"Radio Carcere" rubrica di informazione sulla realtà carceraria e sui diritti della persona detenuta (argomento della puntata: la protesta nonviolenta in corso nelle carceri italiane. Il diritto alla salute in carcere. Il caso di Gaetano Ruggiero, attualmente detenuto nel carcere di Salerno, che sta diventando cieco a causa della detenzione. La morte dei detenuti nelle carceri italiane. La proposta di Enrico Buemi per favorire il lavoro in carcere)

In nome del popolo italiano intercomunale
Trentacinque del codice di procedura penale
Voi italiani l'appello di Palermo seconda sezione
Cinque aprile mille novecento
Buonasera e ben trovati l'ascolto di radio carcere da parte di Riccardo Arena questa sera Radio Carcere notizie dal carcere notizie
Che sono tante che purtroppo spesso non vengono pubblicate sugli organi di stampa
Nazionali organi di stampa evidentemente affaccendati su questioni che ritengono più importanti rispetto alla realtà del carcere e della giustizia
In Italia
è doveroso iniziare questo nostro piccolo notiziario con degli aggiornamenti per quel che concerne la protesta non violenta che le persone detenute in circa novanta istituti di pena
Hanno iniziato il diciotto ottobre protesta non violenta dicevo che è finalizzata a chiedere al Parlamento italiano al governo italiano soltanto l'applicazione della legge pensate insomma in Italia e in circa novanta istituti di pena ci sono tantissime persone detenute che sono in carcere perché stanno espiando evidentemente
La loro il loro debito con la giustizia ecco ci sono tantissime persone detenute che con atti non violenti stanno chiedendo allo Stato italiano soltanto l'applicazione
Della legge
Per parlare poco della protesta non violenta in atto negarci italiani partiamo subito da una visita che
Due consiglieri
Regionali hanno fatto nel carcere si Rebibbia sezione femminile
Il sovraffollamento del carcere di Rebibbia al limite lo hanno detto i consiglieri regionali Loredana Berté Mezzabotta e il consigliere provinciale Cecilia D'Elia dopo una visita nel carcere femminile di Rebibbia
Secondi di consigliere la protesta delle detenute incomincia da undici giorni fa e che coinvolge cinquanta calci in tutta Italia si svolge nel totale disinteresse del governo
Ed anche dei mezzi di comunicazione che salvo rare e lodevoli eccezioni non parlo del dramma dei detenuti speriamo di far parte di queste eccezioni
Mezzabotta ed Elia hanno sottolineato che le detenute sono persone che hanno sbagliato e stanno pagando
Ma hanno il diritto di veder rispettati
I loro diritti ed hanno chiesto per queste ragioni intervento immediato del governo per affrontare i problemi carcerari ma approvo per rimanere in tema sulla protesta non trenta in atto nelle carceri italiane sentiamo proprio gli ultimi aggiornamenti su questa protesta
Non violenta
E lo faremo poco attraverso la voce di Vittorio Antonini che è coordinatore nazionale
Di papi onde che associazione che è stata la promotrice di questa protesta non violenta che sta col riguardando ormai quasi tutte le carceri italiane sentiamo Vittorio Antonini
Ai microfoni di Radio radicale di radio carcere c'è Vittorio Antonini coordinatore nazionale dell'associazione Pavilion buonasera Vittorio guarderà
Allora Vittorio ci puoi informare sulle ultime notizie della lotta non violenta intrapresa nelle carceri italiane al diciotto ottobre
Che include informazioni fondamentali sono quelle che la protetta di tali estendendo abbiamo ricevuto notizie da Tolmezzo altre notizie ancora latina cura i ragazzi di Voghera e dal carcere di Priolo
Ho prosegue la protesta ovviamente in modo assolutamente massiccio in Sicilia ormai credo siano diventati diciassette gli istituti coinvolti Vittorio Antonini quanti sono attualmente le carceri che hanno aderito alla lotta non violenta quindi solo nell'impiego ed ai calcoli
Approssimativi che noi facciamo sono oltre novanta istituti quelli coinvolti nella protesta
Ci sono alcuni istituti nei quali i ragazzi hanno definito legittimamente dito spendere per qualche giorno la protetta per poi riprenderla
Eccetto in più di qualche carcere ultimamente anche nel carcere diretti abbiamo sono tutte scelte assolutamente legittime ma la nostra indicazione e quella di proseguire la protetta con le forme e nei tempi che ogni carcere decide in un modo diciamo così autonomo perché lo ripetiamo ripetiamo quello che abbiamo già scritto nelle lettere inviate a tutti i carceri questa protetta deve ricalibrata sui tempi lunghi perché c'è l'ipotesi concreta che sarà necessario arrivare anche fino a Natale
Per tutta una serie di ragioni che sono quelli appunto di il la necessità di smuovere il mondo politico e il mondo dell'informazione
Pure no relazione ecco Vittorio Antonini quindi prosegue la protesta non violenta ma tu prima mi dicevi proprio
O constatando la l'inerzia la l'immobilità del mondo della politica di fronte a questa protesta non violenta e le richieste delle persone detenute mi dicevi mi confessarvi una tua preoccupazione volevi fare Bobo un appello perché questa protesta
Si mantenesse comunque non violenta e pacifica anche se la politica sembra volerla ignorare
Diciamo anche a tutti quanti che davanti a questo silenzio del mondo politico e ad una torta di immobilismo di tutti i gruppi parlamentari lo ripeto di tutti i gruppi parlamentari
Potrebbe essere come dire interpretata come una torta di menefreghismo che suona alle orecchie di tanti di noi come un incitamento alla rivolta
Ecco tutto questo atteggiamento da parte di tutti i gruppi parlamentari
è semplicemente vergognoso ma noi non dobbiamo come dire cadere nella disperazione nessuno deve cedere alla ricreazione
Va assolutamente conservata il carattere pacifico di Quetta protetta in ogni carcere non CP
Come dire non ci di tanti mai di discutere di programmare tetti Mana perché ti Mana le forme e i tempi della protetta assolutamente pacifica
Di comunicarlo all'esterno di comunicarlo agli altri carceri di comunicarlo a Radio Carcere
Un altro aspetto di questa lotta non violenta intrapresa le persone detenute colpisce ma insomma
Delle persone ristretti in luoghi dello Stato come sono le carceri intraprende una lotta non violenta per chiedere soltanto l'applicazione della legge chiedono legalità pongo in S questa lotta non violenta attraverso varie forme
E non è facile di certo avere fantasia i luoghi tristi come il carcere eppure gli organi di stampa poco si occupano della cronaca di queste varie forme di lotta non violenta inventate
All'interno dalle carceri delle persone
Detenute
è un'omissione grave da parte degli organi di stampa o sbaglio
Noi abbiamo già infetta anche alcune iniziative da attuare all'eterno pere
Richiamare alle loro responsabilità di dirigenti dei mass media nazionali indolori instabilità di carattere civile in coma nel senso che riteniamo che sia un dovere proprio da parte loro informare i cittadini
No soltanto di ciò che succede normalmente come dramma quotidiano nelle carceri ma anche di ciò che i detenuti stanno mettendo in piedi e c'è una battaglia di civiltà che chiede riforme del sistema penitenziario
Dalla protesta non violenta in atto nelle carceri italiane e che ha come scopo quello di chiedere al Governo l'applicazione delle leggi penitenziarie
Passiamo a una realtà anzi ha una storia di ordinaria negazione del diritto alla salute in carcere
Chi ascolta Radio Carcere conosce questa storia che vi stiamo raccontando ma di Radio Carcere siamo abbastanza testardi magari non siamo intelligenti ma siamo testardi e insistiamo a ripeterla ed andare avanti
La storia di una persona detenuta in un carcere italiano che stando in carcere assunto una malattia agli occhi questa malattia non viene ben curata e a causa della mancanza di cure mediche questa persona perde un occhio
Ma non basta stando in carcere non viene prestata a questa persona detenuta una sufficiente assistenza medica e ora queste persone detenuta sta rischiando di diventare cieco in carcere
Cieco in nome del popolo italiano questa persona si chiama Gaetano Ruggiero a trenta due anni è detenuto o almeno lo era fino a pochi giorni fa nel carcere Poggioreale di Napoli
Mentre radio carcere divulgava la notizia emblematica che era Clint se le storie di tante altre persone ritenute non curate di Gaetano Ruggiero
Mentre addirittura dei parlamentari come Siniscalchi Cennamo Chiaromonte proponevano al ministro Castelli un'interrogazione parlamentare
Per far presente il caso di Gaetano Ruggiero che sta diventando cieco in carcere mentre si mobilita vanno persone come Rosalba di Bologna e altri cittadini liberi mente si mobilita vanno deputati di Napoli
Consiglieri regionali la Regione Campania mentre sì impegnavano do Sul casi Gaetano Ruggiero anche giornalisti i vari quotidiani
E tra questi anche Giuliana caso del l'articolo di Napoli mentre succedeva tutto questo mentre non si incontrava neanche una persona che non fosse d'accordo nel dare le giuste cure Gaetano Ruggiero
Bene mentre accadeva tutto questo
Una mattina
Di qualche giorno fa credono Ruggero alle sei veniva trasferito dal carcere Poggio Reale di Napoli a un carcere doc che se è possibile e anche peggio di Poggioreale ovvero il carcere forni di Salerno noi di Radio Carcere sappiamo che questa battaglia su rispetto al del diritto alla salute in carcere non è facile non si risolve in due battute non si soldi in due puntate non si risolve neanche in un'interrogazione parlamentare in un Paese civile basterebbe in Italia non basta
E quindi con ostinazione continuiamo ad informarvi continuiamo a capire come risolve il problema di spietato Ruggiero che sta diventando cieco in carcere il problema che non è soltanto di Gaetano Ruggero ma è un problema che riguarda tutte quelle persone detenute che in carcere oggi in Italia si vedono negato il diritto alla salute per questa ragione abbiamo contattato il dottor Giulio star Ninì
Che è responsabile dello staff medico del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del ministero dalla giustizia ovvero un medico ed è anche un dirigente del DAP che ha saputo del caso di Gaetano Ruggiero
E da noi interpellato ci traccia una soluzione sul caso di Gaetano Ruggiero
Ai microfoni di Radio radicale di Radio Carcere
C'è il dottor Giulio star Ninì che responsabile dello staff medico del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria
Del ministero della giustizia nonché presidente della società di medicina e salute
Penitenziaria buona sera dottor Salvini collaterale
Ecco tutto il Savini lei sa che radio carcere
E così per caso imbatte si è imbattuta nel caso di Gaetano Ruggero persona detenuta prima nel carcere di Poggioreale adesso purtroppo in carcere di Salerno
E che a causa di una malattia assunte in carcere ha già perso un occhio e adesso rischia di diventare cieco lei si è interessato al caso
Di Gaetano Ruggero proprio come era preoccupa i responsabili e lo staff medico del DAP qual è la sua valutazione e le possibili soluzioni
Io sono stato interesse offerto successivamente tra agli organi di stampa che mi hanno diciamo contattato si è trattato di un contatto con un un suo collega del dell'unità
Che grazie radio carcere venuto a conoscenza delle problematiche ci siamo tutti in attesa nostro della conoscenza che era stato già presentato anche un'interrogazione parlamentare sul caso
Mi sono fatto avere la documentazione devo dire che la persona era stata visitata nei vari istituti dove la soggiornato fino a Poggioreale dove io parlo quindi di una quindicina di giorni orsono l'avevo lasciato ora non so che in un altro istituto
E purtroppo la riammissione della diagnosi
E che irreversibili tra del danno
Ecco però cosa si può fare per cercare una soluzione una possibile cura
Di Gaetano Ruggero cosa voglio dire che se Gaetano Ruggiero è affetto da una malattia Gil degenerativa grave agli occhi questo non significa che va lasciato non qui lautamente assolutamente no intanto abbiamo disposto
Di proseguire i periodicamente
I controlli specialistici sulla persona poi si necessario valutare la possibilità di il se non ci sono ostacoli dal punto di vista via penalistico ora io non non ho competenze su cui sul sui problemi che possono in effetti impedire o meno al trasferimento del signor Gaetano Ruggero persona oltretutto magari che in una grande città dove può essere presente un centro mostro tutto malato logico di rilievo come potrebbe essere quella Capital di Milano
Sì possiamo valutare era ovviamente alla direzione generale se ne ha la responsabilità esce altre tre già consigliere ardita la possibilità sentore consultando cit con le autorità
Campane la possibilità di un trasferimento in un istituto dove magari è più possibile poi vedere degli specialisti che
Che si erano diciamo all'avanguardia su cui problematiche
Di questo genere ecco tutto sta mini quindi lei ci sta dicendo che anche voi del da
Up del ministro della Giustizia state pensando
Tra le soluzioni per cercare una cura Gaetano Ruggiero state pensando a organizzare un trasferimento in un ospedale specializzato per vedere se c'è una cura
Chi può seguitare vista diventare cieco Gaetano Ruggiero Creta decide ovviamente non dall'Istituto per il soggiorno attualmente ma trasferendo nell'istituto della città atto del sette per cento talmudico e come tra l'altro il moderno stava percorrendo io mi riprometto appena tornato da missione all'estero col turco riparlarne con il direttore generale ho lasciato signor Gaetano Ruggiero centosei di porcellana però che doveva pur fare attorno al in un altro istituto della campagna
è come se lo trasferì a parte che non era mai stato nel centro clinico ma nei padiglioni Napoli del carcere Poggioreale ma poi è stato trasferito trasferite non si capisce bene perché nel carcere Forni di Salerno
Ecco ma il da pay hanno e hanno e alla Corea conoscenza dissodamento e sito troviamo ad alti livelli anche a livello di residenza
Del ripeto abbiamo privato per i controlli tossico apparso se non ci sono ostacoli di carattere giuridico che che impediscono il procedimento che travolge ero dovremo valutare proprio dalla direzione generale non certamente io
Conosce il mio ruolo è quello di tecnico
La possibilità comunque di di agire come le le Pellicano poc'anzi
Quindi ecco il DAP è anche consapevole del fatto che Gaetano ha comunque diritto a una possibilità di cura tutto sta nel grazie per il suo interessamento per il caso di Gaetano Ruggiero e per il suo lavoro in generale non mancherà occasione al suo rientro da Strasburgo di sentirci nuovamente anche vere darci novità anche sul caso di Gaetano Ruggero
Lavoro che che il progetto a favore del che tutta la popolazione detenuta non solo Ruggero darci ancora
Queste dunque le parole e la anche la la promessa di interessamento del dottor Giulio star Ninì che è responsabile dello staff medico
Delle DAP sul caso di Gaetano Ruggero che detenuto nel carcere Forni di Salerno sta diventando cieco a causa di una adeguata
Cura medica lo ripetiamo radio carcere il caso di Gaetano Ruggero interessa non soltanto proprio per Gaetano ma anche perché il caso di Gaetano Ruggiero rappresenta bene la negazione del diritto alla salute in carcere che chissà quante persone anonimi detenute patiscono ogni giorno nelle carceri italiane
Ora vi lasciamo l'ascolto di un documento che riteniamo non non necessiti nessun commento e lo destiniamo idealmente alle persone che sono libere e che forse non si rendono conto quante volte in carcere in istituti dello Stato nel due mila e quattro una persona non riceve adeguate risposte e viene lasciata sola al suo destino
Primo gennaio del due mila e quattro carceri Regina Coeli una persona detenuta di quarantun anni si uccide con il gas nella sezione di isolamento lo ritrovo con un sacco di plastica sul volto lavabo e forma letto gas aperta
Questa persona detenuta era disperata verso il lavoro che svolgeva all'interno del carcere nove gennaio due mila e quattro carceri Poggioreale Arturo Raia trent'anni si impicca in cella era detenuto da meno di quarantotto ore diciotto gennaio due mila e quattro calci Santa Maria Capua Vetere Mario mini chino quarantasette anni si impicca un lenzuolo avvolto a formare una sorta di corda
Ventiquattro gennaio due mila e quattro carceri Trani una detenuta italiana sessant'anni ritrovata morta nella doccia dalle altre detenute e accasciata a terra sotto l'acqua che continua a scorrere
Quattordici febbraio due mila e quattro carcere Regina Coeli Antonio Carlos da Silva Vidal quarant'anni brasiliano si suicidò impiccandosi in cella era in carcere da tre giorni
Sedici febbraio due mila e quattro carceri Bibbia Franco Marrone quarantun'anni tossicodipendente muore all'ospedale Sandro Pertini
Diciotto febbraio due mila e quattro carceri di Como Oscar battuto in cinque anni originari di Bari e residente a Como muore dopo aver aspirato il gas dal fornelletto della sua cella per superare una crisi di astinenza da stupefacenti
Diciannove febbraio due mila e quattro carceri di Cagliari Ornella porco quarantacinque anni viene trovata morta nella sua cella le cause della tragedia sono ancora oscure
Venticinque marzo due mila quattro carceri Regina Coeli Angelo Ferretti quarantaquattro anni sofferente da tempo di una grave patologia cardiaca muore in cella
Ventinove marzo due mila e quattro carceri Salerno Rosina Marotta cinquantasei anni durante la notte ha un valore e viene trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio ma quando vi arriva dopo l'una e quarantacinque è già morta
Sette maggio due mila e quattro carceri Vibo Valentia Carmelo turno trentasette anni di Napoli si toglie la vita impiccandosi con un lenzuolo la finestra sette maggio due mila e quattro calci di Pescara Nicola Labate trentotto anni muore all'ospedale di Pescara dove era stato trasportato d'urgenza dal carcere dopo che aveva lamentato forti dolori all'addome
Tredici maggio due mila e quattro carceri Avezzano Mohamed arruffati vent'anni marocchino muore nel carcere di Avezzano dopo essersi impiccato della cella dove era stato trasferito poche ore prima diciotto maggio due mila e quattro calci Buon Cammino Samuele vivi ventinove anni cagliaritano muore in cella durante la notte
Venti maggio due mila e quattro carceri Gorizia Davide Benati vent'anni originari di Udine ci uccide impiccandosi in cella
Ventiquattro maggio due mila e quattro carceri Forlì Giuseppe Bellucci Reggiani cinquantatré anni si impicca in cella
Ventisette maggio due mila e quattro calci di Poggioreale Salvatore Freya cinquanta gli anni viene trovato riverso a terra nella sua cella privo di vita era da tempo malato
Trentuno maggio due mila e quattro calci di Vibo Valentia un detenuto italiano di quarantatré anni si suicida durante la notte impiccandosi con un lenzuolo era stato arrestato solo tre giorni prima
Sei giugno due mila e quattro carceri Bologna beh mica lo so dice trentotto anni di origine bosniaca si impicca nella sua cella era stata prelevata solo ventiquattro ore prima dal campo nomadi di via Pérignon nella quale era agli arresti domiciliari
Sette giugno due mila e quattro calci Siracusa Vincenzo De Rosa quarantadue anni si impicca in cella
Undici giugno due mila e quattro calci Sollicciano calette detenuto algerino trentaquattro anni si uccide nella sua cella impiccandosi rinforzi delle sbarre di cemento apposti in seguito alle ben note evasioni
Il giorno precedente un altro detenuto aveva tentato il suicidio nell'identico modo
Dodici giugno due mila e quattro carceri Bologna un detenuto italiano trentaseienne si impicca alle sbarre della finestra della sua cella utilizzando un k-way il cadavere viene trovato da un agente di polizia penitenziaria che solo venti minuti prima era passato davanti alla cella e lo ha visto ancora invita dodici giugno due mila e quattro calci di Torino Roberto Leo trentanove anni muore in carcere mentre sta facendo il suo lavoro da scopino
Tredici giugno del due mila e quattro camicie di Brescia un detenuto palestinese di venticinque anni si impicca in cella lo trovo dall'altra i suoi compagni era stato arrestato da meno di un mese con l'accusa di furto tredici giugno due mila quattro calci lanciano Tommaso Bolletta trentasei anni viene trovato senza vita nella sua cella era stato trasferito dal carceri lanciano
Dopo la scena è il momento di socialità è andato in bagno e dopo un quarto d'ora non è stato più diviso tornare è stato trovato privo di vita con avvolto al collo un giubbino
Quattordici giugno due mila quattro carceri Carinola Raffaele Ascione cinquant'anni si accascia a terra nella sua cella e subito soccorso ma muore durante il trasporto all'ospedale di Caserta
Venti giugno due mila e quattro calci Torino Ludovico De Santis sessantanove anni malato di tumore muore in carcere
Ventuno giugno due mila e quattro calci Sollicciano Giuseppe Mazzantini trent'anni viene trovato morto nella sua cella
Ventotto giugno due mila e quattro carceri Sulmona Francesco Di Piazza cinquantotto anni si impicca con le stringhe delle scarpe la grato della sua cella era stato trasferito a Sulmona nel marzo scorso proveniente recarci lanciano
Ventinove giugno due mila e quattro Livorno Domenico Guzzanti cinquant'anni si impicca con la cintura dei pantaloni nella sua cella già tre giorni prima aveva provato a farla finita usando una bomboletta di gas da campeggio infilato in una busta
Primo luglio due mila e quattro carceri di Ivrea Sala dal budget ventott'anni di nazionalità marocchina detenuto da poche settimane si impicca dopo aver scritto un biglietto in cui chiede di non avvisare la famiglia
Primo luglio due mila quattro ospedale di Barletta Vincenzo Milano trent'anni muore all'ospedale di Barletta vi era stato trasportato di urgenza per essere curato dalle ferite riportate durante la cattura
Due luglio due mila e quattro calci di Frosinone Nicola Edolo trentasette anni rumeno
Si impicca le sbarre della propria cella in carcere a quarantacinque giorni non aveva rispettato un decreto di espulsione dall'Italia dato lì come pena alternativa per furto
Due luglio due mila e quattro carceri Cassino Carmelo Giuliano cinquantadue anni muore per un tumore alla gola all'ospedale dov'era stato ricoverato da due settimane proveniente dal carcere di Cassino
Undici luglio due mila e quattro carceri Padova alla credo locale trentacinque anni di origini pugliesi si uccide infilando la testa in un sacchetto di plastica riempito di gas stava scontando le ultime settimane di pena tredici luglio due mila e quattro carceri Napoli Secondigliano Francesco Racco cinquantotto anni muore la mattina del tredici luglio l'ospedale Caldarelli Napoli dopo una crisi notturna HC Secondigliano dov'era detenuto da tempo era gravemente malato e al momento del ricovero in ospedale pesava solo trentanove chili
Sedici luglio due mila e quattro carceri Milano San Vittore Michele Profeta cinquantasei anni muore per infarto ventuno luglio due mila e quattro carceri Lecce un detenuto brindisino di venticinque anni si impicca con un lenzuolo nella sua cella
Ventidue luglio due mila e quattro calci di Verona cristiano Orlandi ventisei anni viene ritrovato morto nel letto della sua cella soltanto pochi minuti prima era stato a colloquio con la madre le cause della morte sono ancora tutte da accertare
Ventotto luglio due mila e quattro carceri Busto Arsizio un detenuto dominicano e trentaquattro anni in carcere da solo quattro giorni si impicca in cella
Trenta luglio due mila e quattro calci Livorno Carlos cinquant'anni cileno si impicca nella sua cella del carcere livornese delle Sucre fabbricando sì un cappio con le fibre di nylon dei sacchi dell'immondizia delegando lo alle sbarre della finestra
Carlos era in attesa di giudizio
Primo agosto due mila e quattro carceri San Vittore di Milano Shipping trentaquattro anni di nazionalità cinese muore di tumore era in carcere da quattro mesi vanno conoscendo l'italiano non riusciva a comunicare con nessuno lascia la moglie e un bambino
Quattro agosto due mila e quattro carceri Sassari Salvatore Tommassini quarantaquattro anni detenuto nel carcere di San Sebastiano muore al Policlinico di Sassari dov'era stato ricoverato con l'intervento chirurgico a un occhio
Sette agosto due mila e quattro calci Regina Coeli un detenuto italiano di vent'anni si toglie la vita ignorando il gas della bomboletta con cui cucinava nella sua cella ragazzo a fine maggio erano stati revocati gli arresti domiciliari
Tredici agosto due mila e quattro calci Poggioreale Pasquale Scognamiglio settantanove anni detenuto per reati comuni si impicca nella sua cella del centro clinico di Poggioreale avrebbe terminato la pena entro pochi mesi
Tredici agosto due mila e quattro calci di Vercelli Giovanni D'Andrea trentotto anni si uccide con il gas della bomboletta
Quattordici agosto deve quattro calci Secondigliano Namir apri per ventisei anni di origini marocchine muore per arresto cardiaco forse il suo cuore ha ceduto per il gran caldo e l'insufficiente circolazione d'aria nella cella che condivideva con altri sei detenuti sedici agosto due mila e quattro calci Sulmona Camillo Valentini cinquant'anni sindaco del Comune di Roccaraso
Arrestato la notte tra il tredici e quattordici agosto per concussione si uccide nella cella dei nuovi giunti infilandosi un sacchetto di plastica sopra la testa
E i lacci delle scarpe a serrare la gola via toglie il respiro diciassette agosto due mila quattro calci Poggioreale Bruno De Martino trentasei anni viene trovato morto nel letto
Della sua cella i compagni di detenzione scrivono al quotidiano il Mattino e affermano c'era un nostro amico il suo nome era Bruno De Martino purtroppo adesso non c'è più è morto l'otto luglio
Il giorno prima era andato dal medico perché si sentiva poco bene il medico gli ha dato un medicinale dicendogli che stava bene ma purtroppo la mattina non si è più svegliato
Ventidue agosto due mila e quattro Caccini Frosinone Basile Tanase ventott'anni di nazionalità rumena sin pinte in cella il giovane allegato il laccio di una scarpa da tennis a una sbarra E c'è infilato a testa
Ventisei agosto due mila e quattro carceri Como Sergio la Scala ventott'anni muore in cella per un'embolia polmonare il sul suo caso in corso un'inchiesta della procura di Como
Trentuno agosto due mila quattro capace di Belluno Massimo metterle trent'anni si impicca nella sua cella era in attesa di giudizio
Prima di uccidersi ha scritto un biglietto nel quale proclama la sua innocenza al funerale gli amici espongono un cartello su cui è scritto ingiustizia è fatta
Sarai sempre con noi
Primo settembre due mila e quattro calci di Padova Giugliano Giulioli settantaquattro anni muore in carcere sembra per un'allergia
Due settembre due mila e quattro calci lecco un detenuto romeno di quaranta anni si impicca in cella com'era stato arrestato lo scorso febbraio ed era in attesa di giudizio
Sei settembre due mila e quattro carceri Sassari un detenuto di origine bosniaca di tre
Tre anni si uccide impiccandosi sette settembre due mila e quattro carceri Livorno Luca Visconti trentasei anni originario di Merano si impicca con le lenzuola grado nel bagno della sua cella
Undici settembre due mila e quattro calci di Padova Paolo Marchiello quarantaquattro anni muore in cella per infarto cardiaco doveva scontare una pena minima sarebbe stato libero entro un mese quindici settembre due mila e quattro carceri Civitavecchia una persona detenuta polacca di quarantacinque anni si impicca con la cintura dei pantaloni all'interno della sala Hobbit e la casa circondariale di Civitavecchia
Venti settembre due mila e quattro calci Sassari un detenuto marocchino di venticinque anni si uccide in cella
Ventidue settembre due mila e quattro calci di Piacenza
Che male trentadue anni algerino muore in cella sette ore dopo l'arresto dieci ottobre due mila e quattro carcere Don Bosco divisa Alessandro si impicca nella sua cella
Questa la drammatica lista delle persone detenute ignote vittime della illegalità vigente nelle carceri italiane ringraziamo per la collaborazione ristretti orizzonti
Passiamo all'altro argomento il lavoro in carcere
Lavoro che dovrebbe essere per quella che è una pena che in parte retributiva in parte rieducativa
Lavoro dicevo che dovrebbe essere la strada principale
Per i circa cinquantasei mila detenuti ristretti negarci italiane e invece così non è anche se poi spesso alcuni programmi televisivi ci vogliono far credere il contrario ma guardiamo invece alla realtà
Sono pochi e soprattutto svolgono attività dei qualificati tipo Polizia mensa cucina i detenuti lavoratori
Che sono andati diminuendo negli ultimi dieci anni è questo il quadro tracciato dall'associazione Antigone in un rapporto ancora inedito sull'inserimento lavorativo dei detenuti
Il carcere specifica Antigone offre sempre meno possibilità di lavoro e questo nonostante quattro anni fa
Si sia varata la cosiddetta legge Smuraglia che per vede sgravi contributivi e fiscali a favore delle cooperative sociali alle aziende pubbliche o private che decida di impiegare
Detenuti sempre in base a questo studio svolto da Antigone la causa di questa cronica mancanza di lavoro Esterno all'interno
Del carcere è dovuta da un lato al sovraffollamento che è un po'il cancro dei carceri italiane pensate che da dodici mila duecentosettantuno i detenuti che mi centonovanta si è passati a circa cinquantaquattro mila duecentotrentasette alla fine del due mila e tre
E l'altro dato che impedisce uno sviluppo del lavoro interno del carcere sono poco le caratteristiche della popolazione
Detenuta tanto che un terzo di questa popolazione costituita da cittadini stranieri spesso senza regolare permesso di soggiorno ma vediamo anche quella
Che è attualmente la fotografia
Del lavoro all'interno del carcere
Chi lavora quanti lavorano e soprattutto che il lavoro che lavoro che lavoro fanno
L'ultimo dato disponibile che risale al trenta giugno del due mila e tre indica in tredici mila seicentotrenta il numero dei detenuti che lavorano però è un dato che va approfondito e va capito perché se fosse così già sarebbe una bella notizia
Si tratta infatti per lo più di lavori dei qualificanti all'interno del carcere undici mila centonovantotto persone detenute sono impiegate alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria
E e svolgono per la maggior parte le cosiddette attività domestiche pulizia mensa segretariato soltanto due mila e quattrocento lavorano in proprio o alle dipendenze di datori di lavoro Esterni
Complessivamente fa notare Antigone lavorazioni portate all'interno del carcere da enti esterni occupano soltanto trecentocinquanta detenuti su circa cinquantasei mila persone detenute
Presenti si tratta conclude Antigone quasi esclusivamente di lavori organizzati e gestiti da cooperative sociali proprio partendo da questo da questo dato ultimamente proprio questi in questi giorni l'onorevole Enrico Buemi che è Presidente Comitato carceri della Camera
E mentre girava appunto per le carceri del sud ha proposto una soluzione ovvero quella di incrementare il lavoro all'interno del carcere
E magari proponendo le persone detenute di lavorare ma con un reddito diminuito in maniera tale da a favorire le aziende ad investire nel lavoro nel lavoro del carcere è soltanto un un idea che deve essere chiaramente bende sviluppata
Questa proposta però quest'idea ha trovato anche il consenso di Jole Santelli che sottosegretario
Alla alla giustizia che si è vista d'accordo con l'onorevole Buemi
All'intervento legislativo per migliorare per incrementare il l'attività lavorativa all'interno del carcere e proprio po'partendo dall'idea che magari proprio perché stai in carcere
E si gli si dà o una possibilità di lavorare con quel punto magari lo stipendio può essere un po'ridotto e così però diffondere il lavoro all'interno del carcere per questa ragione abbiamo ascoltato intervistato l'onorevole Enrico Buemi che ci ha spiegato ai microfoni di Radio Radicale proprio le ragioni di questa sua idea che probabilmente si concretizzerà in un disegno di legge
Ai microfoni di Radio radicale di radio carcere c'è l'onorevole Enrico Buemi Presidente Comitato Carceri della Camera buonasera onorevole buonasera onorevole abbiamo dato la notizia di una sua proposta
Per incrementare il lavoro in carcere proposta che implicherebbe
Una diminuzione dello stipendio per chi lavora in carcere purché le aziende investano nel lavoro in carcere a sua proposta ha anche ricevuto la l'approvazione del sottosegretario alla Giustizia Jole Santelli ecco ci vuole
E rappresentare brevemente questa sua proposta
Ma guardi rivela riflessione non ancora una proposta vera e propria era una riflessione al seguito di incontri che ho avuto con la popolazione detenuta del nostro Paese
Tra le tantissime richieste si riferiscono ad a molte delle problematiche quello e e nulla più rilevante prevalenza dire al novanta per cento dei lavori in calce detenuti chiedono di poter lavorare
Non vogliono stare nell'occhio vogliono concorrere alla loro al loro vento alla loro riabilitazione sociale attraverso il percorso del lavoro vogliono concorrere alla sorte le proprie famiglie allora
A me ha fatto maturare convincimento che l'attuale invece no amento della remunerazione delle perché ne sia modificare ovviamente non riducendolo in maniera drastica ma riducendolo in modo tale da rendere competitivo il sistema dare la possibilità a molti più chiedo voti di lavorare e rimettere in moto questo percorso oppositivo lavoro a un costo minore lavoro a un maggior numero di detenuti
Un lavoro costo minore portando maggiore lavoro perché è diventata appetibile per l'impresa e quindi si sviluppa questo equivale a spirale politici che dovrebbe fare crescere a mio avviso dal dieci per cento attuale almeno un trenta quaranta per cento Laura carcere
Quindi in altri termini più lavoro all'interno del carcere attraverso le imprese che investono nel lavoro che precede tenute e una riduzione seppur lieve delle salario delle persone detenute che però intanto avrebbe la possibilità di lavorare o sbaglio
Sì io ho ricevuto di recente una lettera di un fermato l'anno di di Napoli
Che scrivendomi mi ha detto io so di essere stato so di essere colpevole sono qui per respirare questa appena che particolarmente gravosa ma sono discosta destinarle nella sentenza non c'era scritto che io dovevo aspettare la fine della mia vita sempre far niente io chiedo di poter lavorare quindi anche se un ergastolano
Chiede di poter lavorare immaginiamo quanto possono chiederlo a coloro che devono scontare due tre e cinque anni dieci anni di galera
Eccoci arrivati quello spazio di radio carcere
Che dedichiamo le lettere che le persone detenute ci scrivono dalle carceri di tutta Italia ogni lettera è un documento importante in quanto e come fosse una fotografia che ci dà l'immagine concreta
Di un mondo asse dimenticato ma che invece fa parte
Del sistema giudiziario italiano nel mondo del carcere
Partiamo con la lettera che c'è scritto Gaetano Ruggero di cui ci siamo occupati anche questa sera
Questa volta Gaetano Ruggero non ci scrive dal padiglione Napoli del carcere Poggioreale ma ci scrive dal carcere forni di Salerno infatti dieci giorni fa è stato lì trasferito e non si capisce neanche bene il motivo scrive Gaetano caro amico Riccardo come sai mi hanno trasferito nel carcere di Salerno purtroppo sono sfortunato
E spero solo di riuscire ad avere ancora la forza di combattere per ottenere solo di essere
Curato in carcere e non di diventare completamente cieco
Tutti si lavano le mani del mio caso io non sembrò più un essere umano
Ma solo un pacco postale ora saluto te e tutte le persone che mi sono vicino compreso Adriano Sofri che ha usato delle belle parole
Per il mio caso ecco ricordiamo è diventato Ruggero è una persona detenuta che assunto in carcere la malattia a causa la quale ha già perso un occhio e adesso sempre a causa della mancanza di una cura medica dei quadri in carcere sta rischiando di diventare cieco come dire cieco il nome del popolo italiano speriamo che nelle prossime settimane si risolva questo caso
Di ordinaria ma la mala sanità il caso di Gaetano Ruggiero e grave di per sé ma è anche grave perché ci fa sorgere una domanda che veramente crea più angoscia che risposta ovvero chissà quante persone oggi sono in carcere in base alla sentenza emessa in nome del popolo italiano e in base a un'esecuzione illegittima di quella giusta sentenza stanno patendo pegni in più come la negazione del diritto alla salute in carcere
Due lettere pace arrivano firmate da Marco e Claudio e dei loro compagni di detenzione dal carcere di Civitavecchia
Caro Riccardo siamo un gruppo di detenuti nel carcere di Civitavecchia fedeli ascoltatori di radio carcere ascoltando radio carcere
Ci siamo accorti una Dirty informato sulla nostra adesione alla protesta non violenta promossa da proprio noi nel carcere Civitavecchia ci siamo organizzati costituendo una commissione scioperi che ogni settimana si riunisce per decidere le strategie di lotta non violenta
Abbiamo già promosso un'astensione dei detenuti lavoranti alle mansioni assegnate un totale rifiuto del cibo fornito dall'amministrazione penitenziaria il così detto sciopero del carrello lo sciopero della fame totale per dieci persone detenute a sezione
Vale a dire cento persone al giorno a rotazione ottima idea
Infine abbiamo intasato e in taglieremo ancora l'ufficio matricola il tribunale chiedendo in massa i benefici di legge tramite modello tredici il nostro impegno è massiccio ma desideriamo anche che radio carcere si parlasse di più
Del carcere Civitavecchia diamo soltanto alcune informazioni il carcere Civitavecchia ospita cinquecentocinquanta persone detenute divisi tra uomini e donne
Il carcere di Civitavecchia è un carcere abbastanza nuovo dove in teoria sarebbe possibile vive da detenzione secondo la legge se non ci fossero negate a noi detenuti le basi per una semplice sopravvivenza in carcere
Il diritto alla salute qui nel carcere di Civitavecchia ci viene negato non ci sono farmaci anche per i detenuti più poveri e mancano le visite specialistiche su cinquecentocinquanta detenuti rinchiusi nel carcere di Civitavecchia ci sono solo due educatori e due magistrati che rigetto quasi sempre tutte le nostre istanze pensate un po'su cinquecentocinquanta persone due educatori due magistri sorveglianza
Continuano a scriverci queste persone detenute
Nel carcere ICI e vecchia i prezzi del così detto sopra vitto sono altissimi e siamo spesso costretti a comprare i beni del soprabito lo stesso perché ora la direzione c'ha anche vietato l'ingresso in carcere di beni come olio piatti di carta ed altro
Caro Riccardo lasciaci mandare tramite radio carcere un in bocca al lupo a tutti i compagni detenuti nelle carceri italiane che sono in sciopero della fame per difendere i propri diritti
Poi ci scriverò gusto dal carcere Campobasso
Caro Riccardo ti scrivo per informatica anche qui nel carcere Campobasso aderiamo alla protesta non violenta promossa da papillon abbiamo iniziato lo sciopero della fame e ogni giorno facciamo la battitura delle cancellate a tutto spiano
Vogliamo come gli altri detenuti l'applicazione della legge Gozzini visto che non vengono applicate
La discrezionalità con cui i magistrati di sorveglianza non applicano i benefici ai detenuti è criminogeno e contraddittoria con il sistema giudiziario italiano Vincenzo dal carcere di Como Caro Riccardo noi detenuti nel carcere di Como siamo tutti in protesta non violenta da una settimana
Tutto il complesso di seicento detenuti uomini e donne del carcere di Como aderisce alla protesta vorremo infine dire a Sergio D'Elia
Che stimiamo tantissimo
Che anche se in Italia la pena di morte è stata abolita nelle carceri italiane si continua a morire come qui nel carcere di Como dove un nostro compagno di ventisei anni ha perso la vita
Tonino dal carcere di Regina Coeli di Roma Tonino ci manda un comunicato delle persone detenute di Regina Coeli in cui si afferma rendiamo noto che inizieremo lo sciopero della fame tutta
Per che vedrà coinvolti circa cinquecento detenuti inoltre invieremo in massa istanze alla magistratura di sorveglianza
Lamentiamo la non informazione sulla nostra lotta non violenta da parte degli organi di stampa e crediamo che questo silenzio non sia casuale ma sia il frutto di direttive ben precise
Ricordiamo che quando una persona perde le sue garanzie tutta la società perde qualcosa
Chiediamo a tutti i compagni detenuti recarci italiane di iniziare o di continuare la lotta non violenta per l'applicazione della legge in carcere così Tonino e i suoi compagni di detenzione ci scrivo dal carcere Gino cioè di Roma
Vadim poi ci scrive da reparto G undici del carcere Rebibbia di Roma la storia di Vadim perché ascolta di radio carcere e nota
Ne abbiamo già parlato quando abbiamo trattato soprattutto il tema della contumace ovvero di chi viene e i in Italia soltanto in Italia
Processato anche se non è presente in in udienza Vadim è detenuto insieme ai suoi compagni nella sezione G undici di Rebibbia ovvero in una sezione e che è destinata per le persone portatrici di handicap
Eh già perché in carcere ci sono anche persone sulla sedia a rotelle
Scrive Vadim caricato di schivo anche a nome dei miei compagni di reparto tutti disabili
Tu sai bene come vengono trattati i detenuti sani in carcere allora pensa come possiamo essere trattati noi disabili
Non abbiamo la possibilità di lavorare o di frequentare attività ricreative UE educative ne abbiamo diritti ad essere curati
Stiamo semplicemente in cella sdraiati sul letto per ventiquattro ore su ventiquattro Consolo l'amarezza a farci compagnia
Volevamo dirti che anche per noi disabili gli educatori fanno poco fanno osservazioni su osservazioni ma poi alla fine nulla farebbero prima a toglierli si educatori Caro Riccardo scusa per lo sfogo ma se l'unico che può parlare per noi firmato Vadim e i detenuti del reparto G undici di Rebibbia
Per chi non lo sapesse l'ha detto all'inizio nelle carceri Bibbia come in tanti altri calci italiani sono persone sulla sedia a rotelle il problema come spesso ci ha sottolineato Andrea che ci scriveva sempre lo stesso
Reparto è che in carcere
è pieno di barriere architettoniche quindi pensate la vita in carcere di una persona sulla sedia a rotelle
Quanti e quali problemi può suscitare in un essere umano pensate quanto questi problemi possono incidere sulla dignità di quella persona paralizzata che deve scontare una pena
Franco dal carcere di Gorizia gentilissimo Arena le scrivo solo per informarla che nel carcere di Gorizia e da mesi in atto una manipolazione dei detenuti extra comunitari per metterli in cattivo rapporto con i detenuti italiani
Solo dieci giorni fa qui nel carcere di Gorizia due algerini sono rimasti a terra è una situazione paradossale che nessuno Dinoi vorrebbe più vivere beh Franco dal carcere di Gorizia questa manipolazione delle persone detenute extra comunitarie contro le persone italiane e comunque grave
Ma informarci maggiormente facci sapere se non di Radio Carcere possiamo fare qualcosa perché possiamo immaginare che né le persone detenute extracomunitarie tanto meno Illy persone detenute italiane vogliano creare tensioni
All'interno del cachet di Gorizia soprattutto in questa stagione dove le persone detenute sono dimostrando attraverso la non violenza
Di avviene un altissimo livello di civiltà poi salutiamo l'abbiamo il tempo di leggere la rete ci manda Ermanno dal carcere opera di Milano Armando ci informa che continua anche nel carcere o per la protesta non violenta attraverso la battitura
Giovanni del carcere di Taranto che ci informa che anche nel carcere di Taranto le persone detenute aderiscono alla protesta non violenta promossa da Papillon d'altro Giovanni
Tu mi chiedi delle carte che mi rimandato
Io adesso le cercherò accetterò il tuo carteggio spero di inviato consigliere che la stanza destinata radio carcere e inondata di carte abbi pazienza
Giuseppe dal carcere Pagliarelli di Palermo Giuseppe informa che il diciassette novembre due mila e quattro la settima sezione della Cassazione deciderà sul suo ricorso contro il provvedimento del tribunale di sorveglianza di Palermo che aveva rigettato la richiesta di indultino avanzata Giuseppe perché a Giuseppe era stata revocata tempo fa
La semilibertà
Giuseppe in effetti c'è un una certa un certo orientamento
In giurisprudenziale in base al quale se tu hai ha già avuto una misura alternativa a questa gli revocata non puoi avere l'indultino ma speriamo che la Cassazione cambi cambi orientamento Tagliente dal carcere passiamo le vette delle persone libere che è un altro aspetto importanti radio carcere che lo scoprirà del calcio non è soltanto quello di divulgare la realtà della detenzione della giustizia penale
E in Italia ma è anche quella di e conquistare l'attenzione di chi essendo libero ascolta magari per caso radio carcere e è interessato a questa realtà del carcere della giustizia penale in quanto realtà che appartiene
A tutti noi la prima lettera che tra l'altro e molto bella la riceviamo da una ragazza che abita alla Spezia questa ragazza si chiama Alessia
Alessia diciott'anni ai suoi genitori sono entrambi in carcere
Alessia vive con il fratello
Insieme alla nonna e sopravvivono con la pensione sociale della nonna che percepisce su una pensione di trecento euro
E i servizi sociali fino ad ora pare gli abbiano dato soltanto qualche qualche buono pasto insomma
A questo proposito ricordiamo l'impegno di radicale di Jolanda casi gli anni su quella gara poco la cassa della ammende ovvero un fondo di denaro che per legge
Doveva servire proprio ad aiutare le persone detenute e i loro familiari che vivono in povertà quindi non vedo per quale ragione
Ad Alessia
O a situazioni Simenon possa essere dato un finanziamento di questo tipo avesse nella sua lettera comunque si rivolge
Alle persone libere
E scrive e scrive con coraggio nel senso non non fa mistero della sua realtà di figlia di due persone detenute e gli fa onore tutto questo scrive
Le persone libere cosiddette perbene non hanno idea di cosa sia il carcere quindi la ritengono una pena giusta perché è sbagliato
Ma dalla mia esperienza posso dirvi che entra in carcere come entrare in uno zoo tutte le persone sono in gabbia come animali e all'interno di quelle gabbie trovi persone di tutte le età da chi appena compiuto diciott'anni a persone con più di settanta anni
A guardarli hanno tutti gli occhi tristi spenti ma in realtà non sono persone spaventosi sono invece esseri umani con sentimenti e valori propri proprio come me
Credo che nel due mila e quattro sì detenuto una cosa vergognosa che in un Paese come l'Italia si possa trattare delle persone in questo modo possibile che i giudici non applicano le leggi sulle misure alternative al carcere
Non credo che in carcere ci siano solo persone sanguinarie e criminali incalliti
In carcere la prova dominante è vietato è vietato avere più di due pantaloni è vietato tenere più di due scarpe più di due camicie è vietato durante il colloquio con la prova famiglia tenere in braccio il proprio bambino e così via
In carcere non si lavora che invece sarebbe uno strumento fondamentale per la rieducazione
In una cella da quattro ci dicono in sette otto persone e se in carcere una i soldi non riesce neanche a sfamarsi decentemente vuole far provare i nostri parlamentari a vivere in una delle carceri italiane così potrebbero davvero parlare e giudicare
Le persone libere cosiddette perbene non sanno tutto questo io la vorrei tramite voi di Radio Carcere dire al loro di interessarsi alla vera realtà del carcere prima di parlare perché una persona anche se ha sbagliato deve mantenere intatta la sua dignità e in carcere bere avere la possibilità di poter cambiare
Io schiva ancora Alessia diciotto anni io sono la figlia di due genitori detenuti
E vorrei dire ai figli di chi è in carcere in un abbassare mai lo sguardo solo per vergogna ma l'invito a raccontare le persone libere come si vide in carcere
Vorrei infine ringraziare i miei genitori per quello che mi hanno insegnato vi voglio bene
Alessia
Adesso i ragazzi diciotto anni di palla spezzare ai suoi genitori in carcere questa e la sua visione visione che Alessia collima perfettamente con con la visione che abbiamo uno di radio carcere anzi ti preghiamo di scriverci ancora e magari di
Lasciarci il il tuo indirizzo il recapito di possiamo chiamare
Prescrive letizia da Firenze Caro Riccardo ascolti ha perso sempre radio carcere e quello che fate a radio carcere un buon lavoro vorrei farlo conoscere in giro inoltre vorrei anche sapere da te come posso avere la rivista ristretti Orizzonti alla Letizia
La rivista istituito anch'io forse la rivista migliore
Sul mondo del carcere fatta in Italia la puoi avere basta che vai sul internet sul sito w w w ristretti punto it e lì avrai tutti gli estremi per e della rivista d'altro l'abbonamento costa pochissimo ha rivisto allestiti orizzonti
Poi all'indirizzo invece di radio carcere chiocciola radio radicale punto it che il nostro indirizzo di posta elettronica e riceviamo la lettera di Alessandro e Alessandro ci racconta una storia che veramente
Una storia del carcere che ci lascia a bocca aperta
Restano scrive rischio per raccontarvi una storia dai risvolti drammatici nel mese di maggio viene arrestato il mio amico Massimo con la compagna Maria
Lui va al carcere di Ancona lei a quello di Benevento Maria già aveva tutti i certificati pronti per fare un intervento chirurgico al cuore chi si sarebbe dovuto effettuare a giugno ma naturalmente questo non importava nessuno Maria
Dopo un po'ha cominciato a sentirsi male tremori e insensibilità alle gambe ha implorato assistenza medica ha implorato assistenza medica
Ma le hanno riso in faccia dicendole che era un'attrice che fingeva
Intanto i giorni passavano le peggiorava fino a non riuscire più a camminare
Solo allora veniva trasferita a Perugia staccarci Benevento veniva trasferita a Perugia dove ho saputo che sarà trattata con umanità ormai stava su una sedia a rotelle
Finalmente ottenuti gli arresti ospedalieri al Policlinico Gemelli ha potuto godere dell'assistenza medica e quella dei familiari per poco però visto che dopo pochi giorni è morta a causa di un virus encefalite acuta
Un virus preso in carcere essendo lei sieropositiva aveva le difese immunitarie basse i dottori hanno detto che si poteva salvare intervenendo tempestivamente
Maria è morta senza portare rancore è lontana dalle braccia di Massimo
A cui gli è stato negato il permesso di andare ai funerali della sua compagna di schivo perché solo voi potete mettere in luce a questa triste storia e cercare di portare i giustizia
Perché sono stati violati più basilari diritti umani e le hanno calpestato la dignità aiutatemi ad avere giustizia questo è
Alle stando che c'è scritto di questa storia allucinante
Veramente di Maria ci spiace averlo saputo prima perché come sapete se l'avessimo saputo prima saremo sicuramente fatto di tutto per intervenire non rimane che
Lasciare altra cosa attenzione su casi come quello di Maria evitare che si possano ripresentare su altre persone e allo stesso tempo lasciateci pure esprimere la nostra vicinanza a Massimo
Che adesso è nel carcere di ancora e che non è più neanche andare ai funerali della sua compagna
Finisce qui questo ponte radio carcere vi ricordiamo il numero di telefono del potete contattare me
Riccardo Arena il numero zero sei quattro otto otto sette otto uno ricordiamo indizi posso elettronica del potrebbe nelle vostre e-mail che radio carcere chiocciola radio radicale punto it
E vi ricordiamo lo ricordiamo su tutte le persone detenute ricordiamo le indiviso descrive il loro lettere incrementare questo legame che c'è tra Boris in carcere noi che cerchiamo di veicolare la vostra voce Scriveteci non soltanto per dieci
Sull'adesione alla protesta non violenti nato negarci ma anche per raccontarci come vivete
La detenzione in Italia questo l'indirizzo
Radio radicale rubrica radio carcere via principe Amedeo due zero zero uno nove cinque Roma
Grazie a Silvio Farina per l'assistenza in regia grazie alle persone libere caduto il senso di responsabilità di ascoltare radio radicale e Radio Carcere
E grazie grazie di cuore a tutte le persone detenute anche quelli che stanno nelle celle più degradate dedicarci italiane sono tante che questa sera non si sono abbandonati al degrado e a alla illegalità
Ma hanno fatto un gesto di grande dignità hanno acceso una radio per ascoltare una voce
La loro voce la voce di Radio Carcere a tutti voi un caro saluto da Riccardo Arena
In nome del popolo italiano il tribunale
Con cinque codice di procedura penale sia voi italiani l'appello di Palermo seconda sezione insomma
Da cinque aprile mille novecento