"L'informazione è libera. Rai tra smantellamento e legge Gasparri" - organizzato dall'Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro nell'ambito della Festa dell'Udc (presso il Parco del Valentino, viale Ceppi 6)

Senta
Sono vice segretario provinciale dell'UDC con delega all'organizzazione e agli enti locali
Io vi volevo ringraziare rappresenta e fonte sarà dopo avrebbe svolto ringraziamento dei saluti dal partito passò subito al microfono dopo ho avvisato fare coordinatore però
Grazie scusate il ritardo con cui iniziamo ma recupereremo con una velocità pari perché cercheremo di essere molto sintetici
Il caso della RAI a Torino è stato trattato recentemente sugli all'informazione con particolare intensità perché questa sta diventando forse la prima azienda che alla città di storia critica della FIAT non lo auguriamo ovviamente speriamo vita lunga a la città dell'auto però questa era anche la città della radio e della televisione sono rimaste in forze le il l'organico della RAI a
Mille duecento dipendenti ancora in città e a funzioni di ogni genere
Cioè alle funzioni tipiche di una
Televisione radio televisione nate qui quindi all'amministrazione alla ricerca amministrazioni in via Cernaia la ricerca incorso Giambrone
La radio e in via Verdi trentuno la televisione in via pratese
Quindi potenzialmente la RAI di Torino ha mantenuto tutte le caratteristiche per poter essere autosufficiente
Il problema è che essendo una Rai nazionale gradualmente le competenze che aveva la città si sono spostate questo ovviamente
Nei decenni in favore di altre città e in particolare di Milan di Roma che è diventata la capitale
Ma anche di Milano poi perché comunque è la capitale economica la capitale commerciale allora vediamo che cosa si può fare ancora per questa a RAI che a Torino sia nel senso di salvaguardarla sia in direzione della televisione e della radio anche del futuro
Quali sono le vocazioni che Torino potrebbe avere nel questo nuovo millennio
Nell'aiutarci a fare quindi queste prospettive e queste considerazioni e svilupparle maggiormente abbiamo Giampaolo dalle a partire dalla sinistra Giampaolo una tonica e direttore editoriale della discussione
Luciano gravino qui alla mia sinistra che una promotore di un comitato diventato importante perché ha rappresentato un po'la società civile nella battaglia contro il centralismo diciamo della televisione della radio in altre attività appunto quelle cose tanto il comitato si chiama Comitato palazzo della RAI
Si è già presentato Vittorio sette che però
Qui e nella funzione di un dirigente RAI lo è stato per trentacinque anni e quindi Kallon ha conosciuto dal di dentro
Dal di dentro questa azienda di servizio pubblico
E alla mia destra qui infine c'è Tommaso Genisio che concluderà il dibattito che è l'attuale direttore del centro della sede della RAI di Torino settori produzione di via Verdi sedici
Io comincerei con Luciano Caprino perché è stato un po'quello che ha tenuto su in questo periodo
La richiesta della Città del territorio perché la RAI a Torino sia salvaguardata era forzata in particolare partendo dalla radio
Che ha dato il nome appunto al proprietario
Vi chiedo di essere però molto sintetico grazie
Grazie buon pomeriggio tutti
E quindi come avevamo tutti prevede diciassette settembre o apparente si balneare di tre uno tre uno a Torino è finita
A Roma sono finite le ferie era Torino seconda sede per importanza della Rai non resta per far con un po'di Melevisione
Noi del Comitato Palazzo Gallarati abbiamo speso molto del nostro tempo e fiumi di parole d'inchiostro per convincere chi mi aveva facoltà
Ad astenersi dal prendere decisioni che avrebbero favorito l'ulteriore ridimensionamento della presenza RAI attori oggi nostro malgrado dobbiamo ammettere
Che il tempo delle buone ragioni
è passato
I temi legati alla questione occupazionale
Al contesto culturale alla base produttiva al progressivo declino trentennale del nostro territorio
Al futuro delle nuove generazioni all'esistenza di un forte bacino di lavoratori del cosiddetto indotto
I sindacati dicono che sono circa cinque mila cinquecento
Persone alla vocazione alle competenze sviluppate attraverso un secolo di dedizione professionale alle opportunità di crescita offerte dalla tecnologia e dalla ricerca le radici storiche e alla posizione geografica nel cuore della nuova Europa
Vorremmo aggiungere al dopo Olimpiadi
Tutte queste buone ragioni non hanno prodotto risultati qualcuno alzato dirittura alle spalle recentemente dicendo
E chi se ne importa
Non resta che riconoscere che il destino della RAI a Torino è una questione di eminente ed esclusivo ordine politico
Non possiamo fare altro che prenderne atto e politica sarà dunque la battaglia per il rilancio della RAI a Torino
E politici saranno pertanto di strumenti che d'ora in avanti dovrà predisporre chi si prefiggeva di impedire che anche questa risorsa venga meno depauperando una volta di più il territorio e la sua base produttiva a qualcuno piace poco che si parli di smantellamento a proposito della RAI
Ma il ridimensionamento della RAI a Torino è stato progettato a tavolino
Il declino della Rai non ha nulla a che spartire con le situazioni della filiale della legna della Telecom dell'Olivetti per esempio
Battersi per il rilancio della RAI a Torino e il Piemonte significa quindi battersi non contro una delle tante crisi industriali del nostro territorio ma battersi
Contro quel partito anti-pm Montesi che a freddo e senza motivazioni plausibili ha deciso che questi insediamenti dovevano essere ridimensionati e CIA ampiamente riuscito
Complici purtroppo anche in molti dirigenti RAI piemontesi
Escluso forse qualcuno qui presente che pur ricoprendo posizioni di rilievo all'interno dell'azienda non si sono adoperati per contrastare questo Progetto pur consapevoli delle drammatiche conseguenze che avrebbe prodotto
Sollecitate anche dall'indizi dall'indignazione pubblica per il destino riservato a Torino dalle strategie aziendali le istituzioni locali sottoponevano a maggio al direttore Cattaneo
In visita incita un realistico modesto programma di rilancio
Nulla di fatto oggi nemmeno RAI altolà sembra debba arrivare
Un atteggiamento tanto più sconcertante se letto alla luce del nuovo piano industriale dal mille seicento miliardi di vecchie lire con cui viale Mazzini decide di proiettarsi negli scenari del digitale con mega strutture da elevare sull'asse Roma-Milano le risorse fresche in arrivo dal realizzo del patrimonio immobiliare dell'azienda
Nel contratto di servizio rinnovato il ventitré gennaio due mila tre
La RAI si impegnava con il ministero delle comunicazioni virgolette favorendo lo sviluppo dell'industria nazionale audiovisiva
A promuovere le capacità produttive imprenditoriali creative culturali nazionali regionali e locali chiuse virgolette
A distanza di un anno l'ente sembra ignorare che nazionali regionali e locali sono anche le aree di sua proprietà a basso costo ed elevato indice di edificabilità ricorso jumbo né a Torino
Potenzialmente funzionali ai suoi piani di sviluppo come i mille duecento addetti complesso di competenze attività specializzate in cui si articola la RAI Subalpina
E le attese del distretto dell'industria culturale piemontese
Quale logica presiede a un disegno che non adempia agli obblighi assunti con contratto di servizio ed emarginata investimenti da mini manovra finanziaria proprio il Piemonte
Per densità primo bacino d'utenza aziendale per densità
Tanto più che è proprio nello storico radicamento territoriale delle strutture produttive della RAI che si può ravvisare quella forma di decentramento vocazionale
Ante litteram che costituisce il vero differenziale dell'ente nei confronti dei network privati e ne giustifica il ruolo di concessionaria del contratto di servizio
L'azienda non ha saputo promuovere e valorizzare le presenze storiche le vocazioni territoriali sperimentate nel tempo lasciando l'onere dello sviluppo delle attività sul territorio quando non al caso al peso delle influenze politiche locali
In questo quadro Torino paga tutto il prezzo della debolezza e della inadeguatezza degli appoggi politici su cui può contare nelle sedi istituzionali nazionali
Ottant'anni di radio cinquanta di tv
Il due mila quattro è l'anno delle celebrazioni
Anche da queste Torino è stata detta orgogliosa mente escluso
Torino dagli anni trenta è epicentro aziendale delle funzioni organizzative direzionali
E della produzione culturale nella storia dell'ente radiotelevisivo ma incentivazione al prepensionamento mancato turn over hanno inferto un duro colpo le capacità produttive della RAI torinese
Soltanto nel centro di produzione tv di via Verdi si è passati da cinque
A meno di tre linee produttive il che significa che a Torino
In meno di dieci anni si è passati al cinquanta per cento della capacità produttiva in meno
Il centro ricerche di corso Giambrone struttura strategica nazionale è passato da centocinquanta addetti a sessantacinque forse meno
Costante depauperamento di figure professionali che non vengono reintegrate con perdita di competenze e di specializzazione sotto utilizzo delle strutture tecnologiche assuefazione a livelli di bassa produttività
Marginalità delle produzioni rischiano di deteriorare lentamente le residue forti capacità professionali del centro di produzione torinese lo smantellamento passa anche soprattutto attraverso questi meccanismi
Coloro che pensano a uno sviluppo di Torino e del Piemonte nel comparto turistico culturale e museale devono riflettere senza agganci con il mondo della produzione culturale si prospetta loro uno scenario asfittico e certo non all'altezza delle potenzialità del territorio in Piemonte esistono le premesse per parlare di un distretto dell'industria culturale
Ha sommato al peso della presenza RAI esso dà luogo a ciò che possiamo definire un sistema produttivo locale
Un sistema produttivo locale un luogo di produzione connesso a un tessuto di relazioni sociali e un laboratorio di sperimentazione di esperienze produttive e di accumulazione di nuove esperienze cognitive
L'insieme attivo di questi fattori rappresenta la risorsa critica per lo sviluppo di un settore economico compito della politica è lavorare per promuovere il sistema valorizzandone le specifiche componenti e rimuovendo gli ostacoli che si frappongono al loro sviluppo
è questo ciò che fanno i politici piemontesi
Nel sistema produttivo regionale legato all'industria della comunicazione la Rai rappresenta il volano in grado di trainare lo sviluppo del comparto cinerarie televisivo e multimediale
Il mondo politico non può trascurare di rivolgere la propria attenzione a nessuna delle competenze aziendali sotto pena di arrecare un danno irreversibile allo sviluppo del territorio
Torino ha una storica competenza produttiva legata alla radiofonia
Non battersi perché la RAI continui ad investire a Torino anche in questo mercato
A partire dalla valorizzazione delle strutture di di aver di trentuno significa non avere compreso le ragioni della crescita del mercato radiofonico nazionale
E della politica di forti investimenti in questo comparto da parte del mondo imprenditoriale privato e non solo Mediaset
Il mondo della comunicazione non può essere visto come un insieme di compartimenti stagni non intercomunicanti al contrario proprio il continuo interscambio tecnologico e di contenuti fra i diversi mezzi garantisce la loro diffusione e di evoluzione
A ottobre si celebrerà lo tante Nale della prima trasmissione radiofonica della RAI che allora si chiamava Uri ancor prima di diventare
Sotto la Mole la RAI è stata spezzata ed allevata una verità universalmente riconosciuta ma oggi sembra che forse oscure
Vogliamo tenerla lontana da qui anzi si direbbe che vogliono proprio strapparla alla casa materna ci sono gruppi di potere
Cordate che pensano che la RAI a Torino debba morire
Quello della RAI torinese ridotta a meno del cinquanta per cento delle proprie potenzialità in un decennio è un boss
Andalo intollerabile e intollerabili sono le responsabilità
Del mondo politico locale e nazionale che hanno permesso quando non favorito questo scandalo senza che una forte opposizione ci sia mai levata in difesa degli interessi della citato il suo territorio
Come può accettare il governo cittadino che si parli di investimenti per ottocento milioni di euro per potenziare a Roma e Milano nel prossimo triennio mentre a Torino verrebbe riservato meno che nulla
Dobbiamo credere che Torino abbia barattato il coacervo delle proprie risorse attive in cambio di un pacchetto l'impianto della durata di venti giorni
La città esige una risposta chiara una volta per tutte dalla propria amministrazione
Quanto tempo passerà o quali cambiamenti politici dobbiamo aspettarci perché l'orgoglio troppo lungo perito
E la necessità di dare un futuro alle nuove generazioni produca una reazione adeguata ed inequivocabile nelle segreterie dei partiti che la governano da due anni il nostro Comitato si batte per difendere un centro di produzione che simboleggia in sé tutta la situazione della RAI di Torino e della RAI su scala nazionale
Professionalità al macero opportunità sprecate denaro pubblico gestito con criteri iniqui
Ma in due anni di discussioni
Quel segnale ha stentato a rendersi percettibile mentre si sta profilando all'orizzonte il fallimento dei recenti mini accordi tra RAI ed enti locali alla stregua del fallimento degli accordi fra Celli ed enti locali del mille novecentonovantotto
L'azienda si sta di nuovo comportando proprio come allora annuncia
E non realizza
Nella primavera del due mila tre
E il Comitato Palazzo della radio costituitosi con l'adesione di circa cinque mila professionisti intellettuali si era posto l'obiettivo di impedire l'acquisto da parte del Comune di Torino dal Centro di Produzione radiofonico di via Verdi trentuno storica sede della
RAI dove per sessanta anni si erano prodotto si era prodotto il meglio dei programmi radiofonici
L'iniziativa del Comitato
Ha avuto successo le trattative sono state interrotte e il sindaco ha dichiarato di non volere passare perché ha contribuito a smantellare la RAI a Torino
Da allora che cosa è successo
Non è successo proprio nulla cioè a dire il vero qualcosa sì è successo
Qualcosa che ci induce a un'amara riflessione
Il nostro comitato è stato strumentalmente accusato di essere responsabile della situazione di immobilismo ed in cui giace la RAI torinese
Ma quali erano anzi quali sono tuttora gli obiettivi di chi muove queste accuse
Il vero obiettivo non è il rilancio della RAI data per morta
Ma l'utilizzo delle strutture produttive esistenti a Torino in funzione di altre attività che nulla hanno a che vedere con il comparto radiotelevisivo l'obiettivo rimane infatti l'ampliamento del Museo del Cinema
Ma chi vuole realizzare questo progetto peraltro condivisibile è utile alla città si ostina a non prendere in considerazione la disponibilità a questo scopo di soluzioni più consone
Infatti proprio di fronte alla mole quasi un intero isolato su cui insiste l'aria fatiscente dell'ex teatro scrivi tra via Montebello via Gaudenzio Ferrari e di averli già in gran parte di proprietà del Comune
è attualmente adibito a parcheggio perché non si può costruire lì l'ampliamento del Museo del Cinema
Perché allora c'è chi si ostina a volere regalare diciotto miliardi alla RAI per aiutarla dismettere un'attività produttiva da sempre presente in questa città e per giunta in un settore in crescita
Ce lo spieghi una volta per tutte che continua a percorrere sottobanco questa strada senza muovere un dito perché il segretario del suo partito si pronunci finalmente una volta per tutte sulla situazione inammissibile e indecente della RAI a Torino
Torino deve tra costruzione e distruzione come l'Araba Fenice se la sua anima è progettuale
Ciò che le manca è una classe politica e dirigente che sappia valorizzare appieno le sue risorse sul piano umano tecnologico culturale
Il tempo delle buone ragioni è proprio passato è rimasto solo il tempo della politica ma questa città sembra non avere Paladini
Non conoscere né difensori né promotori veramente degni di questo nome e i torinesi che guardano con grande preoccupazione al dopo due mila sei sanno che nessuno ha davvero seminato
Non serve mettere la testa sotto la sabbia ci vuole il coraggio di dire che non saranno nelle Olimpiadi né il fuoco di paglia dell'edilizia residenziale o delle opere pubbliche il futuro di Torino
Questa città ha bisogno di ben altro respiro di ben più ampi orizzonti per continuare a vivere anziché sopravvivere
Per invertire la rotta ormai imboccata verso un ruolo subalterno di capoluogo di provincia
Questa città ha bisogno di un ruolo europea che può nascere soltanto a partire dalle sue competenze dalle sue vocazioni dalle sue professionalità dalle sue capacità imprenditoriali e dai suoi insopprimibile spirito di capitale
Diciamo subito che
Vi fu dovrebbe senza può sopra del del Nord i militari luogo
è un tema indubbiamente e all'ordine del giorno
Napoli
Dell'azienda ed è
Questa norma
La Parlamento
Con Giampaolo cose istante la più giovane età no no
Passati i quali in più vorrei oltre t re compare ovviamente libero
Nel in visita
Sicuramente il mio intervento sarà molto più breve rispetto a quello del dottor Calvino quale credo abbia trattato l'argomento con grande precisione in maniera molto esausta
Prima di incominciare però a trattare sia al problema della legge Gasparri sia il problema della permanenza della RAI a Torino desidererei giustificare due oratori che non hanno potuto partecipare per impegni istituzionali
A questo nostro convegno a questo nostro dibattito sia l'onorevole Gianfranco Rotondi
Segretario della Camera dei deputati che purtroppo è stato trattenuto da impegni istituzionali in seguito anche all'evolversi della vicenda sull'Iraq di queste ore e sia il professor Giampiero Catone capo della segreteria del ministro Buttiglione anche gli impegnato Palazzo Chigi per questo problema che noi vediamo oggi prendere piede sulle prime pagine dei nostri giornali quotidiani e telegiornali
Ma per quanto riguarda l'argomento della RAI credo che si debba ammettere un attimino ordine suo alcuni punti
Negli anni settanta e ottanta la RAI sia Torino sia a livello nazionale è stato un po'il nostro orgoglio la televisione di Stato la televisione che ha portato per certi versi anche avvicinamento delle nostre famiglie alla cultura televisione gli spettacoli
Però come tutte le aziende pubbliche negli anni ottanta e novanta vende un po'travolta dalla mania della privatizzazione fortunatamente poi fu salvata
Perché negli anni settanta ottanta molte aziende pubbliche e si parlava talvolta anche della RAI Due debbano essere privatizzate perché erano dei costi per lo Stato perché avevano
Costi di produzione molto elevati la RAI questi problemi non la mia io non li ha mai avuti non l'ha mai dimostrati
E allora
La domanda che un giovane nato a Torino e che viaggiando per il mondo per l'Europa per l'Italia era fiero di avere nella propria città oltre che la FIAT e la Juventus anche la RAI
Si pone El Toro anche sicuramente per i tifosi penso al dottor Francesco Bruno che sicuramente gradirà questo riferimento al Toro
Comunque
Per un giovane che ha vissuto Torino in giro per l'Europa
Il sentire che la RAI sta attraversando Torino questo grave momento di difficoltà non può che essere una delusione
Una delusione occupazionale perché non dimentichiamo che a Torino c'è anche la facoltà di Scienze delle comunicazioni che è stata anche voluta dall'istituzione in collaborazione con la RAI
E che aveva e che ha il compito tutt'ora di preparare anche dei giovani che poi potevano essere assunti in RAI
Quindi c'è un dramma a mio avviso innanzitutto occupazionale
Il dottor tra vino ha parlato di circa cinque mila cinquecento posti di lavoro possono essere a rischio soltanto di dipendenti che attualmente fanno parte dell'organico della RAI con con l'indotto con l'indotto certa figuriamoci a questo punto le prospettive che i giovani possono avere sia nell'indotto che all'interno della della RAI
Questo credo che sia il primo punto per quanto riguarda il secondo punto e poi passiamo successivamente alla legge Gasparri non
Ma ed ero che in questi ultimi anni RAI all'Italia e molte altre aziende pubbliche pare che abbiano avuto dei problemi di gestione
Problemi forse dovuti alla mancanza anche di politica che si è verificato in questi ultimi anni
Però è anche vero che
Le ipotesi che vengono ventilate sul futuro della RAI sono non soltanto tragico e dal punto di vista occupazionale o di eventuale chiusura spostamento degli uffici di Torino ma addirittura si parla di
Un di mantenere a Torino esclusivamente l'Orchestra Sinfonica della RAI addirittura trasformandolo in una fondazione
Questo credo che sia un l'argomento su cui riflettere
Non soltanto la RAI ma anche la nascita della radio e l'Orchestra Sinfonica della RAI hanno portato lustro in tutto il mondo a Torino questo è uno dei nostri vanti
Per cui il l'eventualità di trasformare in una fondazione privata anche l'Orchestra Sinfonica credo che sia una uno degli altri problemi che debbano essere affrontati dal punto di vista politico
Ma da un punto di vista politico che coinvolga tutti i livelli gli enti locali tutti i parlamentari di qualsiasi forza politica
Per evitare di commettere errori che sono già stati commessi in Torino e provincia
Anche con altre industrie del settore sia dell'indotto FIAT e così via
Passiamo ora al discorso della della legge Gasparri la legge Gasparri credo che sia stato una legge per certi versi rivoluzionaria
è stata molto discussa è stata molto discussa per polemiche per motivi anche contenutistici
Ma sicuramente il punto di vista che un giovane di ventitré anni come posso più o meno il mio coetaneo può avere nei confronti di questa legge Gaspare che comunque in ogni caso apre dei grossissimi orizzonti
Apre dei grossissimi orizzonti sia per Torino quindi per i giovani del nostro territorio sia per tutto l'indotto poi si può sviluppare attorno ad una più ampia programmazione televisiva in base alla legge Gasparri
E anche tutte e tecnologie che debbono essere messi in campo col via cavo e quindi tutto il settore che già se dietro questa Lovati
L'Orchestra Sinfonica
Nella vita è troppo sì quindi da valorizzare
Al forse
Avendo esperienza ad
Quindi
Lui
In nel senso stilista
Quando cinquant'
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Però è anche vero uno non
Ci sono Carlo
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Prima io stando non sia volante realismo no adesso
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Il primo
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Inutile allora il cervello
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Ecco
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Poi lungo questo allora della
Buonasera buona sera
Io adesso parlo come ex dirigente RAI manco dalla RAI dal dicembre novantanove e ho lavorato in RAI trentacinque anni
Sono stato assunto nel sessantasei con selezione con l'allora mitico
Ingegnere cosa dottor Vasari direttore amministrativo che tutti conoscono perché a Torino doveva nascere quella che era ed è la contabilità industriale dell'azienda tre ragionieri due periti assunti per quello
Io devo dire che nel mio piccolo costituiscono eccezione per il problema del mantenimento del posto di lavoro a Torino per diversi motivi ma sicuramente il primo è che essendo piemontese convinto della presenza della RAI a Torino
Ho sempre difeso il mio posto di lavoro su Torino
E posso AST tranquillamente dire che malgrado le pressioni continue che dall'azienda avevo di trasferirmi a Roma perché nel momento in cui in venticinque anni fa la RAI decise di sistemare i suoi archivi a Roma
Io fui chiamato a gestire gli archivi della RAI
E passando dalla contabilità industriale a gestire gli archivi e sono stati venticinque anni ventidue anni di militanza torinese su una cosa che praticamente esisteva sì a Torino
Tra parentesi una dei lavori che abbiamo fatto la prima digitalizzazione di immagini che è stata fatta in RAI è stata fatta
Sotto
Diciamo la direzione del sottoscritto a Torino digitalizzando le foto della prima RAI di Torino
Tramite un'azienda torinese questo l'ho voluto io proprio per non mancano perché non si andasse lontano da Torino e devo dire che sono stato uno di quei dirigenti che ha resistito alle lusinghe di trasferimenti romani
Sacrificando meno dico con grosso orgoglio tra con grosse trasferta però mai volendo trasferire il settore a Roma in particolar modo quando alla direzione amministrativa il settore passo in direzione produzione di gestione romana
Ingegner Mattucci mi chiese il trasferimento dissi di no e cominciamo le trasferte mantenendo però il settore a Torino prova ne sia che il mio diciamo posto dirigenziale a Torino è stato mantenuto Torino da un minuscolo Boratto
Per cui in via Cernaia è rimasta la parte tecnica della digitalizzazione degli archivi italiani
Che poi credo che il dottor Genisio che attualmente il direttore della sede di Torino vi potrà spiegare è uno dei settori vitali della RAI perché come ben sapete i programmi RAI almeno il cinquanta per cento sono programmi a base d'archivio per fortuna
Perché costano meno ma producono cose che piacciono alla gente sui documentari e cose varie
Io devo dire che
Pensare di trasferire il tutto a Roma a un torinista come me sarebbe veramente una una coltellata al cuore ma credo che ogni volta che sento
Anche il relatore che ha parlato prima di me c'era vino sui giornali o leggo sui giornali leggo Borghesan e gli altri che si parla di snellire Torino perché si dice di snellire Torino non si dice di depauperare Torino
Deve essere un qualcosa di di programmi di punta poi guarda caso l'asse Milano Napoli Roma-Napoli con propaggini su Palermo su Bari fanno sì che a Torino ahimè rimanda molto poco
E chiaro che dicevo a me e ad altri colleghi come me
Che per Torino si sono battuti prima nel sindacato Point lavorando perché rimanesse
Il più possibile
E avendo avuto anche la possibilità di frequentare
Organismi internazionali ho avuto la fortuna di rappresentare per vent'anni sarà in giro per il mondo
Per cui so cosa vuol dire la presenza di un certo settore nella RAI avendo conosciuto come dicevo gli stessi settori in quasi tutte le televisioni del mondo
Bene devo dire che almeno certi settori se rimanesse arredi Mangone rimangono a Torino qualcosa a Torino
Dovrebbe rimanere come Bruno oggetti di punta il nostro coordinatore accennava ad alcuni settori sicuramente la tesoreria è uno dei settori importantissimi
C'è un altro settore molto importante che a Torino resiste ancora che sono gli abbonamenti
C'è un altro settore importantissimo che resiste ancora che il centro elettronico attualmente mi pare si chiama in in un altro modo velocità chiamavamo centro elettronico aziendale poi cambio denominazione c'è il laboratorio ricerche che credetemi malgrado sia passata dai duecento dipendenti del mille novecento e settanta agli anni settanta ottanta agli attuali ottanta novanta raccoglie delle professionalità che nel mondo sono molto conosciute perché sono persone che lavorano
A in stretta collaborazione sicuramente con l'Auxerre di Torino ma sicuramente quanti come sentiti ieri di Ginevra e americani e lavorano in anche in stretta collaborazione con l'UE LVD Ticineto
E queste presenze non fanno che
Riabilitare un pochino questo settore
è chiaro che
Non è più la RAI di una volta
Torinese
è una RAI dimezzata a livello numerico è una RAI diretta dimezzata forse ancor di più di dimezzata livello funzionale ma una RAI che noi insetti dipendenti ci portiamo ancora nel cuore noi che siamo ancora stati assunti ad esempio non vi è un
Amarcord eccetera non lo è ma che non ci siamo ancora state assunte dalla mitica via Arsenale ventuno e io fui l'ultimo settore trasferito in via Cernaia è un po'vedere che un certo mondo se ne è andato
Questo però non vuol dire che gli attuali dirigenti e me lo auguro di tutto cuore prima persona Genisio possano difendere non quello che rimane della RAI a Torino ma quello che deve avvenire Torino di RAI perché personale una volta l'acqua andato via l'amministrazione era qua praticamente è andata via gli abbonamenti ci sono ancora in parte ma sono andati via la direzione tecnica televisione è andata via
Mi auguro che però assegnando a Torino un qualcosa di preminente possa ritornare o possa essere Torino ancora il centro della RAI almeno in certi settori
A me ha fatto molto male la settimana l'altro ieri sentire quel minuto di storia italiana di Gianni Bisiach
Non so chi di voi l'ha visto io sono uno che questo minuto se lo gode tutti i giorni
Ha ricordato caccia chi di noi a buona memoria si ricorda che caccia nel mille novecentocinquantadue è stato il primo telecronista da Torino sperimentale
Ed è stato quello che ha trasmesso per primo il telegiornale da Torino mille duecentocinquantaquattro quando io sono andato e poi chiudo a rivedere e abbiamo tirato fuori il primo cd della storia della RAI
Indi i primi documenti veramente importanti li abbiamo tirati fuori dagli archivi di Torino
Il CCD della mille novecentoventiquattro qui alla RAI era negli archivi di Torino le foto di Nunzio Filocamo erano negli archivi di Torino
E tutte questi prime annunciatrici sperimentali erano a Torino perché non deve esserci a Torino una RAI che funziona e che sia
Degna di questo nome io sono convinto che le nuove generazioni sapranno difendere la RAI a Torino e ha il nuovo ai dirigenti attuali e l'arduo compito di tentare di riportare non di mantenere ma tentare di riportare a Torino quello che a Torino compete come porta d'Europa perché io credo che il Piemonte sia veramente la porta dell'Europa grazie
Siamo critico il presente
Speriamo o forse
Il direttore del centri no Tommaso Genisio è arrivato periodo a difendere il richiamo provvisorio di una direzione chiara invece condotta dalla eravamo arrivati proprio al fondo
La direzione Avellino era quindi
Che stavano poche veniva e che ricopriva l'incarico e altri fortunatamente ospedale
No chiede
E c'è proprio torinese alla a capo quindi sensibile
E adesso datato maggio dice appunto
Vorremmo sapere cosa sta facendo cento produzione e guardi fossilizzare da visto che all'interno per come in territorio può poco possa aiutare
Aiutare la RAI a individuare le direttrice
Subbuteo
In modo che durino in Piemonte abbiamo possibilità di salvaguardare e rafforzare questo mezzo e le sue attività
Allora buonasera a tutti come come ha ricordato Luciano Borghesan Yo
Sono torinese son tornato Torino l'anno scorso dopo trent'anni passati in giro per l'Italia ma senzacasa ovviamente mai dimenticato
Il mio rapporto con il territorio sono tornato
Sapendo che c'era un sfida interessante da giocare
Quindi sono tornato con grande entusiasmo
Ho trovato una realtà che è migliore di quella che mi era stata di pizza ed è scusate ma anche migliore rispetto a tutte le
Sottolineature critiche pessimistiche sono tutte fuori anche qui questa sera voglio dire
Corretto sottolineare un aspetto che preoccupante ma che è molto più generalizzato e che riguarda tutto il territorio però non bisogna dimenticare che almeno negli ultimi quindici mesi un'inversione di tendenza rispetto al passato è stata segnata
E di questo va dato comunque atto a chi lo ha avvenuto in sede nazionale anche in sede nel territorio
è un inversione che ha portato l'anno scorso ad un ritorno di produzioni negli studi come non accadeva
Data rechi anni l'anno scorso per intenderci la stagione del due mila e tre due mila quattro il centro di produzione di Torino per la prima volta ha avuto più produzioni quello di Napoli era un evento che non si verificava da anni aria-aria è un segnale in questo nostro lavoro non c'è mai nulla di definitivo riconquistato se ogni giorno si ricomincia da zero tant'è che non nego in questo momento siamo di fronte ad una pausa di riflessione che tre coinvolge tutto quanto all'azienda ma che evidentemente poi nella periferia
Sì riflette in termini più negativi
Ci sono a Torino sono alla RAI del Torino delle grandi eccellenze
E penso che su queste occorra investire per con grande convinzione per puntare ad un rilancio che
Non può prescindere da alcuni temi che credo coerentemente anche perché credo sia il frutto di tanti
Colloqui e anche scontri comunque confronti che abbiamo avuto con Cavallino in questo anno e mezzo
Sono temi che che sono stati evocati prima su cui poi rapidissimamente Tor tornerò però
Sempre nella foga Cadino qualche volta si lascia andare da dei dati che non son proprio corretti non è vero che abbiamo ridotto le linee di produzione all'interno del centro di produzione di Torino perché non sono trema sono sei parlo della televisione non so se tu parlavi della radio ma in televisione sono sono sei quindi se mai sono aumentate di di
Il turnover
è vero che
A a quel quello del tetto e quella quella quella percentuale che ricordavo riesame è un turnover che rispetto ai centri di produzione e riguarda tutti i centri di produzione Italian equity riguarda Torino Milano Napoli Roma ma perché è la conseguenza di un modello di produzione che è cambiato danno difficile fare confronti con la RAI di cinquanta anni fa ma anche con la RAI il dieci questo di dieci anni fa sindacale
Sì però io avendo l'opportunità mi mi penso sia corretto e utile a tutti
Mettere mettere al corrente di poter del quadro così come in realtà che voglio dire non è non è in esse comunque un dato
Dal mio punto di
Vista ideale perché è chiaro che tutti vorremmo non solo sostituire uno uno ogni volta che uno va in pensione possibilmente addirittura là dove è possibile anche incrementare però
Diciamo che il nostro trentenne linea dove non c'è un atteggiamento particolarmente punitivo questo
Che l'azienda o qualcuno ha nei confronti direttori
In questo anno Torino a puntato avrà rafforzare alcuni filoni che sono tradizionalmente patrimonio della capacità produttiva di Torino nel filone dei ragazzi
La tv dei ragazzi nasce a Torino simili si si consolida Torino Torino ha una vocazione anche territoriale per questo tipo di prodotto torrido una un un elemento che che non viene mai enfatizzato ma che per seduti se importanti semitono alla Melevisione
Ogni giorno da ogni con un programma ovviamente coordinato da ogni parte e avviene una scuola italiana comporre e che questa attività copre tutto il territorio nazionale
Noi alla fine della di ogni stagione produttiva di Melevisione abbiamo un po'schizzato circa novecento ragazzi delle scuole dell'obbligo questi ragazzi passano una giornata con noi al centro di produzione entrano
Nella dinamica della registrazione della produzione
Quando escono dall'azienda
Escono avendo imparato qualcosina di più di cosa significa fare una trasmissione su proprio di cosa c'è dietro a quello che loro vedono poi dallo schermo quando stando a casa hanno acquisito qualche elemento ricognizione del linguaggio televisivo gli abbiamo fatto un'operazione di pedagogia televisiva direi importante che noi stiamo cercando di ulteriormente rafforzare con comune e con l'università
C'era qualche perfino qualche mese fa ma credo sarà possibile riprendere il discorso anche un Progetto con il Museo del Cinema perché questa questo intreccio tra la vocazione
Vuoi rafforzato il filone della scienza
In questi sabati uscito ci sono sushi sono state trasmesse su Rai tre tre puntate di una trasmissione sperimentale
Sulla scienza molto bella che ha convinto sia la rese che il CNR per cui da
La fine dell'anno partiremo con quindici puntate programma dedicato alla divulgazione scientifica
Ed è un'altra di quei filoni su cui noi centro sia
Particolare ben attrezzate abbiamo in questo periodo test dodici mesi fa con grande sforzo sull'animazione
Ignorare tutta l'animazione da sempre è stata acquistata all'esterno noi quest'anno abbiamo fatto una scommessa abbiamo voluto dimostrare che in un centro di produzione è possibile realizzare anche la relazione abbiam fatto una programmazione appunto un esito insoddisfacente
Questo cosa vuol dire vuol dire faccio un esempio l'animazione animazione Balleri parecchio come investimento in termini aziendali
Se noi riusciamo come spero stiamo facendo a dimostrare che si può fare all'interno dell'azienda e che lo si può fare a Torino Baldovino dimostrato chiesto in grado questo
è un settore che può attivare immediatamente l'indotto sul territorio che vada a diventare
Di gran lunga quelle cinque mila cinquecento sono faceva riferimento pacifista illimitati tre
Voglio dire
Tra l'altro
Abbiamo in termini di capacità professionale delle delle tantissime
Risorse
Cosa
Cinque dal mio punto di vista che strada credo sia un po'la domanda chiave di Francia
Io posso dire questo e lo dico
Commissione spero che stiamo parlando all'interno di un di una riflessione nel momento di di riflessione dovrebbero politico che a livello nazionale con importanti a livello regionale importante sul territorio
Lo stesso allora cosa così utile manca secondo bene in banca capacità
Di
Realizzare individuare un progetto
Complessivo industriale
Sul territorio che mette insieme potenzialità grande della RAI con quella delle di altre realtà sono state vi ricordate e che insieme sostituire glielo facilmente un voler
Capace dal mio punto di vista di prendere l'eredità di un settore manufatturiero che inevitabilmente sta andando verso
Comunque una lenta riduzione della sua forza della sua patto sul realtà storico e capace di realizzare quel volano che faccia alla città varie salto in avanti deve rifare io mi rifiuto di continuare a ragionare su come eravamo come quante delle cose faceva la RAI
Tempi in cui si erano gli sceneggiati inizieranno entro breve essendo un assenso reduce produttiva non ci porta da nessuna parte
Destra e dobbiamo dire di cosa abbiamo adesso tra le identità costruire il futuro re capire se è qualcosa di valido e vi assicuro che il nome
Mettere insieme tutte le garanzie e dei libri protagonisti ci sono bisogna essere graduali sollecitare i dividendi indurli a
A stare questo schianto opinione uno schiavo che prescinde anche dal collocazione politica io credo che il territorio debba dare un un segno termini unitario poi dopo le divisioni vengono naturalmente ma in termini unitari
Chiudo con una l'ultima riflessione che
Flash proprio ma che va in questa direzione
La RAI nasce a Torino dopo cinquant'anni probabilmente da Torino potrebbe partire un altro momento importante
Di rinascita dell'azienda che quella della grande riflessione sul ruolo del servizio pubblico
La repressione sono dieci anni che questo Paese non si sa e per forse questo anche uno dei motivi per cui ci troviamo in questa situazione di crisi
La repressione sul servizio pubblico su che senso debba avere su come debba essere organizzato con questa riflessione costringere il resto del Paese a confrontarsi
A questo punto il territorio precoci un ruolo e credo che in questo ruolo la RAI sarebbe in grado di svolgere un ruolo un
Compito
Da protagonista
Grazie allora credo che rispettiamo criteri questa conclusione che tra l'altro invece apertura dibattito sicuramente proseguire con il tema molto interessante che ha annunciato il direttore gestisce e quindi se non ci sono domande interventi che vogliono aggiungersi
Concluderemo lasceremmo il tavolo al prossimo dibattito che ho visto che alle diciotto e trenta c'era un altro appuntamento grazie dovrà essere stato dire una cosa allora Sultana Nino vecchi firmando anche una bella voce che riguarda una cosa veramente undici sette titoli potrebbe essere creare forse questa è l'unica proposta che mi sento di Bari creare una lobby piemontese perché visto che fra poco questo non so se sarà a metà del mese prossimo seduto verrà posticipato a periodo elettorale insomma comunque ci sarà il nuovo consiglio di amministrazione della RAI e io vorrei auspicare che all'interno del consiglio di amministrazione trova posto qualcuno che sia veramente un forte sostenitore delle ragioni Vittorini ecco creare una lobby che possano sostenere questa necessità
Grazie