso si preferì si preferisce pensare e lavorare per guadagnare un un per cento
Questa non è la politica che a noi interessa
Ci interessa la politica vera allora in questa situazione di difficoltà del nostro Paese
L'incontro di questa sera vuole mettere a tema questo e cioè se
è possibile pensare davanti a questa situazione che è una situazione preoccupante dei punti comuni su cui dialogare per venir fuori dalla crisi
Se è possibile avere dei punti su cui dialogare dialogare anche in modo serrato
Anche in modo convinto ma avendo come ho proposte come preoccupazione il bene del Paese non innanzitutto il tornaconto di parte
Ed è su questo che abbiamo invitato alcuni esponenti
Di spicco della politica italiana
Innanzitutto salvando già ministro attualmente coordinatore del programma dello SDI
E professore di diritto col quale abbiamo scambiato spesso opinioni circa il ruolo dello Stato e della società in questo Paese
Poi
Vannino Chiti che
Il coordinatore nazionale della segreteria dei DS ed è stato per tanti anni e presidente e amministratore presidente della Toscana
Marco Follini segretario dell'UDC
E Roberto Formigoni presidente della Regione Lombardia
A questi ospiti
Abbiamo chiesto non di fare delle relazioni
Ma un dialogo
Su alcuni temi che secondo noi sono tra le priorità lasciando da parte per oggi il tema economico che verrà affrontato nei prossimi giorni a cominciare da domani in un dibattito con Quadrio Curzio Romiti letta
Un esponente di primo piano di Forza Italia
Oggi vorremmo parlare di altri temi
Non economici appunto ma per noi fondamentali sui quali appunto cercare di capire se è possibile lavorare insieme innanzitutto ed è la prima domanda che rivolgo
Ai nostri ospiti
La questione
Della sussidiarietà cioè
La questione della sussidiarietà orizzontale
Della sussidiarietà verticale quindi del federalismo e della sussidiarietà fiscale
Cioè
In altri termini qual è il ruolo di uno Stato moderno di uno Stato che riconosca il primato della persona e della società
Spiego un attimo la questione della sussidiarietà fiscale perché può essere un termine nuovo
è possibile pensare
Che in questo Paese si esca dalla lo dall'unica logica per cui bit lo Stato deve raccogliere le risorse ridistribuirle
Peraltro molto spesso in questo modo
Si sa che più che andare alle famiglie ai lavoratori o alle imprese vanno le associazioni che li rappresentano
Ma è possibile pensare che invece attraverso la defiscalizzazione ad esempio queste risorse vengano lasciate
Ai cittadini e alle imprese perché possano scegliere come spendere perché abbiamo le risorse per investire
Questa è la prima domanda
Salvo andò
Grazie finale ringrazio tutti voi per questo invito graditissimo
Ma io credo che una riflessione sul tema della sussidiarietà
Non può prescindere
Da una considerazione sul tormentato cammino delle riforme istituzionali
Nel nostro Paese perché quella della sussidiarietà è una grande riforma istituzionale non si tratta semplicemente di affermare un principio
Che peraltro nella Costituzione e c'era già
E addirittura era inserito tra i principi fondamentali ma si tratta di dare a questo principio strumenti operativi capacità operativa perché esso possano concretamente diventare un elemento importante di modificazione del rapporto tra gli amministratori e i cittadini
Ecco la prima considerazione è che
Se noi
Teniamo conto del fatto che la più grande riforma istituzionale che è stato approvato in questo dopoguerra è stata quella del Titolo quinto è stata approvata
Alla fine dalla passata legislatura se consideriamo che questa grandissima riforma
Naturalmente con le sue luci le sue ombre le sue incongruenze tecniche
In un certo senso rappresenta il tema
Si alimenta polemiche divisione politica in questa legislatura cioè che dopo avere faticosamente approvato una riforma del titolo quinto siamo alle prese con la riforma della riforma
Per ragioni politiche credo che non val la pena tanto sono note qui considerare diffusamente dobbiamo dire che probabilmente il tema della sussidiarietà rappresenta il tema più significativo della riforma approvata nella passata legislatura del Titolo quinto destinato in un certo senso a non subire
Alterazioni o manomissioni nell'ambito della riforma che si intende realizzare
E questo è un bene
Questo è un bene perché il tema della sussidiarietà
A mio giudizio non rappresenta un tema diretto a dare più efficienza soltanto agli apparati pubblici
Ma il tema della sussidiarietà a mio giudizio rompe rompe dopo un secolo quasi
Di sostanziale continuità del nostro diritto amministrativo il paradigma bipolare dello stesso diritto amministrativo italiano che era basato sull'idea che esiste uno stato un sistema di apparati pubblici
Che si occupano del cittadino
Il quale ha dei bisogni il quale nel rapporto Stato cittadine l'elemento principale però è un elemento che non può agire da sé
è un elemento che può segnalare bisogni ma che non può essere agente di se stesso non può essere in un certo senso elemento un risolutore delle proprie esigenze e allora nel momento in cui noi sentiamo il principio della sussidiarietà a mio giudizio rinnoviamo
Le stesse basi ideologiche del rapporto Stato cittadino il cittadino si affranca dalla sua storica condizione di subito
Perché vedete
Da questo punto di vista la norma costituzionale che sia approvata nella passata legislatura e illuminante
Lo Stato correttamente l'ordinamento correttamente attraverso il principio di sussidiarietà
Non dà al cittadino un potere inventato dallo Stato
Ma in un certo senso riconosce una condizione una capacità
Che preesiste nel cittadino alla stessa formazione dello Stato
E da questo punto di vista quindi noi per mettere in opera lei istituzione della sussidiarietà non abbiamo bisogno né di norme di attuazione
Ne abbiamo bisogno di Inter Petra azioni
Che ci dicono concretamente qual è lo spazio che noi riconosciamo al cittadino che vuole essere agende di se stesso per questa cosa deve dire davvero
Anche sul piano dalla cultura costituzionale una grande rivoluzione culturale
Perché diceva veniale che cosa vi lega
Si leggono molte cose i presenti credo che sono legate sul piano delle idee sul piano dei valori da molte cose certamente ci leggono i valori e i principi della Costituzione la parte fondamentale della Costituzione
Ci legano di meno i modi attraverso i quali quei valori e quei principi si possono realizzare adesso su questo terreno noi a mio giudizio abbiamo una indicazione una via maestra lungo la quale possiamo realizzare un rapporto tra autorità e libertà
Assolutamente diverso però la sussidiarietà non può vivere in un deserto
Di principi che in un certo senso sono funzionali poi alla realizzazione del principio della sussidiarietà c'è un preciso rapporto tra sussidiarietà e democrazia
C'è un preciso rapporto tra sussidiarietà
E diritti che in un certo senso sono funzionale all'esercizio consapevole di queste nuove capacità è molto difficile per esempio conciliare la sussidiarietà e il conflitto di interessi
Così come è molto difficile conciliare la sussidiarietà con un insufficiente soddisfacimento del diritto all'informazione
Il cittadino che vuole essere agente di se stesso per esempio ha diritto ad una informazione completa per quanto riguarda per quando riguarda la vita dei mercati
Le vicende che ne segnano le modificazioni anche strutturale
E allora io credo che noi abbiamo aperto una strada
Davvero importante per il futuro
Istituzionale del nostro Paese cioè esistono forme inedite di esercizio della sovranità popolare
E la sussidiarietà e in un certo senso su questo terreno può svolgere una formidabile funzione di promozione la sussidiarietà richiede forme nuove e diverse di partecipazione politica
E in un momento in cui a mio giudizio tra gli altri problemi che abbiamo di fronte c'è anche quello di restituire l'onore alle parole politica e partiti io credo che la scommessa della sull'Italia della sussidiarietà
Rappresenta per noi tutti una grande scommessa ecco questa può essere una scommessa comune al di là dei popoli
Formigoni
Il tema della sussidiarietà credo realmente il tema centrale di ogni possibilità di
Forniscono
Sussidiarietà è una parola che per anni è stata ignorata se non sbeffeggiata
E poi finalmente entrata nel vocabolario politico
è entrata anche nella Costituzione
Come ricordava Salvo andò entrata nella Costituzione anche grazie ad una raccolta di firme credo poco promossa
Dalla Compagnia delle opere che vide due milioni di cittadini chiedere l'inserimento ma non nascondiamoci dietro un detto rischia di rimanere lettera morta uno dei tanti bei principi affermati che poi non mutano
La concretezza della vita dei cittadini alla concretezza della vita delle persone delle famiglie
La scommessa che abbiamo davanti oggi
La scommessa di chi voglia essere realmente riformista non solo a parole e nei proclami ma nella pratica politica concreta
è quella di dare un seguito alla sussidiarietà
Che vuol dire la sussidiarietà centralità della persona
Che vuol dire la disponibilità ad un passo indietro dello stato delle organizzazioni statuali
Rispetto al possibile protagonismo delle persone dei corpi sociali che vuol dire che lo Stato
Le regioni i comuni e tutti gli enti pubblici
Sono disposti sesso se vogliono essere sussidiari rinunciare ad un'iniziativa in tutti quei campi in cui le persone le famiglie i corpi sociali vogliono loro essere i protagonisti
Amici è una rivoluzione se ci crediamo
Se ci crediamo e qualche cosa che cambia i lineamenti dello Stato moderno in maniera radicale
Anche perché Camelia inevitabilmente i fondamenti filosofico politici dello Stato moderno anche qui non nascondiamoci che lo Stato moderno nasce anche non soltanto ma anche sulla base di un rapporto di poca fiducia o di sfiducia nei confronti del cittadino
Un cittadino suddito appunto
Un cittadino che deve essere governato un cittadino che deve essere preso per mano dai migliori
Perché lasciato a se stesso il cittadino la famiglia il popolo va a sbattere chissà dove allora per fortuna che c'è l'aristocrazia degli ottimati che sa evitare questi eroi tragici che il popolo fa
E allora
è lo Stato che arroganza e spesso il diritto di educare perché sì Sacchi altrimenti le famiglie inseguire bevo chissà quali modelli educativi o quali scorciatoie
è lo Stato chiave Rojas è spesso il diritto di scegliere dove il cittadino dove come quando e da chi il cittadino deve essere curato perché altrimenti il diritto alla salute lasciato gestire dai cittadini
Insisto stiamo dunque parlando di qualche cosa che se ci crediamo veramente modifica in profondità l'organizzazione sociale
E su questo dobbiamo misurare
Dal mio punto di vista
La sussidiarietà è l'obiettivo
Che può essere raggiunto
Attraverso la strada del federalismo
Quando noi parliamo di federalismo io credo non indichiamo un metodo indichiamo la strada appunto
Ma la metà l'obiettivo non è federalismo e la sussidiarietà
Vogliamo un federalismo
Che dia più sussidiarietà che permetta più libertà per i cittadini
Che garantisca al cittadino la libertà di scegliere lui la scuola per i propri figli il dove il come quando curarsi certo nella garanzia nelle rispetto dei diritti fondamentali di tutti
E quindi lo Stato
Nelle sue diverse forme dente continuare ad esercitare forme di garanzia e di controllo perché nessuno sia abbandonato ho lasciato indietro
E allora il tema
Nuovo mi sembra ha sollecitato da Vignali questa sera di coniugare la parola sussidiarietà anche con la parola fiscalità diventa
Intrigante e interessante perché cosa vuol dire sussidiarietà fiscale
Io immagino che possa vuole significare questo
Di uno Stato che rinuncia
Almeno in parte ad esercitare la leva fiscale
Perché lascia nelle mani delle famiglie delle persone e dell'impresa e più risorse
Perché famiglie persone impresa esercitino il loro diritto alla scelta
Io dico che questa è una prospettiva interessante
Anche questa destinata
Adesso che è sconvolgente pensate cosa vuol cosa vogue come vorrebbe dire
Una abbassamento del carico fiscale
Di famiglia impresa è significativo
Vorrebbe dire lasciare appunto che le famiglie decidano come utilizzare le loro risorse liberamente
Tema delle famiglie è uno dei temi credo su cui si decide il futuro non soltanto del nostro paese ma dell'Europa
Noto che
Paesi come la Francia e come la Germania sono da questo punto di vista molto più coraggiosi
Di quanto è l'Italia è riuscita ad essere fino adesso con tutti i governi che si sono succeduti
C'è in quei due Paesi una riduzione fiscale forte significativa per le famiglie in relazione al numero dei componenti della famiglia stessa anziani e i figli
Analogamente vorrebbe dire dal punto di vista fiscale pensate
Ah che rivoluzione sarebbe se lo Stato si decidesse
Ad una politica reale di rispetto della libertà di educazione permettendo
La detrazione o la deduzione delle spese per l'educazione dei figli dal Monte fiscale
La mia regione
In assenza di queste politiche statali la Regione Lombardia ha deciso nell'anno due mila un'altra politica che compete alle Regioni cioè abbiamo introdotto il buono scuola
Non essendo prevista la detrazione alla deduzione fiscale noi abbiamo introdotto una misura compensativa per cui la Regione interviene riconoscendo a fronte di spese per l'educazione esercitate dalle famiglie un bonus
All'incirca di
Cinquecento euro a seconda anche del
Dello stato tenendo conto anche di di più di una serie di parametri la nostra è una dotazione annua di cinquantacinque milioni di euro ma questo è un modo compensativo
Che le regioni che alcune Regioni hanno deciso di svolgere in assenza di questa politica statale sedici borse quella politica statale che ho detto regioni non sarebbero più costretti a intervenire in questa via diretta
Lo stesso vale per le imprese vado molto velocemente anche se sarebbe interessante fermarsi
Ancora una volta qui voglio parlare di una proposta che ho avanzato in sede nazionale
Abbiamo posto che lo Stato poche detta delle forme di esenzione fiscale per esempio l'abbattimento dell'IRAP o il togli mento totale dell'Irap
Nei confronti di quelle aziende che si assumesse una segno una serie di impegni sul versante occupazionale dell'innovazione
Perché noi abbiamo bisogno di vincere alcune politiche
Sul versante dell'innovazione dell'occupazione ed è a mio avviso corretto anzi sacrosanto
Pensare ad una facilitazione fiscale per quelle aziende che si impegnano in maniera virtuosa in questa direzione oggi avviene esattamente l'opposto
Oggi le aziende che sono virtuose vengono tassate di più se mai contributi statali vanno le aziende in decozione perché si mangino ulteriormente questi stessi soldi
Io avevo affidamento alla conclusione ecco perché io ritengo a fronte di alcuni inviti o appelli che ci sono giunti anche in questi giorni ad una pausa di riflessione sulla via delle riforme che la riflessione vada sempre bene queste la parte dell'appello che accolgono ma non capisco perché ci si debba fermare nel momento in cui noi siamo non all'inizio
Del percorso del federalismo c'è già stata una riforma la riforma del titolo quinto della Costituzione
Approvata a maggioranza con una maggioranza risicata dal precedente Parlamento
Che ha introdotto una serie di elementi negativi accanto ad alcuni dati positivi ma una serie di elementi negativi che hanno giocato pesantemente che continuano a giocare conflitti tra Stato e regioni
Quindi un compito improprio della corte costituzionale
Credo invece
Che ripeto riflessione sì disponibilità a confrontarsi con tutti anzi allargata
Ma che si debba andare verso una riforma che garantisca più libertà al cittadino più spazio per l'iniziativa della società
Più
Garanzie di azione per i corpi sociali
Tra l'altro
Tra l'altro credo che sia un dato di fatto che se ci sono state delle politiche di sussidiarietà in Italia
Questo sia stato dovuto innanzitutto in ordine cronologico da quanto hanno fatto le regioni questo è un dato difficilmente contestabile
E anche a noi credo che quello che interessa sia a quello che diceva adesso Roberto cioè
Un federalismo ma perché serva la sussidiarietà orizzontale
Follini su questo
Assolutamente sì voi
Il limite qui da venticinque anni se non ho fatto male il conto
E provata pensare venticinque anni fa queste parole questi argomenti che peso avevano che possibilità concrete avevano di realizzarsi di entrare nel dibattito politico di diventare legge dello Stato
Si è realizzato un cammino lungo
Un cammino che sulle prime sembrava improbabile
Credo che giustamente voi non da soli ma voi sicuramente in prima fila
Possiate
Segnalare
Successo il valore
Di questa parola che
Sta da tempo dentro il lessico politico europeo
Resta invece da troppo poco tempo dentro l'agenda della politica italiana
Penso anch'io che
Come dire la sussidiarietà che contiene il federalismo non è il contrario
E noi dobbiamo tendere a quell'obiettivo che è l'obiettivo intorno a cui si sta cercando di costruire l'Europa e il principio per cui
Si decentra tutte le volte che è possibile e si accentra solo quelle volte in cui c'è un reale vantaggio per la comunità reale valore aggiunto nel fatto che certe politiche si decidano appunto
Centralmente a Roma piuttosto che
A Bruxelles
Mi piace sotto sottolineare tra tanti meriti rivendicati
Che nel testo di riforma costituzionale di cui si parla adesso di cui su cui riprenderà nei prossimi giorni la discussione il confronto in Parlamento
La parola sussidiarietà come principio regolatore del rapporto tra lo stato e le regioni è stata introdotta da uno dei famigerati emendamenti dell'UDC uno di quelli che hanno avuto la migliore fortuna tant'è che sono stati approvati
In quell'emendamento presentato dall'onorevole D'Alì appunto la parola sussidiarietà che aleggiava come una buona intenzione ma non era
Concretamente evocata
Veniva invece sottolineata
A significare che quello che conta non è il rapporto di forze tra lo stato e le regioni perché non abbiamo commesso secondo me in questi anni tutti
Il centro sinistra sicuramente la sua parte di responsabilità in questo
Abbiamo vissuto la riforma istituzionale come una sorta di disputa tra lo Stato e le regioni per vedere
Chi contava di più e avendo difficoltà a individuare chi avesse le maggiori responsabilità e maggiori poteri si è deciso che la gran parte di queste responsabilità e dei questi poteri venissero messe in comune
E con il risultato che non si sa bene
Chi fa cosa non si sa bene chi ha la titolarità e la responsabilità di offrire certi servizi e ci troviamo oggi a proposito di riforme appunto a ragionare su come riformare una riforma che ha dimostrato carte alla mano numeri alla mano di non funzionare e questa riforma noi la dobbiamo rivisitare non a partire dal rapporto di forza tra lo Stato e le regioni perché se l'argomento è questo è fin troppo ovvio che si segnali
Che oltre lo sparatore oltre le regioni c'è una grande quantità di responsabilità amministrative locali più vicine ancora al cittadino e che quei livelli di responsabilità debbono essere messi in condizione di funzionare meglio
E che se c'è un problema di passaggio di poteri e di competenze dallo Stato alle Regioni tanto più c'è un problema analogo di passaggio di competenze e di poteri dalle regioni alle province ai comuni alle aree metropolitane e via elencando
Ma se non questa riforma la vediamo dal lato del cittadino piuttosto che da un lato del rapporto di forza tra i diversi livelli istituzionali
Forse ci riesce più chiaro che noi abbiamo il compito e la occasione di organizzare il sistema delle Autonomie nel nostro Paese a partire da quel principio di sussidiarietà
Che regola o almeno dovrebbe o almeno si cerca di fare in modo che regoli organizzi il rapporto tra l'unione europea e di Stati nazionali o quel che ne resta
Naturalmente io credo che
Ai dirigenti politici e a chi ha responsabilità nelle istituzioni e nella vita del Paese forse vada chiesto qualcosa in più
Perché probabilmente dietro
Le difficoltà e gli ostacoli che il cammino delle riforme e in particolare la riforma fondamentale della sussidiarietà ha incontrato c'è una concezione di cui tutti noi siamo stati un po'vittime un po'protagonisti da cui tutti noi siamo in qualche misura abbagliati ancora in parte stregati una concezione eccessiva smisurata del potere
Questo secondo me il punto fondamentale
Parlare di sussidiarietà significa parlare di un potere mite
Misurato
Consapevole dei suoi limiti consapevole che c'è un confine che la politica il potere non possono attraversare perché oltre quel confine sta una libertà
Dei cittadini delle famiglie dei corpi sociali
Che è come dire la naturale evoluzione di una democrazia in cammino questo è il punto di fronte al quale oggi credo che noi dobbiamo cercare di ancorare tenere stretta la riforma istituzionale di cui si parla
Anch'io come Formigoni no come dire la preoccupazione che
Cominci una discussione
Che non ha fine
Se non a fine se non ha un esito rischia di non avere neppure un costrutto
E anch'io come tanti segnalo che queste riforme vanno fatte con un consenso più largo
Perché anche qui se guardiamo la storia di questi venticinque anni e se guardiamo le difficoltà
Che la carovana riformista incontrato nel nostro Paese
E se ci interroghiamo sulle ragioni per le quali da numero notevole di anni si parla di riforme ma c'è un'evidente divario tra le riforme di cui si parla e le riforme che si riesce a condurre a buon fine
E questa difficoltà non appartiene solo al fatto che contro chi vuole riformare stanno e sono molti anche nel nostro Paese quelli che vogliono conservare
Questa è una delle difficoltà
Ma ce n'è un'altra ed è quella ancora più aspra che oppone
Chi
Le riforme
Le coniuga con il consenso e chi invece delle riforme ha una concezione piuttosto massimalista rubo una parola d'ordine alla sinistra di una volta
Una concezione plastica una concezione in qualche modo anche questa esagerata
Infaticabile vere e a costruire il rapporto il legame inesorabile che c'è tra le riforme e il consenso questo è l'argomento di fronte al quale noi oggi ci troviamo
Vedete
Io mi interrogavo prima poi lascio la parola su questo perché meriterebbe un'altra tavola rotonda è una riflessione più approfondita
Ma mi interrogavo di fronte a tanti di voi anche più giovani che la storia del Paese l'anno
Letta sui qualche libro
Qual è stato nella tradizione democratica italiana nel dopoguerra il più grande riformatore
Qual è l'uomo che ha dato l'impulso maggiore alla politica delle riforme qual è l'uomo che ha determinato il nella condizione di vita materiale delle persone del nostro Paese
Il maggiore cambiamento
Ma adesso vedo che vanno di moda molti revival da ultimo visto che
Sì scritto anche una certa rivalutazione di Togliatti ma io credo che il grande riformatore del nostro Paese sia stato Fanfani
La politica della casa la politica dello sviluppo dell'economia del dopoguerra porta la firma di tante persone di tante forze politiche di tanti ambienti sociale ma se vogliamo come dire come usa oggi personalizzare questa politica se vogliamo trovare un nome e riferire a quel nome la stagione più dinamica del riformismo nel nostro Paese
Mi piacerebbe sapere come la pensa Chiti su questo penso che il nome più tipico che viene da evocare sia quello di Fanfani e Fanfani perché è riuscito a fare tante cose perché dietro di sé aveva una grande forza politica
E il rapporto tra le riforme e la capacità di rappresentanza è un rapporto fondamentale e forse una delle difficoltà che le riforme incontrano oggi sul loro cammino è che la rappresentanza politica nel nostro Paese sia spezzettata e c'è una larga parte della società italiana che non ha casa la cerca e non la trova
Allora io mi fermo qui perché capisco che se introduciamo un argomento di questa portata non la finiamo più
Credo però che le riforme
Insomma il destino del riformismo sta in un'equazione molto semplice molto ovvia
Riformismo è l'idea che la politica sia cambiamento e contemporaneamente l'idea che il cambiamento sia a misura e sia consenso
Il realizzare le condizioni per cui intorno alle riforme non c'è una disputa iniziatica tra addetti ai lavori ma c'è un consenso
Da parte dei cittadini questo è un compito che appartiene in parte accerto alla bontà delle riforme che si mettono in campo ma in parte anche
Alla vitalità e alla rappresentatività e alla capacità rappresentativa delle forze che animano questo progetto
Io mi fermo qua
Prima prima di passare la parola Vannino Chiti però io ho una domanda da farti Marco che questa vere tu hai
Proprio su questo aspetto delle riforme perché tu hai parlato di riforme con consenso e dall'altra dalla parte riforme e col massimalismo no coniugate col massimalismo
In realtà a leggere i giornali
Spesso mi sembra e ci sembra che
Dietro il consenso spesso si nasconda la rendita e che le realtà più massimaliste conservatrici siano esattamente quelle di cui non si vuol perdere il consenso
Su questo però volevo un po'fare perché come dice sempre il mio amico Vittadini
Noi vorremmo un Governo che dicesse io faccio queste cose perché sono giuste sapendo che perderò le elezioni
Però faccio le cose che ritengo giuste per questo Paese perché se no
Qui non ci si muove più perché in una situazione in cui le risorse ci sono
Si possono fare riforme senza sacrifici
Quando le risorse non si sono qualche sacrificio bisogna farlo solo che qui sembra che nessuno lo voglia fare
Beh questo invito a perdere le elezioni lo prenderei con beneficio d'inventario
è una tentazione che c'è ma non la seconda rete di tanto
C'è un punto di grande verità nella tua considerazione
Noi in Italia abbiamo accumulato
Problemi che appartengono a tre o quattro ere geologiche della vita del Paese
Abbiamo accumulato i problemi che ereditiamo dall'ultimo tratto e quello meno glorioso della storia dalla Prima Repubblica abbiamo ereditato le difficoltà della transizione
Abbiamo ereditato errori e ritardi
Quelle dall'altra parte qualcheduno magari che abbiamo commesso anche noi quindi non c'è dubbio che
Se
Quello che sta sul piatto della bilancia dei valori negativi e delle difficoltà del Paese
Si è andato accumulando anno dopo anno nelle ultime quattro cinque legislature noi non possiamo illuderci di uscirne con un colpo di bacchetta magica
E io penso che alla lunga vincerà
La partita politica nel nostro Paese chi avrà la capacità di guardare più lontano e chi avrà la capacità di condurre il Paese a fare un investimento
Che non dà benefici immediati un investimento a redditività molto differita
Perché se noi vogliamo scommettere sulla scuola sulla ricerca sulla formazione
Sono tutte cose che non consentono di immaginare non consentono di illudersi di averne un provento di cui al prossimo turno elettorale quindi dobbiamo mettere in cantiere un grande lavoro una grande fatica
Sapendo che i benefici politici ed elettorali saranno un po'più in là credo che questo sia anche il dovere di chi ha responsabilità politica
Naturalmente come conciliare questo dovere con i prossimi appuntamenti elettorali mi sembra la parte più difficile dell'equazione che ci sottopone
Vannino
Io penso che
La sussidiarietà per vivere abbia bisogno nel nostro Paese per vivere concretamente abbia bisogno di due scelte di due condizioni sono tutte e due importanti se non è un primo un dopo certo la prima consente che la prima ne è stato già parlato è portare a compimento la riforma la riorganizzazione dello Stato la riforma costituzionale nel nostro Paese
La seconda è un rinnovamento di culture e di pratiche politiche
Teniamoci sulla seconda poi farò qualche esempio io penso che ci sarà anche un elemento cioè dove si farà e funzionerà ci sarà un elemento di sfondamento positivo di virtù che che si rafforza
Sul cambiamento dello Stato
Ma io
Su questo ho una grande preoccupazione ripeto le cose che ho detto
Prima nell'incontro con la stampa io una grande preoccupazione
Dico anche a Formigoni a Follini attenzione
è vero
Che
Non ci debbono essere rinvii
Io non sono per i limiti è vero
Che
Ci deve essere però un coinvolgimento vero perché noi viviamo con i problemi che abbiamo con una costituzione che in un momento in cui lo scontro politico ideologico noi non lo immaginiamo perché non l'abbiamo vissuto era molto più aspre forte di quello che oggi c'è
Era una Costituzione che teneva insieme tutte le forze fondamentali di questo Paese
E bastata una riforma che si è limitata al federalismo
Su cui c'era stato una convergenza almeno su quello nella Bicamerale e c'era una convergenza nelle associazioni di comuni province e regioni
Fatta dal solo centrosinistra e io dico oggi e lo dico in modo autocritico perché io ho spinto perché si facesse convinto che se no non si concludeva niente è stato un errore è stato un errore
Cosa succede
Nell'Italia in cui voi e anch'io volete che non ci siano i brocchi
Se avremo quarantatré articoli della Costituzione modificati da una maggioranza legittima per carità la maggioranza di oggi ma da una maggioranza se le opposizioni è una grande parte del Paese se sto alle dichiarazioni delle parti sociali si sentono estranei
Ma cos'è la costituzione cioè per uscire dai blocchi
Per uscire dai blocchi per essere in modo per avere tranne Follini prima che lui sia di centrodestra o di centrosinistra dei punti comuni la Costituzione uno di questi o no
Se ci si toglie anche la riforma della Costituzione usciamo da Brocchi o andiamo dentro i brocchi dentro la guerra fredda dentro la guerra calda politica cioè il peggio di quello che vediamo allora io qui
Faccio una proposta un appello non lo so
Personale per carità
Cioè guardate lo dico anche in modo sommesso ma con convinzione
Ma non è possibile
Darsi uno stop non un rinvio stabiliamo i tempi quanto ci vuole per lavorare insieme e vedere se si produce qualcosa tre mesi quattro mesi sei mesi stabiliamo insieme i tempi ma non sarà più rapido che se andiamo referendum che ci contrappone e se poi dopo le elezioni il centro sinistra vince e ricambia di nuovo e poi può vincere la prossima volta cioè che cosa diventa l'Italia altro che in declino altro che declina
Allora si può individuare una sede istituzionale impegnativa in cui la maggioranza e l'opposizione le Regioni e Comuni perché sono interlocutori non si può Scudellari la minestra
Mettono a fuoco come va il federalismo e cosa si tratta di modificare perché il federalismo sia solidale
Come si riforma il sistema parlamentare cos'è il Senato federale
Come si risolve il problema della forma governi si può andare in questa direzione si può fare un patto pubblico di fronte al Paese
Che non si tocca la prima parte della Costituzione
Che nessuno né oggi né domani né mai è stato un errore errare è umano non perse vediamo nessuno nessuno toccherà la costituzione a maggioranza nella maggioranza di oggi è quella che ci sarà se ci sarà
Consultiamo anche e coinvolgiamo anche le parti sociali i sindacati il mondo dell'impresa si può fare questo fatto
Io credo che sarebbe un patto giusto per l'Italia giusto per l'Italia
Seconda questione
La sussidiarietà ma io penso che oggi su questo ci siano culture più vicine anche se trasversali cioè in ogni schieramento cioè chi non è d'accordo che in ogni schieramento c'è chi è d'accordo per questo
Dini l'istituzione più vicina cittadini questo può diciamo è acquisito penso me anche dire che può e deve cambiare rapporto tra istituzioni e cittadini
E che non è vero che è pubblico solo quello che c'è il timbro dello Stato è pubblico quello che realizza un interesse comune un bene generale
Allora se è così
Sì è così se questo è la sussidiarietà
Noi dobbiamo sapere che le istituzioni avranno almeno secondo me è sempre un compito non delegabile quello di programmare e di controllare e che non saranno sempre loro a gestire come è stato fatto in tante esperienze come si può fare ancora in tante in tante
Nuove esperienze ultima considerazione quella sul federalismo fiscale
Sul federalismo insomma questa senza non solo federalismo fiscale una una battuta sola io alla domanda
Che vigna ripone rispondo con un sì e poi però voglio precisare perché non voglio guardate che nessuno che si opposizione stesso o che sia governo può ritenere che non sia giusto ridurre il più possibile le tasse ai cittadini
Noi però siamo in Italia
E dobbiamo dirci secondo me dovrebbe dirlo sia al centrodestra che il centrosinistra
Che noi ci porteremo per alcuni anni non so quanti un debito pubblico sulle spalle
Che è molto più forte di quello della Francia e della Germania e che che governi cento sinistro che governi il centrodestra con questo dovrà farci i conti quindi la possibilità di ridurre le tasse e al netto di queste
Io in via di principio sono contra condoni
Io ai condoni ai condoni
Perché credo che questo crea disordine
E
Non principio di trasparenza nei rapporti tra cittadini che fanno comunque il loro dovere istituzioni
Sono perché per esempio essendo un Paese che deve fare dei sacrifici
Sì rimetta alcune tasse si possono rimettere più sono per rimettere le tasse sulle grandi patemi sull'eredità dei grandi patrimoni perché secondo me anche una uno strumento di impedire concentrazioni di ricchezza che un possono rendita o Vignali che questo e molto sono venti puntare
Dopo di che
Secondo me ci sono già delle esperienze ma possono essere generalizzate se io dico la finalità dirà un'impresa tu assumi stufa innovazione tu fai formazione credito d'imposta o riduzione dell'IRAP nel Mezzogiorno che una grande priorità alla riduco ancora di più l'IRAP e lo dico perché il Mezzogiorno una grande questione nazionale bisogna uscire dall'ideologismi della lega altro che federalismo solidale se no senza il Mezzogiorno l'Italia e scalza o forse peggio o forse peggio sono anche perché ci possa essere defiscalizzazione o bonus alle famiglie dicendo per cose
Per la scuola dell'infanzia per la scuola materna per la scuola per la cura dei bambini per la cura degli anziani per quello che si ritiene però lo dico perché dare effettivamente servire a quelli anche per il lavoro domestico finisco per questo perché noi abbiamo anche dei problemi che sono nuove abbiamo famiglie che sono più piccole
Abbiamo genitori che lavora in entrambi abbiamo anche la possibilità secondo me di creare dei posti di lavoro in più dando un aiuto e un facendo uscire una parte del lavoro domestico
Dall'interno della famiglia facendolo coprire dando un bonus per questo dando una defiscalizzazione si possono creare cooperative o altre strutture di altro tipo facendo in modo che la vita degli affetti abbia un po'più spazio un po'più tempo perché noi siamo tutti competitivi
Tutti concorrenziali corriamo dalla mattina alla sera dove corriamo meno eh dalla nostra famiglia da nostri figli
Mi sembra mi sembra che anche gli spunti che questo primo giro lanciato siano molto interessanti il tempo purtroppo è un po'tiranno per cui chiederei di rispondere anche alle provocazioni fatte sonda chi vi ha preceduto penso in particolare quelle che ha fatto adesso Vannino Chiti che comunque credo abbia dato molti spunti
Nella all'interno della seconda domanda sulla quale vi chiedo di essere necessità necessariamente rapidi
Che sono tra i temi che ne vediamo come priorità
In parte sono già stati toccati però credo che valga la pena
Innanzitutto la questione
Della riforma della scuola
E la questione anche qui della libertà di scelta
Su su questo ci siamo già stati lo scorso anno da due esponenti politici dello stesso partito abbiamo avuto due risposte diverse
Però sicuramente la libertà di scelta
Che non è per poter fare quel che si vuole ma per un bene che l'educazione che resta l'emergenza numero uno di questo Paese
Secondo la questione della riforma del mercato del lavoro
In una situazione in cui anche è più difficile trovare lavoro in cui ci sono anche fenomeni nuovi c'è bisogno anche di fare emergere quello che è nero
L'altro aspetto che riguarda anche qui un altro elemento fondamentale della libertà di scelta ma che
E il sostegno nel senso di riconoscimento e di valorizzazione di un soggetto
Che sta crescendo in Italia che all'impresa sociale
Noi abbiamo presentato un disegno di legge come sapete che è stato approvato Imp alla Camera Consolo l'astensione di un gruppo ed è bloccato al Senato
Perché anche qui con l'idea che bisogna partire da quello che c'è perché noi quello che vorremmo chiedere alla politica proprio questo partiamo da quello che c'è dal bisogno che c'è e dalle risposte che ci sono e valorizziamo le risposte positive
Perché in Italia è sempre come se ci debba essere soltanto un non profit volontariato piccolino Raki Tyco
No e l'impresa ci debba essere soltanto San Martino che si taglia a metà del mantello al povero o l'imprenditore che fa la fabbrica di Mantelli invece il dato di realtà e basta girargli stende il meeting per vederlo
E che esistono dei Sammartino che mettono sull'impresa di Mantelli o degli imprenditori che diventano San Martino questa è la nostra idea di impresa sociale cioè di un'impresa fatta come le altre
Che non redistribuisce i profitti
Ma ieri in veste e quindi crea un profitto che sociale
Un riconoscimento e una valorizzazione di questi soggetti che rispondono ai bisogni pensiamo che sia una risposta positiva questo Paese un contributo al bene di tutti non è la difesa di certe opere ma e la difesa di un bene per tutti
Andò
Per quanto riguarda il problema della libertà di scelta
E del la scuola e quindi del diritto all'istruzione io credo che questo ormai sia un problema che possiamo affrontare tutti insieme senza sentirci e come dire paralizzati da impuntature ideologiche il fatto che questo problema ai tempi della Costituente né dicendo ai successivi sia stato un grande problema per le forze politiche a mio giudizio assolutamente comprensibile
L'Italia era una società quella italiana era una società senza sviluppo per tanti anni con poco sviluppo si trattava di ricostruire il Paese
Si riteneva che soltanto alcuni attori gli attori politici potevano essere protagoniste di una grande opera di trasformazione sociale
E da questo punto di vista il ruolo dello Stato con riferimento alle politiche scolastiche era assolutamente centrale
Sì sono Inter per tratte le norme costituzionale a mio giudizio riduttiva mente proprio perché schiacciati dal peso di questa preoccupazione
Ma la Costituzione quando sancisce il diritto all'istruzione sancisce la libertà culturale
Che come tutte le libertà culturali non può a mio giudizio a vere come proprio limite degli atti di disposizione dell'esercizio del diritto dall'alto che poi lo svuotano di ogni pratico contenuto
è chiaro che il diritto all'istruzione ha un senso se viene interpretato come diritto all'istruzione che preferisco perché è un diritto all'istruzione che non si sostanzia in una libertà di scelta del titolare del diritto all'istruzione a mio giudizio non è più una libertà culturale cioè non è più un esercizio di una libertà di coscienza ecco io credo che da questo da questo punto di vista quindi lo stesso problema dell'articolo trentatré che cosa significa senza oneri per lo Stato vada a mio giudizio oggi assolutamente vada assolutamente drammatizzato
E vada questa stessa norma questo stesso limite letto a mio giudizio nel contesto di una serie di libertà
Molte di queste sono anche le Berta economiche che non sono mai state governate nella Costituzione dalla garanzia del principio della concorrenza dalla competizione
Perché nella Costituzione questo principio non è consacrato come valore fondante se noi vediamo gli unici limiti che si sono posti in questo senso per esempio anche alla libertà
Di iniziativa economica privata riguardano astrattamente una certa finalizzazione sociale delle libertà garantite ecco se noi riteniamo che a mio giudizio l'intero pacchetto delle libertà e quindi anche la libertà culturale
Deve rispettare
Il principio della libertà di competizione di concorrenza questo del diritto all'istruzione che ciascuno preferisce anche dal punto di vista dei principi
Costituzionale dobbiamo ritenerlo un problema assolutamente risolvibili
Per quando riguarda l'impresa sociale io mi auguro che
Ormai sul piano della definizione dalla mozione ci siamo tu facevi riferimento appunto
Ad una iniziativa legislativa mi auguro che il nostro Codice civile possa essere riformato in modo tale da considerare questo tipo terzo tipo di impresa tra l'impresa tout-court
E l'impresa cooperativa il problema però sì tra e quello di come concretamente poi garantire la funzione la funzione sociale dell'impresa sociale perché a mio giudizio noi se non risolviamo alcuni problemi che riguardano per esempio
La concorrenza tra impresa sociale altre in paese noi probabilmente ci troveremo di fronte a problemi molto seri
Ho un altro problema e quello che riguarda l'affidamento all'impresa sociale per esempio di funzione di rilevante interesse pubblico di interesse pubblico
Quale sarà il regime che oggi e codificato per la pubblica amministrazione ma domani per l'impresa sociale di regime e affinamento varranno le stesse regole
E infine un'osservazione per quanto riguarda il problema del lavoro beh c'è una parte del nostro Paese Chiti ha parlato molto opportunamente del mezzogiorno in cui il lavoro nero e una piaga
A mio giudizio lottare il lavoro nero significa anche dare più libertà
Tutti i cittadini e da questo punto di vista e le politiche fiscali possono rappresentare una grande opportunità noti imprenditori se non vessati dal fisco
Di buon grado di buon grado collaboreranno perché il lavoro nero non sia più tale e quindi questo è un terreno sul quale a mio giudizio bisogna come dire non soltanto organizzare un'informazione adeguata
Ma svolgere una mobilitazione sociale
Davvero significativa
Formigoni
Mi sia permesso di osservare in produttivamente che Raffaello ci fa cinque domande ci prega di raccogliere gli spunti degli altri e poi ci dice in due minuti eseguite live
Cercheremo cercherò di dare un contributo per esempio sul tema della scuola in parte ho già detto nel primo intervento in parte la mia posizione notte potrebbe essere scontato riprenderla
Dico però qualcosa su un su un versante particolare dell'istruzione che la formazione professionale e mercato del lavoro anche riprendendo
Alcune affermazioni interessante fatte adesso
Da Salvo andò
Rimane per me la prospettiva di fondo che ho indicato nel primo intervento dare alle famiglie alle persone lasciare nelle tasche delle famiglie delle persone
Le più ampie disponibilità economiche perché S desse solo liberamente scelgano come utilizzare queste risorse questa la prospettiva a mio avviso più liberale e libera
Della
Ma nelle regime attuale non è che non si possa fare qualche cosa che va in questa direzione
Io credo per esempio che lo strumento del bonus o del voucher sia uno strumento che da molte possibilità in questa direzione
Noi Lombardia lo stiamo mai sperimentando da tempo in diversi campi
Il voucher assistenziale per gli anziani
Il voucher anche per l'impresa è un voucher tecnologico certamente il campo in cui l'abbiamo applicato più universalmente è quello della formazione professionale
Perché l'accreditamento da una pausa cioè il voucher individuale sono i due pilastri del nuovo sistema lombardo di formazione e lavoro attraverso l'accreditamento la Regione attesta formalmente la competenza e la capacità di alcuni soggetti che ne facciano richiesta
Di entrare a far parte delle lenti come il giornale dei fornitori dei servizi formativi orientativi noi così in questi anni abbiamo accreditato circa mille soggetti erogatori di formazione professionale
Ovviamente accreditati con un controllo perché non è una sorta di bollino acquisito una volte per tutte
Al contrario ogni ente viene sottoposta ad un periodico controllo e revisione
Che è
Dal punto di vista dell'efficienza del servizio dato io voglio dall'altra parte garantire al giovane che ne fa richiesta che se gli si rivolge per la sua formazione a questo oggetto evocatore avrà un servizio di qualità di eccellenza quindi è un controllo di qualità che non tocca l'impostazione il fatto si sono accreditate agenzie di tutti gli orientamenti ideali quindi è è una vera politica
Di laicità che garantisce
A qualunque soggetto e i Comuni servitori qualità la possibilità di intervenire
Nel nel nel pubblico sul versante dell'applicazione della legge Biagi che ha trovato tutto nostro sostegni alla nostra approvazione noi abbiamo anche fatto partire ormai da qualche mese
Una
Nuova realtà che realizza l'apertura del mercato del lavoro atto dal lavoro ai nuovi soggetti abbiamo chiamata Borsa lavoro Lombardia è un portale
Dalle altissime potenzialità di sviluppo
A cui si sono già iscritti sia persone in cerca di lavoro sia aziende che cercano addetti
Nei fatti in poco più di due mesi oltre venticinque mila persone che cercano lavoro e più di mille aziende che cercano invece lavoratori
Si sono incrociate conosciute scambiate domande Offerte su questa libera piazza informatica
Una iniziativa fatta coinvolgendo tutte le associazioni si di categorie i sindacati gli operatori del mercato del lavoro attori soggetti pur del mercato lavoro i soggetti pubblici e privati che appena messo a punto una maggiore
Libertà anzi una quasi piena libertà
Sul versante dell'impresa sociale
Ecco questo è uno dei tipici casi in cui si vede come anche in materia di sussidiarietà
Tra il dire e il fare spesso ci sia di mezzo una superficie liquida difficilmente esportabile Vignali ricordava prima come approvata in un ramo del Parlamento con la quasi unanimità se allenato dall'altro il questo è un meccanismo che alla nostra storia conosciamo
Tra le a fare affermazioni importanti che anche il Meeting di quest'anno come nei meeting degli anni scorsi sono stati fatti e poi la pratica politica a volte si inserisce un meccanismo di vischiosità che non è sempre innocente
Che anche questo disegno una distanza tra le affermazioni fatte magari in presenza di un certo pubblico e poi la pratica politica che dovrebbe essere eliminato fa parte di uno dei temi su cui la politica dovrebbe costantemente riformarsi ed autoriformarsi
Ma voglio anche raccogliere
Tra le cose dette da Chiti
Una osservazione
Vannino se la proposta che tu hai detto di fare qui a titolo personale questa sera
Forse invece fatta ufficialmente
Dal tuo partito dal tuo schieramento
Quella
Di stabilire sedi istituzionali certe la per un confronto sul tema delle riforme eppure ha aggiunto
Ed è importantissimo con tempi certi
Beh io credo che se fosse fatto ufficialmente al tuo partito tuo schieramento
è una proposta che metterebbe in difficoltà
Chi volesse rispondere Tino a questa posta proposto
Tempi incerti ovviamente sono un pilastro
Di questa possibilità
Perché
Abbiamo certamente bisogno
Di allargare ulteriormente un dibattito che comunque ha già coinvolto molti ma non ha mai coinvolto abbastanza
Se si potesse fissare insieme tempi certi che poi sono i tempi di questa legislatura anche perché
Esiste un impegno che lo schieramento che ha vinto le elezioni e tu lo sai benissimo nel due mila e uno sia assunto di fronte agli elettori ha detto questa legislatura sa anche la legislatura della riforma costituzionale verso il federalismo
Noto che allora da questo punto di vista se questo fosse uno dei meriti del meeting parlando confrontandosi veramente le cose poi maturano e almeno su certi punti le distanze possono essere minori di quelle che appaiono
Perché io ho letto anche in questi giorni
Delle affermazioni del ministro delle riforme del ministro Calderoli
Che si dice pienamente disposto a volere
Coinvolgere appunto tutte le forze sociali e le forze parlamentari compreso evidentemente quelle dello di opposizione in questa direzione quindi mi auguro veramente che questo possa a capire termino con un punto
Che mi sta molto a cuore l'ho detto anche in conferenza stampa che ci tengo a sottolineare che il tema del Mezzogiorno
E voglio dirlo da un uomo del Nord da presidente di una regione del Nord
Che ha
A cuore
Il tema dello sviluppo dell'Italia intera
E del Mezzogiorno in particolare
Da una parte e noto che il centralismo e l'assistenzialismo cinquanta cinquantacinque anni di pratica non hanno risolto il problema adesso
Mentre per esempio alcune regioni del Mezzogiorno d'Italia
Alcune regioni del Mezzogiorno d'Italia hanno mostrato in questi ultimi poco in queste ultimissime stagioni
Una vivacità e un'iniziativa alcune aziende del sull'Italia sono cresciute proprio utilizzando alcune prime misure di decentramento che nel nostro Paese sono state rese possibili
Bene l'altro dato che voglio sottolineare è che
Ha cominciato a svilupparsi una pratica Chio vicente ritengo virtuosa di collaborazione diretta alcune regioni del Nord alcune regioni del Sud pago della mia Lombardia dove abbiamo rapporti stabili di collaborazione in alcuni campi con la Sicilia con la Calabria con la Puglia con la Campania
Con la Sicilia in campo dalla sanità con la Calabria nel campo la formazione professionale con la Puglia nel campo di information technology con la campagna nel campo di alcune politiche industriali e politiche aeronautiche
Questa è una strada nuova e positiva e che può dare frutti importanti
Allora perché non pensare di incentivare questa strage pensiamo per esempio a quelli che sono
I fondi di solidarietà interregionale
Che oggi sono contributi prelevati dalle regioni più capienti che vengono buttate nel calderone romano nel calderone centralista e da lì si perdono in mille rivoli
Perché non pensare di utilizzare i fondi di solidarietà per una politica di collaborazione diretta tra le regioni veniamo che qui al dunque la Lombardia
Contribuisce
Al fondo di solidarietà nazionale con quattro miliardi di euro l'anno
Io dico utilizziamo
Magari inizialmente una percentuale
Di questi quattro miliardi di euro il cinquanta per cento
Sono anche buono stasera dico anche con la supervisione dello stato
Ma facciamo in modo che ci siano politiche dirette di collaborazioni tra le grandi regioni del Nord delle grandi regioni del Mezzogiorno all'insegna del federalismo della sussidiarietà della crescita vera dalla società civile questa la proposta
Che faccio al centrodestra centrosinistra per questa legislatura e per le prossime anche su cui sarebbe importante un pronunciamento dalle forze politiche e degli schieramenti politici
Allora sui punti che dice Vignali e su cui rispondo telegraficamente per restare nei
Confine
Rigorosi che c'era ammesso scuola
Rubo un pensiero a Vannino Chiti
E pubblico anche quello che non ha il timbro dello Stato e dunque pubblica anche la scuola libera anche la scuola non statale è un valore del sistema Paese
E se questo è vero noi dobbiamo immaginare un sistema integrato in cui la
Competizione possiamo usare anche una parola più gentile
E l'alternativa
Tra scuola statale e scuola non statale concorre alla utilità per il Paese per le famiglie per gli studenti per le prossime generazioni di un sistema di istruzione che ha bisogno di introdurre un elemento di competitività maggiore
Secondo il lavoro
Io mi auguro che in questo dibattito surreale che si è aperto nel centrosinistra sul riformismo da conservare riformismo da cambiare
Mi augurerei anche che non vincesse le elezioni ma insomma comunque diciamo che anche in questo confronto io credo che le leggi che rendono oggi il sistema del lavoro più flessibile e privilegia no chili lavoro lo cerca rispetto a chi il lavoro lo ha già
Vengano considerate per quanto è possibile un patrimonio comune anche perché sono frutto di una elaborazione di molti giuslavoristi che si fatica di scrivere all'una o all'altra scuola di pensiero
Sono figli di una grande tradizione riformista che ha le sue radici
Molte
Nello schieramento moderato ne ha molte nello schieramento riformista di sinistra e concorre a farsi che tra tanti indici non proprio brillantissimi della nostra economia tra tanti indicatori di difficoltà noi ci troviamo con un indice di disoccupazione che un po'meno sconfortante di tanti altri
E che probabilmente è figlio di quella legislazione quindi credo che quella legislazione debba essere conservata debba essere considerata da tutti patrimonio di una riforma positiva
Penso sia ovvio ma
Se
Sono vietate costano fatica un certo impegno questo non dovrebbe portarne tantissimo
Che una legge come quella sull'impresa sociale che è stata approvata la quasi unanimità in Parlamento
Nella camera
Venga approvata tempestivamente così come senza un ulteriore andirivieni tra un ramo e l'altro del Parlamento anche dal Senato
E da questo punto di vista credo che sia ovvio l'impegno di tutti i partiti che hanno votato a favore di quella legge consapevoli peraltro del fatto che quella legge così come non comporta nessun impegno ulteriore di spesa e quindi è come dire una di quelle riforme che costano magari in termini di intraprendenza di coraggio ma non costano in termini di risorse e finisco con quello che rischia di diventare il tormentone delle riforme
Vannino dice beh insomma noi abbiamo sbagliato però errare humanum perseverare diabolicum
Io come lui e come tanti altri
Ho detto ogni volta
Diventato quasi come dire una ripetizione
Stanca ma di una convinzione vera
Che le riforme si fanno assieme le riforme fanno parte di un tessuto comune che unisce maggioranza e opposizione
Il problema è che noi siamo oggi alle prese
Intanto con un precedente
Che è quello di una riforma che il centro sinistra quando ha avuto la forza per farlo ha fatto a maggioranza e di un precedente che comunque riverbera oggi sul rapporto tra Stato e regioni
Una quantità di complicazioni che sono peraltro
Sotto l'occhio vigile della corte costituzionale
E che come dire proprio per la natura del contenzioso che si è aperto non si può immaginare di lasciare le cose così come sono
Credo che quella sia una riforma che deve essere corretta nell'interesse generale del Paese
Allora
Io aderisco anch'io come Chiti come Formigoni ha uno spirito come si dice by partisan neanch'io
Ci metto del mio nel dire che le riforme si fanno assieme
E non vorrei però che l'atteggiamento del centro sinistra che dice ma insomma a suo tempo non abbiamo fatto così voi cercate di non fare altrettanto
E sia come quando gioco a ping pong con mia figlia perché finché vince può continuare a oltranza quando perde dice no no papà e tardi smettiamo basta giocare a ping pong
Oggi il problema
E se riusciamo al netto della rimpallo che c'è ci sarà è ovvio fatale che ci sia tra di noi su chi ha la responsabilità maggiore se riusciamo a fare un passo in avanti
Per fare questo passo in avanti occorre secondo me che il centro sinistra invece di baloccarsi con l'idea che si fa opposizione in Parlamento alla riforma che non si condivide
Si rinuncia al tentativo di correggere quei punti che possono essere oggetto invece di un lavoro comune con la maggioranza e ci si dà appuntamento ad un referendum che diventa una sorta di madre di tutte le battaglie istituzionali
Credo che se il centrosinistra non alza questo tipo di barricate e si misura cui ed oggi su una riforma della quale da molto tempo si parla che può essere oggetto credo di un lavoro comune
In Parlamento in aula più di quanto non sia stato in Commissione io credo che se si imbocca questa strada
L'opposizione e la maggioranza possono trovare
Con difficoltà reciproche infinite che ben conosciamo possono trovare un punto in comune
Anche a me viene da dire che questo sforzo si è fatto in condizioni molto più tempestosa si è fatto negli anni Quaranta quando nel mondo impazzava la guerra fredda
Non viene da me l'invito ad essere Togliatti anni ma credo che uno sforzo di avvicinare le posizioni su questa materia decisiva sia uno sforzo che merita di essere fatto da una parte e dall'altra
Ma sul fatto da quest'ultimo tema
Ma io considero importante quello che è stato detto da Formigoni anche
Da Follini
Cioè lo considero importante perché
Vedi Marco se alla Camera si deve strafare con lunghi e con i denti un tempo di una discussione che non sia una discussione residuale
Su quarantatré articoli della Costituzione ma come fanno né se ci referente
Cioè come fanno esserci referente perché alla Camera è stata una conquista potere a vere venti giorni quanti di discussione a settembre questa è una strada di imbarbarimento su un tema rilevante è uno scherzo l'approvazione del centro sinistra qui si parla di quarantatré articoli della Costituzione
Allora benissimo proviamo a lavorare tutti su un fatto pubblico io parlo di un patto pubblico patto pubblico alla luce del sole è chiaro che ci sono i tempi della legislatura
E che è interesse di tutti se la Costituzione se lo Stato sono la casa comune Dinoi
E sono il fondamento dopodiché si diventa
Di di un tipo di un altro di nessun tipo come schieramento allora proviamo davvero abbia è interesse di tutti che si concluda perché sarà un patrimonio di tutti e proviamo a farlo tempi temi e morì almeno proviamoci anche perché
E finisco su questo guarda
è vero che c'è un contenzioso
Corte costituzionale
Regioni Stato per come il federalismo è stato fatto
Ma questi quarantatré articoli produrranno qualcosa di più altro che contenzioso
E la devoluzione
Che mi produce quindici sistemi sanitari potenzialmente separati perché non ci potrà essere neppure se potere esclusivo un Indirizzo vincolante l'abbiamo sempre detto io ricordo quando ne discutevamo nella Conferenza delle Regioni che lo Stato centrale dica quali sono le prestazioni fondamentali di tutti gli italiani dalla Lombardia alla Sicilia
Nell'istruzione la sua unitarietà nella sanità e poi si vada oltre
Beh è così Roberto e se non è così quando non è così e anche peggio perché se si vinto produce per non farlo essere così
L'elemento che si inserisce chi lo inserisce quando l'interesse nazionale veramente guardate si rischia di non sapere che cosa si è fatto uso la battuta ma sono convinto di questo
Che dicevo prima nell'incontro stampa
Fini dice
Non siamo la Francia più non siamo ancora la Germania
Stiamo attenti di non venne di non diventare la German Cia
Cioè un qualche cosa che non esiste né in teoria né in pratica un mostro istituzionale che non vogliono gli italiani sull'altre questioni che sarebbero importanti rapidamente sull'impresa sociale siamo d'accordo l'abbiamo votate
Vediamo di mettere se manca questo il mitico un impegno perché
Il Senato
Vada avanti
Questa questa legge tra l'altro questo ci dimostra che il sistema parlamentare ha bisogno di riforme profonde
Perché in un bicameralismo perfetto diventa un'incursione a volte a volte no a volte si te non poter andare avanti sulle questioni che sarebbero fondamentali dell'istruzione del lavoro
Beh rispondo a Marco perché mi è più semplice perché Bisignani mi ci vorrebbero altri dieci minuti
Io considero prima voglio dirti una battuta scherzosa si alleggerisce diciamo che voi ce la state mettendo tutta per farci vincere la prossima volta diciamo in questo quasi quasi state diventando più bravi di come siamo stati noi dal novantotto al due mila uno però
Però
Ci potete sempre avere la speranza vede diciamo anche da noi anche da parte nostra non si scherza cioè se la palla in area
Sì è sì appunto che questa è la cioè diciamo se la fa allenare a e l'alter sino la speranza che un altro terzino mediano la prenda con le mani c'è sempre io credo che il dibattito
Nel centro sinistra questo volesse dire comunque io la penso così è del tutto evidente
Che
Sarebbe folle se le scelte che sono state fatte in leggi o in riforme dal centrodestra per le parti che sono compatibili con le nostre impostazioni programmatiche se diciamo elezioni rimarranno perché altrimenti e e e la follia assoluta
Detto questo ci sono punti sia sulla scuola rispetto alla legge Moratti
Sia rispetta le questioni del lavoro che sono diverse e sono depositate in Parlamento in Parlamento c'è la nostra Carta dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori
Le nostre proposte di riforma degli ammortizzatori sociali e del processo sul lavoro queste sono le nostre impostazioni se vinciamo queste sono le nostre impostazioni il resto è se è compatibile noi sappiamo che bisogna fare i conti con la flessibilità ma vogliamo che sia una flessibilità sostenibile che non produce precarietà
Anzi abbiamo tutti il dovere di dare dei diritti nuovi a quei lavoratori che chiamiamo atipici perché non sappiamo come definire che diritti non hanno e che sono di formazione di possibilità di andare da un lavoro all'altro perché la flessibilità anche questo di previdenza di assistenza di altre di altre scelte sull'istruzione non
Diciamo non dico niente mi rimetto alle posizioni che sono conosciute
Anche qui però sono proposte che il centro sinistra non non solo i DS si possono non condividere ma sono proposte che ci sono con una solo sottolineatura
Può darsi che mi sbagli ma non credo io credo che la prossima frontiera
Di un'applicazione concreta della sussidiarietà sarà per la scuola da lì dell'infanzia da zero a tre anni
Le può essere costruito a livello delle città nei rapporti con i comuni e con le cooperative ci sono esperienze di cui tra l'altro voi siete protagonisti io l'ho conosciuta attraverso di voi a Firenze ci sono le possibilità di costruire una risposta
Ai bambini non solo alle famiglie ma prima di tutto ai bambini
E agli immigrati
Che saranno bambini che verranno qui o nasceranno qui e che dovranno essere al di là del colore della loro pelle cittadini come nostre quindi cominciare fin dall'inizio a misurarsi con gli altri loro coetanei anche se hanno
Pochi mesi o pochi anni
Loro velocemente due punti due innanzitutto due flash sulla scuola bisogna lavorare di più siamo un po'più indietro però bisogna bisogna andare avanti perché questo nome non non con un nota bene che abbiamo fatto anche lo scorso anno
Lei non chiediamo soldi alla scuola privata perché non ce ne può fregare di meno noi chiediamo la possibilità che le famiglie possano mandare i figli nella scuola di qualità che vogliono e come dice Blair
Come ha detto Blair
Da questo punto di vista sulla scuola la libertà di scelta non è contro i nostri principi ma è i nostri principi su questo siamo grandemente blairiani
Comunque
Mi sembra che così come sulla sanità io credo che sia evidente
Che ci si si debbano avere dei dei minimi principi
E prestazioni garantite dallo Stato perché non siamo
Voglio dire all'anno zero della civiltà quindi credo che ci siano alcune alcuni paletti di fondo che debbano essere
Fissati
Io raccolgo innanzi tutto però il fatto che questa sera è stato un esempio di come si può dialogare effettivamente per trovare soluzioni per il bene del Paese
Anche lo scambio di proposte tra Chiti Follini Formigoni Salvo andò accolte uno dall'altro dicono esattamente quello che noi intendiamo per riformismo cioè l'ha fatto di poter fare delle scelte che riguardino il bene del popolo
Peraltro su questo forse abbiamo una risposta alle due posizioni che va detto prima Marco Follini cioè le riforme con consenso nella società riforme massimaliste ce l'abbiamo un altra che forse sono le riforme con un ampio consenso parlamentare che sono quelle che forse garantiscono di più tutti
Anche per evitare di far la fine del Messico degli inizi del Novecento in cui arrivava Pancho villa tirava Gebbia tutto arrivava quell'altro tirava via con l'aveva fatto Pancho villa dopodiché tutte immessi conosce ancora risollevato quindi nostro problema non è di fare la fine di un ibrido fra la Francia e la Germania ma di far la fine dell'Argentina
Che è un po'peggio
L'ultimo aspetto e questo che mi premeva sottolineare il riformismo si capisce allora che non è nelle etichette ma nei fatti
Quindi noi chiediamo a tutti gli schieramenti politici di lavorare di più sui contenuti e meno sulle alchimie
Interni agli schieramenti o la demonizza con demonizzazione reciproca dentro gli schieramenti e tra gli schieramenti tra loro
Come abbiam detto sempre lo scorso anno non bisogna aver paura di essere uniti di lavorare insieme per il bene del Paese e il Paese premierà chi lavora così
L'ultimo aspetto così rispondiamo anche giornalisti sperando che lo capiscano qual è la nostra posizione noi abbiamo il problema di vivere
Non di chi comanda
Questa è la nostra Paul
Dica gran
Lo
Sciopero