Secondo Qoelet. Dialogo fra gli uomini e Dio

Postini
Introduco io oggi questo
Questa conversazione sul libro di Luciano Violante andremo così dico qualcosa io poi ci saranno dei brani che vegeta Sonia Bergamasco e poi Andrea Riccardi
Bertinotti diranno la loro sul sul libro concluderà presidente Violante
Non essendo un buon oratore ho buttato giù qualche appunto spero
Ci sono cose interessanti
Ciò
Leggendo il libro di Luciano Violante la prima la prima domanda che mi sono posto su cosa poter dire qui era che cosa è questo
Questo libro
A me è sembrato sembra un libro in passato
Di pessimismo e di speranza così come Carrey solo il Qohelet di solitudine e di comunione di silenzi e di parole
Scritto insieme con la ragione con il cuore con la testa e con il cuore insieme da innanzitutto un libro di domande come del resto è un imbroglio Mandel Qoelet il che è un gran pregio in un'epoca in cui molti troppi si affannano a urlare le loro risposte di solito affrettate spesso spesso sbagliate
E anche un po'un pugno sullo stomaco
Che in alcuni passaggi ci lascia senza fiato
Come Qohelet così misterioso così controverso persino nelle traduzioni
Vanità delle vanità spreco degli sprechi assurdo degli assurdi
Vuoto fatto di vuoto fumo di fumi
Però quello di Violante non è un libro di fumo e diritti niente come non lo è coerente un libro sul mistero del bene e del male sul mistero dell'uomo e della storia
Che spesso non riusciamo più a comprendere se sa qualcosa che si fa purché si disfarsi abbia un percorso ignare o invece giri in tondo
Una storia che secondo alcuni dovrebbe avere un inizio
è una fine ma che potrebbe invece essere senza né capo né coda
Semplicemente disordinata come disordinati sono i tempi in cui viviamo e credo il giorno ci interrogano sul senso di quello che accade che ci accade che a volte ci paia
Ci cadrà addosso ci lascia un po'storditi così che non sappiamo se stiamo andando avanti appunto verso dove lo stiamo precipitando indietro verso quando risucchiati in un passato senza futuro
Siamo affacciati su un orizzonte incerto immersi in un cambiamento che non sembra ci riesce di guidare che ci sfugge di mano
Che ci gira intorno come una vertigine
Tempi di ferro richiama Violante la sua breve interruzione tempi che rischio di richiamare l'antica cultura del perdente come corpo nudo di diritti nella totale disponibilità del vincitore tempi di guerra
E il male l'odio scrive la violenza la guerra tempo mi verrebbe da dire parafrasando e quelle di Violante di parole rotonde figlia della vanità al posto di parole asciutte figlia della conoscenza
Tempo che qualcuno vorrebbe contrarre per poter dichiarare l'ennesima volta che la storia e al suo epilogo
Sta per finire con la battaglia definitiva del bene sul male
Una grande tentazione un'eresia penso
Luciano Violante scrive anche nel suo libro della fatica dell'origine di Dio
Scrive In principio era il male
Il vortice nero di una consapevole Energia autodistruttiva un atto mostri dello comincio a resistere affermò la propria determinazione di esistere il male si lascerò nacquero il prima e il dopo la speranza il futuro insomma nacque Dio
è un capovolgimento questo dell'idea ebraica e cristiana monoteista del principio metafisico del bene assoluto puro eterno
Ed è mi pare mi sembra di poter dire una riproposizione poetica del dualismo metafisico idea materia del pensiero greco
Ma anche il Dio del quale divorante alla fine rimane silenzioso di fronte all'ultima domanda degli uomini segnati dal mare dal dolore dalla sofferenza dalla memoria di ciò che non si può dimenticare e che ancora oggi ci interroga dagli schermi della televisione
Anche se ne proviamo a sterilizzare quelle immagini come se fossero parte di un gioco wargame che in ovvero rimane questo Dio silenzioso litri fronte di fronte alla richiesta di mettersi in marcia
La richiesta che
Viene descritta così cammina con noi non perderti nel deserto per la tua solitudine cammina eremo perché ci sia più luce del tempo che si apre combatteremo per la giustizia e per l'uguaglianza
Ma il vento riprende la sua corsa e la moltitudine attende muta l'ultima risposta tedio che non arriva ecco io non so se Dante non c'è se interpreto bene l'autore ma credo di sì io penso che sia un bene che questa risposta non arrivi perché mi fa paura l'idea che qualcuno marci nel nome di Dio per realizzare il paradiso in terra
Perché mi fanno paura il paladini del bene che caricano sulle spalle dell'umanità la costruzione di uno stato alla fine etico perché c'è sempre il rischio di dichiarare che Dio è stata la nostra parte il problema questa proprio nel decidere noi il loro da parte nostra e la parte avversa
Così ho trovato bellissime le parole che Violante fa pronunciare al Signore tira sposta ad un umanissimo paziente Giuda
Che si difende dall'accusa d'aver tradito e attende alla fine riscatto della storia
è conveniente dice
Il signore a costruirsi un nemico quando la fede vacilla e quando si trema di fronte al potere forse conveniente certamente non è lungimirante e questo trovo davvero profetica proposto la ricerca di un nuovo ordine mondiale le parole del Papa
Di questo Papa sul perdono
Lecito
Lo cito alcuni brani
Quindi nessuno ne parla Giovani Paolo secondo molte volte mi sono soffermato a riflettere sulla domanda qual è la via che porta al pieno ristabilimento dell'ordine morale sociale così barbaramente violato
La convinzione a cui sono giunto ragionando e confrontandomi con la rivelazione biblica
E che non si stabilisce appieno l'ordine infranto se non con i dando fra loro giustizia e perdono i pilastri della vera pace sono la giustizia e quella particolare forma dell'amore e il perdono
Che il perdono anche se si tende a pensare alla giustizia al perdono in termini alternativi non è così ti perdono tempo invece al rancore alla vendetta non alla giustizia la vera pace in realtà è opera di giustizia
Ma che cosa significa in concreto in concreto perdonare perché perdonare
Risposta sempre di Giovanni Paolo secondo il perdono è innanzitutto una scelta personale
Ogni essere umano coltiva in sé la speranza di poter ricominciare di non rimanere prigioniero per sempre dei propri errori delle proprie colpe sogna di poter tornare a sollevare lo sguardo verso il futuro per scoprire ancora una prospettiva di fiducia e di impegno
Ma il perdono si rende necessario anche a livello sociale le famiglie i gruppi gli Stati la stessa comunità internazionale hanno bisogno di aprirsi al perdono per i test e le Cam interrotti per superare situazioni viste le condanna mutua
Per vincere la tentazione di escludere gli altri non concedendo loro possibilità di appena la capacità di perdono sta alla base di ogni progetto di ogni società futura più giusta e solidale mentre il cordolo mancato specialmente quando alimenta la continuazione di confine
Ha costi enormi per lo sviluppo di popoli
Le risorse vengono impiegate per sostenere la corsa agli armamenti le spese delle guerre e conseguenze le ritorsioni economiche
Certo la proposta del perdono non è di immediata comprensione di fasce accettazione un messaggio per certi versi paradossale comporta sempre un apparente perdita a breve termine mentre assicura un guadagno reale a lungo termine la violenza è l'esatto opposto opta per un guadagno a scadenza ravvicinata ma prepara distanza una perdita reale e permanente il perdono potrebbe sembrare una debolezza in realtà sia per essere concesso che per essere accettato suppone una grande forza e qui trova davvero che se qui la soluzione il problema è che anche Violante poi con il suo libro il dialogo interrotto tra Dio e gli uomini lo può far rinascere solo la ripresa del dialogo fra gli uomini
Il problema del dialogo o meglio che la difficoltà del dialogo oggi sta nel fatto che quasi senza accorgercene siamo tutti inseguendo qualcosa che in realtà non c'è cerchiamo risposte semplici a domande complesse ci distruggiamo nel ventre tre nostro identità ancestrali quasi che fosse possibile fissarle persistente lasciamo espandere i singoli frammenti della nostra identità sino a convincermi stessi di poterci ricomprendere tutti in questo frammento ipertrofico
Chiudiamo gli occhi abbiamo paura e alla fine s'Maria ma anche noi stessi paradossalmente perdiamo anche il senso della nostra identità delle nostre identità che invece vorremmo tutelare e da qui secondo me che dobbiamo partire per annotare i tanti fili spezzati i troppi dialoghi tra sordi dall'identità di ognuno di noi e dalla paura irrazionale che ci prende quando essa ci pare minacciata
Dal coraggio di guardare dentro noi stessi per scoprire che in realtà siamo qualcosa di molto più complesso di quanto non pretendiamo di definire come ticket identitaria laici cattolici ebrei musulmani italiani europee dalla missione anche che il male
E anche dentro di noi
Dalla consapevolezza che solo le identità deboli rifiutano il dialogo e il confronto mentre quelle forti
Sanno dialogare sanno confrontarsi
Ebbene proprio su questo terreno con sopra che di sotto di responsabilità dovrebbe essere chiesto ai politici argomento religione neanche gli operatori dell'informazione
Se è vero che a mio avviso lo è che tocca anche i mezzi di comunicazione
Di massa nutrire a volte persino costruire o ricostruire un'identità l'identità nazionale più identità culturali occorrerebbe allora una maggiore cautela di fronte al rischio di precipitare all'indietro verso una sorta di Cribari giaceva identitarie capace di cancellare
Di far sparire ogni forma di dialogo ogni minimo comun denominatore
è una catena che purtroppo non ci appartiene presi come siamo dalla voglia di semplificare dalla fretta di catalogare in bianco e nero noi e gli altri
Una cautela purtroppo mancata secondo me anche tanti pazzi tutti questi anni dopo
L'undici settembre per esempio le tremende invettive di Oriana Fallaci che per cui un clamoroso errore di prospettiva molti troppi secondo me è sembrato un'orgogliosa difesa della nostra appartenenza mentre a me appare piuttosto come la palese testimonianza di una crisi di identità
Che prenda presto questo gossip le parole di uno scrittore
Libanese Amin Maalouf
Libanese qui Natolo nato in quel Paese così
Con un giorno d'identità culturali e religiose diverse non possiamo limitarci ad imporre a miliardi di esseri umani smarriti la scelta fra l'affermazione ad oltranza della loro identità e la perdita di ogni pentita fra l'integralismo e la disgregazione
Sì nostri contemporanei non verranno incoraggiati ad assumere loro molteplici appartenenza
Se non riusciranno a conciliare i loro bisogni d'identità con un'apertura schietta priva di complesse le culture diverse si sentiranno obbligati a scegliere fra la negazione di se stessi la negazione degli altri formeremo legioni di pazzi sanguinari legioni di squilibrati
Ecco
Io penso che piuttosto che la tutela
Della nostra identità etnica culturale religiosa dovremmo sentirci
Un po'tutti frontalieri dovremmo appunto costruire sul dialogo sul dialogo fra gli uomini oltre che sul dialogo fra gli omini io e non sull'esclusione della nostra identità che non è mai statica le nostre identità in divenire
Questo non vuol dire annullare le differenze ma al contrario apprezzarle misurarle valorizzarle persino non c'è dialogo se non c'è diversità
Ma non c'è identità se non c'è dialogo paragone confronto
Non c'è nulla da affermare se non si ha il coraggio di ascoltare dovremmo contestare tutti laici e credenti ogni forma di fanatismo che vive solo un presente disperato dovremmo ricostruire rifondare le basi di un comune sentire le basi
Etica e che ci fanno ricco riconoscere essere parte di un destino condiviso
Dovremmo saper riconoscere che questo è anche nostro interesse ad interessi di ognuno di noi ormai inevitabilmente legato a quello di tutti gli altri anche chi ci sembra più lontano di no
Troppo poco per chi crede troppo poco per chi si riconosce in una verità rivelata rispondo di nuovo con le parole di Giovanni Paolo secondo nel suo messaggio per la giornata mondiale della pace
Tentata quindi che parla bisogna diffondere una maggiore consapevolezza dell'unità del genere umano bisogna fuggire dalla tentazione di imporre agli altri la propria visione della verità perché la verità anche quando la si raggiunge e ciò avviene sempre in modo limitato e perfettibile non può mai essere imposta ma solo proposta bisogna comprendere che imporre agli altri con la violenza quella che si ritiene essere la verità significa violare la dignità dell'uomo e perché ci crede fare anche un oltraggio addio
Bisogna che notare quindi innanzitutto il primo filo ripartirà la prima regola dal primo mattone della nostra identità non fare agli altri ciò che non vuoi si è fatto te fai agli altri ciò che vuole sia fatto a te
E questa secondo me la guerra per vincere non è prossimi mesi ma nei prossimi anni costruendo una comunità globale i cui confini disegni in un mondo più giusto il resto viene dopo ed è questo secondo me il cammino che nella parte finale del libro di Luciano Violante
Intraprende
La la comunità che aspetta la risposta all'inchino
Adesso leggiamo
Dei brani
Ma esiste sulla croce risposero i carcerati con voci Astorre di fretta prima che il suo tempo finisse credo parterre perché mi hai abbandonato e tu
Facesti in quel giorno
Dalla folla dei maledetti uno tra loro giunto da assai lontano con occhi infossati apertis bronchite chiese di parlare Attilio ed assurdo
Mi chiamo disse Jude Iscariota condotte lotte tutti si scosta erano da Luigi e le serpi ebbero un brivido
Altre soglie occhi che aveva privi di palpebre
Solleva una mano alla quale erano state tagliate le dita e parlo mentre le serpi si rintana vanno
Tu Brussa il signore che io non ho tradito
Tu sai quale convenienza spin sette alunni ad accusarmi
Per accattivarsi la simpatia dei romani
Preferendo la servitù alla dignità della lotta contro l'oppressore
Tu sai
Quanta smania di potere quanta brama di ricchezze spinse nel tempo cattolici soprani Patti il regime Principi con mantelli di porpora e vescovi colle mani piene di Chatterley con croci di rubini e smeraldi ignare del ferro che chiuse le ore del Cristo
A maledire per ritorsivo da Eros
Non pensava mia madre allora fortunate orribile che avrebbe avuto nel mondo il nome che mi diede
Su Sassari che io stetti con Cristo quando danzò nel suo dolore la notte degli ulivi
Lo vidi allontanarsi ed anch'io mi scosta ed agli altri
Perché avevo ascoltato su due parole che coincidevano con la mia lotta per la libertà dai romani
E intendevo chiedete agli anelli e ragioni
Aveva detto che nel suo regno era disteso su questa terra
E pregava dicendo dacci oggi quello che sarà il nostro pane di domani
Superati gli ulivi sentire un battere sommesso di tamburi
Che risultano
Si fermano su se stesso e poi cominciò lentamente a danzare come fosse una nuova preghiera
E Chieti sfioravano appena i fiori di Crocco per lunghe ore agibile Spalletti raro no come una ruota sull'asse per corpo e poi girarono ancora
Come a disegnare un'ellissi
Sul prato di Quadrifoglio di polsi levati al cielo reggevano mani con lunghi Tita che sembravano perdersi fra le stelle
Christié Lord Rizzo corti cosa mentre la sua disperazione quella notte
E il corpo sembrava già separarsi dal mondo e sembrava chiedesse o una parola alla tua potenza
Il volto era triste negli occhi brillavano nella danza come commenta perle poi Cardelli come un giovane ramo spezzato esausto sull'erba
Io lo raccolsi e lo consolari signori
Ma tu periti sordo el muto e Cecco
Mentre l'altra Ski arriva alle mie spalle urlanti arrivarono i servi di Roma per portarlo al sinedrio
Dopo signore io percorso tutte le strade sono passato dentro tutti i corridori merci di sangue e di urina di carceri che sono la vergogna dell'uomo
Nell'anno bianca
Mi hanno strappato le palpebre
Nella scuola della Marina dell'ammiraglio vitella mi hanno strappato le unghie
A Soweto mi hanno bruciato i piedi a Bangkok mi hanno schiacciato le dita e me le hanno pensate a bocca mi pare mi fecero iniezioni di batteri che portano il colera
Ad Abu Ghraib mi hanno strappato al membro maschile con tenaglie elettrificate che portavano nella democrazia
Ma io signore non ho mai seduto
Perché cercavo la verità di quel dolore del Cristo
Che può avvenire
Solo dalla tua parola
Io attendo che tu proclami la mia innocenza nella lingua che sai
Tu hai lasciato che la vergogna cadesse su Giuda l'oppresso
E che nessuno domandasse perché fossero innocenti romaniche schiacciavano i chiodi sul legno pestando con i loro Martelli tra le dita del crocifisso
Il tradimento e la congiuntura sono la spiegazione più facile quando non si ha la forza di reggere la verità
E io sono stanco
Ma posso attendere ancora
Perché ho imparato quanto appianati Spina e la strada della giustizia maturo signore adempire il tuo dovere perché io giunta Lozza e lotte oggi rispetto alla ferita
Pagina signore
Protesta la mia innocenza e il mio piacere
Sarà finito
Questo
Vorrei domandare ad Andrea ricatti
Per quasi portare anche le cose perché non voleva dire ma prendendo lo spunto a libro durante alcune
Domande erano venute in mente un po'anche
Dette prima che cos'è il male che cosa può fare la fede che cosa la politica
Per combatterlo questa politica un po'sospesa tra l'ambizione forse troppo alta è un'altra invece troppo bassa e è una fede che a volte viene brandita
Come corpo contundente con cui colpire chi invece questa questa fede o altre fedele
Non ha e quindi come dire
Che cosa può fare la politica e qual è e quale può essere un rapporto sano tra la politica e la fede o le fedi
Sì grazie cioè
Innanzitutto vorrei notare che Luciano Violante
Sceglie di ripartire oddio elaborare un testo particolare della tradizione quello biblico dico è netta
Un testo della grande tradizione spirituale ebraica che nella liturgia ebraica si legge
Per su cotte per la festa delle capanne ma che anche con quella osmosi tipica in grande testo della tradizione cristiana
Cioè Violante fa un'elaborazione su a una rilettura ha un suo percorso poetico però mi ritrovo molto sull'esigenza in un mondo appiattito sul presente
Senza passato come il nostro isterico e cangiante per cui anche nel mondo della politica sembra la fine del mondo un giorno il giorno dopo si è dimenticato che il mondo stava per finire il giorno prima è perché il giorno prima stava per finire
A me mi sembra
Giusto riprendere i grandi temi della nostra tradizione diciamo spirituale ma a partire da un testo e il lavorando sul testo lo facevano i grandi sapienti dell'ebraismo lo facevano i padri della tradizione cristiana lo scriba assaggio che dal suo tesoro tira fuori insieme le cose vecchie e le cose nuove questo riprendere fili antichi ma cento qui c'è un riprendere dei figli antichi particolari quelli di Qohelet come letto uno dell'Assemblea o uno che parla l'Assemblea
Il suo meditare lo sappiamo tutti inizia con validità delle vanità
E assume un sapore dolente inquieto e smarrito tutte le cose sono in travaglio e nessuno potrebbe spiegarne il motivo
Eppure questo messaggio
Del Qohelet del libro dell'Ecclesiaste
è forte ed è una sottolineatura del valore della sapienza e della meditazione sapienziale del dialogo sapienziale si legge sempre nel libro di Qohelet le parole calme dei saggi si ascoltano più utili grida di chi domina tra i pazzi meglio la sapienza che le armi in guerra e qui siamo circondati da tutti immagino esaltanti le armi in guerra
Io credo che tra inquietudine Sapienza pulizia dramma della qualità si colloca questo piccolo libro di Luciano Violante
E dico subito che abbiamo bisogno di qualcosa come questo di sforzi come questi di piste come queste
Perché oggi siamo in una situazione paradossale in una situazione in cui si vede tutto
Vediamo il dolore vediamo il male la morte le stragi la guerra vediamo il peggio del peggio
Siamo assaliti da immagini innumerevoli di sofferenza
Torino a sprofondare nella banalità nella sazietà nel fastidio e nell'indifferenza grande domanda che in fondo ci si pone in questo rito quotidiano dell'informazione è che si può fare di fronte al male
E ciascuno di noi ogni giorno davanti al piccolo schermo alla massa delle informazioni misura la sua impotenza che cosa posso fare io
E dall'impotenza si sprofonda nell'accettazione del male
Si dice che cosa posso fare io e poi alla fine non ci si interroga nemmeno nel male io credo che questo è un processo pericoloso che sta invadendo la nostra società l'operazione se così posso dire che Violante fa e quella di fare emergere i volti sofferenti per il male
Il male non è un idolo il male non è un'ideologia ma segna la vita degli uomini gli uomini liberi e gli uomini di carcerati le donne i bambini le vittime della guerra e né il confronto con questi fonti come si scorre come si vede in queste pagine nascono domande nasce Simpatia nasce compassione termine tutt'altro che banale e nascono dei barlumi di speranza affiorano di barlumi di speranza a me questo libro mi è piaciuto mi ha fatto pensare è un libro che si vuole ti prende tanto tempo a leggerlo
Perché mi sembra che un libro che ci porta lontano da quel senso di impotenza e di banalità che proprio caratterizza il nostro rapporto con Lippi famiglie del male
Apre delle domande lo diceva già Paolo Ruffini prima
Domande e scritte di speranza naturalmente mi ricordo di naturalmente le domande
Si intrecciano con le invocazioni e forse con la preghiera mi ricordo tanti anni fa qualche anno fa con Luciano Violante in uno dei tanti discorsi sull'AICE credenti si discuteva proposto nella preghiera
E io dicevo che l'invocazione nasce dal bisogno Luciano Violante diceva che in fondo questa invocazione che nasce dal bisogno di pare un po'troppo utilitaria e forse poco nobile
Ebbene io penso che nelle domande nell'invocazioni c'è l'espressione profonda della debolezza e della fragilità delle donne e degli uomini e in questo libro
Il colloquio con Dio drammatico e intenso carico di rimprovero e domanda ed è allo stesso tempo invocazione
E nella piccola Entenza premessa alla parte può etica del libro di Luciano Violante Luís scrive
Lui scrive che
Una risposta azzererebbe la riflessione e forse il più importante la possibilità di continuare a formulare le domande sì perché continuare a formulare le domande
è innanzitutto non accettare il male e rifiutare l'impotenza e l'acquiescenza davanti al male
E continuare a formulare le Dio manda è è continuare a dialogare e quindi vorrei dire continuare o almeno cercare di essere in un atteggiamento sapienziale
Sono convinto che bisogna riformulare le domande e cercare provare a cercare delle risposte per quest'uomo spaesato del nostro tempo come dice Todorov far e io credo che la risposta di queste domande deve portare in qualche modo a un nuovo umanesimo ha un atteggiamento sapienziale che sappia riprendere i grandi temi della tradizione religiosa il tema delle tradizioni religiose
Del pensiero laico intrecciando lì tra di loro di fronte alla realtà che ci passa di fronte della attualità
Forse quest'atteggiamento sapienziale questo umanesimo è nel libro la parola del vento che ha la capacità di raccogliere i lamenti e di farsi domande di speranza
Il vento che il più sapiente perché trasporta i sogni le speranze degli uomini ascoltato lecco delle domande corse da lontano
Attraverso il mondo salto qualcosa
Colgo il più duri di morte i rumori di distruzione vedo corpi violati usati come messaggi di Potenza
Porto fumi di case bruciate porto il pianto di bambini affamati porto il lamento dei vecchi porto l'urlo delle ragazze
Date anima la speranza della giustizia io voglio portare nell'aria canti di giovani e profumi di donne serenità dei vecchi salsedine di Marie Serini e suoni di macchine che costruisco
Mi sembra che questo vento
Mette in movimento il sentire e faccia sentire il dolore del mondo degli altri dei molti sofferenti che non è poco che non è poco Giovanni ci sia dei riscatti dei ritratti del male di fronte a cui commozione e sdegno speranza e disperazione si riscoprono come sentimenti e atteggiamenti veri soprattutto c'è correre pagine di questo libro mi sembra incontrarmi con tante fessure in cui immuni di indifferenza al sentire gli altri non fosse quel muro del costante vittimismo che caratterizza un po'la nostra società e anche il nostro parlare
Quel vittimismo che è una tipica espressione della società dei consumi per cui manca sempre qualcosa per essere felice e per potersi interrogare su gli altri
Quindi dico per me quello che più mi ha colpito non posso dire il principale valore non saprei dirlo ma quello che più mi ha colpito di questo libro di Luciano non ci sono solo le domande che pone ma il fatto che aiuta
A sentire il dolore del male e a percorrere questa galleria dell'Epifania è del male
Non in modo pedagogico o predicatorio non forzato ma con un aspetto tristemente dolce
Ci fa sentire l'effetto umanamente devastante del male tra le donne e gli uomini e i bambini non è poco
Io penso che noi oggi abbiamo bisogno e ne ha bisogno il dibattito civile di sentimenti e di passioni gli stessi valori di cui tante volte si parla tante volte i valori sono idoli
Senza passione senza sentimenti diventano strumenti di lotta unito lì Freddy ma prevenire al brano della poesia di Violante che prima ho letto la voce del vento viene accolta dalle donne riunite
Che chiede al Signore di non perderti nel silenzio della sua solitudine
Il tutto si conclude con la parola di quale tra la Muti la moltitudine attende con me muta l'ultima risposta di Dio che non arriva
E questo libretto la cosa su cui mi vorrei fermare si potrebbero dire tante cose
Ci sono tanti livelli di lettura ma non voglio tediarvi e poi tanto tempo anche che state parlando in silenti state aspettando il silenzio che noi parliamo perché il silenzio arriva alla fine in questa presentazione c'è stato un lungo silenzio all'inizio
Ma dicevo mi sembra che questo libretto si concluda con il silenzio di Dio
E la domanda con cui sia Berto ed è una domanda che viene ripetuta a tante voci lungo queste pagine il male era turisti con i carcerati a Dio mio Dio e la fragilità era tua
E la domanda riecheggia in questi molti del dolore che trovo molto efficaci nel pianto di multa nella risposta di cartoon con il viso schiacciato degli anni nel racconto del bambino di House di turbine Ca'
Nel volto ustionato di Sarah nel canto delle madri
Silenzio di Dio relativo perché Dio entra nel dialogo di allontanarci si inserisce in questi dialoghi anche sul male anche faccia a faccia questi punti concreti
E direi
Che in questo Dio che parla attraverso le parole di Violante o Violante che fa parlare di Dio
C'è Lecco ora lontano ora prossimo ora libero ora fantasioso qualche volta vorrei dire dottrinario più logico del parlare di Dio quale si è posto nella grande riflessione cristiana o ebraico cristiana sul male
Ma forse quel punto più toccante quell'intreccio tra la parola di uomini e la parola del signore
E voi uomini puri rispose la voce voi testimoni di verità dove eravate
Quando si costruivano gli esercizi degli sterminatori
Voi uomini puri le mani di chi avete stretto pensando che una promessa di ordine valesse più di una certezza di libertà dove eravate voi che avete puntualmente osservato senza ribellare UPI
La le leggi della discriminazione Dio che dice
Non sono io l'origine del male ma voi uomini dove eravate la domanda classica ricorda una grande una trasmissione di Zavoli fatta un po'con l'enfasi
Così su Dio e il male Zavoli apre davanti ai suoi ospiti scenario bellissimo che si affaccia dice
Ai bambini di la morte di io Dio dov'eri ora voi cosa dite allora noi cominciamo a parlare dov'erano gli uomini trasmissioni Fini dopo dieci minuti
Forse l'abbiamo fatto un po'piatta però voglio dire c'è questo dire per questo dico che il consumo a voi dove eravate
Però poi gli uomini rispondono e dicono addio il male fu la tua culla mio Dio il male la tua casa paterna
Se così è come potremmo non sottrarci al male non sappiamo questa
è molto bella non sappiamo se tu sei solo l'ombra proiettata fuori dal tempo della nostra disperazione a nostra immagine e somiglianza l'eterno l'eterna domanda
E la disperazione degli uomini o la volontà di speranza che crea Dio o altrimenti
Ma chi è questo io che si affaccia nella valle di lacrime
Gli uomini liberi ad un certo punto mentre
Rivendicano il loro protagonismo nella storia gli dicono Massi ucciderò non uccidere sono indipendenti dalla coesistenza ma insomma qual è allora il significato delle tue parole
E questa invocazione degli uomini verso di o le domande degli uomini non sono destinate a perdersi come scrive Luciano nel fondo del tempo
Il si giunge a quell'affermazione che ora ho letto affiorante vari punti nei cori del libero dal fatto che Dio è una creazione è una creazione degli uomini
Siamo stati noi che abbiamo creato per rimediare nostre angosce o sei stato tu a crearci per alleviare la tua solitudine la risposta di Dio anzi devo dire che ho notato che Luciano Violante non usa la parola Dio ma usa la parola criterio scusa la Paolo la parola signore anche se coi eletta nella traduzione della Bibbia di Gerusalemme usa sempre la parola di Dio
La risposta di divo è molto bella
Comincia con l'affermazione biblica io sono quello che diventa umile se il pensiero di me bastasse a dare sollievo anche una sola persona in tutto il mondo questo solo sollievo non sarebbe forse sufficiente
Per rispondere alla vostra domanda si fa manifestazione dell'umiliazione di Dio fino alla sua impotenza quella che in termini neotestamentari si chiama Cannon Street
Abbassamento estremo e quale documento io dovrei esibire per essere riconosciuto dal più giusto di voi e alla fine diventa un atto di violente di accusa verso gli uomini
Che guardano al boia che in loro e non anch'io che si nasconde
Come dice Violante nella confusione dei loro sguardi che cercano eroi nelle strade
E l'ultimo canto di speranza degli uomini
è un'espressione di impegno quasi un patto che si combina con una invocazione con il Signore perché rinnovi l'alleanza
Cancellerà ai gli odi e le guerre non tornerai a rifugiarsi nella solitudine di Puricelli non ci lascerà i sperduti come foglie d'autunno si potrebbe continuare ma vorrei proprio concludere con due riflessioni rapide di primo il male sin male questo libro ci parla del male ma soprattutto ci parla della guerra della violenza e dell'oppressione
In Violante parla del male e del dolore del male
Ma e come potrebbe forse essere diversamente oggi il male assume soprattutto i volti della guerra e degli affetti disumani della guerra non dico che male guerra si identificano ma sono apparentati in maniera così intima tanto più mi torna mi son tornate in mente le antiche parole di una sapienza medievale che diceva la guerra è per sua natura satanica
E la nostra e le nostre generazioni del Novecento hanno fatto l'esperienza inedita divertire tutti la guerra la guerra prima non si vedeva
La Croce Rossa nasce nella seconda metà dell'Ottocento contemporaneamente alla fotografia
E la fotografia e la prima che fa vedere alla gente che cosa sia la guerra
Io penso che questo discorso sulla guerra e il male si intreccia in questo libro
E basterebbe pensare che la guerra e l'evento in cui avviene ogni genere di male la guerra madre di tutti i mali e di tutte le povertà e nel Novecento durante le guerre mondiali sono avvenuti i genocidi più tragici e allora mi sembra di dire le questa prima conclusioni volevo trarre la guerra e i volti del male sono apparentati in questo libro di Violante
Ma vorrei vorrei dire che in un mondo in cui la guerra assista banalizzando in cui la nostra la nostra difesa morale interiore di fronte alla guerra sta calando abbiamo bisogno dissentire
Di nuovo il male della guerra e come la guerra sia la madre di tutti i mali la guerra sia la madre di quei volti dolenti che questo libro passa in rassegna ma poi la seconda osservazione Dio taccia
Vorrei vorrei proprio questa risposta di Dio che in fondo di Heather blocco lisce ma non dà una risposta dio quasi si arrabbia
Si confonde con gli uomini e le donne
La moltitudine attende come multa l'ultima risposta di Dio che non arriva e qui ci troviamo a una delle conclusioni del libro poi poi si riprende come all'inizio si riprende come all'inizio con
Con un tempo per nascere un tempo per morire è questo discorso del silenzio estivo
Il silenzio di Dio che il dramma degli uomini silenzi di Dio che la meditazione ebraica nei confronti della Shoah ma silenzio di Dio che non dimentichiamo approvato dei credenti perché in fondo i silenzi di mistici
C'è una grande tradizione cristiana antica penso quella dei padri siriaci che parla dei silenzi uditivo come della voce più forte scrive Giovanni Chiappa Behar un ignorato padre siriaco frutto di una grande tradizione spirituale fino a quando sarò Wozzeck e finalmente non diventerò Silenzio dice Dio e Ignazio di Antiochia dice
Gesù che parola che esce solo dal silenzi il silenzio di Dio e nel nostro secolo l'ultimo pone fare riprende questo tema che è stato sintetizzato secondo me in maniera un pochino rozza nel discorso sulla morte di Dio questo silenzio di Dio
E il silenzio davanti a cui si trova
Il credente il mistico i cretini non credenti credente a modo proprio
Si trova l'uomo che si interroga e questo silenzio di Dio che può essere letto come impassibilità come libertà dell'uomo come indifferenza che può essere letto in tanti Moggi
Io vorrei vorrei dire che dobbiamo ringraziare Luciano Violante per avere scritto queste cose
Perché noi abbiamo bisogno di una meditazione sapienziale sull'uomo sulla vita sul male
C'è una tristezza nel cuore letta che è un libro straordinario e unico all'interno della Bibbia che non che è un libro che non ha gli slanci diciottenne
Che la tradizione ebraica cristiana riesce a leggere con speranze con gioia all'interno di altri libri e non da solo e non da solo
Io credo che rileggere questo libro leggere le pagine di Violante ci introduce a questa meditazione sapienziale e risveglia in noi il gusto del dialogo e mi tornavano alla mente leggendo leggendo le pagine di Luciano le parole del salvo quarantanove l'uomo nella prosperità non comprende
Come gli animali che periscono l'uomo e la donna della nostra prosperità spesso non riesce a comprendere
Per questo il confronto con il male e con il dolore è un passaggio decisivo per noi uomini e donne della prosperità grazie
Per esce che lui vorrà dire cioè a me pare che il libro di Luciano Violante si concluda con un atto di fede nell'umanità insistenza e ti dirò mai pacchetto appunto cerca di
Progredire quindi tutti diciamo anche di eliminare se non il male almeno diciamo la sofferenza e quindi forse anche un atto di fede nella politica
E che però diciamo in una stagione come quella che poi globalmente ci troviamo Carpi per dove la politica forse si consuma nella nella valuta nella vanità della parola in una politica fatta più di dire che di fare forse diciamo misura anche una una contraddizione ecco quindi volevo che per lui come come la lega che tempo a questo per la politica
Sì
Grazie come potete immaginare
Sono sono molto
Contento di essere qui invitato da Luciano Violante per questo lavoro
Che che in qualche misura risulta
Anche per chi come me fa quasi soltanto pratica politica
Emozionante
Come potete immaginare in onore parole il PD Paolo Ruffini che Andrea Riccardi
Che possono diciamo lavorare sulla lunghezza d'onda dalla ricerca del libro usava del suo termine giusto Andrea facendo ricorso anche a una
Ha un linguaggio Anna Paola sapienziale
Io l'unica cosa che mi sentirei di dire e che questo diciamo atto di fede a cui adesso ci riferiva Paolo io lo trovo molto ottemperato
Se capisco bene io concordo in questo temperamento
Nel senso che parla più di una ricerca che di una convinzione determina
Di una ricerca aperta
In una ricerca aperta non sulla politica come sull'uomo se se capisco bene
Di una ricerca aperta in cui
La possibilità di e mangi farsi scusate
Di emendarsi dalle ma di liberarsi dal male
Sia nella ricerca
In ammonta neutra mondana
Sia in ciò che storicamente determinato attraverso l'azione della politica per come l'abbiamo conosciuta anche nei suoi punti più alti e più sottoposta a un interrogativo
Che capaci di rinviare una certezza di liberazione
Debbo aggiungere che io penso che questo sia l'unico atteggiamento fecondo possibile
Che cioè quello a cui siamo chiamati e davvero questo spirito di Lecce
E per quello che riguarda diciamo ciò che viene interrogato dalla politica una domando come quelle sul Corriere che avanza Luciano Violante
Io penso che la cosa più ricca e forse più difficile
E un atteggiamento non appagato
Non ha pagato neanche da ciò che viene ritenuta la condizione necessaria
Del nostro tempo
Non ha pagato perché fidato
Dal tempo età i segni del tempo
Così una nozione acquisiamo credo molto legati quella dell'autonomia dalla politica
Che deriva anche da una percezione storicamente acquisito che il suo limite
Non consente di essere accettata senza una sofferenza
E senza un tentativo di fuoco in uscita da questa stessa dimensione che laicamente
Consideriamo necessario
Perché penso che viene avvertito in tempi così tragici Luciano Violante USA tavolo di ferro
Che il dialogo tra due dimensioni diverse e il terreno indispensabile alla ricerca ma del nostro tempo
Le due dimensioni diverse sono una
Quella del dell'assoluto
Del bene e del male
Del destino ultimo
Dell'umanità
E l'altro quello dell'intervento della politica sul terreno storicamente determinato in cui il bene e il male si fronteggiano
Nel loro carattere limitato appunto perché storicamente del termine
Il fiume diciamo così chiaro che separa
L'assoluto tal relativo storicamente dato questo fiume non può essere l'abbiamo imparato guardato se non con sfracelli
Di cui la politica si renderebbe capace anche nel più alto degli obiettivi che si disse
Ma il fatto che non pochi abbiamo imparato che non può essere guardato
Non vuol dire che non deve essere intrapreso
Cioè a dire in qualche misura bisogna provare ad attraversare questo fiume per ritornare alla sponda su cui si sta senza questa ricerca di attraversamento che non può portare definitivamente mai ma con la politica attiva la politica non
Io penso che questo un'esperienza drammatica che la nostra generazione ha fatto in questi la politica che ha fatto della del del limite insisto che va acquisito
Uno scudo per non oltrepassa questa dimensione
Sì
Riduce a fu una governabilità
Si riduce tecnica tecnologia
Della organizzazione della società
E finisce per essere travolta
Dal dolore e dal male così si manifesta nel proprio tempo
Insomma io io penso così io penso che questo questo lavoro
A questo merito
Di muovere
Da una sponda
Tentare la foto un'altra per rientrare costantemente a indagare lunga e l'altra dimensione nessuna delle quali dieci alla fine di questa ricerca per chi la compie uguale a come l'aveva incontrata in partenza
Per molte ragioni adesso naturalmente in queste cose che dico ci può essere una forzatura delle cose che pensa Luciano e semplicemente come io ho letto questo questo testo
E che spunti mi ha offerto questa questa ricerca di questa ricerca appena
Ed è terminata da molti fattori uno dei quali e che persino io
Se si può dire senza incorrere diciamo in un
Caduta blasfema
Persino Dio tende a sfuggire
Alla propria se si può usare questo termine responsabilità
C'è un punto che diciamo Formentini qui calo del Dio di Luciano naturalmente
Questo questo Dio dice ma voi dovete sapere che il dolore è parte della vita
è evidente che si tratta di una via di fuga
Una linea di fondo che tuttavia non gli viene consentita perché cartina gli risponde Nouri il dolore lo conosciamo
Vogliamo invece parlarti del male
E su questo male
Che Dio
Ma
Vive una condizione di difficoltà grande che a noi di ricevere la comunicazione
E ce lo posso dire di fronte a una persona che sa lavorato ricercato tanto più di me quindi come andare a anche la sua risposta nell'altra nella trasmissione di Zavoli è un po'una regia di fu
Insomma cerca di mettere alla pipa o tiglio incolpato gli uomini che hanno che hanno tutte le colpe ma
Ma con le quali non si può
Esonerare Attilio dal problema della risposta sul tema del mare
Tu difendi Zavoli esatta gli è per per questa per me è più facile questo prezzo in questo momento
Ma non c'è solo diciamo
Questo elemento si dov'è molto importante è molto importante perché ci rinvio la questione del nostro tempo terribile
Che è quella che va sotto il nome di fondamentalismo senza questa possibilità di pensare anche alla difficoltà
Della comunicazione non tra non solo tra noi vivo Matra addio e inutili
Il rischio del fondamentalismo cardiaco se tu se tu non puoi pensare che nella comunicazione ci può essere una cosa che tu attribuisci come altrove anche a Dio
Le tavole diventano umana ma
Con cui fare valere lo diceva OLO l'attualità come verità assoluta in nome della quale è stata una in questo mondo l'atomo
La seconda ragione è più utile diretta pertinenza della politica
Punto il limite della politica
Ma anche sul limite della politica l'interrogazione è necessaria come su quella sottile insomma anche qui non si può
Fermarsi alla constatazione alcuni la nostra laicità ci porta troppi in maniera troppo consolatorio troppo Solazzo
Non sto parlando qui naturalmente della cattiva politica non sta parlando cioè della politica invece causa male dolore sofferenza che tanta parte della politica non sfugge
Non sto parlando neppure della politica come miseria come diciamo pratiche
Coltiva della società civile
Sto parlando dalla politica che ha l'ambizione
Di fare i conti con Linda di vivere dolore fa i conti con il dolore
E provare a esplorare una via di trasformazione dell'ordine sociale delle relazioni tra gli uomini
Questa politica non può semplicemente dire questo è il mio confine sono fin qui posso andare
Perché al a sua volta alla domanda di tiglio
Dove era la parte non può sfuggire la politica non può sfuggire dove dove io avrei quando è nata la guerra dove e quando è nato il terrorismo dove ieri quando si sono armate
Le mani che poi hanno prodotto la data do questa domanda a questa domanda la politica non può rispondere semplicemente io faccio quello che posso
Il limite limiti diciamo così ovvia
Questa lettura è un modo per attribuire ad un elemento che si propone invece drammaticamente come costantemente sfida sorpassarla avendo tuttavia la convinzione di non potermi andare oltre totalmente un elemento che non può essere accettato se non pagando un prezzo carissimo
Aiuta secondo me ma questa è davvero il parere Solti cementi e di una di un militante più di una persona che provo interrogarsi sui su su terreni
Senza la dotazione
Di un adesione ad una religione
Io penso che su entrambi i termini
Diciamo l'errore dell'uomo e diciotto è l'uomo può attribuire come prove di tiro
Su entrambi questi terreni piova come benedizione il silenzio di Dio
Che il punto più alto di questa interrogazione per
Che è il punto più alto almeno da come noi possiamo concepire questa interrogazione aperta
E diciamo così invece che una fetta
La Conca
Una
E un rinvio arricchente di una domanda di una domanda che nella forma più radicale
E stata posta proprio dal Cristo sulla croce
Padre mio perché mi hai abbandonato
E infatti Luciano aggiunge tutta cesti in quel giorno che quel silenzio il punto diciamo paradigmatico del silenzio di chi al interrogazione drammatica di suo figlio
Risponde un silenzio questo questo dialogo che non è un dialogo in cui si rivela l'afasia di Dio
Ma in cui si propone la ricetta ma in cui si propose alla ricerca
Torna io penso molte volte
Nell'uomo credente come in un quello non credente nella dimensione propria dalla politica
Io vorrei qui ricordare
Una di queste se si può chiamarlo così invettiva urlo
Nei confronti di Dio che forse più ha toccato la mia generazione
E a cui forse ha proposto una ricerca religioso sebbene irrisolta
Nelle formule più acute e mi riferisco al discorso di Paolo sesto dopo l'uccisione di Aldo Moro
Il discorso straordinario
In cui sembrava davvero che il pontefice fu uscisse
Dalla sua dimensione di Capo della Chiesa per interpretata invece il ruolo di voce riuniti arco di un popolo e di una comunità religiosa e prendesse la parola nel senso più profondo e più intenso
Chi siede nella Paolo e quante volte noi nella politica abbiamo provato ad avvicinarci a questa a questa domanda che tradotta vuol dire perché non ce l'abbiamo fatta
Tradotto dal linguaggio della politica questa domanda così drammatica fu uscente che a cui Paolo sesto dato forse la dimensione più drammatica nella politica si deposita
In fondo diciamo più quotidiane dunque più volgare marchi rinviato a questa questione che che non ce l'abbiamo fatta per usare le parole di Giovanni ventitresimo perché le donne e gli uomini di buona volontà non ce la fanno a sradicare la guerra e qui
Finisco c'è nella la sfida
All'autonomia della politica che viene molto suggerite in questo lavoro
La sfida la sua forza potenziale
Che secondo me tuttavia può essere cercata solo se
Tesi a introdurre questo dialogo tra la dimensione della politica e quella etico morale questo TA
Che non pretende la fortuna dell'autonomia l'assolutizzazione
Non pretende la politica di di farsi sovrana
E non pretende neppure la possibilità per la politica attraverso l'adozione dei canoni morali ed etici di potere giustificare la sua esistenza
Propone un dialogo ma per poi piatto che questo dialogo sia efficace
La politica deve svolgere il suo compito storico il compito storico di oggi e sradicare la violenza
Il compito di oggi ESU-ARDSU radicale quella moderna barbarie che prende la forma dell'acqua e della concentrazione
Soltanto così la domanda della politica all'assoluto diventa una domanda autentica altrimenti non è diritto alla parola
Non è che può interrogare qualcuno in questo senso tono essere d'accordo con Andrea
Se tu non sai disarmare lampade l'Armani tu hai un tuo fratello tu non puoi porre la domanda addio ma ma dove stai male questa domanda
Affinché l'uomo racconta possa porre deve nella sfera della politica aver adempiuto al suo dovere al suo compito che secondo me è oggi quello che lo sradicamento della guerra
Il dolore del mondo
Attraversare il dolore del mondo è è la condizione necessaria per affrontare questo compito
Anche quando le domande assolute sono senza risposta
Il silenzio di Dio stirpe invia a questa ricerca che toccate
Quale che sia diciamo la tua collocazione rispetto all'assoluto
Non non ti puoi acquietare
E io credo che Luciano ci dia un una buona vuol sentirlo dire certe anche quando nomina coloro che sono portatori di domande più stringenti più ritmico e più efficaci
E io penso che non sia un caso che sono le donne a prendere la parola in un passo secondo me molto intenso
Vidi tutte le donne vicine come sorelle staccarsi dagli uomini
Non può più spostarsi il tempo della dissipazione disse ho detto appunto le donne
Ecco e con loro e con loro
Il portatore di dolore e di sofferenza
In tutte le parti latitudine del mondo
E quindi in qualche misura la possibilità di poter interpretare questi dolori con particolare intensità
Del carcerato
Che rinvia alle parole del Giuda
Io penso che questa questa modalità di ricerca
Ci aiuta a capire che la politica del nostro tempo non può essere semplicemente la politica
Sia risponde quotidianamente acciocché l'agenda gli detta perché quell'agenda è un sostanzialmente multa rispetto al dolore grazie
Che adesso a Luciano Violante rispondere alle alle tante domande che abbiamo posto sul suo libro già già pieno di
Di domande ed interrogativi quindi su sul male e sulla sulla politica
Sulla guerra sugli uomini sulle radici del male sul su su come come riuscirlo a restare sul silenzio era eloquente di Dio e su e sulla possibilità di di prendere un dialogo con Dio tra gli uomini
Innanzitutto mi devo scusare per
Il ritardo con il quale sono arrivato c'è la concomitanza anche di impegni di lavoro che viene impedito di essere puntuale vi chiedo scusa
Ringrazio davvero tutti quanti voi
Egli ringrazio tre persone che non sono da questa parte del tavolo
Una è Sonia Bergamasco che ha letto pezzo relativo Giuda
E che
Sì c'è recitato cantato Luca non so recitato un altro pezzo inciso elaborazione di questo pezzo su ordine il bambino di aprirsi e che è stato musicato Luca Lombardi e musicato quasi tutto questo
Questo testo
Sono grato anche Luigi e e Giuseppe Bertolucci che ha letto una prima stesura e mi disse una cosa ci vuole un io narrante in questo testo
C'ho messo un po'tre anni a capire questo questo io narrante e qui mi è sembrato potesse perché il testo avuto varie vicissitudini manipolazioni naturalmente ci lavora da una decina d'anni
Non continuativamente fatto le altre cose nel frattempo ma
E mi è sembrato ecco le lettere fosse l'io narrante possibile
E quindi ho pensato che lui racconta se questo contro si padre carcerati anche qui sono grato ai detenuti del carcere di Livorno
Perché allora arrivato tra le mani una precedente stesura
E uno di questi detenuti si chiama Mario Tuti un assassino
Condannato all'ergastolo più volte poi profondamente modificato si dentro
Ci siamo detti io lo cercavo quando facevo l'antenata svolge un'altra professione lui cercava me per motivi come dire
Diverse e per fortuna non ci siamo trovati allora sotto che fortuna nemmeno trovato né ci siamo incontrati circa vent'anni dopo
No trent'anni dopo in carcere
E di e l'ho avuto l'idea di insegnare questi ragazzi a recitare ragazzi e ragazze recitare questo testo
E proprio che non era questo che avete voi era un altro e di di mente ridiede carcerati come coloro che sentono il male
Che gli assicurò che sentire questo testo recitato da ragazze nigeriane albanesi romene russe e ucraine da ragazzi moldavi indiani
Colombiani
Albanesi e un'altra lingua perché non è nostra lingua
Però resterà Nicoletta fu detta fuori del contesto allora essendo la lingua decontestualizzata ti dà un'idea come dire più diretta di quello che mi era sembrato di di poter dire quindi sono sono grato sono nato anche a voi
Oltre naturalmente che a voi tre rete
Fausto si è precipitato all'aeroporto Linate Bruxelles oggi tu stesso Paolo tutti si distacca torrette cose
Andrea avuto la cortesia di così approfonditamente reggere con la sua cultura questo testo allora io qui ho pensato questo che Dio nasce per separazione dal male
E
Nasce per opposizione al male pensiamo ai buchi neri della della fisica come se qualcosa in questo buco Negro avesse interrotto il processo di logoramento e TA assorbimento e si fosse opposto
E così
Mi è sembrato di poter pensare che io Adda dentro di sé il male il problema suo liberarsi
E da solo non ce la fa e bisogno degli uomini
E ma che gli ho mi hanno infatti a un certo punto si dice male non è dentro e attorno e quindi siamo circondati
Perché questo beh io pensato una cosa che devo dirvi quando
Ciò qual è l'immagine e la fotografia che terranno quelli che tra vent'anni penserà nei nostri tempi per identificare i nostri tempi
Quale fotografia che cosa
Se gli ho pensato che quando vediamo la bambina fotografia del bambino ebreo che esce dal ghetto di Varsavia quello con la coppola e le mani alzate con i tre tedesco quindi punto il fucile alle spalle
Ne abbiamo lady ad un luogo di un conflitto di una situazione sappiamo che cos'è dove quando vediamo la fotografia di una detenuto di Mauthausen o di Hafiz o di Ravensbrück rotonda dilatarsi doc
Possiamo cogliere
Anche lì un luogo in conflitto una una tensione un momento spero storia
Qual è la fotografia che rappresenta può rappresentare meglio di qualsiasi altro gli anni che stiamo vivendo io temo che siano fotografia di un corpo
Possiede corpo Della Bambi Abdeslam portata in braccio dal padre
E non so se avete presente la fotografia del torturato iracheno sulla scatola di cartone col cappuccio gli elettrodi appiccicati
O la fotografia di dei sequestrati di uccisi sgozzati dei terroristi iracheni si possono scegliere però se guardiamo tutto seguiti c'è anche la fotografia della
Dei migranti che muoiono nel Mediterraneo
Ci sono tante fotografie di corpi di corti usati venduti comprati mercificata di torturati violentati insomma e quando la fotografia di un tempo e questa vuol dire che sta avvenendo drammaticamente a Galle propria del male di cricket che rapporto abbiamo nel colmare e qui c'è la questione della politica che diceva Fausto
Su cosa possiamo cosa si può fare insomma o possiamo soltanto certamente guardarlo o qualche volta se stessimo produttori inconsci di quello che sta accadendo
Naturalmente nessuno risolve da solo questi problemi perché sono però
Mi è sembrato insomma di riflettere su queste cose hanno detto dopo un periodo in una sul libro
Io ho trovato questo insomma sostanzialmente che Dio vive le difficoltà del male coi naturalmente il ognuno la sua idea di queste cose non non ha senso andare oltre
E così via però sono lieto che Fausto abbia colto la cosa che la donna sono le donne quelle che hanno la chiave dell'uscita dal diciamo dall'incertezza dal dubbio dalla dalla sterilità
Quando le donne dicono che è finito il tempo della dissipazione io davvero perché penso che la dissipazione siano degli elementi del nostro tempo stiamo perdendo un sacco un sacco di occasioni di possibilità di fax
E chi se ci guardiamo indietro quanto quante cose che si potevano fare non si sono fatti e si potevano fare
Quanta quante costruzioni non si sono messi in piedi che si potevano fare forse e tutti tengano questo senso
Ma oggi e in questo senso la di della dissipazione e ancora maggiore perché dall'altra parte c'è la distruzione
E quando il vento dice che vuole sentire i suoni di macchine che costruiscono insomma
Ho cercato di rendere quella come opposizione alla alla alla dissipazione
E di hanno detto tutti mi ha preceduto ha parlato molto bene la questione del silenzio di Dio perché poi
In un'altra presentazione nessuno ha mai chiesto ma quindi lei crede in Dio scusi questo non
Ma non è qui la questione i gli queste domande in genere non si deve rispondere frutta abbiamo già parlato una volta tricolore insomma conversazione
Credo però che
Se riusciamo
Sono rapporti qualche domanda che vada al di là del del contingente
Forse riusciamo a a darci una mano
A frenare la dissipazione a trovare sinergie ai Ditteri solitudini sono questo un po'la questione che abbiamo credo che abbiamo davanti
Il testo non è nato insomma sto futuri tante elaborazioni avevo una certa perplessità utili sinceramente repubblicano perché facciano il mestiere che faccio mi sembra un po'ridicolo devo dire pubblicare
Questa cosa poi ho deciso di farlo
Sono grato anche Roberta Russo che
Lavora per tra la casa editrice che molto spinto ma anche mai conto aiutato
In questo lavoro ringrazio tutti
Quindi spero che se qualcuno ci sono due modi di leggere o cose di questo genere o leggerla ma Pacentro l'altra
Quattrini eleggere un pezzo ogni tanto e solo quando capita
Mica capitato anche a me di leggerlo o comunque di ascoltarlo mentre recitava
Sonia
Bergamasco e mi è capitato o ascoltando voi di pensare ad altre cose somma seri se riusciamo
Nei limiti che ciascun Dounia veramente vedere in che termini si può superare il meccanismo della dissipazione che ci sta attorno
Io credo che questo che
è una cosa che può servirci sono possibili a tutti senza pensare di fare grandi cose et peso quella fine che ci sia un rapporto tra qui sono d'accordo con Fausto
Tra la politica le questioni dell'etica
Il guaio che c'è troppa politica nell'etica epoca etica nella politica questa un po'il
Problema ci troviamo tutto qua ci sono i fronti
Se se potesse esserci di essere contrario serve un po'meglio insomma usciremo forse ad uscire
A vivere meglio e comunque
Io credo che molte volte Andrea ha detto la tradizione ebraica cristiana e giocato molto su questo su questi due temi
E io credo che qui c'è una delle chiavi per reinterpretare il mondo che stiamo dicendo
Perché il divorzio tra cui BTP di approcci chiedo che avesse associato a causa di enormi ed altri mali enormi compressioni
Non so se si riuscisse a ridare una lettura del mondo che ci riporti ad una unità
Delle dei grandi pensieri meno tristi sì compreso quello quello islamico naturalmente io credo che questo ci aiuterebbe anche superare alcune difficoltà dei dei tempi che stiamo vivendo ringrazio molto e vi chiedo scusa