Assemblea Nazionale della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa

L'aspettiamo gli ultimi arrivi perché sono bloccate sull'annullare troppo lunga
Diamo inizio all'Assemblea annuale della Confederazione inviterei alla presidenza la presidenza il presidente e la Presidenza nazionale dell'azienda
Prego
No vago fermo quando sono va be
Siamo messi bene sei stanze ci mettiamo un po'foto che Dalla Riva docente
Giacomo adatte proiettato questo
Presidente
Bene grazie per la vostra partecipazione demonizzata Assemblea della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola media impresa
No che
Do lettura di un messaggio pervenuto al presidente della Confederazione
E credo Presidente rivolgo alla Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa ho sentito curdi un'occasione della dell'assemblea annuale dell'Assemblea del sessantesimo anniversario della sua fondazione
Il costante impegno della Confederazione nel coordinamento unitario nella promozione di questa importante area della nostra economia
Ha contribuito a garantire negli anni vitalità e crescita
L'artigianato mestiere d'arte parte integrante della nostra identità ha saputo coniugare estro creativo a spirito di impresa e ha definito e qualificato nel mondo la produzione italiana per il suo prestigio
Una virtuosa sinergia tra la formula dei distretti industriali
La tradizionale maestria delle scuole artigiane l'innovazione dei centri di ricerca e l'efficienza dei servizi pubblici può aprire una risposta positiva l'intensificarsi della competitività dei mercati
Con questi sentimenti invio all'assemblea elettiva della Confederazione nazionale dell'artigianato un cordiale saluto Carlo Azeglio Ciampi presidente del
Adesso la parola al presidente Ivan Malavasi per la redazione di apertura
Autorità gentili ospiti cari amici
La preparazione del nostro Assemblea nazionale ha visto un grande coinvolgimento del mondo all'artigianato e della piccola impresa di tutto il Paese
Queste assise è stata preceduta da tre mesi di lavoro intenso
Che ha visto protagoniste tutte le nostre organizzazioni territoriali e di settore ed il coinvolgimento reale di almeno trenta mila imprenditori
Un grande confronto con le istituzioni del Paese ad ogni livello è un'occasione di dialogo con le altre componenti sociali ed economiche
Un confronto molto ampio con il mondo politico finanziario ed imprenditoriale
E anche uno stimolante viaggio in un'Italia tanto diverso ricca di storia di modi d'essere di opportunità e di problemi che fanno del nostro Paese un ideale trampolino tra il centro Europa e il Mediterraneo
Eppure ovunque un'Italia consapevole del proprio ruolo e della propria identità
Un'Italia spesso preoccupata
Che prova direttamente il cambiamento che coinvolge l'economia e la società e che con il grande pragmatismo della volontà reagisce alle difficoltà trova le soluzioni esprime Energia dal lavoro e dall'impresa
Un'Italia non rassegnata
E neanche un Italia divisa poco vorrebbe sentirsi divisa
Un'Italia che fa riferimento a cui fa riferimento il Presidente Ciampi che si riconosce nel suo monito per l'unità del Paese
Quella della piccola impresa del commercio diffuso del lavoratore del lavoro autonomo dell'industria e del terziario e un'Italia sotto sforzo
Fatta di famiglie che ogni giorno accettano la sfida del fare
Un'Italia concrete sensibile stabile e ricca di valori positivi
è un'Italia artigiana qualunque sia il tipo di attività che svolge perché contemporaneamente radicata nel solco storico del Rinascimento e proiettata nell'età della telematica
Che tiene assieme il paese delle tante capitali delle mille città e ne solidifica
Proprio come nei boschi con le montagne la struttura sociale Enea rende armoniche le numerose identità
Un'Italia preoccupata
Un'Italia non rassegnata
Non mancano le ragioni di preoccupazione
Tanto più se le si vive con la percezione della solitudine con il timore di una deriva che non sembra alla portata delle nostre classi dirigente
Il mondo e su un crinale pericoloso
Da un lato una crescita economica di dimensioni planetarie che coinvolge moltitudine umani come mai era avvenuto e dall'altro il contrappasso dall'arretramento di un mondo ancora più ampio che è tagliato fuori
In certi aspetti subisce con un saldo sempre più negativo la riduzione delle risorse disponibili
Chi è povero ed arretrato pago un prezzo sempre più alto al crescere della produzione di ricchezza che si sviluppa con ritmi elevati
Oggi ci sono meno disponibilità e genetiche e ambientali da distribuire
Meno opportunità per le agricolture violente meno sbocchi per le produzioni più arretrate meno Energia disponibile per chi è più povero
Siamo di fronte ad una accelerazione impressionante dell'economia cui corrisponde alla fine dei vecchi equilibri politici mondiali e l'obsolescenza delle istituzioni internazionali
Al mondo diviso in due blocchi reso stabile dalla contrapposizione bipolare
E seguito non un nuovo ordine
Bensì una fase convulsa in cui al liberismo e dal comunismo si sono almeno per ora sostituite il mercatismo suicida ed il fondamentalismo nelle sue varie declinazioni
L'Occidente non sembra in grado di trovare una propria dimensione stabile per fronteggiare un'escalation competitiva sempre più determinata sia sul piano economico che su quello demografico
Io ride mi cemento ridimensionamento degli Stati Uniti d'America nell'esercizio del ruolo di superpotenza militare ed economica ebbene evidenziato dal recente esito nei negoziati con i grandi Stati sudamericani
Si evidenzia per gli Stati Uniti d'America la necessità di praticare
Una strada più aperta e multipolare a rispettosa delle necessità di sviluppi di quanti considera solo come mercati di riserva
Gli Stati Uniti ma anche tutto il mondo dell'economia industriale
Non possono conto siderale centrale solo il veicolo of laico non so se detto bene ma la mia croce mese densamente modesta
Bisogna realizzare una nuova dimensione del diritto mondiale con lo scopo di compensare le diseguaglianze quindi una nuova stagione delle organizzazioni multinazionali
L'Estremo Oriente
La Cina in particolare con i suoi tassi impressionanti di crescita economica e demografica devono fare i conti con se stessi con i diritti fondamentali non riconosciute con la democrazia negata
Con le clausole sociali non rispettate con un mercato privo di trasparenza
Con un rapporto troppo ambiguo tra stato e d'impresa
è evidente
Che il mondo deve trovare un nuovo ordine dopo il fatidico mille novecentottantanove che ha travolto gli equilibri geopolitici post bellici ed il mille novecentonovantaquattro che con la stipula Marrakech in Marocco dell'accordo del WTO
Sul libero commercio mondiale ha travolto gli equilibri degli scambi economici
L'Europa deve può svolgerà un ruolo decisivo
Però facendo anch'essa i conti con se stesso
La vecchia Europa è diventata un'Europa vecchie
Più vecchie per demografia più vecchie dal punto di vista istituzionale
è un Oropa che non assume un profilo politico adeguato allarga i suoi confini ma restringe il suo consenso all'interno si dota di un unica forte moneta ma non di economia unitaria e di politiche economiche europee
Si profila come burocrazia regolamento attrice piuttosto che animarsi di una visione comune e di valori condivisi
La vecchia Europa del Trattato di Roma corrispondeva ad un sogno
Che legava il suo carisma la comune necessità della pace derivata da una politica coerente e da una laboriosa ricerca di cooperazione di mercati più ampi e tra loro compatibile
Un sogno una visione che ne ha fatto in questi cinquant'anni il più grande mercato e la più grande democrazia in un contesto di equilibrio sociale
Era l'Europa che cercava equilibrio
Al suo interno e lo trovava più per la lungimiranza della sua élite
Che non per il linguaggio della sua burocrazia
Adesso l'Europa è più larga
Più stabile ma anche meno contenta di se stesso
L'euro è stato un grande salto di qualità
Ma senza un eguale salto di modernità delle politiche delle istituzioni dell'economia rischia di provocare un salto all'indietro nella percezione del disegno positivo dell'euro
I recenti referendum sulla Costituzione europea ne sono un primo ed allarmante sintomo
L'Europa ha tracciato un percorso graduale
Ma il mondo e le economie hanno impresso i problemi un'accelerazione travolgente
Se non vi sarà un salto di qualità delle politiche europee in grado di combattere di compattare una visione attiva dell'Europa il rischio è che prevarranno i vincoli l'euro produrrà rigidità competitiva
L'entrata di nuovi paesi piuttosto che un'opportunità come tutti speriamo rischia di divenire un doppio posto per le economie più tradizionali
Che subiranno concorrenza interno e non potranno avvantaggiarsi di misure compensative e di riequilibrio che sanno dediche saranno dedicate ai nuovi Stati membri
Tale stallo e anche l'effetto della mancanza in Europa della voce delle economie reali
Il mondo delle PMI nel suo complesso escluso dal dialogo sociale
Le organizzazioni europee
Dell'impresa e sono a loro volta contesti burocratici e scarsamente in grado di aprire il confronto sulle grandi questioni dello sviluppo
Anche se vanno rapidamente e radicalmente a ripensare
La nostra economia
E più di altri è stretta nella morsa tra l'altro concorrenza dei paesi in via di sviluppo nei settori tradizionali e quelli avanzati nelle produzioni più innovativi
Molti osservatori interessati oggi addebitano tale nostra debolezza all'eccessiva frantumazione dell'impresa
Ci sarebbero troppo impresa troppo piccole e in parte è vero
Tuttavia il tessuto delle piccole e medie imprese riveste un ruolo sempre maggiore nella crescita e nello sviluppo dell'economia europea
La vera caratteristica italiana non è la forte presenza delle piccole e medie imprese rispetto ai partner comunitari quanto la forte concentrazione di micro impresa che sono il novantaquattro per cento del totale conto l'ottantuno virgola quattro della Germania il settantanove virgola sette della Danimarca
Infatti in Italia dei circa cinque milioni di imprese un milione quattrocentotrenta mila sono artigiani
E sono il ventisette per cento delle imprese artigiane europee e occupano tre milioni e mezzo di ha detto
Il cinquantaquattro virgola tre per cento delle imprese italiane
Con il sessantaquattro virgola nove degli occupati appartiene al settore dei servizi
Il diciannove nove per cento sono imprese agricole
Il tredici nuove sono nelle costruzioni infine il dodici e sette delle imprese sono manifatturieri
I servizi partecipano al settanta virgola nove per cento del valore aggiunto seguiti dal manifatturiero col ventuno virgola quindici del totale le costruzioni del cinque per cento del totale l'agricoltura del due virgola cinque per cento del totale
In termini di danni sì analizzando gli ultimi anni evidente come il sistema economico italiano si terziario in cui sempre di più
Seguendo il trend dei paesi occidentali
Con una perdita lenta ma costante nel tempo del manifatturiero delle costruzioni dell'agricoltura
Nel mille novecentosettanta
Il PIL prodotto dai servizi era il cinquantun per cento
Nel due mila e quattro è il settantuno per cento
Assistiamo da anni al profondo cambiamento nella formazione della catena di valore
Con un sistema economico che va verso una maggiore integrazione attraverso la formazione di filiere e la trasformazione dei distretti
Dal luoghi di produzione a luoghi prevalenti di idee e di conoscenza
Si determina la nascita di una nuova vince las di impresa e che funge da cuscinetto tra le micro e le grandi imprese
Si mette in luce la capacità delle piccole imprese delle piccole dimensioni di competere sui mercati esteri
Badate circa il novanta per cento del nostro export proviene da imprese con meno di cinquanta addetti
La loro volontà di costruire relazioni formali ed informali di cooperazione le trasformazioni in atto da forme giuridiche più semplice a forme societarie più complesse
La possibilità di avere un buon rating presso il sistema bancario eccetera sono i nodi che ne testimoniano l'esistenza
Un passaggio culturale prima che economico importante per la competitività del sistema Italia che la politica dovrebbe favorire
In cui il mondo associativo un ruolo centrale determinante per il nuovo posizionamento competitivo della piccola e medie imprese italiane
Quindi troppe piccole imprese
No
E se stanno evolvendo ma è vero l'opposto cioè mancano quindi imprese garantiti e mancano i settori Jaca più alta capacità innovativa e quindi a più alta creatività di valore
La grande impresa italiana non ha guidato il Paese nei grandi settori avanzati
Anzi ne è quasi sempre di fuggite
Così come il capitalismo italiano si è progressivamente andato a proteggere nelle richiedi monopolio e nei settori tariffari
Nella rendita speculative finanziarie nei settori assistiti dallo Stato
I cosiddetti salotti buoni nell'economia
Hanno agito da blocco di conservazione con poca propensione al mercato e con un ben chiaro interesse di indebolire lo Stato
Ad uno Stato debole
Burocratico farraginoso fa riscontro una borsa debole poco trasparente poco aperta poco permeabile alla concorrenza
C'è stato meno Stato
Ma c'è anche poco
Troppo poco pochissimo mercato e ciò ha frenato lo sviluppo e rischia di niente minare nelle prospettive la coesione sociale
E necessario ricostruire un nuovo equilibrio tra sviluppo e coesione sociale
Infatti lo spostamento verso attività e servizi più innovativi dipende oggi soprattutto dalla capacità di costruzione sociale dell'innovazione
Si va verso un'economia sempre più relazionale dove pesano molti fattori di contesto che facilitano la cooperazione tra soggetti individuali e collettivi
L'innovazione la ricerca della qualità dipendono meno dalle singole aziende sempre più da economie esterne
Materiali ed immateriali quali infrastrutture
Servizi ricerca informazione ma anche qualità sociale urbana reti cooperative tra il prese capacità di collaborare tra attori pubblici e privati nel governo del territorio
Ciò non serve
Per fermare la mobilità dell'impresa e degli Investimenti che cresce con la globalizzazione
Tuttavia
Il perseguimento di una via alta la competitività si accompagna ad un nuovo radicamento locale delle attività economiche
Infatti
Le attività innovative si concentrano dove esistono condizioni favorevoli e ciò riguarda non solo le piccole e medie imprese ma anche le grandi imprese oligopolistico
Non riguarda solo la manifattura ma anche l'attività di servizi e finanziari
L'Italia in questo ragionamento presente un'economia fortemente differenziata a livello territoriale
In cui i costi della redistribuzione sono difficili da gestire dall'elevato debito pubblico
Un Paese però che ha un grande patrimonio artistico ed ambientale da valorizzare
Nel senso dello sviluppo sostenibile
A nostro modo di vedere l'Italia ha certamente bisogno di liberarsi di molti lacci
E là ci vuole
Ha bisogno di meno protezionismo maggiore concorrenza promozione del merito istituzioni più favorevoli alle attività economiche
Ma nel confronto con i sistemi locali
Abbiamo colto che innovazioni
E qualità sociale non si coniugano solo con le politiche per slegare mo'corona anche politiche per connettere permetterà sì per unire
Occorrono nuovi ponti sociali tra stato e mercato
E in questo senso occorre una politica forte e autonoma per sperimentare nuove reti di relazione tra stato e mercato per reagire al declino e promuovere l'innovazione
Ciò non occorre
Ciò che non occorre non è meno Stato ma uno Stato più efficiente articolato e moderno che garantisca un generico non un generico più mercato ma lo sviluppo di un vero mercato ciò è possibile se rilanciamo politiche efficaci di coesione
Solo le imprese non si sentono lasciate solo sede impresa scusate non si sentono lasciate sole S non si rassegnano al declino dell'Italia
Abbiamo bisogno che l'attenzione dello Stato si sposti dai precetti e dai vincoli al sostegno dello sviluppo compio coerenza
Nelle politiche con le indicazioni peraltro scarsamente corrisposte anche in Europa del vertice di risponde
Ci vuole più formazione
Più scuola più ricerca più azioni per la sua diffusione più esprimere a costruire reti di innovazione più misure locali nazionali ed europee per far crescere l'impresa
Ma non
Non come dimensioni quantitative ma come sistemi integrati ed innovativo
E necessario premiare gli investimenti produttivi e nei settori a più alta competitività bisogna imporre una revisione sui vincoli europea agli aiuti di Stato
Occorrono meno tasse sul lavoro sull'impresa ma anche meno burocrazia meno formalismi meno inutili perdite di tempo
Oggi
Ci troviamo dire non è una provocazione che saremmo disposti a scambiare un po'di tassazione se venisse tolta di mezzo l'indecente massa di adempimenti ed i costi nella mediazione del rapporto con ogni amministrazione
In questi anni
La complessità è cresciuta anziché calare
E a fronte della maggiore efficienza di alcune poche pubbliche amministrazioni sono sorte altre decine inefficiente
A fronte del cambiamento richiesto due luglio Dinoi
La pubblica amministrazione non può rimanere uguale a se stesso
Deve smettere di creare problemi e poi inventarsi nuove strutture per affrontare non è possibile ad ogni livello creare società pubbliche per gestire pubbliche inefficienze
Facendo ricadere i costi ovviamente sulla collettività
Questo non possiamo più per me
Un esempio per tutti
La privacy e l'incredibile modo di moduli inutili e costosi che si accaniscono su ogni cittadino proprio quando la sua privacy non è mai stata così tanto minaccia
Paradossi del nostro Paese
Paradossi così come sono paradossali sono il peso dei costi delle prestazioni professionali protetti da regimi monopolistico degli ordini
Paradossi come il più elevato costo dei servizi bancari d'Europa il più elevato costo delle assicurazioni il più elevato costo dell'energia
Tutti i settori in cui permangono logiche di cartello quando non vere e proprie tentazioni monopolistiche non le conosciamo bene e sono ben evidenti nelle filiere della luce dei casi e della
In questo contesto di paradossi non può destare meraviglia che nel nostro Paese Prosperi più elevato tasso di lavoro nero e di economia sommersa dell'Occidente
Il livello del sommerso è tale che sta mettendo in discussione in molti settori di molti territori la stessa sopravvivenza dell'economia regolare
Percentuali mi sommerso stimate dal trenta al trentacinque per cento del prodotto interno lordo
Incrinano ogni struttura sana mistifica non la contabilità dello Stato mettono in ginocchio le imprese regolari quando e ancor più dalla concorrenza asiatica
Si potrebbe dire che l'Italia a una Cina dentro
Che riduce i margini delle imprese nel contraffare la produzione né sminuisce il valore
E colpisce soprattutto le piccole imprese l'artigianato cresce nell'export
Perché ha qualità competenza ma perde nel mercato interno del cinque all'otto per cento del fatturato
E necessario una strategia nazionale straordinario ed integrata per l'emersione del sommerso e per far crescere il concetto di legalità e di regolarità economica
Certo serve coerenza prima di tutto da parte dello Stato
Non è corretta né coerente una politica fiscale basata sui condoni
Una politica finanziaria che premi le rendite improduttive
Una politica di sconto sul rientro dei capitali illegalmente trasferiti all'estero e la contemporanea incapacità
Da parte dell'amministrazione finanziaria gestire in maniera coerente e non punitiva per le imprese l'applicazione degli studi di settore
Incapacità che rischia di minare profondamente il rapporto di concertazione tra fisco e impresa che alla base della costruzione degli studi di settore
Noi non ci rassegniamo il declino ma non dobbiamo sentirci soli
Quindi avremmo bisogno e serve una nuova politica economica europea politiche economiche non velleitarie teoriche in Europa
Più concertate nello sviluppo e meno sui precetti politiche più decise per proteggere i nostri mercati dalla concorrenza di mercati non trasparenti che non rispettano le elementari norme di tutela del lavoro e dei diritti
Comportamenti europei almeno analoghi a quelli perseguiti da altri in caso del non rispetto del Virgilio
Serve uno Stato moderno che vuol dire Stato meno invasivo ma più efficiente
Si è dimostrato possibile ad esempio nelle camere di commercio con l'assunzione delle di più responsabilità da parte delle forze sociali
Serve una giustizia più celere più certa incentivando forme alternative celerità e certezza sono indispensabili per l'esercizio di una credibile e autonoma funzione giurisdizionale
Serve una reale coesione sociale a favore della legalità contro la criminalità organizzata e quindi contro il lavoro nero
Serve un federalismo efficace
Meno costoso
Più valutabile
Servono misure a sostegno della flessibilità dell'inclusione sociale ma anche misure di sostegno
Ad uno Stato sociale chiamato a sostenere lo sviluppo
Serve uno stato impegnato a dare esempi virtuosi serve una logica politica di attrazione degli investimenti
Ma ciò che serve di più
è una vera responsabile classe dirigente a tutti i livelli
Una classe dirigente che si ingrato ed abbia la statura per cercare una reale coesione nazionale una classe dirigente in grado di guidare il Paese verso lo sviluppo l'equilibrio la trasparenza la modernizzazione
Non abbiamo finora parlato dalla legge finanziaria del due mila sei
Non lo facciamo per sottovalutazione me ostentando giudizi precostituiti non è nel nostro stile
è una manovra che si muove tra gli stretti vincoli di bilancio e la necessità di forti investimenti per sostenere la ripresa economica
Caratterizzata
Per le misure fin qui conosciute non sembra peraltro caratterizzata da pulsioni elettoralistiche
Certamente dopo un'attenta lettura del maxi emendamento presentato questa mattina dal governo in Parlamento potremo esprimere un giudizio più articolato e preciso
Tuttavia
L'impianto complessivo della manovra finanziaria non sembra in grado di dare quell'impulso che sarebbe necessario per una vigorosa ripresa economiche economica e per il sistema dell'artigianato e delle piccole imprese
Cari colleghi dobbiamo essere più esigenti verso le nostre classi dirigenti
Ma anche
Verso noi stessi
Serve una reazione straordinaria delle istituzioni della politica dell'economia
Una reazione analoga a quella messa in campo nel novantadue novantatré quando si fece fronte con la concertazione alla politica dei redditi alla più grave crisi finanziaria del dopoguerra del nostro Paese
Ci riferiamo ancora al Presidente Ciampi quando auspica maggiore coesione sui grandi temi della politica economica e il mondo della piccola impresa sente il bisogno che prevalga il pragmatismo ed il senso del possibile
La logica di sintesi rispetto alla logica di mediazione
La logica di mobilitazione positiva rispetto all'interdizione continua
Sentiamo il bisogno
Che si uniscano le energie più innovative
Consentendo minore spazio i blocchi conservatori alle visioni astratte alle concezioni più rigoriste e più velleitaria
è necessario che la politica sia consapevole dei rischi che corre il Paese
Che persegue e se persegue il ballo del Titanic del non dialogo del non confronto
Noi non ce lo possiamo più per me
Cari amici
Gentili ospiti
La cena che affronta questa Assemblea un'organizzazione che è cresciuta fortemente radicata nel campo sociale dell'artigianato e della piccola impresa
Un grande sistema che si è modellato nel tempo alle esigenze dei bisogni dell'impresa
Un'organizzazione che risponde criterio di utilità
Per questo e anche uno dei più grandi sistemi di servizio per le aziende del nostro Paese
Ma non è nostre intenzioni in questa sede magnificare il nostro lavoro di cui zero siamo molto molto orgoglio
Si prende soprattutto assume l'impegno responsabilità per il futuro
In un quadro di cambiamento di cui sentiamo il dovere e la responsabilità
In premessa fermo che siamo pronti a lavorare per creare le condizioni di una reale riflessione però riformare la rappresentanza nel nostro Paese
La dimensione europea
I necessari processi di modernizzazione
Il confronto con il dinamismo e la mobilità delle imprese la Cluny settorialità delle componenti economiche più dinamiche la necessità di una rappresentanza non dispersiva dell'eterogeneo complesso di interessi legati alle imprese
L'esigenza di dotarsi di strumentazioni di Rete adatti a trasformare le associazioni sistemi a sostegno della competitività obbligano tutte le rappresentanze di interesse ad abbandonare esteri lì sterile logiche corporative e a cimentarsi a tutto campo con i più generali problemi della società e dell'economia
Ospitare una classe dirigente adeguata
Alla necessità al necessario evoluzione del Paese significa che anche la rappresentanza degli interessi chiamata ad una formidabile evoluzione
Se gli interessi non trovano sintesi viene meno la responsabilità degli attori sociali e quindi per la concertazione la concertazione perde il suo valore
Si instaura la tendenza al rapporto diretto tra governanti e cittadini tra politica e di interessi
Nord
Notiamo tentazioni di questo tipo i vari livelli dell'amministrazione a scriviamo grande preoccupazione
Le forze sociali in questo caso forse sulle collettive degli interessi che organizzano delle esercizio responsabile della concertazione aiutano i governi operano per la sintesi evitano che i singoli interesse prevalgono e l'economia e la politica ritornino ad intrecciarsi impropriamente una storia che abbiamo vissuto economo porremmo ripercorre
Noi auspichiamo il rilancio della concertazione Magare condotta con metodi più efficaci e con la maggiore tra con la necessaria trasparenza e una modalità decise
Decisiva di coesione
Ci stiamo impegnando a dare il più complessivo mondo dell'impresa e del lavoratore del lavoro autonomo all'imprenditrice agli imprenditori una grande forza sociale in grado di organizzare gli interessi nel più generale sforzo di modernizzazione del Paese
Sentiamo il dovere di offrire ne ha rinvigorito ruolo autonoma della CMA
Rappresentante all'impresa al mondo del lavoratore del lavoro autonomia professionale alle strutture che negative ai sistemi locali un'organizzazione del sistema economico che non rinunciando alla valorizzazione delle specifiche identità
Eviti la deriva della frantumazione corporativa per misurarsi con la sintesi e la responsabilità
Una forza sociale il sindacato generale dell'impresa che divenga sistema di riferimento per la competitività per il tessuto economico italiano
Anche una grande forza sociale in grado di sostenere gli imprenditori le loro famiglie nelle scelte essenziali
Nella competizione aziendale dall'Anas alla trasmissione delle imprese
Riteniamo che sarà necessario lavorare perché si affermi una visione europea dello sviluppo ed in essa l'Italia dovrebbe investire di più e meglio sul proprio ruolo nel Mediterraneo
Dieci anni fa il Paese europeo costieri
Spagna Francia Italia Grecia
Aveva una popolazione doppia di quella della costa africana
Oggi siamo alla pari
Tra dieci anni
Egitto Libia Algeria tunisina Marocco
Saranno il doppio di noi
è un universo che è crescente un quadrante di sviluppo di potenziale mondiale
Il Mediterraneo mare di civiltà
Di religioni può essere di nuovo un grande bacino economico
Il mezzogiorno del nostro Paese povero un'occasione straordinaria rappresentante una gran e rappresentare una grande opportunità generale
Ci vogliono sente ci vogliono infrastrutture
La piccola impresa giorno come ruolo decisivo noi vogliamo esserci l'Italia però deve esserci
Come sostenuto precedentemente
I sistemi locali giocano un ruolo chiave per la competizione alta ed innovativa
Essi vanno posti nella condizione di creare fra loro attraverso le reti
L'integrazione la realizzazione di filiera
Ciò significa rafforzare le istituzioni locali e regionali
In questo senso i tagli previsti dalla Finanziaria locale non aiutano
Per violare le politiche nel senso della competitività
Noi siamo nel territorio e con le imprese
L'Italia deve esserci
è necessario uno stato sociale moderno ed adeguato le prospettive demografiche ed economiche
Un welfare più partecipato con un protagonismo maggiore delle parti sociali che ne organizzino la società e i bisogni Enea realizzino gli strumenti
In tal senso è indispensabile la riforma della previdenza integrativa
Che ci auguriamo venga approvato dal Consiglio dei ministri sulla base delle indicazioni della CMA e di altre ventidue forse sociali
Ne progettano di nuovi per aiutare il cambiamento nel mondo del lavoro e indurre più di inclusione sociale
Noi ci siamo
Pronti al confronto con il sindacato che ospitiamo più coinvolto da un ruolo
Da più coinvolto da un ruolo cooperativistico per lo sviluppo che dalla sola logica dell'antagonismo contrattuali ci vuole un impegno nuovo del mondo della piccola impresa sui temi dell'istruzione della formazione della cultura e della ricerca
Gli ultimi anni ci hanno spiegato che non basta saper fare ma occorre saper essere
Non basta la bottega scuola occorre la scuola
Ma aggiungiamo
Ma una scuola non troppo lontana dalla bottega
Noi non siamo disponibili noi siamo disponibili scusate
Ma occorre più coerenza sul merito più rigore
E qualità dell'insegnamento più ricerca più e trasferimento della ricerca
Bisogna avere ambizioni progetti competitivi
Il turismo
L'agroindustria la moda
La casa dell'arredo la meccanica di precisione i trasporti e la logistica i beni culturali servizi innovativi verso le persone e le comunità la telematica le tecnologie sanitarie e le vie tecnologie la robotica nello spaziare
Settori forti
Settori in declino
Settori in embrione sono settori che vanno sostenuti e le politiche industriali e dalla creazione di sedi di confronto
Le imprese piccole sono sottocapitalizzate
La finanza delle imprese non può essere però solo mancanti
Occorre stimolare un mercato finanziario innovativo
Aiutare le quotazioni di piccole imprese di reti favorirne il rapporto con il mercato Expandi interconnettere le imprese con investitori istituzionali diffondere i bordi di stare
Non basta la Banca del Sud
Servono soprattutto banche di investimento finalizzate alle piccole imprese
Mediocredito attraverso l'Artigiancassa più l'oralità degli operatori finanziari
Noi ci siamo ma i Confidi
E lo ricordo al Parlamento vanno sostenuti nella loro riconversione verso Basilea due
Cari amici
Il nostro mondo è pronto all'impegno
Non ci rassegniamo il declino
Sappiamo che il declino del Paese sarebbe drammatico per le nuove generazioni che sentono il loro futuro più precario della vita dei loro padri
è il momento della responsabilità
è il momento della Concordia laboriosa è il momento di un Paese unito
Sono note le minacce quelle interne che anche pochi giorni fa
Hanno ucciso il Vicepresidente della Regione Calabria Francesco Fortugno a Locri
Il declino dà forza a tali minacce
Quelle esterne
Il terrorismo la decadenza della civiltà del diritto
La crisi degli equilibri mondiali mondiali lo scontro tra civiltà
Ogni volta
Che la politica non è stata all'altezza dell'economia sono stati guai seri
Il nostro lavoro
Il nostro impegno
Il nostro pensiero va a quelle notti romane di Roma
Dei quarantaquattro al Portico di Ottavia quando a centinaia venivano do portate famiglie di ebrei verso i campi di sterminio
Tra essi molti artigiani
Piccoli commercianti
Tante tante vite simili alle nostre
Ogni volta che riprende la storia delle civiltà contrapposte
C'è un declino da fronteggiare c'è una vittima da sacrificare
Ogni volta c'è un'esistenza da negare
C'è un terremoto in Pakistan di cui non avere notizia
C'è uno stato di sapere da far scomparire
Ci sono resistenze che sbarcano come ombre nella nostra coscienza da ignorare
No noi non ci rassegniamo al declino dell'Italia
Grazie presidente la sua relazione di apertura
Volevo salutare
Alcuni amici che sono qui con noi vorrei partire prima di tutto dalle organizzazioni imprenditoriali che hanno deciso di partecipare con noi
La Confesercenti con il suo presidente Venturi
La Confcommercio con il suo presidente Sergio Billé
Con un battito di cuore particolare la Confartigianato concesso ventidue eccetera magari il segretario generale la Klein con il suo segretario generale Accornero
Casartigiani con il suo Presidente già Cobas
Ancora sano suonano il rappresentante dei sindacati dei lavoratori in particolare ringrazio alla presenza dalla delegazione della CGIL che è qui con noi
Ne dimentico qualcuno è mio e me ne scuso però ringrazio davvero tutti la UIL vedo perché se anche la cifra
E sono arrivati con nuovi sono con nuovi adesso
Anche alcuni volonterosi componenti del Parlamento italiano stamattina c'è seduta sia al Senato che alla Camera sono molto impegnati da un lato c'è la presentazione della legge finanziaria al Senato dall'altra parte c'è una cosa
Che mi pare leggera come la Cirielli alla Camera allora volevo ringraziare punto
Devo ringraziare molto di essere con noi l'onorevole Cazzaro dei dei DS
E in modo specifico l'onorevole Gonario Nieddu Casey onorato
Ringrazio anche il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo che dicono
Sottosegretario Sacconi
Alle
Care amiche cari amici vi ringrazio per l'invito che mi avete rivolto anche perché mi consente di farvi gli auguri di buon compleanno perché sono sessanta anni portati bene e la relazione che poco fa ho sentito mi consente di dire che avete proprio raggiunto l'età della maturità quella dalla quale cioè muovere per traguardi ancora più ambiziosi
Sento molto questo augurio che mi rivolgo anche perché ho calcolato che più della metà di quegli anni ho avuto modo di trascorrervi in un rapporto continuo con la vostra organizzazione come con le altre organizzazioni dell'artigianato
E
Già in altra occasione ho ricordato momenti come quelli della legge quadro
O alla quale ho avuto la ventura di collaborare ormai ahimè tanti anni orsono nella Commissione industria della Camera
Dicevo la relazione e
Certamente
Importante interessante perché
è riuscita ad evitare
La tentazione di rivolgersi soltanto ai temi contingenti immediati
Come in fondo avrebbe potuto fare guardando cioè alla legge finanziaria guardando alle misure che più o meno condivisibili nell'immediato le istituzioni il Parlamento e il il Governo stanno affrontando ma giustamente
Anche in relazione ad una conclusione di legislatura
E soprattutto in presenza dei grandi problemi che sono stati evocati nella nella relazione stessa
Avete fatto la scelta di in primo luogo di un di una linea tutt'altro che difensiva ed è questo l'apprezzamento principale che voglio rivolgervi una linea cioè non rivolta a chiudere di nella difesa di istanze corporative
Talune anche probabilmente comprensibili ma al contrario si avverte in tutta la relazione una proiezione al futuro una voglia di reagire ai tanti i nuovi stimoli che la competizione globale porta con sé
Ho sentito come musica per le mie orecchie anche una certa quale contrapposizione tra orgogliosa tra il tessuto delle piccole imprese
E una retorica che viene normalmente da quelle che un tempo chiamavamo poteri forti e che oggi sono resi più arroganti dal loro indebitamento
Quando imboccano cioè la crescita dimensionale dell'impresa quasi come questa potesse determinarsi sotto un cavolo dal nulla e non invece muovendo dall'Italia che getta Alitalia di quelle piccole e medie imprese vitali che soprattutto secondo i nuovi paradigmi dalla competizione possono crescere più che per rigonfiamento per rapporti a Rete
E le vostre imprese già sono per molti aspetti in Rete è molto di più possono crescere attraverso relazioni non verticali ma orizzontali nella Rete grazie anche al ruolo dell'associazionismo insomma giustamente voi contrapponendo è questa Italia vitale che nonostante tutto ha voglia di reagire respinge l'idea del declino
Ad un'Italia di quei poteri forti che mi fa ricordare il fatto che la critica che a un certo punto si rivolse alla vitale Milano da bere veniva magari dalla Torino da fiutare
Io penso
Che abbiamo bisogno di creare condizioni di contesto come voi avete sottolineato per rendere le imprese più libere di innovare e di reagire
La competizione globale certamente ricca di ingiustizia
Devo dirvi da ex funzionario delle Nazioni Unite
Non condivido l'eccessivo ottimismo nei confronti della rigenerazione degli organismi multilaterali per poter dare regole solide alla competizione globale chi come me ha lavorato proprio nell'agenzia dedicata ai temi sociali
Sa quanto ha potuto verificare sul campo quanto difficile sia pretendere che nella competizione globale vi sia il rispetto non dico delle stesse regole delle stesse condizioni che caratterizzano i Paesi io mi auguro in modo irreversibile
La qualità dei Paesi industrializzati ma purtroppo nemmeno forse le regole minime fondamentale che pure è universalmente sono state riconosciute
E certamente
Una competizione globale caratterizzata da molta concorrenza da molti elementi di slealtà
Richiede un intervento più consistente da parte della del sistema multilaterale ma soprattutto probabilmente per quanto ci riguarda da parte dell'Unione Europea per pretendere reciprocità
Per pretendere maggiore
Rispetto almeno delle regole minime condivise
Ma non illudiamoci
Noi dobbiamo organizzare la vecchia Europa competere in un contesto che rimarrà caratterizzato da slealtà e sarebbe già molto se riuscissimo
A superare le slealtà che esistono all'interno della stessa unione dato che l'apertura anche verso i nuovi Paesi si è realizzata forse con troppa superficialità senza quelle gradualità necessarie per fare in modo che almeno il mercato unico interno all'Unione possa essere davvero caratterizzato da una libera circolazione
Dei beni delle persone e dei servizi senza invece dover temere come oggi spesso siamo costretti a temere che quella liberalizzazione comporti
L'ultima ulteriori elementi viste alta nella concorrenza interna questo mercato unico
Io credo tuttavia che la direzione di marcia non possa che essere quella dell'apertura
E l'apertura delle nostre società all'e sterno
Ed è l'apertura delle stesse società all'interno
Che significa come avete sollecitato voi più mercato più flessibilità più capacità cioè di adattamento in un ambiente efficiente
Ma la oggi siamo sosta
Soprattutto paesi della Vecchia Europa che come avete detto e un'Europa vecchia
Siamo intrappolati tra la consapevolezza che per produrrà crescita
Dobbiamo realizzare maggiore apertura
E allo stesso tempo
Il fatto che la resistenza che incontriamo nelle nostre società all'apertura alle maggiori liberalizzazioni alla maggiore dimensione a un mercato più efficiente questa resistenza determinata proprio dalla bassa crescita
E questa trappola però deve essere in qualche modo a questa trappola dobbiamo assolutamente uscire
E possiamo uscire soltanto se riusciamo a governare anche i costi della trasformazione la trasformazione inevitabilmente costa produce perdenti e sono perdenti spesso che non lo sono non per loro colpa
E noi abbiamo il dovere di proteggere questi perdenti di farlo perché sono parte di noi che come abbiamo detto non portano responsabilità se perdono il loro posto di lavoro se la loro piccola impresa chiude
Ma dobbiamo farlo anche per fare in modo che la società consenta alle ulteriori liberalizzazioni alle ulteriori progressi in termini di flessibilità e di mercato e di apertura anche al mercato globale
Ed è per questo che abbiamo bisogno di una ridisegno della nostra idea di stato sociale
E ha ragione Tony Blair quando aprendo il discorso la che ha rivolto all'inizio del suo semestre di presidenza dell'Unione
Ha soprattutto rivendicato l'esigenza richiesto le richiesto un necessario robusto cambiamento del tradizionale modello sociale europeo
Perché un modello sociale che genera venti milioni di disoccupati e circa trenta milioni di persone
A rischio di perde il posto di lavoro per la loro bassa occupabilità cioè per il loro basso livello dico per competenze è un modello sociale obiettivamente inadeguato in un mondo caratterizzato da trasformazioni continue e tumultuose come quelle che stiamo già vivendo
E questo modello sociale diverso
Sì possiamo contrapporre a quello tradizionale perché dovrebbe essere caratterizzato più dalle canne per pescare che dai pesci che dobbiamo erogare soprattutto a coloro che sono in difficoltà
Perché il cuore del nuovo modello sociale deve essere la riscoperta della centralità della persona
Cioè di una persona nella quale dobbiamo più robustamente investire affinché essa si occupa delle lungo tutto l'arco della propria vita
E dotata cioè di quelle conoscenza di quelle competenze che con le consentono di attraversare i cambiamenti cogliendo le tutte le opportunità anziché esserne travolti per incapacità per carenza di strumenti atti a governare le novità
Questa è la la linea che noi abbiamo cercato di seguire con le riforme dedicate al capitale umano perché il filo conduttore delle riforme del lavoro del sistema educativo della previdenza e anche della dei flussi migratori
La linea il filo conduttore di questa riforma è stato proprio l'investimento strategico nel capitale umano e so bene che purtroppo riforme come queste non non fanno percepire i loro benefici offre Effeti immediatamente nell'arco della stessa legislatura nella quale sono state prodotte sono riforme che proprio per per definizione imboccano tempi medio-lunghi per poter generare i loro virtuosi affetti
Ma voi io sottolineo voi in particolare
La riforma del mercato del lavoro perché l'abbiamo ne abbiamo condiviso le linee essenziali nell'ambito del Patto per l'Italia quando condividemmo in modo particolare la necessità di costruire un mercato del lavoro efficiente e trasparente
E di questi giorni è l'apertura della Borsa nazionale del lavoro cioè di un sistema ancora sperimentale
Ma tuttavia già in corso di implementazione da parte dei tanti operatori privati su tutto il territorio nazionale e da parte di otto regioni già collegate che diventeranno quattordici entro l'anno e saranno tutte entro il mese di marzo del due mila e sei
Un sistema cioè già in parte in questo momento fruibile seppure ripeto con carattere di strumentalità di tre di sperimentalità
Ma fruibile nella possibilità di effettuare un virtuoso incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro reso tempestivo proprio dalla Rete e anche dalla disponibilità di servizi privati a fianco di quelli pubblici
Ed è in questo contesto che diventa più agevole allora investire anche nel capitale umano interno all'impresa
E mi riferisco in particolare i nuovi contratti di apprendistato che tocca le Regioni declinare ma che rappresentano nuove opportunità soprattutto per l'impresa artigiana anche perché i nuovi contratti di apprendistato indicano nell'impresa stessa
Potenzialmente il luogo dell'intera formazione cioè si supera quel vincolo necessario di formazione esterna che muoveva da una sorta di diffidenza nei confronti dell'impresa quasi ecco messe essa non fosse luogo idoneo alla formazione
Quando al contrario voi sappiano con certezza solo dei buoni effetti dati dalla formazione interna l'impresa conserviamo notevoli dubbi su una formazione esterna troppo spesso autoreferenziale troppo spesso tarata sui formatori
Piuttosto che su coloro che devono essere formati
E proprio anche nella convinzione che si dovesse spostare con riferimento alla formazione continua l'accento dal lato della domanda alla alla dal lato dell'offerta quella dei formatori all'atto della domanda
Quella dell'impresa è quella delle persone
Abbiamo finalmente dato vita in fondo interprofessionale per la formazione continua
A quei fondi che adesso noi solo adesso in sussidiarietà orizzontale rimettono a voi alle organizzazioni
Della rappresentanti del di rappresentanza dei impresa come dei lavoratori la gestione non la gestione dell'attività formativa malagestione dell'incontro fra la domanda e l'offerta di della della relativa alla formazione
Che dovrebbe garantire maggiore efficienza della stessa
E ancora le stesse riforme del sistema previdenziale
Che mi auguro presto potranno essere completate con la riforma relativa alla Trattamento di fine rapporto e quindi l'avvio sostanzioso di una previdenza complementare ancora una volta
Riconoscendo in sussidiarietà il ruolo dell'associazionismo io credo che potrà manifestare via via a tutti gli effetti positivi in un arco temporale necessariamente non vede però nel breve e già importante avere per esempio introdotto la totalizzazione che consente di cumulare i periodi assicurativi
Di una dita che inevitabilmente di una vita lavorativa che inevitabilmente sarà sempre più caratterizzata dall'alternarsi di forme diverse di lavoro compresa l'alternanza tra forme di lavoro indipendente forme di lavoro subordinato
Lo penso in particolare a voi perché avete avuto l'intuizione di organizzare cene a improprio
Quindi io a dare una la risposta giusta a coloro che magari senza sono stati anche costretti a fare la scelta di un lavoro indipendente di un lavoro molto nuovo come anche la collaborazione a progetto che vi siete impegnati ad accompagnare verso una scelta più consapevole
Quale quella cioè magari della pluri committenza del sapere fare non solo un mestiere ma sapere parente di conto e da una picnic dimensione poter anche evolvere verso più strutturate dimensioni di impresa
E la totalizzazione una risposta non secondari anche ad esigenze di questo tipo dal punto di vista di quella previsione per provvedere dia luogo anche per questi spesso giovani a forme di protezione per il loro futuro
Giustamente invocate peraltro regole semplici
Invocate una fiscalità amichevole invocate forme diverse di accesso al credito
C'è un accenno nella relazione i distretti e voi sapete come questa legge finanziaria abbia aperto se non altro il tema dei distretti
Tema che è stato per ora declinato soprattutto nelle sedi accademiche i distretti sono figli del caos e di un fertile causa e credo che nessuno abbia debba avvenire l'intenzione di mettere le mutande di latta a questa ho detto Fertile dimensione caotica che le carte che caratterizza i distretti
Ma è possibile pensare a codificare in qualche modo il distretto se ciò sì se con ciò intendiamo consentire alla scelta libera delle impresa
E soprattutto delle loro reti associative ancora una volta in sussidiarietà orizzontale
Di costruire sublime l'adesione delle forme sistemiche con dei progetti condivisi da parte delle imprese potendo dare in cambio un quasi una sorta di off-shore
Di ambiti cioè nei quali la regolazione sia drasticamente semplificata
L'accesso al credito sia facilitato anche attraverso l'emissione di titoli le stesse relazioni industriali in quel contesto siano straordinariamente meno complicate grazie all'una a una bilateralità tarata a quel livello e a quella dimensione cioè il distretto non può diventare un orpello burocratico in più rischio che c'è ogniqualvolta se ne parla e soprattutto si cerca di codificare lo in atti normativi
Ma UE a può essere al contrario
Una l'occasione la sede lo strumento l'ambito ove il controllo sociale sostituisce
Per alcuni aspetti almeno per alcuni ambiti il controllo amministrativo esemplifica la stessa attività di valutazione del merito del credito da parte del sistema bancario utilizzando e valorizzando cioè le esperienze che nel sete esistono nel seno dell'associazionismo artigiano come quelle anche delle cooperative di garanzia dei Consorzi fidi con riferimento all'accesso al credito
Discutiamo quindi del tema dei distretti
Da posto un tema all'ordine del giorno a mio avviso giustamente da parte del governo
Si aprano tavoli per entrare nel merito con questo approccio quello cioè di una straordinaria opportunità per prendere la strada di regole di regole più semplici di ambienti più efficienti nei quali innovare
Concludo davvero con una considerazione sulle relazioni industriali
Essere liberi di innovare in un contesto più efficiente significa non è eliminare le relazioni industriali
Ma certamente a ricondurre lei intense relazioni industriali italiane tipiche della nostra storia del nostro Paese
In un ambito che consenta di coniugare coesione sociale ecco un flessibile adattamento dell'impresa
Io faccio molto appello alla bilateralità
Credo moltissimo nell'esperienza della bilateralità e mi dispiace molto che per esempio sia venuta meno l'ipotesi di testo unico in materia di salute e sicurezza nel lavoro che fra di noi almeno avevamo condiviso
E che era tutta fondata sul ruolo della bilateralità come strumento per affrontare una materia così basica come quella in termini non solo formalistici ma soprattutto secondo un approccio per obiettivi quale la bilateralità avrebbe consentito
Quale ancora una bilateralità in qualche modo non dico contrapposta ma sostitutiva per alcuni aspetti almeno della controllo amministrativo
Io mi chiedo
Soprattutto
Di se condividete e penso di sì perché nella vostra relazione c'ho intuito
La direzione di marcia e quando parlate di un Paese unito io penso che i veri vi riferivate non soltanto alla necessità di essere uniti di fronte le grandi patologie del nostro tempo quelle internazionali e quelli interni
Ma soprattutto di essere uniti al fondo nella direzione di marcia che dobbiamo temere
Guai cioè a dividerci rispetto alla direzione di marcia guai se ad una legislatura che ha aperto seppure in modo contraddittorio strade nuove nella direzione di una maggiore libertà competitiva delle nostre imprese dovessimo regredire
Il mio pensiero va ovviamente in primo luogo a qualcosa a cui ho lavorato direttamente e ad una persona che per quel qualcosa ha dato la vita cioè a Marco Biagi
Potrà fare
Avrebbe senso
Regredire rispetto ad un processo di riforma anziché piuttosto completarlo
Anziché creare il complesso delle condizioni per un mercato del lavoro più moderno ed efficiente avrebbe senso regredire rispetto alla riforma del processo educativo vivere così anche il sistema dell'alternanza nel nostro Paese o non invece mutuando proprio dalla buona esperienza del New labour britannico
Dimostrare che il nostro Paese è arrivato ad una sufficiente maturità rispetto al confronto tra coalizioni contrapposte perché via via e capace di acquisire una base condivisa
Per che rispettata da entrambe le coalizioni
A coloro che alla mia sinistra hanno criticato alcune di quelle riforme io vorrei rispondere come ha risposto Gordon Brown al congresso del New labour
E gli ha detto per un attimo lo dico l'inglese per dirla come la dei valori bello da un senso battaglia in stucco
I valori non cambiano ma i tempi si
E fatemi concludere davvero con invece una citazione che richiamo per negarla
E quella di un capo di governo europeo
Che cinicamente recentemente ha detto una cosa noi sappiamo tutti cosa dobbiamo fare
Ma non sappiamo ancora come essere rieletti dopo averlo fatto consentitemi di dire che mi auguro avesse torto grazie
Grazie al sottosegretario
Sacconi che è sempre un un attento interlocutore del nostro mondo e devo dire lo ringrazio
Oggi è rappresentato qui il governo del Paese ci sono hanno raggiunto messaggi anche interventi
Per esempio del ministro delle Attività produttive che interviene per iscritto non potendo essere fisicamente qua lo consegneremo successivamente
Mi preme di salutare
Piacevolmente perché sono con noi il nuovo presidente della Confagricoltura il dottore Vecchioni ringrazio di all'economia vicepresidente della lega nazionale delle cooperative Bertinelli
La competenza in materia di artigianato di piccola impresa con prima il la riforma del titolo quinto e poi con i vari processi di di devolution o che sono in discussione passata sostanzialmente ad un ente che per noi il punto di riferimento delle politiche per la piccola impresa tale ente e la Regione
Noi sappiamo che questa Finanziaria una finanziaria che colpisce molto gli enti locali che sono per lui come abbiamo detto una relazione gli interlocutori fondamentali del sistema e colpisce le regioni abbiamo in questi tre giorni voluto avere due testimonianze quella di un sindaco e quella di del presidente della seconda per dimensione credo regione italiana nelle chiamare Piero Marrazzo qui con noi io vorrei intanto salutarlo prima che come presidente della Regione come un grande amico
Ed è un per noi un interlocutore di per il quale abbiamo una grandissima stima Piroso pervenire grazie
Un saluto
Vorrei dire al presidente e al segretario
C'era CMA alle autorità
Però mi dovete seppur da presidente ha ragione consentire di salutare le amiche e gli amici della CMA
Ha detto bene Giancarlo
è un percorso con l'omino professionale
E poi politico istituzionale che mi ha mi ha dato la possibilità di incontrare molto spesso il vostro mondo
E quando sono stato invitato da Giancarlo Sangalli ed essere qui con voi
Ho accettato soprattutto perché da un lato era giusto che il presidente della Regione Lazio portasse qui il saluto a voi
Ma anche
Per fare delle riflessioni vedete come presidente ancora non mi sono abituato a portare saluti formali arrivo sempre con il discorso preparato corretto poi quando arrivo è come se accadesse qualcosa mi scatta dentro la voglia di riflettere
E oggi dico riflettere insieme quando leggevo più volte lo sguardo è andato lì
Sulla sul titolo dell'incontro e quindi di questa Assemblea
Le due parole mi suscitavano alcune riflessione e le vorrei fare insieme
Vedete insieme un valore io penso di sì
Ed è quel valore che sostiene la concertazione
Ho ascoltato attentamente e le parole dell'onorevole Sacconi e il sottosegretario
E
Partendo da questa Finanziaria non entro nel merito però sicuramente riflessi li valuteremo insieme
Li riterremo sì
Ho trovato che questo valore non c'è stato nel confronto
Tra governo ed enti locali
Io sono convinto che era importante giusto riflettere su quelle politiche di razionalizzazione di intervento sulle politiche di spesa degli enti locali certo credo che non si risolve con la demonologia
Seppur legata ad alcuni atti di spreco come può essere e io già sono intervenuto nelle regioni nella mia regione come può essere l'utilizzo di un'autovettura o di consulenze nota sapevo bene che i bilanci di una regione partono purtroppo da da altre tipologie di razionalizzazione non le abbiamo date lì al governo per dire lavoriamo insieme
Per razionalizzare
Così non è stato ma io rimango convinto che insieme significa allora a credere che la concertazione è uno strumento io ho ascoltato la la relazione del presidente
E quando il presidente il vostro presidente citava Ciampi credo che non solo lo facesse a ragion veduta ma lo faceva perché tutti noi siamo convinti che bisogna essere uniti
Sui valori e mi vengono sempre in mente i padri di questa nostra Costituzione oggi io non ritrovo
Lo stesso desiderio che leggo Einaudi
A Togliatti
De Gasperi
Almeno
La Malfa
Oggi io trovo che persino su una legge elettorale non c'è il desiderio di dire siamo l'unico Paese
E allora
Tra mettiamolo nel ragionamento tra enti locali e noi lo stiamo facendo ci stiamo tentando vedo qui il presidente della CMA della nostra regione ci stiamo provando
E allora io vorrei immaginare che quando Malavasi ha parlato
Dico lombardo
E e mi colpiva
Vorrei immaginare con voi
Se ancora oggi ci sono le possibilità di governare la globalizzazione io vengo da una cultura politica che mi ha insegnato che per fare i ragionamenti anche di politica interna anche quelle piccole decisioni bisognosi avere la capacità di avere una visione d'insieme
Era una cultura politica che mi insegnava che c'era la necessità di avere visione
E questa visione doveva portare però alla capacità di comprendere che c'era la necessità di condividere i valori
Saluto credo a nome di tutti voi il presidente della cantera
Ecco
E allora quando guardiamo lo scacchiere mondiale io credo che nella nostra regione io fare un intervento breve ma credetemi cercando di portare quella piccolissimo
Contributo che può portare un presidente di Regione eletto da sette mesi e allora la prima domanda che mi sono fatto ma è davvero uno Tsunami questa globalizzazione questa incapacità di poter rispondere e confrontandoci sul costo del lavoro la capacità di difendere i brevetti la capacità di difendere la cultura la conoscenza nella economia e nel mondo della conoscenza
Se si legge solo con la necessità di contrapporci e alloro e dico loro non considerandoli dei nemici
E allora
Se c'è questa possibilità dove l'andiamo a ritrovare è un problema secondo me di cultura
Oggi non è sicura non voglio fare un intervento che sembra un intervento otto recente ricevuto il dire ci conosciamo da tempo ma una cosa mi colpì qualche anno fa quando riflettendo con Giancarlo Sangalli lui mi disse guarda
Piero uno dei problemi più seri che abbiamo e la interruzione della memoria la capacità di poter trasferire la cultura del sapere dei mestieri
Tra un artigiano e l'altro
è una frontiera che si sta sempre di più allontanando e allora oggi insieme come possiamo affrontare
Il mercato globalizzato come possiamo affrontare questa sfida mi è piaciuto molto quando il Presidente Ravasi parlava di Mediterraneo ecco e allora immagino ma in quella piccola e media impresa in quel mondo dell'artigianato che cosa può trovare il nostro Paese
Sì il sistema Paese
E allora mi sono venute in mente le botteghe e allora mi è venuto in mente quella speculare
Speculare visione del mondo dove c'è il mondo globalizzato ma c'è anche quello del locale
Ripartire da quello che siamo
Non vantando CN esaltando volo ma noi siamo un po'un paese di piccola e media impresa di artigianato qualcuno ogni volta che si siede di fronte a me
Sembra che in maniera rituale dice che c'è il piccola e media impresa l'artigianato ma poi l'interlocutore mi ma ne sono la grande impresa e io questo non l'ho mai che altri
No non me la quando dal punto Carmencita dove la prima cosa che doveva fare era dedicare
Dedicare da un lato un assessorato lo sviluppo economico la capacità di guardare al mondo nel suo complesso quando lo guardo sui grandi numeri e quantificare un assessorato la piccola e media impresa cioè dire che c'è
La piccola e media impresa
E non c'è solo quando si va a votare o quando si fanno le elezioni o captatio benevolentiae che secondo me non servono e allora c'è eccellenza nella piccola e media impresa anzi
Nella misura in cui ho individuato ora in valore culturale del locale cioè questo Paese deve ritrovare se stesso e quindi deve ripartire dalle proprie matrici
Io non voglio
Come dire
Parlare sembrando l'interlocutore istituzionale che sta esaltando valori così astratti non sono invece così presente
Presenti in quella realtà che io sto conoscendo da presidente della regione e allora a cosa serve a questa realtà
è inutile parlare di innovazione sale con le proprie spalle un piccolo medio imprenditore un artigiano non la può costruire insieme non la può costruire da sola può costruire insieme insieme a chi
Certamente partendo dalla sua prima dimensione associativa che è l'associazione di categoria ma non basta
Non basta
L'ICT qualcuno in questo Paese io sempre rimango un po'attento ascoltatore
Come lo ero nella precedente vita professionale e l'attento ascoltatore deve capire che qui in questo Paese siamo scambiando il mondo dell'ICT come un mondo che deve essere visto come solo momento produttivo non l'ICT
Cioè la capacità di portare informazione e comunicazione tecnologica traducendo la parola italiane significa offrire a chi non ce la può fare da solo la possibilità di arrivarci
Nel due mila sei avremo meno risorse è inutile piangerci addosso
Noi gli enti locali e soprattutto chi fa programmazione legislazione dovrà utilizzare meglio e lui la sfida le risorse che abbiamo
E allora partire da lì ma lo sapete che nel Lazio
Più di duecento comuni non hanno sistema informatizzazione se non ce l'hanno i Comuni
Come fanno poi ad averci dei piccoli e medi imprenditori gli arti
Ecco la prima sfida la prima sfida di una regione Cuesta
La seconda l'internazionalizzazione ma come è possibile immaginare che chi Just combatte con piccoli numeri si Possa caricare
Dell'onere di una sfida anzi neanche della commercializzazione della promozione di un prodotto
E allora se innovazione e ricerca da dove devono arrivare
I distretti industriali devono ripartire onorevole Sacconi secondo me da due valori la capacità che il mondo della ricerca e nella nostra regione pesanti o cene tanto il più alto numero di università di enti Cnr Enea e quant'altro
Sappia entrare in quel mondo dei distretti con gli enti locali e immaginare quasi lecito un passaggio che abbiamo la crisi della grande azienda Cassino la FIAT ma lei lo sa che se ci ragiona sì un polo potremmo considerare anche un incubatore d'impresa
Dove già dentro ci lavora la la chi produce per la grande azienda e quindi la filiera Jai dentro quell'incubatore di impresa eppure noi Regione non abbiamo mai considerato così
Per concludere
Il ragionamento è anche l'intervento
Ovviamente io credo che c'è una ricetta che è quella di considerare dunque parto dei distretti ma il territorio un luogo dove la pubblica amministrazione deve capire che al vostro servizio e al servizio del cittadino
Che c'è il cittadino
Firmato che devo chiedere poter riottenere nell'Uruguay fare in altri settori le risposte ma lo deve avere anche il centralino imprenditore
Il Illy imprenditore è un cittadino e allora se guardiamo alla pubblica amministrazione la semplificazione in tal senso può venire più semplice
Io vi dico che a volte le risorse ci sono e allora le risorse si devono spendere bene l'altro giorno ho trovato che nella mia regione sono stati inutilizzate presso l'agenzia Sviluppo Lazio dieci milioni destinati alla piccola e media impresa
E quindi ha ragione allora il governo
Ma bisogna sedersi insieme al Governo guardare dove tagliare come spendere meglio e spero che nel corso delle prossime settimane il dialogo si possa riaprire
Io concludo
Con una citazione anche da studente mi aveva profondamente colpito quello che scegli quello che pensi e quello che fai ogni giorno e ciò che diventa
Eraclito produce
Io vorrei a dire a voi
Una parola rispetto alla politica dello sviluppo e dell'UE lo sviluppo lo o lo costruiamo insieme ogni non lo costruire o costruiamo e condividiamo la società che affideremo alle nuove generazioni o non affideremo alle nuove generazioni una società migliore però con voi vorrei condividere una frase anzi un'idea un concetto
Di un grande presidente della
Che diceva non c'è sviluppo economico senza giustizia sociale era Sandro Pertini
Che allora
Che allora
Troviamoci insieme costruiamo insieme questo futuro e credo che a volte piccolo come dite voi
Grazie presidente Marrazzo del suo saluto del suo intervento dalla sua presenza
Come
Voi sapete
Quest'anno per noi un anno particolare
L'anno in cui l'assemblea ordinaria che oggi pomeriggio si concluderà con rituale approvazione del Bilancio eccetera
Trasmigrano nell'assemblea straordinaria per la elezione delle cariche associative e degli organi della Confederazione
Noi siamo particolarmente felici di potere
Quest'anno celebrare contestualmente a questo evento il sessantesimo compleanno della cernia accenna nasce nel quarantacinque e quarantasei non pensiate che stia facendo un gioco di parole
Ma ce n'è quarantacinque perché nasce dalle associazioni che vi danno vita alla cena
E poi si organizza si struttura le quarantasei appunto con una crescita progressiva di associazioni che confluiscono un percorso legato ai territori un percorso lungo lungo appunto un anno ma pensate quale anno da quarantacinque quarantasei pensate a quali condizioni del Paese pensate a quale rigore a quale determinazione è stato necessario mettere in campo per ripartire nella ricostruzione per ricostruire le basi solite della nostra economia dalla nostra società
Ebbene e quindi coincide anche il sessantesimo compleanno dalla Confederazione
è un sessantesimo che noi intendiamo celebrare con una modalità particolare che è quella di un impegno adesso insomma devo un po'anche alleggerire un po'l'atmosfera no non ci siamo assunti una volta un impegno davanti al Sommo Pontefice e siamo molto contenti di averlo adempiuto era Giovanni Paolo secondo era il Giubileo degli artigiani
Ci siamo trovati nella in una piazza San Pietro piena di centocinquanta mila artigiani venuti da tutta Italia
E il nostro impegno che era il piccolo dono che si faceva al pontefice è stato quello di organizzare di dare un riconoscimento a tutte quelle intrise
Che senza obblighi
Dimostrassero la propria sensibilità nell'inserimento di persone svantaggiate di portatori di handicap di disabili di persone in difficoltà
Abbiamo coniugato un marchio per quest'impresa e l'impegno era dare forza quest'impresa e l'abbiamo chiamati imprese sensibili abbiamo fatto un'associazione di cernia delle imprese sensibili
E ci siamo impegnati a dare forza un'idea che è molto anglosassone anche che quella che queste imprese possono presentarsi sul mercato dicendo siccome io sono impegnato
Faccio queste cose dovete saperlo è giusto che lo sappiate la mia associazione comunica che io sono impegnato verso chi è più debole non avevo obblighi per farlo non avevo non avevo alcuna alcuna alcuna regola che mi imponesse di farlo voi sapete che sotto i quindici dipendenti non c'è l'obbligo di assunzione obbligatoria di disabili eccetera e invece molto spesso accade accade per un moto dell'annata una sensibilità delle persone
Ci assumemmo quell'impegno abbiamo adempiuto a quell'impegno c'è una grande associazione di imprese sensibili e la e la e sosterremo in questo modo tutti quei piccoli imprenditori
Che senza che non l'hanno mai voluto dire in giro ma non lo diciamo in giro per loro e vogliamo che escono un po'dalla dalla così da quella discrezione che troppo spesso ha fatto sì che essendo troppo discreti
Poi pensano che non ci siamo e allora è meglio che qualche volta ci vantiamo un po'di più di quanto siamo di qual è il nostro potenziale qualche discrezione in meno
La nostra l'anno sostiene non è mai stato quello di urlare le cose non ci piace però qualche discrezione in meno e qualche orgoglio in più talvolta non è male
E adesso devo dire corna uguale
Importanza per quanto ci riguarda in termini proprio di di serietà che vogliamo mettere nell'impresa noi vorremmo iniziare la celebrazione del sessantesimo compleanno dalla Confederazione
Parlando alla istituzione dello Stato allo Stato ma l'istituzione dello Stato che per noi è l'istituzione con il quale abbiamo il rapporto più intenso più importante e più più più serio
E né verso la quale onestamente ci sentiamo più seriamente
Di dovere anche noi avere il massimo di responsabilità quando affrontiamo le commissioni quando i portiamo i parlamentari gruppi eccetera e il Parlamento della Repubblica de in modo specifico per il Parlamento la Camera dei deputati
Noi vorremmo aprire il sessantesimo compleanno dalla Confederazione facendo quindi una pausa dall'assemblea ordinaria
Aprire sessantesimo comprano a rate dalla dalla considerazione con il presidente con la presenza che ci onora molto dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini che adesso vorrei salutare ufficialmente dato qua
Assumendosi anche con lui un impegno
è in scala la cosa però verso il Parlamento la Repubblica ci piacerebbe riprendere un altro impegno anche con il Sommo Pontefice ne abbiamo uno di riserva senta adesso persone che non ce la fanno verso settori che sono in difficoltà o verso ambienti che sono in difficoltà
Un impegno come dire di generosità di riservate da parte nostra c'è però adesso faremo un impegno qua sui sull'impegno pragmatico per il Paese per l'Italia e per descrivere il la fase del sessantesimo compleanno io chiamerei nostro Presidente che Ivan Malavasi che dovrebbe introdurci alla sessantesimo compleanno della Confederazione
Signor presidente della Camera
Nei giorni immediatamente successivi alla fine della guerra
Tra la primavera e l'autunno del mille novecentoquarantacinque
Alcuni artigiani quasi tutti i componenti il Comitato di liberazione nazionale diedero vita a Bologna Modena Reggio Emilia Firenze Ancona Torino alle prime libere associazioni dell'artigianato
Nacquero queste associazioni con l'intento di dare immediato avvio alla ricostruzione del Paese e si formarono con duplice significativa finalità
In primo luogo riorganizzare l'artigianato con forme di partecipazione ponendo fine alla fase della corporazioni e consentendo a questo mondo di intervenire avviene oggi giorno nella nascente democrazia
In secondo luogo con lo scopo di reperire le materie prime indispensabili a far ripartire il lavoro e l'attività economica
Due finalità che venne evidenziano lo spirito democratico e pragmaticamente costruttivo che è tipico dell'artigianato e dell'impresa diffusa del nostro Paese
Imprese familiari legate ai territori e alle loro città parte di quel tessuto sociale laborioso e umile da cui prenderà forma la rinascita economica e civile dell'Italia
Persone onestamente impegnate nel ridare vigore alla propria attività in premendo una spinta etica al morale della popolazione
Pronti a ripartire dopo le catastrofi della guerra il dramma della divisione dalla guerra civile
Dall'esperienza dalla guerra di riparazioni fondatori traggono la spinta etica
E i valori morali per impegnare le proprie energie a ridare identità civile ad un ceto produttivo ancora confusi e precario ma indispensabile per rimettere in moto la macchina per ridare una volta conquistata la libertà slancio all'autonomia economica del paese
Tra i quarantacinque quarantasei si organizzano gli artigiani di altre città italiane si formano le prime associazioni di categoria
A partire da quella dei barbieri parrucchiere poi i primi consorzi di falegname dei meccanici cioè le prime embrionali forme di associazionismo economico
Nel dicembre del quarantasei a via del Corso a Roma davanti al notaio Antonio Ventura nasce la Confederazione nazionale di artigianato italiano
Ne sono promotori venticinque rappresentanti di altrettante associazioni territoriali di mestiere
Siamo sessanta anni fa ascoltate cosa diceva l'articolo uno dello Statuto
Approvato dal Congresso il dicembre del quarantasei
E costituita con sede in Roma la Confederazione nazionale dell'artigianato
Espressione di tutte le forze artigiani d'Italia organismo a politico apartitico autonomo indipendente
Sessanta anni di una storia positiva che ha seguito parallelamente alla vicenda democratico dell'Italia ne è stata coinvolta in è stata contestualmente protagonisti
Una storia in continua evoluzione al fianco della piccola impresa
Prima l'associazione che evolve nel sindacato del lavoratore autonomo
Poi i primi servizi all'impresa
Quindi il sindacato di imprese protagoniste la contrattazione autonoma per l'artigianato
Poi sindacato evolve nelle forme più articolate dalla moderna rappresentanza degli interessi ed assume attraverso la setta del pluralismo e l'opzione della qualificazione all'artigianato le forme che porteranno l'attuale ruolo di grande forza sociale per la competitività dell'impresa
Oggi l'azienda è un'espressione positiva dell'Italia è un'organizzazione che sia strutturata nella convinzione che il proprio successo fosse misurabile solo nel perseguimento dei suoi scopi cioè rafforzare fare che avesse l'artigianato la piccola e media impresa
La nostra storia trae origine dalle zone del Paese in cui l'impresa tende più volentieri ad organizzarsi a cresta dice Antonia con lo sviluppo collettivo con la progressione dell'intera società
è una storia che si propaga in tutta Italia ma che in alcune zone segue il destino economico dei territori
Si struttura fin dagli anni Cinquanta l'idea la pratica dell'associazionismo economico secondo le logiche di corporazione di economie di scala di cooperazione ed economie di scala
Nas anche urbanisticamente
Attraverso le politiche di insediamento la nascita dei villaggi artigiani un'idea evolute della piccola impresa organizzata nel territorio collegata nella dimensione delle aree specializzate il concetto di distretto produttivo
Tra gli anni sessanta e settanta
Evolve l'Italia dei distretti industriali attraverso l'esodo della popolazione delle città e la dislocazione qualificata dell'artigianato in aree non solo strutturalmente più adeguate ma anche dotate di servizi comuni
La cena ha sempre creduto all'evoluzione dell'artigianato ha puntato sulla formazione i servizi all'impresa sulla informazione sull'associazionismo economico sulla cooperazione mutualistica del credito
Lei cita attraverso l'artigianato di servizio e l'artistico hanno mantenuto la propria identità hanno evitato il declino residenziale e non si sono trasformati in luoghi disattesi
Abbiamo creduto Doni visione non arcaica Nana cronisti cadere artigianato e abbiamo puntato sulla sua evoluzione economica
Non voglio fare nomi ma alcune delle migliori imprese italiane alcune delle esperienze più significative sul piano internazionale delle migliori società industriali quotate
Crescono nel nostro ambiente di valore nella nostra dimensione sociale nel nostro mondo nella nostra visione soggettiva
La media impresa è spesso l'evoluzione di un grande artigianato
Per questo abbiamo esteso negli anni i confini della nostra rappresentanza anche a quel mondo
E il nostro mondo così come lo è quello della piccola bottega d'arte del laboratorio familiare dell'atelier dello stile della creatività
E il mondo del mestiere che il mondo dell'impresa
L'Italia è cresciuta e deve la sua evoluzione al merito di questa economia diffusa
Così permeata nel valore del lavoro del senso del senso della famiglia dei significati nella partecipazione della costanza nel realizzare
Queste economie e anche un po'merito dalla nostra storia adesso
A sessanta anni non si è neanche organizzazione non solo grande moderna ma anche l'organizzazione adulte orgogliosa della propria autonomia della propria storia
Per primi tra le organizzazioni di imprese italiane quasi trent'anni fa abbiamo fondato la nostra sede di Bruxelles credendo nei significati dell'Unione Europea
L'altro qua in sala ci sono i fondatori di quell'atto
Oggi siamo consapevoli proprio per i processi migratori in atto sia di lavoratori ma anche di impresa e che la nostra filosofia spesso esaminata da tanti eminenti studiosi sia vincente anche quando guardando anche soprattutto guardando verso il Mediterraneo
Guardando economie nascenti a popoli che crescono e con la dimensione dell'economia simile alla nostra
Il Mediterraneo le sue civiltà con i suoi conflitti con la sua demografia che evolve può tornare ad essere un bacino un grande bacino del fare
Il mare dove le culture le grandi religioni le grandi esperienze possono prendere una strada comune
Signor presidente
Qualche nostro fondatore non poteva essere da quello Taio via del Corso nel dicembre del quarantasei
Tanti artigiani non hanno potuto partecipare alla festa della rinata democrazia e della ritrovata libertà
Tra questi nostri colleghi molti che nelle tradotte che dai ghetti di tante città italiane si avviavano i campi di sterminio
Hanno sacrificato la propria vita al proprio credo politico o alla propria appartenenza religiosa
Sono con noi e ne onoriamo la memoria
Lavora vivendo l'esperienza multietnica qualche volta vicino alle aree industriali sono sorte moschee temi
Si lavora insieme ormai il quattro per cento dei piccoli imprenditori italiani sono extracomunitari
Dei quali orgogliosamente me rappresentiamo la casta grande maggioranza dedicando servizi dedicati
Si può convivere il lavoro dà dignità
L'artigianato è un grande valore del lavoro e della cultura
Abbiamo pensato per celebrare questo anniversario ed era l'impegno che pronuncia Rosa segretario generale Giancarlo Sangalli a tre grandi temi
L'artigianato il Mediterraneo e la pace
Vorremmo donare al Parlamento la Repubblica proverà sulla sua persona che onora la nostra assemblea un segno di questi significa per esprimere signor Presidente alle istituzioni che sentiamo alla istituzione che sentiamo più vicina e che per il nostro mondo a in ogni circostanza manifestato attenzione e disponibilità
Di confronto il segno del rispetto dell'assemblea e di tutto l'artigianato italiano
Siamo onorati che sessantesimo anno di vita vece Nassi aperto dal presidente dalla Camera dei deputati onorevoli per Ferdinando casi grazie presso
Grazie grazie molto Caro Presidente Malavasi grazie all'amico Giancarlo Sangalli e a tutti voi
Perché mi avete invitato in questa giornata particolarmente significativa per il ricordo di questo sessantesimo anniversario
Debbo dire bugie sono stato un po'provocato da questa manifestazione di affetto rivolta non tanto a me quanto all'istituzione che pro tempore ho l'onore di rappresentare
E mi fa piacere e mi fa piacere
Mi fa piacere questa manifestazione di affetto verso le istituzioni rappresentative in particolare verso la Camera dei deputati
Perché e da almeno cinque anni da quando sono diventato immeritatamente Presidente della Camera che io ti ho Rizzo un principio che i governi passano e il Parlamento rimane questo perché c'è da valorizzare una particolarità della istituzione Camera dei deputati come del Senato della Repubblica
Che la democrazia comporta un fisiologico ricambio degli esecutivi
Mentre il Parlamento nella normalità democratica e la casa di tutti gli italiani e la casa di tutte le forze politiche da destra a sinistra ci sono i partiti da legislature legislatura cambiano le percentuali le rappresentanze
La quantità di deputati che esprimono
Ma le grandi forze politiche le tradizioni politiche
Importanti del nostro Paese esistono ci sono e sono aperti al dialogo e alla interlocuzione con le grandi organizzazioni come le vostre
Che onorano l'economia italiana io voglio dire con chiarezza che sono cui oggi non solo per i doveri formali di presidente della Candy
Ma anche per un'amicizia sostanziale che io con la CMA che mi deriva anche dalla mia bolognesità
Ma che mi deriva dalla riconoscimento della grande trasformazione organizzativa
Che il vostro movimento è riuscito a imporre nella vita delle categorie economiche voi avete fatto grandissimi passi avanti
Quel diciamo che avete difeso
In periodi molto travagliati con più o meno efficace ma sicuramente oggi dopo sessant'anni in modo del tutto esauriente quei principi a cui sono è stato fatto riferimento nella lettura degli articoli del notare
Ma è un discorso serio perché noi abbiamo vissuto delle vicende difficili delicate dove ad esempio il tema per parlare del problema concreto dell'autonomia è stato un tema che certamente subiva
Coldiretti CMA Confartigianato CGIL CISL
Le grandi organizzazioni di rappresentanza nel nostro Paese sono passate attraverso fasi in cui il principio del collateralismo c'è stato c'è stato l'impatto oggi la maturità
Nella democrazia italiana e questa è una cosa di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi ha fatto sì
Che queste affermazioni già intuite sessant'anni fa sono diventati patrimonio reale ed effettivo
E io saluto questo fatto
Come un grande traguardo non solo realizzato da voi categorie economiche ma anche da realizzato da noi rappresentanti della politica dei partiti
Perché credo che sia un effetto benefico per voi e per noi tenere ben presente con chiarezza la distinzione di ruoli e voi lo avete fatto
Cnh
La DNA è una grande organizzazione che dialoga con tutti
Col Governo che c'è e col Governo che ci sarà e con quelli che c'è stata che sono naturalmente queste le regole del confronto politico istituzionale e naturalmente con i gruppi parlamentari per cui grazie
Per questo invito
Debbo dire che ho sentito anche delle affermazioni molto importanti del presidente della Regione Marrazzo mi dispiace che andato via perché una persona che io stimo
Non è che riesce sempre così facile la trasposizione dal video alla politica anzi devo dire che ho qualche perplessità in linea teorica ma diciamo che lui è l'eccezione che conferma la regola
è l'eccezione che conferma la regola e mi è piaciuto anche quest'atto di coraggio che ha manifestato nel suo discorso molto serena molto serio quando ha detto ma bisogna gestire al meglio le risorse che si hanno perché è vero che a tutti i livelli ci sono aree di spreco di lentezze burocratiche che impediscono sostanzialmente di essere vicino al cittadino in passaggi molto delicati ha citato un esempio concreto che riguarda il vostro sotto
Direi che occasioni come queste sono importanti
Perché
Rinsalda hanno il legame
Tra le componenti più dinamiche della società italiana e le istituzioni
Il Presidente Malavasi ricordava lo scenario dell'economia mondiale
Credo sia particolarmente indovinata
La scelta di legare una ricorrenza importante come il sessantesimo anniversario
Della costituzione del vostro sodalizio
Piuttosto che a valori prettamente economici
Ai valori di fondo che da sempre fanno dell'artigianato in Italia una realtà peculiare
Sono i valori espressi dai punti di forza del nostro tessuto economico e sociale
Come le famiglie e la varietà del territorio
Dall'attenzione alla qualità del lavoro e del prodotto da una cultura d'impresa edificata sul coinvolgimento personale sulla partecipazione diretta dell'imprenditore e dei suoi collaboratori nel processo produttivo
Dalla convinzione che il lavoro promuove la dignità dell'uomo e mi rende l'esistenza più matura e più completi
è questo il punto che marca la differenza
Se il lavoro è vissuto non solo come strumento di soddisfazione delle esigenze materiali
Ma anche e soprattutto come uno dei modi nei quali si realizza compiutamente la personalità dell'individuo
Miglio ora la qualità di ciò che con il lavoro si produce e della stessa organizzazione dei processi produttivi
Il mondo dell'artigianato può farsi portatore di questo grande messaggio di civiltà e di progresso anche al di fuori del suo specifico ambito di azione
Va oggi a vostro merito la vera intuito questa possibilità la bene investito su di essa per il cammino che li attende nel prossimo futuro
Sapete tutti per esperienza diretta quanto forte sia la presenza delle nostre imprese e il dato che ha riportato il Presidente lo chiarisce inequivocabilmente
Dei lavoratori immigrati dalle aree extraeuropee
E quanto intenso sia il frutto dei dei flussi dei fenomeni migratori che interessano la sponda meridionale del Mediterraneo
Molti di voi mi hanno vissuto i problemi in prima persona
Con i problemi le lacerazioni e i conflitti che essa determina
Oggi tuttavia siamo d'accordo su un punto
Gli immigrati rappresentano una leva fondamentale per lo sviluppo e la crescita della nostra economia
E c'è bisogno cari amici lo dico con chiarezza perché la mia idea
Di fare anche un'azione pedagogica rispetto all'opinione pubblica perché non si può continuare nell'incentivare il risveglio dell'istinti più primordiali senza tenere presente che l'Italia senza gli immigrati si fermerebbe dal mattino alla sera
Allora nel Paese ormai gli è presente una classe di imprenditori immigrati di tutto rispetto
I dati ci dicono che esistono almeno centocinquanta mila aziende gestite da immigrati
Aziende che danno lavoro a duecento mila stranieri ma anche a trenta mila italiani
Impresa italiani a loro volta esprimono una domanda crescente di manodopera straniera soprattutto in alcuni parte vitale
Se questo è potuto accadere lo dobbiamo anche alla capacità di inclusione e di accoglienza espressa dalle imprese artigiane al loro atteggiamento concreto verso gli uomini e le cose alla loro disponibilità sincera a confrontarsi con la realtà aggiudicare i risultati piuttosto che indulgere nei pregiudizi
Rivolgere dunque l'attenzione del vostro sodalizio verso le realtà del Mediterraneo con spirito costruttivo aperto è un segnale importante confortante nuove risorse possono essere messi in circolo in un ambito geopolitico ricco di potenzialità ma ancora afflitto da gravi problemi quando noi andiamo nel Mediterraneo
Quando gli uomini di Stato e di Governo italiani vanno ci chiedono di esportare il nostro modello costruito sulle piccole e medie imprese sull'artigianato
Mi hanno bisogno ne hanno bisogno anche per evitare le scene di drammatiche quotidiana disperazione che vediamo con questi traghetti arrivare
Alle sponde dell'Italia
Qualcuno ha definito giustamente il bacino mediterraneo come la culla di tutto ciò che dà un senso alla vita e fa che valga la pena di essere vissuta
Dalle grandi civiltà alle relazioni monoteiste alla filosofia l'arte alla letteratura
Ma nessuno può nascondere
Il profondo divario che ancora separa le due sponde del Mediterraneo
Quanto lunga sia ancora la strada per poter accedere una prosperità che consenta di condividere i valori della democrazia e dei diritti umani e il bene prezioso della stabilità
Su questo versante procediamo dunque con grande Energia un terreno su cui i governi parlamenti del mondo hanno la responsabilità di spendere un supplemento di attenzione
Ma anche un terreno che può trarre un giovamento straordinario per gli scambi tra culture e religioni diverse
Che la vita quotidiana ci dà sempre maggiori opportunità di realizzare attraverso la scuola il lavoro e l'associazionismo proprio il terreno
Su cui il mondo dell'artigianato Poggio le sue radici più profonde
Per questa ragione
Vi ringrazio in maniera particolare per il dono che mio tramite avete inteso destinare alla Camera dei deputati
In un tempo controverso e tormentato come quello che stiamo vivendo
E sola presenta per le istituzioni rappresentative una testimonianza viva delle forze morali e civili su cui l'Italia può contare non solo nel riprendere con decisione la via della crescita ma anche nel contribuire attraverso il suo inestimabile patrimonio di idee e di valori e di civiltà
Alla costruzione di un mondo più libero e più giusto e di una pace vera e duratura caro Presidente caro amico Sangalli
Vorrei terminare
Con riferimento a quello che sta capitando in Francia
Io credo che noi dobbiamo interrogarci profondamente su un grave rischio che la globalizzazione comporta
Il rischio della spersonalizzazione
Dello sradicamento dell'uomo e della sua e della nostra cultura della fine
Dei segnali identitari della società
Ma
Guardiamo cosa capita nelle grandi città non mi interessa quello che un po'ha fatto Prodi il confronto tra le periferie la situazione italiana degradata non degradata più o meno ma tutti noi sappiamo che la questione vera
è la desertificazione
Sociale delle nostre città
L'Italia delle Province
L'Italia dei cento comuni e delle mille città o delle c'è il centro città e delle mille comuni era un'Italia in cui la dimensione umana si coglieva già nella costruzione della città
Nei luoghi emblematici
Che tutti noi ricordiamo della nostra infanzia
Delle
Piazze
Con accanto la chiesa o la sezione di partito o la farmacia o la caserma dei carabinieri cioè tutti i luoghi che consentivano aggregazioni
Io ho ricordato in un'intervista
Che ho avuto una nonna in un piccolo paese di montagna che è morta a novantasette anni che ad una casa a tre piani e che viveva da sola
E che è sempre stata benissimo fino agli ultimi tempi
Ed era il centro di attenzione del paese della sua comunità per cui i bambini tornavano da scuola sotto fermavano con la corriera e l'andavano a salutare per vedere se andava tutto bene
Cioè questa grande capacità
Nei nostri paesi e dai nostri Paesi di non disperdere delle reti affettive di aggregazione oggi le grandi città in tutto il mondo perché questo è il fenomeno della globalizzazione anche dell'inurbamento incredibile che c'è non ha più alcuna dimensione di affettività di personalizzazione noi siamo costruendo dei vostri
Allora poiché questi mostri producano quello che drammaticamente oggi vediamo
A Parigi o che producano la solitudine drammatica dei vecchi che muoiono abbandonati d'estate per il gran caldo sono due facce della stessa medaglia
Allora che cosa c'entra questo con l'artigianato c'entra con la dimensione umana e personale del lavoro centra con quei Principi e quei valori che non sono né di destra né di sinistra ma sono i valori che possono fermare la disaggregazione e il declino inevitabile della nostra società che sono al centro dal vostro lavoro artigiano e che devono essere nel tessuto urbano al centro del rapporto tra la piccola e media impresa e la città
Sono le grandi questioni di cui la politica non si occupa come il tema delle variazioni climatiche di cui noi quasi mai ci occupiamo in termini
Necessariamente determinati sono però oggi cari amici le grandi questioni su cui si misurano i nostri figli
Su cui si misurano i giovani ragazzi della generazione di domani che non a caso avvertono sempre di più la distanza era stranita della politica perché non riusciamo più ai interessarmi con le questioni vere che riguardano la loro vita il loro futuro
Allora io credo che questa sessantesimo anniversario dalla CMA con le
I temi di valore che sono stati posti al centro dalla vostra dirigenza di questa diciamo così celebrazione siano
Di riferimento importante anche per le prossime generazioni dei giovani artigiani che io mi auguro arricchiscano sempre
L'economia e il futuro del nostro Paese ne abbiamo bisogno perché credo ciascuno di noi con le sue idee con le sue opinioni ama l'Italia e vuole che il futuro del nostro Paese sia sempre un futuro di prosperità e di pace
Bene adesso
Adesso abbiamo un momento da
Da fare assieme noi volevamo regalare una medaglia era più portabile allora
Però abbiamo pensato che i significati di quei tre temi che abbiamo detto l'artigianato la pace nel Mediterraneo
Fossero meglio rappresentati
Magari pregherei i presidenti se voglio lire agricolo che scopre la cosa potrà meglio rappresentati da
Bellezze Errani che
Artistiche Di Giacomo Alessi grande maestro di Caltagirone gara
Abbiamo voluto che venissero consegnate al presidente della Camera dalle gruppo dei giovani imprenditori della nostra confederazione
Da Fabio Irene Riccardo Stabio che sono poi parte della Presidenza del leader del gruppo giovani della CMA per terra simboleggiare assieme all'idea della pace del Mediterraneo dell'artigianato la continuità dell'impresa
La continuità del nostro modo d'essere e di fare appunto in un progetto così grande rete progetto che abbiamo grande risoluto
E il fatto di apertura di scuole e di formazione in tutta la costa del Mediterraneo
è fatto dico trasferimento d'impresa e di costruzione rapporto formazione di giovani imprenditori e fatto di apertura di sedi della Confederazione Zane abbiamo nei Paesi dell'area nord nordafricana
è fatto di un impegno stabile alla gestione di un percorso
Che sia un percorso di un mare amico appunto in cui spostarsi non voglia più proprio voler dire come diceva il presidente Malavasi vedere le ombre delle nostre coscienze che sbarcano e che ci rifiutiamo di vedere Meglio dei giovani non poteva esserci nessuna rappresentare questo tipo di trasmissione questo messaggio di trasmissione
Grazie ancora presidente dalla casa
Abbiamo
Bene cari amici da grazie
Grazie davvero tanto
Mentre
Vi
Vorrei
Concludere questa nostra mattinata
Dando vi ovviamente riferimenti per la coltivazione dell'Assemblea
Ma volevo ringraziare
Purtroppo abbiamo siamo passati alla fase solenne quindi me ne scuso con lei volevo ringraziare la sottosegretaria di Stato onorevole Maria Teresa Armosino che è arrivata con noi adesso
Ma voglio ringraziare molto
E
Se potremo faremo del suo intervento
Condizione appunto di conoscenza da parte di tutti il fatto che lei nonostante l'impegno abbia pensato di arrivare qui da noi si onora molto la ringraziamo tanto io intanto
Intanto concludo pesta celebrazione assemblea continuerà nel pomeriggio con numerosi interventi continuerà domani e poi domani diventerà l'assemblea elettiva adesso c'è un piccolo aperitivo un piccolo lanci per tutti e allora buon appetito
Verso
Non è possibile che i calabroni riprenda volare da solo ecco dicevo un momento fa Sangalli
Non ci si può illudere che allontanando lo Stato togliendo i lacci e lacciuoli che solo così in qualche modo il calabrone riparta
Proprio perché
L'adattamento spontanee oggi di tipo regressivo cioè le imprese soffrono anno profitti in calo hanno la necessità come dire di fare un po'meno dell'anno prima di quelle specie
Di sperimentazione innovazione cultura perché i bilanci altrimenti non si chiudono e allora
C'è bisogno di un'energia in più
Che il sistema non sta trovando in se stesso c'è bisogno di più politica di più l'intervento
Però attenzione
Non si può sbagliare
Perché mentre la politica industriale per tanti anni ha sbagliato
Successivamente più volte ha sbagliato cercando spendendo soldi in direzioni che poi si è scoperto cinque anni dopo che non andavano bene
Questa volta non possiamo sbagliare questa volta dobbiamo fare le cose giuste
Perché altrimenti una politica industriale sbagliata
Peggiorerebbe la situazione
Quindi questo intervento va fatto con grande ponderazione
E lo ha fatto evitando la confusione che c'è in questo momento nel dibattito italiano
Tra tante linee in qualche modo che si elidono una con l'altra che quindi riescono a fare sintesi perché l'Italia
è un laboratorio particolare per la politica industriale per l'Aprica intervento dallo Stato
Perché son ma tre rivoluzioni incompiute
Sono assomma in sé una rivoluzione liberale che non è arrivato a liberalizzare i mercati e che ogni volta cerca di ripartire ma poi in si inceppa
Ad ogni ad ogni partendo dal nuovo partenza
E quindi ci resta ancora una gran parte del sistema in cui la liberazione non c'è stata
Ma poi insomma anche una rivoluzione fordista di grande impresa incompiuta perché anche da noi al contrario di quello che è successo in Germania o negli Stati Uniti
La rivoluzione del fordismo non ha portato a quei risultati in termini di consolidamento delle grande impresa intermedi grandi strutture di ricerca interni di alta tecnologia che da altre parti sono arrivati
E anche qui
Spesso si pensa
Qualche volta ci si illude di poter ripartire con questa rivoluzione che si è fermata e che anzi è regredito negli ultimi anni
E poi c'è stata una terza rivoluzione incompiuta che è quello del territorio
Perché la rivoluzione del territorio che sembrava a riallocare tutti i rapporti sociali
E tutti i rapporti di lavoro di produzione
Assestandosi dare territoriali in questo momento si sta anch'essa impantanato
Perché noi abbiamo un federalismo pasticciato la cui non saprà più bene come verremo fuori
E abbiamo anche la chiusura difensiva dei territori che cominciano ormai a pensare se stessi come delle cittadelle da difendere con le mura
Da ricostruire diciamo così una linea Mancino immaginando che poi i cinesi come dire non riescono a trovare il modo di aggirarla
E noi sappiamo già che le linee immagino sono quanto di meglio ci sia per essere aggirate
E quindi in un certo senso
Ci sono tutte le condizioni per cui questi intervento questa ripresa della politica questa ripresa dell'intervento che oggi è assolutamente necessaria
Avvenga nelle condizioni peggiori prima nella condizione di ideologia dell'intervento che volendo completare lavori lasciati a metà ma indirizzo è diverso
Non si possono sommare i conti posso integrare non possono fare sintesi e quindi alla fine si elidono una con l'altra
E allora dobbiamo in qualche modo invece ripartire con un altro piede
Cioè da altre premesse
Da capire bene che cosa si è inceppato e che cosa fa cambiata per poter ripartire
E io credo che sia per fare questo servono però due premesse fondamentali la prima
è che la situazione degli ultimi dieci anni è radicalmente cambiata rispetto a quello che c'era dieci anni fa
Ci sono due grandi cambiamenti epocali
Con i quali tutti devono fare i conti gli artigiani le associazioni le istituzioni locali territorio quelle tre rivoluzioni incompiute che abbiamo detto prima
Non può non possono essere pensate
Come se niente fosse successo
C'è stata una rivoluzione della globalizzazione
Che ha messo in campo
Quelli che oggi chiamiamo emblematicamente cinesi per dire ha messo in campo del lavoro a basso costo che preme su tutta una serie di attività
E che in qualche modo spiazza l'Italia è più di altri paesi e quindici pone un'ora il maggiore di risposta e di immaginazione
E poi c'è il processo più silenzioso ma forse ancora più importante che la smaterializzazione del valore il fatto che ormai il valore economico e quindi anche il Pd
Si fa non tanto in fabbrica trasformando materialmente le cose ma si fa col
Il cervello col pensiero
Con la comunicazione con la creazione di significati ormai gran parte degli oggetti
Se noi guardiamo i vestiti gli abiti
Le strutture di arredamento il costo materiali dell'oggetto materiale
Può essere un terzo un quarto un quinto anche un decimo per gli occhiali rispetto al valore che questo oggetto ha per il consumatore finito per il consumatore finale il quale paga quindi prima ancora che la funzione fisica dell'oggetto
Paga il significato paga l'estetica paga la moda paga il servizio
Paga tutta la serie quindi di possibilità che sono in materiali e bene l'Italia
è particolarmente spiazzata da questa evoluzione questi fattori nuovi
Perché noi abbiamo creato un sistema costruito su base locale che ha dato appunto i suoi buoni risultati per trent'anni ma che appunto è lontano dallo scenario della globalizzazione e abbiamo un sistema basato sulla manifattura
La manifattura dei distretti della piccola impresa manifatturiera artigianali
Che appunto il ha il suo pregio nella capacità di fare prodotti materiali molto di buona qualità molto funzionali
Ma che appunto fa fatica ad arricchire questi prodotti la parte in materiali gli manca la commercializzazione di Maccari Marchini lì manca tutto quello che è il linguaggio dell'estetica moderna che non è attizza per lavorare bene
è il sapere creare simboli e moltiplica
Quindi questa rivoluzione che è successa ha cambiato la modernità
Nel dibattito e non abbiamo c'è una grandissima ambiguità quando si dice dobbiamo modernizzare l'Italia certa fino a poco tempo fa sembrava una frase sembrava un discorso ragionevole
Ma quale modernità la modernità di oggi la modernità della globalizzazione la modernità della smaterializzazione non è più la modernità che c'era trent'anni fa
E allora noi dobbiamo fare i conti con questa nuova modernità dobbiamo portare anche il mondo artigiano al mondo dell'impresa il modo dei distretti tra
Del del sistema così vedi che è cresciuto sul territorio dell'atto ma portano dentro questo nuovo mondo facendo i conti con quello che di nuovo c'è e con quello che bisogna cambiare della nostra esperienza
E allora il primo punto deve essere appunto quello di considerare questa frattura questa discontinuità
Senza dire che tutto quello che abbiamo fatto è sbagliato come qualche volta si dice ma dicendo proprio perché
Quello che è stato fatto è stato fatto al meglio non tutto benissimo ma insomma è stato fatto anche più di quello che forse ci si aspetta proprio per questo il suo ciclo è finito oggi il problema è un altro e quindi bisogna difendere quello che c'è ma per cambiarla non per conservarlo
L'altro grande premessa che bisogna fare perché il dibattito ritrovi la sua i piedi per terra è un discorso sulla specificità italiana
Perché la specificità italiana
Da un po'di tempo viene vissuta
Come una palla al piede e basta cioè un po'tutti gli indicatori è un po'anche le brutte performances che stiamo realizzando sul piano dall'esporta la produzione eccetera
Ci dicono che l'Italia non solo come dire non va bene ma è in condizioni disastrose
Per cui la specificità italiana
Il nostro essere diversi da altri Paesi viene vissuta tutta in negativo e l'emblema di questa esplicita negativa che cos'è è l'impresa piccola
Ora
L'impresa piccola sappiamo tutti e voi prima di me voi che ci vide mezzo sappiamo tutti quante difficoltà a per
Affrontare problemi nuovi diversi da quelli che l'hanno vista nascere e consolidarsi in questi
E sappiamo anche che non tutto nell'impresa piccola è buono ci sono delle cose che non vanno ci sono delle situazioni precarie ci sono delle situazioni che non solo di modernità
Però dobbiamo anche intensi l'Italia non è solo piccola impresa
La parola stessa della piccola impresa sottolinea un limite perché si è cominciato a parlare di piccole imprese quando l'idea era che la modernità imponeva le grandi
Quando il mondo puntava verso le grandi e quindi la parola stessa di piccola sottolineare l'idea che noi siamo il paese della piccola impresa e come sottolinea il paese in cui manca qualcosa il paese delle assenze
E invece guardi a quale in positivo quest'evidenza
Dicevo la piccola impresa non è solo piccolo alla piccola impresa per funzionare ed essere moderna come è diventata in questi gli attentati altri ingredienti
Cioè ha dovuto inventare qualcosa ha dovuto fare di necessità virtù per rimediare le sue carenze le sue debolezze con un supplemento di qualche altra cosa che cosa e quindi la nostra specificità vista in una in chiave
Di risorse che oggi possiamo utilizzare
L'economia e la piccola impresa tre grandi risorse che può mettere al lavoro perché sono ancora qualità
La capacità di lavorare in rete
Cioè la capacità di mettere insieme tanti specialisti di cose diverso
Facendo in modo che ciascuno di questi in qualche modo accetta dipendere dagli altri
E condiziona il suo risultato a come funziona la cartina la filiera che sta a monte la figlia che stava
I nostri non l'hanno fatto perché sono virtuosi e ci vogliono bene vogliono cooperare come qualche volta si pensa e qualche americano che viene qua a studiare come funziona economia distrettuale ci domanda
Come mai gli italiani hanno così voglio solo così Santi che vogliono occuperà e tra loro non è per questo
Questa cosa è nata dalla necessità e nata dalla debolezza dall'incapacità di una piccola impresa che sa fare una sola cosa che ha pochi soldi
Di fare tutto il ciclo di fare tutta la costruzione e quindi dall'esigenza di dipende dagli altri dai fornitori che ci sono da clienti che hanno un grande potere contrattuale nei confronti del piccola quindi lo costringono a fare
Essere flessibile nei confronti del cliente
Per cui
Il lavorare in Rete
è un modo di produrre che nasce da una necessità ma oggi è anche una grande realtà del post fordismo
Di un'economia sempre più complessa di un'economia noi prodotti si reinventano tutti i giorni e dove quindi
La tua capacità di sentire il cliente di parlare col fornitore di inventarsi una specializzazione che sia coerente con le alte che sta alla filiera è fondamentale
Quindi lavorare in rete una prima grande risorsa del nostro specificità la seconda e la capacità di usare le risorse del territorio
Un regime di grande impresa tende a pensare che il territorio sia funzione della grande impresa
Delle sue esigenze dei suoi piani come è giusto perché in fondo è l'elemento della modernizzazione che trasforma anche il territorio secondo un disegno come dire che trainato dalla grande impresa che va avanti essa doveva
Ma un sistema di piccole imprese
Non ha un disegno per il territorio il suo rapporto il territorio non è di guida diciotto al verbale di simbiosi nel senso che la grande e la piccola impresa impara a usare le risorse che trova sul territorio
E qui trova sul territorio ad esempio la conoscenza
Nei distretti trecento e la conoscenza del settore in cui diceva specializzato si respira nell'aria si trova il come dire è una condizione di accesso per chiunque lavora in quel settore
E poi anche una condizione che nasce dalla capacità di copiare
Perché la proliferazione di tante piccole invece più o meno tutte uguali negli stretti nasce proprio dalla voglia di copiare e copiare significa accedere rapidamente gratuitamente conoscenze che si è stato isolato se stavi da solo
Non ha visti mai raggiunto
Il territorio significa anche un bacino di forza lavoro qualificata in certe capacità un bacino di fornitori un bacino di servizi che sono proprio quello che ti serve per fare quel tipo di attività quindi la simbiosi tra impresa e territorio è una specialità della piccola impresa anche sono frutto della virtù ma della necessità però è comunque una cosa che si è imparato a fare e in certe regioni ha funzionato egregiamente anche se oggi a qualche smagliatura
Il terzo elemento con cui la nostra specificità ha un valore positivo
è la capacità di mobilitare persone
La grande azienda una struttura impersonale anzi ha fatto dell'impersonalità e del disegno come dire astratto dei ruoli la sua forza e la sua ragion d'essere
Nella piccola impresa quel distinzione tra aziende e persone quasi impossibile con tutti gli inconvenienti che questo porta che sappiamo ma anche col vantaggio perché il vantaggio di mettere l'Energia della persona al servizio della crescita dell'impresa
Nelle
Immaginare
Che ci sono migliaia di persone che in qualche modo di notte di domenica in quel segmento della giornata hanno in mente i problemi di come far quadrare i conti dell'azienda di cui inventarsi il modo di stare sul mercato
Quindi quando per parliamo di specificità italiana
Non guardiamo solo gli indicatori statistici sempre per noi negativi sulla ricerca e sviluppo sui settori
Cioè le dimensioni d'impresa che sono i cliché di uno strutturalismo economico che forse andava bene il fordismo ma che oggi dovrebbe essere molto più ridiscussi va riconsiderato
Guardiamo anche vogliamo anche quelle cose ma guardiamo anche questi altri aspetti
Il lavorare in Rete
La capacità di usare la conoscenza e lavoro qualificato dei territori la capacità di mobilitare le energie personali non stanno scritti sulle statistiche non ci sono gli indicatori forse non a caso
Che parlo di queste cose ma sono fondamentali in una produzione di valore post fordista sono elementi chiave
E su questi elementi chiave noi possiamo far leva
Per passare a un nuovo ciclo di sviluppo
Quindi la specialità italiana la possiamo dire in una parola come ho un diverso modo di usare la conoscenza la piccola impresa
Costruisce un'economia della conoscenza sui generis diversa da quella tipica da questa classica
In certi settori efficiente in certi altri molto meno ovviamente e quindi si crea si spiega così anche la specializzazione del nostro sistema in certi settori
E certi punti di debolezza che noi abbiamo
Quale Stato
Diciamo la il il terreno gli azione di questa economia dalla conoscenza della piccola impresa che ho prima descritto a Patta diritti il territorio e di persone
Che lavorano intorno a un'idea imprenditoriale qual è stato il terreno direzione è stata l'innovazione d'uso
Le nostre imprese sono imprese innovatrici non sono imprese conservatrici ma innovano in un particolare segmento della filiera che all'innovazione del Duce
Non è l'innovazione Hi tech non è l'innovazione della tecnologia hard non è l'innovazione che ci va vicino alla scienza
Servirebbero altre strutture servirebbero altre specie anche pubbliche servirebbe altre dimensioni per fare l'innovazione tecnologica in senso stretto ma non è detto che l'innovazione nel mondo moderno
Gente che il suo valore tutto dalla parte dell'high tech
L'innovazione Duse fondamentale anzi possiamo dire che i paradigmi tecnologici ma mano che maturano
Ma mano che matura i vari archeologi spostano l'asse dell'innovazione che all'inizio la stasi del tecnologia arte Sutti prima forti e poi andiamo giunte precedenti deboli sui depositi e Soffici su quelle che guardano gli usi
Dobbiamo pensare all'energia elettrica presente tutto il paradigma degli elettrica
Che è quello che ha creato quel fordismo la grande fabbrica
è nato con grandi innovazioni sul settore elettrico è nato creando le grandi corporation lettrice ma poi chi se le ricorda più questa fase eroica del paradigma noi ci ricordiamo chi l'ha usata l'energia elettrica e l'ha usata per fare le automobili da usate per fare
E un certo un un un tipo di città diversa l'ha usata per Prodi luminare le la notte quindi di creato da selettività che non si sarebbero potute fare senza l'energia elettrica l'ha usata per tutti queste usi
Molto vari e sono state questa innovazione Duso che hanno generato il valore e oggi sta succedendo la stessa cosa con gli esiti
Cioè quelle Innovation and communication technology
Con internet
Biglietti sta succedendo la stessa cosa tutti i riflettori sono puntati su quelli che producono
Software o che producono arde già computer che mettono in moto questa capacità di relazione vada su interi ma attenzione ormai i costi di quella tecnologia si sono così ridotti
Che la capacità di generare valori non sta più nell'abbassare i costi non li abbiamo già oggi capacità di calcolo di cominciare eccedenti devono semplice sita oggi questa disponibilità di calcolo questa disparità di comunicazione che costa poco
Per essere valorizzate richiede innovazioni Duso e l'innovazione di uno si fanno nei mobili si fanno le calzature si fanno in tutte quelle cose che sono appunto alla nostra specializzazione quindi anche da questo punto di vista l'innovazione Duso non è la pulcinella o la Cenerentola di un sistema innovativo che alle sue basi nei grandi laboratori e nella grande industria i tetti
è una filiera organizzate dove ogni anello la sua importanza e dove l'Italia può prendere tutta la sua importanza sempreché però riesca ad accedere alle fonti dell'innovazione tecnologica abbiano a porta aperta
Allora qui viene un primo grande passaggio sulla prima grande innovazione da fare
Noi abbiamo avuto in passato accesso all'innovazione Duso
Perché abbiamo trovato la porta per entrare nella tecnologia del paradigma tecnologico che c'era all'epoca che era il paradigma della meccanica dell'altra metà meccanica
I nostri
Magari non essendo nemmeno ingegneri
Ma smontando e rimontando le macchine copiando quello che facevano gli altri facendo i cinesi allora
Allora che i cinesi titolari non c'erano
Facendo cioè questo lavoro di apprendimenti empirico pratico
Hanno avuto capacità di accesso al paradigma altrui avvenuta che faceva cioè sulla tipologia che c'era in Germania che cioè Stati Uniti
E per quello che non ci siamo arrivati copiando o smontando le macchine con le nostre mani abbiamo comprato alle macchine da loro abbiamo comprato i brevetti le licenze ma insomma abbiamo avuto una porta d'accesso a quella tecnologia
Ma questo non è mica garantito questo è stata una fase particolare
E non dimentichiamo che questa porta eccesso spesso è stata aperta dalle grandi imprese d'Italia che hanno fatto scuola
E hanno imparato a migliaia hanno insegnato scusa hanno insegnato a migliaia di ingegneri a migliaia di feriti a migliaia di operai integrale nemmeno periti
Di capire conduce alla meccanica riferibile convincerli tra meccanica
E di mettere quindi le mani dentro le tecnologie moderne per fare innovazione d'uso non per ripetere l'innovazione nella meccanica nell'elettromeccanica che già aveva fatto i tedeschi ma per cambiarne l'uso per inventarsi innovazioni stando vicini ai clienti e quindi questi anziché il primo elemento quindi è la chiave di accesso
Il secondo elemento è la capacità di usarla Standa vicina clienti e ben tutti e due questi elementi
Che in passato erano abbastanza facili oggi hanno delle grandi scalini hanno dei grandi ostacoli
Perché oggi accedere alle tipologie significa accedere ai linguaggi formali ai codici con cui sono espressi tecnologie
Un computer non si può smontare in garage per vedere come è fatto non si capisce niente se non hai il linguaggio lo schema mentale la conosce la competenza tecnica per capire che cosa ci sta dietro quei chili quei transistor che si vedono dentro con più quindi il meccanismo dell'accesso oggi e a una barriera formale di linguaggi formali di competenze formali
Che in Italia non abbiamo e questa si può creare solo in due modi facendo un massiccio investimento in istruzione
Perché abbiamo bisogno di più artigiani di più
Addetti alla produzione di più addetti agli uffici
Che sappia di ingegneria che sappia di informatica che sappiano di contrattualistica che sappiano di medesime
Che sappiano cioè di tutti i linguaggi formali
Meccanici estetici che servono
Per entrare in contatto per avere accesso a un'economia che sta sempre più lontana è sempre più immateriale e che non si può più imparare con le mani
Questa è una grande rivoluzione da fare senza questa capacità d'accesso la nostra innovazione d'uso non riusciva a farla volete una conferma
In tutti i paradigmi crescenti noi siamo assenti
Siamo assenti per esempio siamo stati assenti nel paradigma o quasi assenti insomma marginali
Dopo la meccanica siamo se ne sente eparina informatico elettronico
Adesso sì Predator voi paradigmi la biotecnologia si presenta al paradigma della danno tipologie e avanti così che cosa serve
All'Italia in questi campi non serve tanto a vere dei laboratori che possono fare concorrenza a quelli americani
Che forse non avemmo il tempo la possibilità
Di mettere in piedi farli funzionare con le risorse che di cui disponiamo ma serve avere l'accesso a quello che nel mondo si produce questa cosa
Serve per i linguaggi che ti danno la chiave per poter stare ne avete
Mondiale della ricerche allora qui più istruzione dicevo e più ricerca intesa non come la ricerca fatta da grandi laboratori che dovrebbero scoprire le cose nuove ma come anche in piccola impresa uno due ricercatori che sono il tuo terminale comunicativa con la rete mondiale della ricerca che ti dicono dove stanno le cose nuove come sta maturando il sistema come sta evolvendo e quindi questa grande trasformazione l'accesso la seconda grande trasformazione la capacità di usare queste tecnologie che vengono da fuori
Perché non basta importare come dire tra virgolette o capire Aguas assorbire come si dice la conoscenza che verrà fuori la devi in qualche modo arricchire di originalità
Ebbene l'originalità di cui disponevamo un tempo la creatività tradizionale non è più quella che serve e non è più quella che serve per un motivo banale perché i clienti non sono più quelli che troviamo nel nostro contesto i clienti stanno nel mondo ormai e i clienti quindi l'idea di raggiungere di comunicare con loro li devi capire
E quindici da fare questo secondo grande investimento nella nostra capacità di stare in contatto con clienti che stanno in una rete mondiale di essere creativi rispetto ai loro bisogni
Che si esprimo essere creativi solo se non si capisce come ragionano tutti questi popoli tutti queste nuove situazioni di sviluppo che si affacciano sulla scena mondiale
E allora bisogna andare lì bisogna scambiare le persone portale da noi loro che vengono noi lo chiamiamo da loro bisognerà costruire dei manichini perché i marchi sono un linguaggio della comunicazione che crea degli impegni dei confronti clienti e viceversa
Bisogna creare la multiculturalità che è elemento fondamentale per mantenere e oliare questi rapporti ultimo punto
E no se non c'è Duso Fini
Non potevano regge non potevano avere una base di sviluppo se non avessero moltiplicato la conoscenza
Con delle
Meccanismi di propagazione
Tipici quello distrettuale
Che permetteva un'idea diventare cento idee
E poi di produrre un valore corrispondentemente alto per cui la cosa che costava poco una volta che era successo valeva cento volte mille volte di più
La moltiplicazione del valore è un fatto essenziale la piccola impresa spesso al vizio di immaginare che la sua funzione si risolva nel li vede una bella idea
Una lite affrontate che si mette in piedi in tre quattro giorni cosa che nessun altro riuscirebbe a fare poi dopo invece di sfruttarla di moltiplicare la di replicare alla di propaganda
Bell'idea passa arriva un'altra esigenza ci si occupa di un'altra cosa
Invece il moltiplicatori sono essenziali non c'è modernità della riconversione sono i moltiplicatori il distretto è stato un moltiplicatore naturale
Perché ha permesso a libro paga in piedi copiati
Ebbene oggi il vizietto non basta più se abbiamo detto siamo curvare abbiamo bisogno di un circuito molto più ampio cento volte più ampio e però a questi eventi
Queste costruzioni ampie
Dobbiamo costruire pagando investendo dei soldi perché sono costruzioni artificiali non sono più naturali
Non sono più qualcosa che tu gratuitamente trovi a disposizione per cui l'impresa la usa la usa come i coni esterna non la mette i suoi bilanci come costo come pazienza di investire aspettare di vedere cosa succede
E qui arriviamo quindi al fatto che questi tre ingredienti fondamentali del nostro modo di lavorare l'accesso la creatività nell'uso e la moltiplicazione
Che fino adesso le nostre imprese hanno avuto a costo basso perché le trovavo nel territorio le trovavano senza dover in qualche modo generare con gli investimenti in azienda
Queste risorse oggi vanno costruiti artificialmente
E c'è bisogno quindi di investire molto di più
Il doppio due volte quattro volte di quello che si è fatto l'investimento nel creare capitale intellettuale capitale relazionale per gestire questi tre punti strategici l'accesso la creatività la moltiplicazione
Ma chi investirà chi investirà domandiamoci le nostre strutture
Di impresa le nostre banche
Il nostro Stato
Non sono costruiti con l'idea di dover fare un grande investimento in capitale intellettuale relazionale
Noi abbiamo bisogno di costruire gli incentivi nel sistema perché questa qua si possa fare
Non si tratta solo di fare una politica deliberativa per cui qualcuno come dire lo Stato supplisce alle carenze
Certo lo Stato deve supplire ma non basterà mai
Noi dobbiamo invece rendere conveniente all'impresa e alle persone di fare questi investimenti la dobbiamo domandarci che cosa è che aiuta le famiglie ai investire sulla formazione dei figli
E che cosa che lei incentiva fa vedevamo domandarci che cosa che gestiva un lavoratore a reinvestire continuamente su se stesso sulla capacità professionale e come possiamo aiutarlo a fa
E che cos'è che incentiva l'artigiano l'impresa anche sa investire su se sulle sue competenze chiusa i dipendenti
Immaginando presento che cioè dipendenti restino a lungo con l'impresa e non credo che ci sia un turn over come c'è del venticinque per cento per cui se tu investi su un po'dipendente è grande la probabilità che l'anno dopo quello va da un'altra parte
E quindi dura interesse investigativo crediamo di questi incentivi costruiamo un meccanismo contrattuale un meccanismo di scambio politico che permetta e che renda conveniente investire e allora in questo in questo senso io credo che quelle caratteristiche di cui parlavamo prima cioè la Rete
La capacità vorrei re
La capacità di legarsi col territorio la capacità di mobilitare persone allora non diventa arduo come stanno intanto esso delle palle al piede
Ma diventano delle leve con cui noi possiamo entrare
Nel mondo nuovo
Però bisogna trovare la capacità di investire
E questa modo non basta dire facciamo qua facciamola bisogna rimuovere i blocchi all'investimento che ci sono a tutti i livelli del nostro sistema perché non è un sistema che è nato e si è selezionato per fare questa trasformazione
Ma per usare gratis o quasi il capitale intellettuale relazionale abbiamo quindi di fronte a una grande sfida le associazioni CMA
Voi
Posso svolgere un ruolo fondamentale in questo perché non si tratta solo di una sfida finanziaria non citato sulla sfida di bilancio di legge finanziaria o di ricambio politico si tanto è una sfida di cultura
Abbia dobbiamo a sua assume la cultura del rischio dell'investimento a lungo termine qualcosa che nel nostro Paese non ha funzionato col fordismo e forse funzionerà con le reti delle piccole imprese grazie
Grazie professor Hull anni chiarissimo come sempre come voi avete visto in
Assoluta continuità sul
Sulle tematiche che sono state proposte mattina
Alla valutazione di tutti noi sul
Sulle tematiche che vedono nel ruolo della piccola la grande impresa in un sistema come il nostro
C'è una parte del solamente svolto professore che quella relativa alla ricerca e alla capacità delle piccole imprese di fare ricerca domani mattina avremo modo di approfondirla con un ospite in realtà non previsto ma assolutamente molto molto spiccato e molto atteso che il presidente Pistella del Consiglio nazionale delle ricerche che sarà con noi domani mattina per affrontare il tema della ricerca del rapporto fra ricerca pubblica epico all'impresa che il grande forse problema che che si evidenzia adesso anche nella contabilità del nostro Paese
Torniamo però alla al tema della delle politiche e della coerenza delle politiche rispetto a vita rilancio competitivo del Paese
Da tutti gli interventi che abbiamo fatto che abbiamo sentito si evidenzia quale ruolo delle dei sistemi territoriali e quale ruolo delle città eppure c'è il vuoto politico attorno a tutto questo c'è su collo vuoto economico è vuoto finanziario
Io chiederei a Sergio Cofferati di parlati da sindaco di una grande città Sergio Cofferati sindaco di Bologna
Grazie la richiesta inserita intrigante perché mi si chiede di riversare su di voi fiumi di lacrime per spiegarmi come sia difficile fare il sindaco in un sistema sostanzialmente senza risorse
Vi risparmio le lacrime ma non le lamentazioni
Con
Rapidissime considerazioni per non abusare dalla vostra pazienza la prima
E che
Il resto sono sorpreso dalla sorpresa di molti che siamo a questo punto perché perché si dimentica e si muove troppo spesso
Il fatto che oramai questo Paese da quattro anni non ha una crescita economica
Allora anche le strutture più sorridere
Quelle con più tessuto connettivo con più grasso intorno si prosciugati
E quando per un tempo lungo vieni privato delle risorse per l'attività ordinaria che noi avremmo bisogno dirittura di attività straordinaria evidente che tutte le contraddizioni diventano più aspre
E qualche nodo si stringe qualche nodo si rompe
Noi siamo chiamati a lavorare in una situazione che ha intanto questo elemento di contorno
Non voglio dirlo per introdurre un giudizio sul governo si può immaginare come la penso dunque non non non non perdo tempo però siamo a questo stato delle cose
Poi voi lo sapete meglio di me perché sono problemi quelli che angustiano anche gli amministratori ma che poi nell'impresa e sono qualche volta addirittura dirompenti che affrontate giorno dopo giorno il problema di come garantire comunque una sopravvivenza uno sviluppo delle attività in assenza di alcuni fondamentali
Che valgono per l'economia generale mancanza di alcuni stimoli alcuni riferimenti per le azioni specifiche è un lavoro faticosissimo che affrontate giorno dopo giorno
Io credo che il problema poi sia quello di stabilire ove possibile
Quali sono gli elementi da privilegiare a maggior ragione in una fase di stagnazione consegni recessivi qualche sintomo positivo qua e là c'è ma tenderei a non sopra valutarlo come enfaticamente si fa in qualche circostanza per ragioni strumentali ma non condivisibili dicevo in una situazione come questa converrebbe avere chiaro
Almeno dal nell'analisi quali sono gli elementi fondamentali sui quali bisognerebbe agire
Per ridare
Un impulso alla crescita economica pari al bisogno e quantitativamente e qualitativamente assai diverso
Da quello che c'è stato in questi anni in questi ultimi anni tant'è che non lo si può chiamare impulso siamo in sostanza ad una situazione di stagnazione con tanti elementi preoccupanti che valgono per l'insieme e per alcuni settori specifici
Quello che continua a mancare
A mio parere al sistema nel suo insieme e la
L'effetto di una scelta non realizzata per intero e soprattutto lasciata prevalentemente sulle spalle dell'impresa senza l'ausilio e l'incentivo da parte del dello stato e dei governi penso sostanzialmente ai processi dalla conoscenza Lisbona nel due mila indica questo obiettivo per la crescita del dell'Unione i paesi europei si sono variamente riferiti a Lisbona
Formalmente tutti sostanzialmente pochi
E con attività azioni diverse tra di loro che hanno dato vantaggi ad alcuni quelli che sono stati previdenti quelli che hanno avuto coraggio e quelli che hanno realmente investito e hanno lasciato gli altri appare
Lisbona per la verità e l'assunzione dell'Obiettivo dalla conoscenza come fondamento dalla competizione è stato poi rapidamente contraddetto anche in Europa e bastato il cambio dalla direzione politica di alcuni dei Paesi più importanti perché Barcellona soltanto due anni dopo cambiasse sostanzialmente registro
Senza mettere in discussione formalmente l'obiettivo descritto con uno dei livelli di elaborazioni più alti nella nella discussione di Lisbona del tempo recente Barcellona volge la testa da un'altra parte
E ritorno a mettere in campo un'idea di competizione legata alle dinamiche di costo che sono importanti ma laddove non precedute da uno sforzo straordinario sulla conoscenza non risolutive in particolare per quanto concerne il rapporto dentro i Paesi sviluppati tra questi è i Paesi in via in via di crescita e di sviluppo
Dunque dove abbiamo un problema
A me pare molto consistente che penalizza l'economia italiana
Di scarsi processi di conoscenza e dunque anche di un di una limitata capacità di creare innovazione e di trasformarlo poi so che per fortuna molti settori
Alcuni settori ho esagerato e una parte del sistema delle imprese
Di più quelle piccole e di meno quelle grandi hanno agito in proprio in una condizione però di oggettiva difficoltà che non ha avuto la massa critica sufficiente per dare al sistema d'impulso che sarebbe stato necessaria se si discute razionalmente
Di quale politica per lo sviluppo
Io mi sentirei di dire
Usando il massimo di semplificazione che bisogna pensare ad una crescita dove il motore dell'innovazione
E l'innovazione deve tener conto delle compatibilità in ambientali idea di sostenibilità come valore in sé ma anche come elemento che corrobora e aiuta il processo di crescita evitando che si aprano contraddizioni che a volte penalizzano poi tutti i soggetti che ne sono coinvolti
Ora se questo è un tema nazionale irrisolto se lo trasferita a livello locale vi rendete conto di come
Posso diventare
Non soltanto
Un'ulteriore difficoltà ma addirittura un elemento di corrosione anche di un tessuto molto forte preesistenti
Diceva Giancarlo parlaci di Bologna Bologna una città non dissimile da altre poi la nostra città facciamo
Siamo in questo facilitati però può diventare davvero una sorta di riferimento emblematico di quali sono stati le grandi potenzialità dei territori e di quali sono oggi le difficoltà dei territori
Bologna le miglia una parte dell'Italia centrale su che cosa basato la sua secolare capacità di crescere in presenza tra l'altro di un tessuto produttivo anomalo
Positivamente anomalo fatto di medie imprese e di piccole e piccolissime imprese
Le piccole e piccolissime imprese sono sempre stati bilanciamento inflessibilità economica di ciò che veniva meno del quadro generale maggior capacità di adattarsi
Una capacità di prevedere di cambiare anche la propria attività di trasformare il modello la struttura organizzativa il prodotto più rapidamente dalla grande impresa
E nel contempo una grande intrinseca capacità di innovare poi l'innovazione era la tecnologia linguaggio o era la sapienza della dell'artigiano o del piccolo imprenditore non faceva grande differenza
Però storicamente sono stati tessuti fu urbani che vaste zone territoriali quelle che hanno dato uno le occasioni migliori il vantaggio più consistente se lo misurate storicamente e che hanno garantito compensazione nei momenti di crisi non abbiamo avuto profondissime crisi industriale
Non abbiamo mai avuto il tracollo di altri paesi pensa la devastazione di alcune interi settori di intere aree inglesi o o del Nord Europa che da me non ci sono state per questa presenza questo tessuto che ha funzionato sempre
è addirittura svolto una funzione di ammortizzatore sociale
Assorbendo energie e anche assorbendo quote di lavoro tra grandi imprese aperte
Dunque presenza diffusa grande flessibilità nella capacità di progettare e di cambiare e grande capacità di innovazione
Dall'altra parte cosa c'era come elemento attrattivo del territorio la coesione sociale ci sarà pure una ragione se in questa parte d'Italia
I contrasti sono sempre stati più tenui non ci sono mai state le rotture drammatiche di altri luoghi
E se
Le persone alla fine per loro esplicita dichiarazione vivono meglio che non in altre realtà la coesione sociale e lo si voglia o no no a me pare indiscusso un elemento fondamentale della competitività di un territorio guardate che quando le persone vivono bene si sentono protette da produttori collaborano non confliggono
Chi vive male nel luogo di lavoro porta le sue difficoltà e cerca nel rapporto di lavoro e nel rapporto di forza che rapporto di lavoro determina il modo per attenuare le difficoltà che hanno alla cittadinanza
è così
Da sempre storicamente questi territori hanno invece vissuto bene se sono delle se si possono paragonare delle dimensioni fisiche si può dir così in virtù di questi due elementi la capacità di innovare in una rete diffusa di produttori
Guardate che sono produttori che non hanno mai avuto il mercato domestico come riferimento
L'internazionalizzazione almeno non della struttura produttiva ma nel rapporto con il mercato è fortissima dalla piccola e media impresa più di quanto non lo sia una grande i grandi imprenditori facevano a volte fabbriche lontane ma avevano difficoltà a lavorare nei mercati lontani la media e piccola impresa ha avuto sempre un accesso più semplice in virtù dalla qualità del prodotto e dalla sua capacità di penetrazione anche con i mercati lontani dunque
Se guardate i processi di globalizzazione scoprite il paradosso che la piccola impresa è stata internazionale prima della grande se insisto la si misura sulla possibilità e la capacità di vendere
E non semplicemente di produrre l'onta
Allora innovazione e coesione sono stati storicamente e sono ancora oggi vorrei dire oggi secondo me ancor di più gli elementi che danno attrattività ai territori e che danno valore all'attività
La domanda
Da lire lacrime
è possibile oggi nella condizione data
Immaginare che i territori
Tornano sviluppare un processo di cambiamento di loro cambiamento che a questi riferimenti possibile sì difficilissimo perché vengono meno i riferimenti generali l'idea della cultura complessiva l'innovazione come asse fondamentale per tutti per il piccolo come per il grande mossa da politiche di incentivazione
Da scelte prioritarie di incentivazione di ogni processo di conoscenza e di innovazione e poi vengono meno anche le condizioni locali
Quest'anno devo fare il bilancio
Con un taglio previsto
Dalla finanziaria con tanto di maxi emendamento già approvato al Senato
Che per quanto riguarda la spesa corrente del mio comune vale trentasette milioni di euro in meno
Su un totale il riferimento al fatto non con l'intero bilancio ma con la spesa sociale con la spesa corrente che mi viene ridimensionata di centottanta centonovanta milioni
Quanti ne spenderò lo saprò il trentuno di dicembre quanti me ne mancano lo so già adesso
Dunque la percentuale di ridimensionamento è impressionante che cosa riguarda questo ridimensionamento una quota non particolarmente consistente ma c'è il personale
Vuol dire non avere difficoltà a remunerare i propri dipendenti la remunerazione garantita ma non avere le risorse per poter svolgere l'adeguata azione di valorizzazione delle professionalità
Io penso che in tutti i settori vale per per le attività produttive vale anche per la pubblica amministrazione
Il tema se voi avere a riferimento sistematico la qualità il tema che deve risolvere valorizzazione delle professionalità incremento delle conoscenze anche attraverso politiche retributive che valorizzano le persone
E che non vengono utilizzate indistintamente
Dunque questa azione positiva è più difficile per l'anno a venire per la ragione che vi sto dicendo
Ma poi il taglio più consistente riguarda la scuola
La mobilità
Riguarda la sicurezza riguarda l'ambiente la manutenzione urbana e la cultura
Sono una parte rilevante delle politiche di coesione
Per il mio comune come per ogni altro comune italiano l'anno prossimo garantire politiche di protezione e dunque per quella via di coesione sociale sarà oggettivamente più difficile
Poi proveremo in tutti i modi a ridurre gli effetti del taglio ma il taglio a queste dimensioni
Poi viene variamente commentato anche con con argomenti a volte offensivi no quelli che riguardano i presunti sprechi
Francamente
C'è un addirittura una virtù alta pensate che un Comune come quello di Bologna per sua scelta
Esagerando si è posto il vincolo di dieci assessori quando la legge dice che
Per un'area metropolitana dovrebbero essere sedici
è difficile immaginare che si possa ridurre ulteriormente il battente del costo Della politico come viene chiamato se mai ci sarebbe bisogno di riequilibrare
Ma tutte le altre ipotesi di spreco che sono state della mente agitate soprattutto
Dal ministro dell'economia di prima di durante di troppo penso non hanno fondamento
Noi avremmo bisogno di risorse per garantire il livello di qualità della coesione e di quantità delle politiche delle politiche sociali che storicamente una città come Bologna avuto
Nel mentre non siamo in una situazione statica noi perché la composizione sociale delle città campione
Poi Bologna
Per per per una serie di circostanze a qualche fenomeno più acuto di altre città però abbiamo un aumento dell'età media dei cittadini dove si vive bene si vive più a lungo è una bellissima cosa una serie di implicazioni sul piano dei costi per gli amministratori
Abbiamo una ripresa della natalità nel due mila quattro abbiamo avuto una crescita di nastri del sei per cento contributo fondamentale viene dagli stranieri ma non solo riempie un vuoto demografico dunque anche questa è una cosa molto bella
Bisogna ripensare al percorso di apprendimento partendo dalle scuole dell'infanzia in una realtà che aveva come medaglia a al petto quella di aver introdotto per prima
Gli asili nido le scuole dell'infanzia e oggi torna ad avere lo stesso bisogno moltiplicato ecco caratteristiche diverse perché devi pensare a percorsi di apprendimento dove il soggetto interessato a
Diciamo una e di Mia una cultura familiare delle abitudini diverse l'un dall'altro dunque l'offerta che devi mettere in campo e molto più impegnativa e più complessa
Ed è importantissima sul piano dell'accoglienza e dell'efficacia dall'accoglienza perché gli elementi che portano poi le persone a vivere bene in una comunità sono questi siamo qualche volta come sapete addirittura al paradosso che la lingua che uno dei fondamenti dell'accoglienza viene appresa da persone adulte straniere attraverso il contributo dei figli che la imparano a scuola
Compito assegnato i bambini pesantissimo ma che ha una sua pure in in indubbia efficace dunque aumenta il bisogno di risorse per le politiche di coesione ci troviamo di fronte ad un ridimensionamento molto consistenti
Non bisogna arrendersi bisogna lavorare comunque anche in condizioni di grande difficoltà
Con una prospettiva di medio-lungo periodo perché l'errore che bisogna evitare di fare secondo me da parte degli amministratori e farsi stringere dell'emergenza
Non ho soldi dunque rinuncia alla prospettiva
Se non ho soldi cercherò di scavallare il momento di difficoltà senza rinunciare la prospettiva anzi investendo nella prospettiva allora bisogna costruire nel territorio le condizioni perché la coesione non venga meno e gli elementi che partecipano all'innovazione siano rafforzate
Io credo che per gran parte dell'Italia il tema dalla coesione scusate dell'innovazione abbia
Le ragioni che ho detto la conoscenza sollecitata stimolata da politiche nazionali
Poi incoerenza servono politiche locali e bisogna dare ai territori la capacità di diventare attrattivi anche rinnovando quella parte di infrastruttura non quello immateriale legato alla conoscenza ma quell'apparentemente più tradizionale
Se penso a casa mia abbiamo bisogno di strade
Ferrovie
Aero porti
Abbiamo bisogno cioè di Investimenti robusti negli assetti che negli anni settanta hanno fatto quel territorio straordinariamente attrattiva
Pensando non ad una crescita materiale perché la pista dell'aeroporto più di così non possiamo allungarlo abbiamo bisogno di pensare ad accordi ad integrazioni con altri soggetti
Che Dio non valore anche a noi la la crescita dimensionale la massa critica da ricercare è nell'investimento nel singolo sito nelle attività per rinnovarle
Ma anche nel pensare i rapporti con altri per costruire una dimensione che sia più grande di noi
Ecco nel far questo secondo me c'è un'altra scelta
Poi la smetto di annoiarvi la scelta è quella di rompere alcuni schermi
Cioè io no non credo più per dirla ad una possibile
Crescita futura
Per dirla in sintesi che abbia come confine l'attuale struttura
Statica dell'istituzione
Il federalismo si diventa superamento della centralizzazione
Dello stato così come storicamente si è venuto a configurare per assegnare lo stesso processo di centralizzazione alle regioni
Non dà vantaggi
Ripete in numero più consistente i vizi dalla struttura precedente
No no
Credo che occorra bere
La voglia qualche volta il coraggio poi per aggiustare l'Hobbit il il il
Il percorso c'è sempre tempo di guardare fuori dagli schemi dati
Torno a fare l'esempio di diciamo che
Lo sviluppo futuro di Bologna lo immagino come uno sviluppo per attività a geometria variabile
Se devo pensare a qual è la soluzione più efficace per noi dal punto di vista dello sviluppo dei trasporti dunque di una infrastruttura materiale
Evidente che prevale su ogni altro ragionamento il rapporto tra Bologna Modena e Ferrara cioè la dimensione contigua
Per quella infrastruttura materiale è quella che mi dà nel medio periodo la dimensione di scala ottimale e la massa critica utile a fare gli investimenti necessari
Dimensione che poi va collocata in un quadro più generale ma che a questi confini
Se devo pensare a ciò che il materiale dall'innovazione alla cultura devo guardare in un'altra direzione uscire dallo schema tradizionale non è l'asta della via Emilia ma il punto di riferimento principale per me Firenze
Bologna e Firenze distano ottanta chilometri sono separati da secoli di storia
Dagli Appennini dalle bandiere dagli eletti ma stanno integrandosi fisicamente più di quanto non appaia perché con l'alta velocità dal centro differenza cento di Bologna si era si arriverà in venticinque minuti
Da Carlo Sangalli presidente dell'aeroporto sacche
Un fiorentino oggi che vuole andare a New York
A tre alternative
Fiumicino Malpensa o Bologna
E può arrivare all'aeroporto di Bologna salire su un aereo e andare a New York oggi nelle condizioni date in un'ora e mezzo tra quattro anni quando avremo fatto il collegamento rapido tra la stazione vero porto tra Firenze e Bologna in quarantacinque minuti
Che lo si voglia o no questa questo avvicinamento materiale di condizioni storicamente lontane cambia la percezione dei problemi dei bisogni
E cambia anche gran parte delle di non delle dinamiche economiche io credo che sia prioritaria per le amministrazioni lavorare così cioè cominciare a pensare quali sono gli aggregati tra le medici Taha che sono il tessuto più importante di questo Paese
In modo tale che si crei un'integrazione di sistemi profondamente diversa da quella che invece è stata secolare mente favorita dalla presenza dell'attuale assetto istituzionale è un lavoro di qualche fatica però devo dirvi anche un lavoro di qualche fascino
Poi nel mentre ma nel mentre faremo il bilancio anche per il tutto il due mila e sei la situazione agli il profilo pesantissimo che che vi ho detto però a me preme molto mi perdonerete se
Ti odio costretto ad ascoltare queste considerazioni sul futuro non non fermarmi
Come pure necessario all'azione di contrasto dell'oggi e al tentativo di cercare le soluzioni meno dolorose per il tempo vicino ma come vi ho detto non perde la prospettiva proprio in una fase dieci vera e propria emergenza
Perché se dovessi guardare al due mila e sei
Come peraltro guardo quotidianamente i sicari e sensori ne potrei trarre solo elementi di sconforto ma io credo che ci sia una vitalità nel Paese che poi con una direzione politica diversa
Questa mia opinione personale potrà liberarsi di grande consistenza abbiamo bisogno fin da adesso di pensare
Alla al medio lungo termine cercando di introdurre qualche novità
Nelle scelte di politica economica in qualche idea di politica sociale ma anche nell'assetto che va costruito con pazienza ma rapidamente per poterlo utilizzare quanto prima
Io credo che guardate il mio mestiere di oggi è un mestiere
Molto faticoso Tiepolo di prima insomma però quello di oggi
E è un bel mestiere
Alla sua dose di fatica
Offre credo agli amministratori
Forse nel momento più difficile degli ultimi cinquant'anni la possibilità di guardare al futuro di lavorare per il futuro che detta così può sembrare un piccolo sloveno o una una grande banalità in verità è una cosa molto più concreta di quanto si immagini
Ovviamente non è cosa che riguarda soltanto chi fa il mio mestiere
Oggettivamente e fisiologicamente anche il vostro obiettivo per questo così possiamo fare un po'di cose insieme
Devo dire che qualche motivo di accordo qualche motivo di accordo quando facevi l'altro mestiere ogni tanto trovavamo era più difficile trovarlo va ogni tanto capitava di trovarlo adesso da sindaco sono molti di più era colpa di De Cry si parte però per la verità Racine dove devo dire che le troviamo molti di più ma sarà merito da Loretta che riusciamo a in pranzare questa cosa però
Io quello che volevo sottolineare è come continua il filo logico di questo ragionamento
Le cose che stiamo sentendoci dire vanno tutte
Insomma a comporre un quadro lo dico per Nicola Rossi che è arrivato e prima di dargli la parola perché se no ma sembra che li dia la parola sulla sulla base delle soltanto dell'ultimo intervento che non la si toglie attimo avuto a relazione eccetera però quello che noi diciamo è questo insomma le piccole imprese hanno una grande identità se sono collegate ai sistemi territoriali hanno forza da questo nel sistema locale non si rompe non si soffoca il processo di innovazione ma può anzi trovare assoluto alimento dal fatto che il contesto offre economie
In materiali e materiali che però non sono direttamente dall'impresa
Le piccole imprese si misurano coi sistemi locali devo dire molto di più di quanto possono misurarsi con la politica nazionale
E dovuto al federalismo ma è dovuto al fatto che noi viviamo la competizione ormai non è più solo dall'impresa male del sistema nel suo complesso se Carlo risorse di ci troviamo nei guai anche noi e quindi siamo cointeressati non tanto fare un fronte di opposizione
Ma siamo piuttosto cointeressati appare un fronte innovativo e a creare un fronte innovativo sento corre stimolanti rompere la geometria variabile
Farsi anche carico di un federalismo i cui costi non sono
Mai stati contabilizzati
E del neo centralismo che in un qualche modo io adesso affondo di più ancora di più di quanto di quanto abbia fatto Sergio nel suo intervento c'è cioè uno dice ci liberiamo di uno Stato centrale che burocratico farraginoso però nessuno pensa di farlo moltiplicando per venti lo Stato centrale perché il rischio è che non abbiamo più il senso delle cose quindi che c'è il rischio reale che ci sia ci sia davvero un neo centralismo che va che che che impedisce poi questo schema geometria variabile che in fondo Cofferati ci dice oggi rispetto a Firenze ma che nel mille trecento la Lega Anseatica già faceva per costruire economie che si collegavano nell'Europa evasivo addirittura eserciti
Bene
Però ci vuole una politica economica per fare tutto questo è per fare tutto questo bisogna entrare nel contesto di una politica premeditata non una politica casuale che subisce gli eventi ma una politica premeditata
Noi per parlare di una politica premeditata abbiamo pensato professor Nicola Rossi onorevole in futuro speriamo grande riferimento delle istituzioni della Repubblica però l'ho già stato in passato e adesso e comunque riferimento per nuovi Nicola Rossi
Grazie grazie dell'invito
Io vorrei passare subito a a rispondere alle domande che mi sono fatto state fatte ma devo dire con franchezza che non riesco a a non cominciare da un'altra cosa che mi sembra illuminante
Questa mattina in una riunione in cui si discuteva del disegno di legge sul risparmio il rappresentante italiano alla Banca centrale europea
Ci ha detto sostanzialmente che sei il disegno di legge sul risparmio si conclude
E arriva al termine del suo percorso parlamentare così come oggi e be'molto probabile che la Banca centrale europea pur nel rispetto della libertà del Parlamento italiano ma non possa fare altro che chiedere alla Corte di giustizia europea di intervenire
Perché è quello che il la maggioranza il governo propongono in quel disegno di legge viola i requisiti di indipendenza che la corte che la la Banca centrale europea naturalmente mantiene come una stella polare
Ora io perché cito questo esempio
Perché cito questo evento di oggi e lo cito perché vedete e mi è parso un segno esplicito della difficoltà in cui si trova il Paese serissima
Qui c'è una vicenda che comincia da due anni fa con degli scandali finanziari anche bancari che si è protratta durante tutta l'estate la maniera con che voi avete visto che avete avuto modo di leggere che purtroppo il mondo intero avuto modo di leggere sul sulla stampa internazionale e che rischia di chiudersi con l'Italia
Non in grado oggi di fare ciò che qualunque Paese farebbe
E cioè prendere l'avvertimento dalla Banca centrale europea intervenire la la la la la il disegno di legge e ancora in Commissione in Parlamento cambiarlo lì dove è necessario ma certo evitare che questa vicenda si concluda dirittura
Con il Paese di fronte alla Corte di giustizia europea
Vedete questa la la sensazione come posso dirvi di impotenza che io ho colto nella nei lavori di Commissione in questi due giorni
Soprattutto da parte della maggioranza appunto che sembra non in grado di rispondere alle sollecitazioni che le vengono da più parti e soprattutto appunto
Da organi come la Banca centrale europea mi hanno veramente fa dato il segno di quanto profonda sia per certi versi la crisi italiana però io vorrei rispondere esattamente come risponde ha risposto il Presidente nel suo intervento io non credo che dobbiamo rassegnarci
Ad una ipotesi di questo genere non credo che dobbiamo rassegnarci
Ad un futuro a dopo caratterizzato da una situazione di impotenza quindi proverò a rispondere alle domande che mi sono state rivolte esattamente in questo spirito e consentitemi di spendere pochissime parole sul tema della finanziaria
Perché vorrei più che altro cominciare a immaginare con voi quella che può essere la politica economica
No dei primi giorni della prossima legislatura cominciamo a domandarci se possiamo disegnare un quadro ma se possiamo avere un'idea appunto premeditata come è stato detto prima di quella che può essere la politica economica degli anni a venire sulla Finanziaria spendo poche parole perché beh insomma quello che avete sentito da parte di Sergio Cofferati in parte di credo diciamo che avrà chiarito quello che ancora rimaneva da chiarire per quanto riguarda il dove si pensano di trovare alcune risorse io mi in cui mi mi limito a sottolineare due punti
E cioè che in questa Finanziaria finalmente a distanza credo il dubbio di due anni
Il governo sembra aver accettato o alcune delle cose che siamo andati dicendo veramente un po'inascoltati per grande parte di questa legislatura
In primo luogo il fatto che probabilmente il costo del lavoro era il punto da cui molti i contributi la contribuzione
Era il punto da cui partire
E quindi che forse forse era opportuno diciamo
Agire incisivamente in maniera tale da alleviare sia pure attraverso la soluzione degli oneri impropri il costo del lavoro per le imprese bene non possiamo che essere soddisfatti che il che il Governo abbia fatto anche se forse avremmo preferito un po'più di raziocinio nel le l'indirizzario quelle risorse un più di selezione nell'indirizzare quelle su quelle risorse nel senso di come dire capire che il problema è un problema diverso per le piccole imprese rispetto ad altri nel senso per capire che alcune tipologie di imprese che oggi soffrono sulla quel nella competizione da costi più di altre e così via ma comunque bene che si sia capito sia pure in ritardo
Così come è bene che si sia caduti se ho capito sia pure in ritardo che il sistema dei distretti può essere un punto di forza e quindi nella Finanziaria poi trovato una norma che insomma replica
Molto da vicino non solo e non tanto quello che l'opposizione ha scritto in un disegno di legge di due anni fa
Dividerò di più quello che alcuni di noi me compreso hanno discusso con voi con molti imprenditori in molti distretti italiani
E quello che trovate nella finanziaria questa volta e somiglia diciamo un po'esattamente a quello che era venuto fuori
Da quelle discussioni che siamo andati facendo alcuni di loro sono andati facendo con gli imprenditori a livello locale circa due anni fa però vedete ancora una volta quando anche il governo identifica l'argomento correttamente sembra poi essere carente permettetemi nella fase dell'implementazione
Perché domanda te di un po'a che cosa serve varare un'iniziativa ripeto meritoria nella sostanza come quella come quella di un trattamento fiscale nel del distretto
Quando poi sì destinato a quella misura cinquanta milioni di euro che credo saranno in basteranno appena appena per risolvere di quel problema per non più di un paio di distretti campione e forse sono anche generoso a che cosa serve varare un provvedimento ripeto meritorio nella nella sua concezione quando poi si fa una cosa che veramente devo dire mi ha lasciato stupito
Secondo le leggi finanziarie noi dovremmo andare a ridefinire i distretti
Ex novo
Dovremmo costruire un'altra struttura burocratica alla quale affidare il compito di certificare che cosa distretto è che cosa distretto non è ora insomma rullare impliciti segna tutti che che è un po'difficile farlo in queste condizioni e aggiungere un'altra bardatura burocratica francamente era l'ultima cosa che fu di cui forse i distretti e la politica verso i ristretti poteva avere bisogno ma aggiunge lo di più in quel progetto di legge che l'opposizione aveva presentato due anni fa
Ebbe non John ci si fermava mica solo al trattamento fiscale dei distretti
C'era il rapporto c'era l'idea del rapporto fra i distretti e la ricerca c'era l'idea rapporto fra i distretti la finanza
C'era l'idea sostanzialmente che in un territorio dove si trovasse
Una università in grado di fare il suo mestiere
Una banca locale o delle istituzioni finanziarie con qualche radice locale in grado di fare il loro mestiere è un distretto le tre cose insieme potevano fare molto più della loro somma
Io tutto questo non lo trovo francamente nella legge finanziaria e anche sotto questo profilo mi sembra che stiamo perdendo
Una buona occasione però come ha detto sulla Fifth legge finanziaria non voglio spendere molte parole volevo solo accennare questi punti perché vorrei vedere
Con voi dite cominciare a disegnare quello che verrà allora quello che verrà cominciamo a vedere un po'in quali condizioni ci ritroveremo in quello che verrà nella primavera dell'anno prossimo guardate la fase ciclica
Sostanzialmente ci sono due forze che si confrontano c'è da qualche hanno da qualche lustro dovevi dire a questa parte
Un una forte un forte incremento del proprio del crescita potenziale globale
Conseguente a tutto quello che è accaduto in questi ultimi dieci quindici anni problema ai processi di globalizzazione di integrazione di liberalizzazione che hanno avuto luogo
Ed a fronte naturalmente avrete l'andamento dei prezzi del petrolio che invece tende a controbilanciare quell'effetto io ho la netta sensazione che già oggi ma ancor più verso la primavera il primo effetto positivo prevarrà
E continuerà a prevalere sul secondo e quindi ci troveremo in una fase ciclica ora non strabiliante ma certamente un po'più positiva di quella che abbiamo a cui abbiamo assistito negli ultimi negli ultimi mesi
E quindi il prossimo governo si troverà al ragionare in questa situazione dico parto da questo elemento congiunturale perché non è banale
Io non vorrei che in quel mondo quel momento in quella situazione superata la boa delle lezioni in una situazione congiunturale appunto un po'più confortevole di quella che abbiamo vissuto negli ultimi anni
Non vorrei che qualcuno pensasse che proprio perché la situazione congiunturale un po'più confortevole il problema è superato non è così
I problemi che abbiamo sappiamo benissimo tutti sono di carattere strutturale una fase ciclica positiva ci può aiutare ad affrontare ma non ci deve indurre a nasconderli ovviamente
E allora
Naturalmente il fatto che vi sia una che imposta esservi nella prossima primavera una fase ciclica un po'più favorevole non ci deve far dimenticare la sostanza la sostanza è che il tasso di crescita del due mila sei quest'anno è praticamente zero
Il tasso di crescita del prodotto del due mila sei sarà se tutto va bene uno uno e mezzo cioè saremo più o meno al nostro prodotto potenziale e il problema sta tutto qui il Paese non cresce il Paese cresce poco il tasso di crescita potenziale del nostro Paese al di sotto di quello dei nostri pattinare europea al di sotto di quello dei nostri comma principali paesi concorrenti ed è il problema di fondo
E questo che va attaccato naturalmente in più
Ci si ritroverà ho la netta sensazione nella primavera dell'anno prossimo con una situazione di Landi finanza pubblica tutt'altro che rosea probabilmente con una rapporto fra fra deficit e Prodotto
Occhio e croce non lontano dal cinque per cento io mi auguro che sia meno ma insomma tutto ci lascia pensare che sarà collocato lì
E insomma con un avanzo primario tendenzialmente prossimo allo zero con un debito pubblico che tenderà di nuovo a crescere dopo una decina d'anni che si era avviato a decrescere entra in rapporto al prodotto quindi questo il quadro e non sarà una situazione facile non sarà una situazione facile perché perché le aspettative saranno elevate perché i tempi saranno stretti e al tempo stesso perché la situazione sarà quella che mi sta descrivendo
Ora in una situazione di questo tipo che politica economica scegliamo
è questo il ragionamento che vorrei fare con voi oggi che politica economica scegliamo vedete quando non c'era lei euro
La soluzione era tutto tutto sommato semplice perché si salutava e la svalutazione non era altro che una maniera per comprimere il potere di acquisto soprattutto i salari e l'aggiustamento avveniva in questa maniera
Avveniva senza dirlo sul costo del lavoro
Possiamo noi senza avere le euro com'pensare di poter uscire dalla situazione in cui ci troviamo
Immaginando di proporre nuovamente alle forze sociali un'altra stagione di compressione delle retribuzioni io vi segnalo semplicemente che le riduzioni oggi sono in termini reali ai livelli del mille novecentonovantuno
Novantuno e notate bene sono ai livelli del mille novecentonovantuno semplicemente perché questo governo come dire ha avuto un occhio di riguardo per i dipendenti pubblici perché se guardassimo solo il comparto reale saremmo anche sotto quel tetto ora onestamente in una situazione di questo genere credo francamente molto difficile immaginare di poter uscire dalla difficoltà competitiva in cui ci troviamo con un'altra stagione appunto ripeto di compressione dei livelli sarà leale
Se escludiamo quella strada e credo che sarebbe saggio da parte di tutti pensare di escluderla
Allora abbiamo aperte una serie di strade ulteriori che però dobbiamo decidere consapevolmente di percorrere una è certamente quella che attiene al costo del lavoro ma non riguarda le retribuzioni
Sono i contributi sociali ecco quello che comunque pesa sul costo del lavoro sia pure indirettamente l'IRAP ora permettetemelo di fare una piccola parentesi sull'IRAP dirà è una insomma io devo dire trovo estenuante questo balletto che abbiamo vissuto in questi mesi in cui abbiamo cominciato col dire hanno cominciato col dire
La si abolisce tutta hanno proseguito dicendo che se ne levava metà se ricordo bene poi sono andati alle Varney ha un quarto e oggi non si non si leva niente io partire cercherei di partire
Da un assunto un po'diverso l'IRAP è un'imposta che non è stata compresa e probabilmente non poteva essere comprensibile per come era strutturata prescindo dei meriti accademici delle cose guardiamo la concretezza del del vostro lavoro del nostro lavoro
Stando così le cose possiamo fare una cosa diversa invece che spendere le nostre settimane a dire quanta parte dell'IRAP vorremmo eliminare possiamo sederci a tavolino
Partito e governo futuro
Possibilmente già prima di di di arrivare a quel momento
E cominciare a pensare da oggi come la sostituiamo
Possiamo cominciare concretamente a a fare passi in avanti da questo punto di vista invece di continuare ad andare avanti con delle proposte che poi si vede chiaramente perché non c'è alternativa non è pronta
Invece credo che con le categorie bisogna mettersi lì e comincia a dire benissimo il problema è questo e di queste dimensioni
è un problema che in parte si potrà certamente accollare alla finanza pubblica si dovrà farlo forse non tutto bene se non tutto allora vediamo insieme qual è la soluzione in grado di ridurre al minimo l'onere per le imprese soprattutto per le piccole imprese
E naturalmente ho detto grappe accanto all'Iraq naturalmente anche sui contributi sociali credo che si debba continuare a lavorare e penso che la strada maestra capisco la difficoltà mi rendo conto con con soprattutto con alcune delle parti sociali abbiamo parlato parlato a lungo di questo guardate se non andiamo ad una progressiva omogeneizzazione delle contribuzioni sociali continuerà a rimanere un problema serio nel nostro sistema anche di distorsione delle scelte dell'impresa
Distorsione che non è il caso diciamo che venga indotta come oggi viene indotta appunto dalla struttura contributiva però quella certamente un campo su cui lavorare sapendo bene che se la situazione della finanza pubblica e quella che vi ho descritto prima
E beh come dire interventi massicci ed epocali non saranno possibili saranno possibili interventi questo certamente e dobbiamo mirato in quella direzione
Allora cos'altro c'è quale altra strada possiamo seguire ma io credo che dobbiamo seriamente riflettere sul fatto che c'è un'altra strada che possiamo seguire ed è probabilmente quella che dobbiamo battere con la maggiore forza noi dobbiamo lavorare seriamente non solo per incidere appunto sulla componente fiscale contributiva del costo del lavoro ma dobbiamo lavorare seriamente per toccare tutti i costi diversi dal costo del lavoro
Non sono pochi non sono pochi energia la pagate l'ha pagato il doppio di quello che è la pagano i vostri concorrenti
Il peso della pubblica amministrazione forse non lo pagate direttamente ma ho l'impressione che sia andata a fare i conti alla fine pesa
Il peso di al come dire di alcune categorie professionali e delle prestazioni di alcune categorie professionali provate a metterli tutti insieme la fine dell'anno e probabilmente sperimenta erede non è non è poca roba che non è poca roba
Il peso di un servizio del credito e anche di un servizio assicurativo che non è esattamente quel che è molto migliorato forse ma non è esattamente quello che vorremmo in un Paese in grado di competere anche lì
E allora capite bene che probabilmente la strada che dobbiamo seguire non è appunto quella di comprimere Dianti andare a chiedere una compressione dei livelli retributivi che guardate significherebbe tagliare la domanda interna e non credo che possiamo permetterci un'operazione di questo genere
Ma quella invece di rendere competitive le nostre imprese intervenendo seriamente e pesantemente su tutto il fronte dei costi diversi al costo del lavoro il che significa molto banalmente liberalizzazioni dei servizi privati lì dove è necessario
Energia servizi professionali
Credito assicurazione datare bene liberalizzazione lì dove è necessario o regolazione Torre necessario
Perché quello che abbiamo vissuto in questi ultimi mesi in alcuni comparti dei servizi forse non sono stati casi migliori di regolamentazione che uno si può immaginare al di là diciamo di specifici comportamenti
Individuali quindi liberalizzazioni quindi una diversa regolamentazione quindi anche un'apertura laddove necessario e possibile al capitale privato ma sono soprattutto i primi due punti quelli che mi interessa
Interventi in grado di abbattere il costo delle rendite
Che chiesa in maniera considerevole sia sui bilanci delle imprese che sui bilanci delle famiglie guardate che questa strategia a il grande vantaggio in questo momento di essere una strategia che ci come dire sostiene da due fronti
Perché da un lato può contribuire a ridurre considerevolmente i costi delle imprese e dall'altro implicitamente non fa che aumentare il valore reale delle retribuzioni e quindi sostiene la domanda interna
Dal punto di vista delle imprese l'unica possibilità che abbiamo per non deprimere la situazione della domanda interna ma al tempo stesso per consentire alle imprese di andare fuori è un lavoro che si può fare un lavoro diciamo ovviamente non facile non so sono con la riforma i servizi professionali credo sino a decenni che stiamo combattendo ma è un lavoro che si può fare
è un lavoro che si può fare di anche lo ripeto diciamo una strada un po'obbligata che abbiamo in questo momento se vogliamo preservare le nostre capacità di crescita ma anche al tempo stesso dare una spinta all'impresa
E quindi io mi immagino che la la politica economica prossima ventura debba vedere esattamente questa
Questa configurazione derby ripeto non limitando messo lì servizi pubblici ai soli servizi private
Il lavoro lavoro deve essere esteso ai servizi pubblici anche per un altro motivo che anche fare molto con la situazione di finanza pubblica le ho detto prima che partiremo con una situazione di finanza pubblica non particolarmente emozionante
Ebbene consentitemi di dire guardate
Pensare di risolvere la situazione finanza pubblica al margine finanziaria dopo finanziaria non è una cosa molto sensata non è saggio perché al margine anno dopo anno si prendono provvedimenti di emergenza l'abbiamo imparato in questi quattro anni si pagano dopo
Perché i provvedimenti di emergenza possono servire per i primi sei mesi ma dopo un anno dopo due anni dopo tre anni quei bisogni e quelle richieste emergono e si traducono solitamente indebito
Allora proviamo anche quindi a pensare che così come l'economia ha bisogno di interventi di medio periodo strutturali come possono essere interventi sul comparto di servizi di cui vi ho parlato anche la finanza pubblica ha bisogno di questo anche la finanza pubblica ha bisogno che si vada a incidere sui meccanismi della spesa
Non sui tetti da mettere a settembre per vederseli poi smentiti l'anno prossimo
Ma sui meccanismi della spesa un sistema di controllo serio sulla politica sanità sulla spesa sanitaria ha bisogno di tempo per essere costruito con l'accordo delle regioni ma ha bisogno di tempo non si mette in piedi in due in due mesi in due mesi si fa quello che si è fatto negli ultimi anni
E cioè ci si limita semplicemente a dire che il tetto di spesa è quello salvo ripeto vederlo sconfessato
Un sistema di controllo ha bisogno di tempo deve essere costruito strutturato e quindi questo mi porta a suggerirle che uno dei temi importantissimi della politica economica prossima ventura guardate sarà come posso dire il timing la tempistica come si dice
E cioè io ho l'impressione che dovremo con chiarezza capire
Che cercare di intervenire subito immediatamente soprattutto sul fronte della finanza pubblica non sia molto saggio
E credo che sia più saggio andare a Bruxelles e dire a Brussel guarda noi vogliamo mettere in piedi delle cose che strutturalmente possano poi effettivamente avere un significato sia dal punto di vista della competitività dell'economia che dal punto di vista la finanza pubblica no costringerci a fare immediatamente delle misure di finanza pubblica con il risultato che non facciamo poi le cose che ci serviranno negli anni a venire l'esperienza di questi ultimi anni e straordinariamente indicativa da questo punto di misure di emergenza misure prese come ho detto prima al margine anno dopo anno non portano il risultato appunto sia ripeto per la competitività del Paese che per la finanza pubblica questo non ci deve far dimenticare e con questo poi vado a concludere
Che ci sono tre questioni che non attengono al al disegno della politica economica prossima ventura ma che saranno parte dell'azione di governo io citi cito brevissimamente perché non possono dimenticarmene
C'è bisogno di immaginare una politica industriale permettetemi di dirvi che c'è bisogno di immaginarla anche su base un po'diverse da quelle che abbiamo visto
Io non credo che il problema di questo Paese sia quanto quante Intrepid con riprese ci sono
Non so bene chi possa sostenere una tesi questo genere
Per quello che so io ogni sistema imprenditoriale con le caratteristiche di equilibrio e al sistema imprenditoriale che ha una piccola che ha una media e che ha una grande impresa altrimenti non sta in piedi
E anzi le connessioni fra i tre livelli sono la forza di un sistema imprenditoriale spesso e volentieri il nostro problema è l'assenza di dinamismo nel all'interno del sistema e allora possiamo cominciare invece che a premiare diciamo gli specifici settori oltre che a questo possiamo cominciare a premiare i comportamenti
Lo dico perché la politica industriale classica alle piccole imprese non ha mai portato molto
Sì i provvedimenti sulle piccole imprese né con insomma ne ho visti gli ho visti anche in questi anni una serie infinita ma alla fine che cosa vi rimane per le mani
Poco o nulla è un approviamo cominciare a premiare i comportamenti
I comportamenti delle piccole imprese che crescono i comportamenti e le piccole imprese che decidono di andare all'estero i comportamenti delle piccole imprese che decidono di cambiare da società di persone Asso apre prendono invece la forma di una società di capitali e così via l'elenco è lungo e lo possiamo fare dobbiamo farlo insieme
Ma cominciamo a costruire una politica industriale con un'ottica diversa da quella che gli abbiamo dato fino ad oggi seconda questione importantissima l'ha citato anche Sergio Cofferati prima il rapporto fra i livelli di governo io non ho esitazioni a dire che quello che è stato fatto sul finire della passata legislatura come il minimo poteva essere fatto meglio come minimo poteva essere fatto mai sul fronte del federalismo quello che si sta facendo ora Dio ce ne scampi lo dico con franchezza
Detto questo però non possiamo rimanere così
Con un federalismo che sembrano andarci né autonomia né solidarietà è il peggiore dei mondi quello che a me che stiamo costruendo
Anche qui diciamo cerchiamo di arrivare quanto prima a definire che cosa esattamente vogliamo il che significa secondo me inevitabilmente passare anche per una definizione compiuta di che cos'è il federalismo fiscale
Perché non possiamo continuare ad allocare competenze dove ci pare però dall'altro lato non abbiamo lo strumento principe della responsabilità dico vi consegno il tema sapendo benissimo che è un tema veramente di di straordinaria rilevanza terza questione su cui spendo solo pochi secondi guardate il problema del Mezzogiorno è serissimo io non mi non so dire non so usare lui non so esprimermi con al la con come dire la preoccupazione che ho dentro di me
Abbiamo speso nel Mezzogiorno negli ultimi sette anni cento trenta miliardi di euro non so se la cifra visibili vi dà un senso della cosa non è accaduto nulla nulla
Non è successo niente
Allora è probabile che ci si debba un attimo fermare e interrogare se le modalità che abbiamo adottato erano quelle corrette erano quelle giuste se forse potevamo fare le cose meglio non dico molto
Ma evidentemente le modalità con cui abbiamo programmato la spesa pubblica in conto capitale nel Mezzogiorno non hanno garantito un risultato pari beh insomma ve lo dico con una cifra se voi fate il rapporto fra l'incremento di prodotto che il Mezzogiorno ha avuto in questi ultimi sette anni e la l'entità della spesa in conto capitale questo rapporto SI ci sono voluti sei euro
Sei euro perché il prodotto meridionale aumentasse di un euro
Chiaro per per essere brevi perché ama gli slogan prendi uno e paghi sei questo è quello che è accaduto
Guardate che nelle in tutte le riviste economiche internazionali quando questo rapporto supera due
In Cina oggi è quattro e tutti si strappano i capelli quando supera i due immediatamente si parla si usa la parola spreco credo che possiamo cominciare ad usarla anche nel caso del nostro Mezzogiorno e qui non è una questione di cinque anni di cento giorni dal prossimo governo è una questione di settimane del prossimo governo per un motivo molto semplice si stanno scrivendo ora le regole che guideranno la nostra spesa dei fondi strutturali per i prossimi per il periodo due mila sei due mila sette due mila tredici o interveniamo subito a cambiarle altrimenti avremo in larga misura predestinato un'altra stagione di sprechi del mezzogiorno ora voi mi potrete dire naturalmente che
Tutto quello che vi sto dicendo richiede molto molta ambizione altrettanto coraggio ma io vorrei veramente rispondervi che senza ambizione senza coraggio questo Paese non si rimette in marcia
Sì
Tutto potevo ringraziare professore Nicola Rossi per l'onorevole per il per il contributo che ha dato alla nostra riflessione la nostra discussione come voi capite anche qui si continua a incasellare una un ragionamento che poi potrà dare varie diramazioni a seconda interpretazione politica anche sì dal ragionamento stesso ma non vi è dubbio insomma io devo dire più né più più né ascolto più sento che c'è un'esigenza di coesione nazionale
E più sento che c'è l'esigenza che le teste giusta del Paese riflettono assieme per vedere ritrovare delle delle strade per la tenuta competitiva del nostro sistema
Detto questo do la parola al presidente nazionale per una importante comunicazione
No è arrivato un messaggio da parte del ministro Scajola che una lettera all'Assemblea che vi leggo
Che
Quando Loiodice motiva anche erano riuscito partecipare i nostri lavori abbiamo avuto nel definire il dieci undici e dodici due tre mesi fa quando aveva definito la data insomma un po'di sfortune che non sono addebitabili a nessuno dallo sciopero dei giornali a a alla la Finanziaria lascerà il viaggio ne abbia avuti tutti coloro che sono impegnatissimi
Però può pazienza sopra gli daremo abbiamo però mandato il nostro documentazione abbiamo ritenuto anche di avere poi un confronto sia nella mattinata col governo e la parte istituzionale nel pomeriggio avremo ancora domani con le esperienze significative del mondo dell'economia dalla cultura dei parlamentari dei sindaci c'abbiamo messo assieme abbiamo tentato di dare e di fare uno sforzo collettivo dell'Assemblea rivolta riflettere ha davvero dare una risposta non uno slogan che c'è un problema di competitività c'è un pratico altro ci son tutti previsione ma c'è un problema
Di cambio di marcia culturale del Paese lo si fa se si mettono a confronto opinioni opinioni elevati correva elevate competenze ed è quello che stiamo facendo un'assemblea un po'atipica dove entrai S dall'ufficialità dell'interno a quella pubblica
Ma io credo che stiamo facendo un servizio a noi e mi auguro anche al Paese vi leggo la lettera del ministro onorevole Claudio Scajola desidero rivolgere un cordiale saluto alle autorità presenti a tutti gli intervenuti alla vostra assemblea a cui non potrò partecipare a causa di concomitanti impegni di governo
Formula il mio più vivo apprezzamento per l'operato della ce ne ha che da sessanta anni protagonista di un danno dialogo ininterrotto tra realtà imprenditoriali ed istituzioni
Il comparto dell'artigianato e delle piccole imprese che rappresenta il cuore del nostro sistema produttivo ha bisogno di esserlo sostenuto per gli sforzi che sta compiendo nel campo dell'innovazione di processo e di prodotto
Nonché per l'impegno straordinario che sta affrontando verso la conformità degli standard di qualità di compatibilità ambientale
Passi importanti per favorire l'inserimento delle nuove filiere produttive che emergono su scala nazionale ed internazionale
Il governo Berlusconi impegnato a sostenere la trasformazione della nostra economia in un sistema capace di competere di crescere a ritmi sostenuti
Il provvedimento sulla competitività ritiene contiene precise scelte di politica industriale a sostegno dei settori più esposti alla concorrenza internazionale
Finalizzate ad elevare la qualità la capacità concorrenziale del sistema imprenditoriale anche attraverso la premialità dei processi di concentrazione effusione tra l'impresa
Nel piano triennale due mila cinque due mila otto di politica industriale che ho di recente adottato gli obiettivi di politica economica mio non lo sviluppo competitivo dell'impresa e al rafforzamento dei fattori di contesto
Per superare le debolezze strutturare dei territori ed essere in grado di incidere sulla capacità dell'impresa di creare innovazione e qualità
Il mio ministero sta lavorando con l'Agenzia delle entrate
Per mettere a punto i provvedimenti per l'attribuzione del credito di imposta a favore di impresa risultanti dei processi di aggregazione con uno stanziamento di risorse per il triennio pari a centoventi milioni di euro per il due mila e cinque a duecentoquarantadue per il due mila sei a centoventidue per il due mila e sette
Occorre sostenere accanto al made in Italy l'idea di un'Italia concerto
Che qualifichi nella percezione dei consumatori le nostre produzioni il cui valore aggiunto è proprio rappresentato non dal luogo di produzione bensì da quello di concezione e sviluppo
Sono certo che l'Assemblea rappresenterà come sempre un momento costruttivo per proseguire nella individuazione delle risposte migliori che sistemi imprenditoriale deve prontamente fornire alle richieste di mercato
Sono profondamente convinto che la cena con il suo prezioso contributo continuerà a raggiungere mantiene e mantenere livelli di assoluta eccellenza attraverso l'innovazione e l'internazionalizzazione
Con questo auspicio rivolgo a voi tutti un augurio di successo per il proseguimento della vostra attività onorevole Claudio Scaglione ringrazia
Io
Nella scaletta che voi avete era previsto anche l'intervento dell'onorevole Enrico Letta che e impegnato ma non rinuncia ad essere tra di noi l'avremmo domattina avremo un inserimento nella scaletta della mattinata quindi ora possiamo proseguire ora la sulla regia al segretario generale Giancarlo
Grazie presidente
Per introdurre l'ultimo intervento della giornata
Una delle preoccupazioni principali del mondo della piccola impresa in vari settori
E che
Sì
Afferma no logiche di cartello e di monopolio
Che agiscono attraverso tutta una serie di meccanismi che poi si riflettono sull'operatività dell'impresa e non abbiamo denunciato più volte anche all'autorità per la concorrenza il tema dell'Energia tra luce e del gas delle delle municipalizzate eccetera
Ma logiche comportamenti devianti sono evidentemente evidenti e già censurati dall'Autorità garante per esempio nel campo delle assicurazioni e e ci sono delle logiche di comportamento altrettanto complesse diciamo così nel nel nei servizi bancari
Un'Italia con poco mercato per dirla in normale è un'Italia meno competitiva non più competitive e le piccole imprese al contrario devo dire della grande impresa hanno meno bisogno della protezione del non mercato ma hanno bisogno dell'acqua per nuotare del mercato
E quando non c'è mercato ha poca do perché diventa una cosa stagnante non si muovono dinamicamente non possono fare il loro mestiere che è quello dei pesci piccoli e veloci che si muovono rapidamente
Agendo nella concorrenza agendo nella dimensione che a loro naturale che appunto quella dalla competitività dalla concorrenza
Per me è un grandissimo piacere
Personale associativo potere avere con noi oggi il dottor Antonio Catricalà che il Presidente della autorità garante della concorrenza dei mercati che inviterei a venire da noi
Dottore Catricalà
E a presidente dell'Autorità devo dire che tra le varie autorità hanno interessa più di ogni altra perché sei sentiamo il tema della competitività come un tema cruciale
è un uomo di Stato che viene da una lunga esperienza di Stato l'ultimo suo incarico quasi ho avuto modo di apprezzarlo moltissimo di conoscerlo
Era il segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri fino alla nomina appunto attuale alla presidenza dell'Autorità garante
è un uomo di Stato e di amministrazione un grande conoscitore e dirigente della pubblica amministrazione quindi a questa capacità di lettura dei processi che è lo Stato nella dirigenza al più alto livello che secondo me è uno dei punti forti della competitività del nostro sistema
Prego dottor Catricalà grazie presidente Sangalli per questa presentazione grazie
Al presidente Malavasi per l'invito
Beh sì la concorrenza e certamente una delle componenti più importanti per la competitività io ricordo deve studiato negli anni ottanta un caso che era
Da poco
Alla alla cronaca giudiziaria civilistica non esistere ancora l'autorità delle comunicazioni ma esisteva il trattato che esistevano i tribunali civili in una cittadina del nord c'erano due cinema
In concorrenza tra di loro però uno dei due cinema non pagava i contributi né alla maschera né al bigliettaio in breve tempo
Con i prezzi ovviamente più bassi che potevano essere praticati da chi non rispettava le regole della contribuzione il secondo il cinema
Fallito e chiuso
Dopo un anno però il servizio cinematografico
Scese di qualità
E invece si vedevano solo film di secondo di terza visione
E anche i prezzi salivano
La gente comincio a non andare più al cinema e anche il secondo il cinema
Andò in fallimento
Questo significa che il mercato quante libero sostiene indubbiamente se stesso ed è destinata cresce ma chi non rispetta le regole un po'come succede nelle nel gioco del Monopoli OPA in prigione e sta fermo un giro
E quindi ripristina la situazione di equilibrio
Oppure diventerà un giovamento un monopolista ma poi alla fine distrugge lo stesso campo nel quale egli in qualche modo è riuscita cresce lì poi intervenne il tribunale ma con il solito ritardo dei tribunali quando tutti e due Cine andarono in chiusura dei due ottenne un risarcimento del danno perché aveva operato in concorrenza sleale
Ora il piccolo esempio o servirà per capire qualcosa di molto più grande e noi abbiamo assistiamo ad un fenomeno aggressivo concorrenziale molto forte ch'è indubbiamente ai limiti della concorrenza sleale io ho sentito che oggi qui si è parlato parecchio dell'aggressione che viene nuove economie orientali che peraltro non garantiscono neanche i minimi standard di sicurezza sul lavoro i minimi standard sanitari minimi stata contributivi neanche i diritti sindacali quindi siamo in una situazione di in dubbio lo svantaggio e di asimmetria normativa che ci vede probabilmente soccombere in alcuni settori che poi sono i settori manifatturieri dove noi abbiamo un primato di esportazione però non è che non esistono più i i tribunali un luogo ci sarebbe dove queste istanze devono essere portate in questo luogo non è che non siamo rappresentati anche loro
Anche noi italiani di costato Italia noi ci siamo io parlo del da brutti io il l'organizzazione mondiale del commercio dove siamo in due testi perché per una strana combinazione
Gli stati europei stanno come Europa come Unione europea in nell'Organizzazione mondiale del commercio ma ci stanno anche
Come singoli stati quindi abbiamo due a due titoli possiamo gridare strillare perché vengono ammessi al sistema organizzativo completo e totale di apertura dei mercati in quei Paesi
Che hanno il rispetto di minimi standard non è che devono avere tutti quanti alla stessa legislazione che si tratta di giro omologare l'intera nell'intero l'intero globo ma si tratta di armonizzare alcune discipline
Perché partendo dalle stessi presupposti e con gli stessi vincoli tutti riusciamo a competere altrimenti avremo
Pur sempre
Un competitore con una mano legata
E l'altro sul ring il pugile che riesce a colpirlo dove vuole e a dare anche dei colpi bassi che a regola sarebbero vietati ma non c'è nessun arbitro che in questo caso manda il giocatore un giro in
E del resto in Europa
C'è qualche segnale di allarme
Del nascere di qualche nuovo nazionalismo di qualche nuovo protezioni
Sentivo parlare di energie che è un argomento che è molto caro alle piccole e medie imprese caro anche alle grandi imprese che caro a tutti i consumatori
E il mercato energetico è un mercato nel quale noi siamo estremamente deboli
Per scelte che sono state fatte in tempi andati che oggi vedono particolarmente penalizzato i Paesi che non hanno la possibilità di ricorrere al la regia nucleare
E non è quella scelta all'epoca l'abbiamo fatta per cui abbiamo dipendiamo completamente per l'energia quasi completamente dall'esportazione in particolare all'esportazione del petrolio che poi
E del gas ci vedono necessariamente
Su Cobianchi e di politiche alle quali non riusciamo in alcun modo a partecipare
Bene
Questo mercato ci può sviluppare e i prezzi possono scendere solamente se c'è competizione perché se non c'è competizione la domanda e hanno elastica in tutti i libri di economia si sa che il monopolista errore Lonigo polista
Di escono ad imporre il prezzo che Gordon
Tanto più se poi questo monopolista e monopolista in due settori nel settore del gas nel settore delle energie noi abbiamo due operatori dominanti in Italia uno ENI e l'altro rende e li teniamo distinti
E l'autoritaria esce appunto perché sono distinti in qualche modo ogni tanto a imporre un vincolo all'uno ogni tanto imporre qualche operazione all'altro ogni tanto ad autorizzare ma con con con con condizioni
Certe concentrazioni vedi il caso Terna però riesce in qualche modo a gestire la situazione anche se poi per motivi pure estranee al nostro mercato interno per vincoli fisici il prezzo delle leggi sta Salento in maniera tale da rendere l'incidenza del costo sulla produzione del bene praticamente insostenibile
Siamo a livelli in termini assoluti e sette sessantasette euro megawattora un prezzo veramente difficile da sostenere pensiamo alla Francia dove ne pagano quaranta
Cioè siamo con un dislivello molto forte venti euro venticinque euro a megawattora fanno la loro differenza sulla produzione di qualsiasi bene anche di una penna perché chiaramente
è un prezzo che pagano tutti e non solo i nostri consumatori ma tutte le imprese
Produttrici
In Spagna esiste un operatore
Dominante nel mercato del gas ed esiste un operatore dominante nel mercato dell'energia elettrica
Questi due si stanno sposa
Ma gas naturale sta comprando praticamente Endesa sta comprando
Iberdrola sta succedendo una una
Una fusione tale da creare
Una un campione nazionale monopolista che riuscirà a fare le politiche nazionalistiche alle politiche energetiche come meglio crede impedendo
A qualsiasi straniero di entrare in Spagna ecco d'altra parte non creando una concorrenza vera negli altri paesi perché negli altri Paesi per ovvi motivi per esempio a noi c'è intesa Endesa dovrà essere
Divisa tra Iberdrola e il gas naturale perché ovviamente nessuno
Dei due
Competitori tempi al la Goeben che minima idea di rinunciare ad un mercato buono prolifico come mercato Italia
Ora io dico
Speriamo che la comunità europea non autorizzi quest'operazione ma già l'autorità nazionale francese l'autorizzata perché l'autorità nazionale francese scusate
Spagnola non ha la stessa autonomia dal governo che all'autonomia che chiamava autorità italiane
L'Antitrust italiano segue delle regole che sono delle cose antitrust cioè da regole matematiche esami nel mercato vede se c'è un pericolo competitivo se c'è il pericolo convettivo interviene lì non è così perché si seguono politiche coloro se in Italia l'Antitrust seguisse Paul modello di politica economica sarebbe il ministro della dell'economia o il ministro dell'industria
Delle attività produttive oggi
E infatti
In Spagna e il ministro dell'industria che ha l'ultima parola sulle decisioni dell'autorità
Ecco perché abbiamo chiesto che intervenga la Commissione europea a vigilare su quest'operazione perché siamo in una situazione non semplice perché se al nostri confini
Si costruiscono nuovi monopoli
Che impongono le loro politiche sarà difficile poi in Italia non consentire che tentazioni analoghe venga Lupoi in qualche modo assecondate va addirittura vadano a realizzare l'obiettivo perché l'autorità c'è vigila lavoro ma se resta sola in un ghetto
E c'è intorno da una parte Lella l'authority e ETF la la grossa compagnia francese monopolista in Francia statale dall'altra parte un altro colosso spagnolo probabilmente qualsiasi
Buon governante italiano di la senti caro Catricalà le tre regole adesso mette da parte perché qui con legge anche costituzionale come voi dobbiamo anche garantire una presenza forte sul mercato europeo di un competitor italiano in grado di poter dire la sua e di poter dettare anche la sua politica
Ma tutto ciò non deve accadere
Non deve succedere bisogna ritornare indietro bisogna ritornare a prima dei referendum perché da quel momento lì
Chi è in qualche modo i pericoli si cominciano ad avvicinare sono pericoli di protezionismo pericoli di nazionalismo che ci verranno perdenti
Mentre invece per la concorrenza il matrimonio con l'Europa
Stare in Europa essa europei indubbiamente la Scelta unica che ci può portare verso un mercato più libero mercato nel quale idee
E insieme beni e servizi possano circolare più liberamente
è un Paese il nostro in cui i vincoli alla competitività sono moltissimi ecco perché poi nelle graduatorie arriviamo sessantesimo il settantaquattresimo a seconda di chi la fine quali gli indici
Abbiamo molti vincoli vincoli di varia natura molti sono vincoli indubbiamente fisici quelli infrastrutturali ma altri sono vincoli normativi sui quali le forze politiche per assurdo
Convengono tutte che occorre rimuove dopodiché al momento d'intervenire si diventati e non so perché si rinvia
Ora c'è un treno che passa e la riforma del risparmio
Bisognerebbe fare una cosa semplicissima dire che Chivu che amministra la concorrenza in Italia
Semplicemente fa anche la concorrenza tra le banche
Perché è una cosa di evidente cioè nel novanta io posso anche capire che non c'è la concorrenza alle banche perché le banche tutte pubbliche si fece la scelta di lasciare
Nel questa materia alla Banca d'Italia poco male che concorrenza ci doveva essere quando lei c'era sostanzialmente il governatore che stabiliva il tasso di interesse la politica monetaria era fatta dal ministero del Tesoro era tutta una cosa faccia ma oggi
A parte che nel novantatré
Le banche hanno smesso di fare soltanto esercizio del credito e raccolte di risparmio ma hanno cominciato a fare servizi assicurativi Monte Titoli raccolta di di risparmio PRI rifinanziamento e quindi tutto una selettività che non sono tipicamente bancarie ma che può fare qualsiasi intermediario qualsiasi compagnia di assicurazione
Ma non è tanto questo perché si è cominciata la privatizzazione la se completata del settore bancario ormai le banche sono sono private quindi privati siano fare concorrenza oggi la concorrenza ci deve essere è invece ci troviamo di fronte a un coordinamento cerchiamo di fronte a Fort intese anche a una sede nobile istituzionale dove poi queste intese vengono
Siglate che l'associazione bancaria italiana
Che pienamente legittimata a farlo in questo sistema probabilmente con un controllore della qualità dalla concorrenza diverso dalla ne Banca d'Italia certe intese avrebbero un diverso trattamento probabilmente ci sarebbe più trasparenza informativa
Forse Bush ma capire finalmente quanto costa un conto corrente riusciremo ad avere il costo del conto corrente nel momento in cui concludiamo il contratto di conto corrente anche il momento in cui andiamo a chiudere sapendo che il costo era quello
E invece attualmente non è così come non sono così le fideiussioni bancarie non è così la fideiussione omnibus non sono così i mutui che andiamo a stipulare perché sono contratti dettati direttamente dal contraente forte che la banca e subiti dall'imprenditore o dal risparmiatore che hanno necessità di rivolgersi al credito nicchia necessità di rivolgersi al petto è per definizione un contraente le devo dire che sulle assicurazioni qualcosa si è fatto perché la CID questa possibilità di avere una convenzione di indennizzo diretto che entra in vigore con questo Codice delle assicurazioni che era un una bandiera dell'autorità è stata in qualche modo accettate sia pure con è uno strumento modificabile però comporterà
Dovrebbe comportare dei risparmi e chi può risparmiare sul trasporto può risparmiare anche poi sul prezzo finale perché poi l'attività dell'Antitrust sino attività matematica non è politica economica però una finalizzazione aveva la finalizzazione far pagare di meno i servizi creando una situazione migliore
Di qualità del servizio stesso
Ma per esempio sui farmaci non ci siamo riusciti
Eppure la spesa sanitaria e una spesa pesantissimo
Sulle tasche dei contribuenti sulle tasche di tutte le impresa cioè è veramente molto grave e nella spesa sanitaria al sessanta per cento e spesa per farmaci ora io
Mi posso pure mettere a strillare ma sono sempre un lillipuziane o di fronte a un farmacista
Qualsiasi cosa faccia l'autorità si scontra contro la tutela della salute che sono il farmacista può far ma è impossibile che non si riescono a conciliare queste due esigenze secondo un criterio di ragionevolezza di proporzioni età tuteliamo la salute e tuteliamo anche le tasche dei ma io penso che si possa fare naturalmente qualcuno ognuno deve fare un piccolo passo indietro
Ora l'Antitrust non vuole aumentare il numero delle farmacie non vuole aumentarle ma il numero dei farmacisti
Non è questo l'interesse dell'Autorità non
Poi i farmaci sono già tantissimi sono sessanta mila abitanti le farmacie sono diciassette mila forse sono quelle che in qualche modo quello che l'Antitrust dice sui farmaci sono tre cose semplici
La prima oltre ai farmaci griffati esistono dei farmaci non griffati ma che sono identici si chiamano farmaci generici o equivalenti
Questi farmaci costoro molto rivela ma potrebbero costare ancora di meno se fossero realmente venduti se ci fosse domanda è che non c'è domanda perché nessun medico le prescrive
Noi diciamo
Convinciamo obblighiamo i medici a prescrive il principio attivo sarà poi il farmacista che farà vedere quali sono tutti i farmaci scenderà alla fine il consumo dell'anno
Io voglio l'Aspirina della Bayer perché questa cosa che tu mi stai dando ebbero che costa un euro livello però mi fa ma non lo stomaco oppure non mi piace la confezione oppure sono affezionato alla baita ma sceglie il consumatore
Attualmente questa cosa sembra creare chissà quale
E
E sciocco al mercato e quale vulnus alla salute delle persone
La verità e che insieme a questo meccanismo bisogna poi modificarne un altro che è lo strumento di retribuzione del farmacista che in Italia al contrario che in altri Paesi non è basato sul numero dei pezzi venduti
Ma è basato sul valore ventuno perché in percentuale al valore anche qui si può procedere con una certa proporzionalità e ragionevolezza facciamo mezzo e mezzo un po'pezzi venduti a un po'valore del venduto nel giorno
Non è detto che debba essere una scelta radicale però attenui diamo queste che sono delle sacche così forte di privilegio che vanno a incidere fortemente sul chi spende
L'altra cosa che abbiamo detto ma siccome alcuni farmaci non necessitano almeno di prescritti
Per esempio l'aspirina
Che come è logico muri
E tutti e due stanno sul balcone si chiamano Farmaceutici ove indicante c'è sopra il bancone se li può prendere il self service in farmacia qualsiasi persona che ci vada
Questi stessi farmaci affidiamo Dante alla distribuzione normale alla grande distribuzione vediamo i supermercati Sam porrete al limite in questo ipermercati diremo che devono assumono un farmacista che vigili sulla corretta vendita di questi farmaci ma se sono farmaci liberi non vedo perché debba anche questo non siamo riusciti ma non c'è uscita una cosa ancora minore
E cioè
La possibilità sempre sotto la vigilanza del farmacista
E sullo stesso muro della farmacia
Di far apporre dei distributori esteri per questi farmaci
Perché sapete che succede che un bambino si riempie le tasche di monetine valli e vede aspirina o quante belle riempie quella cosa di monetine si tira via tutte le aspirine si mette in un angolo retto essere mangiato
Ma questo c'è
A parte graspi dovrebbero essere buonisti e per fare una cosa del genere immagino che nessun bambino dopo aver assaggiato un'aspirina ne mangiano altra ma dico se si vuole proprio suicidare così
Lo può fare pure a casa sua ma lo può fare anche girandosi tutte le farmacie perché non essendo necessaria la ricetta medica si gira dieci farmacie mi vendo un pacchetto Asprilla meramente serre portò tutti e dieci a casa e si intossica l'aspirina ma non siamo riusciti neanche a questo
Perché la resistenze fortissime poi non ve la voglio fare lunga ce ne dobbiamo andare pure a casa ma la stessa resistenza moltiplicata per il numero degli eventi ce l'abbiamo quando vogliamo toccare piccolissimi privilegi di categorie professionali
Ora le professioni
Ma chi vuole toccare gli avvocati io sono figlio di avvocati e mio nonno era un paio figuriamoci che io non rispetto questi
Questi tempi
Figuriamoci sono però
La dispetto è una cosa la funzionalità è un'altra quando alcune regole non sono assolutamente funzionali come quella della tariffa minima che indubbiamente
Può servire
Ad un giudice come orientamento se deve rivelare se ma nella libera contrattazione se io sono un piccolo imprenditore
Non mi posso fare lo studio legale e devo rivolgermi a un avvocato per i contratti o per ogni ma quanto mi costa tariffa minima sta avvocato anche se quello ripete poi sempre la stessa attività
Cioè
Eccessivo questo costo non è proporzionato
Se no avvocato fa tutti i ricorsi uguali identici e ci si fa semplicemente per apporre la firma ma perché volevo pagare la tariffa minima per ricorso quando invece il ricorso è uno solo
E chi vi ha lavorato su un soldo
Oggetto e poi le cause sono tutte uguali e sono per richiedere lucrare tanto
Sul numero mentre invece e giusto che Lupi sulla qualità
Non è che diciamo l'avvocato può guadagnare anche di più
Deve guadagnare di più però sulla qualità deve garantire certi certi risultati deve garantire anche qui non si riesce a toccare vi dico ma adesso faremo sulle libere professioni un libro bianco
Vedremo di quanti punti deboli è fatta questa nostra legislazione che tutte e quali disservizi reca all'economia italiana sono sicuri
Che tutti diranno che è giusto
Sono altrettanto sicuro che non è questa legislatura nell'altra legislatura riusciranno a modificare significativamente questi asset né ci metto la mano sul fuoco
Grazie
Però
Un tentativo noi lo faremo che sicuramente poche naufraghi era nelle corti di giustizia nazionali può europee lo faremo di disapplicare la legge italiana
Questa sulle libere professioni se ci rendiamo conto che veramente contrasta con il trattato
Perché le autorità hanno il potere di disapplicare agli atti che sono in contrasto con il Trattato incerto sono andato forte
Probabilmente ci scontra Remo con gli scogli Dall'Osso giustizia però probabilmente riusciremo a passare come stiamo passando adesso abbiamo passato il primo vaglio del TAR su una innovazione che abbiamo recato interpretando tra l'altro un regolamento e cioè di dare la tutela cautelare quella immediata a un'impresa nazionale che voglio sfruttare il principio attivo
Di una multinazionale straniera quando questa multinazionale straniera in maniera immotivata vuole negare questo accesso al principio attivo a questa a quest'altro intesa
Non vi faccio i nomi abbiamo un contenzioso in corso però la fase cautelare
Noi l'abbiamo attuata abbiamo ordinato questo
La devo dire che la multinazionale ha correttamente adempiuto al nostro ordine però ha impugnato al TAR il TAR ha detto no per me il potere ce l'hanno e per adesso non sospendo la sospensiva che era quello che ma avrebbe fatto poi tornare nella mia Cuccia con le pile nel sa
Ci avviamo forse un periodo di nuovo federalismo
Anche qua io le mie grida manzoniane devo fare anche Todi le grida erano le regole
Manzoni perché all'epoca non esistevano gli atti scritti allora dei Promessi Sposi verità erano le leggi comunale qui noi abbiamo un sistema di municipalizzate che è spaventoso c'è qualcosa che richiede una riforma radicale non ti leggi ma di modo di agire di mentalità di costumi
Chissà altro che le procedure che apre l'Antitrust e qui ci vorrebbe l'esercito di antitrust per risolvere le municipalità non ci stiamo provando a fare piccole in e grandi indagini piccole istruttorie grandi istruttore qualcosa speriamo di portare a casa anche noi però che cosa accade che come tutte le burocrazie anche le burocrazie locali tendono alla conservazione dell'esistente io questo e e naturale con naturale in fondo chiunque occupi questi posti poi nei diventa un conservatore per forza e conserva tutto anche quello che magari si può buttar
Il pericolo che io vedo in questo luogo federalismo e che noi associamo ad un malcostume amministrativo un malcostume normativo
E andiamo a creare delle situazioni di governance pubblica
Di dipendenza politica di queste municipalizzate con una legge regionale che assicuri la legittimità a questo tipo di attività con la usura finale di ogni possibilità di Veronica Lario
O che questo accadesse veramente io penso che dovremmo chiudere anche l'Antitrust perché a questo punto sarebbe impossibile per una sola autorità nazionale combattere con tutti i Parlamenti regionali grazie
Grazie presidente Catricalà
è chiaro l'arco di di azione che l'Autorità garante della concorrenza deve svolgere ed è chiaro quanto in un Paese industriale avanzato
Il funzionamento di queste autorità indipendenti e dall'autorità della concorrenza in modo particolare sia assolutamente indispensabile per la competitività del Paese il
Il l'insieme di condizioni di libero mercato di competitività Interna danno più forza per al al Paese nella competitività
Poi verso l'esterno
Ed era molto giusta secondo me l'affermazione iniziale quando
Chi era l'esempio del cinema
Qualche volta si pensa che in un regime di monopolio si raggiunga appunto la condizione di vantaggio monopolistico ma qualche volta facendo morire il mercato muore anche l'assassino del mercato
Ed è una cosa che succede spesso in Italia facendo morire il mercato muoiono anche gli assassini del mercato
Sta capitando con l'indebolimento del sistema economico con la condizione che spesso noi denunciamo e se una coalizione non competitiva del Paese bene saremmo arrivati alla conclusione di questa prima giornata dell'Assemblea nostra io prima di salutarvi tutti volevo ricordarvi le seguenti cose che domani mattina la giornata inizierà con la verifica poteri perché ci sarà sempre nella formula mista però una parte devono essere i delegati che non dai loro dati storie e deve essere
Per questi devono fare insomma la condizione di regolarità dell'Assemblea per la parte che poi determinerà elezioni e via di questo passo subito dopo la verifica potere che però è un è un fatto assolutamente amministrativo cioè lo statuto stabilisce quali sono le norme
Quali sono le quote che ci devono essere presenti in assemblea nera fatto questo che verrà fatto semplicemente dando i dati ci saranno una serie di cose adesso questa rendiconto da attività quadriennale
Lo faremo quando possiamo nel senso che era la l'attività jolly da fare anche adesso se eravamo Ferrazzi tempi morti però il a parte questo domani mattina ci sarà un rendiconto attività quadriennale poi ci sarà Jan Paul Fitoussi che presidente dello stato attuale fra sei della
Della congiuntura economica dall'acqua della congiuntura economica e previsto vi dicevo l'intervento di dice la presidente prima li
Enrico Letta è previsto l'intervento del Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche
Preve sarà un breve intervento di saluto però anche di indirizzo rispetto alla politica dopo la riforma dell'Università dalla politica di ricerca al nostro Paese
Ed è intervistò è previsto l'intervento di Piero Fassino segretario nazionale dei DS
Nella tarda mattinata
Ci sarà la la relazione del collegio dei saggi le proposte per l'elezione del nuovo presidente le considerazioni programmatica del candidato presidente
L'elezione del presidente che avviene prima delle lezioni di altri organi come sapete per
Il regime statutario nostro che prevede che il presidente poi partecipi da quel momento con i saggi alla costruzione intervento degli organismi
Poi ci sarà un pomeriggio con la ripresa dei lavori che sarà dedicato e lasciato aperto così come sabato mattina in grandissima parte al dibattito
Che si può raggiungere al dibattito che è stato fatto dai trenta mila partecipanti assemblee territoriali nel più in preparazione di questa Assemblea
Quindi passato una buona serata romana rilassate dei perché domani mattina sarebbe opportuno essere qui puntuali alle nove e trenta e in modo che possiamo lavorare con intensità e con profitto buona serata a tutti