Rond-point Schuman - trasmissione realizzata da Radio Radicale in collaborazione con l'Ufficio italiano della Commissione Europea (ciclo di 20 trasmissioni - 5ª puntata)

Ma
Bene ma
Ma
Buon pomeriggio agli ascoltatori di radio radicale David Carretta in studio con un po'di ritardo per darle il benvenuto in questa quinta puntata di Raw poi su Manna ciclo diventi trasmissioni sull'Europa e l'Unione Europea realizzate da radio radicale in collaborazione con la rappresentanza italiana della commissione europea
Come al solito in apertura vi ricordiamo cosa significa al titolo di questo ciclo di trasmissioni Robert Schumann è uno dei padri fondatori dell'Unione Europea
Ho un po'il suo Manna che significa in francese piazza Schuman è quella piazza di Brussel che è un po'il cuore dell'istituzione europea ma non può fumare si fronteggiano fisicamente ma anche politicamente consiglio l'organo che riunisce i governi dell'Unione la commissione quello che viene comunemente definito l'esecutivo dell'Unione a poca distanza rompono Schuman c'è poi il parlamento europeo la terza istituzione che rappresenta direttamente i cittadini
Insomma è un Paul cuore o il centro del quartiere europeo di Brussel
Capitale dell'Europa in abbiamo scelto questo nome per cercare di raccontare quanto vi accade con Tiziana Krone che attualità Accordi e disaccordi scontri che metteremo simbolicamente in questa piazza
Di Brussel due sono i filoni che ci condurranno in questo ciclo di trasmissioni il primo riguarda il futuro dell'Europa
Il secondo sarà incentrato sul ruolo dell'unione europea nel mondo ma cercheremo di modulare ogni trasmissione in base all'attualità politica un po'a Schumann anche un sito con un forum che e ospitato dalla sito di radio radicale www punto radio radicale punto i t
C'è anche l'IMEI la cui potete scrivere Europa chiocciola radio radicale punto i t ma se volete avere maggiori informazioni sull'Unione europea c'è anche un altro sito che vi segnaliamo quello l'ufficio italiano della commissione Europa appunto E U punto Imt slash Italia infine prima di cominciare diciamo anche che ogni martedì alle nove sempre in collaborazione con la Commissione ci sarà un notiziario settimanale
Dedicato all'agenda europea con un commento di Gianfranco Dell'Alba già deputato europeo radicale e veniamo alla puntata di oggi di compone Schumann a questa settimana vogliamo parlare di patto di stabilità lunedì e martedì prossimi infatti si riunisce il consiglio Ecofin l'organo che riunisce i ministri dell'Economia e delle Finanze dei venticinque Stati
Membri l'Ecofin dovrà discutere della riforma delle regole dell'Unione economica e monetaria del Patto di stabilità in vista del consiglio europeo di marzo
In cui si riuniranno i capi di Stato e di governo dei venticinque
Il Consiglio europeo che approverà a quanto pare la modifica la riforma del Patto di stabilita
L'esigenza di i riformare il Patto nasce in primo luogo dal fatto che buona parte dei Paesi membri dell'Unione non riesce a rispettarne le regole ed in particolare una di queste regole il tetto fissato nel rapporto deficit-PIL
Dal tre per cento che serve a garantire la stabilità monetaria dell'euro dodici Paesi su venticinque sono attualmente coinvolti a vario titolo in una procedura per deficit eccessivo significa che superano il tetto del tre per cento tra questi
Non c'è però l'Italia la cui situazione e comunque preoccupante Italia al limite i questo tre per cento di deficit ma non lo supera grazie misure una tantum il cui effetto si esaurisce nel tempo invece viola da tempo le regole del patto sono Francia Germania le due principali economie europea e di fronte a questa situazione anziché applicare il Patto di stabilità e crescita l'Unione Europea sta cercando di renderlo più flessibile la Commissione europea ha presentato una serie di proposte nel settembre scorso
Vuole evitare politiche procicliche cioè un rilassamento della disciplina di bilancio nelle fasi di buona crescita dell'economia
La Commissione vuole anche concentrare maggiormente l'attenzione sul debito pubblico dei vari paesi e infine garantire una maggiore flessibilità nell'applicazione delle procedure di deficit eccessivo previste dalla trattato di Maastricht a queste ipotesi avanzata dalla Commissione sono seguite una una serie di altre proposte da parte degli stati membri oggi ne parleremo in particolare della richiesta italiana di inserire nel patto di stabilità la cosiddetta golden rule la sottrazione delle spese Investimenti di ciascuno Stato membro dal calcolo del suo deficit e per introdurre la questione vogliamo proporvi una sintesi delle valutazioni espresse dal presidente di turno dell'Unione Europea il primo ministro lussemburghese Jean Claude Juncker
Proprio sulla proposta italiana di introdurre la Golden rule di un che era parlato questa settimana mercoledì scorso a Strasburgo quando ha presentato il programma della presidenza lussemburghese durante una conferenza stampa
E vediamo allora cosa ha detto innanzitutto di un iter si oppone radicalmente alla sottrazione nell'applicazione della disciplina di bilancio di intere categorie di spesi per Investimenti dal computo del deficit pubblico
Si tratta
Per l'appunto dalla cosiddetta golden rule che il Governo italiano Silvio Berlusconi vorrebbe invece inserire nella riforma del Patto
In che era risposto un intervento di Renato Brunetta consigliere economico di Palazzo Chigi deputato europeo di Forza Italia che chiedeva
Virgolette senza ipocrisie l'inserimento della golden rule nel patto
E un che era ha risposto dopo mette la stessa risposta Codato a Berlusconi non capisco Brunetta quando afferma che ciò che io prospetto per la riforma del Patto di stabilità non è niente di nuovo
Che sono cose già previste se lui avesse ragione ha detto Juncker allora
Non mi sarebbe così difficile convincere i governi ma siccome ciò che dice Brunetta lo dice anche Berlusconi avrei potuto dare a lui la stessa risposta data al pre italiano
Si tratta di sapere ha detto Juncker che cosa si ha in mente esattamente quando si parla di golden rule la Costituzione tedesca ne dà una definizione dice che l'indebitamento non deve essere superiore al volume o degli investimenti coperti dal bilancio
All'epoca in cui fu negoziato il testo di Maastricht ha ricordato il primo ministro lussemburghese c'erano Paesi che volevano inserire la golden rule ma questa regola non figura in quel trattato e neanche nella nuova Costituzione e adesso non la si può fare entrare dalla porta di servizio
Agli occhi di Juncker è evidente che non si possono escludere intere categorie di spesa dall'applicazione delle regole del patto
Se lo si facesse l'immaginazione dei governi nazionali è tale che la maggioranza delle spese verrebbe escluse alcuni chiederebbero di sottrarre dal deficit le contribuzioni
Al bilancio dell'Unione Europea altri la spesa per ricerca e innovazione e altri ancora le spese militari per la difesa e qualcun altro tutti gli investimenti
Io ha fatto cupo ha detto Juncker faccio un esempio io potrei chiedere per ragioni di stabilità di non prendere in conto i finanziamenti del Lussemburgo e Paesi in via di sviluppo che rappresentano lo zero virgola sette per cento del nostro bilancio concludo ha concluso poi il primo ministro lussemburghese se alcol ascoltassimo
Tutti resterebbe ben poco nel deficit e io mi oppongo radicalmente alla sottrazioni di interi volumi dispensa dal campo di applicazione del Patto di stabilità anche se il giudizio sui paesi in difficoltà
Si può andare a vedere se il bilancio degli investimenti Possa spiegare gli sfondamenti dei limiti del deficit e del debito e poi si tratta di decidere per esempio che un paese a diciotto mesi per tentare un altro ventitré
Ho un altro ancora dieci che cosa significa tutto questo significa in sostanza una golden rule a posteriori
Una volta che un paese si trova in una situazione di deficit eccessivo
Verrebbe valutata la sospesa in investimenti verrebbe consentito più o meno tempo a seconda degli investimenti per rientrare nei limiti posti dal patto di stabilita
Allora per discutere di riforma di patto di stabilità abbiamo in collegamento telefonico l'onorevole Luigi Casero responsabile economico di Forza Italia deputato membro della Commissione bilancio
E qui con noi in studio c'è Benedetto Della Vedova già deputato europeo radicale
Onorevole Casero innanzitutto benvenuto a rompo ma Schumann
La prima domanda che le vorrei porre se davvero questo patto di stabilità va riformato e perché
Buongiorno a tutti innanzitutto veniva riformato perché sicuramente un patto superato tutti gli strumenti di politica economica devono essere tarati in un certo momento di una certa dimensione temporale
Questo patto è stato fatto al momento in cui c'era un'Europa in crescita e la nazista di mantenere una moneta forte che l'aveva in questo mi promuovete diventata forse troppo forte
E sicuramente l'Europa sta in una situazione di grande taglia azione è necessario che per rilanciare usare tutti gli strumenti di politica economica disponibili mi sembra che il patto le limiti un po'questo dal punto di vista teorico in secondo luogo il fatto non viene assolutamente rispettato ad alcuni Stati importante dello proprio come la Francia e la Germania tutto questo punto ridefinire il patto e chiedere il rispetto a Batistuta
Benedetto Della Vedova anche per te il patto va va riformato ma
Oppure saluto anche gli ascoltatori innanzitutto ma guarda
Delle due considerazioni che faceva Casero la seconda a mio avviso quella più convincente cioè il fatto che esiste un patto esistono delle regole
Esistono dei paesi che si dimostrano più uguali degli altri violando queste regole senza subire le conseguenze di queste violazioni che pure il patto stesso
Prevedevo prevederebbe a questo punto e questo è un grosso problema sotto il profilo istituzionale e latu senso diciamo così dello stato di diritto per quanto questo concetto sia applicabile all'Unione europea e le sue istituzioni
Per quanto riguarda il merito del patto di stabilità io continuo a farne una difesa non per ragioni teoriche o ideologiche ma per ragioni pratiche ho avuto un'esperienza quinquennale Parlamento europeo
Per quasi tutti i cinque anni
La richiesta continua e assolutamente maggioritaria
Trasversale by partisan delle forze politiche europee era sempre quella di ricredere sempre stata quella di rivedere il Patto di stabilità perché dico per ragioni pratiche
Perché dietro la volontà di far saltare il limite del tre per cento
Vedo
Non tanto come magari potrebbe oggi nel contingente essere per la il governo italiano la volontà di ridurre le imposte e di avere più margini sul deficit per portare a termine la riduzione a un quarto vedo e ho sempre visto invece un riflesso diverso che è riflesso dalla spesa pubblica cioè e impatto deve saltare perché ci impedisce di spendere oltre un deficit del tre per cento io credo che questo sia sarebbe comunque un grande errore per l'Unione europea per i Paesi più in difficoltà come la Germania la Francia non credo che la Germania risolverà i suoi problemi arrivando a un deficit del quattro del cinque del sei per cento con la spesa pubblica ritengo che con questi deficit minerebbe
La solidità della sua economia in futuro preparerebbe sulla mente
Più tasse e più difficoltà in futuro questa è in sintesi la posizione ricordiamo e chiudo che non stiamo parlando di un obbligo di bilancio in pareggio continuiamo a parlare di un obbligo
Di bilanci che abbiano deficit fino al tre per cento e quando poi si fa riferimento al deficit americano che è del cinque sei per cento punto la grandezza e quella non è che si chiedono bilanci in pareggio bilanci dal tre per cento con un deficit del tre per cento già sono bilanci flessibile a mio avviso
Casero condivide questa analisi cioè c'è c'è è mancata la volontà di di di fare riforme strutturali quando l'economia andava bene e quindi oggi si privilegia riflesso della spesa pubblica come lo ha chiamato Della Vedova
E io condivido la l'analisi e sulla necessità di mantenere la barra ferma sul sulla sulla spesa pubblica e sulla mantenimento di continuo
Dico anche perché e necessario cercare di adattare dicevo strumenti di politica economica alle situazioni contingenti gli Stati Uniti che hanno avevano Pavullo un bilancio lo stato molto positivo hanno fatturazione di riduzione delle tasse di deficit sul bianche lo stato e di rilancio forte dell'economia allora io ritengo che cosa dicevo del parto di stabilità deve essere modificato con intelligenza decreto modificato secondo alcune linee che possono far ripartire l'economia europea che molto ferma eroico italiano
Allora una cosa è fare spesa pubblica per allargare diciamo il l'occupazione dello stato nell'economia una coda e utilizzare un in modo più implica il patto di stabilità quindi tendenzialmente andare verso la salvaguardia dei conti però poter usare alcuni momenti ad esempio per poter fare un intervento fiscale serio e cercare di evitare spinta alle quello Minuetto difficile allora quello che noi chiediamo oltre al fatto di cercare di intervenire sulle spese per investimenti che ci siamo la cosa fondamentale quindi non fa verificare l'attendismo parte dal corrente
Però oltre a questo e cercare di adattare il patto di stabilità all'idea di politica economica dovette condivide in sede europea sembra in questo momento levavano l'abbiamo politica economica questo
Allora la ricordiamo innanzitutto che una delle proposte del governo italiano quello dalla cosiddetta golden rule appena accennato l'onorevole Casero
Quella di sottrarre sostanzialmente dal computo del deficit o differenziare le spese degli investimenti dalla spesa corrente
Praticamente se un Paese investe l'uno o il due per cento del prodotto interno lordo in in Investimenti per infrastrutture ricerca e sviluppo questo ammontare dispensa dovrebbe essere sottratto dalla calcolo del deficit nazionale a questo si oppone però radicalmente per esempio il presidente di turno dall'Unione Europea son Claude Junker l'attuale primo ministro lussemburghese Benedetto qual è la tua valutazione su questa golden rule ma anche qui
Io credo che poi alla fine se essi debbano fare delle sintesi tra
Valutazioni
Fondate di segno diverso di Colle non per esempio ha spesso parlato l'ex commissario Mario Monti che sicuramente persona attenta rigore dei conti quindi
Ci sono proposte che anche di dettaglio su golden rule che possono evitare abusi di questa regola
Cioè e togliere dal deficit facendo passare per spese di investimenti spese che l'investimento per investimenti non sono dal mio punto di vista la anche l'utilizzo della golden rule sarebbe
Rischierebbe di avere effetti alla fine negativi non solo sui bilanci ma sulle economie dei Paesi europei e in più sarebbe di difficilissima applicazione su questo per me è stato rivelatore un fatto quando due anni fa a un certo punto la discussione sulla golden rule
Era partita poi si è assopita adesso ha ripreso importanza
Vi fu una dichiarazione della allora commissario per gli affari sociali Anna Diamantopoulou che disse grosso modo così B
Ovviamente lei che si occupava di affari sociali istruzione eccetera ovviamente le spese per formazione istruzione devono rientrare tra le spese di investimento ora
Smentire questa affermazione non è semplice
Dispone eccetera tutti che dicono giustamente che il futuro dell'economia europea si fonda la sua conferita si fonda sulla capacità di a vere
Di innovare di essere sulle frontiere tecnologiche eccetera eccetera che se quella una priorità è chiaro che le spese per formazione eccetera
Non solo quelle per ricerca che sono più codificati di facilmente dentro i bilanci delle aziende bilancio pubblico ma Spesal formazione cerca devono diventare spese di investimento e quindi essere scusa al golden rule
Questo forse è un esempio limite ma è un modo per capire quanto difficile sarebbe l'applicazione in più io
Vorrei rimanere a ancorato a un punto cioè bilanci pubblici parliamo di Germania Francia Italia che hanno una spesa pubblica che vale il cinquanta per cento del PIL
Sono di una grandezza tale che anche le risorse
Diciamo per il ponte di Messina pubbliche quelle
Che devono accompagnarsi secondo project financing alle risorse private eccetera eccetera
Vanno trovate dentro questi bilanci cioè altrimenti il rischio è che non ne usciamo più cioè noi prevediamo bilanci del cinquanta per cento con una spesa pubblica del cinquanta per cento più il tre per cento di investimenti
Io continuo a pensare che la via maestra debba essere quella della rispetto dei conti e della ristrutturazione del bilancio pubblico non possiamo stare in un mondo quello europeo in cui tutte le aziende devono ristrutturare i propri bilanci
Mentre invece i bilanci della pubblica amministrazione di fatto devono rimanere così anzi con qualche clausola di con qualche clausola aggiuntiva di che renda possibile la la la spesa senza copertura quindi capisco qual è l'ispirazione però credo che alla fine sarebbe un po'meglio per i politici nel breve periodo ma poi nel medio termine gli effetti non sarebbero così positivi come ci si attende
Casero cosa cosa risponde
Prima le riforme poi gli investimenti se ho capito bene vero evita la necessità di di unire le due due dell'autorità cioè militarizzati
Intervenire in modo duro sul sulla spesa pubblica io non voglio difendere un'azione di questo governo per gli ultimi tre anni stiamo mantenendo esattamente in una situazione di grande crisi
Economica europea i valori del fatto quindi con una certa serietà nel nella difesa dei conti col in tutti i modi dovunque queste questi parametri sospetti stati difesi tumulti una tantum Santità
Di in una fase come questa di cercare di dare una un'accelerazione diverta e di recupero di di di di deficit saltati cioè nel senso che la grande carenza infrastrutturale che a questo Paese dovuta grandi mancante degli anni passati in quel momento invece in cui si potevano fare delle delle operazioni di di investimento non sono state fatte deve essere si deve cercare di di recuperarla quindi riteniamo che e sia giusto
L'obiettivo di ridurre la spesa pubblica stia l'obiettivo prioritario testi più intensi Saffioti supportava con la politica infrastrutturale purtroppo la riduzione dello spread pubblico fu Sardegna e Della Vedova è in buona parte impegnata e in lo spettacolo invece la la spesa pubblica e spero proprio che spesso ospita del personale al momento in cui si cerca di attualità ridotta spesa ad esempio bloccano turnover cercando di fare degli interventi in questo campo e liquidità mentre la vera rivoluzione dalle città di una vera rivoluzione italiana
Vede che alcune forze politiche interventi ad esempio la Corte Costituzionale e così via faremo però anche questa questa strada io ritengo che quel l'intervento su sul blocco del turnover delle sul mancato blocco del turnover delle regioni quella scandalosa cessione da in questo paese di fatti che la strada del risanamento e comunque della riduzione dell'appetito del pubblico
Sia più seguita da tutto il suo lavoro si va avanti e questo è il eletti quindi che la necessità di affiancare a Quetta questo appare più una strada importante difficile anche una corsia di rilancio degli investimenti
Della Vedova cosa despoti perché alcuni paesi europei presenta il Regno Unito hanno avuto il coraggio non solo di blocca il turnover ma anche o di licenziare
Ampi settori della della pubblica amministrazione no io ho avuto modo più volte punto lo dicevo prima di sostenere
Fra cosa che apparentemente
Assolutamente impopolare ma poi io credo che che in fondo lo non lo sia posso non diventa posso posso non diventarlo necessariamente cioè appunto che ma una parte della ristrutturazione del bilancio pubblico è chiaro che bilancio pubblico sugli interessi
Che credo valgano ancora il cinque sei per cento del PIL
Cinque sei per cento del PIL sugli interessi non possiamo agire anzi possiamo non voglio dire incrociare le dita ma poi ci sono c'è la la previdenza c'è la sanità
Sulla previdenza si possono fare dei risparmi sulla sanità probabilmente si può razionalizzare ma non non si può pensare che dalla sanità arrivi arrivino i risparmi in termini di spesa pubblica in prospettiva naturalmente
Si può spendere meglio si deve spendere mendace
Poi c'è il capitolo del della spesa per il personale per i dipendenti pubblici su questo quello che hanno fatto in Gran Bretagna con un Governo
Laburista di sinistra è un segnale per tutta l'Unione europea ed è un segnale anche per l'Italia cioè la capacità di mettere in discussione i costi dello Stato il che non significa licenziamenti come direbbe qualcuno selvaggina significa razionalizzazione anche del personale ci sono state le rivoluzioni tecnologiche che impatto hanno avuto sulla produttività del personale sia aumentata la produttività probabilmente significa che ci sono persone che vanno o ricollocate all'interno
Della pubblica amministrazione e già questa sarebbe una rivoluzione
Accanto al blocco del turnover porto poter ricollocare la pubblica amministrazione negli dipendente pubblica amministrazione da un settore all'altro e anche da un'area geografica all'altra già sarebbe una rivoluzione che porterebbe a una maggiore efficienza e quindi in definitiva anche una riduzione del costo oppure è chiaro che la via deve essere anche quella del per le aziende si dice outplacement ma insomma di di di far sì che persone che oggi lavori una pubblica amministrazione domani lavori nel privato su questo significa necessariamente licenziamenti può anche darsi che significhi questo ma potrebbe anche come in parte nel caso inglese significare altro cioè accompagnare queste persone da un posto di lavoro improduttivo pagato dei contribuenti possibilmente a un posto di lavoro produttivo certo queste cose hanno un costo politico
Però il costo politico dimettere
A rischio i bilanci con i deficit e quindi poi con il debito pubblico e e questo che ovviamente non è colpa del Governo attuale ma debito pubblico italiano resta una mina
Per l'Italia ma insomma anche per l'euro
Questi qui questa via cioè di ristrutturare i bilanci razionalizzare il bilancio pubblico senza ricorrere al deficit credo che continua a essere la via maestra e non credo che se l'Italia così come è successo a Germania o alla Francia potrà aver potrebbe potrebbe avere un albero stesse aveva un'altra hanno un un per cento in più di deficit questo deficit sì
Trasformerebbe in maggiore crescita per la Germania non è stato così
Casero a proposito di deficit il presidente l'Unione Europea Junker questa settimana ha detto il deficit di oggi sono le tasse di domani cosa ne pensa
Dal punto di vista teorico e giusto
Quindi è una considerazione vera
Dal centrosinistra Fois dicono che avverrà sui conti europea dei finiti sui conti nazionali in futuro è tutto da vedere l'Europa nei prossimi anni avrà delle trasformazioni epocale con l'ingresso dei nuovi Paesi con una tale e
Diciamo varianza visiti situazioni economiche che seconda cosa cosa porterà ai conti europei di questi Paesi fra dieci quindici anni quindi onestamente come anche molto difficile fare delle previsioni
Sapendo che nei prossimi quindici anni fa inserimento dei e dei meno ai Paesi d'Europa e crescita dei big paesi in via di sviluppo posposta succede sull'economia mondiale sulle estrazioni politiche volgarità molto difficile prevedeva
Se per tornare alla alla golden rule questa questa soluzione se non sembra non sembra andrà a buon fine quanto meno oltre all'opposizione di un che ci sono molti altri paesi che sono contrari
E quindi difficilmente verrà adottata dai capi di Stato e di governo durante il Consiglio europeo di marzo però se hai un Kerry questa settimana che la Commissione europea ieri hanno lasciato intravedere un'altra ipotesi una sorta di golden rule a posteriori se un Paese dovesse trovarsi in deficit eccessivo ha detto tra l'altro Junker sarebbe necessario vedere il livello di spesa
In generale ma in particolare in Investimenti in ricerca
Questa visione d'insieme permetterebbe di modulare i tempi del rientro del deficit a seconda della situazione di ciascuno Stato
Un paese magari che investe di più che da molto al bilancio comunitario in termini risorse o che fa importanti riforme sulle pensioni o quant'altro
Avrebbe un più tempo diciamo per rientrare nei nei nei parametri previsti dal Patto di stabilità e crescita a suo avviso questa soluzione può soddisfare il l'Italia del Governo italiano
Va bene la soluzione migliore quella preventivato all'anno e che è molto lineare e trasparente
Qualsiasi operazione fatta a posteriori è comunque un'operazione discrezionale che poi porta a situazioni come con il distintivo 'sta storia riscossi proprietà questo fatto che da tre anni Francia e Germania assolutamente non rispetta il patto di stabilità e non ci sia nessun elemento sanzionatorio dimostra il fatto che comunque della debolezza di questo di di di questo patto di dovette d'Europa nei confronti dei Paesi più forte dell'Europa stessa
Secondo me e quando il cielo la la parità sulla politica economica comune e delle lingue trasparenti di sviluppo sul fatto di questi questi fatti non devono avvenire e anche queste soluzioni
Mi stavo discrezionali devono avvenire poi ed è una soluzione di mediazione che può portare dichiaro a un da un breve alleggerimento dei dei parametri potrebbe anche andarci bene ma non in realtà raccolte stiamo cioè necessario che il patto della diventare chiaro che rispetta
Della Vedova cosa pensi di di di questa ipotesi di golden rule la posteriore un'incitazione delinque no nemmeno le piazze per due ragioni la prima ragione perché
Per quello che che spiegavo prima perché comunque il problema dell'uno dell'Europa non è un problema di una spesa pubblica costretta entro vincoli troppo rigorosi o irrazionali e che quindi lasciare libera questa spesa pubblica possa consentire e potrebbe consentire di aiutare a crescere economia prima dell'Europa non è questo
Ripeto un po'diversa è la questione è la questione fiscale cioè dalla Dini deficit dovuto alla diminuzione delle tasse ma anche lì parlo per l'Italia paese con quel debito
La riduzione delle tasse che io giudico sacrosanta che mi rammarico sia stata fatte in modo così contraddittorio in quest'occasione e spero che possa in futuro
Se già con la prossima Finanziaria
Sarà accompagnata da un provvedimento con maggiore tenuta da tutti i punti di vista la riduzione tasse va fatta tagliando la spesa non ci sono alternative se poi io vedevo in tv recentemente
Il governatore del Lazio Storace che giustamente dal suo punto di vista rivendicava
Le risorse che all'inizio non c'è all'inizio affinanze non c'erano alla fine c'erano per la regione Lazio bene comprensibile che lo faccia in più siamo in periodo elettorale però ecco se questa è la logica le tasse allora è meglio non abbassarsi ma comunque sia un patto di di deficit che origina da un taglio delle tasse al limite anche una valenza diversa ma il problema se invece il problema è quello di consentire spesa pubblica no
Siamo sulla strada sbagliata illudiamo i politici che sia possibile superare questa crisi che è crisi epocale perché è cambiata un'epoca
Dell'economia europea di nuovo con gli strumenti tradizionali della spesa pubblica del deficit spending fosse anche per costruire infrastrutture che tanto quando verranno cantierate non dico quando saranno realizzate quando verranno cantierate è da augurarsi la situazione economica sia molto diversa da quella di oggi perché altrimenti la che possiamo permetterci cinque anni
Di recessione ma il secondo elemento per se la seconda ragione per cui questa che tu hai chiamato Gold rullo posteriori non mi piace perché significherebbe a quel punto dare un potere di Indirizzo sulla politica economica fiscale dei Paesi a Bruxelles perché io non ritengo utile non ritengo non possa essere efficace cioè a quel punto chi decide del decide quello che nei paesi bisogna fare rispetto ai bilanci perché è chiaro che se tu poi decidi che chi ha investito in formazione in ricerche in quel tipo di cose di chi ha fatto quella riforma delle pensioni di quel tipo eccetera
L'ho agevoli sul fronte del deficit chi ha fatto altre scelte no è chiaro che a quel punto metti sul piatto una elemento di centralizzazione dalla politica economica e fiscale che io continuo a ritenere non necessario e alla fine continua a ritenere non sarebbe utile
Luigi Casero d'accordo
Quindi come è necessario però che si si mettano al preventivo delle linee di politica economica comune
In modo tale da mettere in tutti i Paesi sullo stesso livello e poi si dia la possibilità ai Paesi divertirsi loro politica economica e fiscale per cercare di rilanciare le e prioritarie forte del del paese verso cioè io quando dicevo che l'Europa deve dar sulla politica economica comune deve essere stabilito dove vuole arrivare col cosa vuol fare possibilmente in sede in sede europea e in questo caso fatto a priori i paesi poi devono comunque adattate a questa linea devo cercare di dare l'orientamento e questa linea
C'è un c'è una strategia di Lisbona che
Che tipo d'esordio membri ora deve essere fatta nordico giorno dopo giorno provvedette portata avanti
Mese dopo mese adattata alle alle varie situazioni per guardate il il fatto che quest'anno comunque va manovra di luglio si finanziaria che è stata fatta con lavorava all'incirca ottanta miliardi io ero qui a Roma abbastanza complessa e pesante sulla sulla diciamo sulla politica
Sulla sull'economia italiana e di tutti questi in questi termini donare solo sei miliardi sul dividetevi destinati alla riduzione delle state impresse negli altri Stati ex dissidente ridurre l'apporto deficit il Livorno quando comunque importante sia storico dalle dove cercare di mantenere questi intenti Fabbri poi altri paesi non abbiamo aggiunto questi impegni anche da una situazione di debito nettamente migliore dell'Italia
Dimostra il fatto che comunque su questa su questo genere di manomettere verso una condivisione complessiva il mancato rispetto delle regole porta a a favorire alcuni prego pronti di altra levatura superpotere fatica
Mi ha detto effettivamente dodici Paesi su venticinque già in paesi membri dell'Unione europea
Sono inclusi in in una procedura per deficit eccessivo Avati a Bari a vario titolo ma soprattutto vari livelli perché la procedura
Alquanto complessa dipende se un Paese membro dell'unione economico monetaria o oppure se ne escluso l'Italia però non fa parte di questi dodici Paesi la situazione
Complessa per il nostro Paese in particolare per le perché nel rientro sotto il tetto del tre per cento di deficit è stato più volte finanziato con misure una tantum
Però l'italiano rischia di essere svantaggiata da questa riforma Francia e Germania hanno sfilato per tre quattro anni il patto di stabilità
Nel caso in cui l'Italia dovesse violarlo persone due mila e sei
Rischierebbe di essere sanzionata molto di più di quanto lo sono state Francia e Germania questo dal punto di vista istituzionale è insostenibile
E crea un problema e norme
Alle istituzioni europee questa disparità di trattamento
Non codificata del tutto arbitraria nel momento in cui Alitalia venissero comminate le sanzioni previste quindi prima del deposito infruttifero eccetera
In caso di sforamento del tre per cento con la motivazione che a fondamento ma non è non non ha fondamento giuridico non avrebbe fondamento giuridico con la motivazione del maggiore indebitamento fornita io credo che l'Italia abbia fatto una scelta sacrosanta nel rimanere entro il limite del tre per cento
Che è un elemento arbitrario naturalmente ha una sua logica ma insomma è un elemento arbitrario ed anche l'Italia abbia fatto benissimo ad ancorarsi a quel limite
Obbligando
I propri bilanci a contenere il deficit entro quel limite anche con le manovre famigerate una tantum
Eccetera
Ma che abbia fatto bene
Perché abbia fatto così il proprio interesse indipendentemente da qualsiasi vincolo esterno certo per i politici
Come noi siamo politici ma insomma e è molto più facile spendere
Nelle momenti di difficoltà per esempio ridurre le tasse senza tagliare la spesa e andare in deficit tanto per fare un esempio oppure investire in infrastrutture eccetera eccetera
Io credo che per l'Italia questo sia stato un vantaggio e continuerà adesso in un vantaggio quello di mantenere fermo quel limite possibilmente appunto appena congiuntura economica consentirà di scendere verso il pareggio di Bilancio di ridurre il proprio debito perché quel debito ci costa ancora enormemente
L'ingresso nell'euro a un po'stabilizzato anche in prospettiva quella quel quella voce di spesa perché è chiaro che la stabilità dell'euro
Maggiore di quella della lira naturalmente
Consente prevedibilmente di ritenere che i tassi di interesse italiani
Saranno in linea con il resto dei tassi d'interesse europei ma comunque è un debito che costa un sacco di soldi ogni anno appunto cinque sei per cento del PIL
Cioè stiamo parlando di di numeri elevatissimi se ne va per pagare il debito quindi diminuire il debito resta una priorità per l'Italia indipendentemente dal fatto che ce lo chieda l'Europa
Oppure no e così mantenere un deficit basso anzi questo alibi del dell'imposizione di Bruxelles dovrebbe essere utilizzato dal Governo in questo caso alibi che la sinistra per esempio sicuramente non contesterebbe per giustificare la necessità di provvedimenti più rigorosi sul fronte ad esempio dalla spesa pubblica
Ricordiamo la tassa la tassa per l'Europa che fu fu
Che fu adottata dalla imposta dalla dal governo Prodi proprio per entrare nell'Euro Casere un'ultima domanda proprio sulla questione del del debito questo la maggiore attenzione sul criterio del debito sarà uno dei punti discussi lunedì e martedì a Brussel la riunione dell'Ecofin
Si vuole sostanzialmente imporre agli stati membri di ridurre ad impegnarsi quanto meno ridurre il debito con con più costanza questo vale in particolare per l'Italia qual è la vostra posizione su questo
Siccome poi abbattuto sulla tassa per l'Europa cioè noi dobbiamo mantenere chiuso che anche Benedetto la pensi così lo dobbiamo mantenere i partiti
Tagliando la spesa sicuramente non mettendo delle nuove star assolutamente con la sola firma anziché quello sarebbe contro tutti i ragionamenti che facciamo e quindi io dico che questo alibi va in questo anno di questa motivazione va
Utilizzata anche per spiegare perché non solo è utile ma invece di è obbligato tra virgolette
Che a fronte della riduzione delle imposte sacrosanta vi sia una razionalizzazione e riduzione della spesa
Dall'altra parte sulla riduzione del debito e l'altro impegno e il governo deve valere fra l'altro l'Italia tantissimo tantissime attività a fronte di questo delitto comporta di altri paesi miopi delle statistica delle per superati già circa il centotrentatré per cento del attività sul PIL allora la riduzione del dovette fatta anche proseguendo metallica di dismissione di privatizzazioni di quindi di capitale mobiliare immobiliare posseduto dallo Stato che pubblico sette privati il in questo è necessario in questa partita partecipi un po'tutto il sistema terza
Iniquo sistema industriale invita le includono in grado di andare a prendere di dire queste attività privatizzate di su questo bisogna farle delle delle grandi riforme piazza sia Alessio costo del capitale
Detestati influente del risparmio in Italia verso queste queste fonti per permettere allo stato di di di uscire e di di di smettere brutte ma di quelli che lo partite importanti su cui sfidare anche per voi la sinistra e su cui si giocherà una parte del del dibattito di politica economica di così ONU
Bene noi ringraziamo Luigi Casero responsabile economico di Forza Italia deputato membro della commissione
Bilancio della Camera c'abbiamo di averlo ancora ospite prossimamente Aron può Schumann la salutiamo se voi Benedetto un'ultima battuta per per concludere questa prima parte di un po'insomma
No la questione del del del patto di stabilità è una questione centrale resta una questione centrale a livello europeo sui due fronti quello istituzionale e quello più propriamente economico fronti che naturalmente si sovrappongono in questo caso
Il patto di stabilità così come il Trattato di Maastricht a una dose forte di arbitrarietà cioè è una costruzione razionale che ha una sua coerenza interno eccetera però è chiaro che è una costruzione arbitraria i parametri sono stati fissati con una logica ma non sono leggi non erano leggi della fisica che imponevano quel tipo di quel tipo di parametri e e questo rende facilmente attaccabile il patto di storage mastica e il patto di stabilità in film meccanismi sono rigidi non sono simmetrici nel senso che non so stiamo discutere
Di sforare il tre per cento in momenti di crisi economica ma nei momenti buoni non c'era una simmetrica pressione perché i bilanci pubblici arrivassero close to balance come dice il padre stabilita cioè verso il pareggio di bilancio quindi c'è anche questa questa simmetria
C'est c'è un problema di credibilità del Patto ahimè
Quando pre Snakes presidente l'allora presidente la commissione Romano Prodi disse che il patto era stupido sicuramente aprile cateratte autorizzò chiunque poi a mettere in discussione patto non è stupito il patto è arbitrario secondo me si può discutere naturalmente io credo che abbia fatto un abbia svolto un ruolo egregio per quanto riguarda le politiche fiscali dei paesi europei che possa continuare a svolgere questo ruolo c'è il problema istituzionale del fatto che però patto viene violato
Non scattano le sanzioni questo un problema Rita istituzionale e politico stiamo parlando di grossi paesi come Francia e Germania ma lì va trovata una soluzione
Quello che io dico concludendo è che tutte le ipotesi di modifica miglioramento flessibilizzazione del Patto da una parte non tengono conto dalla sostanza cioè che stiamo parlando di deficit al tre per cento del PIL
In Paesi in cui la spesa pubblica raggiunge il cinquanta per cento del PIL quindi stiamo parlando di aprire le di nuovo le cataratte alla spesa pubblica
Primo elemento di consiste nel conto
Secondo
Su questo su questo concludo
L'argine al tre per cento del PIL è un argine virtuoso perché l'Europa
Ha bisogno per competere per ritrovare forza e dinamismo sull'economia nella sua industria
Dia altro che spesa pubblica e se di spesa se di gli investimenti pubblici vanno fatti le risorse per quegli investimenti pubblici vanno fatti dentro quel chip vanno trovate con le risorse nell'ambito di una spesa pubblica così come oggi nelle sue dimensioni cioè un cinquanta per cento del PIL
Bene noi ringraziamo anche Benedetto Della Vedova con il quale torneremo a parlare nelle prossime settimane il Patto di stabilità ma non solo anche gli altri temi economici legati all'unione europea quanto però alla riforma del regole dell'Unione economica e monetaria
Adesso vogliamo proporvi un un'intervista che ha realizzato Paolo Martini con Enrico Letta io eurodeputato iscritto al gruppo dell'Alleanza dei liberali e democratici per l'Europa
Esponente della Margherita buon ascolto
Enrico Letta deputato della Margherita con lui parliamo
Della questione del Patto di stabilità
Ma davvero riformato dodici mesi o venticinque sono inclusi a vario titolo in una procedura per deficit eccessivo da parte dell'Unione Europea l'Italia non è inclusa in questa lista però rischia di essere svantaggiata fra queste ipotesi di riforma cosa ne dice onorevole letta
Ma dico che il Patto va riformato questo unico obbligo legato al fatto che il patto non funziona più gare riparto diverso che tutti i cittadini su venticinque
Non rispetti i criteri e che soprattutto i due grandi Paesi europei la la Germania non lo rispettino ormai da anni e che tutto sommato nessuna sanzione sia intervenuta è la dimostrazione che ormai un patto che non funziona più e scritto sulla sabbia non viene fatto rispettare
Ergo bisogna affrontare un ha necessità di riforma
In modo molto molto netto
Ora il problema è come farlo ovviamente e credo che per noi per noi l'Italia dobbiamo tener conto innanzitutto l'intera i nostri tanto che fino adesso fanno tutto sommato non è andata male nel senso che i due criteri il tre per cento deficit-PIL per cento del debito PIL sono state interpretate in questi dodici diverso questa depredato in modo vincolante il primo cioè quello sul deficit non esperto e preparato in modo vincolante secondo se no alla fine noi non non ci sono esattamente e quindi il nostro problema ovviamente il problema legato al futuro cioè una riforma riporti in equilibrio questi due criteri e riporta entità del debito allo stesso valore di quello del deficit per non son dolori quindi attenzione perché è una riforma necessaria per l'Europa che può essere penalizzante per l'Italia io
Credo invece una stabiliti di riforma
Che abbiam duplice obiettivo dalla parte di far ripartire gli investimenti in Europa quindi perché ed un'idea di riforma che ieri alla commissione europea il compito di monitorare coordinare su un grande piano investimenti che possono soprattutto infrastrutture in ricerca e sviluppo che possa essere scorporata dal tre per cento dei singoli Paesi e allo stesso tempo però un piano che
Nuovo patto che non penalizzi l'Italia su questo tema del debito che per noi permettono
Cioè rischiamo veramente di di farci del male insomma la proposta italiana di golden rule la proposta del governo Lella convince oppure no
Ma sinceramente no perché alla fine quella proposta io la vedo come una proposta che fatta più per tener fuori espelle nazionali dal tre per cento
E facciamo così ogni per ogni Paese come diciamo mette fuori le spese che gli interessano di più
Tutto questo non fa un disegno europeo M. aveva un disegno europeo piano investimenti ripeto infrastrutture quante infrastrutture mancano a livello europeo soprattutto nel rapporto con i nuovi Paesi dell'allargamento c'è un grande problema che non abbia
Letta l'ultima domanda le faccio John Kerry la presidenza lussemburghese ha sostanzialmente avanzato una proposta articolata rivedere le le vello di spesi per investimenti e ricerca vedere però anche i trasferimenti dei paesi membri
Alla Comunità europea avere una visione d'insieme anche prevedere dei criteri differenziati per quel che ne so se uno uno Stato può avere più tempo di un'altra opera di entrare nei parametri una sorta di golden rule diciamo ex post a posteriori
Per i Paesi che vivono alle la regola del tre per cento la convince questa proposta mi sembra guarda io ho l'impressione che il proposta finisca per essere un modo per
A a far sì che ogni Paese si contratta la sua posizione con la con la Commissione sinceramente questo è un modo per sostanzialmente dare a ogni paese ha un suo negoziato ma insomma questo temo che sia un modo temo che sia un modo per reiterare una situazione che ha visto Francia e Germania sarà un po'come gli pareva e quindi sinceramente non so se questa logica di flessibilità paese per paese sia alla fine non lo cito meglio
E questa era l'intervista realizzata da Paolo Martini a Enrico Letta euro deputato iscritto al gruppo dell'Alleanza dei liberali e democratici per l'Europa esponente politico della Margherita ora vogliamo proporvi un altra intervista realizzata questa mattina con Errico Cisnetto giornalista
Animatore di un movimento d'opinione società aperta un movimento politico culturale nato dall'iniziativa di un gruppo di cittadini proveniente da esperienze professionali e politiche diverse
Animati dalla preoccupazione per il progressivo declino dell'Italia con Cisnetto parliamo
Di ma atto di stabilità ma parliamo anche del futuro economico del del nostro Paese buon ascolto
E ricordo Cisnetto innanzitutto Benvenuto non puoi fumare un la prima romana
La prima domanda che vorrei fare sul patto di stabilità se davvero questo patto debba essere riformato come intendono fare i governi dei venticinque Stati dell'Unione
Sì io credo che debba essere profondamente rivisto il problema è che fino adesso la discussione è stata è andato in una direzione che io non l'approvo e cioè sostanzialmente ad una forma di e l'anticipazione delle regole attuali
Quindi si è ragionato all'interno di queste regole dando diciamo degli stracci
Di movimento e i governi diversi da quelli attuali io credo invece che occorrerà rivedere profondamente le regole la logica nelle regole sostanzialmente per capirci occorre trasferire dentro le regole del Patto di stabilità le indicazioni concetti
Gli auspici che purtroppo sono rimaste in gran parte tali di Lisbona cioè bisogna inserire elementi di valutazione di tipo quante qualitativo affianco a quelli quantitativi naturalmente anche sui quantitativi si può ragionare si possono introdurre elementi differenziazione di modifica ma non credo che quello sia sufficiente anzi rischia di essere un alibi per i governi lasciamo che ci siano dei vincoli
Di bilancio importanti guardiamo il suo tempo degli obblighi ai governi sui terreni di operatività qualitativa eventualmente subordinando spazi di libertà maggiore sul terreno quantitativo allorquando gli obiettivi qualitativi siano stati raggiunti
Per esempio io credo che non ha nessun se non abbia nessun senso che ci siano sistemi previdenziali diversi
Basterebbe indicare come un obiettivo con relativa sanzione se non viene raggiunto
La unificazione
Del delle età pensionabili e di alcuni parametri relativi alla previdenza si realizzerebbero così
Le riforme delle pensioni in tutti i Paesi siculi formerebbe il sistema previdenziale si creerebbe un sistema previdenziale europeo e questo avrebbe diciamo virtuosità al patto eventualmente creando anche le condizioni liberare delle risorse servono otto lo sviluppo
Ecco come valuta invece la la la proposta italiana che è stata avanzata più volte l'ultima al Consiglio europeo di dicembre di introdurre la cosiddetta golden rule Russotto sottrarre al al calcolo del deficit nazionale gli investimenti in infrastrutture ricerca e quant'altro
Ma è una indicazione che condivido in linea di principio
Ma che trovo parziale alla luce di quello che ho detto fino a poco fa che trovo per certi versi un po'pericolosa specie se venisse diciamo lasciato da sola cioè se fosse il cuore del nel nel cambiamenti che si vogliono portare alla al patto di stabilità perché poi naturalmente
Ben sappiamo che la verifica sul campo del in questi investimenti è sempre difficile tanto meno una verifica di tipo qualitativo francamente io non credo che nell'Italia e nell'Europa l'Europa abbia genericamente bisogno gli investimenti in in ricerca innovazione o genericamente dell'infrastruttura
Credo che all'interno di una definizione molto labile molto larga
Innovazione di ricerca ci possono essere tante cose alcune che servono molte altre che probabilmente non servono allora sinceramente nasce si tratta poi di lasciare ai singoli governi diciamo la responsabilità e assumerci la responsabilità di di fare delle scelte di questo genere buone o cattive beh allora francamente non ha senso mette dei parametri cioè o o i governi sono lasciate libere sono responsabili di reati allora superiamo
Ormai sono passati alcuni anni l'euro nelle tasche di tutti superiamo questo concetto dei vincoli relative sanzioni se invece questo concetto deve essere mantenuto allora deve essere sul serio perché se no francamente
La golden rule rischia di diventare una sorta di foglia di fico sotto la quale ci scommetto di tutto
Tanto che la la presidenza dell'Unione in particolare il primo ministro lussemburghese Juncker questa settimana detto di opporsi radicalmente proprio perché
Il margine di interpretazione degli Stati è tale che tutto potrebbe diventare col Liverpool certo esattamente
Se da questo punto di vista però sembra orientarsi dibattito verso una spia sorta di golden rule a posteriori cioè nel caso in cui un paese si trovi in situazioni di deficit eccessivo
Verrà valutato nell'insieme la la sua Spesal anche il quantitativo di spese di investimento oltre che il suo contributo al bilancio comunitario eccetera eccetera non è un po'un'incitazione delinquere
Sicuramente sì è un po'come e campo intanto ci all'istituto la confessione
Credo che credo che l'operazione debba essere profondamente diverso e ho l'impressione che il dibattito aldilà oggi questi aspetti
Con i pubblici poi sotto sia sostanzialmente un braccio di ferro tra Paesi diversi che hanno avuto in questi ultimi anni politiche
Diverso soprattutto politiche estere diverso e rapporti tra di loro
Improntati a anche qualche gravi difficoltà la mia impressione è che il gioco stia essenzialmente sul su sulla linea del chi ha il debito grande non si muove dal tre per cento che ha un debito
Al sessanta o intorno al sessanta
E quindi è potenzialmente più virtuoso può aver diciamo degli sconti mi sembra che questo sia ciò non c'era mentre la linea sulla quale ci si muove con la quale l'Italia evidentemente potrebbe accadere nulla perché non avrebbe alcuna possibilità di sforare visto che questo è il suo la sua ambizione il problema è che io sarei anche predisposto ad assumersi assumermi la responsabilità politica se fossi al governo di sforare
Come dire senza senza averne
Preventive autorizzazioni
E rivendicare il diritto di sforare se sapessi che con la mia il mio lavoro il motivo per cui ho sforato i tetti è un motivo virtuoso cioè se sapessi che ci sta facendo un
Un progetto di politica economica industriale e che è intorno a questo progetto occorrono dislocare le risorse queste risorse
Cioè vengono spese in quella direzione come purtroppo uno e stiamo sforando se togliessimo tutti gli interventi una tantum saremmo a percentuali quasi doppia del o forse anche più che doppie del tetto del deficit il questo punto
Francamente e lo abbiamo fatto senza avere nessun vantaggio in tempi di crescita come dimostra la la crescita molto limitata il abbiamo avuto due anni con lo zero virgola quest'anno facciamo un incremento credo che farà la fine del consuntivo definitivo dell'uno e tre
Comunque peraltro sotto la media europea ben distante dalle necessità la crescita mondiale
Perché il risultato è che sforiamo nello stesso tempo non abbiamo i vantaggi dalla scollatura sul piano dello sviluppo perché poi in realtà abbiamo semplicemente passo la stella generiche improduttiva
A quel punto la francamente non c'è neanche nessuna
Diciamo giustificazione morale oltre che politica alla ad avere uno sforamento io sarei pronto ad appoggiare un governo che applaudire ad un governo che sforato Cerci assumerci questa responsabilità politica ma mi dimostrasse che lo ha fatto
Per un risultato che si è
Diciamo verificato sul campo
è un risultato non si non semplicemente e genericamente distesa per investimenti
Per lo sviluppo io credo che ci sia
Un diciamo
Non tutti i piloti hanno uguali ci siano dei PIL che possono essere anche incrementato in maniera congiunturale la per la ma che non modificano diciamo gli affetti dei problemi strutturali di un Paese ci siano dei PIR vece che abbiano un contenuto qualitativo significativo io vorrei non soltanto che il piede l'Italia fosse maggiore di quella la crescita del PIL fosse maggiore
Di quella che abbiamo si portasse almeno nelle medie internazionali ma soprattutto forse qualitativamente significativa cioè ci fosse una trasformazione in questo capitalismo che non può più
Essere come quello di una volta abbiamo bisogno di trasformare radicalmente il nostro capitalismo e finché non spenderemo dei quattrini per fare questa cosa li spenderemo mare da questo punto di vista quanto hanno fatto Francia Germania in questi ultimi anni a suo avviso by va in questa direzione una politica parzialmente si diciamo che Francia e Germania partivano da una solidità dello lo capitalismo diversa dalla nostra
Loro sono ancora dotati di grandi imprese
Si diano ancora alcuni settori industriali decisivi
Certo non hanno fatto molto come noi non abbiamo fatto forse ancor meno di loro sul terreno diciamo dell'innovazione
Tecnologica non sono passati pienamente
Dall'economia analogica a quella digitale come è stata la rivoluzione americana degli anni novanta
Però accetto nell'economia analogica diciamo hanno quote di mercato e spazzi che sono quelli più forti noi non solo siamo nell'economia vecchia che appunto io lo definisco analogica ma abbiamo in quell'economia gli spazi più ridotti più piccoli più marginali siamo i settori più maturi
Ne abbiamo un esercito di cinque milioni di piccola impresa di formichine
E si muovono contro corrente perché sappiamo che uno degli elementi che ha portato alla globalizzazione anche con degli eccessi per carità ma quella tendenza è alla dimensione grande e soprattutto alla passaggio delle economie più forti e più mature da settori da vecchi settori industriali classici a i nuovi settori della nuova economia e questo non è purtroppo non non abbiamo fatto nemmeno lontanamente e io
Per questo intendo per in qualitativo per crescita qualitativa o si va in quella direzione forse no sinceramente
La spesa diventerebbe semplicemente una spesa a sostegno di un welfare che non è nel giusto né ingiusto nel nel giusto né sbagliato è semplicemente troppo grande per una economie
E ancora basata su surroga del passato che non possono non essere aggredite
Sempre di più uno non può non potranno che essere d'esempio di piume eccoci nei prossimi anni dei paesi emergenti insomma se continueremo a fare le magliette le scarpe
Piastrelle gli occhiali e quant'altro queste cose le faranno i cinesi indiani e da altri Paesi asiatici apprezzi infinitamente inferiori ai nostri a costi infinitamente inferiori non solo corse lavoro ma costi sistemici
Con un vantaggio competitivo che durerà dieci quindici anni cioè un tempo più che sufficiente per annientare
Le nostre presidente questi settori quindi Oro ci spostiamo o non esportiamo il baricentro della nostra presenza industriale possano saremo destinati a diventare marginali già ora c'è un Paese che vive di patrimonio e non di reddito e quindi questo
Sarà la caratteristica che continuerà a caratterizzare l'Italia per carità il patrimonio accumulato concorso
E i cinquant'anni della prima Repubblica è molto grande perché il debito pubblico ha fatto sì che ci fosse un volano dell'economia che consentito
A molti di accumulare patrimonio è oggi di poterne godere i frutti e però il paese più vecchio del mondo vive che vive di rendita perché francamente quanto può durare
Da questo secondo lei il l'Unione europea fa abbastanza per la spinge l'Italia nella direzione da lei auspicata con la strategia di Lionello Cerri all'Europeo non ho fatto abbastanza nemmeno per se stesso nel senso prendendola come
Insomma dei delle corde comportamenti dei singoli Paesi tanto meno l'OPA
Intendendo per per Unione Europea diciamo la burocrazia o comunque le espressioni comunitarie di Bruxelles io credo che l'unica possibile risposta ma i temi di cui stiamo parlando
L'unica vera risposta la modifica del patto di stabilità alla al cambiamento delle politiche economiche industriali dei Paesi l'unica risposta possibile alla concorrenza
Internazionale che la globalizzazione ci pone pesantemente ruvidamente sotto sotto il naso oggi non possa che essere la il passaggio dalla dalla dall'Unione europea così come oggi a agli Stati Uniti d'Europa soltanto facendo diventare l'Europa almeno quella dei paesi che hanno l'euro in comune
Una entità unica un soggetto
Unico politicamente e giuridicamente e quindi conseguentemente anche sul piano economico industriale
O altrimenti se no gli egoismi nazionali continueranno a prevalere possiamo predicare contro ma sarà sarà inevitabile che sia così continua a essere così sinceramente io credo che
Questa guerra dei poveri che ci stiamo facendo tra pellerossa is significherà inevitabilmente la progressiva marginalizzazione d'Europa c'è prospetto contenente
Più ricco del mondo quindi naturalmente stiamo parlando di processi lenti purtroppo i processi lenti avvengono ugualmente si vedono poco
Gli europei italiani in particolare hanno bisogno invece di vedere le cose in faccia per renderci conto della necessità del cambiamento qui da trasformazioni in negativo sono
In diciamo progressive inarrestabili ma anche allo stesso tempo molto lente si fa fatica a capire percepire questi processi ma l'unica risposta vera che l'Europa può dare assistenza quello e trasformarsi in un soggetto politico unico vero trasferendo i poteri dei governi ad un governo centrale eletto dal popolo
Con sul modello degli Stati Uniti d'Europa d'altra parte farebbe anche l'unico federalismo
Io sarei in grado di accettare io penso che il federalismo sia unire ciò che divide non dividere ciò che ci ha unito e quindi penso non Ferrari federalismo verso l'alto non verso il basso quindi penso che questo sia l'unica vera risposta non è l'utopia spinelliana dei decenni scorsi la necessità stringente
Quindi è come dire in un oggi che in una in un'ottica pragmatica che che dico queste cose non come grande aspirazione ma quale naturalmente tutta la sua dignità ma in questo momento è scavalcata da dallo stato di necessità il problema è capire di essere nella condizione necessità che sta dicendo
Ve ne ringraziamo Enrico Cisnetto grazie a voi
Questa era un'intervista realizzata questa mattina con Enrico Cisnetto discutere con lui di Patto di stabilità così abbiamo fatto
Nel corso di questa puntata di Ron Paul Schumann anche insieme ad altri ospiti Luigi Casero responsabile economico di Forza Italia Benedetto Della Vedova già deputato europeo radicale Enrico Letta
Eurodeputato della Margherita abbiamo voluto presentare un po'il dibattito in corso in vista di un'importante riunione che si terrà la prossima settimana consiglio e Coffin cui continuerà no in negoziati per la riforma
Il patto di stabilità siamo giunti al termine di questa qui Dio non può Schumann ricordo un ciclo di venti trasmissioni sull'Europa organizzate da radio radicale in collaborazione con l'l'Italia non della Commissione europea vi vogliamo ricordare che rompa Schumann
Un forum ospitato dal sito di radio radicale www punto radio radicale punto it potrete anche scrivere a un'e-mail Europa chiocciola radio radicale punto it e poi vi segnaliamo al sito del dall'Ufficio italiano della Commissione europea
Maggiori informazioni su quanto fa l'esecutivo comunitario e sulle politiche europee più in generale e il sito è Europa appunto è un punto Imt slash Italia e infine vi ricordiamo anche l'appuntamento del martedì mattina intorno alle nove con l'agenda europea della settimana è un commento di già fra
Già deputato europeo radicale siamo in chiusura io ringrazio Silvio Farina che ha curato la parte
Di questa trasmissione l'appuntamento con rompono Schumann per sabato prossimo
Non proprio le dodici perché c'è il Congresso dell'Associazione Luca Coscioni
Probabilmente in una pausa dei lavori del congresso ci sarà ai che questa trasmissione non puoi fumante un saluto David Carr