"Le Province, il federalismo, la coesione nazionale" - 31ª Assemblea generale congressuale dell'Unione delle Province d'Italia (presso l'Auditorium della Tecnica, viale Tupini, 65, dal 29 novembre all'1 dicembre)

Buongiorno a tutti sono Filippo Penati sono il presidente della Provincia vi diranno e introduco presiedo
Questa sessione dei lavori
Io direi che con
Un'ora circa di ritardo
Credo che possiamo dare inizio ai lavori della mattinata ci sono
Ci sono già
Una serie di iscrizioni per intervenire se ci sono altri
Che desiderano farlo possono consegnare i prego anzi consegnare il cartoncino talloncino per la richiesta
Per la richiesta dell'intervento
Il tema di questa mattina come sapete
Consolidare gli assetti istituzionali
E mi sembra necessario
Soffermarci sul titolo di questa seconda sessione
Perché spesso lo insegna
La nostra esperienza di amministratori
Non abbiamo il tempo di riflettere su alcune questioni ancora aperte
Che già
Siamo chiamati ad affrontarle ad affrontarne altre
Ecco perché consolidare gli assetti istituzionali mi sembra da un lato un invito a ragionare sull'attuale assetto del nostro ordinamento
E dall'altro
Un monito a non farsi travolgere se possibile prendere le distanze
Da quella che definirei frenesia istituzionale
Che sembra contagiano inesorabilmente tutti
Sulla scia delle innovazioni prodotte dalle leggi Bassanini la riforma del titolo quinto della Costituzione introdotta con la legge costituzionale tre due mila e uno
Ha configurato un nuovo assetto del sistema delle autonomie territoriali collocando come elementi costitutivi della Repubblica
Comuni province città metropolitane regioni al fianco dello Stato
Con pari dignità pur nella diversità delle rispettive competenze
Da questo principio che rappresenta una svolta epocale nella storia e nella concezione della nostra Repubblica
Avrebbe dovuto discendere una serie di considerazioni e fatti concreti tesi a valorizzare il ruolo di Province e Comuni accanto a Stato e regioni e ad istituire le città metropolitane
Occorre allora realizzare quanto avvenuto fin qui sia a livello politico istituzionale che a livello legislativo
Per verificare come e se sia davvero realizzato il passaggio da un assetto centralizzato ad un nuovo sistema federalista
Sulla base dei principi di sussidiarietà elemento fondante della riforma unitamente ai principi differenziazione ed adeguatezza che veda pari dignità fra le autonomie locali e i livelli di governo regionale e statale
Che vi fosse la necessità di garantire un processo armonico di adeguamento dell'ordinamento della riforma del titolo quinto e di avviare un confronto con tutti gli enti locali
Lo dimostra la sottoscrizione avvenuta in sede di Conferenza unificata al venti giugno due mila e due dell'intesa interistituzionale tra Stato Regioni ed enti locali
Sarebbe utile ma non possiamo farlo qui questa mattina rileggere quel testo dell'intesa
Ma ricordo soltanto a titolo d'esempio
L'auspicio contenuto appunto nell'intesa ad attuare l'integrazione della commissione bicamerale per le questioni regionali a rivalutare rendere operative le altre sedi di confronto la conferenza unificata i Consigli regionali delle Autonomie
L'accordo tra Stato e Regioni ad individuare delimitare i rispettivi ambiti di competenza per il corretto esercizio delle funzioni
L'avvio del federalismo fiscale la determinazione delle funzioni fondamentali di Comuni province e città metropolitane
Il risultato che lo stato di attuazione dell'intesa almeno sui primi due punti sul federalismo fiscale sono sotto gli occhi di tutti
All'intesa ha fatto seguito la legge centotrentuno del due mila tre
La cosiddetta legge La Loggia la cui operatività è strettamente legata all'attuazione di una riforma del titolo quinto sarà interessante durante le giornate
Della nostro congresso ascoltare a questo riguardo il ministro il ministro la Loggia
Su cosa ci vorrà superò ci vorrà dire al riguardo mi sembra però opportuno fin d'ora essere chiari su un aspetto di fondamentale importanza che ho poc'anzi richiamato
La determinazione delle funzioni fondamentali delle Autonomie locali e per quel che ci riguarda delle province in particolare
Come è noto la legge La Loggia contiene una delega al ministro degli interni in tal senso
Il competente Dipartimento ha già elaborato una prima bozza di articolato trasmessa alle associazioni delle Autonomie
E che UPI ha consegnato informalmente ai rappresentanti delle Unioni regionali in una riunione tenutasi nel mese di ottobre
Senza entrare profondamente nel merito del testo anche perché trattasi di una prima bozza
è sembrata affiorare però una concezione estremamente penalizzante per le nostre Province
Che laddove fosse confermata le verrebbe in parte privata del comparto dei servizi alla persona formazione professionale il mercato del lavoro centri per l'impiego
Dei partiti dell'edilizia scolastica delle strade e tutta una serie di funzioni materie pur presenti
Oltre all'estrema limitazione comunque ambiguità delle funzioni fondamentali delle Province
Sembrano inoltre ravvisabili una contraddittorietà della disciplina delle città metropolitane
Le ormai classiche restrizioni nella gestione del personale
La mancanza di apertura la potestà statutaria regolamentare dell'ente locale con l'assenza di clausole di cedevolezza
Della normativa statale a quella dell'ente su cui ritornerò in seguito senza dimenticare le problematiche connesse all'ordinamento finanziario e contabile e all'introduzione di un sistema di nuove garanzie
Con potenziamento delle funzioni di controllo della Corte dei Conti
Nonché gli interrogativi sulla parte relativa i segretari comunali e provinciali definita in corso di approfondimento
Su questo punto non possiamo assolutamente transigere
Superata la fase in cui è stata messa in discussione la stessa sopravvivenza delle Province
Le Province hanno visto acquisire fondamentali competenze nel settore ambientale nella formazione nel mercato del lavoro
Nell'edilizia e nella programmazione scolastica
Oggi anche le Province come lo sono da sempre i Comuni sono considerati interlocutori di primo piano dei cittadini
Più vicini rispetti dal neo centralismo regionale e più capaci di pianificare le strategie di area vasta e di coordinare
E supportare le istanze comunali
Non è pensabile che una ridefinizione delle funzioni provinciali
Posso non tener conto di una tendenza consolidata che vede le Province esercita delle funzioni indicate dal decreto legislativo duecentosessantasette del due mila il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali
E ora in atto l'attuale fase parlamentare di ulteriore riforma costituzionale impegnata sulla devoluzione
Se analizziamo il testo del disegno di legge di riforma costituzionale approvato in prima lettura il quindici ottobre scorso
Dalla Camera dei deputati
Il giudizio non può essere certo positivo
Mi chiedo se la riforma così come congegnata possa ulteriormente rafforzare la equiordinazione e pari dignità istituzionale espressa dall'articolo centoquattordici della Costituzione
Il cosiddetto Senato federale i veramente federale ha ben poco nel senso che così come prospettato il lontano dall'essere espressione di tutte le articolazioni delle Autonomie
I numeri dicono che sono previsti duecentocinquantadue membri eletti a suffragio universale
Suffragio universale e diretto
E due rappresentanti per ogni regione
Uno eletto tra i consiglieri regionali e uno tra i sindaci presidenti di Provincia e di città metropolitana della regione
Sembrava devo pensare che una tale rappresentanza possa farsi interprete
Delle istanze dei propri territori e prevenire possibili conflitti di competenza che ancora una volta dovranno essere risolti dalla Corte costituzionale
Tra l'altro questa parte dalla riforma andrà in vigore nella prima legislatura successiva a quella in corso alla data di entrata in vigore del testo
Dunque considerando una un eventuale referendum dopo le politiche solo a partire dal due mila undici
Così la sua elezione che non sarà contestuale a quella dei consigli regionali e quindi alla fine sarà effettivamente nel due mila e sedici
Se l'autonomia attribuita agli enti locali elezioni dirette a Comuni e Province Città metropolitane
Nell'esercizio di tutte le funzioni amministrative viene confermata
Viene introdotto un vincolo inesistente nella legge costituzionale del due mila in quanto deve essere esercitata nell'ambito delle competenti leggi statali e regionali
Questo significa considerare l'autonomia statutaria e regolamentare dei nostri Enti locali una fonte di grado inferiore rispetto alla legge
Un'altra rilevante differenza rispetto all'attuale situazione
E l'elevazione al rango costituzionale della Conferenza Stato Regioni demandando alle leggi statali di dar vita ad altre non meglio precisate conferenze con gli enti locali
Come a dire che le future conferenze non saranno più sullo stesso piano come invece lo sono attualmente la conferenza Stato-Regioni e la conferenza unificata Stato Città e Autonomie locali
Ancora una volta occorrerebbe valutare il rapporto tra equiordinazione e tale previsione
Sul richiamo diretto nella Costituzione al ruolo delle comunità montane credo che si soffermerà nel suo intervento il presidente Borghi
Una riflessione a parte merita a mio parere il tema delle città metropolitana
Nella nuova riforma è previsto che la costituzione delle città metropolitane non venga avvenga non già di intesa con le Province ma sentendo né il parere nell'incontro dell'otto settembre tra la delegazione del dubbio il ministro Calderoli
Ci era sembrato di cogliere un passo avanti positivo rispetto a questo tema centrale per il futuro delle grandi aree del nostro Paese
In particolare il ministro aveva condiviso con noi che debbano essere istituzioni terze
Già in quella sede avevamo avuto modo di illustrare la proposta UPI di considerare quale città metropolitano Milano-Roma e Napoli
Infatti se da un lato è necessario superare diversi dubbi sorti in merito alla natura giuridica all'istituzione delle città metropolitane
Non è comunque accettabile ipotizzare tale istituzione su iniziativa dei Comuni interessati sentite le Province interessate la stessa Regione al contrario di iniziativa non può che essere congiunta tra Province e Comuni interessati e sentita la Regione
Del resto già avuto modo di chiarire che a mio parere per realizzare la città metropolitana non servono poteri straordinari al sindaco della città capoluogo
Ma un patto forte una governance tra la città capoluogo la Provincia in modo da avere una condivisione sui grandi temi della città metropolitana
Solo attraverso questo percorso condiviso ci potrà effettivamente realizzare l'area metropolitana evitando prevaricazioni da una parte o dall'altra
Per concludere questa panoramica e consentire ai nostri illustri ospiti di approfondire gli argomenti in discussione
Mi sembra doveroso fare un accenno sugli aspetti finanziari che vedono coinvolte le province e sui rapporti con il sistema regionale
Con questo non voglio anticipare i temi della sessione pomeridiana odierna nella discussione finanziaria di domani mattina ma evidenziare come non sia un caso se pur nella diversità delle dinamiche anche da questi versanti provengono segnali contraddittori e in un certo senso destabilizzanti rispetto la pari dignità istituzionale sancita dall'articolo centoquattordici della Costituzione
Per quel che concerne i rapporti con il sistema regionale la situazione ovviamente diverso a secondo del grado di sensibilità che il singolo a livello regionale è in grado di esprimere
Non potendo per ragioni di tempo effettuare una panoramica esaustiva
Sullo stato delle relazioni istituzionali nelle diverse regioni mi limito a fare alcuni accenni alla situazione in Lombardia
Anche da noi è stata sottoscritta al venticinque luglio due mila e tre un'intesa interistituzionale fra la Regione le province comuni e comunità montane della Lombardia
Che propone una concertazione per una valutazione comune dei provvedimenti attuativi del titolo quinto della Costituzione
Con particolare riferimento alle funzioni amministrative fondamentali all'autonomia finanziaria e alla razionalizzazione dei rapporti fra Regione ed enti locali
Per addivenire laddove è possibile all'integrazione del sistema regionale con il sistema delle Autonomie locali
Se da un lato le province lombarde nella fase preparatoria
Hanno potuto valutare positivamente il merito il metodo e lo spirito che ha contraddistinto la prova la proposta d'intesa da parte della Regione Lombardia
E se ancora oggi rispetto ai non esaltanti risultati raggiunti hanno confermato la volontà di perseguire le finalità della stessa
Dall'altro non si può negare la preoccupazione derivante dal fatto che non solo la nostra regione è ben lungi da adottare il nuovo Statuto ma non ha minimamente preso in considerazione l'opportunità di chiedere al sistema delle autonomie locali il suo parere
Non ha ritenuto di dover ascoltare la voce di chi veramente rappresenta il territorio si fa interprete delle comunità locali
Per dare un'idea delle modalità con cui si intendono gestire rapporti istituzionali la concessione che l'UPL ha strappato la Regione Lombardia è stato ottenere la trasmissione della convocazione
Delle riunioni della Commissione e assisterà le poche sedute che hanno avuto luogo
Di qui l'importanza di prevedere come abbiamo avuto modo di affermare l'Assemblea Generale dell'UPL
Nel nuovo Statuto tale di tale consiglio il consiglio della conferenza scusatemi il Consiglio delle autonomie locali
Quale sede istituzionale di garanzia reale della partecipazione degli enti locali alle scelte regionali
Siamo arrivati al punto che anche laddove si tratta di contribuire con minimi fatti concreti ad attuare forme di collaborazione si vanificano gli sforzi prodotti
è il caso che può sembrare banale ma invece paradigmatico di un certo modo di intendere le cose della designazione dei due rappresentanti nella sezione regionale di controllo dalla Corte dei Conti che come è noto la legge La Loggia affida al Consiglio regionale
Ebbene non solo distanza dal di oltre un anno il Consiglio regionale non ritenuto forse non ha saputo effettuare la propria designazione
Ma non ha neppure trasmesso la segnalazione congiunta di Province e Comuni che in breve tempo e con alto senso di responsabilità
Hanno insieme designato il proprio rappresentante
Domani la nostra Assemblea entrando nel dettaglio del nuovo patto di stabilità
Che costituisce quale parametro di riferimento il complesso delle spesi al controllo dei saldi nonché sugli aspetti i particolari rilievi connessi all'edilizia scolastica i centri per l'impiego ai servizi di trasporto pubblico locale
In questa sede mi sembra opportuno evidenziare il significato istituzionale dell'impostazione data alla manovra economica per l'anno due mila cinque
Infatti come appare opportunamente richiamato nel documento con l'osservazione le proposte UPI
La legge finanziaria imperniata sul tetto del due per cento alla crescita delle spese delle amministrazione pubbliche riflette una scarsa consapevolezza
E la reale portata del Titolo quinto dalla Costituzione che vede a Regioni Province Comuni autonomi anche sul versante finanziario all'interno di un quadro di coordinamento dalla finanza pubblica e dimostra una conoscenza superficiale
Del ruolo preminente degli enti locali nelle politiche di investimento del territorio
Bene hanno fatto i sindaci a sottoscrivere una lettera al Presidente del Consiglio perché la riapertura del confronto sulla legge finanziaria riaffermato una forte insoddisfazione
E il profondo malessere a causa dei tagli ai trasferimenti e del mancato accoglimento delle tante richieste formulate
Su quali effetti diretti e indiretti la conferma delle misure finanziarie fino ad oggi previste potrà produrre sulla quantità e qualità dei servizi erogati ai cittadini e nei rapporti tra istituzioni
Sarà interessante prestare attenzione all'intervento che ci sarà nel nel proseguo della del congresso i Leonardo Dominici
Mi limito a dire che ho potuto rendermi conto in prima persona priva come sindaco e oggi come presidente di provincia
Che la pari dignità rispetto Stato Regioni Comuni e Province l'anno per così dire conquistata sul campo e la riforma del Titolo quinto sancito quanto i nostri cittadini avevano da tempo riconosciuto agli Enti locali
Le nostre Province sono sempre più efficienti
Sono enti virtuosi il senso d'appartenenza e cittadino le Province non è più solo concesso all'aspetto territoriale
Ecco perché il nostro compito oggi anche quello di essere sentinelle di vigilare perché rafforzare il ruolo delle Province significa anche consolidare gli assetti istituzionali del paese grazie
Il primo intervento
Francesco Corbelli la provincia di Cosenza
Si prepari Vincenzo Ortolina presidente del consiglio della Provincia di Milano
Se non cessa la Corbelli
Diamo la parola al e dunque
Grazie chiedo scusa però lì sopra
Dunque io preannuncio che sarà un intervento
Cioè mi auguravo potesse essere ascoltato da tutti i delegati dai colleghi delegati caro Presidente cari precedenti
Quelli che erano presenti ieri che eravamo presenti ieri invece avere una sala quasi vuota purtroppo e me ne dispiaccio
Anche perché
Grazie anche perché quello che sto per dire credo che meriti l'attenzione di tutti i colleghi delegati dei presidenti picchia il compito di rappresentare le Province del nostro Paese in questa si sia importante
Il mio intervento sarà
Un intervento che per un aspetto riguarderà quello che e l'impegno della mia vita che l'impegno umanitario io arrivo da Cosenza sono eletto in un movimento che si chiama diritti civili chi al di fuori dei partiti al di fuori delle logiche dei partiti al di fuori della partitocrazia
Sono stato candidato presidente non ce l'ha fatta come presidente ma ho raggiunto il quorum e rappresento il mio movimento all'interno
Della provincia di Cosenza che non è l'ultima provincia ma la Provincia importante che a centocinquantacinque comuni e che come estensione pensate un po'ma credo che lo sapete pari all'intera Liguria
Ebbene
Oggi
Voglio partire dall'aspetto maritare poi dirò delle violazioni gravissime che stanno per essere consumate in questa Assise mi auguro che non accada domani mi auguro che non accada domani ecco perché dicevo che è importante
Che i colleghi se sono di là l'invito all'intero di come dire ad entrare in questa sala ed ascoltare quello che sto per dire
Perché Lupi rappresenta un organismo importante e credo che ha il dovere di rispettare anche le minoranze
Non credo di essere solo esponente delle minoranze ma credo che anche tanti colleghi che arrivano dalle diverse province rappresenteranno delle minoranze
E quello che sta per accadere domani è grave
Perché domani non si andrà ad una libera elezione come la legge consente e la legge prevede ma si andrà ad una scelta per acclamazione e sarebbe bene se questo dovesse essere confermato io ritengo che sia un fatto gravissimo sia una violazione delle regole democratiche e della stessa legge
Ma voglio partire dall'aspetto consentitemi umanitario perché è importante perché la cosa più importante qui dobbiamo prestare garante attenzione
Per capire di cosa mi occupo si avrebbe un po'di tempo quando lascerete questa sala
Andate sul sito internet www punto diritti civile punto it è molto semplice
Allora capirete chi è il personaggio che vi sta parlando che il collega chiedo scusa che vista parlante in questo momento qual è l'impegno della sua vita di vent'anni di impegno civile umanitario di lotte per i poveri del mondo di aerei fatti partire per l'Etiopia di aiuti che stiamo in questo momento mandandoli bambine dello Zimbabwe colpiti dalla DS e di tante mille battaglie ripeto www punto diritti civili appuntiti e lunga la mia storia ci vorrebbero giorni per raccontarla tutta va bene il Consiglio provinciale di Cosenza su mia proposta
Vi prego di prestare un po'di attenzione per quello che sto Di Centa
Il Consiglio provinciale di Cosenza su mia proposta all'unanimità caro Presidente cari presidente approvato on sostegno che è molto bello perché un messaggio importante
è quello di dare un aiuto a queste bambine perché abbiamo scelto per Natale questa campagna per i bambini dello Zimbalo di questo Paese poverissimo dell'Africa perché in questo Paese si consuma un'atrocità un dramma di ha dell'incredibile
Molte bambine che nascono figli di donne colpite dall'ansia sono condannati a morte perché non hanno la possibilità di avere un farmaco che costa solo venticinque euro si chiama nevirapina questo farmaco che se
Che senso mini strato alle mamme qualche settimana precedente il parto e poi nelle quarantotto ore successive dato anche ai nascituri si evita la trasmissione del virus della cabina dalle mamme ai bambini
Va bene credo che un Paese civile al dovere di intervenire non ci vuole molto ci vuole solo che ognuno di voi dia un piccolo contributo anche di venticinque euro
Come hanno fatto tutti trentasei consigliere provinciale di Cosenza è bene tanti piccoli aiuti e fanno grandi aiuti chi arriveranno attraverso l'associazione non la nostra ma che sta raccogliendo tanti aiuti che l'associazione aiutiamo i bambini Onlus di Milano Pinto l'associazione internazionale molto importante con la quale sono in contatto e questi aiuti arriveranno per questi bambine
Quindi questo era l'aspetto
Parimenti è più importante il motivo per cui anche sono stato delegato a rappresentare la nostra provincia insieme ad altri ovviamente dalla maggioranza nell'assessore perugine che il vicepresidente era l'aspetto a cui tenevo di più
Non lo dimenticate quando finirà questo mio intervento un piccolo aiuto si salva la vita di un bambino si salva la vita di un bambino venticinque euro se andate sul sito troverete
Tutte quelle che sono le informazione utile per questa campagna umanitaria e poi vado velocemente all'altro aspetto Tari presidente cari colleghi
Ebbene
Io ritengo che domani non si possano dare ad una elezione del presidente ad un'elezione del consiglio direttivo sulla base di accordi di spartizione di potere di poltrone e antidemocratico è anticostituzionale
Io chiedo pertanto chiedo umane ci siano come previsto dalla legge la presentazione di regolare liste cioè non si può impedire ad un movimento come diritti civili
Chi al di fuori dei partiti di poter concorrere all'elezione del presidente di poter concorrere all'elezione del consiglio direttivo quindi io chiedo che domani si possano debba essere data la possibilità a tutti anche dell'ITC vive
E credo anche ad altri la possibilità di presentare regolare liste e di poter concorrere con un libero voto all'elezione del presidente e del consiglio direttivo ecco questo ritengo che forse non c'è nemmeno bisogno di rimarcarlo ribadirlo eppure da quello più ha preso la prima volta che partecipo io in questo importante assise mi pare che la tradizione per il passato e quello che si potrebbe fare anche domani debba aldilà molto al di là di quella che la legge consente ovvero si potrebbe andare ad un accordo tra i partiti che già fatto che già fatto mi dispiace dirlo
Perché sento di accordi di tre posti a quel partito quattro poste per partito e antidemocratico libere elezione presentazione delle liste
E naturalmente in passato insultato avremo la rappresentanza che rappresenterà la provincia di Cosenza e tutte le altre cento e passa provincia del nostro Paese
Questo è quello che volevo dire vi ringrazio per avermi ascoltato e soprattutto non dimenticate il venticinque euro salvate la vita di un bambino grazie
Grazie Francesco Corbelli
Per quanto riguarda
Proposte che ha fatto in tema di elezioni credo che sia il compito hanno riportato alla commissione elettorale che poi proporrà al congresso le modalità di voto
Noi non siamo oggi tenuti a dover decidere in questo in questo senso grazie per l'intervento per la colato appello a sottoscrivere
Vincenzo Ortolina presidente del consiglio della Provincia di Milano si prepari Giuseppe Pagano Presidente del Consiglio provinciale di Catania
Dunque io ringrazio innanzitutto il mio Presidente Penati col quale ho lavorato io la parola avvenga sette
Con la quale dico subito o ottimi rapporti anche se nel mio intervento
Voglio sottolineare la questione in tempi brevissimi ormai a lungo dibattuta del ruolo dei consigli provinciali
Rispetto agli esecutivi
E gli enti locali hanno cambiato il loro volto nel corso degli ultimi anni io spesso che sono stato lungo consigliere comunale e sindaco di un paese dell'hinterland milanese
Prima di entrare a far parte del consiglio provinciale riconosco a stento le procedure interne degli amministratori e funzionari rispetto a quelle in uso soltanto quindici anni fa
La Provincia per parte sua l'abbiamo già detti molti dopo essere stata giudicata nel corso degli anni un ente sostanzialmente inutile
Proprio a partire dall'entrata in vigore dall'accento quarantadue ha recuperato molte funzioni come sappiamo in questo senso proprio la consiliatura che si è chiusa per la maggior parte delle province nel giugno scorso
Ha rappresentato una grande fase di devoluzione di poteri di funzione in settori cruciali come quelle delle politiche del lavoro de la formazione professionale della cultura del viabilità e quant'altro come sappiamo
La Provincia e quindi oggi un ente c'è
Thrale nella vita dei cittadini
Anche se i cittadini spesso non lo sanno ma questo dipende anche un po'da noi
E ruolo dei consiglieri provinciali anche in virtù della peculiare modalità con cui vengono eletti
E di rappresentare sul territorio le possibilità di intervento dalla Provincia rispetto alle comunità locali e direttamente ai cittadini
Personalmente ho sempre pensato che non si addica ai rapporti interistituzionali lo stile rivendicativo al contrario io sono e sarò sempre un fautore dalla cooperazione fra i diversi livelli istituzionali
Non è tuttavia possibile non a rilevare che là sopra determinazione della ruolo del presidente dalla Provincia eletto dal popolo e della Giunta diventato ormai organo ausiliario abbia concretamente spogliato il Consiglio di molte sue funzione nel mio breve intervento di saluto e ringraziamento al consiglio provinciale di Milano che ho appena letto suo presidente o convintamente espresso l'esigenza dire lanciare il ruolo dell'Assemblea elettiva tema questo che probabilmente non appassiona le masse ma che indubbiamente dovrebbe stare a cuore a quanti condividono l'idea di una democrazia vera partecipata che nasce dal basso
Sotto molti profili e riprendo alcune parole Prato del Presidente rinvia la riforma dell'ordinamento degli enti locali a indubbiamente funzionato
Essendo riuscita a sottrarre gli esecutivi alle logiche paralizzanti di solutoria delle contrapposizioni politiche
Ad instaurare un modello di gestione basato sulla logica del conseguimento degli obiettivi
A delineare un compito idealmente nobile idealmente nobile per il consiglio medesimo occuparsi di normazione di programmazione
Adottando gli atti fondamentali dell'ente fornendo gli indirizzi e svolgendo il controllo sull'attività amministrativa
Ma accanto questi risultati positivi
La riforma ha comportato un effetto indesiderato preoccupante
Rappresentato come tetto dalla marginalizzazione del consiglio
Che appare del privato di spazi adeguati di interazione con gli organi decisionali deprivato di spazi ma io dico anche di strumenti perché approverete veramente al però se non ha gli strumenti non riesci ad esercitarlo
Ecco allora che occorre e vi assicuro che se lo volete ridare dignità all'assemblea consiliare rivitalizzando perciò le stesse sessioni di bilancio momento politico fondamentale si diceva una volta nella vita dell'ente
Ma che oggi sono spesso ridotte a recite di copioni che vedono la maggioranza di destra o di sinistra che sia
Sempre appiattita sulle posizioni dell'esecutivo oltre che sostanzialmente disinteressata al dibattito
E la minoranza inevitabilmente tentata in questo contesto di mettere in atto un o l'ostruzionismo assai poco utile salvo eccezioni agli interessi della comunità
Proprio per questo Aurora e mi avvio a concludere
Riteniamo che anche l'Assemblea dell'unione province italiane
Possa e debba segnare in un momento di rilancio dell'attività e del ruolo dei consigli provinciali
Inteso l'ho già detto non come atto rivendicativo ma come espressione di una concezione dalla democrazia rappresentativa che assumendo il dato del bipolarismo a tutti i livelli
O della maggiore esposizione politica per gli esecutivi inevitabile
Permetta anche all'interno degli organismi rappresentativi dell'UPI
E delle unioni regionali di dare un adeguato profilo al ruolo di organismi che tuttora rappresenta l'informarti colata le diverse opzioni politiche dei cittadini
Per questo e mi permetto quindi dire che parlo anche a nome dai presidenti delle assemblee delle province metropolitane quale ma ha detto che rinunciano a parlare in quanto come dire in qualche misura posso rappresentare ma sappiamo che questo è un tema che riguarda le assemblee
Di tutte le Province io credo ma le assemblee anche dei comuni però ovviamente non parlo come dire parlo solo per quanto mi e ci riguarda
Noi riteniamo di dover porre all'attenzione dall'assemblea dell'UPI la proposta di una revisione dello statuto dell'Unione
Che prevede in qualche misura il superamento dell'attuale forma dipartimentale per quel che concerne il ruolo dei consigli e dei loro presidenti
E con tempi piuttosto forme specifiche ed autonome di coordinamento e di ricerca sul tema della democrazia consigliare e che permetta una presenza significativa di tale organismo all'interno e del direttivo e della presidenza dell'unione grazie
Grazie a Vincenzo Ortolina
La parola pensò Giuseppe Pagano presidente del consiglio provinciale di Catania si prepari Laffranco Radice
Radici scusi Presidente del Consiglio di Reggio Emilia
Cioè Giuseppe Pagano
Se non c'è darei subito la parola all'Aula con la DC presidente del Consiglio di Reggio Emilia
Diciamo fradici con la F
Ma io intanto volevo Cuneo vero prego prego esprimere due cose la prima e che vorrei ricordare che oggi si sta svolgendo uno sciopero generale credo importante per il nostro Paese e quindi vorrei almeno personalmente partecipare nonostante che noi siamo in questa Assise a questo importante appuntamento dei lavoratori del nostro Paese
La seconda cosa volevo ricordare al collega che mi ha preceduto di Cosenza
Che nel nostro Paese esistono migliaia di associazioni umanitarie di volontariato e quindi questo non è un'esperienza particolare di una singola realtà ma un'esperienza che va dalle Alpi alla Sicilia
E quindi tutti siamo impegnati in forma individuale in forma collettiva e istituzionale a dare al nostro contributo ai problemi che Travaglio lo questo nostro
Per quanto riguarda il tema di oggi il tema di questo congresso
Io credo che noi abbiamo di fronte una due questioni fondamentali ma che si intrecciano
Il ruolo voglio dire della gli enti locali e quindi dalla Regione Province e Comuni all'interno del sistema costitutivo dalla Repubblica questione questi istituzioni fanno parte di questa Repubblica
Io credo che sia ci sia oggi un problema se è vero che gli enti locali sono effettivamente parte costitutiva di questa rete o se invece il tema non sia altro che le nostre associazioni devono diventare esclusivamente associazioni cattura sindacale che ovviamente nulla a che fare con l'essere parte costitutiva STU costituente dello Stato e e ora questo si intreccia con la legge finanziaria con anche la riforma che si è avviata sul sistema federale che abbiano credo delle sinergie forti rispetto alla prima cosa che ho detto e a questi due elementi che ci troviamo di fronte
Cioè nella sostanza io credo che ci sia un tentativo forte
Di riportare le autonomie locali come diciamo e strutture secondarie dello Stato
E da questo ne deriva il fatto che le leggi finanziarie non tanto rispetto solo ai numeri e quindi i problemi di bilancio primi finanziari ma in particolare rispetto alla parte che io chiamo per comodità normativa
Tendo ovviamente ad ad diciamo così a nuovi centralismi e soprattutto a limitare l'autonomia degli enti locali
Dall'altra la stessa riforma costituzionale opera uno per fa un'operazione che nulla di federale ma porta ad una eventuale nuovo accentramento
Del governo a livello locale livello regionale lasciando anche in questo caso credo molto vi sottovalutato appunto sottovalutati gli enti locali province
Comuni
Ecco io credo che ora il tema forte anche di democrazia di questo Paese sta in queste tre questioni che io citavo sulle quali noi dobbiamo porre a massima attenzione
Perché credo che se noi affrontiamo il tema tenendo conto questi tre aspetti
Ma soprattutto delle conseguenze
Che all'interno ci sono credo che se non facciamo attenzione a questo non diamo una battaglia forte su questo il risultato sarà che anche nei prossimi anni io spero vivamente che nel novantasei ci sia un qualche cambiamento in questo Paese ma però
Nel prossimo anni noi ci potremmo trovare in maggiore difficoltà
Concludo su due questioni che mi interessano in modo particolare problema delle province
Io ho sentito con attenzione la relazione fatta dal presidente uscente rilevante coro azione che condivido buona parte non condivido solo una parte premetto io ho fatto il sindaco fino a giugno del giugno scorso per undici anni nel comune di Scandiano provincia di Reggio Emilia che il secondo comune di quella provincia
Non condivido appieno una parte sicuramente di verità c'è che in questi anni le Province hanno acquisito un ruolo vuole soprattutto rispetto ad un rapporto d'una conoscenza dei cittadini dell'istituzione Provincia
Questo in parte è vero credo che però siamo ancora molto lontani
Dal considera essere considerati da parte dei cittadini Comune istituzione vicina un'istituzione comunque diciamo vicina tanto quanto lo sono i Comuni questo ovviamente sarà molto difficile
Però credo che lo dobbiamo fare uno sforzo su questo
Uno sforzo che porta voglio dire le istituzioni Provincia istituzione Provincia ed in particolare qui faccio riferimento ai consigli provinciali
In particolare i consigli pratici provinciali essere vuol dire soggetti attivi nel rapporto con il territorio provinciale
E quindi non lasciare il territorio provinciale esclusivamente di competenza
Per la per ovviamente i ruoli che hanno i presidenti la giunta ma assumere vuol dire diciamo in prima persona come Commissioni come Consiglio nel suo insieme il rapporto con il territorio
Era ora credo che questo favorirebbe von nodo fondamentale la conoscenza i rapporti di comunicazione
Tra l'istituzione Provincia il territorio territorio che significano ovviamente i Comuni in primo luogo ma significa anche la Società le associazioni che esistono su quel territorio
E quindi credo che su questo ci possa essere una scommessa importante l'altra cosa cui volevo fare riferimento sempre rispetto ai consigli provinciali ecco io questa litania continua sarà perché ho fatto il sindaco ma adesso faccio un'altra cosa questa litania con sino a del fatto della questa contrapposizione tra i Consigli provinciali e gli esecutivi credo che sarà bene fare un passo fare un salto di qualità
Esistono vivamente una distinzione della legge di ruoli tra Esecutivo e Consiglio provinciale o consiglio comunale il tema è un altro
Quale protagonismo i consiglieri vogliono avvelenare voglio dire all'interno delle competenze che gli competono da una parte e dall'altra
Quale ruolo ovviamente quale livello di collaborazione ci deve essere una parte ovviamente dal Presidente della Giunta ora il tema è tutto questo
Perché il pensare di tornare indietro dove i consigli comunali o provinciali discutono di tutto mi sento l'utopia un non senso e soprattutto un non governo delle istituzioni
Il tema è come non svolgiamo il nostro ruolo come lo svolgono i presidenti dei consiglieri e l'insieme dei consiglieri quale protagonismo
E quali identità noi vogliamo dare consigli
Oh io credo che stia impartì a noi e in parte ovviamente ad avere un ruolo ad avere ovviamente la l'esecutivo disponibile collaborativo rispetto al Consiglio senza nessuna contravvenire contrapposizione
E quindi io credo che per fare questo arrivò l'ultima questione finito Presidente sull'organizzazione dell'UPI
Allora il tema c'è tutto cioè in sostanza Lupi non è ovviamente l'organismo dei presidenti e delle giunte Lupi è l'organismo ovviamente delle province nel suo insieme
Allora sarà bene che dentro gli organismi dirigenti ci sia la presenza di della componente ch'io ritengo fondamentale dei consigli provinciali
Perché credo che questo significa dare una risposta anche alle preoccupazioni che tanti consiglieri votanti presidente dei consigli hanno sulla proprio ruolo identità ma credo che sia utile anche rispetto al lavoro che deve svolgere l'associazione la nostra associazione
E da questo ovviamente in particolare faccio riferimento al direttivo e faccio riferimento ovviamente i dipartimenti
Che mi sembrano i due luoghi importanti rispetto appunto alle intervento da parte dei consiglieri e della della dei consiglieri e dei consiglieri provinciali in questo caso ecco allora credo che su questo e mi servo personalmente di intervenire anche durante la discussione sia sullo Statuto
Sia per quanto riguarda poi gli organismi che riguardano il direttivo perché sullo Statuto lo dico subito così eventualmente la commissione che deve lavorare su questo c'è un tema
Non c'è scritto in questo il nostro Statuto cosa succede se un membro del direttivo
Non partecipa alle riunione del direttivo o partecipò a una volta ogni due anni io credo che dovrà essere inserito lo statuto che dopo come esistere i consigli provinciali
Dopo tre assenze giustificate questo se ne va a casa e viene sostituito
Questo mi sembra un po'una logica voglio dire che significa responsabilizzare chi viene eletto nel direttivo l'altra cosa che bisogna fare delle scelte di capacità ma anche di disponibilità perché il tema la non presenza poi il direttivo significa non avere disponibilità che uno può essere capace bravissimo ma se non partecipano collaboro non da nessuno contributo grazie
Grazie
Vorrei rifare la verifica se Giuseppe Pagano insalata
Lo cancello
Potevo come sospese
Per tre volte allora sulla barca
Presidente di Formez si prepara Andrea De Maria vicepresidente della provincia di Bologna
Grazie presidente
Sì Presidente riecco molto piacere che portano il saluto del Four mezze
A questa vostra importante Azzi
Credo che sia un lavoro abbastanza completo che è stato possibile grazie al collaborazione al contributo di molti ma che potremmo ancora nei prossimi anni migliorare credo che doveva diventare un appuntamento permanente arricchendolo anche di dati di monitoraggio per vedere come evolve la situazione delle province italiane
Ma in questi anni for mezzo connubi ha fatto un percorso comune importante io credo che molto della crescita del successo farmaci ha cambiato molto in questi anni ha decuplicato la propria attività prima lavorava solo in alcune aree del Mezzogiorno oggi
Lavora in tutto il Paese e assiste quindici Paesi dell'Unione Europea e nei Paesi in pre-adesione
Proprio sui temi del decentramento sui temi dell'istituzione degli enti locali sui temi dei fondi strutturali
Questo è stato possibile grazie a una formula magica che quasi unica in Europa nell'urna nella nostra agenzia convivono governo centrale regioni
Autonomie locali Unione delle Province Unione delle Comunità montane
E ANCI e ci siamo tutti insieme sia nell'Assemblea negli organi decisori la conferenza unificata approva i programmi e credo che quindi questo sia stato sicuramente uno dei motivi di successo dell'espansione dell'attività del Formez se oggi appunto
è una delle poche agenzie nazionali che non ha problemi di bilancio che non ha problemi di Michonne Macchia un ruolo sicuramente forte e riconosciuto
E questa collaborazione è stata questi successi sono stati grazie anche alla rapporto stretto che abbiamo avuto con Lupi in questi anni con il Presidente rinvia
Con il direttore generale Antonelli col consigliere Picciano fa parte del nostro consiglio su indicazione
Dell'UPI e con tutti i presidenti di Provincia dunque abbiamo fatto programmi penso ai programmi sul controllo di gestione
Portati avanti a Milano e programmi sui servizi dell'impiego a Roma sul bilancio di competenze a Bologna sono state moltissime le Province praticamente tutte quelle con cui abbiamo collaborato ma ora vogliamo guardare il futuro quindi nel fare gli auguri del Dosso
Congresso Conte
Sicuramente porterà a una nuova classe dirigente che lavorerà ancora insieme in piena sintonia con noi vi espongo quali possono essere i programmi da sviluppare insieme in futuro
E alcuni sono già tracciati concordati per esempio dallo stato delle dal rapporto sulle province italiane quindi da uno Stato da una fotografia annuale nel pensiamo di arrivare invece a una gestione più continua un programma che si chiamerà a sette
Che durante tutto l'anno appunto contribuirà a verificare le esigenze monitorare l'evoluzione delle province italiane nei vari campi nei vari servizi
Questo perché sicuramente in questi anni
Come
Diceva giustamente il presidente nella relazione le province hanno recuperato vuole hanno recuperato spazio pensiamo ai servizi per l'impiego quale spazio enorme anche le nuove tecnologie
Possono andare noi abbiamo assistito al programma nazionale di globalmente il format è stato il primo
Progettista del primo programma nazionale di governante poiché assiste oggi centri regionali di competenza sul governo elettronico
Be la tv digitale le tecnologie consentiranno a certi servizi per l'impiego di poter aprire monitoraggio in tempo reale la possibilità di portare decine di migliaia di persone che si devono avvalere di questi servizi un'informazione continuare a vivere
Un feedback è un ritorno in tempo reale attraverso l'uso di uno strumento molto più semplice del computer che la televisione la cui
Possono accedere anche quelli che invece oggi al computer non hanno accesso questo apre quindi una frontiera nuova e quella società che abbiamo insieme con la Provincia di Roma che la società capitale lavoro noi stiamo già lavorando a dei modelli di punto di servizi per l'impiego che passano attraverso il digitale
Transitare aveva una risposta immediata e questi modelli naturalmente ogni tipo di esperienza pilota che noi facciamo in una provincia e poi a disposizione
Di tutte le altre
Ma penso anche ai programmi di governance i programmi di programmazione di controllo di gestione che proprio
Avevano avuto inizio proprio grazie alla segreteria dell'utile è stata quella che aveva indicato in Milano la città capofila dove abbiamo cominciato la raccolta dei modelli esistono di governo nelle province ma anche l'abbiamo fatto anche per le regioni in tutto il Paese
La governance vuol dire potersi dare inizio di anno inizio legislatura inizio di periodo medio-lungo obiettivi poterli monitorare nell'anno poterli monitorare il sia come qualità che come quantità
E questo come governance interna cioè dell'intera struttura di una provincia ma anche come governance esterna cioè di tutti gli enti strumentali che per esempio una provincia il raggiungimento di alcuni obiettivi di sviluppo del territorio
Richiedono la capacità di dare direttive e governo unico alla struttura interna e a tutti gli enti strumentali di una provincia su possono naturalmente interagire e qui scatta una governance interistituzionale altrettanto importante perché su quel territorio sicuramente agiscono magari enti dalla Regione o dei comuni capoluogo
Governare tutto questo complesso di sistema avere dei controlli strategici avere dei controlli di gestione avere la possibilità di verificare e valutare
Ma quanti i risultati come sono stati raggiunti la valutazione ai propri dirigenti è un problema sicuramente complesso che riguarda tutti
Su questo noi abbiamo
Dei fondi abbiamo dei programmi importanti che sono stati stanziati circa venticinque milioni di euro per il prossimo biennio
Su cui vogliamo naturalmente riguardano non solo le Province anche le regioni i comuni ma cioè la fetta delle Province che insieme quindi con la presidenza UPI vogliamo gestire al meglio per sviluppare progetti e modelli pilota che possano essere poi in alcune province
In tutto il territorio nazionale perché possano essere poi messe a disposizione di tutti
Li democrazie un altro
Sicuramente tema fondamentale verificare quindi se le direttive se gli obiettivi che si pone è una realtà amministrativa nell'anno sono gli stessi che vorrebbero i cittadini
Questo prima era particolarmente complicato oggi le nuove tecnologie anche in questo ci aiutano
A Stoccolma avevano deciso dove ubicare un autoporto
E hanno poi cambiato l'ubicazione in base a una consultazione di democrazia una piccola provincia della Finlandia avevano stabilito un piano regolatore di un certo tipo
Ha certamente difficile una provincia molto estesa
Consultare le persone attraverso una consultazione di democrazia hanno corretto il proprio piano
Regolatori credo che questo sarà un altro strumento che nei prossimi anni dobbiamo imparare a utilizzare al meglio e quindi ad a vere
Per esempio un monitoraggio costante dell'andamento dei principali servizi per quanto riguarda le Province la cultura e la formazione in servizi per l'impiego ma anche i trasporti e vedere come qual è il grado di soddisfazione dell'utente rispetto agli obiettivi con amministrazione si pone bene questi sono solo alcuni dei temi naturalmente operiamo in tantissimi campi io
Veramente voglio concludere con l'augurio con l'auspicio che la strada fatta insieme possa continuare questo percorso comune con nuovi organi che leggerete ma anche sicuramente rimarranno anche le persone che hanno collaborato in questi anni perché credo che la crescita lo sviluppo di di un'agenzia come la nostra è un'agenzia puramente di assistenza tecnica che lavora in modo istituzionale con tutte le amministrazioni che ci chiedono può avvenire solamente se c'è una cooperazione stretta di questo tipo grazie buon lavoro
Grazie
Carlo Obama io mi scuserete non rientra da solo per chiedervi sì potete don o abbassare la voce e non parlare addirittura perché c'è un brusio di sottofondo che disturbavo parecchio chi sta parlando e chi vuole chi vuole ascoltare strappato
Andrea De Maria vicepresidente la Provincia di Bologna
Si prepari
Mario Santa Maria
De Maria Santa Maria non era voluta ne sono proprio assolutamente casuale
Assessore alla provincia di Caltanissetta
Ma intanto si con mio sono favorito da questa appello che ha fatto Penati sul brusio in sala Salo ricambio dicendo che condivido in modo non rituale la sua relazione che vorrei stare i temi che ha posto sostanzialmente prima di tutto per provare a condividere questa considerazione
Nostro Paese l'Italia vive ormai una fase di riforma degli assetti istituzionali che dura anche da prima della fine della cosiddetta Prima Repubblica cioè dalla centoquarantadue del novanta è una fase di riforma degli assetti istituzionali di cui c'era bisogno trasformazioni epocali che hanno attraversato anche l'Italia lo richiedeva e vero anche che una fase di riforma degli assetti istituzionali ormai troppo lunga
Faccia credo che noi dobbiamo partire da una preoccupazione cioè il fatto che le istituzioni non possono vivere in una condizione di riforma permanente del loro assetto del loro modo di funzionare
è arrivato il momento di lavorare a un assetto stabile del nostro sistema istituzionale ed è indubbio che per questo obiettivo le Province possono avere un ruolo di grande rilievo
Per alcune ragioni che approvo a ricordare la prima è quella per cui noi siamo stati gli enti che in questi anni hanno sviluppato un protagonismo particolare c'è stato un aumento di responsabilità e di delega alle Province
Molto rapporto significativo negli anni che abbiamo alle spalle in secondo luogo perché le Province hanno una loro vocazione naturale che quella di sede di concertazione di coordinamento delle diverse realtà del territorio che sono chiamate a rappresentare e poi perché è su uno dei punti cruciali del dibattito istituzionale che si è sviluppato fino ad ora su cui però finora non si sono avuti molti risultati concreti quello delle città metropolitane le Province sono chiamate laddove appartengono aree metropolitane a dare un contributo molto importante e significativo ora se ragioniamo delle fasi di questo processo di riforma credo che ne possiamo sostanzialmente individuare tre
La prima è stato una fase di riforma delle pubbliche amministrazioni a Costituzione invariata
Una fase che io ritengo complessivamente felice che ha visto prima la riforma dei meccanismi elettorali con una riforma radicale del modo di funzionare delle pubbliche amministrazioni con lavori in particolare del ministro Bassanini
Credo dobbiamo sapere che anche quella stessa fase di riforma per alcune parti va compiute portata a termine faccio un esempio
Una serie di delle che sono state spostate da alcuni ministeri verso il sistema delle Autonomie locali e le Regioni
Non c'è stato uno spostamento all'analogo di personale personali interessato era di circa venti mila persone solo il quaranta per cento è stato trasferito a proposito del tema così diffuso dei costi del federalismo oppure questo meccanismo elettorale è vero che ci pone un problema molto serio del coordinamento fra consigli e sedi delle giunte del Governo
è vero il tema del ruolo dei consigli che un tema molto rilevante
E oggi assolutamente di attualità
Poi c'è stata la riforma del titolo quinto della Costituzione io credo dobbiamo ricordare riprendeva sostanzialmente al di là dell'asprezza che il dibattito politico assunse in fase pre elettorale quello che può era l'esito del lavoro della Commissione
Bicamerale per le riforme istituzionali
Rispetto al Titolo quinto io credo che dobbiamo registrare due grandi temi aperti il primo è che dopo la l'approvazione della riforma del titolo quinto non c'è stato né infatti un processo di governo di quella riforma e cioè non c'è stato quel processo di costruzione di una legislazione che applicasse i contenuti del titolo quinto e questo accentuato alcune problematiche che forse in quella riforma nero pur presenti pure in un quadro più complessivamente ritengo molto positivo ispirata quell'idea
Di piena partecipazione degli enti locali al sistema dello Stato democratico che ha ricordato presidente di Reggio Emilia nel suo intervento precedente su cui quindi non torno
E però appunto la mancanza di questo processo
Di traduzione legislativa dei contenuti del titolo quinto ha già evidenziato alcune contraddizioni pensiamo a questo fenomeno di bocciatura degli statuti regionali almeno di alcune regioni e quindi di contenzioso in sede di Corte costituzionale sugli statuti regionali a titolo quinto sostanzialmente non ancora applicata è arrivata la riforma della devolution
Penati ne ha già parlato ecco su questo tema io devo dirvi che la questione che trovo assolutamente più preoccupante di quella riforma insieme ad altri che magari però si possono discutere anche in altre sedi
Riguarda il rischio di una fase accedi accentuato con pittori interistituzionale che si rischia di aprire se diciamo lo schema di riforma rimarrà quello per lo meno chiara votato nell'ultima stesura la Camera dei deputati
Perché il meccanismo è da un lato di possibilità di sostanziale commissariamento di Comuni Province e Regioni direttamente da parte dell'esecutivo
Oppure del fatto che la Camera dei Deputati insieme al senato federale possono votare
Per cambiare leggi regionali e d'altra parte c'è il meccanismo di ricorso alla Corte costituzionale non più solo da parte delle regioni ma da parte anche dei Comuni delle Province e le Città metropolitane
Questo secondo elemento in sé è un elemento positivo abbiamo fatto bene a chiederlo a fare la battaglia ottenere risultati
Ma è evidente che lo schema complessivo così costruito rischia di costruire un meccanismo di interventi nazionali verso le Regioni le Province e Comuni e viceversa di ricorsi alla Corte costituzionale di Regioni Province e Comuni
Sostanzialmente inestricabile
E credo che su questo noi invece dobbiamo ribadire quella che è stata sempre l'idea del nostro sistema delle Autonomie è che siccome è anche la filosofia e la base del titolo quinto c'è una chiara attribuzione di responsabilità nell'ambito di un quadro di unità nazionale che è stato ricordato anche ieri rispetto ai nodi che abbiamo di fronte oltre alla riforma discussione sulla riforma costituzionale io ne voglio citare tre il primo è questo della fiscalità
è stato citato anche questo la relazione rispetto alla finanziaria lo riprendo ragionamenti sulla legge finanziaria che peraltro Lupi anche con molta forza sempre avanzato in modo unitario
Però è abbastanza evidente che un processo di riforma federale o anche solo regionalista dello Stato non può prescindere da una riforma della fiscalità
Altra parte abbastanza ovvio insomma si si è forse una cosa un po'di scuola la sovranità e la fiscalità vanno sostanzialmente insieme
Mentre è vero che anche nella stagione della Bassanini e dopo la riforma del Titolo quinto si è messo poco Manon Progetto di federalismo di regionalismo fiscale questo è un punto di debolezza del processo che abbiamo di fronte molto rilevanti su cui credo che appunto anche noi dovremo lavorare molto Secondo il tema delle città metropolitane
Punto c'è un impasto e Thuram sostanzialmente dura dal novanta io condivido l'impostazione che dava Penati e cioè l'idea di un progetto di città metropolitana che nasca davvero da una concertazione delle diverse realtà del territorio né a Bologna
Non a Bologna alcuni di noi a Bologna preferiscono parlare di governo metropolitano anche attraverso l'esperienza che abbiamo a cui abbiamo dato vita di conferenza dei sindaci che magari in altre occasioni ci sarà modo
Di approfondire che è presieduta dal presidente la Provincia nostro presidente la Provincia
Però appunto credo che questi dea cioè di riaprire una discussione sulle città metropolitane
Però basata su un'idea di vera condivisione concertazione tra Comune capoluogo provincia ma provincia anche in quanto sede che rappresenti gli interessi dell'insieme del territorio coinvolto nel Progetto di città metropolitana sia l'idea giusta
E infine c'è un tema che riguarda il rapporto fra le Province e le Regioni
Io so ad alcuni colleghi di provincia di regioni a statuto speciale
Che in particolare in quella realtà vi sono dinamiche molto delicate rispetto al tema del ruolo delle Province
Mentre appunto credo che nella nostra idea di riforma federalista si debba essere l'idea di un sistema delle autonomie ricco dove Comuni Province se le faremo le città metropolitane regioni collaborano in un progetto condiviso infine due considerazioni su questo congresso può appunto
Se ne parlerà domani la prima riguarda il tema della presenza delle donne
Io credo che noi dobbiamo lavorare molto nel Luppi su questo punto
Dobbiamo lavorarci prima di tutto nelle province una qua abbiamo una Presidente donna quindi siamo agevolati ma insomma credo che davvero questo tema debba essere al centro della nostra iniziativa perché da una maggiore presenza di amministratrici può venire prima di tutto una maggiore ricchezza del nostro dibattito nelle province
E nell'associazione il secondo tema riguarda il ruolo dei partiti è stato evocato nel primo intervento
Io su questo soccorso di essere un po'controcorrente però devo dire che se si parla della Costituzione
In una democrazia moderna i partiti politici hanno un ruolo molto importante
Non si devono sottoporre al ruolo delle istituzioni devono rispettare i liberi processi istituzionali
E però è giusto che svolgano un ruolo di indirizzo di dibattito di confronto tornando a essere pienamente una sede di articolazione della democrazia e di partecipazione dei cittadini
Il nostro problema è rifondare i partiti tra la gente
Non siamo rinunciare al ruolo dei partiti che invece appunto in una democrazia moderne un ruolo di grande rilievo grazie a tutti
La parola Mario Santa Maria assessore a fronte di Caltanissetta
Si prepari Enrico Borghi
Presidente dell'Uncem
Buongiorno saluto la la presidenza
Non posso che incentrare il mio intervento da assessore provinciale allo sviluppo economico di una provincia del Sud del Mezzogiorno di della Sicilia al centro della Sicilia arco nel cuore della Sicilia
Su questo che ormai è il problema principale di tutte le amministrazioni più il reperimento delle risorse economiche per finanziare lo sviluppo
Senza le opportune adeguate
Risorse economiche parlare di sviluppo nel Meridione diventa una chiara e netta demagogia
Qui non voglio valutare l'impatto che hanno avuto nel tempo
Lei politiche a favore del Mezzogiorno come sono state impiegate le risorse assegnate
Quali risultati sono stati conseguiti
Posso solo riportare l'esperienza di un amministratore del sud della Sicilia
Trent'anni fa questo è il limite massimo
Dei ricordi vista la mia età nella mia terra esistevano solo due importanti fonti di ricchezza gli stabilimenti di raffinazione delle compagnie petrolifere e le miniere di zolfo salgemma
Poi solo agricoltura
Ma che non offriva certo una ricchezza tale da poter essere considerata settore trainante dell'economia
E poi nulla poche cose edilizia e impieghi pubblici
Oggi lo scenario è diverso grossi sacrifici sono stati affrontati
è stato completamente abbandonato il settore estrattivo
è stato fidi menzionato il ruolo degli stabilimenti di raffinazione anche a seguito dei danni ambientali accertati
Si è diffusa una consistente inventati o imprenditorialità nel manufatturiero col lusinghieri risultati di gestione e nato un'agricoltura di qualità specie nel settore vitivinicolo edotti ortofrutticolo e disponibile un'offerta di servizi alle imprese diversificata e professionalizzata infine il turismo ha forse finalmente imboccato un percorso virtuoso
E questo nonostante che gli enti locali abbiano contribuito nel corso del tempo al risanamento del disavanzo pubblico rispettando tra l'altro il patto disabilità interni ma oggi l'ulteriore drastica riduzione dei trasferimenti agli enti locali seguita dalla riduzione degli interventi per il Mezzogiorno impedisce di fatto la prosecuzione in questa via
E proprio sulle amministrazioni locali che si caricano infatti i costi principali e più dolorosi dell'ultima manovra finanziaria
Già
Tra il due mila e due due mila e tre c'era stato un calo netto delle risorse per incentivare lo sviluppo ora siamo a un disimpegno ancora più esplicito
La linea fondamentale quella di ricostruire i contributi a fondo perduto con i crediti agevolati
Si interviene cioè oltre che sulle risorse sugli strumenti in particolare la legge quattrocento ottantotto
Praticamente significa la rinuncia a ogni sostegno allo sviluppo produttivo del sud
Ma il Mezzogiorno non è solo dal versante della stretta dei trasferimenti sulla spesa pubblica degli enti territoriali che viene duramente penalizzato
Il taglio riguarderà anche altri strumenti di intervento statale come il credito d'imposta il prestito d'onore il reddito minimo di inserimento l'intera programmazione negoziata qui voglio dire semplicemente una cosa
Non pensiamo assolutamente a quel sistema di assistenza
Che molti in questo momento o in particolare nel passato hanno evidenziato vogliamo solo essere aiutati per quello che compete al governo nazionale
Dei trasferimenti per poter dire la nostra e poter metterci in competizione con tutto il resto del Paese
Una scelta che peserà in maniera drammatica sui cittadini in forma più accentuata su quelli dove i servizi sono già più scarsi e gran degradati e su quelle amministrazioni locali con i bilanci più fragili come ad esempio tante realtà del Mezzogiorno qui vorrei aprire una parentesi sulle città metropolitane attenzione a questo
Io sono convinto che le grosse città devono trainare anche l'economia del nostro della regione del territorio di appartenenza ma è chiaro che dobbiamo non perdere di vista quelle realtà quelle Province territoriali che vengono in qualche modo penalizzati da questo fattore un fattore importante che è quello dell'economia che sono tagliati fuori dai piani dei trasporti dall'economia
E che in qualche modo fra qualche anno vedranno qualche comune sparire dalla dal proprio territorio proprio perché il fattore emigrazione è un fattore già pesante eh critico per il nostro territorio
Tra l'altro
Costringerà agli enti locali sia per la riduzione dei trasferimenti sia per il tetto di spesa e per gli Investimenti ad agire sua addizionali e tributi propri pensate senza lavoro
Andare a caricare di tasse i cittadini guardate che è una situazione veramente drammatica
Questo vincolo alle pubblica amministrazione avrà per le Province e Comuni un effetto devastante in quanto non saranno in grado di privarsi contasse locali sulle rispettive popolazioni di cittadini
E di impresa e perché collocate in aree interno spesso vive di inserti piccate e marginali
Sarà molto difficile senza uno una modifica di queste scelte che la sola amministrazione locale possa correggere le conseguenze di tali decisioni del governo
Non avendo quasi strumenti a disposizione per il sostegno allo sviluppo produttivo
E questo è un tema stringente e di piena attualità mi avvio alla conclusione se a questo aggiungiamo il decreto sul federalismo fiscale che ha ripartito in maniera iniqua i fondi per la sanità tra le Regioni comprendiamo come siamo dentro una stretta drammatica senza uscire dalla quale anche il confronto programmatico nelle province diventerebbe più difficile
Vero è che sono state trasferite le competenze alle Province abbiamo più competenze ma come gestiamo queste competenze con quale denaro con quali fondi
Quindi l'edilizia scolastica il nuovo mercato del lavoro sono dei problemi fondamentali che noi certamente dobbiamo cominciare ad affrontare ma con quali mezzi allora questo deve essere anche un problema importante che l'Assemblea dell'UPI intere con i nuovi assetti che saranno dirigerà annulla l'Assemblea l'Unione delle Province italiane dovranno tenere in grande considerazione
Ciò che qui preme e quindi mi avvio veramente alla conclusione e avanzare una proposta unitaria credibile rispetto al Mezzogiorno e rispetto al tema più generale dei ridotti trasferimenti statali
E due sono le cose che citavo prima
Una proposta unitaria perché deve provenire dall'in
Era Assemblea
Credibile perché deve essere una proposta seria e l'alternativa grazie
Grazie
La parola ricco Borghi presidente dell'Unione delle comunità
Montale si prepari
Ma già insolita giusto fare un applauso al presidente coordinati
Grazie presidente Penati
Cari amici dell'UPI io
Ringrazio dell'invito che avete speso la nostra associazione dalla quale porto il saluto ai vostri lavori
Come segno di una ulteriore
Dimostrazione di collaborazione di confronto
Che in questi cinque anni con la presidenza di Lorenzo Ria è stata particolarmente intensa
E che ha visto costruire
Insieme anche con gli amici dell'ANCI un sistema di rappresentazione delle Autonomie locali
In un momento storico abbastanza complessa accusi uso questo termine
E la speranza che affido
Come dire ai vostri lavori che precedono di qualche settimana anche il nostro quattordicesimo congresso è che questa stagione che si apre in questa legislatura si incarichi anche di concludere la grande transizione italiana iniziata oramai da più di un decennio
E che ha visto il sistema delle autonomie locali attraversato da una vero e proprio movimento tellurico che lo ha trasformato in profondità e in qualche misura neanche
Messo in discussione la sua capacità di auto rigenerazione credo con risultati tutto sommato positivi
Il sistema delle Autonomie locali nel corso dei prossimi anni sarà chiamato a sfide molto importanti
Sarà chiamato a chiudere una cerchio o meglio a contribuire alla chiusura di un cerchio nel quale non è ancora chiaro quale sia il modello culturale di riferimento
Perché si agitano sullo sfondo dei nostri dibattiti modelli politico-culturali che sono
Diversi fra loro e di volta in volta riemergono in riaffiorano nel dibattito che si concretizzano poi in provvedimenti legislativi che si ispirano a Filosofia a volte divergenti fra loro
Perché l'autonomismo è cosa diversa dal regionalismo perché il regionalismo è cosa diversa dal federalismo classico perché al federalismo classico e cosa ancora diversa dalla devoluzione
E noi abbiamo costantemente come dire preso le misure nel corso di questi anni con una diversa articolazione anche dell'applicazione di queste filosofie di questi logiche
Sapendo che abbiamo sullo sfondo o meglio al centro del dibattito le conseguenze di una riforma costituzionale qual è quella del Titolo quinto varata nel due mila e uno che con tutte le sue contraddizioni sia di metodo che di merito ha comunque consegnato al Paese una sostanziale ridiscussione del sistema dei poteri
Che si sono visti rimessi in gioco complessivamente in vista dalla capacità dalla costruzione di una governance che costruisca un paese più efficiente più moderno più capace di corrispondere alleanze le attese e le speranze della società che premi al di fuori
Dei cosiddetti palazzi del potere
Mettendo al centro una parola che può sembrare aveva mai una parola scontata ma che non lo è nelle sue articolazioni concrete che quella della sussidiarietà e che è partita da un presupposto rispetto al quale ancora stiamo segnando il passo
Un presupposto che voleva il ribaltamento sostanziale delle funzioni amministrative consegnate in tutto e per tutto il sistema delle autonomie locali
E il ribaltamento delle funzioni legislative attribuite come competenza primaria alle regioni come che tu competenza residuale
Allo Stato su quel sito il sistema delle autonomie si rimette in gioco perché nel momento in cui l'articolo centodiciotto dice come dice che il Comune è la sede naturale di tutte le funzioni amministrative
Significa rimettere in discussione l'entità comune in quanto tale e il suo rapporto nei confronti con il dimensionamento ottimale dell'erogazione dei servizi
Va in questo senso anche la scommessa è la proposta che noi abbiamo avanzato
E che è stata inserita all'interno del nuovo articolo centodiciotto così come ha rimodellato dell'introduzione delle forme associative per i piccoli comuni in rapporto con la specificità territoriale la necessità cioè
Di attribuire una modalità
Flessibile ed elastica alle piccole municipalità che sappiano governare un processo che se non sarà coordinato rischierà di far scatenare una sorta di effetto rimbalzo le funzioni arriveranno
Come dire nella periferia più vicina al cittadino il sindaco non avrà la competenza gli strumenti le forze
Finanziarie per poter governare questo processo e quindi fa rimbalzare la sussidiarietà sostanzialmente verso l'alto con il rischio sostanzialmente di essere svuotato poi di alcune competenze
Questa proposta di riforma del titolo quinto che sia inverata poi nella legge tre anche rimesso in discussione la natura e la funzione
Delle Province che non sono più
Come dire il terminale periferico ed amministrativo dello Stato
Ma che sono in questa prospettiva il secondo livello di sussidiarietà e quindi presuppone una capacità di concertazione di costante dialogo
Tra il sistema delle Autonomie locali in qualche misura consegna un obbligo alla determinazione pattizia progressiva nella determinazione di ogni singola funzione
è una nuova responsabilità che presuppone la fuoriuscita da un modello verticistico e gerarchico per cui lo Stato determinava e le autonomie locali dovevano recepire
Ed è anche come dire un'assunzione di responsabilità nella nostra capacità di costruire un nuovo sistema di governance e l'ultimo aspetto quello che francamente diventa sempre più difficile da concretizzare del Titolo quinto era il presupposto l'ambizione lasciatemelo chiamare il sogno
Di una regione che non gestisce più nulla ma che legiferasse sulle competenze sulla questione
Noi sessi stiamo come dire al processo di questi ultimi anni rispetto a questo tema abbiamo qualche come dire preoccupazione
Perché ad un aumento di competenza legislative segue a livello regionale in maniera anche piuttosto indifferenziata fra gli schieramenti e un aumento delle competenza gestionale ad una
Difficoltà di far scattare quella che con una battuta giornalistica si potrebbe definire riassumere con la cosiddetta devolution della devolution
Ma la domanda alla quale i prossimi cinque anni dovranno rispondere il lavoro che noi abbiamo di fronte in questo senso sarà particolarmente
Significativo
è quello se si consoliderà o meno questo modello dietro le ordinazioni e di pari dignità tra i livelli se si invero era davvero il presupposto contenuto
Nel centoquattordici che fa sì che lo Stato le Regioni le Province le Città metropolitane siano e i comuni siano e qui ordinati in un sistema di competenze
Perfettamente attribuite c'è da dire che qualche segnale preoccupante in questo senso lo registriamo lo registriamo come dicevo in una sorta di neo centralismo regionale
Sempre più come dire marcato e in cui non è neppure più subliminale la tentazione di entrare in un modello di federalismo classico in cui gli enti locali sono soggetti gerarchicamente agli Stati federati e non allo Stato federale
E in questa prospettiva come sanno bene gli amici delle regioni a statuto speciale nei confronti delle quali il sistema delle autonomie locali e giunto lo scorso anno alla sottoscrizione a Cagliari di uno specifico protocollo d'intesa proprio per cercare di trasferire
Una modalità una filosofia in questa realtà che parte dal presupposto che l'equiordinazione non può essere un una equiordinazione potere
Spot o affidata al buon cuore del principe di turno ma deve essere un elemento sostanziale strutturale del sistema delle relazioni
Tra le Autonomie locali e le regioni dicevo ci sono alcuni elementi di preoccupazione rispetto a questo dato così come un altro elemento di preoccupazione rispetto al concetto suddetta equiordinazione dato
Come dire dalla progressione delle leggi finanziarie di questi ultimi tempi
Non entro nel merito della questione specifica di quest'anno che pure come dire a una serie di elementi che meriterebbero a riflessioni approfondimenti pongo un dato
Il dato è che noi ci troviamo a doverci rapportare con un sistema di legislazione che discende dalla mentalità gerarchica verticistica la legge finanziaria discenda da un ordinamento da una legge del mille novecentosettantotto
Allora noi ci troviamo nel due mila quattro con un titolo quinto provato con un protagonismo degli Enti locali con nuovi livelli di responsabilità e ogni anno ci troviamo a dover fare i conti con un'impostazione di uno Stato che ragiona con una legge del mille novecentosettantotto
è un meccanismo che non funziona più
A prescindere da chi governa è vecchia pro-tempore alla responsabilità dei due a gestire il Paese
La legge finanziaria ma assolutamente ristrutturata bisogna trovare un meccanismo di autentica concertazione
Tra il sistema delle Autonomie locali e lo Stato perché non si può passare per concertazione la sorta di pareri Fitch che è diventata la conferenza unificata o la compensazione fatta nei corridoi della Camera o del Senato su emendamenti spot questa non è concertazione la concertazione partire per tempo in un DPEF realmente costruito e in cui si stralcia la parte relativa alle Autonomie locali per compiere con le scelte che competono al governo
Nessuno come dire si picca di volersi sostituire la responsabile tra l'altro voi ma non possiamo neppure trovarsi in un meccanismo in cui
Ad agosto ci si dice discutiamo e a ottobre si fa l'emendamento che blocca ogni possibilità di autonomia finanziaria e si consegna tutto ancora una volta con il classico ordine del giorno alla speranza che l'anno prossimo qualcuno ci pensa
E l'ultimo elemento di preoccupazione rispetto a questa prospettiva è che è una riforma cosiddetta federale o della devolution non c'è alcuna traccia della Camera delle Autonomie
E allora mi si spieghi come sia possibile costruire un sistema
Trilaterale nell'articolo centoquattordici quando nel sistema della rappresentanza del legislativo che dovrebbe inverare concretizzare quel modello trilaterale stato regioni autonomie locali
Le Regioni e le Autonomie locali non hanno nessuna possibilità di incidere realmente
A meno di questa sorta di diritto di tribuna vivaista sorta di come dire udienza che viene concessa ai presidenti delle Regioni era sistema dell'autonomie compatimento lasciato sullo sfondo
Io credo che
Noi abbiamo l'esigenza forte di costruire un sistema di alleanze tra i Comuni tra le province tra le comunità montane soprattutto per rispondere alla sfida che l'Europa ci pone
E sarà una sfida che nei prossimi anni sarà strategica perché noi abbiamo letto con grande soddisfazione anche con grande speranza la nuova Costituzione europea che introduce il concetto della coesione territoriale
E allora noi ci dobbiamo porre l'interrogativo su quali siano i soggetti che in Italia si incaricherà hanno di inverare questo principio
E cosa ci aspettiamo un altro ministero modello Cassa per il Mezzogiorno che verrà a spiegarci che la coesione territoriale arriva da Roma per i rami dicendo in periferia noi abbiamo in mente un altro modo moderno realmente sussidiario che parta dal protagonismo delle popolazioni locali degli enti locali che sono come dire la loro realtà esponenziale che costruisca attorno a questa prospettiva di una governance territoriale
La capacità di risposta delle risorse che l'Europa ci metterà a disposizione lungo questa prospettiva
Sapendo che l'Europa ci chiederà anche un cambio di passo in cambio di strategia
Perché il periodo di programmazione due mila sette due mila tredici sarà sempre di più marcato sull'agenda di Libor Lisbona è sempre meno sulle parti infrastrutturali anche se il nostro Paese soprattutto il Mezzogiorno d'Italia avrà una necessità particolare in più e quindi come sapremo modulare articolare i temi dell'innovazione della formazione della qualificazione che tra l'altro sono competenze che spettano direttamente
Alle amministrazioni provinciali
Come sapremo raccordare il principe e la coesione territoriale con la modernizzazione che Lisbona ci pone davanti che non sarà un processo indolore soprattutto in un Paese come il nostro che ancora sacche di protezionismo di assistenzialismo
Come sapremo governare questa trasformazione se non dando spazio protagonismo alla responsabilità delle amministrazioni locali che hanno saputo in questi anni anche svolge una funzione di cassa di compensazione
Rispetto allo sforzo di modernizzazione del Paese
E allora io credo che è su questo aspetto che noi torniamo al cuore del problema quale sarà la fine dalla nostra transizione nazionale quale sarà la messa a regime del modello Italia
Beh io credo di dimostrato sufficienza di essere un tifoso di una logica come dire spogliare Kika piuttosto che di una logica di natura oligarchica
Mare perché ritengo che questo sia il modello per l'Italia di oggi perché ritengo che sia un modello più coerente per sposare l'inclusione la competizione per riuscire a fare coesione per fare innovazione
Ma sullo sfondo come dicevo in precedenza e concludo si agita un'altra logica
Che tra l'altro interessa da vicino la vostra associazione perché per me a tutto il dibattito sulla questione come quella delle città metropolitane e cioè quale sia il presupposto finale
Beh io sono convinto rispetto a questo tema che se passa il
Per cui si conta per quel che sia piuttosto che per quel che si è il nostro Paese difficilmente riuscirà ad avere un ordinamento moderno potrà avere un altro ordinamento ma lo sarà un ordinamento moderno perché se pensiamo che l'approdo finale si una sorta di oligarchia fatta da un po'di decisionismo governativo non mi interessa il colore di tipo tempore regge il Governo
Fatta da qualche ministro con portafoglio disponibile da qualche super sindaco metropolitane da qualche super governatore perché ha poi neanche tutti come dire approderanno nel sancta santorum
Ma io credo che questa sarebbe non tanto la problematica rispetto al dimensionamento tra i rapporti dei poteri sarebbe l'anticamera di un ricco centralismo
Sarebbe il fallimento di un sistema effettivamente sussidiario sarebbe alla fine delle conta il conto la Storta del vivavoce una vittoria
Dei gattopardi che pure si agitano nei palazzi romani e non attendono altro che suonare la campanella e dire che
Ragazzi la ricreazione è finita questo gran federalismo è stato tutto una scommesse che bisogna ritornare riaccentrare perché diversamente non si riesce a dare risposta la modernizzazione del Paese
Ecco io credo che in questo senso le responsabilità che abbiamo di fronte non siano responsabilità ordinarie come non lo è il vostro congresso attuale odierno
Invio i miei personali auguri oltre a quelli dell'associazione che rappresento
All'UPI e al nuovo ordinamento che vi darete nella consapevolezza la speranza vorrei dire e lo dico nella certezza che continueremo insieme un lavoro servizio i nostri
Ringrazio vi chiedo agli atti erano davvero
Enrico Borghi per il suo intervento per la cortesia di essere venuto qui oggi un intervento appassionato che pone anche anche la nostra associazione
Del degli impieghi sono certo anche un lavoro un lavoro comune
Ci ha raggiunto Piero Fassino segretario nazionale dei Democratici di sinistra
Il suo richiamo
Brutto essere presente questa mattina i nostri lavori noi proseguiamo
Con gli interventi la parola a Vincenzo vita
Sei dopo lei presentati pare assessore alla cultura del Comune di Roma la Provincia perché alla Provincia cioè gruppi ragione ottimi ragguardevole sugli USA secondo si si prepari salita il presidente una provincia di Torino
Sì cultura reti informative la Provincia di Roma
Approvato a sperimentare poi vedremo
Vedrete quale sarà il risultato l'ipotesi di un assessorato per così dire
Della convergenza multimediale si scrive si teorizza vediamo nella pratica se si possono far dialogare soggetti tra di loro anche DiVersi
Operatori culturali operatori del mondo della i siti spesso vengono da storie e culture tanto differenti però sembra importante verificare l'opportunità di coniugare moltiplicando né in un circolo virtuoso gli elementi positivi
La cultura come grande prerogativa del nostro Paese
No globale i beni culturali il patrimonio archeologico
E la struttura in Rete cioè il dialogo veloce tra i soggetti del nuovo millennio
Dobbiamo attrezzarci anche con la nostra mente a vivere nella società della conoscenza
Ragazze e ragazzi oggi dialogano con l'sms
Entrano in internet con una tornano naturalezza che generazioni ancorché giovani ma appena più adulte non hanno
Sta accadendo è in corso
Una vera e propria rivoluzione copernicana le Province
Come possono entrare in questa
Stagione
Tanto mi fa piacere potervi dire
Dai dati che sono distribuiti anche da un lo studio che ha curato Praga Marzano molto accurato che lei in province sono piuttosto evoluto e più di quanto si supponga
Poi una cattiva letteratura si intenda dire
Cioè la quota di informatizzazione delle province è ragguardevole cento non sufficiente
Ma soprattutto
Qui c'è un punto tutto politico
Che va colto mi piace consegnarlo ai nostri lavori
Le Province vanno riconosciute come
Un'interlocuzione autorevole
L'abbiamo già detto e più di una volta
Al pur cortese ministro Stanca
Ma eccetto che ai diversi tavoli per così dire di concertazione
Le Province
Anche per i dati che qui abbiamo distribuito neri danno di essere più protagoniste di quanto si
E in quella parte
Che si chiama centri servitù territoriale CST che è un po'la monade un po'la cellula di base della rete integrata della comunicazione la provinciale quasi naturalmente per la sua vocazione distrettuale inviare integrata
Il punto di riferimento senza nulla togliere ai Comuni ci mancherebbe che fanno parte delle province
Con un grande dialogo mi ha fatto piacere all'intervento che prima abbiamo ascoltato molto efficace con le comunità montane certo con nelle regioni con le quali il dialogo qualche volte alterno
Ma sicuramente
Le Province possono avere questa funzione ora che siamo nella fase nuova asseconda così chiamata delle government bandi evoluzione delle linee precedenti
Linee precedenti che peraltro sono state raccolte come ricorderà senatore Bassanini da una vasta opera che fu fatta di avviamento delle cover mente che ora prosegue con qualche
Mutamento di rotta comunque quello di riferimento importante
E allora credo che la proposta da fare in questo congresso
è di andare avanti presidente uscente Ria ricordo molto attento a questi argomenti si fece un bel gruppo di lavoro
Che portò le Province a entrare in scena ora si tratta di fare il salto ulteriore dall'entrata in scena
Ha un'entrata in scena come protagonisti
Anche perché
Abbiamo problemi molto concreti di fronte a noi
Abbiamo il problema della legge finanziaria delle risorse
Va bene
Tanto si parla e qualche volta in bagno di innovazione tecnologica fino ad usare in modo un po'surreale qualche terminologia
So digitale usato a pranzo a colazione a cena quasi che fosse una pancia spesso poi lo si declina solo con la televisione chissà perché il linguaggio l'esperanto del nuovo sistema integrato della comunicazione
Insomma sono cose serie ecco non ci sono risorse a fronte di tante dichiarazioni di modernità
La Finanziaria non solo non da ma toglie al sistema della comunicazione non per si pensi che stiamo alla comunicazione è solamente o può essere ridotto solamente a qualche facilitazione
Peraltro opinabile per l'acquisto di un decoder che tra qualche tempo probabilmente sarà desueto innovazione qualcosa di più complesso
Riguarda ad esempio gli investimenti per portare la cosiddetta banda larga e cioè la capacità comunicativa che oggi a partire non solamente a qualche azienda illuminata nove vasto pubblico
Di consumatori attenti alla strada la conoscenza
In interi pezzi dell'Italia solo il venti per cento del paese è coperto adeguatamente da quella che viene chiamata la banda larga la banda larga un po'come il sistema della viabilità
Se non c'è in modo compiuto i cittadini decorrono dei rischi e la nuova cittadinanza
I diritti
Sono oggi tanto più importanti quanto più si coniugano con le opportunità che la comunicazione
Suggerisce
Alle nostre comunità
Sapete il livello qualche decennio fa
Di cittadinanza era diverso ma oggi
A fronte della firma digitale
A fronte della necessità di dialogare l'e commerce le procure mette in rete
C'è una nuova terribile divisione all'orizzonte
Tra chi sai chi non sa
Quindi accanto a quella più storica
E classica tra chi ha e chi non ha
Se ne aggiunge intrecciandosi con la prima spesso e moltiplicandosi a vicenda una tra chi sa e chi non sa e il compito nostro di comunità istituzionali democratiche insieme all'ANCI insieme alle regioni
Insieme all'intero sistema dello Tornielli far vivere il tema del digital device d'non solo nei convegni ma nella pratica quotidiana
L'accenno si che realisticamente nel corso di questo decennio l'Italia possa compiere quella rivoluzione tecnologica che nel suo DNA che a tutte quante l'opportunità di svolgere dando anche spazio a ricercatori che se ne vanno all'estero alle università e centri di ricerca alle scuole insomma un processo virtuoso che parte da un grande investimento tra l'altro non costa così tanto
Ha fatto mi avvio a concludere serie
Bene anche fare un qualche chiarezza sui dati
Servirebbero è una intatto una stima attendibile dell'Osservatorio sulla banda larga è un'istituzione diciamo così che
Promuove ricerche in materia servirebbero a questo fine mille ottocento milioni di euro di investimenti pubblici
In qualche anno
Tre quattro anni
Si avrebbe sicuramente un azzeramento comunque
Una diminuzione fortissima di quella cosa che chiamiamo digital device e cioè la frattura tra chi sa e chi non sa chi ha accesso a chi non ha accesso alla Rete integrata della comunicazione
E forse una ricaduta occupazionale credo che sia una stima ribasso di cinque dieci mila
Opportunità di lavoro credo anche di più
Bene è un trova una spranga infrastruttura strategica la comunicazione non è solamente un'effimera
Un po'bizzarra o trash diciamo così forma di comunicazione come ci sta abituando la nostra televisione generalista qualcosa di più organi struttura
E costerebbe tutto ciò vedette la metà neanche
Di una linea di metropolitana
Non voglio fare concorrenza cos'è più importante no però queste livello metà di una linea di metropolitana
è un terzo vorrei toccare quelli del mitico ponte di Messina
Per portare l'Italia ad una soglia in cui oggi non è perché l'Italia oggi a differenza di un circuito virtuoso che pure si innestò nel decennio degli anni novanta è secondo il ranking dall'Economist
Al quattordicesimo posto in Europa a fronte di tante dichiarazioni davanti solo al Portogallo grezzo invece superata anche dalla Spagna perché questo perché oggi purtroppo non abbiamo una politica adeguata
Una grande politica
Non con qualche bandierina in questo settore che va oltre e persino una vecchia concezione della politica non serve qualche bandierina in più
Serve qualche bandiera in meno
Serve un grande senso della comunità nazionale dentro il contesto europeo in uno scenario globale che può avere una declinazione democratico autoritaria anche a seconda di come il blocca il locale si aggancia era al treno del globale
E allora per portare la spesa sull'Information curi che c'è il tecnologico in Italia
Che oggi è del venticinque per cento sotto la media europea perlomeno alla media europea bisogna fare delle scelte molto forti per portare l'incidenza della spesa dell'ICT sul PIL che è la più bassa d'Europa zero virgola ventuno per cento
Per portarla dalla soglia per lo meno della Spagna della Francia dobbiamo fare delle grandi scelte di grandi politiche pubbliche un nuovo welfare della comunicazione che si fa
E chiudo non solo e non tanto
Anche certo
Come è stato centrale ma si fa e si valorizza e ci rende più autorevole se si va attraverso l'aggregazione molto avanzata in cui le Province possono diventare non più quel luogo un po'bizzarro e desueto che qualche anno fa
Taluni costituzionalisti volevano persino sciogliere
Ma invece
Una nuova e moderna istituzione democratica
Il luogo quasi obiettivamente centrale dell'innovazione perché l'essere la Provincia e il coordinamento di tanti Comuni Comunità montane di essere un punto di riferimento di una vasta area territoriale può dare alle Province e una funzione
Diretta nel settore di cui oggi non solo dobbiamo parlare le cui dobbiamo operare per rendere l'Italia migliore grazie
Grazie
L'onorevole vita
Prima di dare la parola come preannunciato Antonio salita presidente della provincia di Torino chiedo Fassino se vuole prendere la parola per un saluto ringraziandolo ancora
Qui tra di noi questa mattina
Sono io che naturalmente ringrazio
Presidente lei al presidente Penati articoli di questa
Possibilità
Ho letto la relazione
Condivido sia l'analisi sia le indicazioni che sono contenute nella relazione e soprattutto diciamo la sottolineatura che viene fatto del ruolo che è venuto assumendo via via in modo sempre più forte
Dalle amministrazioni provincia
Io ho fatto nella mia tante cose ho fatto la mia vita ho fatto anche il consigliere provinciale e quindi sa in una fase in cui le Province però come dire contavano molto meno di quanto contino oggi è posso appunto misurare come dopo una lunga fase degli anni settanta e ottanta nei quali sembrava che il processo riformatore dovesse passare per la dissoluzione dell'istituzione provinciale a vantaggio di altre forme di assetto istituzionale territoriale in realtà poi si considerò giustamente la necessità di ritornare
A pensare che invece le amministrazioni provinciali possono come poi si è visto in questi anni assolvere a una funzione istituzionale
Rilevante e crescente crescente a partire da un dato obiettivo che ciascuno di noi può misurare ogni giorno e cioè non c'è più problema di un qualche rilievo per una comunità locale che possa essere adeguatamente risolto sulla base soltanto di una scala comunale
E così vero questo aspetto che anche ormai le città capoluogo ormai sono sempre di più di fronte al problema di pensare le proprie politiche la dimensione territoriale più ampia a maggior ragione questo vale per una morfologia dell'assetto istituzionale che è costituito da otto mila comuni cinque mila dei quali con dimensioni che sono talmente diciamo
Concentrate da escludere che si possa dare adeguata risposta alle domande dei cittadini sulla base soltanto e delle risorse che un Comune dispone e degli ambiti territoriali su cui un comune insiste sempre di più abbiamo bisogno di pensare il Governo Soirée territoriali più vaste e quindi diventa essenziale il ruolo dei livelli istituzionali che possono diciamo assumerà una capacità di programmazione
O anche di organizzazione di gestione delle politiche su scala territoriale più da questo punto di vista le province sono venute assumendo assumono un ruolo sempre più significativo
Sia per questa ragione che ho appena ricordato che sempre di più necessitano i Comuni per esercitare efficacemente delle proprie politiche amministrative di una dimensione territoriale istituzionale più larga che la provincia più può offrire
E sia peraltro verso per il nuovo assetto dei poteri che la riforma del Titolo quinto ha introdotto che trasferendo al sistema dei poteri regionali molte più competenze
E prerogative richiede che poi queste competenze e prerogative ritrovino enti di gestione territoriale
Gli adeguati certamente la Provincia due
Condividendo quindi queste che mi pare non siano stati due assunti sostanzialmente della relazione per ribadire la centralità del del delle amministrazioni provinciali nel tessuto istituzionale di oggi io voglio da questi due assunti trarre tre considerazioni
La prima
E che io penso che anche a partire dalla
Amministrazione dal ruolo delle Province
Si può apprezzare quanto sia stato importante il processo riformatore degli assetti istituzionali che noi abbiamo realizzato in questi anni
E voglio essere più esplicito questa affermazione che io ho fatto detta con queste parole può sembrare ovvia
Allora la rendo più esplicita io non condivido
Come dire
Quella vade quella moda che si è tradotta anche in una campagna degli ultimi mesi tesa ad dimostrare che il federalismo sarebbe la fonte di tutti i mali dei problemi politico istituzionale di questo Paese io non penso
Penso che la riforma del titolo quinto è stata una riforma coraggiosa e ambiziosa
Come tutte le forme ambiziosa coraggiose richiede dopo tre anni di esercizio e di attuazione di essere verificata comporta anche delle significative integrazioni e correzioni
Personalmente Franco Bassanini lo sa
Molto apprezzate loro che gli ha fatto personalmente io per esempio ho sempre avuto una grandissima perplessità per non dire contrarietà l'idea che ogni regione si debba fare una legge elettorale e traggo con ferma da questa mia perplessità anche dalle vicende di questi mesi perché penso che si decentra alle politiche non le regole ma presenti un punto di discussione
Quindi come vedete emette non sono di quelli che si arrocca in una difesa acritica cosa che non fa neanche Franco che pure il padre di questa riforma
Ma dal considerare che la riforma dopo tre anni va verificata nel suo funzionamento è
Vanno introdotte le integrazioni e correzioni a passare a quella diciamo demonizzazione ideologica che si è fatto il della riforma federalista riforme Titolo quinto ce ne passa
Perché poi l'esito della riforma della demonizzazione è stato uno solo
Che le modifiche che sono state introdotte nel percorso di revisione costituzionale vanno tutte nel senso del centralismo
Quello che forse bisognerebbe dire spiegare bene agli amministratori
Della lega e spero che ce ne siano anche cui e che l'unica che è una cosa che non se nella riforma che è stata fatta dal centrodestra è il potenziamento dei poteri decentrati
Perché l'unica verità la vetta Anania quando ho detto abbiamo riaccentramento in capo alle stato dodici delle diciotto competenza che vale che la legge della riforma del Titolo quinto affidava alle regioni
La verità è che quella linea di demonizzazione del federalismo e della riforma del titolo quinto ha portato ad un rigurgito neo centralista di cui le amministrazioni regionali provinciali e comunali sotterranee sempre hanno moltissimo
Quindi io penso che questo sia un Euro perché per una ragione che non è ideologica che non sono io sono
Da sempre sostenitore diciamo della di politiche di decentralizzazione e di federalizzazione del potere
Non non soltanto quando questo tema diventato diciamo cultura dominante presentai al congresso del Pci dal mille novecentottantasei un emendamento che proponeva rovesciamento dell'articolo centodiciassette
E per dire che allora era una battaglia di avanguardia fu bocciato appunto
Per diciamo no quindi
No non possono ma penso lo penso no per una ragione ideologica per una ragione come dire che qualsiasi manuale di sociologia spiega in modo semplice e cioè che qualsiasi problema si governa meglio se chi lo governa alle porte le competenze
Se se chi ha le competenze chi lo governa e più ravvicinato al luogo e allo spazio in cui si esercita la domanda
C'è una ragione sociologica che spiega e culturale che è pragmatica che spiega perché ci vuole
Si vuole bensì attualizzazione federalismo non una ragione ideologica o addirittura di identità etnica e nazionale quindi
Per questa ragione io penso che sono necessari è necessario lo dico perché se vogliamo esatti che si esercitano effettivamente le funzioni
Chi gli ha giustamente rivendica per le regioni nell'ambito dell'ordinamento regionale del riforma del titolo quinto intanto bisogna difendere la riforma del titolo quinto
Perché se passa una linea neo centralizzata lì c'è le Province non avranno quelle funzioni quelle competenze quelle prerogative che sono state che sono state qui richiama poi io avverto sono esplicito un rischio che credo che noi dobbiamo vedere contro il quale batterci in coerenza con questo rimpianto io penso che bisogna battersi anche contro ogni forma di neo centralismo regionale
Presidente vivente
Perché il criterio ispiratore il criterio ispiratore del diurno di una di un assetto di poteri decentrati è il principio di sussidiarietà il principio di sussidiarietà e fondato sul principio dell'adeguatezza si trasferisce la competenza di governo al livello che appare più adeguato esprimerò nel modo ottimale per l'altro per soddisfare la domanda dei cittadini quindi
Ma le due cose vanno insieme penso che siamo si è
Sì e pensiamo perché considero anche una via Battaglia tanto più forti nel rivendicare che alle amministrazioni provinciali vengono riconosciute tutte le prerogative di governo locale dalle regioni che sono necessari in quanto contemporaneamente a difendiamo un sistema istituzionale fondato su decentralizzazione e federalizzazione dei tutte
Se passa una linea neo centralistica non ci sarà diciamo più opere più potere e più capacità di amministrazione per nessuno né per la Regione né per gli enti sottordinati alle regioni quindi le due cose
Le due cose si tengono
La seconda questione che voglio richiamare
E che anche dall'ottica delle amministrazioni provinciali anche dall'ottica delle amministrazioni provinciali
Emerge quello che il nodo centrale oggi
Verità uno dei nodi centrali della dell'Italia e delle sue delle delle sue e del suo futuro
E cioè non è pensabile
Non è pensabile governare efficacemente adeguatamente un grande paese di sessanta milioni di abitanti
Senza riconoscere una centralità delle politiche pubbliche
Senza riconoscere una centralità delle politiche pur
Che non è la riproposizione di una vecchia diatriba tra chi è statalista e chi è liberista che critiche come dire appartiene ad un'altra fase del dibattito culturale e politico di questo Paese
E prendere semplicemente atto che in un Paese che ha bisogno di più mercato io dico questo Paese ha bisogno di più mercato se solo penso
Che ne so agli ordini professionali piuttosto che al sistema bancario del risparmio a un Paese che ha bisogno di più mercato c'è bisogno contemporaneamente di più politiche pubbliche
Perché oggi la crescita di questo Paese si fonda sulla
L'investimento su nodi di sistema
Sui quali le politiche pubbliche diventano decisive
Dice non c'è convegno nel quale non si dica che la competitività delle imprese si fonda sull'incremento dell'investimento in innovazione e ricerca benissimo
In un Paese nel quale il novantaquattro per cento dell'impresa meno di dieci dipendenti e un diffuso investimento in innovazione ricerca passa per un diffuso investimento pubblico
Si dice che questo Paese ha un tasso di istruzione inadeguato ed è vero
Perché soltanto il dodici per cento dei cittadini italiani tra ventuno e sessantacinque anni possiede la laurea contro il trentotto per cento degli Stati Uniti il trentatré della Francia dell'Inghilterra della Germania
Ma un più cospicuo investimento in formazione sapere conoscenza è prima di tutto l'investimento pubblico
Si dice che questo Paese a un gap competitivo nella maggiore obsolescenza delle sue reti infrastrutturali digitali è vero voi ne siete testimoni perché è una prerogativa tipica della Provincia de l'investimento nelle reti digitali e infrastrutturali è prima di tutto è investimento pubblico poi può essere anche investimento privato project finance e tutto quello che volete
Ma l'investimento privato cioè se c'è un tiraggio di investimenti pubblici senza investimenti pubblici non ci sono neanche gli investimenti privati
E potrei continuare
Per dire che le politiche pubbliche sono centrali non c'è crescita di nessun Paese
Senza politiche pubbliche
Per questo io penso vada contestata come è contestata nella relazione del presidente
La legge finanziaria che presentata dal Governo perché quella legge finanziaria non c'è il riconoscimento delle politiche pubbliche
Perché quando tu metti il tetto del due per cento agli enti locali non riconosce il ruolo della degli investimenti fu quando mette il due per cento a ministeri decisivi nome riconosce il ruolo delle politiche pubbliche
Quando pensi che settantacinque mila dipendenti pubblici possono essere tolti perché pensi così riparlare magari alla pancia di qualche di qualche settore della società
Deprime il sistema pubblico bisognerebbe ricordare che
Noi siamo forse il paese in Europa che al numero di dipendenti pubblici più basse comparata con Germania Francia Inghilterra
E se vogliamo discutere allora discutiamo dell'efficienza della qualità questa è un'altra discussione ma non della dimensione
Quando appunto
Per restituire in termini fiscali una dimensione di di restituzione tutto sommato assolutamente modesta
Blocchi tutte le assunzioni nell'università già previste ivi compresi quelli che hanno vinto i concorsi vuol dire che tu deprime l'investimento nella scuola nell'università nel sapere nella conoscenza cioè per questo la legge finanziaria non può essere condivisa non per una ragione ideologica ancora una volta ma perché rispetto all'esigenza del Paese non è quello che corrisponde e non riconosce quella centralità delle politiche pubbliche che oggi è decisiva
E voi che siete amministratori pubblici lo constatate tutti i giorni
Giustamente voi parlate nella relazione di rafforzarne il ruolo di programmazione di pianificazione territoriale di gestione di servizi degli strumenti per favorire le politiche di consorziamento e ci eccetera eccetera eccetera a tutte queste cose qui si fanno se si hanno le risorse se non si hanno le risorse come si fa
Non si fanno insieme neanche una provincia si amministratore con i fichi secchi o perché non fare un matrimonio diciamo mai da questo punto di vista questa è una seconda questione che io credo vada richiamata peraltro nella relazione mi pare sia stata esplicitata
In termini in termini corre e infine la terza questione
Che anche su questo verso l'amministrazione provinciale possono dare un contributo molto forte
Noi giustamente parliamo sempre di sussidiarietà come criterio diciamo ispiratore di una politica di riorganizzazione dei poteri e in generale quando si parla di sussidiarietà si intende la sussidiarietà interistituzionali la sussidiarietà verticale
Però è c'è un riferimento nella relazione Ria secondo me importante che condivido la sussidiarietà oggi è anche una sussidiarietà orizzontale
Anzi
Sono proprio le di amministrazione proprio le amministrazioni locali Comuni e Province che hanno sviluppato il più laschi più vasto tessuto di
Sussidiarietà sociale perché sappiamo bene come molte politiche sociali molte politiche di servizio vengono poi sono state poi concretamente organizzate non soltanto attraverso l'erogazione delle pubbliche amministrazioni ma attraverso la valorizzazione di soggetti di sussidiarie salto sociale no ecco allora io penso questo sia un'altra grande questione
Che personalmente penso che è difficile
Ipotizzare una riforma efficiente per esempio dello stato sociale senza come dire puntare molto sulla valorizzazione di un ricchissimo tessuto di soggetti e di attori sociali che appunto messi in rete da politiche pubbliche possono essere un fattore di innovazione
Di redistribuzione della spesa e di efficienza e di efficienza molto quindi questo è un terzo aspetto che io penso importante che condivido condivido nella relazione detto questo
Questo diciamo su questi obiettivi naturalmente
Noi siamo impegnati penso che la sollecitazione che è stata fatta nella relazione
Al ministro Pisanu ad avviare un confronto con l'Unione delle Province per l'applicazione della legge delega sulle competenze le funzioni in applicazione del testo unico sia assolutamente giusto
Così come credo che bisogna continuare a battersi in sede di revisione costituzionale fino a che ci sarà possibilità perché venga istituzionalizzata la Conferenza Stato
Al piano mi locali perché il semplice semplice istituto istituto dizione della conferenza stato regioni e non dall'altra dimostra appunto
Che non c'è una visione della non c'è una visione adeguata e sufficiente
Diciamo di come ripensare e riorganizzare i poteri istituzionali questi altri obiettivi che voi indicate sono obiettivi che noi condividiamo e in questi obiettivi naturalmente rispetto dei ruoli e delle Autonomie reciproche faremo una battaglia comune nell'interesse di dare al Paese ai cittadini di uno Stato e articolazioni pubbliche sempre più efficiente grazie avvocato
Grazie a Piero Fassino la parola
Ad Antonio salita Presidente della Provincia di Torino si prepari
Francesco Giovanardi di Ravenna
Scusa prego prego
Sì vediamo di fare un po'il punto sulla come proseguire con i lavori ci sono sei o sette interventi
Vorrei riuscire poi a dare la parola a senatore Bassanini intorno alla una ore dieci al massimo vi prego di contenere interventi intorno ai cinque minuti
Bene dispiace doveva fare sul tuo intervento con no no nel futuro esagono vi pare giusto richiamo ti ringrazio
Ma io non posso che Pizzuto ringraziare
Lorenzo RIA gruppo dirigente per il lavoro che non ho fatto
In questi anni e per un lavoro che è stato difficile come è stato ricordato nella sua relazione
Devo dire che la reazione una reazione condivisibile anche perché con grande obiettività Lorenzo Ria ci ha indicato anche quali sono i problemi che dobbiamo affrontare anche le difficoltà della nostra associazione
Soprattutto laddove con molta chiarezza ci indica che c'è una nuova soggettività col quale la nostra associazione deve fare i conti che il livello regionale delle province
Questo è un elemento che sicuramente modificherà la natura della nostra associazione a livello nazionale lo dobbiamo fare nel modo migliore e lo dobbiamo fare per rendere evidentemente sempre più autorevole la nostra associazione
Io credo che il compito che abbiamo come associazione
Colleghi assicuriamo
Minimo minimo l'attenzione dovuta alla
A chi interviene in questo
Noi la prossima dirigenza avrà questo compito di rendere sempre più autorevole l'associazione questo il compito che abbiamo di fronte
Molti di noi sono nuovi molti consiglieri comunali sono luoghi e quindi dobbiamo collocare la nostra azione politica all'interno di un quadro che profondamente mutato rispetto al passato
Nel senso che quei riferimenti ormai a un nuovo centralismo nazionale sono evidenti
Il riferimento al centralismo regionale ci sono anche evidenti
Questo ci impone di modificare la nostra azione
Soprattutto abbiamo il dovere di essere più determinati all'esterno per evidenziare chiaramente qual è la posizione dell'UPI
Con la stessa determinazione con cui viene fatta dall'Anci con la stessa determinazione con cui l'azione politica che la svolta da parte del presidente delle Regioni
Qualcuno pensa che non è possibile essere così determinati all'esterno perché il numero delle Province poco rispetto ai comuni che non credo che si tratti di questo io credo che la nostra capacità
Deriva soprattutto dalla come dire dalla nostra capacità di elaborazione così come è stato fatto ma secondo me è ancora di più con questo quadro che è profondamente mutato
E credo che bisogna essere forse più dialettici nei confronti del governo nazionale si ride io ieri ho sentito Pisanu
Il ministro degli interni che ci ha invitato a presentare delle osservazioni a presentare le nostre proposte beh le nostre proposte sono state presentate come ma non sempre queste proposte sono state raccolte penso alla sconfitta che abbiamo avuto per quanto riguarda le città metropolitane per lo meno in questa fase della discussione
Quindi io credo che bisogna essere come dire molto chiari dobbiamo ridefinire qual è la nostra Carta la nostra carta rivendicativa per rafforzare il ruolo delle Province
Sapendo giustamente che al ruolo delle Province è mutato è cambiato è stato ricordato in tutto interventi lo do per scontato
Mi pare di notare che c'è un aspetto che vorrei levare importante che le Province in questa fase sono diventati il riferimento per l'assoluzione per affrontare crisi economiche anche di carattere aziendale
Sono tante le riunioni a cui ho partecipato insieme ad altre province profonda la vincente della Olimpia la vicenda della FIAT altre vicende siamo diventati un riferimento importante
Così come siamo dei dati un riferimento importante al di là della gestione dei servizi di area vasta per mettere in azione politica e del rilancio economico e di collegare la dimensione locale in un quadro più più anche
Ma l'elemento che mi sembra ancora più importante etti e da tutte le parti attraverso i confronti dovuto in questi mesi sicuramente le province sono il livello territoriale in grado di garantire meglio della regione le Autonomie locali
Meglio le autonomie locali
Non solo questo ma di rappresentare meglio anche alle nuove esigenze
Dell'organizzazione territoriale delle città guardate che in passato il nostro sistema territoriale era un sistema polarizzato
Torino Milano Genova Roma oggi non è più così
C'è un sistema policentrico un sistema policentrico molto diffuso fatto di piccole e medie citati sono sviluppate
Se Intema del futuro è un tema del rapporto tra Torino Milano e Genova invito il gemito e cose simili c'è un grande errore soltanto le Province sono in grado di rappresentare meglio
Questo policentrismo che si è diffuso per cui ad esempio a noi presidente delle province del Nord dove siamo critici nei confronti di un rapporto che riguarda soltanto in centri e vogliamo un rapporto molto più articolato
Allora io credo che dobbiamo definire meglio quali sono i nostri interlocutori
Beh da Regione diventato ormai l'interlocutore forte nostro
Per quei importante ruolo del dei livelli regionali
Nel senso che le competenze sappiamo sono in capo alle Regione
E questo stile diventare secondo me l'elemento su quale costruire rinnovare la nostra associazione
Certo poi c'è il livello nazionale perché dobbiamo collegare tutte le misure locali ha una visione razionale allora io direi che si tratta sicuramente di Consoli dare il ruolo delle Province
è stato detto la Provincia io voleva provinciale la la parità è stato confermato della legge i nuovi poteri sono stati dati
Questi sta che capitato queste certezze a mio parere non devono ridurre la vigilanza
Affinché da necessità e la verità del nostro ente si produca realmente non svolgimento di compiti con funzioni autonome
è stato detto in molti interventi io sono convinto bisogna prendere atto che ancora in atto un processo di riarticolazione dei pubblici poteri
Che può vantare in senso inverso rispetto al processo che segato in questi anni
Nel senso che il neo centralismo regionale è diventato più forte e non credo che sia un problema di maggioranze politiche è un dato diffuso e neo centralismo statale è evidente nel dibattito sulla Costituzione quindi occorre secondo me essere molto chiare
Bisogna essere molto chiari questo senso che non sempre il conferimento di compiti alle Province avuto per oggetto vere e proprie funzioni di governo dello sviluppo
Ecco i possiamo come dire anche di saltarci ma non sempre questo è venuto
Beh spesso le regioni ci hanno trasferito mere attività burocratiche
O materiali io penso a Regione Piemonte lo abbiamo attività senza latore sulle quote latte
Non ci hanno consentito questi trasferendo burocratici e vi svolge operazioni di sviluppo e sappiamo che non sempre questi trasferimenti regionali sono state accompagnate dalle risorse sufficienti
Questo dato
Parlo totalmente dalla mia regionali pare che sia un dato diffuso
Non solo ma anche i limiti doppia essere chiari dei limiti e delle riforme costituzionali e anche dall'attuazione dare delega al governo per adeguare l'ordinamento le modifiche del titolo quinto anche qui
C'è un processo in terzo come c'è ed è stato ricordato un problema super risorsa
Allora io credo che bisogna
Come dire essere molto chiari dobbiamo essere vigili per dare completezza e chiarezza rotola province
E lo dobbiamo fare cari amici
Non tanto per rivendicare maggiore spazio istituzionale il problema non è questo
Ma per una corretta collocazione delle decisione ai diversi livelli locali territoriali quella più utile quella più conveniente dal punto di vista economico che risponda qualcun principio di razionalità di semplificazione e di chiarezza e di responsabilità
Solo così si potrà evitare che il decentramento sia una frantumazione come spesso avvenuto di singole adempimenti con una moltiplicazione dei problemi
Io credo che bisogna avere questa che attesta come dire convinzione di fare una riflessione su un processo che è stato avviato io credo che in molte realtà questo processo interessante che condivido molto spesso ha moltiplicato i problemi
Quando le Regioni hanno mantenuto tutti i loro dipendenti sono tra state trasferite delle competenze vuol dire che abbiamo creato dei problemi è il costo del trasferimento è stato un corpo
Se non abbiamo questa capacità di essere chiari di interrogarci su questi problemi le difficoltà del federalismo si riverseranno su tutti su tutti noi
Allora io invito le prossime dirigenza a fare una riflessione su quello che è avvenuto così come invito a fare una riflessione attenta su un altro aspetto suo ruolo dei consigli provinciali
Io credo che questo tema non può essere marginalizzato guardate che non è un problema soltanto di rivendicare un ruolo è un problema di democrazia
Sicuramente le riforme che sono state fatte sono importanti ma siamo al punto che è necessario fare una verifica c'è oggi una vena autoritaria nelle istituzioni bisogna dirlo con molta franchezza una vera autoritaria che contro tutte le sempre al ritiro
E credo che dobbiamo anche chi costruire una carta rivendicativa una proposta che torni a mettere al centro al centro le assemblee elettive
Dobbiamo evitare cari amici di confondersi che il consiglio dell'autonomia che la Conferenza Stato Regioni e tutto quello che è stato creato stiamo attenti che riduce il ruolo delle assemblee da quella distrattive a quelle comunali
Allora se abbiamo come dire siamo convinti dal valore vocatio come ne siamo convinti io credo che anche la nostra associazione
Debba svolgere un'assicurazione forte nei confronti del governo siamo in questa fase noi dobbiamo chiedere un ruolo forte di tutta da sempre credo che sia doveroso così come concludo e concludo il ruolo della città metropolitana
Io lo eccita metropolitana io non vorrei sarà perché vivo la mia realtà io non vorrei che il tema della città metropolitana sia un problema soltanto di maggiore potere ai sindaci delle aree metropolitane
Questo non può essere perché il problema e dalle aree metropolitane è un problema di gestione dei servizi di area metropolitana allora chi vive io vivo la mia realtà ma ne conosco anche qualcuna sa perfettamente
Che in questi anni i problemi delle aree metropolitane come si sono state affrontate Società consorzi convenzioni accordi di programma certo bisogna raccordare
Ma non può essere trattato tutto alla stessa maniera da Roma a Torino io so perfettamente che se a Torino si dovesse fare la città metropolitana vuol dire fare altre nuove Province allora
Credo che questo tema anche qui vada affrontato con la necessaria attenzione
Con le sue attenzione sapendo che il tema è quello di gestire provvedere vasta non è un problema di maggiori poteri ai sindaci l'area metropolitana
Per cui non condivido e credo che non condividiamo tutti quello che è passato una borsa la Costituzione che le città metropolitane siano state senza sentire il parere delle Province ma soltanto come iniziativa da parte di comuni capoluogo
Residente nella provincia di Ravenna
Inoltre brevissime riflessioni
Che vorrei andassero agli atti di questo congresso
Prima di tutto io credo che la politica degli Enti locali non possono tener conto delle difficoltà locali
Ma anche dalle difficoltà più estese che alla politica in questo momento
Del resto salita adesso diceva dalla crisi dei consigli provinciali dei consigli comunali
Il problema di un'autoreferenzialità dove il presidente è un fatto concreto
è un rischio concreto ma deriva credo dalla crisi più generale della politica e non solo da fatti tecnici regolamentari e normativi che sento qui richiamare in moltissimi interventi
Io credo che invece sia la politico mi diceva Fassino prima
Che debba produrre uno scarto sulle nostre attività
E che i ci richiami sui valori che riguardano il fattore più complessa degli enti locali
Devo ribadire che sento molto preoccupazione a seconda della ruolo che andiamo ricoprire
Consigliere comunale preoccupante dal Comune così e poi diventano consigliere provinciale ci preoccupano dalla Provincia poi magari diventano procede giace però con la Regione
Senza perdere il quadro più complessivo la difficoltà attuali
E quindi del dovere della politica dagli autonomia locale di guardare la questione nel suo complesso e non a badare che questo ingorgo e questo problema di essere superiori agli altri sia il problema principale
Problema vero credo e che da molti oggi sia la pubblica amministrazione che gli enti locali vengono considerato un peso e quindi oggi le le autonomie locali si dibattono proprio per difendere non solo l'immagine ma il fatto di potere ricordare a determinazione è un fattore che ritengo importante come la coesione sociale che sono e il sottofondo Suma uccideva basare la nostra azione
E che non può essere se non una questione che viene determinata da tutti gli enti locali e nel suo insieme ma soprattutto dalla polizia
Quindi io credo che la cosa più importante sia il confronto delle esperienze di ogni territorio e quindi poi su quello misurarsi sul futuro dell'ente e dei territori che governiamo
E in questo contesto io devo dire che a me non interessa un'associazione che cerca unita a tutti i costi
Che faccia dell'unitarietà e dall'appiattimento unitario la sua ragion diritta a me interessa invece la sensazione che privilegi i problemi e che soprattutto si dibatta per riportare il federalismo ad una concezione a me
Tra e non ad un fatto che muta ogni volta che Muti il quadro nazionale
Io credo che questo sia interesse di tutti sia del centrodestra e del centrosinistra
E cioè che ci sia un aumento dalla forza dalla forza istituzionale dell'ente
E che che debba avere la possibilità di incidere come crede
Cioè i propri territori sulle comunità di riferimento di poter prelevare quello che crede purché ci sia l'assenso di quel territorio e poter poi dare i servizi
Perché questo è quello che apre veramente la crisi di rappresentanza così come credo
Che dobbiamo fare dell'innovazione il nostro cavallo di battaglia dalla modernizzazione e non della difesa status può di tutte le cose che oggi non vanno anche all'interno del dall'ente locale
Della celerità nelle risposte ai cittadini da qualche organico che è troppo superiore necessità e quindi abbiamo essere realisti rispetto alle problematiche
Io credo che l'ente locale sia la strada che siano le strade su cui procede la via democratica di una scelta ecco perché io credo che dobbiamo anche affrontare quello che ritengo il problema generale per un po'a te riguarda l'intero Paese cioè di una generazione che ha per la prima volta non sa se il futuro dei propri figli possa essere così come è sempre stato migliore di quello che è stato il loro io credo che dobbiamo affrontare questi problemi e non solo i problemi tecnici di come funziona un consiglio comunale in consiglio provinciale
Sulle periferie infatti diventare un Paese che oggi marce è che marciava
Sola direzione che io credo anche sbagliato cioè su un modello di società
Che ti prese delle cose che non possono certamente portarci a quella coesione che ha fatto grande questo Paese e al benessere di tutti i cittadini e non solo da una parte di essi io credo che non faremmo quello che il corpo elettorale ci ha indicato come prima
Direttrice come e come naturalmente Michelle io credo che la politica degli enti locali
Non può restare indietro vedo troppi sondaggi rispetto alle dinamiche economiche alle dinamiche culturali io credo che debba stare davanti ai cittadini o sotto questo molto faticoso
Ma io so che se si innesca un ciclo virtuoso da parte degli enti locali può determinare anche della nazionale un ciclo virtuoso e quindi poco noi
Produrre politiche che ci permettono di aprire territori anche perché competere a livello di provincia oggi non è certamente il più possibile aprire territori le nostre Province
Le nostre menti le nostre riflessioni e cioè cercare di creare un rapporto diverso rispetto a quello che abbiamo oggi ripeto autoreferenziale e diventare sempre di più i cittadini di questo mondo di questo euro
Io so che questo è molto difficile ma credo anche quindi a cura di confrontarsi con questo si rifiuta sempre di più e non colga le necessità del cambiamento di cui abbiamo bisogno
Così come io vorrei chiudere
Dopo aver fatto questa brevissima riflessione io credo che questo congresso non si possa chiudere senza avere sesta era andato con la mente ad una cosa che è accaduta sessanta anni fa
Almeno per quanto riguarda il mio territorio i territori su quale abile
Cominciava a sessanta anni fa la guerra solo nell'ottica cominciava la liberazione di questo Paese
Cioè noi non ritorniamo sessanta anni fa e non almeno in questo congresso non cerchiamo di rendere e di dire un grazie a coloro che qui hanno combattuto per la libertà
Ma non solo a coloro che subito dopo dopo essersi lavati la faccia avere cominciato ricostruire questo Paese
E hanno come senza guardarsi indietro ha lavorato avanti mancheremo di rispetto verso a tante se vi fece tante cose che sono accadute in quel periodo io credo che io dico devo dire questo perché credo che non bisogna
Abbassare lo sguardo
Bisogna alzare lo sguardo nona vere guardare al passato la cosa è stato fatto guarda avanti ogni giorno mano dimenticarsi di queste di battaglie di libertà edicola che han fatto quelli deceduti prima di noi che hanno fatto grande questo Paese
Cerchiamo di non perdersi nei rituali di ogni giorno cerchiamo di non pensi nella riunione regolamentari è di guardare più avanti per difendere
Questa grande posizione sociale questa grande posizione economica raggiunto questo Paese e che si è basato essenzialmente sull'autonomia locale
Adesso io darei la parola Massimo Rossi presidente alla Provincia di Ascoli Piceno
E poi però pregherei i colleghi la consigliera Mori della provincia di Mantova i presidenti Stefania Pezzopane dell'Aquila e Brandolini e di Gorizia li preghiere appunto di rinviare il loro intervento all'inizio della seduta pomeridiana per dare alle tredici la parola Franco Bassanini
Bene io parlo ora perché ho lungamente citato descrivermi perché mi sembrava di andare fuori tema poi in realtà nel corso degli interventi ho capito che quello che volevo dire aveva profondamente a che fare con il tema che era stato messo all'ordine del giorno di questa mattina allora parto da una cosa noi sebbene siamo chiusi in questa stanza non dimentichiamo che oggi è una giornata particolare via uno sciopero generale qualcuno l'ha citato che ha qualcosa a che fare con noi
Non solo perché ci parla di una situazione politica economica sociale di questo Paese problematica
Ma perché ci parla proprio di un'idea delle politiche pubbliche di un certo tipo che è quella che in qualche modo porta con sé
Questa legge finanziaria non è la prima legge finanziaria che in qualche modo introduce dettagli e vincoli
Ma comunque questa legge finanziaria propri il dibattito che c'è stato intorno alla questione della riduzione delle risorse e delle tasse poi da ripartire per le varie politiche
A in qualche modo accentuato questo aspetto
La logica che oggi in qualche modo esce vincente all'interno di questo che è il disegno che si è affermato nella scelta della legge finanziaria è quella di lasciamo i soldi
Pochi e a pochi per la verità ai cittadini affinché facciano loro ripartire l'economia ma io non so di quale Italia parliamo o in qualità di arriviamo e io è stato detto
Invece nel essere letto nei mesi scorsi ha presieda provincia non mi ero mai occupato dicono vincere sono stato sindaco per nove anni in una cittadina dirigente dell'ANCI dove ho vissuto intensamente questo mio ruolo però scoperto
Non senza un po'di sorpresa che anche in relazione a un'evoluzione che c'è stata in questi mesi non mi riferisco solo ai trasferimenti di funzione ma mi riferisco una spinta dal basso
Io ho trovato che nella provincia si concentrano l'attenzione le richieste le domande di un territorio di una comunità più vasta voglio dire anche una bestemmia scusatemi nella mia provincia Ascoli Piceno si va verso la separazione di due Ridoli in due nuove province al di là degli aspetti deleteri
E di controtendenza che via in queste scelte però io nodo e voglio dirlo che parla nella ricerca di una ente di area vasta proprio nuovo ulteriore vi sia il riconoscimento delle politiche di governo di sistema perché se no ognuno che se ne porta dice sto nel mio Comune governo il Comune l'esigenza dei sindaci di costruirsi la Provincia ripeto e sottolineo tre volte al di là degli aspetti deteriori non condivisibili però sta assegnare questo riconoscimento ma non solo
Parlo delle richieste che ci vengono dal basso che non sono solo quelle dei lavoratori
Che ci chiedono risposte a questa situazione grave nella mia realtà è molto grave
Ma
Parlo penso alle imprese
Che in questi anni ricordo le interviste ma non di un mese fa di tre giorni fa
Domenica scorsa del presidente l'Associazione industriali che dice occorre un progetto coerente un progetto unitario su area vasta occorrono le infrastrutture
Ma occorrono anche appunto delle coerenze un quadro di riferimento intorno al quale operare
E allora
Io penso che questo dato che mi sembra incontrovertibile
E segni anche la crisi
Di un modello che è stato costruito che su cui c'eravamo ubriacati negli anni scorsi che era questo modello di competizione sfrenata che arrivava non solo tra l'impresa e gli Stati ma anche tra i territorio municipale comunitari tutti i soggetti si capisce che bisogna ricostruire dei progetti locali
Basati sulle proprie ricchezze sulle proprie risorse che vanno valorizzate sia perché nella caratterizzazione della valorizzazione va be'ricchezze nell'esaltazione delle differenze viene anche passatemelo anche se non mi piace questa parola una maggiore competitività ma sia perché attraverso l'aggregazione e l'integrazione la valorizzazione risorse locali si può costano costruire modelli di vita reti Breglia di brevi di scambio più sostenibili
Che debbono essere sicuramente affrontata e se non vogliamo andare a occhi bendati di fronte a questi scenari a livello ambientale sociale quando parliamo di sostenibilità parliamo di esclusione sociale
E allora tutto questo veramente è in rotta di collisione dal basso ci si dice
Appunto governiamo dal interni di area vasta facciamo sistema costruiamo progetti locali quindi costruiamo out con autonomia con capacità autonomia questi progetti dall'altro lato ci si dice
Non solo avrei meno risorse ma anche se c'era e non è potrei spendere questi tetti o meglio attenzione a chi dice ma qui siamo sempre nella logica centralista
Io vorrei dire certo c'è una logica centralista che traspare
Ma quello che vorrei sottolineare che questa è una logica perdente di natura liberista perché poi quando andiamo a leggere
Leggiamo che non è che non puoi spendere i soldi no quando leggiamo gli articoli della Finanziaria siete voi spendere devi fare una società per azioni magari per i lavori pubblici per gli investimenti perché sono esentati dal tetto oppure li puoi conferire appunto a delle società per azioni
Quindi c'è una logica opposta a quella che dicevamo a questa volontà di partecipare di avere un ruolo di governare e anche di gestire io dico
Un'altra bestemmia perché poi oggi si equivoca molto su questo discorso non è governiamo con gli altri gestiscono bisogna capire si è detto l'importanza di una scuola pubblica
La solita pubblica perché si vince perché lì non ci fermiamo sulla soglia della programmazione vogliamo anche una gestione perché riteniamo che in alcuni ambiti non ci sia la possiede ma la data la possibilità di fare business non ci sia la possibilità di introdurre logiche troppo mercantili e allora perché non parliamo di trasporti di acqua
Pensiamo alla città che sarà stata oggi
In questo sciopero con i mezzi pubblici fermi pensiamo alla Società collettiva pubblica partecipata e alla Società del trasporto privato o magari gestito e governato e gestito per fare business e allora ecco io ritengo che noi dobbiamo prendere atto di questa realtà dobbiamo e per questo non sono fuori tema non ritengo di essere fuori tema pensare che la Provincia si può rilanciare solo se recupera questo ruolo di autonomia forte e quindi non può uno all'economia che però ecco qui introduco l'ultimo concetto non può essere che è fortemente partecipato
Perché no alla possibilità di rilanciare questi nostri enti ai quali si chiede dal sistema
De sociale economico produttivo
Ripeto non solo dall'associazionismo e da quant'altro di essere diciamo sintesi capaci di fare sintesi perché questa radice la dimensione ottimale è stato già detto
Allora non possiamo che essere capaci di costruire reti di fare coi di coinvolgere i comuni le le loro assemblee l'associazionismo le e anche i cittadini io vorrei ricordare che recentemente l'assemblea dell'Anci io ho lavorato dell'ANCI fino a a un anno fa
Ripeto i nostri cugini hanno presentato una una inchiesta delle segugi Trieste che che ogni anno presentano dove si conferma la crescente voglia di partecipare dei cittadini che ritengono che la qualità della vita un territorio sia anche
Quella che deriva dalla possibilità di incidere sulle scelte e allora ha fatto bene
La Provincia di Milano insieme alla mia provincia
Un mese fa ad organizzare un convegno un'Assemblea insieme la rete del nuovo municipio
Per parlare di partecipazione di bilancio partecipativo e quant'altro visto che lungamente
Indicata negli interventi del del presidente Penati come nel mio questa modello che dobbiamo perseguire non è perché ha un approccio ideologico perché ripeto è il nostro ruolo quello di riuscire a far salire dal basso dalla partecipazione
Che desiderate voluta
Queste queste diciamo queste nuove politiche questo ruolo della Provincia ebbene su questo ci stiamo incamminando io penso che l'UPI Debray costituire proprio un elemento di scambio di di questo tipo di politiche di esperienze perché è qui che si rinvigorito la nostra funzione e soprattutto si darà risposta un modello in crisi che questo modello che impoverisce
E che produce una competizione ormai malsana e non più utile e se mai lo è stata e allora con tutto questo non ha nulla a che vedere
Il tetto alle spese il blocco del turnover pensate veramente d'avvio a concludere dicendo
Nel mio nella mia provincia appena eletto trovato centoventotto co.co.co.
Voglio dire
Mi sono ripromesso di intende precarizzato in questa provincia perché si erano stati messi lì qualcosa hanno fatto forse un po'in eccesso erano stati messi sia francamente abbiamo cominciato una politica di riorganizzazione di contrazione di questa proprietà dicendo assumendo degli impegni di stabilizzazione laddove le strutture richiedevano se servizi strutturati organici perché non si parta si parlava di gestire i servizi per l'impiego si parlava di gestire non è possibile mettere allo sportello per dare certezza e sicurezza a un lavoratore disoccupato un precario veramente è una veste
Mi è un controsenso di allora in questo senso
Qualcosa a che vedere questa propaganda perché così la definirei di una legge finanziaria che appunto proverrebbe lasciare qualche spicciolo o qualche suo metta in capo a poche persone
Ci vi è invadere il campo e non ci consentono di costruire questi progetti locali partecipate democratici che sono l'unica strada per dare risposte alle nostre comunità altrimenti non ha senso e tu ce ne torniamo a casa
Grazie
Gli ultimi due interventi prima dell'intervento conclusivo senatore Bassanini
Mara morì consigliere provinciale di Mantova
Si prepara altri Giorgio Brandolin
Presidente della Provincia di Gorizia
Buongiorno consigliere e consiglieri rappresentanti delle Province io sono Mara morì consigliere di Mantova e mi scuserete inesperienza visto che siamo consigliere da tre anni ma è la prima volta che partecipò all'assemblea dell'UPI
Noi siamo la delegazione tra cui siamo quattro donne e per cui penso di poter rappresentare al meglio anche quello che pensano gli altri rappresentanti della nostra provincia
Il mio intervento visto che siamo partiti tutti tutti quelli che sono intervenuti dalle nuove funzioni istituzionali e crescenti comunque delle nostre Province dalla riforma del Titolo quinta
E si riferiva a una questione di democrazia che c'è avvenuta ieri in mente quando sono state elette le i nomi
Delle composizioni delle commissioni ecco nelle tre Commissioni non c'era nemmeno un nome femminile ci sono poche donne vero
Ma questa questione è già stata comunque sollevata da interventi precedenti mi sembra del Presidente del Consiglio di Reggio Emilia e dal vicepresidente della Provincia di Bologna
Ecco questa noi la riteniamo una questione di democrazia che risponde in parte a questa riforma del titolo quinto della costituzione
Quando pensiamo che solo negli anni ottanta le rappresentanze femminili quindi io parlo di pari opportunità
Indirizzato le donne in realtà oggi si dovrebbe anche allargare questo termine comunque limitiamoci la questione donne femminili Italia è è in controtendenza rispetto a quello che è stato il processo storico europeo
Che aggregato sempre di più rappresentante femminile per arrivare fino al trenta per cento del Parlamento europeo Italia è in controtendenza
E devo dire che anche il documento che ci avete consegnato ieri io non avevo visto i dati generali delle Province italiani abbiamo fatto un piccolo calcolo puramente aritmetico quindi siamo arrivati alla statistica per una semplice addizione
Devo dire che ci sono in tutte le nostre Province italiane in meno del dieci per cento di elette
Questo è un dato penso molto importante che ci dovrebbe far riflettere nelle giunte provinciali le presenze femminili sono più alte nelle elette questo non c'è quindi c'è già stato un appello del Presidente del il consiglio provinciale di Reggio Emilia in queste direzioni per quanto riguarda i futuri adempimenti congressuali di domani
Io vorrei fare un invito ai partiti e ai rappresentanti delle Province che sono qui in Assemblea di tenere presente questo fatto che è un fatto di democrazia
Le donne sono in maggioranza le lettrici e nelle nostre province non sono nemmeno rappresentate al dieci per cento
Andiamo dallo zero di Avellino alle dieci di Bologna io mi scuso con le due Province ma è il dato che emerge diciamo dal
Dagli strumenti non sanno proprio dato ieri nella nostra borsina
Quindi un invito anche la democrazia all'interno di di queste commissioni del direttivo e di dipartimenti innanzitutto e poi anche un un invito al futuro direttivo che deve stabilire un po'le linee guida delle attività delle associazioni negli anni futuri di tenere presente anche questo tema che io parlo anche a nome degli altri rappresentanti di Mantova riteniamo sia uno strumento fondamentale nella nostra provincia per la prima volta abbiamo fatto sì che le due Commissioni
Consiliari provinciali quelle delle donne elette e quelle delle parti pari opportunità lavorino assieme
Per dare la possibilità alle pari opportunità di avere degli strumenti operativi di agire e abbiamo intenzione di convogliare anche le altre Commissioni presente sul territorio in questa direzione un'altra questione che volevo sollevare alla riflessione dei lavori future di questa associazione
è il compito fondamentale che hanno le province italiane nella tutela e nella salvaguardia del nostro patrimonio ambientale
Io mi sono porta da semplice consigliere provinciale con lei la Provincia abbia tutti questi compiti importantissimi e cittadino
Recepisca questa responsabilità importante della Provincia ma poi cosa succede
La Provincia non ha più gli strumenti tecnici
Per eseguire i controlli quindi quando questi strumenti tecnici sono passati alle agenzie regionali che molto spesso io vedo anche nel nostro territorio non hanno gli strumenti adeguati
Noi abbiamo grandissime in prese anche in campo chimico e non ci sono gli strumenti adeguati nel controllo
Quindi ci si basa sempre su delle autocertificazioni delle aziende io trovo che questo sia una assenza di democrazia
Perché la Provincia a questo è oneroso e doveroso
Compito di salvaguardia e di controllo del territorio per il nostro futuro e per la salute dei suoi cittadini e non è in grado di svolgerlo quindi io auspico che questi due temi siano portati
Diciamo nel futuro lavoro di questa associazione e che la questione di una rappresentanza delle pari opportunità sia tenuta in debito conto quando domani si arriverà alla elezione
Diciamo di delle delle due
Parti del direttivo di dipartimenti che ancora non si è a curiosi arrivati vi ringrazio
Grazie
L'ultimo intervento Giorgio Brandolin presidente della Provincia di Gorizia
Grazie la mia sarà una testimonianza per far capire un po'tutti ai presidenti consiglieri
Gli assessori qui presenti delle regioni a statuto ordinario cosa può succedere quello che succede sta succedendo gli otto anni di esperienza nelle regioni a statuto speciale la mia Italia
Sono stato stimolato far questo intervento vorrei non voglio piangere mia Dosso l'ho già fatto in due assemblee dall'intervento dell'amico borghi dell'unzione molto accorato
E anche molto centrato sulle coordinazione delle istituzioni e poi della presenza del senatore Bassanini che come ha organizzato nel due mila un bellissimo convegno dovesse stimolante per la nostra regione
Noi dal novantatré abbiamo una legge costituzionale che dal Consiglio regionale possibilità di ordinare l'istituzione della nostra regione
Noi abbiamo una legge che da nostro Consiglio regionale di darsi di presentare uno statuto che poi deve deve passare con doppia lettura al Parlamento ebbene dal novantatré ci sono state tutte le problematiche voi sapete relative al ruolo della nostra istituzione noi non abbiamo avuto una riforma nella regione Friuli Venezia Giulia
Nel due mila e uno abbiamo firmato con l'allora presidente Tondo un documento unitario di tutte le tra tutte le istituzioni Regione Statuto speciale
Dove ci si impegnava ad attuare queste riforme dallo ora nulla è avvenuto anzi vi dirò che nella discussione che c'è stata in consiglio regionale nella definizione del nuovo statuto delle zone Statuto speciale del Friuli Venezia Giulia c'è stato chi trasversalmente ha presentato una mozione in cui si diceva il Priuli Venezia Giulia e basato su regioni e comuni le Province potevano esser considerate e previste Comune ente di secondo grado dove il presidente veniva eletto dai sindaci
Dico questo per far capire un po'a tutti come dal neo centralismo romano il trasferimento neo centralismo regionale e qualcosa di assolutamente scontato e verificato nelle regioni a statuto speciale io ne sono la testimonianza
Vi ho parlato di questo Perra qualcosa io sono alla fine della mia carriera amministrativa parlo a nome dei Consiglieri di presidenti
Delle quattro Province e la Regione pensa Giulia che qui sono come a testimoniare un quanto lascio senatore Bassanini le considerazioni di come a volte come posso dire il potere il federalismo produca questi mostri nella nostra regione questo già venuto grazie
Grazie per l'intervento la parola senatore
Franco Bassanini per l'ultimo intervento conclusivo di questa sessione ma mattutina
Poi ci sarà un intervallo poi la ripresa pomeridiana
Sì anche se
Ormai è una specie di tradizione
Per me intervenire ai congressi per l'Unione delle Province io
Voglio ringraziare il presidente perché questa è un'occasione speciale
In occasione innanzitutto in cui io vorrei ringraziare Luís Lorenzo Ria e anche i vicepresidenti Moffa eccolo
Che sono stati coprotagonisti importanti di una stagione di riforme
Abbiamo lavorato insieme quando io ero al governo nella conferenza
Stato citato non mi ero cali nella Conferenza unificata
Abbiamo costruito assieme un pezzo importante di questa
Stagione di grandi trasformazioni
Una stagione di riforme impetuose qualche volta un po'disordinate
Segnati da successi e da difficoltà da luci e ombre
Credo che ci sia giusto chiedersi
Se questa stagione al tramonto
Se questo processo di riforma non rischia di concludersi con un fallimento
Oppure se riuscirà ad andare avanti
La nuova provincia voi lo sapete è uno dei frutti più importanti
Di questa stagione di riforme
Giustamente Fassino prima ricordava la sua esperienza di consigliere provinciale la Provincia tutta diversa un ente residuale del quale molti predicavano l'opportunità della soppressione
La relazione Devia nelle prime pagine segnala invece che ormai la Provincia
Ha un ruolo chiave nodale
Nel sistema delle nostre istituzioni
Torno ad un'affermazione di Fassino che credo però sia nostra convinzione comune largamente trasversale by partisan
Noi abbiamo bisogno
Possiamo non aver bisogno di più intervento pubblico ma sicuramente abbiamo bisogno di più efficaci politiche pubbliche
Ma per avere più efficaci politiche pubbliche occorrono gli strumenti
Occorrono le pubbliche amministrazioni pubbliche amministrazioni efficienti
Allora io vorrei riandare mi capita spesso di farlo soprattutto all'estero quando sempre più frequentemente
Si chiedono di conoscere
Questo processo di trasformazione del sistema istituzionale amministrativo italiano che
Talora viene preso come moderno come esempio forse avrete visto recentemente un'intervista del ministro Della Funzione pubblica francese che al Corriere della Sera che finiva dicendo volete sapere qual è il nostro modello nostro modello sono le riforme Bassanini
A Francia la Francia che ci ha sempre dato lezioni
La Francia dove oggi è difficile spiegare che queste riforme hanno avuto luci ed ombre successi e insuccessi e oggi sono di fronte a un passaggio di estrema difficoltà perché tendono a dire che questa modesti o falsa o falsa modestia
Il primo che si è ispirato al nostro modello di federalismo amministrativo è Nicolas Sarkozy prima ministro dell'Interno può il ministro dell'economia e ora capo del partito di maggioranza
In Francia
Ora
Io ricordo sempre in questi casi il rapporto di Massimo Severo Giannini sullo stato dell'amministrazione pubblica venticinque anni fa
Massimo Severo Giannini grande amministrativista e ministro allora della funzione pubblica per un breve periodo
Pubblicò un rapporto che descriveva in termini drammatici
Lo stato della nostra amministrazione
Lo ricordate tutti penso
Meno noto è un suo scritto di dieci anni dopo siamo alla fine degli anni ottanta in cui Giannini diceva
Scriveva sono passati dieci anni
Avevamo
Fatto la diagnosi
Abbiamo indicato una terapia
Son passati dieci anni non è successo assolutamente nulla
Bene credo che passati altri quindici anni non si possa dire che non è successo nulla
Lo stesso Giannini prima di lasciarci mi disse beh
Non immaginavo che poi alla svolta degli anni novanta sarebbero successe tutte queste cose la legge centoquarantadue la legge duecentoquarantuno il decreto ventinove la legge ottantuno
E poi le riforme
Della scorsa della scorsa legislatura
Prima di quelle riforme era difficile trovare obiezioni forti
A chi predicava qualcuno c'è ancora ma sono residui sono gente che non c'è aggiornata no a chi predicava l'opportunità di sopprimere le Province
Sul campo nel processo di queste riforme
La nuova provincia è nata sul campo
Nessuno
Io sono notoriamente da molti decenni è un sostenitore della necessità di un ente di area vasta
Di dimensioni provinciali
Ma
Quando mi trovai a gestire questo processo di riforma non ho imposto questa soluzione
Questa soluzione e nata
Dalla applicazione dei principi generali che in base alla legge cinquantanove a legge delega cinquantanove presiedevano all'operazione di
Ristrutturazione del nostro sistema istituzionale amministrativo
Sussidiarietà adeguatezza differenziazione
Si è scoperta o in un confronto aperto
Ria Moffa Forte Clò se lo ricordano molto molto faticoso lungo
Puntuale
Tra
Ministeri rappresentanti del sistema delle istituzioni territoriali dell'istituzione del territorio delle Autonomie locali e regionali parti sociali
Organizzazioni imprenditoriali organizzazioni dei lavoratori si è scoperto che una serie di importanti compiti funzioni e responsabilità pubbliche hanno una dimensione naturale
Di Area Vasta subregionale e sopra comunale
è venuto fuori da questo lavoro
Badate non sto parlando del titolo quinto il Titolo quinto è oggetto di abbiamo sentito anche Fassino di molti
E diverse valutazioni ma la verità è che al Titolo quinto non è stato ancora attuale
è difficile dare una valutazione degli esiti del Titolo quinto quando verifichiamo e lo sapete che il processo di implementazione del Titolo quinto è vogliamo rozzamente indicare una principale al dieci per cento al quindici per cento
Nessuno dei decreti delegati della La Loggia ancora visto la luce
Quindi quello chi si imputa al Titolo quinto e sono in gran parte
Sono in gran parte illazioni
Illazioni perché la sua attuazione non c'è
C'è invece quello che ha preceduto il Titolo quinto
Il federalismo amministrativo
Per allora a Costituzione invariata
Di cui certo il Titolo quinto ha rappresentato un necessario momento di consolidamento perché quel riassetto di poteri funzioni avveniva
Con legge ordinaria e quindi era soggetto alla vicende proprie della legislazione ordinaria
Quella riforma in nel corso di quella riforma
è nata la nuova produzione ripeto per la forza delle cose
A quel tavolo lo ricordano quelli che c'erano al tavolo della conferenza unificata gli amministratori provinciali non erano i più forti
Non erano i più forti c'erano erano erano come dire
Intelligenti capaci e attivi
Lo dico adesso che stanno molti di loro per lasciare la i vertici di questa associazione però indubbiamente a quel tavolo i ministri i virgolette governatori delle regioni e alcuni grandi sindaci pesavano politicamente di più
Eppure alla fine tutti hanno dovuto riconoscere che una serie di importanti compiti e funzioni
Avevano una necessaria dimensione provinciale
Io penso che questa esperienza sia interessante anche come momento di riflessione
Sulla metodo delle riforme non è una riforma calata dall'alto
In ogni riforma c'è un elemento di giacobinismo voglio dire da legge cinquantanove sicuramente
è stato anche questo ma poi nella sua attuazione quindi decreto legislativo centododici e gli altri che l'hanno preceduto e accompagnato qui c'è stato questo confronto questa partecipazione ha lavorato tutto il sistema delle istituzioni
Centrali regionali e locali
Ci siamo confrontati col Parlamento una commissione bicamerale e con le parti sociali
Ed è emerso una lui
Riassetto condiviso
Della distribuzione di compiti e di funzioni
Tutto bene allora
Prima di rispondere aggiungono elemento
Si può dire davanti a me c'è Silvano Moffa ma credo si possa dire che quella riforma è stata in gran parte una riforma va impazza
Parlo di quella riforma il federalismo amministrativo e quindi la nuova provincia che ne è uscita stato in gran parte la riforma Baghdatis
Lo è stata nell'approvazione della due leggi i pidgin quanta nove centoventisette magari non nel voto finale ma certamente in tutto l'iter
Segnato da centinaia di emendamenti che venivano dall'allora opposizione
Di centrodestra che furono accolti dal Governo e dalla maggioranza
Lo è stata nell'iter parlamentare
In commissione bicamerale in Commissione Cerulli Irelli
Del dei dei vari provvedimenti decreti legislativi decreti del presidente del consiglio dei ministri che poi attuava no il disegno della legge di delega nel quale
Nel quale vi è stato per lo più una convergenza
Che andava largamente trasversale che andava molto al di là dell'allora maggioranza di centro sinistra
Io lo dico tra parentesi penso che le grandi riforme della macchina della struttura del sistema istituzionale
Devono inevitabilmente avere questo approccio ed essere costruito in questo modo altrimenti non dura
Altrimenti vengono messi in discussione appena cambia la maggioranza
Che poi non vengono realizzato implementa
Quella riforma ha purtroppo
Subito
Il come dire il colpo di coda
Del modo con cui si è venuta svolgendo la vicenda politica di un'altra riforma connessa quella del Titolo quinto
Che è pura godendo nel sistema delle istituzioni
Nel suo complesso regionali e locali di una forte maggioranza by partisan perché voi lo sapete non si può negare veniva richiesta come un primo necessario passo
Verso
Un riassetto federale del nostro schema veniva richiesto da la grandissima parte dei presidenti di Regione dei sindaci e dei presidenti di provincia indipendentemente dal loro colore politico
E però avendo alla fine in Parlamento ha avuto una maggioranza solo di una parte
Ha comportato nella nuova legislatura e di fronte a un cambio di maggioranza comportato i classici problemi che sono tipici delle riforme che non passa riforme istituzionali che non passano con un largo consenso
Cioè un
Sostanziale disimpegno
Nel momento in cui bisognava questa riforma dare attuazione
è un sostanziale disimpegno aggravato e lo sapete dal fatto che nella nuova maggioranza lo dico senza nessuna polemica credo che sia un dato oggettivo
Si trovavano quelli che volevano andare molto oltre
I sostenitori della devolution
E quelli che invece volevano sostanzialmente correggere questa riforma
In senso centralista
Su alcuni punti diciamo su alcuni punti particolari forse anche con qualche ragione
Ma d'altra parte come prima diceva Fassino nessuna riforma nasce perfetta
Tanto più una riforma di queste dimensioni ed ogni riforma ha bisogno
Negli anni nei primi anni dopo la sua approvazione di un'opera non solo di manutenzione ordinaria
Quindi di implementazione innanzitutto ma anche di manutenzione straordinaria anche di
Rapida correzione di ciò che non è venuto penne o di ciò che avvenne gli Oscar pensa sulla base delle prime esperienze richiede di essere aggiustato e corretto
Oggi però io ho l'impressione che siamo di fronte ad un altro problema
Che è dato da un primo elemento sottolineato conforta nella relazione di ieri quanto già sentito in molti interventi i su cui io penso di dovere anch'io torna
Il primo elemento è che tutta questa riforme
Parlo di questa riforma della parte condivisa
E sappiamo che per quanto riguarda il federalismo amministrativo la legge cinquantanove la nuova Provincia
E appunto nata e è stata condotta avanti e in parte implementato comune a riforma largamente condivise
Ma tutta questa riforma rischia di fallire
Di implode
Sul terreno della dotazione delle risorse sul terreno della dotazione delle risorse è questo il punto
Che voi conoscete benissimo ma che sta arrivando secondo me ad un livello di guardia estremamente preoccupante
Io sono tra quelli che
A suo tempo
Non condivise
Poi il vincolo di solidarietà del consiglio dei ministri
Mi ha imposto in questo come in altri casi di tacere l'impostazione della legge cinquantasei
Ma vorrei sottolineare con molta forza che la legge cinquantasei
è stata superata dall'articolo centodiciannove
Nel Titolo quinto
Che l'articolo centodiciannove è una disposizione che possiamo considerare anche questa
Largamente condivisa visto che non è stato rimesso in discussione nei progetti di Lorenzago e del governo di riforma costituzionale
Il disegno di legge del governo di riforma costituzionale cosiddetto disegno della devolution
Non si rimette in discussione l'articolo centodiciannove quindi l'articolo centodiciannove condiviso
E l'articolo centodiciannove supera la legge cinquantasei
Contiene gli elementi di un federalismo fiscale dotato di una forte componente di perequazione di solidarietà
Che a mio avviso è
La vera regolare del federalismo fiscale è vero che nel federalismo
C'è competizione
E ciascuno è sfidato a dare il meglio di sei a misurarsi con le proprie forze ma la competizione vera se tutti partono
Dallo stesso punto non c'è competizione se c'è chi corre con la Ferrari e che corre con la bicicletta
Si dotano tutti concorrenti diciamo dei Mezzi comparabili o tutti in bicicletta o tutti con la macchina da Formula uno e poi
Chi ha ha più muscoli nel caso che la bicicletta o ti occhi guida meglio vince
E questo in fondo è la logica dell'articolo centodiciannove
Autonomia responsabilità
Dotazione di risorse sufficiente adeguata al finanziamento delle funzioni attribuite o conferite
L'articolo centodiciannove ancora sulla carta
Non si capisce quando si porrà mano
Alla sua attuazione
Oggi noi abbiamo il dato
Clamoroso clamoroso di istituzioni territoriali
Le Province tra queste
Che già hanno nuovi compiti e nuove responsabilità e hanno avuto in modo molto parziale
Le risorse necessarie per farvi fronte
Più ancora più ancora non hanno l'autonomia necessaria
Credo di sfondare qui una porta aperta ma che è bene ripeterlo
Il patto di stabilità europeo impone dei vincoli sui saldi
Non sul livello delle spese e delle entrate
E l'autonomia l'autonomia ma badate non solo l'autonomia finanziaria l'autonomia finanziaria è una componente necessaria dell'autonomia politica e l'autonomia politica è un principio costituzionale per la verità in qualche misura lo era anche nella vecchia Costituzione
Ma due nella nuova Costituzione lo è stato affermato in una maniera che spesso viene criticata in una maniera forte dall'articolo centoquattordici
Io non condivido le critiche all'articolo centoquattordici perché
Sono convinto non da oggi come gran parte della dottrina costituzionalistica che ormai
La sovranità non è più intestata ad un solo soggetto istituzionale Massi ripartire tra diversi soggetti istituzionali a secondo dei poteri delle responsabilità e delle competenze un pezzo di sovranità è stata ceduta all'Unione Europea
Un pezzettino persino a alle Nazioni Unite un pezzettino un pezzo all'Unione Europea
Un pezzo ancora rilevante ed è bene che sia così l'uva lo Stato nazionale ed altri pezzi sono in capo a Regioni Province Comuni in fondo quell'articolo centoquattordici
Questo tendeva a mettere in luce
Questo cambia ma ma
A fronte di questo riconoscimento
Per il fatto che sul terreno delle risorse
Il sistema delle istituzioni territoriale non abbia oggi alcuna autonomi
è possibile è possibile attuare l'articolo centodiciannove possibile anche anche nelle attuali condizioni della finanza pubblica
Come sapete alcuni di noi ci hanno provato hanno presentato
Quasi un anno fa unno studio a cui hanno partecipato a Uto revochi Esperti di scienza delle finanze di diritto pubblico abbiamo presentato un disegno di legge con meno ha firmato per esempio il senatore Mancino
Ha il senatore Treu o due diversi altri
E questo
Ma volentieri prendo la parola
A nome dello SDI in questa posta l'Assemblea dell'UPI partecipò da vari anni alle assemblee dell'UPI e sono lieto di constatare
Che aumenta come dire l'attenzione anche
Nel mondo politico nel mondo istituzionale alle vostre assemblee tutto questo va a vostro merito
Perché in questi anni lo dicevano anche alcuni degli interlocutori che mi hanno preceduto le Province hanno riconquistato nel nostro sistema delle Autonomie il ruolo che compete a un ente di così lontane e significative tradizioni nel nostro Paese e per questo motivo che voi avete la possibilità oggi in questo vostro congresso in questa vostra assemblea di far sentire nel complesso dibattito
Di queste settimane
La voce degli elettori e degli enti che rappresentate
Rappresentando io una parte in un dibattito come il vostro che è anche un sapore come dire istituzionale e di partenza hanno la possibilità di esprimere appunto delle opinioni e dei pareri su quelli che sono i temi al centro del vostro Diba chiudo e della vostra attenzione avute allora io dico che insomma se vuole farlo quando vogliamo discutere
Sì dei dati che sono oggi all'attenzione del dibattito nel nostro Paese dobbiamo partire possiamo partire da una constatazione
Questo governo ha la rara capacità quando si rivolge ad un interlocutore in qualche modo di compattare il dissenso di quell'interlocutore intorno alle proprie iniziative
I provvedimenti
Che dovrebbero essere diretti a favorire l'industria di questo Paese hanno suscitato l'atteggiamento negativo il convinto atteggiamento negativo della Confindustria
Quelli rivolti al mondo del lavoro il così detto contrabbandato abbassamento della pressione fiscale
Ha provocato l'unanime comprese anche organizzazioni sindacali del centrodestra l'unanime il dissenso dei diretti interessati
Direi che anche nelle iniziative politiche rivolte al mondo delle Autonomie questo governo raggiunge questo obiettivo nel senso che in linea di massima è riuscito a saldare
Il dissenso
Delle amministrazioni locali di centrosinistra e di centrodestra di tutti i Comuni
Di tutte le Province voglio anche dire a proposito del dibattito sul cosiddetto centralismo regionale sul quale io sono convinto sono convinto che alcune norme rischiano di portarsi verso un doppio centralismo beh voglio dire che nemmeno le regioni che dovrebbero essere le beneficiarie di questo doppio centralismo nemmeno esse hanno espresso un consenso intorno
Alle politiche sul decentramento e sulla cosiddetta devolution portati avanti da questo governo
Perché questo è avvenuto
Nei vari campi è avvenuto a mio parere perché è passato in questo governo un metodo il metodo di come dire approvare questi provvedimenti queste riforme costituzionali non costituzionali
Di portare avanti le proprie politiche prescindendo dal consenso dei diretti interessati tutto quanto cioè quando ci si è appreso Stati
Ad una operazione così complessa come la riforma dello Stato la cosiddetta devoluzione una come dire modifica così complessa del nostro impianto costituzionale
Logica avrebbe voluto che insomma il primo elemento sarebbe stato quello di costruire il consenso con gli enti e le strutture direttamente interessati
In realtà io mi ricordo sia nel dibattito in Senato perché oltre a essere dottore come come giustamente mi qualificava il nostro
Presidente sono anche senatore della Repubblica beh mi ricordo nelle audizioni in Senato noi abbiamo ascoltato i comuni abbiamo ascoltato le Province abbiamo ascoltato le Regioni dire le loro opinioni e poi abbiamo visto i testi portati avanti dal governo di centrodestra che delle opinioni dei Comuni delle Province e delle Regioni non tenevano francamente alcun conto lo stesso è avvenuto per le modifiche che sono state apportate molto profonde alla Camera rispetto al testo che era passato al Senato
Avremo probabilmente avremo io non lo so nel mese di febbraio il ritorno in Senato
Delle del testo nuovo di riforma costituzionale approvato alla Camera dei deputati molto probabilmente ascolteremo di nuovo in audizione i comuni le Province e le Regioni io mi auguro che questa volta delle opinioni che voi esprimerete
Che le organizzazioni dei comuni all'unanimità esprimeranno e che le conferenze dei presidenti delle Regioni dei consigli regionali esprimeranno beh di queste opinioni io mi auguro che si voglia attenere il dovuto conto
Naturalmente qui non parliamo e rapidamente mi avvio a concludere perché non voglio sottrarre al vostro giusto dibattito dei dei diretti interessati molto tempo qui non parliamo di cose teoriche di questioni che non riguardano i cittadini o le amministrazioni perché in questo dibattito di questi giorni dove lo avremo in Senato dalla prossima settimana sulla legge finanziaria
Se ci fosse un Senato federale vero quale quello che noi riteniamo ci debba essere cioè realmente rappresentativo e direttamente rappresentativo del mondo delle Autonomie quindi dei Comuni dei pro delle Province delle Regioni e di tutto il complesso
Sistema delle Autonomie realmente rappresentativo beh io credo che se ci fosse un Senato di quel tipo avrebbe molto da eccepire alla finanziaria che viene proposta in queste settimane dal Governo e che pesantemente va incidere sugli interessi veri e reali lo hanno detto alcuni dei prezzi dei presidenti
Che sono intervenuti prima di me degli interessi veri e reali delle comunità che voi e voi amministrate così come insomma i provvedimenti della cosiddetta devolution vanno a incidere sulla vita quotidiana io voi siete a Roma in questi giorni io sono di Roma ma forse avete visto se avete girato un po'per Roma S.
Le condizioni del climatiche ve l'hanno permesso
Avete visto un manifesto che c'è in giro per Roma con raffigurato il famoso vigile del famoso film di Alberto Sordi beh quel manifesto fatto dal Comune di Roma dice sulle mani dai vigili urbani
Ora non è che si rivolge ai cittadini romani che metterebbero magari volentieri le mani sui vigili urbani in molte occasioni insomma quando sono oggetto delle loro angherie nostri rivolge alla Regione Lazio
E il cui presidente come voi sapete Francesco Storace nel corso di una manifestazione di un convegno a Bruxelles e quindi non a Roma ma a Bruxelles
Se ne è uscito dicendo che insomma è ora di unificare le tradizioni le storie le divise dei vigili urbani di tutta l'intera regione Lazio
Ora questo si tratta praticamente tradotto in pillole di unificare nientemeno che la tradizione la storia per non parlare delle divise e delle attrezzature
Dei sette ottomila credo che siano vigili urbani del del Comune di Roma con qui qui c'è per esempio c'era prima non lo vedo più Fabio Melilli nostro amico e il sindaco di di Poggio Moiano Coni credo quattro cinque siano vigili del Comune di Poggio Moiano in provincia di di Rieti ecco questa è stata l'iniziativa presa unilateralmente
Dal presidente della Regione Lazio che prescindendo dal Comune di Roma
Dalla sua struttura organizzazione da quei sette mila vigili urbani dalle loro organizzazioni ha deciso di imperio da Bruxelles che tutto questo andava unificato con i vigili di Latina di Viterbo e degli altri paesi che per la verità anche loro non hanno nessuna voglia di essere unificati e quindi pertanto assorbiti
Dal corpo della polizia municipale del Comune di Roma be'questo
è uno dei tanti esempi delle distorsioni alle quali una legislazione improvvisata
Figlia di posizioni puramente propagandistiche Popa può poi dar luogo quando si traduce sul sul territorio e naturalmente ultimo punto su questo chiudo
Figlio di tutto questo è poi l'atteggiamento sul federalismo fiscale
Cioè alla orgia propagandistica di devoluzione di di sussidiarietà di decentramento di funzioni e di poteri alle comunità locali alle Autonomie locali fatti in questi mesi in questi anni da questo governo in realtà non corrisponde una lira
Cioè non corrisponde nulla sul piano che è l'unico che poi interessa alle comunità locali e al sistema delle Autonomie cioè la possibilità di amministrarsi da sé
La possibilità di gestire i propri bilanci
La possibilità di avere delle certezze cioè la sicurezza che le proprie risorse non vengano tagliate in corso d'opera e che quindi i propri bilanci e gli impegni presi
Dagli enti e dalle strutture locali non vengano poi messi in discussione nel corso dell'anno finanziario
Questi sono i problemi che sono all'attenzione oggi domani della del Parlamento della Camera e del Senato quando esamineranno la legge finanziaria e quando è simile esamineranno il testo di riforma però non sono problemi che riguardano il Parlamento della Repubblica sono problemi che riguardano innanzitutto voi
E quindi io a voi chiedo di far sentire alta la vostra voce a difesa degli interessi che rappresentate che legittimamente rappresentate che hanno bisogno di essere rappresentati con forza in sede nazionale
Grazie Ettore della dell'arte dello SDI adesso non era il dottor Roberto Soffritti responsabile Enti locali dei Comunisti italiani
Ma desidero anch'io compensare
Da una considerazione che qui è già stata fatta dal responsabile nazionale degli enti locali dei verbi
Dieci anni fa forse quindici
C'era un disegno di trasformazione istituzionale che si fondava sostanzialmente sulla possibilità di giungere abbastanza rapidamente ad un superamento delle province
Si parlava allora della possibile fusione dei tanti piccoli comuni che ci sono nel nostro Paese
E poi abbiamo avuto una fase successiva piuttosto importante e significativa di riforme sostanziali siam partiti con la duecentoquarantadue siamo arrivati con l'elezione diretta dei sindaci e dei presidenti delle amministrazioni provinciali e credo che questa legge che ha stabilito l'elezione diretta anche dei Presidente delle amministrazioni provinciali
Sia stata una svolta importante per l'affermazione del valore delle Province all'interno del nostro Paese
Contemporaneamente è andato avanti un disegno abbastanza portante lucido da parte delle regioni con i rischi che qui sono stati ricordati
Però c'è stato un forte trasferimento di funzioni dalle regioni alle amministrazioni provinciali
E in questo momento le amministrazioni provinciali hanno sui diversi territori di competenza
Una serie di funzioni che sono veramente importanti e significative quindi la svolta a mio avviso è scattata nel momento in cui si è deciso di procedere anche per i presidenti delle province alle elezioni dirette
Il tema che abbiamo di fronte oggi tutti a mio avviso non è solo un problema di carattere istituzionale
Noi non concordiamo con la riforma che è stato approvato in uno dei due rami del Parlamento della carta costituzionale per una serie di considerazioni che sono più di carattere generale che non fanno riferimento al tema specifico delle province
Ma mi pare che la questione di fondo che oggi avete di fronte voi
Che hanno di fronte ai comuni italiani che hanno di fronte le regioni sia un'altra
Cioè non abbiamo più un quadro di certezze finanziarie
è vero che noi abbiamo avuto per lungo tempo l'abitudine sia all'interno dell'ANCI sia all'interno dell'UPI ogni anno quando si facevano le finanziarie
C'era una sorta di lamentazione di carattere generale per la scarsità delle risorse che venivano assegnate
Però a mio avviso anche se ritengo che il peso
Di questa finanziaria che molto probabilmente stanno definendo in questo momento fra poco tempo
Anche se
Il peso di questa finanziaria sulle province e di una portata forse leggermente inferiore a quelle dei Comuni
Però io ho la sensazione che ci sia un divario molto forte
Per la discussione che noi stiamo sviluppando sul quadro istituzionale e il quadro delle risorse e giuridiche che avremo a disposizione che avrete voi a disposizione nel prossimi nel prossimo anno
Non è una questione di dettaglio
Io sono personalmente
Fortemente preoccupato di una questione
La manovra che il governo sta proponendo sul piano fiscale molto probabilmente non è di un'entità tale da determinare
Uno spostamento molto forte però sicuramente noi vivremo un periodo di tempo durante il quale sarà difficilissimo per il sistema delle Autonomie locali Province e Comuni far passare l'idea che il peso
Delle manovre che dobbiamo fare nei confronti dei cittadini e legato a scelte che sono state di carattere nazionale sarà difficile
Passerà più facilmente quell'altro messaggio piuttosto che quello che dovremmo affrontare voi che dovremmo affrontare noi nelle Province e nei Comuni per andare ad un recupero
Di risorse e di possibilità di effettuare degli interventi
Io noto questo scarto avverto questo problema
Cioè si parla moltissimo
Di modificazioni istituzionali molto probabilmente ci sta sfuggendo il fatto che queste riforme istituzionali questi trasferimenti di funzioni questo insieme di questioni sarà destinato a produrre degli effetti concreti nel momento in cui c'è un supporto finanziario adeguato e prevedibile nel tempo non mi pare che questa situazione si stia verificando anch'io ho la sensazione che il due mila e cinque sia un anno estremamente difficile per tutti voi che siete chiamati ad amministrare
Tante azioni e funzioni che si svolgono sul territorio
L'altra preoccupazione che io avverto eppure sta
C'è un centralismo regionale che sta prendendo corpo in modo piuttosto significativo io penso che uno dei segni più evidenti lo si trovi all'interno degli statuti che le diverse regioni stanno predisponendo sono statuti che nella migliore delle ipotesi cercano di equilibrare i rapporti tra i Consigli regionali
I poteri del presidente
Nella peggiore delle ipotesi non c'è nemmeno questo equilibrio
E vorrei anche aggiungere che questo schema che viene portato avanti nella realizzazione degli Statuti regionali non appartiene soltanto ad uno schieramento politico
è abbastanza diffuso è generalizzato
è in questo quadro c'è un forte trasferimento di funzioni a favore delle province
Però anche in questo caso a queste funzioni che vengono trasferite non corrisponde un adeguato trasferimento di risorse finanziarie
E quindi è un meccanismo che corre il rischio di restare complessivamente inceppato all'interno di questo problema finanziario che stiamo attraversando in questo momento
Io ho partecipato come tanti dei miei colleghi che sono qui
Alla all'assemblea nazionale dei Comuni molto probabilmente a quel livello il problema
Viene avvertito ancor di più perché le ripercussioni che ci dovranno essere nei confronti della cittadinanza sono più immediate più dirette
Ma le province sono un altro pezzo della nello istituzionale
Ed è quello che in questo momento si dovrà occupare di tantissime cose che vanno dalla formazione professionale all'assetto del territorio all'ambiente alle decisioni da assumere all'interno del sistema infrastrutturale
Ebbene guardate che questa preoccupazione
Per la mancanza di risorse nel due mila cinque ma la mancanza anche di una prospettiva cioè io credo che il disegno complessivo che sta dietro a questa finanziaria dato atto d'altro canto viene apertamente dichiarato
Sia quello di andare
Ad una diminuzione consistente della presenza delle varie articolazioni dello Stato italiano nella vita
E quindi abbiamo di fronte una prospettiva che questa da un lato un quadro istituzionale in evoluzione è in evoluzione anche positiva dall'altro lato
Una mancata definizione di un quadro di risorse finanziarie che dia certezza questa azione di carattere istituzionale che si sta sviluppando e questo credo che sia il tema principale che un'assemblea come questa a di fronte in questo momento perché fra non molto tutti dovrete accingermi alla preparazione dei vostri bilanci
Tutti voi sapete già più o meno
Qual è la situazione che si presenta per quello che dovete predisporli a fare
E quindi la questione diventerà piuttosto seria e consistente
Allora io credo che da un'Assemblea come Cuesta
Che vede la presenza di quasi tutte le amministrazioni provinciali così come è stata quella dell'ANCI
Non scordo è vero qui è stato ricordato che è stato ricordato da chi mi ha preceduto
Che l azione di questo governo riescono a mettere assieme un po'tutti gli altri prescindendo dal colore politico che essi hanno
Però io ho vissuto una stagione nella quale l'azione di queste assemblee
Nei confronti di finanziarie che erano
Ben più leggere di queste era molto più incisiva molto più avvertita e molto più sentita
Non colgo il peso di questa situazione
E non colgo
Lo stato di disagio che oggettivamente secondo il mio punto di vista sarete destinati a gestire e a vivere per il funzionamento futuro di questa attività
Quindi concludo con un auspicio
Io so
Quali sono gli equilibri politici quali sono le difficoltà quali sono i problemi complessivi che ci sono
Però il mio auspicio è che
Di fronte a ciò che sta avvenendo all'interno del Parlamento italiano
Un'assemblea come questa
Faccia significativamente sentire la propria voce
Rispetto alle difficoltà che avete di fronte ai problemi che dovette affrontare nei rapporti con i cittadini che siete ha chiamati ad amministrare
E rispetto alle linee e agli indirizzi che stanno diventando prevalenti all'interno di questa Finanziaria questo è l'auspicio che io voglio formulare e con questo vi ringrazio di salute
Grazie dottor Soffritti dei Comunisti italiani
Condividere la sua idea relativamente allo statuto
Dove si può nascondere una proposta di neo centralismo regionale può sopportare un contributo un'esperienza che però dirlo al peccato dal peccatore perché anche il ruolo che oggi ricopro
Non vuole essere assolutamente di polemica sappiate che il presidente della Regione ha proposto di e leggere i presidenti delle province non direttamente dal popolo come tutti sappiamo viene ma da un'assemblea di sindaci quindi va a confermare questa voglia di non neo centralismo regionale questa una conferma che li posso portare adesso però la parola al dottore Pino vita responsabile enti locali del PRC prego
Amici congressisti signori della presidenza
Io intervengo con molto piacere a questa Assemblea
Per portare il saluto al Partito repubblicano anche ma anche per sottolineare una carenza una mancanza della presidenza nel non aver invitato specificamente il Partito repubblicano alla all'assemblea
Problema risolto stamattina grazie anche agli interventi all'intervento di alcuni consiglieri provinciali repubblicani dico questo non perché consideriamo questo un'offesa
O uno sgarbo istituzionale
Ma diamo a questa mancanza poi dirò che la stessa mancanza la compiuta l'ANCI in maniera ancora più grave recentemente al congresso di Genova
Perché di questo è un fatto politico
Allora non fare intervenire dicendo
In sostanza tutto ciò che fanno gli amministratori i temi degli amministratori provinciali della riforma della devolution
Li conosciamo tutti dobbiamo valutare anche alcuni aspetti politici beh questa è una mancanza che deriva da un sistema elettorale
Maggioritario con una parte di proporzionale che si è bloccato per cui l'identificazione delle forze politiche che hanno anche una tradizione storica
No non viene mai è saltato e questo mi dispiace doverlo dire avviene anche all'interno degli organismi rappresentativi delle associazioni
Ed essendo questa l'assemblea congressuale io voglio fare alcuni rilievi su questi temi
Dico questo perché noi siamo stati un partito che abbiamo avuto sempre la capacità di esprimere le nostre idee
I nostri contenuti indipendentemente dalle posizione di schieramento
L'abbiamo fatto negli anni sessanta settanta quando ponevamo il problema dell'abolizione della Provincia rispetto alla nascita della regione ma non come ovvio
Come dicevano allora presso verso i consiglieri provinciali
Ma per una esigenza di semplificazione
Che lo Sulta Chiara dagli interventi che hanno fatto gli amici precedenti quando parlano di un problema della nascita di un centralismo regionale forse più insidioso
Nella gestione di quello di quello dello Stato
E quindi non è oggi prendiamo atto con soddisfazione come partito storico della democrazia repubblicana del spesso della del ruolo che ha avuto la Provincia
Dei nuovi compiti che gli sono stati attribuiti dalle leggi Bassanini e dalle leggi di applicazione di applicazione costituzionale e quindi compiacere
Posso dire che essendo anche lavorando alla pagina della vecchia testata repubblicana per una voce
Per gli enti locali usciamo domani con un titolo la Provincia un'istituzione in crescita
Una istituzione in Crash da un'istituzione in crescita perché a nostro avviso al di là di tutte le polemiche la Provincia può svolgere un ruolo di coesione
Rispetto anche al ruolo importante dei comuni ma che spesso si frantuma i numeri uscito all'ISMU di bassa lega
Io sono stato consigliere comunale e so bene quanto mancassero problemi di aria maggiore ecco la vecchia polemica repubblicana sull'ente
Sull'ente interne tetto a questo poi c'è in piedi un dibattito un dibattito forte
Ne battono forte col Governo un dibattito forte nella riforma dei problemi dei problemi dello Stato
Io dico a questo punto una parola voglio dire al Presidente Ria e non so se qui ma che stamattina rassicurato
I nostri consiglieri provinciali
Che troveranno una presenza la loro voce troverà una presenza non vogliamo un posto nell'organismo dirigenziale che si elegge perché questa è un'assemblea congressuale che alla fine leggera
Degli organi
Già degli over e sono organismi che hanno un costo perché sono appoggiate da strutture forti da aggiornare
Non sono organismi che vivono di passione politica come spesso fanno gli stessi partiti in difficoltà per rappresentare una storia
Allora io voglio dire un'ultima raccomandazione
In questo scontro che c'è col Governo mi ricordo non dei venti comari ogni anno il rituale
Dello scontro sua finanziare ogni anno si dice Mai come quest'anno la finanziaria attagliata poi ha sempre tagliato naturalmente sui rami deboli che sono i vecchi
Dice
C'è uno scontro c'è uno scontro ci sono valutazioni politiche diverse ma ci sono anche problemi che ci derivano dalla neve ereditato un grandissimo
Una grande spesa pubblica che che che tra è stata tra le più a tra le più alte allora noi dobbiamo tenere ecco voglio dire questo un tono costruttivo l'associazione Galatolo mia rappresentante degli enti locali non solo con il governo ma con tutte le forze parlamentari
Primo perché si tratta di problemi che possono essere che possono avere di volta in volta interlocutori diversi
Ma se tratta anche di valutare collocazioni di partiti che grande che grazie al sistema
Elettorale possono trovarsi oggi non lo schieramento e domani in un altro io voglio dire questo perché nel nostro interno nel nostro interno convivono due posizioni
I repubblicani della Romagna
Nella Toscana fanno parte delle amministrazioni di centrosinistra un presidente fino a pochi giorni fa presiedeva l'aggiunta di Forlì-Cesena ma non c'è mai venuto in testa
Di porre un problema di anteporre un problema di schieramento
O di pregiudiziali di schieramento a una a una tradizione debbo dire che abbiamo chiuso l'intervento
Sul
Sull'articolo della voce di domani dando atto al Presidente Ria di avere un un sacco
Uno un tono costruttivo nel nel nella dichiarazione di ieri passata sulle agenzie che accompagnava quelle riepilogo complessivo che vede l'aumento del ruolo delle Province allora non ci sentiamo di venire
Che con un'associazione portata avanti come alcuni prima nel rispetto di storie e di tradizione che non sono annullate dalle scelte che possono essere fatti noi ci sentiamo ci sentiamo di continuare un colloquio e riteniamo che la Provincia
Una provincia adulta possa oggi dare con utilizzando tutte le culture e tutte le forze che sono nella storia italiana
Un grande contributo alla crescita della CIA della cultura autonomistica tenendo sempre presente di interesse dei cittadini che ringrazio
Opinionista del del PRC adesso iscritto parlare dottor Osvaldo Napoli responsabile enti locali di Forza Italia
Anzi vicario perché Balducci
Grazie presidente
Io credo che il mio intervento accertamenti in alcune parti sarà di risposta politica senza nessuna polemica ma credo con quella franchezza che fra amministratori
Si debba essere e per chi come me ha fatto la sua esperienza politica anche il consigliere provinciale
Ho fatto il capogruppo dal novanta al novantacinque al Comune alla Provincia di Torino quindi un esperienza di notevole importanza sotto un certo aspetto mi sento in casa perché ho vissuto le stesse volto esperienze
E con vero piacere che portò a questa assemblea congressuale dell'UPI
Il saluto di Forza Italia
Un saluto particolare al Presidente Ria che dopo cinque anni di fruttuoso lavoro lascia la guida dell'Unione per un incarico parlamentare
Che come lui stesso ha ricordato gli consentirà comunque di continuare a servire da un altro punto di vista il sistema delle Autonomie locali
Ed in particolare le province coinvolte in un processo di cambiamento che ne sta esaltando un nuovo e determinante ruolo
Diceva bene chi mi ha preceduto chi vi ha preceduto ancora bene prima come si è passati in questi dieci quindici anni da una provincia che devono essere tolte eliminate ad opera una provincia che oggi invece e irrobustita nel proprio ruolo
Consentitemi di citare ancora il Presidente Ria che ieri ha ricordato che la porta dell'Unione in questi anni è stata quella di garantire al suo interno un alto profilo istituzionale consentendole di salvaguardare la propria unità politica interna mettendo alla frutto di un approccio unitario con le altre rappresentanze associative delle autonomie locali e di un atteggiamento verso le politiche del governo centrale sia di centro sinistra che di centro destra
Sempre ispirato la concretezza dei problemi e mai al pregiudizio politico di parte
E un atteggiamento che voglio sottolineare particolarmente apprezzare proprio perché anche se stiamo entrando in un lungo percorso elettorale
E alcune dichiarazioni dell'onorevole Fassino di questa mattina ne sono la prova lampante
Non deve mai far smarrire a chi ricopre incarichi istituzionali
La ricerca della convergenza possibile la soluzione dei problemi concreti il primato della centralità dell'interessi unitari del Paese dei suoi cittadini e delle sue imprese
UPI
ANCI Hun Sen
Attenzione l'unità delle associazioni elemento centrale sul quale noi dobbiamo investire
Nel momento in cui ci dovremmo porre in condizioni che le associazioni non hanno più carattere unitario sarebbe per gli enti locali permettetemi una disgrazia enorme
E quindi noi dobbiamo lavorare per rafforzare le associazioni e per rafforzare la collaborazione fra tutte le associazioni cercando di mantenere l'interessi politici al di fuori di loro
Ebbene il Paese ancora coinvolto in una lunga transizione istituzionale
Forse si doveva affrontare in modo diverso
E l'ammissione dell'errore compiuto nella legislatura precedente dal centrosinistra di andare alla modifica del titolo quinto della seconda parte della Costituzione con quattro voti di scarto
Che oggi viene da diversi autorevoli esponenti del centrosinistra
E per quanto apprezzabile ma certamente tardivo
E faccio riferimento su questo punto a quanto l'onorevole passino questa mattina per amava
Nel centrodestra rigurgito neo centralista di cui le amministrazioni comunali e provinciali soffriranno
Io credo di poter dire che non è così
E che quella risponde quella riforma allora del titolo quinto era sbagliata anteponendo gli interessi elettorali a quella di una vera concertazione tra le forze politiche
Con la riforma istituzionale che questa maggioranza ha portato avanti in prima lettura
Alla Camera e al Senato stiamo cercando di completare quella riforma Monti Ca'correggere le vistose dirigenti in particolare su diverse materie attribuite alla competenza concorrente
Tra Regione e Stato
Riportando se del caso al centro alcune questioni che sono vistosamente di interesse nazionale come il debito energetico che penalizza il Paese
E voglio tranquillizzare tutti voi sul fatto che anche quella parte che viene definita devolution non rappresenta e non rappresentava in nessun caso una minaccia l'unità del Paese
In particolare sia la salita che la sicurezza ma anche la scuola rimangono politiche su cui in tutto il Paese rimarranno le stesse opportunità e gli stessi diritti
In particolare sulla polizia locale voglio dire
Chiedo scusa il problema il fatto stesso che voi interrompete significa mancanza di democrazia e di buona educazione
Caretto credo che questa mattina quando altri esponenti politici hanno parlato di diversa collocazione non ci sia stato nessuno che abbia interrotto oratori di questo me ne dispiace
In particolare sulla politica locale voglio dire che non c'è scritto da nessuna parte che noi vedremo snaturato
Il ruolo precipuo della polizia e polizia municipale ed è la politica a Prodi provinciale oggi particolarmente impegnate nella tutela della sicurezza urbana stradale ed ambientale
Ebbene permettetemi di fare un piccolo accenno il ministro Pisanu ha confermato la volontà questa mattina ho ieri della della dell'attuazione del centodiciotto e che venga attuato certamente al più presto possibile
E si è pronti a farlo partire quindi è giusto ed un impegno che il ministro ha avuto è un impegno importante riconoscendo allo stesso ministro Pisano nei confronti degli enti locali una particolare attenzione
Quindi nessun rigurgito Leo centralista dunque nessuna spaccatura dell'Italia unita di cui può del resto rappresentate una delle istituzioni che storicamente le sono depositarie
C'è il problema di come evitare piuttosto un neo centralismo regionale sino alla composizione del Senato federale sia nell'attribuzione delle competenze raccolgo con interesse gli spunti da qui sono venuti e non mancherà occasione per dimostrare se crede su questo punto troveremo convergenze importanti
Il Paese sta attraversando un momento economico difficile
Bisogna sostenere l'Italia in una prova di capacità competitiva davvero nuova
Le Province possono dare un contributo determinante per superare quella proventi a Rita istituzionale
Quel municipalismo chiuso che spesso non consente più di aggredire i problemi alla Scala giuste in cui si pongono mi riferisco ai servizi pubblici locali alle politiche di infrastrutturazione tecnologica del territorio al sostegno all'impresa i servizi loro necessari
La Provincia e questa la novità di cui dobbiamo lavorare può rappresentare quelle istituzione Daria basta di cui si avverte particolarmente il bisogno che ci consente di dare dare un senso alla parola autonomia locale
Rifuggendo da suggestioni centralistiche regionali ma anche dalla prefettura fiore di una propria intagliata dannosa il risultato di questa nuova potenzialità della Provincia iscritto nei dati che voi fornite la diminuzione della spesa corrente a vantaggio degli investimenti un dinamismo ed una capacità di spera d'Adda di spesa davvero importante e nuova
Voi potete concretamente concorrere a quell'idea di pubblico meno costoso e più efficace di cui il Paese ha bisogno
Ma rilancio della competitività del Paese noi ne siamo convinti passa anche dalla possibilità di rilanciare i consumi contenere e ridurre il prelievo fiscale diminuire il costo del sistema pubblico in particolare quello centrale
Nessuno di voi crede possa pensare che sia pronta a cuor leggero il tema di un diboscamento graduale ma deciso dal pubblico impiego a livello centrale voi potete capire che non è facile a dirsi
Ne apparsi
Ma questa maggioranza di governo ha coerentemente imboccato questa strada
Una pubblica amministrazione centrale meno costosa a vantaggio di maggiori risorse che rimangono in tasca ai cittadini e maggiori disponibilità di risorse e per le imprese
Li stessi organi internazionali hanno se ha sollecitato l'Italia far questo
Questo è il senso della riforma fiscale che è stata inserita nella Finanziaria
E le reazioni un po'scomposte di qualcuno non colgono il segno di svolta che questo provvedimento per il Paese
Dare maggior fiducia ai cittadini all'impresa è significa combattere quella sindrome da declino in cui rischiamo di cacciarci e un Paese che riparte a produrre in modo significativo ricchezza
E anche un paese che può affrontare con maggior sicurezza anche passaggi importanti come quello del federalismo fiscale
Per poterlo ridistribuire sia per le politiche di welfare sia per le politiche innovative delle Autonomie locali la ricchezza bisogna produrla
E nello stesso tempo ci stiamo battendo perché in sede europea vengono rivisti i parametri di Maastricht ed in particolare non si conclude nel tetto deficit-PIL gli Investimenti
Se non si rimuove questo ostacolo a livello europeo noi non riusciamo a rimuoverle in sede di patto di stabilità interno e mi rendo conto che l'inserimento nel Patto di stabilità degli investimenti è certamente una difficoltà per tutti gli enti del locale gli enti locali noi ci auguriamo che il Presidente del Consiglio
Senta le nostre rimostranze giuste rimostranze portate a livello istituzionale e accorga i nostri suggerimenti lo dico perché anche lanci di queste qua ci sarà il presidente che sicuramente parlerà dopo di me
Porta avanti una lotta con correttezza istituzionale su questo aspetto
Non è certo per polemica che voglio ricordare però che quegli accordi di Maastricht non furono concordati da un governo di centro destra
Se poniamo questa questione perché condividiamo con i comuni e anche con voi l'idea che in una situazione di stagnazione e da evitare di indebolire la capacità di investimento del governo centrale e dell'autonomia
Infatti pur in presenza di questi vincoli la legge finanziaria è stata già modificata per togliere dal tetto quegli investimenti che vedono la partecipazione dell'ente locale a fronte di contributi europea molte delle Investimenti che vedono protagoniste le Province rientrano in questa categoria
E in sedi di lettura al Senato della finanziaria dovremo lavorare tutti insieme per rapinare ancor meglio questa che è già un orientamento del governo e della maggioranza
Ma le Province credo oggi sia richiesto di partecipare a pieno titolo a quello che deve essere un vero e proprio sforzo di moderazione dell'Italia
Bisogna con coraggio affrontare nuove strade nella collaborazione pubblico-privato
Bisogna sempre di più essere selettivi nella spesa in modo tale da poter verificare che effettivamente ciò che facciamo mette in moto meccanismi virtuosi
Sia la responsabilità dei cittadini e delle famiglie sia nel ruolo anche dell'impresa le perseguimento dell'interesse pubblico
Bisogna saper suscitare tutte le energie che un territorio può esprimere e consentitemi di riconoscere alle Province il grande lavoro che fanno
Per valorizzare il patrimonio dei tanti entroterra del nostro Paese dove spesso operano comuni così piccoli che senza l'aiuto delle Province non potrebbero nel garantire servizi
Le pare politiche di valorizzazione del proprio patrimonio storico culturale e naturale
E un grande patrimonio a disposizione ad esempio delle politiche di un turismo nuovo alternativo più corrispondente all'utente moderno e capace di dare nuova spinta a quello che è un settore su cui il Paese deve e può puntare di più
Bisogna definitivamente uscire da una visione per cui le infrastrutture su cui la Provincia può intervenire siano solo le strade i ponti
Cosa certa necessaria ma possono essere le nuove tecnologie un ruolo nuovo delle università la formazione a questo proposito dovete rivendicare comporta il fatto che laddove le regioni hanno delegato alle Province
La gestione della formazione finanziata con il Fondo sociale europeo c'è stata un'impennata nella capacità di spesa e nell'efficacia della spesa stessa
Permettete vado alla conclusione finanziaria
Ebbene questa mattina questa mattina questa mattina il segretario Fassino faceva cenno alla finanziaria
Ebbene permettetemi proprio perché non ho cercato di polemizzare
Vi è un tentativo di fare apparire il centro sinistra bravo nei confronti degli enti locali e il centro destra in modo forte Italia cattivo facendo trasparire
Già far cessare un servizio essenziale non l'ho mai visto e non lo vedrò mai si tratta di un teorema che non possiamo accettare
Voglio ricordare che questa assemblea di amministratori pubblici di istituzioni non siamo una curva da stadio grazie la volontà
E c'è ancora la via obiettività di concludere questo tipo di passaggio
Guardate i governi di centrosinistra hanno tagliato forse di più di quelli del centro destra
La verità è che il mio è un concetto potrei dare tutti i numeri e che ha fatto l'amministratore locale lo sa negli ultimi dieci anni quindici anni quali sono stati i tagli di dei trasferimenti dal dallo Stato dal governo centrale alla periferia
E dico soltanto che dico quella solita frase
Chi è senza peccato scagli la prima pietra la verità perché con quello di attività che forse qualcuno non sente che non mette in dubbio i governi di centrosinistra hanno tagliato quando la botte era piena
I governi di centrodestra certamente si trovano in condizioni di dover tagliare quando la botte vuota ma il taglio c'è stato allora come il taglio c'è oggi quindi non c'è alcuna diversità del tipo di concetto
Bene
Termino perse non fa piacere una delle novità introdotte dalla Finanziaria e quella di superare la logica dei tagli in funzione di un'azione comune rispetto al contenimento dell'incremento della spesa
Ebbene si tratta di un'inversione culturale significativa radicale non tanto e non solo sul piano tecnico ma su quello politico della quale mi auguro venga percepita la portata innovativa
Si passa sostanzialmente don in posizione verticistica alla creazione di un comune base operativa di tutte le istituzioni
A qualsiasi livello e di tutta la pubblica amministrazione sia centrale che periferica l'opposto di una politica neo centralista si tratta in sostanza dell'affermazione
Di una visione unitaria degli interessi del Paese coerente con lo spirito di un federalismo che non di strega ma sociale diversa realtà del Paese e diverse istituzioni attorno ad un interesse nazionale
Che è tornata a bere dopo che il centrosinistra aveva cancellato una rilevanza costituzionale
Questo governo riconosce il ruolo centrale che le Autonomie svolgono nella politica del welfare
Sì in termini di politiche socioassistenziali sia di politiche educative sia culturali
Il fatto che nella Finanziaria non sia sottoposto al limite di incremento del due per cento la spesa sociale e sanitaria corrisponde a questo riconoscimento
Ebbene io ho cercato nel dare questo mio contributo dei rifugi re dalla polemica fortemente politica ci poteva essere ho cercato di entrare per quello che conosco in ciò che voi fate e in ciò che sicuramente fare dobbiamo anche attraverso il lavoro delle migliaia amministratori provinciali tornare a dare alla politica quel significato concreto rappresentato dalla capacità di fare e di far fare di cui il Paese ha bisogno ad ognuno di noi
Piacerebbe farlo sempre in condizioni ottimali
Con tutte le risorse che servono a disposizione ma poi ci accorgeremmo anche che queste risorse non bastano mai allora il valore aggiunto deve essere rappresentato dalle idee
Dalla capacità progettuale dalla passione politica personale e dei partiti
Ed anche in contingente difficili saper trasmettere al Paese
Un segnale di fiducia un segnale di futuro so bene che l'Italia può e potrà contare sull'impegno intenso e qualificato di tutti voi e di tutti gli amministratori grazie
Grazie
Grazie dottor Napoli
Adesso allora dottor Gianluigi Pegolo responsabile Enti locali di Rifondazione Comunista prego
Importanza particolare da un lato per
Il ruolo che riveste l'Unione delle province italiane ed anche per il momento in cui viene a collocarsi
Sul primo punto e cioè sul ruolo dell'UPI
Tuttavia vorrei dire una cosa
Io sono convinto che il suo carattere unitario istituzionale
Non sia di per sé una limitazione
Al possibile ruolo che può svolgere ad una condizione tuttavia
Che chiariamo quale il senso
Di un impegno a favore della salvaguardia di un'istituzione come quella delle Province
E della loro autonomia
Temo cioè un'azione
Giusta
Di autotutela dell'autonomia
Ma che magari finisca talvolta
Nella pratica concreta
Con l'essere in qualche modo la difesa dei ceti politici
Che governano le Province
Il nostro problema non è semplicemente questo il nostro problema e che se difendiamo l'autonomia di questa istituzione la dobbiamo difendere
In quanto espressione
Di una comunità locale e strumento di soddisfazione dei suoi disordini
La prima questione
Che mi pare sia necessario richiamare
Che ormai la vecchia diatriba sulla
Funzione
Delle province sia venuto meno
Con il trasferimento di funzioni che esse hanno ricevuto
Oggi hanno acquisito
Un'autorevolezza dal punto di vista istituzionale
Che oserei dire
è irreversibile
E hanno anche acquisito una funzione strategica
Nel momento in cui
Non solo le dinamiche di sviluppo ma anche la qualità della vita tende sempre di più ad essere associata alla dimensione di un'area vasta cioè non è confinata ville
Esclusivamente nell'ambito di un comune
Peraltro le funzioni sono sotto gli occhi di tutti
Sono funzioni decisive in termini di sviluppo con il Piano territoriale di coordinamento
Sono funzioni decisive in termini di ambiente qualcuno ne ha parlato dai rifiuti alla
E sono anche funzioni decisive in termini di servizi
Per quanto riguarda l'edilizia scolastica per quanto riguarda la formazione professionale
In sostanza la Provincia può essere un motore di una non solo di una ripresa di sviluppo del locale
Ma anche di un miglioramento significativo della vita dei cittadini
E tuttavia vi sono dei problemi
E questi problemi vanno sottolineati
Di fronte a questa potenzialità non ci troviamo di fronte a queste debolezze
Da un lato
Un'istituzione
Che ha ricevuto nuovo importante competenze ma che non ha visto parallelamente il crescere di trasferimenti finanziari adeguati
O si risolve questa contraddizione oppure
La provincia resta per molti versi
Un ambito istituzionale virtuale e non esprime le sue potenzialità
E a questo si aggiunge
Una politica generalizzata di taglio agli enti locali
Di cui il governo dente assumersi la sua responsabilità
Ma non vi è soltanto questo
Vi è anche una modifica istituzionale complessiva che inevitabilmente
Ricade sul ruolo delle Province
Perché vedete
Quando si polemizza giustamente con la scelta della devolution
Non lo si fa soltanto perché si coglie il potenziale discreta attivo per quanto riguarda l'unità del Paese e dei diritti dei suoi cittadini
Ma anche per il fatto
Che sovraccaricante dodici ruoli e di risorse
E le regioni si arriva con lo squilibrare quello che è un ordinamento istituzionale complessivo
Quei tutti denunciano i rischi
Di un o centralismo regionale
Ma se non si vuole un neo centralismo regionale
Bisogna fare in modo che tutte le articolazioni istituzionali svolgano un ruolo positivo e sinergico quando viceversa
Si punta sulle regioni come cardine
Per un processo di fatto di autonomizzazione di alcuni ambiti territoriali inevitabilmente Province e Comuni vengono a perdere il loro ruolo
Ed infine a seguito di questi processi legati alle risorse legati al rapporto fra le Province e le Regioni ma anche legati alla cultura amministrativa che si è affermata nel corso di questi anni
Noi dobbiamo chiederci se veramente queste potenzialità sono espresse al meglio
E quando dico al meglio dico un intervento delle province che non solo sviluppi fino in fondo le potenzialità
Ma che contribuisca in qualche modo a indirizzare questo sviluppo
Mi chiedo per esempio se non faccia
Differenza il fatto che dei servizi pubblici fondamentali come quelli dell'acqua o come la gestione dei rifiuti
Vengano consapevolmente gestiti da Comuni e Province
Ove indiano viceversa ceduti al mercato ai privati
Fa differenza si fa la differenza
Così come fa differenza
Se un piano territoriale di coordinamento
Diventa una sorta di sommatoria di piani regolatori comunali
O diventa viceversa un piano effettivo di sviluppo sul quale
Si fa sistema si mettono in relazione le varie realtà locali per fare un salto di qualità specie nelle zone più depresse di questo Paese
E concludo
Una svolta necessaria
Non possiamo soltanto
Ritenerci soddisfatti
Della crescita di Beppe
L'uso di importanza di ruolo istituzionale delle province no
Dobbiamo affrontare i noti
E i nodi a mio avviso sono fondamentalmente è questo
Il primo è un nodo di risorse
Non si fanno le innovazioni
Nei si svolge compiutamente il proprio ruolo se non vi sono risorse ho qui vi è un ricambio
Nella direzione della politica economica di questo Paese
Che restituisce alle istituzioni locali
I mezzi per svolgere una funzione sociale avanzata oppure non c'è progresso sociale in questo Paese
La seconda questione è che noi dobbiamo sottrarci ad una tentazione che ormai
Risale
Ha qualche anno
E cioè quella di vivere come istituzioni pubbliche una sorta di complesso di inferiorità rispetto i soggetti privati
Una subordinazione dettata molte volte dalla carenza di risorse
Ma prodotta anche da
Una modifica
Della cultura politica degli amministratori locali
Noi dobbiamo rivalutare il pubblico in questo Paese se noi vogliamo determinare processi di sviluppo noi dobbiamo rivalutare il pubblico
Mi chiedo francamente come potremo superare i divari fa provincia dal Nord e Provenza e del Sudan se non c'è questa consapevolezza
E finisco
Con queste osservazioni
Che sono eminentemente istituzionali
Certo noi dobbiamo favorire il decentramento di potere e di ruoli comuni come di poteri di ruoli alle Province
Siamo d'accordo
è un elemento di democrazia
Ma non basta
Occorre affrontare la questione democratica fino in fondo
E la questione democratica rapportata al problema delle Province
Certamente significa anche il fatto che in un Senato federale
Tutti gli spazi non possono essere occupati dalle regioni ma deve esserci una compresenza dei vari livelli di istituzioni locali
Ma non è soltanto questo
Perché il problema è da un lato che le Province
Devono in qualche modo valorizzare il loro ruolo di coordinamento
E di messa in Rete delle strutture istituzionali territoriali come i Comuni le comunità montane eccetera
Cioè se vogliono massimizzare la loro funzione di area vasta devono concepire russi come luoghi di collaborazione con le altre strutture istituzionali
Ed infine vi è un ultimo problema Complesso difficile anche perché la Scala di una provincia è grande
Vi sono molti cittadini specie in alcune province ma esiste un problema anche per la Provincia
è che la sua autorevolezza non nasce esclusivamente dal fatto di adempiere fino in fondo ai propri compiti in maniera adeguata
Ma nasce anche dal fatto di ricostruire un rapporto con i cittadini
Fare cioè in modo che la Provincia venga vissuta come uno strumento importante per i cittadini questa connessione
Farà cittadini e istituzioni
è vitale e lo è a mio modo di vedere in particolare per lo strumento della Provincia ma per fare questo noi dobbiamo in qualche modo sforzarci
Di collegare l'azione amministrativa
Ad un'attività di protagonismo sociale chiamate la di partecipazione
Non facile da gestire in una provincia ma sicuramente necessario per guidare una trasformazione una valorizzazione di questa struttura istituzionale grazie
Grazie dottor Felicolo
Adesso il terz'ultimo intervento signora il dottor Antonello Cabras dei DS
Chiederà dopo questi tre interventi il presidente dell'ANCI
Tra
Io penso che in occasioni come queste o meglio occasioni come queste dovrebbero essere colte
Per cercare di fare il punto
Per quanto possibile oggettivo ma come sappiamo questa è una sede nella quale si ritrovano istituzioni non partiti politici e non schieramenti politici
E quindi sforzarci di fare il punto sullo stato
è la condizione del sistema istituzionale complessivo delle Autonomie con particolare riferimento alle Province
Perché penso che sia questo il taglio che noi dobbiamo dare a questa nostra discussione perché in realtà
Non credo di affermare una cosa
Così lontana dalla realtà
Se sottolineo i grande profondo cambiamento che si è determinato nel sistema delle Autonomie in questo Paese come sistema
Nei dieci anni che non ci lasciamo alle spalle
Un profondo cambiamento segnato nel rapporto istituzione sotto il profilo di democrazia abbiamo introdotto l'elezione diretta e con questo abbiamo determinato una innovazione un cambiamento discutiamo molto di come l'elezione diretta sia affermata prodotto
La redistribuzione dei poteri ma non c'è dubbio che l'apporto fra i cittadini e le istituzioni questa innovazione assegnato un passo avanti positivo
Abbiamo introdotto un grande cambiamento nella redistribuzione dei poteri qui io sono abbastanza
Critico nei confronti di chi usa soltanto la parola decentramento
Della lega
Noi non abbiamo fatto solo questo abbiamo ridisegnato
Il sistema dei poteri consegnando potevi primari
Nei diversi livelli istituzionali non più frutto di una delega o di un semplice al decentramento
Questi due processi sono stati realizzati potevano essere realizzati meglio alcuni elementi di correzione sono stati anche suggeriti dall'esperienza concreta
Ma penso che nessuno che esamini ciò che è accaduto nel nostro Paese negli ultimi dieci anni non possa sottolineare la portata di questo grande cambiamento
Ora noi abbiamo il dovere trascorsi questi anni di esprimere un giudizio su come le cose si sono assestate
Su come anche dal punto di vista della cultura istituzionale questi profondi cambiamenti hanno prodotto reali cambiamenti nel sistema dei poteri e che cosa è mancato e che cosa occorre fare
Perché virtuosamente queste innovazioni producano gli effetti positivi che erano nella mente di chi le ha disegnate proposte approfondite e anche approvate devo dire senza neanche grandi contrapposizioni di merito
E allora ciò che
Noi abbiamo davanti a noi
In realtà
Sono due grandi contraddizioni
La prima che è stata sottolineata da molti prima di me nella relazione che ha fatto Ria e anche in tutti gli interventi seppure con sfumature diverse
Noi non abbiamo accompagnato questo grande cambiamento nella dispiegamento dei poteri
Con i conseguente grande cambiamento necessario
Nella materia fondamentale come gestire le risorse come dislocare i nuovi poteri in relazione anche alle risorse
Faccio solo un esempio il nuovo sistema che abbiamo disegnato
Tende ad allontanarsi dall'istituto del trasferimento di risorse finanziarie e concentra invece nei diversi livelli di poteri potestà
Autonoma di imposizione fiscale compartecipazione attributi erariali più generali
Questo il principio che abbiamo introdotto
Ma abbiamo mancato di introdurre affianco a questo e questo è uno dei limiti di fondo della situazione in termini di sistema che oggi esiste una sede nella quale si concerta si decide insieme
Come realizzare
L'autonomia impositiva e fiscale dei diversi livelli
Di sovranità e contemporaneamente come stabilire il livello di compartecipazione questo punto un punto fondamentale cardine sul quale ovviamente noi assistiamo in questi anni a enunciazioni di principio a continui rinvii
Potrei ricordare semplicemente che abbiamo scritto nell'articolo centodiciannove della Costituzione delle cose fondamentali che non sono state modificate neanche la la revisione che è stata di recente approvata in seconda lettura alla Camera il che vuol dire che sono state condivise nei suoi nei loro principi fondamentali e quanto siamo però lontani
Dall'affermare concretamente ciò che è contenuto in quei principi
Allora io penso che questa grande contraddizione è una contraddizione
Che mi rendo conto è difficile risolvere in tempi di congiuntura economica
Come quelli che stiamo vivendo
Conosco ed opera approfondite tutte le problematiche legate al patto di stabilità e che sono anche oggetto della discussione che stiamo facendo oggi il punto però e su questo vorrei
Sottolineare richiamare la vostra attenzione e che non sono convinto che nel momento nel quale non abbiamo cambiato i principi fondamentali del centodiciannove
Abbiamo affermato contemporaneamente di condividerli e di volerli realizzare il dubbio è che ci sia su quel terreno ancora un punto non risolto e quindi si rinvia perché non lo si vuole affrontare
Ma mi permetto di dire in una in una sede come questa che o quel nodo noi lo sciogliamo e lo risolviamo in conseguenza di come abbiamo ripartito i poteri o diversamente
Io penso che introdurremo uno l'intento di crisi strutturale profonda
Nel modo nel quale noi abbiamo disegnato il sistema delle autonomia nel modo del quale in quel disegno il sistema dovrebbe virtuosamente funzionare
E allora io penso che questo sia un punto
Politico istituzionale sul quale
Permettetemi di dirlo bisogna fare un elemento di chiarimento non c'entra niente che lo si guardi da un punto di vista di schieramento di centro destra o di centrosinistra qui il punto fondamentale è capire se le Province Comuni e le Regioni
Sulla base delle prerogative che abbiamo attribuito loro con la Costituzione attualmente in vigore sono in condizioni strutturalmente di affermare il loro ruolo fino in fondo oppure no
Poi dopo viene il problema della congiuntura economica del fatto che quando siamo in una condizione di stagnazione economica c'è un problema diciamo di ricchezza complessiva del Paese quindi di risorse che vanno destinate ma questo consentitemi di dire a un tema che viene affrontato o deve essere affrontato una volta che si chiarisce
Il punto di fondo
E per questo io penso che noi teniamo sullo sfondo ci nascondiamo dietro il taglio del due per cento il patto di stabilità
E come dire usciamo fuori dal tema fondamentale non affrontiamo su questo tema di fondo continuiamo a introdurre elementi dell'invio di commissioni di studio di approfondimento io penso che non possiamo continuare a rinviare l'abbiamo già fatto
Un po'di assemblee annuali dell'ANCI dell'UPI e le regioni per conto loro senza riuscire su questo terreno ad affrontare il tema nella sua dimensione sostanziale è fondamentale
E io credo invece come ho detto all'inizio che questa sia una delle contraddizioni che lo registriamo anche se non risolviamo
Pericolosamente pericolosamente entriamo in una fase nella quale si incrina anche il rapporto
Tutto sommato positivo che fra le istituzioni locali e cittadini siamo riusciti a realizzare nel corso dei pochi anni che ci lasciamo alle spalle che hanno caratterizzato la riforma
Per questo io penso che noi dobbiamo aver presente il contesto Diplo
La Lismore istituzionale che abbiamo disegnato con la riforma e che oggi è in vigore non possiamo
Non possiamo io credo non dobbiamo metterlo in discussione
Se prima non abbiamo verificato fino in fondo la sua possibilità di di spiegare fino in il fondo le sue potenzialità
Cioè io penso che la Provincia
Come avete detto bene voi quelli che hanno parlato prima di me
Ha conquistato nel corso di questi anni un diritto ad esistere senza dubbio
Ma il suo diritto ad esistere rischia di essere messo nuovamente in discussione e non più dal patto che ne comune Comune o Regione si mettono in conflitto
Con la Provincia ma dal fatto che il sistema nel suo insieme non funziona più e quindi di fatto determina nel rapporto con i cittadini una
Deficit di svolgimento delle funzioni fondamentali dopodiché come sapete cittadino non è molto interessato
Che ha una certa funzione o un certo servizio lo debbano svolge la Regione il comune con la Provincia è interessato che venga svolto nel modo migliore
E quando questo non accade
Reagisce con un atteggiamento negativo che invischia evidentemente di coinvolgere il sistema nel suo insieme ecco io penso che noi stiamo pericolosamente arrivando ad un punto nel quale rischiamo di mettere in crisi questo rapporto virtuoso che nel corso di questi anni siamo riusciti a realizzare sottolineato come
Voi sapete dalla partecipazione al voto dal modo nel quale insomma i meccanismi anche di elezione diretta hanno innovato nel rapporto fra istituzioni eccitati
Vorrei concluderlo voglio introdurre altri elementi perché questo mi sembrava l'elemento di fondo sul quale portare un contributo alla vostra discussione come vedete non faccio un intervento di è scontato che io penso
Che la finanziaria è una finanziaria che mette ulteriormente in difficoltà il sistema degli enti locali
Che tagli o il limite di spesa generalizzati non funzionano perché noi non siamo l'Inghilterra non abbiamo un sistema di organizzazione della spesa del bilancio pubblico come quella inglese e quindi Gordon Brown va bene alla Camera dei Comuni ma non va bene
Nel Parlamento italiano perché si potrebbe fare se anche tutto il resto funzionasse come funzionali per esempio lì come sapete il Budget
Non è emendabile una volta che viene proposto dal governo voi invece sapete in genere i nostri bilanci li discutiamo in presenza di migliaia e migliaia di emendamenti nella discussione parlamentare basterebbe questo per dire della grande differenza ma il punto di fondo
E che non è possibile che un deputato voti entrando dentro il bilancio di un comune e di una provincia con le decisioni che assume nel Parlamento questo il punto di fondo che mette in crisi il sistema così come l'abbiamo disegnato è certo io so che che le giustificazioni sono tante
Dobbiamo rispettare il Patto di stabilità ma
Che significa
Che è un deputato si deve preoccupare di quali sono le spese prioritarie deve decidere lui quali sono le spese prioritarie che si realizzano in un comune in una provincia ma questa è la negazione di fondo dei principi che noi abbiamo introdotto
Nella nostro sistema così come dovrebbe funzionare
Ecco quindi sono tante le critiche che si possono portare alla manovra di politica finanziaria ma io
Cerco di portare le critiche sul terreno del principio non dell'entità del taglio perché
è chiaro che in situazioni difficili economia come queste dobbiamo tutti farci carico responsabilmente di affrontare questo problema ma la critica portata appunto sul terreno del rapporto istituzionale
Come non sottolineare e concludo su questo passaggio che la sede di concertazione il sistema delle Autonomie essere stato centrale
Doveva costituire ed è e costituire per il futuro il punto fondamentale attorno al quale noi costruiamo le politiche e le strategie voi sapete come funzionano le sedi cosiddette unificate
Come si sono ridotte
Nel loro funzionale hanno assolutamente abbandonato anche quella funzione che in passato tutto sommato svolgevano ecco questo è un altro elemento di crisi che noi dobbiamo rapidamente superare ma avendo ben chiaro qual è l'effetto
Che esso produce
E infine concludo su questo passaggio
Noi siamo qui in presenza come ho detto all'inizio di un'associazione
Di istituzioni l'Unione delle Province italiane qualche settimana fa abbiamo fatto il congresso
Dell'analoga associazione unitaria dei comuni italiani
Io qui consegno una riflessione sulla quale ovviamente il dibattito si può sviluppare io penso
Che noi viviamo la vita di queste associazioni ancora con la testa della cultura politica della prima Repubblica
Nel senso che non abbiamo perfettamente sintonizzato nel vivere la vita di queste associazioni quali sono i profondi cambiamenti che sono intervenuti nel sistema politico nel rapporto
Diciamo generale
Lo dico questo perché
Quante volte non ci siamo interrogati nella discussione politica se aveva senso che continuasse ad esistere
No un'associazione unitaria nella sua dimensione politico istituzionale come lancio come lupi in presenza di una sistema politico che funziona sul terreno dell'alternanza di schieramenti centrodestra centrosinistra
Se ci domandiamo questo e ancora ce lo domandiamo
E ogni volta che facciamo i congressi del lancio dell'UPI cerchiamo faticosamente di costruire momenti unitari io penso che ancora non è maturo del tutto
Sul piano della cultura politica ciò che effettivamente cambiato
Io penso che noi qui rappresentiamo istituzioni noi rappresentiamo partiti politici o schieramenti politici
E quindi la forza dell'istituzione unitaria sta nel fatto che assume come interesse fondamentale quello della rappresentanza istituzionale
E quindi se c'è da fare un conflitto col governo di turno non bisogna preoccuparsi se sia presidenti omologhi alla maggioranza del governo di turno o alla minoranza
Bisogna cercare di rappresentare gli interessi delle istituzioni associate
Questo è il terreno sul quale io penso noi dobbiamo continuare a sviluppare migliorandola la vostra iniziativa è questa la ragione per la quale io sono
E noi Democratici di sinistra siamo profondamente convinti
Che ha senso continuare a dischi ad insistere a rafforzare il ruolo e la funzione delle associazioni che mettono insieme le istituzioni perché così si è coerenti col sistema di pluralismo istituzionale e degli interessi che si devono rappresentare che sono scritti nella nostra costituzione
Grazie adesso due interventi le fotografie hanno dell'UDC
Scusate ma io purtroppo sono come dire affetto da una sindrome influenzale venne
Cercherò anche di essere breve
Per questa ragione
Beh innanzitutto io vorrei come dire
Ringraziare
Presidente uscente Lorenzo di Lorenzo Ria perché in questi anni diciamo ha svolto in modo abbastanza istituzionale io direi anche con ragioni specifiche quello che il ruolo del presidente delle province italiane
L'Unione delle Province italiane
Un po'tutto l'ufficio della presidenza non lo faccio come fatto di forma ma perché poi io che da dirigente degli enti locali di un partito
Come dire interloquito molto spesso su su quella che era la condizione della Finanziaria ma su quello che in generale il problema delle riforme istituzionali devo dire che da Piero Antonelli a Silvano Moffa Franco bisogno a forte con attutiti somma io dico un grazie perché questo è utile soprattutto per il nuovo passaggio che noi stiamo facendo questo passaggio congressuale che io penso abbia
Diciamo delle priorità fondamentali
E come dire immagino di elencarle
Non perché queste ovviamente possano essere un semplice
è una semplice indicazione ma perché spero che l'assemblea congressuale su queste cose si misuri e che possano come dire dire la sua su alcune cose fondamentali
Guardate io penso che noi dovremmo partire da alcune considerazioni tra le quali uno
Bisogna che secondo me ci sia un un preciso indirizzo dell'UPI
Sul vietare lei nuove istituzioni di provincia
Perché questo diventa elemento fondamentale guardate
Io lo dico non perché io ho fatto una polemica quando sono state istituite le nuove tre province
Io ho chiesto a Marco Follini di andare in Parlamento a votare punto come ha fatto come voi ben sapete
Ma per una ragione di fondo e lì poi c'è stato una maggioranza trasversale
Perché qua ci dobbiamo dire tutte le cose la maggioranza trasversale che ha fatto sì che istituiscono le nove province
Mentre contemporaneamente cioè il taglio dei fondi agli enti locali beh questa è la più grande contraddizione che c'è in questi in questi termini e non è un problema di centrodestra o di centrosinistra un problema trasversale su questo non ci dobbiamo misurare
L'UPI su questo secondo mi caro Silvano
Caro forte pro deve dire la sua e latini dire in modo chiaro perché se questo non lo diciamo
E come dire facciamo apparire che la cosa non ci interessa o copriamo le condizioni che fin qui ci sono state poi risultato finale che in realtà c'è una sovrapposizione di posizioni
E scusatemi se lo dico ma un dimezzamento di risorse perché tutto questo avviene senza
Che ovviamente ci sia una condizione reale di risorse aggiuntive
Allora guardate
Io penso che noi dobbiamo su questi punti incominciare a fare dei un po'di chiarezza
In più dall'altra parte
Bene c'è il problema di trasferire le tele che quindi le funzioni delle delle regioni alle Province
Tutto questo io stamattina ho fatto l'Assemblea dei miei amici amministratori dell'UDC delle Province da qual è la prima domanda che ognuno di noi si pone qual è quella che viene ovviamente fatta
Bene ci sia il trasferimento delle funzioni ma la domanda principale che viene sempre posta e ma le risorse dove sono
Perché è chiaro ed evidente che se c'è un trasferimento rispetto al problema delle della viabilità se c'è un problema rispetto a tutte le le come dire le tele che possiamo immaginare
Dalle Regioni alle Province ci deve essere un adeguato trasferimento di risorse economiche oltre che di risorse umane e da questo punto di vista importante ed è fondamentale
Il nuovo ruolo della Provincia che deve svolgere per tutto quello che riguarda la formazione dei dirigenti
Perché lì diventa importante se noi riusciamo a costruire una classe dirigente
Formata in un certo modo che possa come dire addivenire a tutte quelle che sono le condizioni europea è che ormai sovrastano la posizione italiana
Quindi se c'è una condizione di questo tipo ne abbiamo bisogno che ci sia una formazione di classe dirigente
Che
Possa come dire sovvertire se volete e cercare di sfruttare al a il più possibile quella che è la condizione dei punti
Poi guardate
Il problema del neo centralismo regionale ed è questo è un problema oggettivo
Su cui noi ci chiediamo contro ma lo schierarsi contro non basta noi dobbiamo immaginare quella che è una proposta concreta
In uno io ho detto anche all'assemblea dell'Ance problema di fondo
E qui bisogna istituire il Consiglio delle autonomie locali in tutte le regioni nomi come fatto formale attenzione
Non come fatto consultivo mandando dei poteri veri perché solo così possiamo fare in modo che se ci sono dei poteri veri dei Consigli delle autonomie locali
Con molta probabilità possiamo immaginare di ruolo delle Province e dei Comuni non sia non solo subalterno la posizione delle Regioni ma che sia concordato rispetto alle linee strategiche di programmazione
Perché se tutto questo non accade è chiaro che c'è la grande difficoltà e davanti alla grande difficoltà anche più forte vince
Beh in questo caso è ovvio che poi che le regioni hanno un potere di legislazione di programmazione oltre che di gestione è chiaro che rispetto alle Province e Comuni c'è un problema serio su cui bisogna ragionare
Poi guardate e questo diciamo sul piano esterno sul piano interno delle Province
Guardate io lo dico a gran voce da un po'di tempo l'UDC su questo ha una propria convinzione
C'è un problema di riequilibrio delle assemblee elettive perché è inutile dire che non è così
Bisogna anche su questo
Incominciare a immaginare una battaglia
Su quelle che sono i belli e quindi su quelli che sono i poteri delle assemblee elettive un riequilibrio dei poteri a favore dei consiglieri provinciali
Un riequilibrio a favore di quelle assemblee che oggi sono un po'mortificate rispetto alla condizione complessiva e bisogna impegnare tutte queste posizioni se noi vogliamo immaginare caro Antonello
Dove Cabras giustamente poneva il problema del rapporto con i cittadini se noi vogliamo immaginare il rapporto con i cittadini che sia sul non soltanto il problema complessivo che ne possiamo immaginare cioè
Anche quello di servizi ma dobbiamo immaginare anche un luogo nuovo ruolo di consiglieri provinciali dei consiglieri comunali e di tutto quello che riguarda l'assemblea elettiva perché e chiaro ed evidente che sono loro la prima istanza rispetto alla quale c'è il problema del cittadino non è sicuramente come dire che il suo compito Complesso la Provincia perché naturalmente ci si oppone all'interno di questa logica
E allora se ne vogliamo fare questo ci dobbiamo come dire
Esercitare incominciare a immaginare un percorso rispetto alla quale a quale come dire questo processo deve iniziare deve iniziare ma deve anche concludersi io penso con un nuovo riequilibrio io non è che ho la soluzione in tasca dove voglio dire questa è la soluzione rispetto alla quale Cavallino e dobbiamo
Andare avanti siano annuncerò non la voglio vivere voglio soltanto opporre in questo momento cambia un problema sul tavolo dell'UPI e penso che di questo se ne debba fare carico
E su questo come dire debba incidere rispetto alle cose complessiva discute
Su questo poi
L'altro problema il problema delle giunte secondo me bisogna immaginare come dire la sostituzione del consigliere che va a fare l'assessore così come anche nei Comuni superiori a quindici mila abitanti
Perché noi non possiamo immaginare che chi è eletto venga nominato assessore poi dopodiché per una qualsiasi ragione
Possano come dire fermarsi o essere revocato dimettersi
Da assessore e tutto questo come dire svanisce nel nulla no ritorni nel consiglio provinciale a difendere le ragioni per le quali mi è stato eletto
Poi dopodiché il presidente libero di nominare quanti assessori vuole ma questo io penso che sia un problema
Giusto legittimo che rispetto a queste cose Lupi deve come dire confrontarsi
L'altra cosa guardate
Io penso che e lo affidò alla nuova alla nuova dirigenza dell'UPI chessò come dire per quello che io non voglio immaginare
E non voglio precludere scenari di domani
So che sono sicuramente persone responsabili che hanno un alto senso delle istituzioni
Guardate il problema che c'è nelle negli enti locali oggi è un problema di le garanzie dei controlli
Noi su questo non possiamo far finta caro Antonelli
Ne abbiamo l'esigenza di porre di nuovo il problema delle garanzie e dei controlli soprattutto nelle Autonomie locali perché le Autonomie locali oggi Suma senza garanzie e controllo
Rispetto al problema della maggioranza rispetto al problema dell'opposizione rispetto al problema del cittadino complessivamente
Cioè io ho vissuto situazioni veramente incredibili rispetto al quale una una qualsiasi delibera di Giunta o di Consiglio fatta in modo non conforme a quello che doveva essere bene l'unico modo per poter
Come dire opporsi a questa condizione e il Tribunale amministrativo regionale che ritengo una cosa
Indecente perché solo il costo di un ricorso al TAR per qualsiasi cittadino consigliere provinciale o comunale che sia ovviamente potete ben immaginare che non ci va a fare il ricorso per una questione economica
L'ultima cosa
E ovvio ed evidente evidente
Che l'altro problema su cui riteniamo ci sia da riflettere e il problema del del segretario generale
Il segretario generale delle Province e dei Comuni
Beh oggi come bisogna rivederla questa funzione perché ho la rivediamo nel senso della Direzione generale delle Province e dei Comuni oppure la rivediamo nel senso di garanzie e
Così come era prima perché così com'è
A a condizione come dire in mezzo al guado per un portare da una parte né dall'altra lo dobbiamo immaginare che queste cose siano per voi cose importanti su cui immaginare anche i controlli e le garanzie