"Radio Carcere" rubrica di informazione sulla realtà carceraria e sui diritti della persona detenuta

Dall'abitacolo italiano il tribunale
Trentacinque del codice di procedura penale
Già
L'appello di Palermo seconda sezione
Dal cinque aprile mille novecento
Buonasera e ben trovati all'ascolto di radio carcere da parte di Riccardo Arena iniziamo questa puntata di Radio Carcere
Dando immediatamente una notizia infatti noi di Radio Carcere siamo venuti a conoscenza che da lunedì diciotto luglio è iniziato in diversi carceri italiani uno sciopero della fame una lotta non violenta finalizzata a chiedere a questo Parlamento di approvare un atto di clemenza al fine di riportare la legalità ovvero il rispetto della legge
All'interno delle carceri italiane carceri che ospitano lo ricordiamo sessanta mila persone detenute un record storico mai così tante sono state le persone detenute
Nelle carceri italiane carceri che possono contenere in teoria soltanto quarantadue mila
Persone vi informiamo anche dell'Elenco degli istituti di pena che sono coinvolti
In questa
Nuova lotta non violenta insomma da lunedì diciotto luglio hanno iniziato uno sciopero alla fame a oltranza le persone detenute nelle carceri di
Augusta Benevento
Teramo lanciano Carinola Cassino
Trapani Avellino Poggioreale e Potenza
Questo dunque il bilancio delle persone detenute nelle carceri italiane che hanno aderito a questa nuova
Stagione di lotta non violenta perché di radio carcere continueremo certo ad informarvi possiamo anche dirvi che i radicali stanno discutendo e presto ve lo comunicheranno
Nuove forme di intervento su quello che sembra un potere sovrano dello Stato abbandonato come appunto la giustizia penale ed il carcere
Non è questa sera a Radio Carcere cercheremo di cogliere un aspetto di questo tremendo sovraffollamento che c'è nelle carceri italiane perché se vedete è facile dire sono sessanta mila sono troppi
è è più difficile andare a vedere come questo sovraffollamento poi si traduca nella realtà di singole celle
Ecco allora che noi di radio carcere questa sera abbiamo pensato di documentarmi la realtà
Di una cella di un carcere del sud forse i carceri più abbandonati e questa sera attraverso la testimonianza di Domenico riusciremo a capire quella che è la realtà
Del carcere l'Ucciardone
Di Palermo ma prima di ascoltare la testimonianza di Domenico cerchiamo di capire quale area la realtà delle carceri siciliane
Vinti sei sono gli istituti di pena in Sicilia costruiti per contenere quattro mila e quattrocento persone
Oggi invece nelle ventisei carceri siciliane ci sono circa sei mila persone ovvero due mila in più siamo anche in grado di darvi
Dei Piccoli spaccati di piccoli flash su come e si distribuisce questo sovraffollamento nel carcere gli augusta che potrebbe contenere
Trecento venti persone ce ne sono cinquecentonovantacinque nel piccolo carcere di Caltagirone che potrebbe contenere settantacinque persone
Cioè sono centottantacinque
Nel carcere di Catania Piazza Lanza che potrebbe contenere duecentoquarantuno persone ce ne sono trecento ottantasei
Nel carcere Pagliarelli di Palermo che potrebbe contenere ottocentottanta persone ce ne sono mille quarantadue del calcistico accusa che potrebbe contenere duecentosessanta persone ce ne sono
Trecento novantaquattro e così via
Fino ad arrivare alla realtà del carcere l'Ucciardone di Palermo che cercheremo di rappresentare questa sera
In carcere che potrebbe contenere trecentocinquanta persone anche se il ministero dice ma non si capisce in base a cosa che ne potrebbe contenere di più dicevo in calce che potrebbe contenere
Trecentocinquanta persone e che invece oggi ne ospita
Più di settecento attraverso la testimonianza di Domenico da poco uscito dal carcere Ucciardone adesso capiremo meglio come
La drammaticità dei numeri
Si fa sofferenza della singola persona
I numeri
Detti così
Posso significare poco ma questi numeri
Che cristallizzano il dato del sovraffollamento delle carceri siciliane assumono un significato ben più importante se lo si va a confrontare con le singole realtà come quella del carcere Ucciardone di Palermo
Per le persone detenute del carcere
Ucciardone di Palermo la detenzione significa stare chiusi venti ore al giorno in una cella sovraffollata con un piccolo bagno tra topi e scarafaggi per queste persone detenute nel carcere Ucciardone di Palermo
Detenzione significa non poter lavorare non poter parlare con gli educatori non poter ricevere risposte della magistratura di sorveglianza per queste persone detenute del carcere Ucciardone di Palermo
Detenzione significa negazione del diritto alla salute e tante tante altre pene in più non previste in nessuna sentenza penale di condanna
Nel carcere l'Ucciardone di Palermo non si parla di detenzione si parla di prigionia
Domenico tue vissuto l'esperienza della detenzione nel carcere Ucciardone di Palermo vero e allora io ero l'ottavo all'Ucciardone è per prima cosa spirito Altea turca radio carcere un grazie affettuoso
Di tutto l'Ucciardone dei nostri compagni replica pentita la la proposta all'esterno perché è un problema sentire la vostra voce all'estero
Con con il tuo programma rivelato carcere o patentino tutta la nostra voce at siamo grati e preghiamo ecco Domenico quant'da quanto tempo si è uscito dal carcere io sono uscito da appena tre giorni fa ho parlato circa un anno
E dove tutto personalmente di tutto quanto sono le le gravi carenze soprattutto per surplus strutturale del
Del capriolo cervo quindi Domenico fino a tre giorni fa tu eri nel carcere Ucciardone di Palermo
Tu dal carcere spesso scrivevi a Radio Carcere
Tu scrivi spesso a volte le lettere sono arrivate a volte non sono arrivate
Quando sono arrivate le abbiamo lette certamente ci può raccontare la realtà della cella doveri detenuto realtà che c'è già deve allora le lettere
Le chiedo che mi parli solo delle celle che non hanno
Siamo con nove e dieci persone uno solo ha una sua stanzetta dove però andiamo a fare di ogni titolo dice Ti lascio immaginare un po'tutto
Ed è un grave un grave problema
E quindi siamo ancora al livello con i muri scrostati pieno di mercato scarafaggio a contatto ma gli armadietti sono interessati di tutta la Blatter ebbero i chiusini dalle torce fatiscenti perché noi non abbiamo non chiediamo dell'acqua calda né lei composte ma chiediamo soltanto dove il Polo parliamo a fa la doccia
Io stavo in un dico anche ma quattro persone due diritti dividevamo tutto quanto perché abbiamo venti ore chiuso abbiamo soltanto due ore al mattino e due ore d'aria
Da fare Happy lascio immaginare muri scrostati brutta un pochettino non l'abbiamo scritto in nessuna tenterà intera e non l'abbiamo scritto al mandato di cattura che che oltre le nostre pene che dobbiamo espiare dobbiamo fare in questo nuovo che è proprio di l'IPTV d'igiene di di sanità non non c'è proprio completamente
Nulla qui tu fino a tre giorni fa Eric detenuti in una cella del carcere Ucciardone in un cubicolo quindi una cella molto piccola ed eravate in quattro persone in quattro persone in una cella eccola
Dove ad andare sempre con il KGB uscivano dal dal chiusino scarafaggi quelli di scarafaggi volante vedevamo spesso dell'abito importatore ma purtroppo comprendere benissimo e con i tagli che il ministro al patto
E non si può appendere non si possono spendere sole prendere per la ricontrattazione ecco Domenico che cos'è il chiusino
Il chiusino è praticamente dove vadano affluisce l'acqua
Dalla fornisce l'acqua e nel nella stanza dove c'è il bagno e i due lavello per pulire i piatti atterra c'è un chiusino dove dove Vallacqua e quindi la spostò dalla dalla Public
E dal chiusino uscivano con circa la pagina ecco quante ore rimanevate chiusi impresa piccola cella noi praticamente a abbiamo Redentore riportiamo chiusi perché abbiamo soltanto due ore d'aria dalle nuove alle undici
E non possiamo scendere dopo le nuove perché feroce andiamo alle nove non possiamo più andare all'aria e poi dalle tredici alle quindici andiamo nell'aria di pomeriggio ed alta potremo sempre chiuso
Voi quindi rimane ematiche Singh cella per venti ore al giorno nel camion al giorno ecco facevano attività rieducative nel carcere Ucciardone
Attività rieducativa nessuna perché volevamo non avevamo all'epoca di di socialità non abbiamo da fare per socialità e né potevamo andare in altre il ordine nel sulla raccolta di rieducazione
Perché siamo sempre chiuse abbiamo delle chiuse non possiamo
Non abbiamo sociali parole abbiamo paletta non abbiamo né un nulla quanti educatori ci sono nel carcere dell'Ucciardone andiamo dove educatore
Un educatore nella nella protezione nella stessa sezione del quanti detenuti solo duecentottanta detenuti che ospita tutta l'occhio
Ecco parliamo proprio di queste pene in più che si patiscono in questa cella degradano carcere Ucciardone diciamo stavamo in un cubicolo qui in una cella piccola in quattro persone
C'è addirittura la scabbia adesso nel carcere dell'Ucciardone io credo che spiego subito perché proprio perché siamo pieni di extracomunitari
Noi chiedevamo primo noi li chiamiamo i padiglioni sarebbero Imatra affidiamoli di gommapiuma noi li chiamiamo nel nostro gergo lascialo Pioneer e abbiamo questi padroni che non si cambiano da da tre anni vi lascio immaginare come come sta aria delle prove le lenzuola quando abbiamo cambiato insomma si è rotto la macchina lavanderia siamo stati un merito tentando di lancio
La traccia la facciamo due volte alla settimana ad orari quindi sarebbe il lunedì la facciamo il mercoledì e libertino
Allora abbiamo terrigeni la polizia aveva ora noi parliamo che abbiamo la scabbia Mallard abbia risale nientemeno e tempi che io ero bambino quando sentivo parlare di Gabri ora temo nel due mila quattro
Per quanto riguarda il diritto alla salute del calcio inducendoli spesso ci avete segnalato di Carlo ma la Stalingrado riguarda la sanità l'Ucciardone si vanta di avere un centro clinico ha trattato vada la verità perché c'è un centro clinico abbastanza preoccupato ma un grande centro clinico
Ma non funziona per niente perché il ministero appaiato con i tagli della sanità ha bevuto risparmiare quindi cioè va in carcere e dire a ridere per una patologia diventa un problema
L'abbiamo soltanto un medico di guardia quando celebrando il medico di guardia
Per tutto il carcere Jaffel pronto per entrare l'ora nove soprattutto perché sono state pure dimezzate quindi ti lascio immagina abbiano avuto pure due morti in questo istante
Una qualche tema Petrone una loro valutazione due morti mortifere per mancanza di cure mediche compresi perché sono stati portati qui al centro clinico questo ragazzo la settima cultura e fotografato al centro clinico e Palermo
Ma effettivamente è stato messo nella lezione quindi non è stato messo intermedi al centro clinico
Il tempo abbia avuto questa crisi di attacco cardiocircolatorio
Che ha perso tempo il tempo per venire al medico il tempo che bisognava citofonato in infermeria ed è morto davanti ai nostri compagni detenuti che non hanno potuto soccorrerlo anche perché succede qualcosa che secondo il relatore devo andare al centro clinico che farebbe alla protezione ma tutto questo più perdere tempo perché non è che per intima mentre chi arriva
Do di chiamare l'artista intere lato intenderebbe citofonare deterrenza ce l'ha l'infermiere il Potenza c'è un ed è un grande problema
Chi è stato in carcere almeno una volta conosce questi tempi le antiche ci sta raccontando ma quanti anni aveva questa persona che è morta nel calcio il bar con da circa quarant'anni ragione ed è morto così
Veniva veniva dal carcere Pagliarelli ed è stato portato al centro clinico di
Il Palermo e quindi purtroppo è entrato entrato con il suo piede dal carcere uscito cadavere quindi è vero che se una persona detenuta in carcere sta male non ha i soldi rischia di di non curarsi è vero
Ma certamente cotoni son venuti i tuoi soldi fai una domandina per per le tue pastiglie per le tue cose esecutore di avere ai dei dei farmaci generici che ti sostituiscono la molecola del farmaco che tu chiedi ma poi ma questo potere Euan cattedre riesce ad averlo perché il centrale terrore firmare tutto
Qui si discute che gente che entra con patologie serie abbiamo fatto qui e grande battaglia inaugurati che sono entrati arrestata anche persone analitiche che sono ancora non so se c'è un paralitico tentato si può dire
E una settimana fa
Farà nella traduzione pratica restano gente che sono stati trapiantati e mancava addirittura Parma quanto il rigetto
Abbiamo dovuto protestare e anzi abbiamo trovato dei brigadieri che sono stati Aria di famiglia che che sono interessate hanno preso il fatto come personale ma
è un grave il problema fortunatamente a qualcuno lo scarcerano che vedono questa situazione effettivamente ma altrimenti Liguori o meno la risoluzione
Le fuori ecco Domenico cinque raccontare un aspetto Chimienti scippato prima cioè quello delle perquisizioni corporali che vengono effettuate nel carcere Ucciardone di Palermo dubito
Allora praticamente ci sono delle giornate loro vengono così e hanno le perquisizioni delle celle
Per questo la Rochelle avvengono che entrano alle otto e mezza circa del mattino mentre noi entro la guardia penitenziaria e ci esponiamo in tutto quindici tagliamo le mutande e calze tutto in uno due come come nostro Dio ce l'ha fatto
A questo punto facciamo la pressione
Facciamo la pressione perché mostriamo e querela appassionato alla discesa dei piegare le ginocchia ripetiamo l'arcinoto lasciamo la pressione
Accanto al punto a questo punto era lì da noi eravamo l'umiliazione che cosa c'entra questa perquisizione Coppola davanti davanti a tutti i nostri compagni e dobbiamo metterci in uno dei non non vedo non vedo il perché
Noi dobbiamo fare questo cioè non non vedo il perché noi dobbiamo subire questo Milazzo venissero tutti muti ma per che cosa pensiamo in carcere non abbiamo nulla dove sta perché mi devo spiegare tutto nudo da ora la produzione a quale scopo
Queste per cui questi ispezioni sono finalizzate a verificare se ci sono dei corpi estranei nel retto sostanziava ma quella del motoscafo sempre per capire quel polpettone come devo muovermi
Dove devono arrivare quel che porterà Marilù che coperta devono arrivare
Non abbiamo nessun contatto con una dopo il comma dovremo tutti morente perquisite tutte per testare le volevo ancora
Ecco Domenico vediamo un altro aspetto importante della detenzione che è rappresentato dal colloquio tra la persona detenuta il proprio familiare il nuovo regolamento penitenziario che dovrebbe essere esecutivo nel due mila e quattro prevede delle forme che agevolino il rapporto tra persona detenute proprio familiare tra queste formalità
E imposto ad esempio il divieto di qualsiasi mezzo divisorio durante un colloquio c'è nessun vetro come si vede nei film nel carcere Ucciardone come viene fatto il collo e allora proprio
Per quanto riguarda quello che ha detto tu della legge per molti temono gli efferati al muro difensore contro il vetro che ci separa dovremmo essere abbracciati dalla nostra pattuglia con io ad esempio con la mia poi con i miei bambini rompe io ti devo dire che all'Ucciardone non la deve ancora imbattuti
Difensore più arretrate
Sappiamo stare seduti come se fossimo a scuola seduti su una panca perché e l'assistente continuamente ci batte la chiave sul vetro per farci stare seduti
Quindi noi di tutto questa legge il penitenziario di ordine presentarono la Pravo completamente la noi abbiamo soltanto il nostro colloquio di un'ora possiamo tenerci con le mani con i vostri familiari perché i nostri figli li possiamo solo toccare con le mani
Possiamo abbracciate soltanto se ce lo concede la detenzione che cita il permesso l'assistente perché quel giorno l'assistente
Decide che debbono sarebbe vorrebbero pervenuta altrimenti quando cercava abbiamo la chiave battuta sul vetro come se fossimo dei bambini per la prima e l'eventuale sedute
Poi ma anche per la nostra immagine dignità perché noi lo speriamo a ad abbracciarci voleva tre mogli e in in in corso oscene noi definiamo toccando un abbraccio affettuoso con i figli e con la moglie normali
Per come tutta la gente farebbe va in porto completamente allucinatorie concede ci sono ancora i muri e le pratiche separavo la vetrata di alluminio concreto che separa e questo è quello che noi facciamo con perquisizione prima di entrare con perquisizione Peppo quando usciamo
Ecco il colloquio dovrebbe essere dello spirito della legge dovrebbe essere un momento in cui fa sentire meglio la persona detenuta dopo aver fatto un colloquio così sotto osservazione con il vetro divisorio dovendo chiedere sempre permesso anche per dare una carezza al proprio figlio come ci si sente
Lodando finiamola di quello che ho detto che aspettiamo una settimana perché RAI che in quel modo per le detenute pago perché aspetta per l'ora di colloquio
Come fosse un mero un'ora
Ci proviamo noi non ne facciamo trasparire fra noi compagni però ci sentiamo dentro un pochettino
Col magone dentro perché non abbiamo avuto modo di poter esternare tutto l'affetto che noi abbiamo nei confronti nostri familia noi siamo tranquilli rispetto alla Camera e lo facciamo trasparire nulla perché tu sai la famiglia andandosene ed all'esterno deve avere il detenuto il proprio caro detenuto tranquillo manutentori noi sappiamo poi come dell'obiettiva potere da potere spiega un'esperienza che bisogna viverla per poterlo appena io non non le posso sperare così
Quel vetro quella severità
Certo non aiutano piano proprio
Indietro
Uno degli scopi di radio carcere è quello di dare un nome alla alle sofferenze che impartisce detenuto ignoto ovvero quella persona che in carcere che non hanno mai non non doveva la fama non ha la fortuna di andare a finire sui giornali ma patisce nel silenzio dall'anonimato le conseguenze nella illegalità del non rispetto della legge chissà quante persone nel caso l'Ucciardone possono essere chiamate con il massimo rispetto persone detenute ignota
Ma recato ce ne sono parecchi purtroppo RAI molta gente ignorante molta gente va all'in carcere non Kyle per tornare quello che hai ce ne sono parecchi parecchi soltanto che noi cerchiamo le persone che vi sia un pochettino più preparati un pochettino più cerchiamo di fare sempre accampato in queste persone e li cerchiamo sempre di tenerle vive perché altrimenti lei sa meglio di me qualche persona battendosi è la fine di caratura di suicidarsi
Se il loro ripeto a dire siamo sempre gratuite a radio carcere perché appunto come come ti dicevo all'inizio soltanto comunque Frank
La voce forte di potere magari al più presto farla sentire ai nostri politici come avete sempre no
Si arriverà a dire anche di questi persone come richiami tu in anonimato soffrono c'era un grazie da parte dei loro e io mi faccio un referente
Di tutto questo
Domenico questa sera Radio Carcere la voce verrà sentita
Dai tuoi compagni di detenzione della sesta sezione del carcere Ucciardone ti puoi rivolgeva loro chiaramente ma mi devo con loro intanto completando appena completando aspetto ribadito a tutte
E poi cosa andrà a loro di tenerci sempre in contatto col mondo esterno ed il proprio tutti i nostri problemi
Perché noi dobbiamo piene di umanità piani nell'altruismo verso gli altri
E questo come da promessa fatta io lo faccio da tutte le compagnie dottor Peter Perosa entrambi assieme a Brian combattere per tutte ricca ingiustizie nella giustizia come ha definito il mio caro compagno detenuto che mi disse un giorno di Domenico di noi abbiamo l'ingiustizia la giustizia
è questo lo spazio di radio carcere che di richiamo alle lettere che le persone detenute nelle carceri di tutta Italia
Scrivono a noi
Di radio carcere queste lettere scritte su fogli sgualciti magari con una calligrafia incerta sono per noi di radio carcere delle prove
Dei documenti che testimoniano con chiarezza e in maniera inequivocabile
Come l'illegalità si manifesti nelle celle che compongono le carceri italiane
Anche questa settimana sono arrivate tantissime lettere a Radio Carcere
Alcune delle quali tra l'altro ci annunciano l'inizio di una nuova stagione di lotta non violenta all'interno delle carceri italiane lotta non violenta finalizzata ad accompagnare questo Parlamento che sembra distratto
A discutere ad approvare un provvedimento di indulto
Che riporti la legalità all'interno delle sovraffollate carceri italiane lo ricordiamo carceri
Che oggi ospitano sessanta mila persone detenute
Carceri che potrebbero sulla carta ospitare soltanto quarantadue mila cinquecento persone oggi ne detengono sessanta mila si parla di record sì un record un record di inciviltà
Ci scrivono Mario ed Enrico dalla sezione di alta sorveglianza del carcere opera di Milano
Caro Riccardo una volta tanto ti scriviamo per informarti di una cosa positiva avvenuta qui nel carcere opera di Milano B era ora direbbe qualcuno
Infatti il direttore del carcere il dottor Fragomeni
Ha stabilito che fino al trenta settembre
Anche le celle dell'alta sorveglianza saranno tenute aperte
Certo c'è ancora molto da fare qui nel carcere opera di Milano
Medie esempio come un solo direttore possa migliorare la vita di tanti detenuti
Sarebbe opportuno che altri direttori prendessero esempio dal dottor Fragomeni venne Girelli calcio non possiamo che essere lieti per questa decisione del dottor Fragomeni che tanto abbiamo intervistato più volte qui
A Radio radio carcere
Gennaro dal calci di Secondigliano caro Riccardo come ben sai sono gravemente malato di cuore
Già nel luglio del due mila e tre quando ero detenuto nel carcere di Poggioreale e mi un infarto e sono rimasto agonizzante in cella per ben tre giorni
Prima che mi ricoverassero in ospedale
Mi diedero per morto ricordi cacciatore ricordo
Dopo un certo periodo passato in detenzione domiciliare dopo potuto curarmi mi hanno rimesso in carcere qui a Secondigliano
I medici dell'ospedale prima di entrare in carcere mi dissero che avevo bisogno di cure specifiche
Sia per i miei quattro by pass che per l'enfisema polmonare purtroppo qui nel carcere Secondigliano non vengo curato
Mi danno solo dei tranquillanti e una minima parte delle medicine che dovrei prendere
Io caro Riccardo sono preoccupato perché ogni giorno sento che il mio cuore non va e temo che mi vogliono far morire qui dentro
Il tribunale di sorveglianza di Napoli
Anche se c'era il parere favorevole del pm dei medici Alda mia detenzione in ospedale mi ha rigettato la richiesta dicendo che il carcere di Secondigliano è attrezzato per curarmi
Ma questi giudici sono mai entrati nel calcidese Condi diano
Ti saluto con stima
Gennaro Gennaro grazie per questa tua lettera io per il momento non dico altro ti chiedo soltanto di autorizzarmi a diffondere anche il tuo cognome
In maniera tale che teme una volta di più possa rappresentare per noi un caso concreto come vi abbiamo un nome un cognome di una persona che è in carcere e che non viene e che non viene curata quindi fammi sapere nei modi che sai se posso diffondere anche il tuo cognome
Doris Giuseppe e Claudio dal carcere di Pordenone Caro Riccardo ti scriviamo anche se sappiamo che è la realtà del carcere di Pordenone e magari migliore di tante altre
Ma anche qui tante cose non vanno devi sapere greca ci Pordenone siamo in circa settanta detenuti e non mancano cosa strana educatori psicologi e medici interessante
Ora anche se queste figure sono presenti fisicamente in carcere manca la loro volontà ad aiutarci e noi ci sentiamo presi in giro
Ad esempio anche qui nel carcere di Pordenone è difficile avere benefici anche se uno lì meriterebbe si parla tanto di riduca azione ma qui sono gli stessi operatori che non danno nessuna fiducia hanno i detenuti
Un altro problema che abbiamo è la salute solo qualche giorno fa è morto un nostro compagno detenuto qui nel carcere di Pordenone
Noi avevamo avvisato che stava male ma lo hanno portato all'ospedale un giorno prima che morisse
Sono notizie sconvolgenti ma che non varcano mai il portone del carcere
Inoltre caro Riccardo devi sapere che è detenuto con noi un signore che ha ottant'anni si è capito bene ottant'anni
Noi lo vediamo deperire giorno dopo giorno e non sappiamo come aiutarlo
Ti salutiamo Doris Giuseppe e Claudio dal carcere di Pordenone
Grazie per questa vostra lettera fateci sapere questa realtà dei calci Pordenone che appunto molto spesso ci sfugge come potete immaginare ma non per nostra cattiva volontà o adesso vi leggiamo alcune lettere nelle quali le persone detenute annunciano l'inizio di una lotta non violenta finalizzata ad accompagnare questo Parlamento da provare un atto un atto di di clemenza allora la premesse queste sono già in agitazione i detenuti del carcere di augusta Benevento Teramo lanciano Carinola
E Cassino
Ciò premesso ci scrive Giovanni del gruppo di iniziativa del carcere di Avellino
Caro Arena come sa dal diciotto luglio abbiamo iniziato uno sciopero della fame qui nel carcere di Avellino al fine di invitare questa politica ad approvare un atto di clemenza che riporti la legalità nelle carceri italiane
A nostro sciopero si sono unite altre carceri ma volevamo approfittare di radio carcere per dire a tutti i compagni di detenzione di unirsi a noi in questa protesta non violenta e far sentire così il nostro dissenso la ringrazio a nome di tutti i detenuti Giovanni del gruppo di iniziativa del carcere di Avellino Paci scrive Giuseppe Natale Ignazio Giovanni Pietro dito Salvatore Tommaso e Angiola recarci di Trapani
Cara radio carcere noi e tanti altri detenuti del carcere di Trapani informiamo che abbiamo iniziato uno sciopero ha fame ad oltranza perché si apre ovato un indulto e invitiamo tutti i detenuti a fare altrettanto
Buttate i piatti e forchette
Fuori fuori dalle celle
E a proposito di questi iniziative sempre non violente lotte non violente ci parla anche la lettera inviata da Claudio al nome di tantissimi
E detenuti ristretti ai calci di Benevento carissimo Riccardo ti scrivo a nome di tutti i detenuti del carcere di Benevento per dirti che dal dieci otto luglio abbiamo iniziato lo sciopero della fame per chiedere un atto di clemenza per noi detenuti
Anche qui nel calci di Benevento la situazione è estrema le celle sono sovraffollate fino all'inverosimile non ci sono cure mediche per noi detenuti il tribunale di sorveglianza ci ignora qui in carcere c'è tanta gente che meriterebbe un'altra possibilità e chi sta dentro per reati commessi tanti tanti anni fa
Io per esempio devo scontare una pena per una recitazione che risale al mille novecentonovanta
Ti salutiamo con un forte abbraccio Claudio e i detenuti del carcere di Benevento poi un gruppo di persone detenute nel carcere Poggioreale di Napoli
Caro a Radio Carcere di scriviamo per informarti che qui a Poggioreale stiamo organizzando la protesta non violenta che avrà inizio il primo settembre
L'intenzione è quella di mettere in crisi una certa economia del carcere vogliamo infatti rifiutare qualsiasi bene del soprabito e costringe l'amministrazione a darci tutto quello di cui avremmo bisogno
è bene che la gente sappia infatti che oggi in carcere si riesce a sopravvivere solo perché noi detenuti con i nostri pochi soldi compensiamo la povertà dell'amministrazione penitenziaria
L'idea e allora dismetterla quindi mangeremo solo il vitto del carrello se basterà
E ci faremo dare dal carcere il materiale per pulire la cella altrimenti vedranno come si riducono le celle insomma
Vivremo o sopravvive Remo in base a quello che ci dà il carcere senza comprare a spese nostre nulla di più così vedremo se ce la fanno a mantenerci questa l'idea di un gruppo di persone dietro nel carcere di Napoli poi scrive Mauro dal carcere di Civitavecchia caro Riccardo qui ascoltiamo sempre radio carcere dopo l'ultima puntata siamo giunti alla conclusione
Che occorre inventarsi forme nuove di protesta non violenta
Perché non coordinarci e mandare tutti insieme alla Camera dei deputati e al Senato
Una lettera con dentro scritto parlate delle carceri prese l'idea di Mauro dai calci di Civitavecchia Claudio dal carcere di Como propone anche lui un'iniziativa non violenta e scrive
Cari amici detenuti io propongo di scrivere per il giorno venticinque luglio una lettera a Benedetto sedicesimo invitandolo a recarsi in Parlamento a chiedere un atto di clemenza se lo facciamo tutti contemporaneamente può esserci
Una speranza
Poi ci scrivo una persona detenuta nel carcere di Sulmona carissimo Riccardo è indiscutibile dopo i cattivi risultati dello sciopero della fame che noi detenuti dobbiamo trovare una forma nuova e più efficace di protesta in modo da far sentire sempre in modo non violento ma in maniera migliore la nostra voce
Non dico che dobbiamo tornare alle rivolte degli anni settanta ottanta perché saremo noi i primi a rimetterci ma dobbiamo trovare il modo di uscire da questo buio da questo silenzio
Io proporrei di fissare una data in cui scendiamo allora Daria e poi ci rifiutiamo di risalire rimanendo lì seduti senza fare
Violenza insomma una forma di resistenza passiva e non violenta
Certo così possiamo rischiare di perdere la liberazione anticipata
Rischiamo anche magari di prenderci le botte ma potrebbe essere una risposta non violenta ed efficace questo è l'idea di una persona che è ristretto nel carcere
Nel carcere di Sulmona Paci scrive Stella e le sue compagni di detenzione da calci di Potenza
Anche noi donne detenute nei casi di Potenza sollecitiamo questa politica con manifestazioni non violente perché prendano una decisione seria sbrigativa sul problema delle carceri
Anche se sappiamo che questi politici non ci ascolteranno ma possibile scrive Stella
è mai possibile che non si rendano conto di quanta di quanta violenza
è fatta dallo Stato dentro le carceri no loro i signori ministri sono presi ad alta da altre cose ovvero interessi di denaro o per mantenere la propria poltrone in Parlamento
Poi Benedetto sedicesimo poteva almeno portare avanti ciò che Giovanni Paolo secondo aveva detto a proposito di un atto di clemenza
Hanno preso in giro
Pure il Papa figuriamoci le nostre speranze Stella e le sue compagne
Di detenzione dal carcere di potenza insomma questo è un pochino il quadro della situazione relativo alle lettere che annunciano agitazioni non violente all'interno delle carceri diviso
Avete visto quante quanti siti di pena sono sono coinvolti
Poi scrive Fabiola dalla sezione femminile del carcere bibbia di Roma caro Riccardo ascoltato l'ultima puntata di di Radio Carcere e vorrei rispondere a quella scottature che ha detto che noi detenuti dobbiamo pagare il soggiorno in carcere vero
Quel signore dovrebbe sapere che noi detenuti paghiamo il nostro mantenimento paghiamo luce mangiare eppure le tasse quindi prima di parlare si faccia un giro in carcere
Beh Fabiola tu hai ragione però è anche vero che tu sai bene quanto le persone libere abbiano una cattiva informazione sul carcere qui insomma quell'ascoltatore
Bisogna puntualizzare la realtà ma va anche capito
Mauro dal carcere invece caro avvocato Renna come sai sono stato condannato in via definitiva nel mille novecentonovantatré dopo un processo fatto in contumacia ricordiamo che il processo fatte in contumacia quel processo fatto senza la presenza fisica dell'imputato e scrive Mauro da Lecce
Ero all'estero sposato con una diplomatica all'improvviso si sono aperte per me le porte del carcere
Truffe ricettazione di un assegno questa la condanna ora sono detenuto e gravemente malato ho fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo che ha dichiarato ammissibile il mio ricorso
Ed ora aspetto la fissazione dell'udienza beh Mauro Facci sapere come va
Il ricorso alla Corte per i diritti dell'uomo poi ci scrive una persona detenuto nel carcere di Alessandra che veramente ci sottopone una questione che non gliela do carcere non avevamo mai
Rilevato Caro Riccardo sono in carcere per un cumulo di reati minori ad un certo punto la mia vita ho deciso di costituirmi proprio per dare un taglio con il mio passato e pagare i miei debiti con la giustizia
Devi sapere che il tre giugno sono diventato papà di una bellissima bambina auguri
Appena l'ho saputo ho fatto richiesta Magiste sorveglianza di andare in ospedale qualche ora per vedere mia figlia mia moglie e per redigere soprattutto l'atto di riconoscimento
Della paternità e già perché quando nasce un bambino e il Papa non è lì presente è ovvio che la mamma è certa però il Papa deve compilare un atto di riconoscimento di paternità
Insomma questa persona detenuta che su questo detrazione vediamo cosa è successo
Ma dopo giorni e giorni non ho ricevuto al magistrato di sorveglianza nessuna risposta e temere
Ho visto per la prima volta mia figlia quindi il carcere quando me l'ha portata la mia compagna ho scritto nuovamente magistrati sorveglianza per chiedergli un permesso per fare il il riconoscimento al Comune di mia figlia
Gli ho anche spiegato che dovevo recarmi per forza al Comune in quanto io non ho soldi per pagare un notaio da far venire qui in carcere
Pochi giorni fa la risposta del magistrato Doro far venire un notaio in carcere per fai il riconoscimento di paternità di mio figlio va bene ti sembra giusto no e ora io come faccio
Chi fa cinque inoltre presenti in quel carcere Sandra siamo abbandonati a noi stessi chiusi in una piccola cella per venti ore al giorno e chi è malato rischia la morte
Perché qui nessuno li cura grazie per quello che fai e continua a lottare per noi ora è evidente che il problema sussiste perché è un mio diritto
Riconoscere la paternità
Di mio figlio o di mia figlia
E nel caso in cui io fusi distretti in carcere non avessi soldi per pagare un notaio è ovvio che dobbiamo inventarci qualcosa
Perché questo diritto al riconoscimento della paternità non venga frustrato appunto dalla realtà
Della detenzione
Poi ci scrive sempre su un tema analogo devo dire una persona che detenuta nel carcere di Catania e che si fa chiamare SL barra ottantasette caro Riccardo mia moglie mi ha detto che ad agosto avremo la nascita di nostra figlia
Ora io sono in carcere ho paura per come vanno le cose qui che non mi daranno neanche il permesso per legittimare mia figlia ti sembra giusto ecco
Il problema vedete che è analogo strana coincidenza che arrivo inno due lettere per la prima volta con lo stesso argomento mai affrontato prima
Vincenzo Del calci termini Imerese caro Arena
So che lei ha già parlato con mia moglie la ringrazio per la sua disponibilità
Come sa io sono di Napoli tutta la mia famiglia risiede lì purtroppo mi hanno messo in un carcere della Sicilia e questo mi crea tantissimi problemi perché non posso fare i colloqui con i miei familiari
Noi non abbiamo soldi quindi il viaggio fino a qui diventa impossibile per questa ragione io vorrei essere trasferito in un carcere della Campania o del Lazio
Io so che sono detenuto e non posso scegliere il carcere dove stare ma chiedo solo di stare un po'più vicino alla mia famiglia è chiedere troppo con stima Vincenzo dal carcere di Termini Imerese
Vincenzo non è chiedere troppo è caso mai chiede un un tuo un tuo diritto perché in teoria la legge prescrive che la persona detenuta tranne casi eccezionali debba essere ristretta proprio
In una regione vicino alla residenza della propria famiglia quindi non vedo per quale ragione il Tour debba stare in Sicilia soprattutto in considerazione dell'appunto dello stato di indigenza in cui versa la tua famiglia un un carcere Lazio già potrebbe essere ad esempio una soluzione
E purtroppo la situazione di Vincenzo dicevo mancato moglie Vincenzo è abbastanza comune tante persone che ci ascoltò tante persone detenute che ci ascoltano
Sono detenute per lunghi periodi in strutture carcerarie che sono lontane sei settecento chilometri dal Comune dove risiede la propria famiglia questo è uno dei problemi
Delle carcere oggi in Italia
Roberto nel carcere di mammone vicino a Nuoro caro Riccardo qui nel carcere di Mamone viviamo in dodici detenuti dentro una cella che al massimo né un potrebbe contenere sei la situazione al limite della sopportazione
D'altra parte neanche la magistratura di sorveglianza serve ad alleviare le nostre pene dandoci almeno una speranza
Qui pare che nel carcere di Mamone possono beneficiare di misure alternative solo i detenuti che si mostrano diciamo collaborativi con le autorità
Speriamo che almeno radio carcere raccolga il nostro messaggio Roberto dal carcere di mammone
Mario Lino dal padiglione Napoli nel carcere Poggioreale di Napoli caro avvocato Reno ascoltato con attenzione l'ultima puntata di radio carcere dove sono intervenuti diversi politici
Ora io non sono un esperto ma ci vuole molto a capire che sessanta mila detenuti in carcere sono veramente troppi
Ai cittadini liberi che dicono chi sbaglia deve pagare vorrei dire che hanno ragione ed infatti io sono in carcere a pagare la mia pena
Ma allo stesso tempo
Vorrei chiedere a questi cittadini è giusto stare in una piccola cella di in otto persone
è giusto farmi fare solo un'ora d'aria al giorno e null'altro è giusto essere umiliato e maltrattato è giusto sentirmi rispondere che non mi posso curare perché non ci sono medicine
No non è giusto ma è quanto succede nel carcere Poggioreale di Napoli firmato Mariolina appunto dal padiglione Napoli del carcere Poggioreale
Alessandro dal carcere Bellizzi il pino caro Riccardo non ho potuto ascoltare radio carcere perché sono stato chiuso dalla cella di isolamento per sei giorni
Ero disperato e mi sono
Houghton lesionato qui nel carcere Bellizzi Irpino la situazione drammatica ma cosa spetta questa politica rendersi conto della realtà delle carceri italiane forse vogliono altri morti
Questa lettera Breve lettere firmate Alessandro nel carcere Bellizzi Irpino alzano farci sapere questi sei giorni di isolamento come le passati come ci hanno trattato
Salutiamo l'abbiamo il tempo di leggere Filippo che ci scrive dal carcere la Giudecca di Venezia Mario dalla cella venticinque ai calci di Piacenza Ignazio dal carcere di Civitavecchia Ignazio Tucci ha continuato a vicenda giudiziaria che è complessa ed è ancora in corso quindi devi capire il livello cachet non possiamo impegnarci in una nello studiare una pratica così complessa Pasquale e i detenuti il carcinomi Luigi recarci Secondigliano qua Tiber arcaici Caltanissetta Giuseppe dal carceri Lodi ancora
E poi una persona detenuta e ci scrive dal carcere Pagliarelli di Palermo parlandoci di pestaggi ecco facci sapere un pochino meglio certo noi tuteleremo il tuo
Il tuo anonimato ecco questo è quanto
Per le lettere prima di lasciarvi con i recapiti di ricordo che sabato ventitré luglio uscirà l'inserto radio carcere su il quotidiano il foglio questa settimana
Si parlerà di sovraffollamento in magistratura di sorveglianza
Per quanto riguarda la detenzione
Ci sarà il racconto di Alfredo che è stato detenuto nel carcere l'Ucciardone di Palermo e poi gli articoli di Luigi Pagano provveditore delle carceri la Lombardia e già direttore del carcere San Vittore di Milano
L'articolo di Giulio Romano magistrato presso il tribunale di sorveglianza di Roma
L'editoriale di Emile e le lettere scritte dalle persone detenute
Vi ricordiamo i recapiti di radio carcere innanzitutto il numero di telefono numero telefono che comunque importante perché se uscire dal carcere
Potete chiamare nove di Radio Carcere e lasciare qui la vostra testimonianza questo il numero zero sei quattro otto otto sette otto uno potete chiedere di metri Riccardo Arena
E poi l'indirizzo di posta elettronica radio carcere chiocciola radio radicale punto it
Alle persone detenute ricordiamo l'indirizzo invece dove scrive le vostre lettere incrementare questo rapporto che c'è tra voi che siete in carcere noi che cerchiamo di veicolare la vostra voce indiviso eh radio radicale rubrica radio carcere
Via Principe Amedeo due zero zero uno otto cinque Roma
Grazie a Lorenzo Bruschi per l'assistenza in regia grazie alle persone libere che hanno avuto il senso di responsabilità di ascoltare radio radicale radio carcere e grazie di cuore a tutte le persone detenute anche quelle ristrette nelle celle
Più degradate
Della repubblica italiana che anche questa sera con un gesto di grande dignità di grande presenza hanno acceso una radio per ascoltare una voce la loro voce la voce di Radio Carcere
A tutti voi un caro saluto da Riccardo Arena
Popolo italiano il tribunale
Trentacinque del codice di procedura penale
Già
L'appello di Palermo seconda sezione
Dal cinque aprile mille novecento