La pratica del Buddismo in Occidente

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale va ora in onda la trasmissione sul buddismo curata da Manuel calze in studio Roberto Mander
Oggi ci occuperemo di una delle esperienze in campo sociale più interessanti tra quelle maturate in ambito buddista ossia alla alla nascita dello zero hospice a San Francisco in California
Parliamo dello zero hospice perché è un'esperienza estremamente ricca e stimolante da molti punti di vista
Lo Zen hospice nasce nel mille novecentottantasette Q principalmente perché si tenta di dare soluzione a un problema di quelli burocratici parata che appaiono paradossali cioè i barboni senza casa
Di San Francisco non possono ricevere assistenza medica nemmeno in fase terminale di vita perché non hanno una residenza anagrafica
E allora presso il Centro Zenden alcune persone cunicolo volontari mossi e ispirati da Frank costa sei Ski iniziano a come dire a fornire un indirizzo legale a questi senza casa e allo stesso tempo a prendersi cura di loro
La cresta pause composta di cinque stanze
Per altrettanti malati supportati da una rete di volontari che forniscono anche assistenza domiciliare
Nel mille novecentonovantotto un medico un primario della Cuna Hospital che uno dei più grossi ospedali degli Stati Uniti Stati Uniti un ospedale geriatrico di circa undici mila posti letto
Offre questa struttura dello zero hostess la possibilità di occuparsi di un reparto con ventotto posti letto quattordici per uomini e donne
Quello che colpisce è che in questo reparto viene si rispecchia per intero la realtà socio economica di San Francisco persone di delle più diverse etnie delle più diverse condizioni trovano
Un ambiente tranquillo un ambiente caldo un ambiente confortevole in cui
Affrontare diciamo la fase finale della loro vita
L'esperienza prosegue fino ai nostri giorni ed è sicuramente di esempio a numerosi altri hospice negli Stati Uniti
E anche per il nascente movimento ormai direi fortunatamente abbastanza radicato anche in Europa e anche nel nostro Paese
Offre in Costa Cesc e tra l'altro viene regolarmente in Europa soprattutto in Francia in Germania in Italia da diversi anni per condurre sia corsi di formazione che ritiri di meditazione
Ma io direi ora di mandare in onda proprio l'inizio di una breve discorso di fra in Costa sesti per sentire proprio dalla sua voce come presente a questo tipo di lavoro
E il senatore stesso cui sei Telesio Withoos trasporti hanno esploso Quito vinse il giusto
Non ci sull'Imu e King questo quindi stiamo in ha mosso Bocchino malissimo
Amore cinque umanamente Ender insegnano ma è una sola utenza in Consiglio
Annui ormai ovunque
E infine a stare
Allo zero hospice dice Franco stasera Ski diciamo che non c'è vero servizio sono se non sono servite entrambe le persone
Quando lavoro davvero con qualcuno che sta morendo lavoro anche su me stesso osservo la mente e mi rendo conto di come il cuore si apre e si chiude
Sono consapevole del mio stesso dolore e della paura di morire e poi prosegue in questo modo inizio a capire che la sofferenza dell'altra persona e anche la mia
Al centro Zeman quando si insedia un nuovo abate si svolge una cerimonia ed è un rituale molto bello che coinvolge l'intera comunità dei praticanti
Durante una delle ultime cerimonie uno studente chiese che cosa mi può o insegnare la pratica spirituale nel servizio agli altri
E in tipico modo Zeme L'Abate rispose quali altri servite stesso ma lo studente insistette
Come faccio a sapere come servire a me stesso e naturalmente L'Abate rispose prenditi cura degli altri
Ecco direi questa forse la presentazione migliore per entrare direttamente in contatto con questa straordinaria esperienza esperienza di apertura di ascolto
Di compassione cioè del soffrire insieme dello stare con dello stare insieme nell'accompagnamento nelle alle persone in fase terminale
Ma diciamo in questa trasmissione le cose da lire sarebbero senz'altro molte
è un tema sul quale siamo già intervenuti in passato e che sicuramente riprenderemo anche in futuro io vorrei oggi proseguire la trasmissione con il con una intervista che facemmo alcuni anni fa fra in Costa sei Ski
Interrogandoci proprio sulla qualità della meditazione
Nell'assistenza ai malati terminali cioè in che modo la pratica della meditazione buddista era di supporto e di aiuto a questo tipo di impegno uso sociale sicuramente di primissima linea
Quindi leggero adesso alcune delle domande soprattutto le risposte che chiede fra in Costa Cesc in questa intervista
Come sei arrivato a coniugare la meditazione e l'assistenza ai malati terminali
Che cosa ci ha portato a realizzare questo progetto ecco ricordo ho ricordo faccio un breve inciso che Franco Stasi Ischia punto aveva precedentemente una lunga pratica di meditazione di ritiri di periodi passati in rettili ai eccetera
E così risponde abbiamo iniziato con un'idea molto semplice nella pratica della meditazione le persone sviluppano quella che io chiamerei la mente che ascolta
La capacità di ascoltare molto intimamente la propria esperienza
Mi è sembrato che ci fosse un accostamento naturale tra coloro che stanno imparando ad ascoltare e coloro che hanno bisogno di essere ascoltati almeno una volta nella loro vita
Abbiamo iniziato così molto semplicemente
Per accompagnare le persone che muoiono dobbiamo includere noi stessi nell'equazione
Dobbiamo investigare ed esplorare la nostra relazione con la situazione in atto in modo da poter essere di aiuto
Se non abbiamo fatto questo tipo di ricerca allora le persone che stanno morendo sapranno che stiamo solo cercando di indovinare mentre diciamo di capire
Una delle esperienze basilari con cui entriamo in contatto attraverso la meditazione e quella della in permanenza
Ossia realizzare che tutto cambia ogni pensiero va e viene e così ogni relazione ogni amore
Quando capiamo profondamente tutto questo dentro di noi nel cuore allora capiamo che la morte eh nella natura di tutte le cose
E temendo la così vicina sulla punta delle dita cominciamo ad apprezzare il fatto che la morte sia la nostra consigliera e che sia lì vicino a noi per aiutarci per informarci ecco perché tutte le tradizioni spirituali che conosco ci ricordano in un modo o nell'altro
Di vivere accanto alla morte per realizzare la precarietà della nostra vita e per raccoglierne la preziosità in modo da non perdere neppure un attimo
Per me essere vicino ai morenti e questo è uno dei punti centrali in tutto l'insegnamento di Franco stasera Ski dice punto per me essere vicine morenti e la cosa più vitale che io possa fare essere con la morte vivere pienamente la propria vita entrare in contatto con la pienezza della bellezza della vita per me è un lavoro di grande soddisfazione
Sicuramente sono affermazioni che possono lasciare interdetto sbalorditi più di un ascoltatore ma appunto proviamo ad andare avanti in questa nella lettura di questa intervista
La domanda successiva
è la seguente al giorno di oggi al giorno d'oggi non sia una grande familiarità con la morte si tenta di nasconderlo
Cosa rispondi a chi ti chiede perché investire così tante energie a così tante risorse per assicurare un'assistenza medica ai malati terminali
E Frank risponde
A volte io vedo il problema il contrario vedo cioè quanta energia viene sprecata per evitare tutto questo
Negli Stati Uniti si investono molti soldi per gli ultimi sei mesi di vita delle persone per cercare di allontanare il problema
Si allontanano gli anziani si spendono milioni nell'industria dei commis mettici per apparire giovani anche quando siamo già nella bara è pazzesco
Sarebbe bello non vivere la vecchiaia come una decadenza e cambiare la pratica medica alla luce di come si deve vivere la vita
Assistere le persone che muoiono è un'esperienza incredibile avere l'onore di accompagnare le persone in un momento così unico e vulnerabile della loro vita e il miglior rinnovamento per la mia vita
Poter aiutare in quel momento ed essere testimone mi insegna a vivere
Nella mia esperienza accompagnare una persona nella sua morte è un beneficio per entrambi io la sì sto nel momento della morte e lei m'insegna a vivere
Vorrei aggiungere ancora qualcosa sulla medicina prosegue ossa sei Ski siamo portati a pensare che la morte sia un evento che riguarda la medicina ma non è così
Non è un evento che riguarda solamente i medici perciò non possiamo affidare solo a loro questo compito
Morire è una questione relazionale si tratta della relazione che si ha con se stessi con le persone che si amano con Dio o con colui al quale noi pensiamo di affidare le nostre ultime speranze
Così chiunque si occupi di accompagnare un morente
Beve facilitarne le relazioni ed entrare in una totalità
Bisogna offrire il meglio che la medicina può dare per quanto riguarda il controllo dei sintomi ma non si può guardare alla morte solo come un evento clinico
Forse a questo punto bene descrivere che cosa sia veramente l'hospice si tratta di un metodo di cura per persone generalmente negli ultimi semiti i sei mesi di vita che enfatizza soprattutto le cure palliative focalizzandosi principalmente sul benessere del paziente assicurandosi che ci si occupi della sua sofferenza e che i sintomi vengano curati
Ci si prende cura non solo della malattia ma dell'uomo con le sue emozioni dei rapporti con la sua famiglia delle sue esigenze esistenziali spirituali
Questo avviene lavorando in squadra con medici infermieri assistenti sociali volontari i ministri di culto cerchiamo tutti insieme di sostenere le persone e le loro famiglie
è molto importante sia il paziente sia la famiglia
Di solito interveniamo negli ultimi sei mesi di vita ma a volte simile persone si fermano solo qualche giorno oppure più di un anno dipende ecco un un capitolo interessante sarebbe senz'altro da approfondire sarà sarebbe sarebbe quello della formazione del training che appunto i volontari e tutto il personale l'équipe medica e pare medica che lavora in questo tipo di strutture
Attraversa cioè
Anche come avvengono le modalità di relazione all'interno di questo gruppo di di di lavoro ed impegno
E quindi la grande attenzione ovviamente che viene data la grande enfasi che viene posta sulla qualità e la capacità di ascoltare
Ma riprendiamo con l'intervista
La presenza di un progetto come quello dello zero hospice influisce sull'atteggiamento delle persone produce secondo te dei cambiamenti
Franco stasera Ski risponde spero che il progetto dello Zenit hospice posso avere un'influenza al di là delle persone che entrano in contatto diretto con il Progetto
Credo che tutte le volte che la compassione si attiva ed entra nel mondo circola in cerchi concentrici
Più specificamente penso che a livello di educazione possiamo avere un forte impatto vorrei fare un esempio
Ha un sito a un seminario che abbiamo organizzato ha partecipato la dottoressa che ci ha raccontato che uno dei suoi compiti in ospedale era quello di girare nere parte di notte verificare i decessi dichiarare la morte dei pazienti
Ci raccontò che quando stava lì che questo stava alimentando il lei un senso di cinismo e di esaurimento si chiedeva se voleva ancora fare il medico
Quel lavoro le aveva fatto perdere il contatto con la sua parte umana e dunque voleva smettere
Io le consigliai di conto di rapportarsi ai suoi antenati al suo lignaggio di provenienza i medici sono gli eredi degli sciamani dei guaritori dei filosofi greci e le consiliari di riferirsi di riferirsi a loro per trovare un sostegno quando si avvicinava letto del paziente il suo camice era la veste cerimoniale c'era un modo diverso di accostarsi alle persone
Apprezzo il Consiglio ma non decise niente dopo alcuni mesi da un altro amico venni a sapere che la donna era tornata nel gruppo di supporto e aveva spiegato che cosa le era successo
E di come ora si prendeva cura dei pazienti
Si avvicinava a loro portando con sé una piccola scatola e quando entrava nella stanza apprestava un piccolo altare accende una candela e poi un Ceva con dell'olio la persona che se ne stava andando la baciava augurandole buon viaggio e rimaneva poi vicino alla famiglia questo è il modo in cui ora fa il suo lavoro
Non sappiamo quale sarà il valore dei nostri atti nel futuro ma spero che l'influenza dello zero hospice si farà sentire in un modo che neppure io conosco
Proseguiamo ancora con questa intervista un ultimo passaggio
E quindi in particolare appunto al legame tra la meditazione il buddismo e l'accompagnamento ai malati ai ai morenti e malati terminali
Dice Franco Stasi rischi per essere in grado di curare bisogna arrivare vicini al centro e un lavoro che richiede grande intimità non si può fare non si può farlo restando distaccati
Perciò ci dobbiamo avvicinare molto questo significa che dobbiamo avvicinarci anche molto hanno gli stessi cioè entrare in un territorio che ci può spaventare molto
La resistenza entrarvi blocca la compassione e ci porta sforzarci affinché la situazione sia diversa da quella che bisogna volere interrare in questo territorio ricercare insieme alle persone che soffrono e fare di questa ricerca un ponte di empatia per lavorare insieme
Ed è solo in questo modo che possiamo entrare in relazione negli Stati Uniti si usa l'espressione calore professionale per riferirsi all'atteggiamento dei medici che sembrano avere compassione ma in realtà sono solo comprensivi
Così non si guarisce bisogna essere vicini e rischiare di spezzarsi il cuore
La pratica della meditazione
Ci mostra come fare la ricerca ci dà gli strumenti per esplorare la nostra vita interiore perché solo così riusciremo a capire che cosa può servire a un altro essere umano di fronte alla morte
Ecco perché secondo me esista una relazione molto stretta tra la pratica della meditazione e il prendersi cura
Nello zero hospice chiediamo a tutto il nostro staff volontari di praticare di fare la loro pratica spirituale di meditazione come ricerca personale
L'opera lo chiediamo perché crediamo che possa aiutare a trovare un equilibrio e una maturità che sono essenziali se si vogliono incontrare i bisogni delle persone che muoiono
Per questo tipo di lavoro bisogna avere una certa dose di stabilità emotiva così da non perdersi nel dramma del morente bisogna essere presenti fiduciosi e solidali
La pratica della meditazione ci aiuta a sviluppare queste qualità
Durante la meditazione nello stare seduti la vita interiore si manifesta anche nel suo dramma ma tutto ciò che dobbiamo fare e riuscire a non lasciarci trascinare a destra e a sinistra dalla corrente
Quando sediamo vicino morente ci troviamo di fronte la stessa situazione c'è la paura la sofferenza la depressione
Però il praticante rimane calmo senza perdersi nell'esperienza così da poter essere veramente di aiuto e di assistenza al morente queste sono le qualità che cerchiamo di sviluppare
Ecco vedete bene anche da queste poche righe che abbiamo letto da questa intervista che non si tratta assolutamente di una struttura di tipo confessionale cioè coro gestita condotta da buddisti per altri buddisti le persone che appunto USA noto che vengono ospitate nelle due strutture gestite da Rosanna hospice assolutamente nulla spesso assolutamente nulla sanno di buddismo né nulla sapranno mai
Quello che conta e appunto usare alcune tecnica alcuni strumenti che la tradizione buddista offre per sviluppare queste specifiche qualità e questo credo che sia lo abbiamo già detto varie volte in altre trasmissioni è sicuramente uno dei contributi più veri
E più ricchi che l'insegnamento del botte lei che l'insegnamento buddista posso dare al mondo di oggi al mondo occidentale ma non solo al mondo occidentale perché presente in questo campo specifico dell'assistenza ai malati terminali non è che o dei morenti in genere non è che la situazione in Oriente sia diversa al di là di un atteggiamento culturale ovviamente che è assolutamente
A nulla a o molto poco a che vedere con quanto succede in Europa e soprattutto in particolare negli Stati Uniti
Quindi ecco e son proprio queste qualità della compassione in azione come usava dire un altro noto insegnante
Di meditazione la compassione in azione
Ecco questa capacità di stare vicino di stare con me di accompagnare
Di accettare le cose così come sono ed evitare di aggrapparci maniera compulsiva atti ciò che la nostra mente ci suggerisce su come le cose invece dovrebbero essere
Ecco le cose sono così come sono e se noi saremo in grado di lasciare
Stare le cose così come esse sono forse troveremo quell'aperture quello spazio appunto per incontrare noi stessi e soprattutto per incontrare negli stessi nell'incontro con l'altro
Leggo solo un'ultima in chiusura di trasmissione un un la conclusione di questa intervista che appunto facemmo alcuni anni fa con Franco stasera Ski
Lui concludeva con queste parole il modo in cui possiamo aiutare a guarire e prestare una grande attenzione
E come esseri umani abbiamo questa grande capacità ecco qui ribadisce che non è un compito specialistico di medici di psicologi tutte figure professionali senz'altro indispensabili per supportare per rendere tollerabile diciamo il dolore ma c'è una qualità umana che tutti possediamo e che ci rende e tutti quanti noi in grado di accompagnare un morente
Questo e quello continua Franco stasera Ski queste quello che possiamo fare gli uni per gli altri
In America nei negozi di roba usata nei vestiti di seconda mano c'è una targhetta sui vestiti che dice esiti s'vuol dire così come non c'è garanzia a volte c'è una macchia un piccolo buco in quel vestito di seconda mano dovremmo girare con addosso delle piccole etichette con su scritte queste parole ti prendo così come sei
Il più bel regalo che possiamo fare una persona che muore e accettare la sua esperienza totalmente così come qualunque cosa
Così come scusate qualunque sia la sua faccia
Coppo se lei possiamo terminare qui per oggi la trasmissione
Mi auguro appunto di poter tornare su un tema così cruciale per ogni essere umano anche in prossime trasmissioni un saluto quindi ancora tutti gli ascoltatori di radio radicale