Leonardo Sciascia - Il romanzo quotidiano edizione 2004 del Premio Mario Francese

Buongiorno a tutti benvenuti
Nella sede della Fondazione Leonardo Sciascia per questo ennesimo appuntamento che oggi ci vede assieme all'ordine regionale dei giornalisti per ricordare un aspetto poco indagato in questi ultimi dieci quindici anni dalla dalla morte di Leonardo Sciascia e cioè la sua attività giornalistica la sua collaborazione con i maggiori quotidiani italiani
Una bella sinergia quella con l'ordine dei giornalisti e con Franco Nicastro che ci ha permesso già ieri passare una straordinaria giornata a Palermo con una serie di contributi ciascuno dei quali ha in qualche modo illuminato un pezzetto di di questo rapporto
Romanzo quotidiano abbiamo chiamato quest'iniziativa un titolo sicuramente molto felice
Anche perché poi questo rapporto dello scrittore con i giornali è un rapporto che molto lungo siamo riusciti a trovare in questa attività di raccolta
Che porta avanti la fondazione articoli scritti su giornali nel mille novecentoquarantaquattro quando Sciascia aveva ventitré anni
E si occupava già di critica letteraria c'erano delle note su Quasimodo sub Rancati ossia altro autori ma interveniva anche sui fatti di quel tempo
Sì alla vita siciliana questo giornale si stampava Caltanissetta e usciva due volte la la settimana e poi collaborazioni con Sicilia del popolo per poi arrivare alla fine degli anni sessanta
Alle collaborazioni con i grandi giornali italiani il Corriere della Sera la stampa e così via
E allora queste due giornate di studio illustrano proprio questo rapporto ieri sono ci sono stati tanti spunti interessanti nel negli interventi che si sono succeduti
Oggi sarà anche l'occasione per per rassegnare il premio intitolato a Mario Francese il cronista che come tutti ricordate lavorato al Giornale di Sicilia ed è stato ucciso se non ricordo male nel mille novecentosettantanove
A a Palermo un cronista che si occupava di mafia che ha pagato con la vita il suo impegno alla ricerca della della verità
Di questo parleremo naturalmente poi più tardi alla fine dei nostri lavori sarà anche l'occasione per rappresentare un volume un volume fotografico di Angelo P. Throne con un testo di Matteo Collura su tre scrittori di questa nostra terra Pirandello Tomasi di Lampedusa Sciascia a dimostrazione di come questa provincia nell'ultimo secolo si è stata a fare vita di fermenti culturali
E sembra quasi un paradosso con una contraddizione che questa provincia sempre relegata ai margini del di tutte le classifiche nazionali sul sugli standard qualitativi della nostra vita o sullo sviluppo economico o sulle attività produttive Poesia una provincia che abbia dato i natali a scrittori che sono delle pietre miliari del novecento letterario
La Fondazione da ormai da da da dal mille novecento novanta
Cerca di tenere accesa acceso questo c'è Vito della della speranza gradualmente siamo riusciti a ad attrezzare questa sede che credo sia una delle più belle sedi di istituzioni culturali che ci sono in Italia abbiamo avviato questo processo di inventariazione catalogazione di quella che la donazione di Leonardo Sciascia duecento ritratti di scrittori che potete ammirare nella sala al piano superiore tre mila volumi della sua biblioteca e soprattutto la sua corrispondenza letteraria di cinquant'anni di letterato
Sono già arrivati numerose lettere abbiamo già qui le lettere di Pasolini di Calvino di Vittorini insomma
Dei grandi della letteratura italiana e stiamo iniziando questo processo di catalogazione sia per conservare questo che è un patrimonio inestimabile
In modo tale da poterlo mettere a disposizione di degli studiosi o di chi abbia curiosità intellettuali su questo spaccato del Novecento io conto ritorno a ringraziare tutti voi per la vostra presenza oggi era prevista anche la la presenza di numerose classi del delle scuole superiori perché ritenevamo che questa questo questa giornata potesse essere interessante
Per i ragazzi
Delle scuole purtroppo però da circa una settimana ci sono quasi tutti gli istituti superiori occupati per una protesta contro la riforma Moratti e quindi c'è poca presenza giovanile
In ogni modo insomma andiamo avanti lo stesso io do la parola al dottorando Scimone Keller vicepresidente della nostra fondazione e che coordinerà il i lavori di stamattina
Il mio sarà un lavoro molto molto semplice diciamo al millimetro a fare quello che in teatro si dice e il buttafuori
Meno tre meno due meno uno via e parte l'attore e affronta la platea
Vi voglio dire che la giornata di ieri è stata estremamente interne
Per tutti gli interventi
Ne citerò un paio per tutti quanti consono
Soprattutto al povero dal mio paese che è stato molto bravo Giancarlo Macaluso che ha avuto spunti dai quali io vorrei partire per un brevissimo per una brevissima progressivo considerazione
Cioè a dire che cos'è il buon giornalismo e che chiuso il cattivo giornale
Per carità io non menta ancora fare il giudice di chi buono e di chi è cattivo
Ma mi limito soltanto a stare delle esemplificazione
Giancarlo Macaluso ricordava un esempio di buon giornalismo di quel giornalista americano inviato alla guerra di Spagna
Che avendo appreso dalla radio franchista e una certa città era stata occupata dalle truppe franchiste
E siccome gli risultava che invece non era si mise in macchina andò in questo Paese in questa città e da lì spedì un telegramma
Al suo giornale dicendo telefono da questa città la città e ancora immagino ai repubblicani
Questo esempio che sta piccola considerazione mi serve di fare e peraltro la faceva prima di me e molto più autorevolmente Leonardo Sciascia cioè a dire il primo impegno del giornalista e quello di servire la verità
Questo è l'impegno più più difficile perché c'è la tentazione naturalmente di prendere la scorciatoia del del titolo en impressione del titolo in scatola che fa impressione del fatto diciamo delittuoso del crimine siamo siamo oggi di fronte è una televisione che crea uno come dire poco concorre a creare una opinione pubblica
Perennemente eccitante
E questo non è non è un modo secondo me il saggio di cresce
Che cosa succede nel delitto di Cogne di cui si parla continuamente c'è questa della signora
I accusata
Di un delitto mostruoso
Con questo faccino colmo di lacrime e la gente si questa contraddizione questa cosa
Viene attratta per cui non so in certe trasmissioni televisive della televisione pubblica peraltro la signora
La protagonista di questo delitto grattarsi la più e più volte addirittura undici volte
E questo è avvenuto poco dopo si può dire poche settimane dopo che era stato scoperto il figlio
Con il cranio fracassato morente nella casa
Ora tutto questo non mi pare che giovi alla formazione di una coscienza pubblica avvertita ed equilibrata tutto questo provoca per un fatto anche di emulazione
Poi noi no notate una cosa
Avviene un delitto c'era molti anni fa c'era c'era chi dal dal dai sovrappassi delle autostrade lanciavano pietre sulle macchine e hanno ucciso una giovane donna tra le altre cose
Nel giro di qualche giorno sia ripetuto con altri era quasi un gioco di prestigio ragazzi che si sibila si appostavano sui ponti del delle autostrade è lanciavano pietre sulle macchine
E così così col quando si tratta adesso c'è c'è la moda del parricidio o dell'infanticidio c'è la nanna che uscirà il figlioletto se il il genitore che uscire il fratello il c'è tutta tutta la testa girandola di di fatti
Terribili terrificanti che non loro che certamente servono a stimolare i nostri istinti peggiori
Questa è una funzione quindi dalla stampa estremamente importante il giornalista giustamente diceva Sciascia con un contratto di un dipenda eccome un colpo di spada
Giornalista in mano un'arma terribile
Che serve proprio a penetrare nel cervello nell'anima delle persone
Scusatemi se io fatto che sta Breve introduzione
E non certamente a scopo dissi siamo di sciorinare
Cultura perché non sono considerazioni piuttosto ostile potrei anche citare esempi importanti potrei citare l'esempio ti cito Leonardo in un'accesa polemica
Con un maestro del giornalismo italiano cioè a dire cito un romanzo di Maupassant della mi
Il protagonista l'uomo cinico
Spregiudicato
Di bella presenza attraverso la il fascino che esercitava sulle signore non di rado sposate a domini potenti o su sui componenti delle relazioni riesce a fare una carriera fornita
E questa è una carriera per la quale la società paga un prezzo
Oppure quel film straordinario di diedi guarderei che si chiama DDT Carnevale tradotto in italiano molto bene l'asso nella manica
è un un giornalista il quale casualmente scopre in una miniera un uomo ferito travolto da un masso
La sua il suo primo istinto è quello di soccorrerlo
Ma poi si fa anche lui strada un'altra idea
Io lo tengo prigioniero qui
Lo faccio vivere
Quel tanto che è necessario nel frattempo il caso esplode tutti impazziscono su tutti i giornali c'è questo molto la volta in miniera o non si trova
Fino a quando dopo alcuni giorni Luís esce con lo scoop
Io l'ho trovato io l'ho intervistato ecco la fotografia e quindi finalmente viene soccorso viene soccorso muore
è questo il prezzo che la società ha pagato alla questa questo il gioco perverso
Ce n'è un altro esempio terribile che investe un fotografo famoso di cui abbiamo fatto qui una mostra e che che
Parla di un nuovo di un fatto luglio racconta che si trovava
Al tempo della guerra del Vietnam si trovava asserivo di buon mattino presto lui esce e nella piazza principale di Saigon vede in fondo un ometto il quale danneggiava
Come se si sta al massimo delle cose
Capisce
Era un monaco che è stata spargendo sì di benzina per per bruciarsi
Il suo primo istinto quale è stato quello di correre per per evitargli il delitto
Il suo secondo lo afferma
Ha tirato fuori la macchina fotografica e ha pubblicato un un servizio s'terribile
Che però atto percorso retaggi nelle fotografie di tutto il mondo
Non lo so questo forse ebbene ma secondo me non lo è
Perdonatemi
Allora cominciamo il discorso
E il tempo di Luisa Adorno
Una scrittrice
Una scrittrice importante che ha avuto anche familiarità con con Sciascia il suo primo libro suscitò la sua la curiosità dello scrittore il quale le scrisse una lettera e così si incontrarono e così nacque una collaborazione seconda lei poiché ha scritto tanti libri che hanno avuto grande successo ne citerò due l'ultima provincia e Arco di Luminara che sono dedicati proprio alla Sicilia due straordinari libri
Con una chiave
Come dire con un contrappunto di di tenerezza e di umoristico
Un due libri straordinari mi permetto di dire prego
Si sente sì
Ecco io mi imbarazza poi quando mi sento parlare così di qui non mi conoscono non mi riconosco comunque grazie
Allora io devo anche lei chiede che sino a questa età si perde il figlio subito nel cresceva come si fa
Proprio in bocca notevole
Non passa niente
Dicevo oltre un anno fa inopinatamente invitata a un convegno gli Stati Uniti ricordo di aver riaperto il mio intervento
Con queste parole di Montaigne
La decrepita e sa e qualità solitaria io sono socievoli fino all'eccesso però mi sembra ragionevole sottrarre alla vista del mondo il mio fastidio
E di aver raggiunto io non lo ha sottratto ecco ebbene nemmeno questa volta come vedete lo sottratto ma con più consapevolezza con più fatica che non tutti gli anni hanno lo stesso peso
In realtà non si invecchia scalini si invecchia pianerottoli
Per quanto io mi trovi su quello del mezzanino o piano rialzato come si dice oggi per cui mi resta poco da scendere provo una specie di vergogna di essere ancora qui coetanea di Sciascia mentre la Bossi di Luigi da tanto tempo Taché
Cioè la sua opera è vero che non tace oramai ci sono i ricordi intatti che ha lasciato i minori
Ma quello che mi manca oggi che ci manca è proprio la sua voce quella voce mai alta giusto dopo la morte di Pasolini ebbe a dire da quando non c'è Luis mi sono accorto mi accorgo di parlare più forti
Non mi piace non mi trovo involontariamente a farlo
Come si suo malgrado gli salisse alla gola il rimpianto la protesta
Quella voce dicevo mai alta
A volte un po'esitante ma che lasciava cadere parole come pietre in uno stagno dei cerchi si allargavano fino a toccarle le sponde
E c'era sempre in quel che diceva
Come un ecco di musica morale ne scrive Gianni Mele che in un ritratto un'eco di musica morale di bello
Nel piccolo importante libro in cui Andrea Mauri raccoglie Corelli questa citazione in cui Andrea Marina amo Andrea Maurino raccoglie gli interventi di Sciascia in Parlamento
Ed eccolo appunto in Parlamento nella seduta del ventitré marzo ottantadue dice in Italia basta che si cerchi la verità perché si venga accusati di convergere col terrorismo nero rosso con la mafia con la pittura o con con un Quai altra cosa
Ci manca quindi anche quell'appassionata ricerca della verità
Per cui diventavano sue anche queste parole di Montaigne io festeggio che accarezza la verità in qualunque manovra trovi invece arrendo allegramente e le tengo le mie armi vinte quando da lontano dal rito avvicinarsi non c'è fatto o tragedia degli ultimi suoi anni su cui non abbia spesso libere imprevedibili coraggiose parole traendone ogni volta calunnie e ingiurie voluti fraintendimenti ignobili sospetti
Colui che difende la propria rete sia sempre un uomo che tiene alta la dignità dell'uomo aveva dichiarato in un'intervista ma dovette subire perfino l'accusa di essere troppo a dentro la cultura della sua terra e quindi alla cultura mafiosa
Ricordiamocelo sempre dico ricordiamocelo quanto certo giornalismo l'opposto di quello che celebriamo con questi giorni di convegno amareggiato Sciascia travisando falsificando la sua verità così appassionatamente cercata
Vediamo come Luís malato e cosciente della gravità della sua malattia lo sistema in certe sue ultime splendide pagine a colpi d'ironia
Ecco il grande giornalista cui settimanalmente si abbevera amano i moralisti di nessuna morale
Il vice che gli chiede a mai sentito parlare di ricerca della verità
O quando il vigile seguito dalla folla che si va a ingrossare Ando conduce al posto di polizia l'arrestato
Più volte fu costretta a dichiarare che si trattava di un presunto figlio dell'ottantanove come chi ma dimenticando secondo diritto il presunto che come ognun sa e invece è sinonimo nel corrente linguaggio giornalistico
Di colpevolezza certa
Quell'ironia che le persone che vivono sui propri sentimenti mettono in ogni cosa sono parole sue che in tutta umiltà ve lo fanno sentire affine
Del resto tante volte proprio qui davanti a voi ho sottolineato come le nostre vite di coetanei svoltesi in luoghi lontani e diversi quali la Toscana e la Sicilia abbiano conservato gli stessi ricordi
Di piccole e grandi cose abbiano avuto le stesse speranze politiche le stesse delusioni
Abbiano addirittura maturato senza conoscersi la passione per quella particolarissima forma d'arte che è l'acqua forte e appunto il gusto dell'ironia liberatorio e ad un tempo
Schermo al pudore dei sentimenti
Ma ora vi racconterò come anche l'incontro con Sciascia si è legato al giornalismo o meglio al mio mancato rapporto col giornalismo primo dopoguerra ho appena cominciato a insegnare a Orbetello viva in casa di mezzi e sono corrispondente dell'Unità
Ma non succede mai nulla una striminzita manifestazioni contro il carovita tenuta fermamente a badare compagni stessi visto che siamo al governo
Non fa notizia anzi meglio tenere a sceglierne con le state il Comune non comune nostro anche quello organizza una colonia
Di urna la spiaggia che organizza nella Tirol un pezzo sulla giornata di bambini travolgente si intende il e lo chiudo quando rientra la sera sul barcone che attraversa lento la laguna con tutto che i capelli bianchi svolazzanti
Sembra da lontano lo scoglio pieno di gabbiani Cat cui di fatto si piacque soprattutto lo scoglio e ne venne fuori una bella colonna
Solo che una mattina
Mentre verso Capri capelli per partire in bellezza per Roma
Vuole esplosione forte avrei potuto inforcare la bicicletta e corre tra Santa Liberata e Porto Santo Stefano laddove si levava il fumo invece Fini che affidarmi capelli mi resti e corsi alla stazione
è saltato un peschereccio diceva per strada qualcuno ma io dopo un incontro casuale seguito che un'intera estate di lettere avevo il primo appuntamento con ragazzo che avrei sposato
Niente avrebbe potuto trattenermi era forse ancora in treno pratiche lenti erano ancora i treni che c'ha il telefono e dei mezzi veniva tempestato da giornali e agenzie non so
Allora la ragione dialogando risposta è partita pochi credevano ne so come la notizia si fosse diffusa si trattava di un fatto grave con parecchi morti
Ecco se fosse forzava dove occorreva forse sarei diventato quel giornalista e magari avere anche sposato qualcuno con un carattere più facilmente
Ma che certo non mi avrebbe introdotto come ha fatto mio marito in quel particolare mondo siciliano da cui uscì l'ultima provincia il libro che tanto piacque Sciascia in cui attraverso l'ironia già imparavo a conoscere capire amare così come poi ho sempre profondamente amato la Sicilia il suo cuore
è finita
Allora secondo il turno rigorosamente alfabetico per Felice Cavallaro un giornalista affermato del Corriere della Sera
Sì ci diano conterranei di un paese vicino a Racalmuto grotte cioè a dire Racalmuto praticamente lui ci parla e la sera di Sciascia e il Corriere della Sera se non ricordo male quindi
No carceri
Guarda sto volevo resto con loro ti prego resto volentieri in piedi importante che si senta mi pare di sì
Io volevo intanto ringraziare la Fondazione Sciascia ENEL l'ordine dei giornalisti perché l'quest'iniziativa questa gente Venture mi sembra veramente un circolo virtuoso complimenti per le scelte operate e per questa
Eccezionale
Convergenza per cui oggi a Racalmuto celebriamo anche il premio Sciascia negli il premio francese ricordando il mio compagno di banco il maestro Mario Francese
E lo ricordiamo nel migliore dei modi anche perché beh forse non dovrei anticipato lo sappiamo è stato assegnato quest'anno veramente un grande giornalista ed è un onore per Racalmuto credo avere Lucarelli qui ma ne parleremo dopo di Lucarelli
Io ho questo compito di dare una pennellata assunti con particolare
Rapporto che allegato Sciascia
Al al Corriere
Credetemi non è un compito facilissimo perché
Perché è stato un rapporto tormentato
E nell'impegno civile di di Sciascia
Emergono tre passaggi fondamentali tre temi che lo legano a doppia mandata con il Corriere della Sera
Restano scolpite nelle collezioni del giornale di via Solferino le sue più acute riflessioni sul sequestro Moro sull'arresto ingiusto di Enzo Tortora e sui guasti della giustizia fino a un'analisi critica della lotta alla mafia svelando come nelle sue pieghe crescesse la pianta acida dei cosiddetti professionisti dell'antimafia Moro Tortora giustizia
Riflessioni acute
A volte non condivise seguite sempre da polemiche
Spesso da scontri violenti
Una frequentazione lunga molto lunga quella del
Diciamo cioè del Corriere con Sciascia che in tanti momenti avvertì
Il giornale
Il suo giornale
E col giornale che presentava lo scrittore fra i suoi gioielli preziosi fra Montale Buzzati per intenderci
Una storia felice
Conclusa in modo meno felice con una sorta di disaffezione prodotta nel mille novecentottantasette da una forma di sostanziale è singolare mobbing giornalistico
Giornalisti con lettera ante ante litteram
Le delusioni per la carta stampata e non solo in verità si erano fatte avanti nel tempo ma spesso con tono amara mente ironico come accadde già nell'ottantadue in un'intervista di Giulio Nascimbeni alcuni la sera quando Sciascia disse scettico sui mass media
Non ascolto la radio non guardo la televisione non vado più al cinema il teatro cominci ad annoiarmi purtroppo leggo ancora i giornali
Di legge purtroppo dice e ci scrive su intrattenendo rapporti continenti con direttori e capi redattori delle pagine culturali e politiche come sa
Qualcuno di noi per esperienza diretta
Essendosi trovato vicino a Sciascia soprattutto nei pomeriggi estivi quando col suo bastone scendeva dalla sua casa di campagna la noche lungo il pendio e fumando una Singer retta di marche inglese
Arranca va un po'verso
Verso il vicino lo lo chiamiamo piano una sorta di spazio sopraelevato quasi una terrazza sulla campagna appunto un piano sul quale si affacciavano si affacciano le case
Di Aldo Cile
E dall'altra parte di un ramo della famiglia Cavallaro al piano terra di quest'ultima
Un piccolo vano un tempo adattato a stalle il rifugio dei contadini era stato trasformato in una singolare atipica cabina telefonica
Unica postazione telefonica di Contrada Noce delle contrade vicine per chilometri e chilometri perché non c'era altro fino al paese nessuno aveva ancora telefonica sa non esistevano linee
C'era solo quel telefono a scatti incollato sulla parete scrostato a Sopron sgangherato tavolinetto con un cassetto dove
Chi finiva di telefonare depositava la somma indicata da una tabella un cartoncino consunto ma chiaro trenta lire uno scatto
Sessanta il doppio il triplo fino a cento
Scusate la digressione ma ho aperto questa parentesi per raccontargli un flash dei miei ricordi di adolescente ricordi di un tempo senza cellulari e di internet incuriosito come lo dal dialogo
Che da quella vecchia stalla del profondo Sud si apriva col mondo intero
Perché era da quella singolare cabina da quel numero telefonico da quel vecchio apparecchio apparecchio che il maestro
Lo chiamavano tutti così parlava con Milano-Roma Parigi
E quando Jacques meglio
E quando Sciascia s'attardava arrivando al piano oltre quelle canoniche ore pomeridiane
In cui però vale il mondo sapeva che
Poteva avere la fortuna di incrociarlo
Se uno di noi capitava di sentire la campanella e c'era una fortissima collegata alla superiore al telefono poteva accadere di sentire chiedere del maestro da quelle città lontane
Da quei giornali
Dai registi come la Wertmüller da pittori come Guttuso
Ma anche da uomini politici da Craxi da Pannella
Mi sono soffermato su questi dettagli perché ricordo i pomeriggi che Sciascia passava poi per dettare da quel telefono gli articoli dei giornali di dettava ai de Maffoni Istica Trigoria ormai decimato dal progresso un registratore battevano mandavano in redazione
Con il rischio delle incomprensioni degli errori di pronuncia di qualche svarione e questo faceva infuriare il giorno dopo
Lo stesso Sciascia perché trovava virgole fuori posto parole sbagliate e si danna l'ancora di più per quei giornali che purtroppo doveva leggere e scrivere
La sera poi nella terrazza davanti a casa cime ovvero davanti alla sua trasformate in circolo per chiacchiere mai vuote accadeva di sentirlo
Lamentare per qualche errore tipografico per qualche titolo malfatto borbottando con gli occhi beati sulle colline o almeno questo resta nei ricordi di chi vi parla seguendo da ragazzino i più grandi nelle chiacchiere nelle passeggiate serali da una casa all'altra per
Queste vasche che si facevano sulle stradelle per accompagnare gruppetti casa per casa e una
Di queste passeggiate mi sovviene su tutte perché una sera procedendo in gruppo notammo che su un pendio a ridosso della stradella argentata da una luna ancora fioca comparvero dei punti luminosi delle lucciole
E quell'immagine trovai poco tempo dopo lei l'incipit del libro del caso o meglio dell'affaire sul quale mi soffermo come primo dei tre argomenti per descrivere il rapporto fra Sciascia e corrieri
Parlo del libro su Aldo Moro
Libro che inizia con una passeggiata in campagna la sera alla roccia
Sono riapparse le lucciole scrive Sciascia le stesse lucciole che pochi anni prima Pier Paolo Pasolini aveva notato con angoscia
Essere scomparisse e scriveva Pasolini che ciò era accaduto nei primi anni Sessanta a causa dell'inquinamento dell'aria soprattutto in campagna a causa dell'inquinamento dell'acqua
Una metafora per descrivere la mutazione attribuita la classe dirigente democristiana
La grande trasformazione che aveva deturpato il paesaggio dell'anima delle classi popolari
Interpretazione condivisa da Sciascia impegnato in quel momento storico nella localizzazione effettiva dei poteri occulti perché riuscì a cogliere la mutazione che avveniva nelle stanze del potere ufficiale del palazzo governo democristiano
Capiva che cambiava qualcosa di grosso CIACE
E lo intuiva quando nessuno dall'esterno poteva immaginare la trama che si stava sviluppando su due piani quello della P due e quello di un golpe interno alla mafia insomma le forze che si aprono annidate fino a quel momento nello stesso palazzoni uscivano fuori
Almeno così sembrava e in quegli ambienti erosi dal potere effettivo economico-finanziario forse militare sopranazionale vedeva aggirarsi solitario Aldo Moro per questo definito da Sciascia
Il meno implicato di tutti
Come poi ci sarebbe apparso il suo allievo ed erede siciliano Piersanti Mattarella
Il peso reale delle forze che contano nel palazzo e il golpe della macchina memorizzi amo questi due punti da sviluppare
Opachi in quel momento anche perché si rifiutava di guardare cosa lo scrittore indicava
E questa sua capacità di vedere oltre che finiva spesso per rendere difficoltoso tenere il passo con Sciascia
Che il caso Moro ne fu prova ampia
Come sanno
Chi riteneva
Corretto essere intransigenti non cedere alla trattativa pensando la diversamente da Sciascia il libro sul Morone fu quindi una prova un libro in cui il cui primo annuncio fu fatto proprio attraverso il Corriere della Sera con una intervista in prima pagina di Roberto Cioni il sette giugno settantotto e il ventitré settembre di quell'anno
Ecco sempre prima e seconda pagina il primo capitolo dell'allora inedito pamphlet col titolo Pasolini le lucciole che credevi scomparse cominciano a tornare e il giorno dopo il ventiquattro settembre un'intera pagina con altri tre capitoli
Il libro è una rilettura delle lettere scritte da Moro dalla prigione delle Brigate Rosse e Sciascia frattanto considerato
Una sorta di veggente perché in toto modo aveva anticipato l'irrompere del delitto nel palazzo contesta chi parla di un Moro costretto a scrivere il falso
Ma le polemiche cominciano ben prima della pubblicazione del libro e il diciannove settembre settantotto quindi quattro giorni prima dell'anticipazione sul Corriere
Scatta l'attacco di Eugenio Scalfari
Si apre una polemica che vede sul fronte opposto anche Giorgio Bocca
Sebbene dopo il sacrificio di Moro avesse scritto che l'unico arrivato per intuito letterario la verità era stato Sciascia ma Sciascia non si non puoi davanti a quell'affermazione
Chiarissimo era il quadro per lui è semplicissimo aveva soltanto detto che le Brigate Rosse erano
Prossimo
E non nere come tutti i partiti del cosiddetto arco costituzionale speravano desideravano
Non si inorgoglisce e dichiarò di essere abbattuto così mi sembra di aggirarli nella realtà italiana non come un veggente ma come un fantasma
Ecco per dire queste cose per controbattere alle critiche Sciascia allora trovo sempre il suo spazio
Sul suo Corriere le polemiche sono destinate a continuare soprattutto passando al secondo argomento il tema della giustizia il nervo scoperto del sistema Italia su quale Sciascia si è concentrato come ammetterà con ossessione
Un nodo che ha concentrato le critiche più feroci ed ingiusta
Soprattutto quando ha smascherato un antimafia da vetrina
Ed ancor prima quando un perverso meccanismo giudiziario mise alla gogna il presentatore televisivo Enzo Tortora
E sul Corriere della Sera che scatta la difesa assenza ma è senza senso
Il sette agosto ottantatré sul Corriere Sciascia scrive non mi chiedo e se Tortorella fosse innocente sono certo che lo è
Il direttore Alberto Cavallari lo pubblica in prima pagina il tutto ad istruttoria giudiziaria appena cominciata
Con coraggio quando ancora sembrava impossibile che dei magistrati potessero scivolare suo omonimie strafalcioni
Poiché versi abbondantemente i processi
Tortora era stato arrestato all'alba del diciassette giugno con le telecamere schierate perché lo riprendessero mentre andava verso il cellulare con le con i polsi ammanettati secondo il copione di una moderna gogna e Sciascia sul Corriere dicevano non trovando un solo indizio
Che possa dirsi oggettivo o probante
Toccava così Sciascia all'altro nervo scoperto la responsabilità dei magistrati che poi riporta la certezza del diritto al rispetto delle regole date alla liturgia del diritto come garanzia civile
Ed è questo il punto che ci fa approdare al terzo anello
Che aggancia Sciascia al Corriere
Ma è lo stesso anello destinato a spezzarsi
In una lenta in un allontanamento che il Corriere non frena
Accade quando Sciascia smaschera dicevo poc'anzi un'antimafia la vetrina
E ne aveva titolo
Lui che la mafia l'aveva fatta diventare caso nazionale sbattendo la in faccia ad un'opinione pubblica disattenta ad una classe dirigente interessata a fingere di non vedere
Non sarebbe andato via dal Corriere se avesse avvertito un appoggio solido come era accaduto ai tempi dell'affaire Moro e del caso Tortora
Le spalle del Corriere
Io penso
Dibattito aperto
Non furono altrettanto forti
Incapaci un po'tutti di reggere la forza del ragionamento travolti da una certa intellighenzia politica e sindacale che liquidava lo scrittore in malo modo
Siamo alla storia di una pagina discussa appunto quella col titolo sui professionisti dell'antimafia
Titolo redazionale non di Sciascia
Un titolo provocatorio però specchio non deformato della questione posta da Sciascia
Ma titolo forse esposto ad equivoci
Cosa accadde non tutti lo ricordano
Nemmeno al Corriere
E mi è capitato di raccogliere uno ricordo perfido da chi dopo l'ottantasette aveva la gestione alla terza pagina del Corriere della Sera del ed era diventato grande amico di Leonardo Sciascia
Parlo di Giulio Nascimbeni ed è certo che un ottuagenario onesto e perbene come Nascimbeni non ricordi davvero che non si trincera indietro missioni ma diventa così ancora più grave
Come sia stata cancellata dalla memoria quella sorta di rimozione apparentemente indolore
Ma che fu sostanziale allontanamento di Sciascia dal Corriere
Anche sia nessuno potrà essere rimproverato di avergli chiuso una porta in faccia
Ma il punto è proprio questo
Tutto maturò nella non chiarezza di quei contesti opachi
In cui si lasciano lì evitare incomprensioni e disaffezione quando non sono determinate da motivazioni nobili e Sascha Funke vittima di un acido mobbing giornalistico
Ma fu una trama a sfondo politico perché sullo sfondo c'è il vocio il GRA chiare
Di quelle schegge fondamentaliste
Di una componente antimafia che dopo un'apparente candore iniziale finì solo per ingrassare se stesse
Una sorta di ufficio bollo antimafia
Una sbandata che un intellettuale puro libero come Sciascia non poteva non stigmatizzare
Ricordo il candore di chi era pronto alla lotta contro quanti s'azzardava a discutere le parole del sindaco Orlando del suo ispiratore e padre pinta CUD
E vedo oggi quali parole usano gli stessi contro Pinto acuta colpi di machete ieri e colpi di machete oggi
E sempre allora come oggi poco ausilio portando atti l'antimafia la pratica davvero sul serio sulla trincea
E non è il caso qui di approfondire le amarezze di Falcone troppo spesso chiamato per nome definito l'amico Giovanni
Da chi invita gli volto le spalle lo considero quasi un traditore per avere pensato di rafforzare la lotta alle cosche e ai potentati impegnandosi all'interno del ministero della Giustizia e delineando l'architettura di un ufficio chiamato d'reazione nazionale antimafia la Superprocura che tanti suoi presunti amici non volevano temendo i fantasmi di improbabili super potere
Ma questa è un'altra storia anche se figlia
Della tentata delegittimazione di Sciascia entrato subito nel mirino di Pino Arlacchi Nando Dalla Chiesa
Giorgio Bocca Paolo Giampaolo Pansa allora pronti ad alzare gli scudi a protestare contro un articolo letto con un come un attacco a Leoluca Orlando e a Paolo Borsellino appunto quello intitolato I professionisti dell'antimafia
E l'attacco all'allora sindaco di Palermo c'era davvero
Ma era uno stimolo
Così lo interpreta mo'e il lo e lo visse Sciascia ne sono cento uno stimolo per evitare di ridurre l'amministrazione della cosa pubblica al solo un rafforzamento della così detta immagine personale
Stimolo per far prevalere scelte concrete sugli imbelle temetti superficiali della città stimolo per spiegare che pesano di più i fatti e non le parole che verrà antimafia un acquedotto in più anche a costo di un convegno in meno
Il secondo bersaglio di quell'articolo invece non era Borsellino come Borsellino capi ma il massimo organo di autogoverno della magistratura dicesse
Che avendo fissato delle regole per la carriera interna della categoria non le applicano
Come accadde quando per la poltrona di procuratore di Repubblica a Marsala fu scelto lo stesso Borsellino al posto di un suo collega virtualmente con più titoli stando a quelle regole interne
Non era un attacco Borsellino Borsellino capi e lo disse qui a Racalmuto nel mille novecentonovantuno presentandosi a un convegno
Il paese della ragione
Con Falcone e l'allora ministro della Giustizia Claudio Martelli
Le polemiche sono il sale della vita e non si può contestare ad Arlacchi o a Nando Dalla Chiesa di averle sventolate anzi a distanza di anni può diventare utile per gli estimatori di Sciascia
Chiedersi se in quell'occasione non sarebbe stato necessario eliminare dall'articolo sui code così sui cosiddetti professionisti ogni immagine di equivoco
Possiamo chiederci anche questo proprio per evitarne un uso strumentale da parte di chi aveva interesse alla fine ad affossare l'antimafia non solo quella da vetrina ma soprattutto quella della trincea reale
E forse Sciascia avrebbe potuto ammettere una imprecisione l'opportunità di una precisione ma quel che si scatenò fu un attacco violento astioso contro l'uomo perdendo di mira la questione posta e mischiando così le carte
Attacco astioso vergognoso e il Corriere fece Baluardo
Ma solo per poche settimane purtroppo
Perché l'articolo nacque durante la direzione di Piero Ostellino ad un mese appena dalla sua fuoriuscita
Si era alla vigilia di un cambio di direzione
Gli subentrò Ugo Stille
Il corrispondente dagli Stati Uniti
Protagonista di una direzione che ha avuto il merito di una di un ampliamento della diffusione del giornale anche grazie a un gioco una sorta di lotteria Repubblica aveva realizzato un mini sorpasso proprio in virtù di un altro gioco che allora si chiamava vi pare portfolio era quello il contesto
Sciascia aveva degli amici autentici al giornale saliva volentieri lo scalone di via Solferino arrivando al primo piano dove adesso c'è una sua foto fra quelle
Degli scrittori che il giornale considera sui gioielli
Oggi c'è la foto e pure un giorno un dell'ottantasette scese per quelle scale e non torno più al giornale pur conservando un ottimo rapporto con l'allora vicedirettore Nino Milazzo un grande giornalista
Con suoi cari amici come Matteo Collura
Il rapporto cambio anzi si interruppe quindi dopo quella pagina sui professionisti Sciascia fu sotto tiro e l'unico che lo difese fu Ostellino nelle settimane che gli rimanevano
Di lì a poco Ostellino lasciò il suo ufficio ma è un'altra storia determinata le circostanze diverse non da quella pagina
Che cosa accadde in quei giorni lo sanno soprattutto Ostellino il suo vice appunto Milazzo l'articolo originale fu consegnato a Ostellino da Sciascia impersona Milano
Una coppia fu data a Milazzo un'altra mandata la cultura Riccardo Chiaberge che la passo a Cesare Medail prima di pubblicare Ostellino chiese a Milazzo cosa ne pensasse prova che non c'era stato un accordo con salsa su cosa scrivere era arrivato così era CIACE a chi aveva promosso
E che era da Sciascia che era nata l'iniziativa e Milazzo disse beh io sono
Mi sembra un atto di sfida la cultura imperante lo pubbliche rei Ostellino disse si si stampa
Voleva sentire la sua opinione
Il giorno dopo in via Solferino ci fu solo qualche capannello nei corridoi senza obiezioni dichiarate fuori invece
Via alle polemiche furori contro Sciascia definito quasi un mafioso
E lo ricorda proprio Ostellino che
Fu additato quasi comunque all'uso
E così Ostellino scrisse un brevissimo articolo di fondo per dire che Sciascia era un uomo che non si univa ai cori delle messe cantate che era un uomo libero che che
Era un intellettuale al di sopra di ogni sospetto
E che non si lasciava imprigionare dal pensiero totalizzante
Cosa accade dopo
Dopo stelline Milazzo accade che Sciascia manda un articolo e se ne ritarda la pubblicazione che suggerisce un titolo e non piace
Ma non fu ostile a decidere tutto questo ufficialmente perché il direttore tornato dall'America preferiva apparire estraneo come non avrebbe dovuto fare
Io credo
Anche perché Steel la Sicilia la conosceva bene
La conosceva perché l'aveva percorsa in lungo e largo nel quarantatré da sergente del truppe alleate
Alla guida dello Psycho alloggi Cold War Branch fondatore della prima voce postfascista Palermo ora radio Palermo avamposto dell'Italia liberale stile non si assunse la responsabilità
Lascio che superata l'impronta marcatamente liberal di Ostellino avessero partita vinta le pressioni che potremmo sommariamente e con qualche imprecisione a scrivere alla sinistra o meglio una certa sinistra giustizialista
Una sinistra giudiziaria pronta a confondere come favoreggiamento alla mafia il garantismo e non il garantismo peloso di chi è colluso
Una sinistra senza bussola incerta sull'orlo di una crisi generale che sarebbe esplosa di lì a poco tempo travolgendo il sistema dei partiti e soffocante in quei mesi allunga la sua ombra in via Solferino e sulla
Sulla vita di Sciascia
Sulla storia di Sciascia
Un circolo milanese in cui si muoveva allora il giovane Nando Dalla Chiesa Società Civile
Un circolo zeppo di persone perbene
Parti attive frizzante della città locomotiva della metropoli che non aveva ancora scoperto Tangentopoli ma restava una parte quel circolo
E società civile poteva azzeccare certi giudizi sbagliando ore altri perché non tutte le verità erano verità e alcune erano soltanto delle mascalzonata
Quel che stupisce l'acquiescenza di chi al Corriere
Lascia andare via a Sciascia
Ufficialmente ignorando chi fa aleggiare per Milano lo spettro di una presunta cordata di siciliani da allontanare da via Solferino
O comunque dal ridurre ad impotenza e questo insinuando lo spettro di una trama occulta di potentati sotterranei in via Solferino
Chi ha vissuto e conosce la storia del giornale riderà a crepapelle pensando a una lobby capitanata da Nino Milazzo in contatto con chissà quali cosche imprenditoriali e mafiose dalla Sicilia
Collo generali dello stampo di Alfio Caruso allora caporedattore o Francesco Merlo
Giovane brillante giornalista catanese no ancora non molto conosciuto forse lo stesso Collura certamente tanti altri siciliani un clan dei siciliani si parlò addirittura di Mila Sismondi
A Milano si parlava di Mila si porti ignorando cos'era il Milan psichismo
Sospetti ridicoli infranti dalla forza professionale di quei giornalisti ed era l'unica bandiera che potevano sventolare
Una storia che si ripeterà e che avrà strascichi odiosi a metà degli anni novanta quando ancora una volta si cercò di imporre una sorta di pensiero totalizzante con la caccia ai non alle agli non allineati
Per fortuna il Corriere ha avuto direttori e vicedirettori capaci di distinguere di tenere la schiena dritta anche davanti a qualche Torquemada che dall'esterno chiedeva il licenziamento di chi non veniva ritenuto affidabile
Ma questa è un'altra storia
Perché stiamo torna parlando e torniamo all'ottantasette
All'amara conclusione del rapporto fra Sciascia e Corriere storia che Ostellino definisce una vergogna nella storia del Corriere ci sono pagine gloriose questa non lo è
Molti avrebbero potuto esprimere un'opinione diversa ma molti tacque
E per questo Sciascia mentre si curava Milano mandava l'ultimo i suoi articoli a Torino dove il direttore della Stampa Gaetano Oscar doppia invece lo aveva accolto a braccia aperte come faceva in quegli anni
Con Giovanni Falcone e le firme di quei due siciliani si intrecciavano
A Torino
Per quanto riguarda gli errori compiuti sulla pelle di Sciascia
Si potrebbe consigliare una rilettura e mi accingo alla conclusione anzi concludo subito
Una rilettura
La rilettura di un articolo pubblicato il diciannove settembre ottantadue dopo l'omicidio Dalla Chiesa
Abbiamo memorizzato quei due punti poco fa i movimenti all'interno del palazzo del potere democristiano parlavamo del caso Moro vi ricordate
E il cosiddetto il cosiddetto golpe interno alla mafia quando i corleonesi si impongono sulla vecchia guardia di impronta palermitana
Allora bisognerebbe rileggere quell'articolo settembre ottantadue
Soprattutto nella parte finale
Quando Sciascia richiama la storia del vecchio capomafia Vito Cascio Ferro condannato per un omicidio dal suo punto di vista sorpreso perché come il boss di sei giudici lo stavano condannando per un delitto non commesso
Mentre per i tanti eseguiti non erano riusciti a condannarlo
Sciascia ripropone quella storia perché gli sembra che qualcosa di simile nell'ottantadue stia accadendo la Democrazia Cristiana
Cioè al partito in quel momento additato
Da Nando Dalla Chiesa ad altri come base dei mandanti morali del massacro quindi una DC connivente con la mafia e Sciascia prova a far capire quello che ai nostri giorni nel due mila quattro
Cioè ventidue anni dopo diventerà verità giudiziarie
Sciascia scrive
Nell'ottantadue
Non in quanto partito ma attraverso un certo numero di singoli che vi partecipano per anni la DC la democrazia cristiana dato alla mafia protezione sicurezza e prosperità ma oggi
Vuole di staccarsene e come non mai e accusata di esserci dentro
Cominciano con quell'articolo del settembre ottantadue le incomprensioni anche se oggi ritroviamo fra le righe di Sciascia e le invettive dei suoi critici una paradossale assonanza di fondo
Una quasi assonanza fra il figlio di dalla Chiesa e Sciascia diceva il primo che quella DC era responsabile
E diceva Scialla sa che quella DC stava cercando di staccarsi essendo stata responsabile
Come si sostiene nella verità giudiziaria di oggi per intenderci quella dei giudici di Andreotti per i quali l'ex presidente del Consiglio obbligava con la mafia si riuniva con posso come voltare insomma era mafioso ma soltanto fino al mille novecentottanta
Forse Sciascia ventidue anni dopo oggi l'avrebbe criticate passa per i suoi raggi X questa acrobatica sentenza ma i giudici di Andreotti per quel periodo hanno quasi quasi condannato a Andreotti
Anzi hanno sostenuto che non potevano più giudicare su quei fatti perché erano trascorsi più di vent'anni la materia è andata in prescrizione
Dunque sostenendo che nell'ottantadue quella di CID alla mafia si stava distaccando
E se allora si fosse quindi seguita all'indicazione di Sciascia forse si sarebbe arrivati alla condanna prima della prescrizione
Come anche il figlio di dalla Chiesa invocava ignorando però l'intuito di Sciascia su quel distacco immortalato adesso nel verdetto della Suprema Corte
è il paradosso degli attacchi a Sciascia colpevole di capire le cose con troppo anticipo
Concludendo sui professionisti si impone un'autocritica degli stessi come in parte è già avvenuta
Fermo restando che sono legittime le critiche si poteva chiedere più chiarezza a Sciascia per evitare dubbi e per evitare che le sue parole fossero usate anche dai mafiosi
Ma è anche vero che nessuno contesta Gesù di avere ispirato le Sacre Scritture perché Michele Greco il papa della mafia sventola il Vangelo
E la violenza usata contro Sciascia che non può essere condivisa che andava respinta che avrebbe obbligato il Corriere a difenderlo fino in fondo come forse molti hanno capito dopo come comprendono oggi a cose fatte
A futura memoria grazie
Ringraziamo Felice Cavallaro per questo intervento puntuale bene non lo definisce Antonio Di Grado mi associo anch'io a questo giudizio positivo che è un esempio di giornalismo comprende in cui i vari punti di vista vengono esposti per quello che sono per l'oggettività dei fatti
Sarebbe bello se oggi ci fosse anche Nino Milazzo perché potrebbe completare il discorso iniziato da Felice Cavallaro ma ci sa che non troviamo successivamente un'altra un'altra occasione per un dibattito diciamo più completo su questo periodo che è un periodo storico
E su questo
Su questa acutissimo giudizio di Sciascia sulla Democrazia cristiana
Giudizio sul quale Carmine Piersanti Mattarella
Questo è il fatto eclatante
Comunque continuiamo il nostro discorso intanto salutiamo Anna Maria Sciascia la sfida di Leonardo che qui e che si è misurata con un articolo pubblicato sulla stampa proprio in questi giorni un articolo tenerissimo
I ricordi del parere
Allora nell'ordine
La
Professoressa alla carta dell'università di Catania
Sì senta
Guagnano
Premetto
Subito che non sono una studiosa di Sciascia ha scritto il senso ma semplicemente una sua attenta lettrice diciamo
Mi sono piuttosto occupata di riviste culturali degli anni sessanta pertanto il mio contributo in questa sede vuole essere testimonianza del rapporto che è in quegli anni
Allegato alla rivista catanese giovane critica a Leonardo Sciascia e contemporaneamente un modo per ricordare l'importanza di Sciascia
Come punto di riferimento culturale per un gruppo di giovani intellettuali di provincia
è il mille novecentosessantatré una frase schietta è perentoria appare sulla quarta di copertina di una piccola rivista catanese
L'abuso del potere questo cancro funesto di tutti i re Ducci e dittatori
Di tutti i direttori capi servizio e segretari di tutti i pastori Vaccari e Porcari di tutti i capi famiglia di tutti gli educatori di tutti i fratelli maggiori di tutti coloro Tecchio giovani che abbiano in mano altre creature questa puzza questa malattia quest'infezione che proprio dell'uomo e non si sviluppa in nessun'altra fiera per sanguinarie che sia questa maledizione questa bestemmia questa guerra questo colera
è una frase di Tibor veri scrittore dissidente ungherese che pagò con il carcere la sua posizione a regime dirà così
E la partecipazione ai moti del cinquantasei ma avrebbe potuto benissimo essere una frase del giovane Leonardo Sciascia si confrontino infatti quelle parole con queste di Sciascia di appena tre anni dopo
Tutti i governi tutti i Poteri tutte le forme ed espressioni di autorità tutti gli uomini che governano che comandano che condannano suscitano in me la più profonda avversione apprensione
Ogni governo ha una sua più o meno evidente assenza di tirannia
E ogni uomo investito di autorità ripete più o meno evidentemente l'immagine del tiranno
Colpisce davvero la somiglianza tra le due frasi nel ritmo ottenuto grazie ad una sintassi scandita dall'uso della natura quelli nell'insigni insistenza sullo stesso termine l'aggettivo tutti
Aspetti formali che rendono ancor più sorprendentemente simile il contenuto dei due brani il nesso inscindibile intollerabile tra potere abuso del potere tra autorità e tirannia
Ma cosa c'entrano la piccola rivista di provincia ET Bordei con Leonardo Sciascia
Ancora una data stavolta il mille novecentosessantacinque e Leonardo Sciascia insieme con termini con Ferdinando Scianna si trova a Catania
A Palazzo Bruca per l'esattezza nel pieno del centro barocco catanese carico di mostri e figure che sembrano nate dal segno della ragion di Goya che Sciascia ma tanto citare quella sera verrà presentato al pubblico il libro fotografico feste religiose in
Uscire a con introduzione come si sa di Leonardo Sciascia
I due si trovano a Catania per invito di un gruppo di giovani studenti universitari
I cui nomi sono Giampiero Mughini Nilo recupero Francesco Mannino Vittorio Campione Milan Campanella tutti iscritti alla facoltà di lettere tutti per loro stessa definizione c'è Shani della primissima ora e tra questi nomi scorgiamo quelli dei redattori della piccola rivista citata in apertura che frattanto tra il sessantatré sessantacinque da organo del centro universitario cinematografico si è però si è trasformata sono parole di Giuseppe già Rizzo
Nella più importante rivista già venire di quegli anni a Catania giovane critica al momento della visita di Sciascia in città tanto voluta da redattori della rivista lo scrittore aveva già pubblicato sul giovane critica due articoli e si accingeva a pubblicarne il terzo
Dal canto suo la rivista giovane critica andava progressivamente configurandosi a Catania come luogo di mediazione privilegiato delle istanze culturali più avanzate nel resto del Paese
Aprendo all'interno della città uno spazio di documentazione di dibattito che altrimenti non avrebbe potuto avere luogo e mentre la cultura cittadina lambiva o si esprimeva attraverso le pagine di un quotidiano reazionario come la Sicilia dalle sue colonne avevano già avuto modo di esprimersi critici cinematografici come Pio Baldelli Lorenzo Pellizzari Adelio Ferrero con lui tirar
Franco Fortini altro maestro Eretico di quella generazione aveva scelto proprio le pagine della nostra rivista per pubblicare la prima parte di un suo importante saggio poi confluito in verifica dei poteri
A questa rivista Sciascia aveva affidato le sue ragioni di chi resta e un fossato saggio su Manuela Zanier
Lo stesso Ferdinando Scianna allora giovane ma già benissimo era tra i collaboratori della rivista presto anche Roversi Luperini Barberi Squarotti Asor Rosa Vittorio riserve Mario Tronti Gianni Scalia
Mario Isnenghi Carlo Alberto matrigna anice Cesare Cases firmeranno dei pezzi sul giovane critica basterebbe questo veloce appello per spiegare quale fosse l'indirizzo della rivista
La gran parte di questi non mi appartiene infatti a quel gruppo di intellettuali che già dall'inizio degli anni sessanta fu protagonista di un dialogo serrato che troverà spazio proprio nelle riviste di cultura e che in quegli anni sorgeranno numerosissima e saranno luogo privilegiato di verifica aggiornamento dei tradizionali strumenti critici e metodologici
Il luogo deputato di esprimere il rinnovamento del marxismo italiano dopo la destalinizzazione anticipando in alcuni casi i temi che saranno tipici del sessantotto sessantanove
Quella del rapporto tra Sciascia e giovane critica una serie forse non troppo nota agli studiosi dello scrittore anche se a quel tempo i giornali non facevano ancora gara per averlo
Sasha che aveva già al suo attivo romanzo famoso come il giorno della civetta oltre che le Favole della dittatura le parrocchie di Regalpetra idi di Sicilia e Morte dell'inquisitore era il più noto degli scrittori siciliani e come sua abitudine
Non rifiutava la propria collaborazione a giornali e riviste sia perché è per sua stessa ammissione affetto da grafo Mania sia soprattutto per la particolare funzione pedagogica eredità questa di proveniva dall'amata cultura illuministica che Sciascia attribuiva alla stampa
E probabilmente sarà stata la sua passione investigativa il suo gusto per la ricerca e la ricostruzione dei dettagli che lo hanno convinto a proibire qualunque pubblicazione postuma di su articoli non raccolti in volume
Così moltissimi sono ancora i pezzi firmati da Sciascia disseminati per le biblioteche d'Italia all'interno di riviste dei titoli più disparati che aspettano ancora di essere portati alla luce recensiti
E tra questi quattro articoli pubblicati da Sciascia sul giovane critica per il sessantaquattro e il sessantasei la mia esperienza di scrittori in provincia la veglia di a Zani alla Sicilia tra Gattopardi sciacalli per Vittorini
Ma oltre che a fornire un ulteriore tassello per la mappatura degli sparsi articoli di Sciascia a quanti studiosi di Sciascia fossero abituati a farsi investigatori al pari di un personaggio di un suo romanzo
Questo intervento vorrebbe soprattutto ricordare dello scrittore il punto di riferimento culturale il maestro di giornalismo per una generazione di catanesi
Faccio mille voti per la nascita di eroi colti ed eretici ha detto una volta Sciascia e primogeniti di Sciascia per l'esattezza Sciascia anni della primissima ora come ho già ricordato si definiranno con convinzione i giovani redattori della rivista catanese
Sciascia sarà per loro il modello di intellettuale meridionale partigiano un siciliano colto e tendenzioso termine questo che ricorre in Sciascia così come negli editoriali della rivista ma soprattutto uno che aveva il coraggio di picchiare impicci
Pur essendo dichiaratamente di sinistra
Quei giovani trovarono nelle parole di questo fratello maggiore un modello di Parre sia e nel suo esempio lo scandalo solitario di un'intelligenza corrosiva che a quell'epoca stava appena cominciando a graffiare la cornice di una società e di una missione politica molto reazionaria
Così raccoglieranno e faranno proprio il precetto chez Asciano di fare i conti con questa dannata realtà una realtà d'annata in cui si stava con la faccia per terra come diceva Sciascia parlando della Sicilia con una metafora presa in prestito da Pietro chiara
E per questo suscitando tra l'altro una polemica sull'ora di Palermo confida Sassano giornalista dell'Avanti una realtà d'annata ma contemporaneamente da conoscere studiare in uno sforzo di ricerca in cui la ragione è costretta a cercare se stessa
E negli ultimi anni in cui si negli anni scusate in cui si cominciava a parlare di morte della Provincia Sciascia in un'interessante intervista che appare proprio sulle pagine giovane critica accenna quella che sarà successivamente la sua tesi della Sicilia come metafora
Cito da Sciascia la Provincia è morta perché tutto il mondo oggi è diventato Provincia e dal momento che tutto il mondo e provincia preferisco vivere nella mia perché il radicarsi né con rischio di farne memoria Nostalgia favola in mito senza dire che in senso più generale assolutamente ragionare vuole che lo scrittore risiedere in luoghi umani che meglio conosce
Che di a testimonianza di una realtà di cui per vincoli di sentimento di linguaggio di consuetudini non sfugge nessun movimento nessuna piega nessuna sfumatura
E problemi culturali della Provincia del Meridione la rivista giovane critica si mostra interessata
Dedicandogli una rubrica culture provincia in cui facevano prova di sei giovani corrispondenti locali successivamente nel momento di maggiore Politics politicizzazione tematica della rivista
Ma quella rubrica Meridione rivoluzione ancora per un periodo si tentò un gemellaggio con un gruppo di giovani studiosi di Cosenza e si coinvolsero all'interno della redazione intellettuali di altre regioni meridionali
Vito Attolini Antonio Marra Gianni Amelio nella convinzione che esistesse tra numerosi gruppi organizzatori di cultura operanti nel Sud un comune dialetto politico e culturale
Cito da un editoriale solo nella misura in cui coagulata di forze fermenti giovane critica giustifica la sua presenza nel quadro della cultura italiana giovanile e non a rassicurarli e a dare conferma della legittimità della propria discendenza arriveranno perciò puntuali le parole di Sciascia che nel sessantacinque parlerà di serietà
è responsabilità in questa rivista che una delle poche dive sensate che esistano in Italia
Numero otto un giudizio lusinghiero per giovani critica per un gruppo di studenti che da Catania muniti esclusivamente di uno schedario buffetti di un Telefono giallo e di una tenace volontà dalla vita una rivista se darà ma intelligentemente aperti ampi all'interno della quale l'articolo di un giovane studioso catanese poteva convivere con il pezzo di un critico francese
E del resto anche Sciascia aveva cominciato così esattamente dieci anni prima nel cinquantatré con galleria la rivista dell'UI dirette a Caltanissetta
Anche lui cercando di allargare il raggio delle collaborazioni della sua rivista ai nomi più importanti del panorama nazionale
Anche Luigi intento a scrivere lettere come quelle indirizzata Calvino con cui si apre il carteggio tra i due scrittori importante inedito da poco depositato alla Fondazione Sciascia in cui un giovane Sciascia invitata al vino a collaborare con un pezzo della sua rivista a spiegare ulteriormente le ragioni di una profonda convergenza di vedute tra i redattori di giovani critica Sciascia l'insistenza sul termine Eresia può venirci in aiuto
Nel dizionario Sciascia hanno questo termine ricorrente nella sua produzione nel suo pensiero si è andato progressivamente spogliando di ogni connotazione storica Man mano che la storia stessa si svelava i suoi occhi come impostura
Per assumere valore di categorie Terna al pari di altre Eresia contro inquisizione potare come inquisizione
Etici per Sciascia sono tutti coloro che tengono fede alla propria coscienza e dignità nonostante e contro il contesto politico sociale culturale in cui si trovano ad operare diceva Sciascia e come ha ricordato la signora Adorno l'eresia di per sé una grande cosa e colui che difende la propria Eresia è sempre un uomo che tiene alta la dignità dell'uomo bisogna essere Eretici rischiare Sempre di essere Eretici se no è finita
Era etico e Fra Diego la Matina il monaco che ci dell'inquisitore personaggio tra l'altro del suo libro preferito
Eretico Ettore Majorana il fisico buono che fugge dopo aver intuito che in via Panisperna Enrico Fermi avrebbe realizzato la scissione dell'atomo
Etico e Miguel de Unamuno quando rettore dell'Università di Salamanca ha il coraggio di sbattere in faccia al generale di Franco il valore dell'intelligenza decretando così la fine della sua vita pubblica
Era etico e Antonio Canepa che in pieno regime riesce a camuffare le sue idee democratiche pacifista all'interno di un testo dal titolo sistema di dottrina del fascismo eretiche anche soprattutto Sciascia di cui tante di queste figure rappresentano una controfigura
E gli esempi potrebbero moltiplicarsi ma quella che ci importa qua di sottolineare e propria funzione e reti cale declinata alla maniera di Sciascia
Svolta dalla rivista giovane critica all'interno di una città singolare e imperfetta come la Catania degli anni sessanta che andava assumendo le dimensioni di una megalopoli ma senza averne le le istituzioni e la cultura politica
E nel mille novecentosessantaquattro a Catania poteva accadere che il rettore dell'Università rifiutasse di concedere un'aula perché la conferenza di Franco Fortini potesse avere luogo o di sentirsi accusare con un titolone sul maggiore quotidiano della città di essere Rossi marxisti o peggio Tritto marxisti
Per concludere vorrei ricordare quello che costituì l'episodio più importante della collaborazione di Sciascia giovane critica e la pubblicazione del pezzo dal titolo per Vittorini
Si tratta di un commosso addio all'amico ma prima ancora maestro scomparso il dodici febbraio del sessantasei non mi risulta che Sciascia abbia scritto altro in occasione della morte del grande scrittore siciliano né altrove ad eccezione di queste due intense pagine apparse sulla rivista catanese scrive Sciascia la notizia che Vittorini è morto quella data Calogero bocca duttili domenica mattino appena uscito di casa l'ultima volta che ho visto Vittorini appunto abbiamo parlato di bocca duttili e come ogni volta mi ha raccontato del vecchio compagno e bocca duttili che fa Bocca duttili
Ma stavolta mi ha raccontato con più particolari la storia di come lo aveva conosciuto io a sentirlo raccontare a me veniva di pensare che attraverso boh caduti attraverso quel ricordo Vittorini toccava uno dei punti dolenti della sua storia
Perché quando Togliatti con pesante Bulgari Lumia liquido le ultime battute della sua polemica con Vittorini intitolando Lea Vittorini se nei duty assoli Challa Sato
Era appunto come te il Togliatti intendeva Vittorini ad essere rimasto solo
Ma non per avere perduto alla compagnia di uomini come Togliatti ma quella di uomini come Bocca di utili la sua domanda che fa Bocca dovuti e la mia risposta lavora sempre per il partito era in definitiva il senso del dramma di Vittorini di una delle due facce di uomo e di scrittore
E più avanti parlando della Sicilia l'altra faccia del suo dramma era la Sicilia la sua volontà di spera di Carsen è la sua impotenza farlo se non a prezzo di quel silenzio in cui negli ultimi anni si è chiuso
Come non vedere lo stesso Sciascia dietro la metafora Vittorini lascia scene parla di intellettuali votati alla solitudine l'uomo di sinistra che si accalora contro l'apparato ma non contro i semplici militanti del PC
E come non vedere nell'immagine di Vittorini in fuga dalla sua terra l'altra faccia dello stesso sentimento contraddittorio che legava Sciascia la Sicilia
Che quest'ultimo però tentava di risolvere nella scelta di restare pare secondo quanto testimoniato dal redattore della rivista che questo pezzo fosse stato rifiutato da un giornale comunista ufficiale e successivamente ha colto da giovane critica anche in tal caso la nostra lista non avrebbe negato Sciascia la sua solidarietà eretica offrendogli un porto franco verso cui indirizzare le proprie riflessioni tra le quali questo sentito ultimo panegirico scritto per l'amico scomparso
Il cui operato traduce infatti quella che secondo Sciascia doveva essere la funzione dell'intellettuale rispetto al suo tempo
Avere il coraggio di capire i fatti di interpretarli di coglierne le implicazioni anche remota e di scorgere nelle conseguenze possibili
E con le parole di Sciascia vorremmo chiudere questa parentesi aperta sugli anni Sessanta
La polemica contro gli atti sul Politecnico si può senz'altro considerare come il fatto più importante della cultura italiana abbia vissuto dal dopoguerra ad oggi
Ed a tal punto che ancora con brucianti Effetti sere dibattono i termini dentro il partito comunista e fuori
Polemica che oppose il politico intellettuale all'intellettuale tout-court ed è stato quest'ultimo ad avere alla distanza l'ultimo giusta parola
E coloro che comunisti oggi esprimono severo dissenso dalla condanna pronunciata a Mosca contro due scrittori
Dovrebbero non parlare più degli errori del Politecnico e riconoscere che vent'anni fa Vittorini aveva avuto il coraggio di dire nettamente quelle cose che oggi ambiguamente loro cominciano a dire
Grazie ore turno di un altro giovane studioso dell'università di Catania
Dario Consoli
Del gruppo di studio oserei dire del professor Antonio Di Grado è una cosa confortante
No così leggo meglio grazie
Noi siciliani siamo antipatici
Così constatava avidamente aspirando dall'inseparabile sigaretta il barone Lucio Piccolo dica Novella
Con un dolente assuefatta affermazione e non con querela o querela non priva almeno di un certo buio compiacimento lo ricorda Sciascia sul Corriere del due settembre ottantaquattro
E con quel morbo dell'ironia che gli aveva attaccato Montaigne Stendhal passa poi a trattare dei casi del giorno
Erano tempi vent'anni fa in cui certi divora irrazionali non ancora coagulati sì in leghe politiche dai colori alpini trovavano sbocco frequente in murali esortazione al vulcano Etna
Anche in quei giorni attivo asse per dirci tutti noi figli di Colapesce sotto fiumi di basalti fu scusi fu migranti
In quell'articolo magistrale confluito poi per disegno rigoroso nel suo ultimo libro civile Sciascia di spiegava altra ironia altra amara allegria contro l'intolleranza intelligente anti siciliana di parecchi critici pure colti e raffinati come papà Pietro Paolo Trombin Peo il quale aveva scritto H Ayumi poche settimane prima dell'improvvisa scomparsa di Borgese
Ma Luís Peppa Antonio che volgare padreterno l'America e la vecchiaia l'hanno ancora di più siciliani Zagato e può anche darsi che l'auto esiliato Borgese
Fosse in America diventato ancor più siciliano vale a dire più consapevole della dimensione europea e cosmopolita dei problemi culturali dell'Occidente dimensione che può spellarsi a chi nasce nell'isola che fu regno di Federico secondo
Certo è che il Golia marcia del fascismo di Bach di Borgese doveva riuscire spinoso a a quegli italiani che non volevano rileggervi la storia della disperazione di un popolo
Storia consegnata a un'opera che sul fascismo aveva scritto Sciascia sull'Italia fascista un libro di radicale importanza e poi ancora il Nobel vituperato a Quasimodo il quale suscitò nella comunità lettera relazionale
L'invidioso e passioni e di leggi indenni
Abbiamo scelto di partire da uno degli articoli a futura memoria per per proporre la nostra lettura e non da una ricognizione di massima sia perché ci è parso più efficace
E perché non è dubbio che ognuno di essi articoli abbia autonomia è intrinseco valore
Ed è giusto notare che non si può dare in questa sede un'idea sommaria del libro se non dichiarandola imperfetta
Eppure necessaria perché il disegno generale smussa era particolarità e contraddizioni che andrebbero recuperate in altra sede
E poi perché Sciascia che ha una ragione chiare del valore e delle intrinseca unità
Di articoli tra scelti in dieci anni di magistrale e giornalismo
Gli ultimi dieci anni ci ripugna chiamarli pezzi per non voler smarrire la consapevolezza della loro unitaria compiutezza CIACE volevo lasciare un libro altrettanto unitario che da quegli articoli nascesse
E il libro nasce come in una araldica cavata in abisso o in un'incisione di Escher da ogni frammento
In quel suo caparbio rifarsi sempre alla letteratura quale parola privilegiata per leggere il quotidiano per interrogare ed intellegibile la realtà
Per farsene interprete e protagonista come nell'esempio prodotto in cui l'altezza dei riferimenti piccolo Borgese tra un peu Quasimodo serve ad illuminare insieme a Mark Carmen meglio l'infelice bassezza dei fatti del presente
Articoli e ci piacerebbe invece chiamarli oracoli ma ci trattiene da un lato il doveroso rispetto per gli studi biblici che non ci appartengono e dall'altro gli scrupoli filologici
Laddove però il Tommaseo Bellini così legge sub voce oracolo no risposta che i pagani credevano di ricevere dai loro dei oppure si dice altresì la divinità medesima che dagli oracoli
Solo al quarto significato registrando il traslato di parola venerata e creduta
Profeti ISMU oracolare dell'ultimo Sciascia non abbiamo intitolato così questa comunicazione sia perché intimiditi da una risoluta e però anonima nota
Che sul sito web della RAI definisce grottesca di la mere ipotesi di un Leonardo profeta laico sia perché ben altre riflessioni frutto di lunghi studi quelli Antonio Di Grado hanno già in seguito suggestivamente le tracce di Sciascia fino ai cancelli della preghiera Sciascia e le fedi
Eppure il quesito meriterebbe ancora un esame a partire dalla risentita affermazione della Cal Muten se il quale si schermisce va dalla caccia giornalistica ai tempi della polemica con Nando Dalla Chiesa che lo aveva visto come reggente profeta detesto passare dal Profeta sono uno che sommando due due dice che fa quattro ma c'è sempre chi salta su a dire che ho sbagliato la somma salvo poi di fronte all'accertamento dei fatti a riconoscermi il dono della profezia che non ho
Può darsi che il disgusto fosse sincero o Candido
Se qui profeta stesse per colui che per irrazionale intuizione parla per divinazione
Da un erede di Diderot di Voltaire da uno scrittore che ambisce ritrovare le parole per cui due due fa quattro questo disgusto dovrebbe apparirci sensato se non ci insospettisce
Il fatto che Sciascia ben sapesse per averci anzi insegnato dividere in un'epoca in cui le somme più semplici sono le più fallibili
Tralasciamo allora le le in in certe analisi dell'ironia e passiamo a trattare in breve delle figure retoriche intanto che ci hanno perso prima indirizzato come delle spire
Persona lettura di a futura memoria quale opera e Settlement e profetica almeno nell'ambito della verità letteraria
Si tratta di io culture già analizzata la critica stilistica di cui non do l'esemplificazione vado avanti
Al solo scopo di do una sola appunto trattazione Brera allo scopo di rammentare come loro archetipo stilistico lo si ritrovi nelle Scritture
Che raccolgono tra le altre le opere dei profeti scrittori uomini la cui parola si indirizzava prima all'orecchio dei contemporanei
Che non all'occhio dei posteri
E si tratta di vari troppi li Totero Nia propriamente intesa
Metafore metonimia tra le figure di parola solo un esempio in una frase del del Corriere del ventisette dicembre un periodo ventisette si dicendo ottantasette Poli Toto è banale esser adiposi tutti gli artifici della della scrittura profeti Canova la mia opinione è stata sempre che la mafia è una confederazione di mafie Polito qualche volta in pace qualche volta in accordo la ripetizione spesso in conflitto punto conflitti che e da credere nascano appunto alla di prossimo tutti gli artifici retorici della scrittura profetica figure che per tengono al linguaggio profetico come linguaggio letterario tout-court si dirà
Il quale però nelle scritture trova un grandioso irrinunciabile modello e se nella Bibbia si ritrovano subito dopo quelli poetici i libri profetici sopravvissuti a vicende redazionali assai complesse pluri secolari e perché i singoli oracoli del Profeta tramandati dei suoi discepoli trovavano
Saldo ricetto nella memoria di più generazioni ricche sento dire Toriko ornato
Fatto è che il discorso poetico profetico scusate il più di quello poetico
Era in tessuto per essere proclamato prosegui dire davanti e come tale sai Tato nella memoria dell'uditore nel suo cuore
Ma ben altre che quelle retoriche sono le tracce di un intento profetico del libro
E per voler dare ancora uno sguardo alla lingua di quel fatto
Più rapidamente le vogliamo altri tratti stilistici riconoscersi quale chiamato a dire la verità che possiede e lo possiede con Cioria attualizzando il significato proprio dalla parola profeta l'ebraico Nabi
Mi sono sentito in dovere di dichiarare quella piccola verità che avevo fino allora taciuto L'Espresso febbraio ottantatré
Oppure l'adozione ironica di formule
Sacerdotali Salomoni che che sembrano riprendere l'eterno contrasto tra profeti ISMU sacerdozio
Forse anche tra tenace concetto e Santa Inquisizione ogni cosa conviene che accada a suo tempo e solo da qualche anno le rivelazioni sulla mafia cadono su un terreno fertile
Corriere la sera ottantasei ma soprattutto il dichiararsi con franchezza coscienza pacificata partigiano disse insomma eretico
Presero sempreché la giustizia venga danneggiata piuttosto che negata questa e lamiere sia gli inquisitori mediano la condanna che vogliono e meglio interrompere qui il nostro sondaggio stilistico tutt'altro che esaurito e trattare dei temi
Giuseppe prendendo un saggio recente su Sciascia coraggioso polemista giustamente richiamato le opere e i giorni di Esiodo
Per ricordare come questo agricoltore beh ottico di età posto medica
Sì avuto ben chiaro che noi occidentali del due mila e quattro faremmo bene a rammentare ciò che la guerra e la fame solo mancano laddove si uniscano civiltà e diritto e dove il re con equità amministri la giustizia
E da Leonardo Sciascia pericoloso eretico questa semplice antichissima è antipatica verità
Si sarebbe potuta riprendere anche da un contadino ebreo del sud del regno di Giuda che aveva rivolto qualche anno prima di Esiodo una durissima Profezia alle città ricche e coriacee mente queste del Nord le città del Regno d'Israele
E noto come il tema essenziale del dell'intervento profetico diamo sa di questo profeta antico della Bibbia sia quello del rispetto del diritto e della giustizia
E la denuncia dell'oppressione del debole quale causa di una rovina per tutto Israele
Ed è pacifico che tale potrebbe dirsi anche il tema del nostro profeta Leonardo ma a patto di ben intendere distinguere i concetti vetero testamentari il diritto e giustizia che sono concetti direttamente connessi come ovvio
Alla parola di Yahweh se il diritto è il giudizio pronunciato nel tribunale di di Israele che sono istituiti nomadi Yahweh e la giustizia e la conformità
Scusate scusate Dario per favore è un richiamo per coloro che stanno in fondo alla sala
E discutono magari sommessamente ma a causa la particolare acustica di quest'aula creando un effetto di rimbombo qua non passa il dire perfino a me le parole di chi mi sta accanto quei giusto chiacchierare discutere ma in un posti diversi da quest'aula o nelle altre stanze negli altri locali o fuori grazie
E quindi
Dicevo distinguo il significato vetero testamentari di diritto e giustizia il diritto nel nella Bibbia il giudizio pronunciato nei tribunali di Israele che sono istituiti numeri chiave e la giustizia la conformità alla norma al modo in cui il signore giudica tutti gli uomini
E sono riescono inutili offensive agli occhi del Signore rispetto esteriore delle pratiche religiose oil recarsi Pio pellegrinaggio ad espiazione di una cieca e quotidiano pressione del debole
Il disprezzo per il povero che figlio Yahweh e l'abuso e la legge divina porteranno a una certa distruzione
Così dice il Signore per tre misfatti giudei per quattro non revocherò il mio decreto perché hanno disprezzato la legge del Signore e non ne hanno osservato i decreti dal libro di Amos
Perché hanno venduto il giusto per denaro e il povero per un paio di sandali
Andate pure Abete lette carte a Galgano è peccato ancora di più offrite ogni mattina i vostri sacrifici e ogni tre giorni le vostre decime e si trasforma il diritto in veleno e gettano a terra la giustizia
Ora non è necessario qui ricostruire la complessa architettura di questo libro sono versetti che appartengono a capitoli diversi rivolti a destinatari diversi al popolo alle donne di Israele alla classe dirigente la casa di Israele
Ma da tutti i passi di questo libro diamo So profeta del diritto conculcato della giustizia insultata emerge netto reale è razionale il giudizio di condanna per un sistema di potere non controllabile iniquo
E di conseguenza una condanna per tutto il popolo
Anche Leonardo Sciascia con la sua ferma ripulsa di un sistema consimile con il suo proclamare verità insieme evidenti come la somma di due due e però scomode da accogliere
Ma quale profeta non ha mai dichiarato scomode ed evidenti le proprie verità
Con il suo paziente ritrovare nella parzialità di ogni presenti umano il bandolo del tutto con il suo accusare il popolo siciliano della massima il religiosità
E il suo Antille vittimismo non conformiste la denuncia della corruzione della classe dirigente che Teramo se era la casa di Israele
Con il suo di denunciare la prossima fine di un sistema di iniquità che rovinerà su tutti anche sui giusti anche sulla memoria si ricorderà il sottotitolo se la memoria ha un futuro
Bene ci pare riservarsi proprio il difficile compito del Profeta l'uomo chiamato vissuto dalla parola
Sono soltanto uno che lavora con le parole che crede le parole siano cose che crede la parola serba non a nascondere un pensiero ma rivelarlo L'Espresso maggio ottantasette
E noto come la verità ultima cui affidarsi credere appunto sia per Sciascia particolarmente dagli anni settanta la verità letteraria
E in conclusione alla domanda di Pilato che cosa è la verità si sarebbe tentati di rispondere che la letteratura
Dunque qui che la laicità dello scrittore si prova e si differenzia dal profeti ISMU della rivelazione laddove il profeta biblico obbediva soltanto Aia B
E dunque mostrava un'estrema libertà nei confronti di qualunque potere umano
Sciascia ritrova nella dimensione letteraria la possibilità di una libertà tale di un'esistenza profetica almeno nella pratica della scrittura verità
Mi sono convinto che se la verità per forza di cose molte facce l'unica forma possibile di verità e quella dell'arte la Sicilia come metafora
E non potrebbe essere diversamente perché dopo l'esilio di Israele anche il dono della profezia di viale era venuto a cessare
Il signore degli eserciti si è nascosto per dirla con Pascal il suo De Ritter ridire silenzio la diaspora della parola ha generato una sete inestinguibile
E come Ranno giorni dice il Signore Dio in cui intorno al libro diamo sin qui manderò la fame nel Paese
Non farne di pane né sete di acqua ma ad ascoltare la parola del Signore allora andranno errando da un mare all'altro e pagheranno da settentrione Oriente per cercare la parola del Signore ma non la troveranno
E di quella tragica incompletezza di quella sutura inestinguibile per la parola e testimonianze il tentativo di Sciascia di uscire da un Pirandello di Isma'in natura cioè una doppiamente oppressiva condizione giovanile perché siciliana perché fascista
Aggrappandosi alla meglio persino né praticamente alla ragione all'altra faccia delle cose al modo di ragionare alle di cui avevo esempio in Diderot incuria in Manzoni
Se la scrittura non più strumento di oppressione contraffazione si può mutare nella dimensione del disvelamento della verità e solo a patto che lo scrittore si faccia garante di un logos che più non si manifesta nel reale
Ritrovando di un fatto contingente complicatissimo come il berretto diciamo sì bovari
L'ordine del suo disordine dice a proposito la vicenda Calvi
Nell'epoca storica in cui gli avessi occulte non manda più profeti in quella sola esistenza religiose possibili sono
Votate al culto formale del tempio o addirittura gli idoli falsi e bugiardi resta ancora una debole via per il discorso profetico apocalittico anche se affidato al sistema
Laico ineffabile della parola letteraria CIACE infatti lo scrittore che ha potuto scrivere poco prima della morte ritengo che il poco cristianesimo che ho potuto scoprire e conservare nella mia vita
Lo debba più ai miserabili che alla Chiesa cattolica
Come il capitolo quinto di Amos si concludeva
Con il rigetto delle forme esteriori del culto così in tutto a futura memoria se la memoria ha un futuro
Si ritrova una critica feroce a tutti i falsi miti e agli idoli della Società vecchia e nuova
Anche qui taglio sulla e semplificazione idoli dell'antimafia per esempio non potendosi la mafia combattere con gli stessi metodi con cui il fascismo l'aveva combattuta
Una mafia contro l'altra
Oppure idoli del pentitismo liberi del denaro riportando la storia del contadino di Racalmuto che non si vola motivare rivolgendo henné e neppure arricchire rivolgendo tutto il proprio pensiero alle cose della vita alla morte
Idoli dell'intellettualità come categoria idoli della mafia dipinta dei giornali all'indomani dell'uccisione di dalla Chiesa con quella Unni Reggenza onnipresenza di onnipotenza che non ha che non può avere Corriere diciannove settembre ottantasei
E gli idoli anche nel terribile matriarcato sicuro
Corrosi con gli acidi della ragione imiti di un sistema basato sulla sopraffazione restavano Sciascia soltanto le parole di Cervantes di Borges
E chiaro che non sto rifugiandosi nella letteratura per cercare alibi ma come sempre perché a pile
L'Espresso ottantasei
Torniamo alla definizione del Tommaseo Bellini di oracolo da cui avevamo preso l'avvio se oracolo e quella risposta che si attende dopo aver interrogato l'unica verità possibile nel mondo del Dio nascosto la letteratura perché allora non potremo dire profetica la scrittura verità di Sciascia contrapposta una scrittura menzogna
Non abbiamo paura di sosteneva tesi grottesca di un lena di un Leonardo laico profeta del passato del presente e del futuro
Non più grottesca dello specchio di Gogol il quale non riusciva a ritenersi responsabile della bizzarria del naso che si trovava a riflettere la profezia come noto non consiste nel predire il futuro
Ma nel prepararlo
Con l'impietosa disamina di un quotidiano grottesco quello sì e con la pietosa rilettura delle lacrime versate delle cento mila colonne infami da ritrovare e narrare
Non sono le tutt'altro che facili previsioni Sciascia per esempio sulla mafia
A sperarci lo profeta e neppure non solo il suo comprendere che la globalizzazione del crimine organizzato è un processo soltanto reversibile nella pace mondiale nell'operosa il vigile collaborazione degli Stati e dei popoli
Ma è il continuo presente della sua scrittura che risponde oggi agli incredibili anzi credibili flash d'agenzia
Che vedono il Guardasigilli in carica della Repubblica Italiana dichiarare illegittime meritorie le taglie per la cattura di comuni criminali
E accreditano undici novembre due mila e quattro tale giorno e You ex dice dell'ex segretario alla Giustizia della più grande democrazia del mondo
Quale alfiere duecento quaranta anni dopo dei delitti e delle pene del cosiddetto pensiero né Conservative in base al quale sarebbe giuridicamente sostenibile infliggere la tortura ai terroristi prigionieri
Noi non sul porremo di interrogarci smarriti su che mai penserebbe Leonardo Sciascia di questi grottesche quotidiani tra via menti del diritto
E gli ha consegnato il suo pensiero alla scrittura verità
E possiamo noi nuovamente interrogarlo quel pensiero nel presente della nostra rilettura e continueremo finché la memoria e la sua scrittura avrà un futuro ed è perciò con le parole di cruciverba che intendo concludere poiché il passato il suo errore il suo male
Non è mai passato
E dobbiamo continuamente viverlo e giudicarlo nel presente se vogliamo essere davvero storici visti
Il passato che non c'è più l'istituto della tortura abolito il fascismo come passeggera febbre di vaccinazione si appartiene a uno storicismo di profonda mala fede se non di profonda stupidità
La tortura c'è ancora e il fascismo c'è sempre grazie
Decisivo questi interventi di questi ultimi due giovani studiosi
Anna carta Dario vide Dario Consoli confortanti perché mi sembra che è come una un germoglio diciamo che veggente servito nella scuola di Antonio Di Grado che adesso ascoltiamo
Di Leonardo Sciascia del saggista del polemista troppe volte mi sono trovato a parlare soprattutto in questa sede perché non sorga M. il sospetto di ripetermi come come un imbonitore anziché approfondire da esegeta
E questo anche per rispondere a una committenza esigente a occasioni fortunatamente frequenti ma nemiche della pausa meditativa
Della lenta sedimentazione che occorrerebbe alle idee dello studioso
La Sicilia celebra all'ombra di ogni campanile ma non limita non riflette non si mette in discussione diversa la vocazione dalla nostra fondazione e perciò comincio a pensare
Per il nostro futuro che il meritorio impegno di studio dell'opera choc Scianna fin qui perseguito dovrebbe espandersi Sciascia la mente
In direzione di altri temi e interessi molteplici e aperti come quelli che lo stesso Sciascia inseguiti per decenni da curioso e onnivoro dilettante
Da compilatore di complicati cruciverba da animatore di affollati Teatri della memoria
Un'occasione di allargamento dei nostri orizzonti esegetici
Ci sarà sicuramente fornite dalla recente acquisizione dei carteggi che Sciascia intrattenne con intellettuali e scrittori quali Elio Vittorini Italo Calvino Pier Paolo Pasolini
Di Sciascia e Pasolini avrebbe dovuto trattare un convegno lungamente rimandato che potrebbe tenersi nella prossima primavera che ora mi parrebbe opportuno allargare anche a Vittorini e Calvino proprio per dilatare lo studio delle problematiche Sciascia e ne intanto a una sorta di ideale quadrilatero intellettuale letterario editoriale
Ma pure si intende a un contesto ancora più ampio di produzione di forme e battaglia delle idee nel quale quelle storie parallele quelle appunto di Sciascia Vittorini Calvino Pasolini
Inscindibilmente si collocano
E di perciò proprio per questo fin d'ora ho preferito pormi a altre domande
Per esempio se e da parte di chi nel nostro desolato presente sia svolto il compito di De mistificazione critica di interpretazione laica di antagonismo intellettuale che fu di Sciascia
E di Pasolini ovviamente
Che da Sciascia fu il più possibile lontano nelle idee e nelle scelte ma che fin dall'inizio con lui intrattenne un dialogo a distanza una sintonia nella diversità i cui affetti da leggere tra le righe del contesto e di Todo modo si fanno palesi e dichiarati è stato detto anche in questa sede fin dalla prima pagina dell'Affaire Moro
Va da sé che una domanda del genere ne comporta altre
Sulle possibilità che restano al letterato e alla letteratura in questi nostri tempi assai più greve di di quelli che tali apparvero lo Sciascia di Candido sulla possibilità che restano di intendere e di farsi intende nessun rapporto di traumatica continuità e di apparente scadimento che lega le successive generazioni intellettuali
Per esempio la mia
Che è quella del sessantotto l anche quella dell'ultimo intellettuale anticonformista perciò proprio per questo amorosamente sorvegliato dallo Stato parlo di Adriano Sofri
E il rapporto che questa generazione intrattiene con i padri gli uomini dell'antifascismo e dall'hangar Ciman post bellico ma anche ai maestri del dubbio gli uomini contro come Sciascia e Pasolini un rapporto che giusta l'immagine medievale di Bernardo di Chartres somiglia a un arrampicarsi di nani sulle spalle dei giganti un rapporto che concludendo una catena di trasmissione di idee valori che forse l'omologazione paventata da Pasolini e il conformismo denunziato da Sciascia hanno irrimediabilmente spezzato
Segna di smaccata devozione l'opera degli epigoni
Epigoni tutti noi tardivi
Se è vero che né Pasolini né a quanto mi risulta Sciascia Tretti darò no per il jolly in me dal sessantotto o bene dissero l'immaginazione al potere
Ma i picconi necessarie predestinati perché infine per strade diverse tutte opinabili dell'antagonismo non possono che incontra
E il caso appunto di Adriano Sofri
Che Sciascia fece in tempo ad apprezzare e difendere come aveva difeso l'incolpevole Tortora e che ne lascia Scianamè Maurya di Sellerio ha pubblicato libri intitolati come in uno specchio memoria e l'ombra di Moro
E che ricorda eccitati Sciascia ma a differenza di noi lo fa da un carcere dove segregato in nome di un'ingiustizia forse non meno grave di quella che costrinse tanti compagni di strada i fratelli maggiori di Sciascia negli anni oscuri dalla dittatura e della guerra
Adriano Sofri dopo la morte di Pasolini dopo la morte di Sciascia
Dopo l'estinzione di quelle generazioni intellettuale di militanti politici che usarono e magari nobilmente sbagliarono lasciandoci in eredità grandi miti e tragiche utopie che abbiamo spensierata mente liquidato
Soffrì dicevo
E forse la più limpida intelligenza che ci sia rimasta in questa Italietta di intrattenitori da baraccone
E si sa che accerti cervelli come si disse a proposito di Gramsci bisogna impedire di funzionare ma come accadde a Gramsci proprio una la segregazione invece paradossalmente gli si concede un laboratorio e un osservatorio privilegiati
Che ribaltano la margini la marginalità
E l'asta e l'estraniata azione in chiaro degenza
E si direbbe per sopra in una sorta di ottica straniata obliqua e ubiquitaria fluttuante fra opposte opzioni come quella fuori dentro dentro fuori dentro il carcere si intende come dire qui e altrove ecco sono queste le antinomie che governano i suoi articoli sono quegli altri hotel cui allude fin dal titolo il libro recente che questi articoli raccoglie sono le altre direzioni della segnaletica cui pure il libro allude fin dalle prime pagine così come al fascino delle finestre che aprono degli Interni insospettate profondità di campo
E perciò questo libro di cui sto parlando appunto altri Otello che non sarebbe altro che è una raccolta di articoli ma a differenza dei libri usa e getta di giornalisti e politici tiene e dura
Questo libro dicevo dimostrano i frettolosi lettori di giornali di pezzi che si scordano già mentre si leggono che quel cervello funzione
Che la situazione estrema che lo nutre e lo tempra lo affida gli ha donato un'incredibile capacità di avvertire trattare appunto le questioni estreme
Le domande ultime
O almeno di trattare alla luce di quelle la realtà di ogni giorno
E quando dico le questioni estreme parlo di quelle che solo la letteratura oltre alle religioni non certo le scienze umane la storia né tanto meno la politica avverte e affronti e non a caso i testi e gli autori più citati in questi articoli
Sono i Vangeli Dostoevskij Tolstoj e Pasolini e Sciascia
E come Pasolini e come Sciascia
E occorre ribadire che il caso Sofri fu l'ultima delle grandi cause alle quali Sciascia si votò convinto com'era razionalmente convinto la quel grande indagatore razionalista che era non emotivamente come me
Convinto com'era dell'innocenza di Sofri
Della macchinazione mostruosa ordita ai suoi danni
Una di quelle macchinazioni inquisitori Yali una di quelle in posture che Sciascia accanitamente smascherata e chissà se non fosse scomparso quante delle sue pagine limpide avrebbe dedicato all'affaire soffre come Pasolini e Sciascia dicevo
E magari come loro per laico rigore per radicale e perciò autocritica problematicità
Il laico soffrì si confronta con linguaggio e quei temi e quei testi della fede
Come loro restando come Sciascia e Pasolini rispettosamente al di qua di quel cancello della preghiera intravisto dallo Sciascia morente del Cavaliere la morte
Anche perché
A dissuaderlo da quella scelta da un'adesione consapevole cioè a quel cristianesimo che è profondamente conosce che riccamente gli circola nelle vene
A dissuaderlo dicevo e il suo sacrosanto rifiuto di una concezione espiatoria e penitenziale che in realtà non è cristiana ma cattolica
E non starò a dire quanto persistente dannosa sia questa confusione tra i due termini questa indebita identificazione anche presso gli intellettuali più avvertiti ma non per Sciascia ovviamente
Ma si legga no certi scorci evangelici presenti nel libro di Sofri in primo luogo l'articolo di apertura sulla lapidazione dalla donna adultera
Dove la scelta di no scagliare la pietra non dipende più dall'essere peccatori ma paradossalmente dall'essere anche innocenti
Insomma luterana mente simul peccatore sette Yousfi e dunque dal non voler perdere quell'innocenza giudicando rifiutando il perdono
Una visione per l'appunto laico protestante cioè non più dualistica manichea ma complessa problematica direi simultanea e plurale alla maniera di Sciascia
Di tante sue pagine sull'innocenza sul contesto sulle fedi
E parlando di complessità vorrei concludere ricordando l'invito Cha Cha hanno con cui si apre il libro il libro di Sofri a complicare le cose a moltiplicare
Che è poi uno dei due fili rossi Rossi come vecchie bandiere rossi come il sangue del capro espiatorio che tramano il libero che di questi scritti fanno un libro
Accanto al cristiano amore per i dannati della terra
Per le Bose miele Cecenia di Saint amore dicevo
Non so se altri furono come me colpiti turbati convinti dalla lettura di un articolo di Sofri amore politica raccolto in questo libro che uscì sulla Repubblica del trenta marzo di due anni fa
Un manifesto a me parrebbe da consegnare a una sinistra svilita e rissosa senza idee senza etica un manifesto punto sulla motore tra la parabola del Samaritano e Leopardi della Ginestra
Sull'amore come fondamento e patrimonio possibili di una rifondazione di una riscrittura dell'antagonismo del dissenso intellettuali e civili
Qualche giorno dopo averlo letto consentitemi questa minima tranche di
Mi recai a Catania un meeting di uno dei soliti per carità legittimi comitati per spronare o rifare la sinistra
Mi era venuto in mente prendervi la parola per leggere senza nulla aggiunge o di quell'articolo per l'invito comunque a leggere o rileggere ma non lo feci troppa stridente disparità fra i linguaggi usati tra lo spessore della letteratura e del pensiero critico e i codici e i messaggi unilaterali e autoreferenziali della comunicazione politica come scrive Sofri proprio a proposito di Sciascia dell'Affaire Moro scrive così
Sciascia è stato il meno ideologico degli uomini di lettere italiani capaci di un'autorevolezza pubblica
Per diffidenza illuministica dei sistemi e percepì Cismon profondo sui moventi umani
Ma dirlo immune dalla malattia ideologica sarebbe poco
Se non si aggiungesse che la letteratura tiene per lui il posto protettivo ispiratore che altri specialmente governanti di uomini dei legano all'ideologia
Sonore una pagina da condividere totalmente
Amore dicevamo amore anzi diceva lui Cristiano amore per Pasolini provo Leonardo Sciascia assistendo con pena al pasoliniano Salò l'ultimo film
Di Pier Paolo Pasolini ed è ancora soffre in un altro di questi articoli ad avanzare l'ipotesi che non esiterei a raccogliere che il rapporto tra Pasolini e Sciascia
Sciascia che fino a un certo punto fu dice Sofri un emblematico anti Pasolini un'antitesi rispetto a Pasolini
Dopo la morte proprio di Pasolini questo rapporto si sia trasformato appunto indolente sintonia
Scrive Sofri così l'intellettuale più lontano dall'azione dalla corporeità diventò quasi per contrasto sulle stesse colonne del più ufficiale quotidiano italiano un popolare eccitato ore divisore di coscienza
Alchimie dell'amicizia prodigi dalla letteratura
Perché ci sono più cose in cielo in terra che non ne sogni la politica e il nome di queste cose ci siamo trovati qui oggi a parlare anche di Adriano Sofri saremo domani a lottare per favore con amore
Con questo bellissimo intervento di Antonio di grado siamo riusciti a complicare le cose complicare le nel senso di avere arricchito i temi di questo convegno e di questa giornata
Allora cediamo la parola a Gaetano Savatteri
Vista la giornata densa di interventi qui
No no molto doppie
Non leggerò nulla ma tentano di raccontare una storia altra parte dei giornalisti
Storia raccontiamo facciamo questo mestiere soprattutto perché ci piace raccontare delle storie il direttore della Stampa Marcello Sorgi diceva ieri
Sciascia non fu mai giornalista nel senso come lo intendiamo nel senso che brevemente fu iscritto all'ordine dei giornalisti e brevemente da quell'ordine uscì
Per una questione di generosità perché Luís che poteva scrivere godere delle letture e della libertà di un di uno scrittore in qualche modo sentiva il disagio di ogni andare mediazione tra colleghi che attenti del giornale L'Ora si svegliava alle cinque del mattino lavoravano tutto il giorno
Per portare a fare le pagine a fare la cucina della redazione
Però come diceva giustamente Marcello Sorgi a differenza di molti giornalisti molti dei giornalisti Sciascia aveva si era conquistato non aveva la libertà di poter scrivere le cose che spesso i giornalisti non possono o non voglio scrive
Eppure c'è uno Sciascia giornalista lascia giacché io personalmente che qui voglio portare per eventuali testimonianze ho visto uno Sciascia che per una un giorno in quel giorno in cui l'ho visto si è mosso come giornalista
E siccome questa è una storia direbbe Lucarelli è una storia che comincia da lontano ed è una storia che comincia in una mattina di marzo del mille novecentotrentotto in cui un uomo dal voto Saraceno gli occhi affilati sale sulla nave che da Napoli va a Palermo
Per il suo ultimo viaggio ha lasciato delle lettere al suo professore è un un un un un professore illustre lui di fisica teorica alla cedolare tre familiari ha detto non porta del lutto per me
Solo tre giorni casomai è una lettera che sembra una lettera dal suicidio
Sale su questa nave quest'uomo
E l'indomani mattina arriva a Palermo
E si affretta subito a scrivere a quelli a cui ho già scritto dicendo sono pentito le cose sono cambiate il mare non mi ha voluto scusate e fosse un dramma dice quest'uomo da ragazza di Kids and però le cose sono un po'più complesse domani tornano a casa indomani Marco vaste la sera stessa sale a Palermo sulla stessa nave il postale
Ma non arriva l'indomani mattina a Napoli non sbarca Anna
Quel giorno in quel giorno di marzo del mille novecentotrentotto sia per caso il caso Majorana Ettore Maione
Su questa storia tutti sanno che nel mille novecentosettantacinque Leonardo Sciascia scrisse un libro la scomparsa di Majorana in con una tesi che era quella suggestiva
Che mai l'Arena il più brillante in quel momento fisico del gruppo dei ragazzi di via Panisperna che lavorava confermi lavorava con Amaldi aveva intuito grazie alla sua intelligenza la sua capacità quello che sarebbe successo da lì a poco la bomba atomica aveva vissuto in una manciata di atomi
Quello che sarebbe poi che tutti noi avremmo visto mille novecento Beretta cinque e che avrebbe cambiato la storia di questo mondo e che ancora la casa
Quindi lasciaci a quella quell'intuizione spaventa terrorizza mai variabile per quale decide di scomparire
E non un suicidio quindi a una fuga
Una fuga dove il libro di Sciascia lascia Berta questa
Questa ipotesi fosse un convento
Forse a rifugiarsi in un luogo di negazione di se stesso al mondo
E questo come direbbe Lucarelli ricordiamocelo
Perché andiamo
A un giorno del mille novecentottantasette un giorno di dicembre del mille novecentottantasette
Cha cha ha già pubblicato sul Corriere della Sera la polemica dei professionisti l'Antimafia è già stato al centro di quelle roventi polemiche di cui ci ha parlato Felice Cavallaro
Quel giorno un postino di Racalmuto porta in contrada Noce in questa mattina di dicembre una lettera costretto a Leonardo Sciascia
Via una via sbagliata Racalmuto
I postini di Racalmuto sapevano che dove abitava Sciascia e quindi quella lettera con cui l'indirizzo sbagliato viene consegnata nelle mani di Leonardo Sciascia
Una h su qualità
Nei giorni successivi mi trovo a casa di Leonardo Sciascia in contrada Noce e quale mi fa vedere questa lettera una lettera scritta a mano
è una lettera che viene da Mazara del Vallo una lettera dove
C'è scritto
Illustrissimo professor Leonardo Sciascia
Lei si è occupato del caso mai abbiamo delle importanti novità che forse potrebbero risolvere il caso mai averne però le dobbiamo mostrare di persone speriamo che questa lettera che arrivi in tempo
In modo tale che forse potremo risolvere questo caso
Cioè mi consegna questa lettera in medicina vede che sta cosa
Nel mille nel dicembre mille novecentottantasette io iscritto all'ordine dei giornalisti di Sicilia da pochissimi mesi come professionista iniziavo a fare questo mestiere
Porto questa lettera c'è un un mittente
Segnato al mandò a questo mittente non corrisponde nessun numero telefonico lì bisogna andare a Boban Mazara del Vallo
Ma mentre stavo lì nei giorni successivi con questa lettera ma non mi squilla il telefono e del Leonardo Sciascia mi dice ma tu ci sei già andato a Mazzarino
Sì perché ci voglio venire cambiamo Cinzia
Quel punto per avvisare coloro che avevano spedito la lettera mandiamo un telegramma perché l'unico mezzo per rintracciare questa gente dice
Professore aveva dodici ha già sei Mazara del Vallo sabato mattina ore undici prega si farsi trovare possibilmente
E partiamo in una mattinata come queste grigio per Mazara del Vallo dove obiettivamente troviamo all'indirizzo segnalato una persona che il signor Edoardo Romeo un un pensionato appassionato di cose della storia della sua città molto vulcanico che ha allestito in visione di questa è privo di Leonardo Sciascia nella stanza del suo salotto una specie di unico museo
Dove ci sono tutte le testimonianze foto
Cose scritte pezzi di carta pacchetti di sigarette raccolte negli anni dalle mani d'un vagabondo che girava per Mazara del Vallo
Un vagabondo da tutti conosciuto come l'uomo cane
Questo vagabondo non era di Mazara del Vallo arrivato di ammazzare a chissà quando e chissà come
E viveva sotto il loggiato di piazza Mokarta e alle spalle di piazza Mokarta non chiedendo l'elemosina
Ma stando lì un po'come un clochard filosofa anglo non accettando mai soldi ma casomai è un piatto di pasta intrattenendosi con le persone e vivendo questa sua vita da clochards consapevolmente lentamente possiamo dire con una lunga barba
Nel frattempo
Tommaso antiuomo cani era un era morto questo Edoardo Romeo che aveva convocato così urgentemente Sciascia si era convinto che l'uomo cane fosse Ettore Majorana
C'erano degli indizi
C'era una è è una M scolpita sul bastone che l'uomo cane teneva sempre con sé
C'è una passione per la matematica che l'uomo cane aveva c'erano dei discorsi di filosofia che ogni tanto accennava c'è un parlare colto forbito
C'erano delle cose che ogni tanto l'uomo cane diceva quelli che si avvicinò a parlare con lui che sembravano attribuirli
Una vita diversa rispetto a quello che si vede
Nato Sciascia
Guardo le foto ascolto e racconto di Eduardo Romeo
Scuotendo la testa come facendo Lu faceva lunghi fumando una sigaretta
Poi uscimmo da quella casa
C'avevano consegnato alcuni di questi oggetti una copia di questo di questa foto un un dettaglio di questa AN questa e questa M. che sembravano scarabocchiare di sul bastone incisivo il coltellino
E lei Leonardo Sciascia appena uscito da questa casa visse non so se è vero ma certo che è suggestiva
Scomparire rendendosi evidente a tutti scomparire restando sotto gli occhi di tutti
Non so se è vero ma certo è proprio una cosa che mai una reale avrebbe potuto fare
Alcune date coincidevano
L'uomo cane che si chiamava Tommaso Lipari
Approdato a Mazara del Vallo nel mille novecentoquaranta siamo due anni dopo nel mille novecentotrentotto la data di scomparsa di mai
E da quel punto Leonardo Sciascia comincio a pensare fuori dalle sei a sedici siamo nel mille novecentoquaranta grosso modo quando arriva quest'uomo e nel mille novecentoquaranta c'è il fascismo e in una città come Mazara del Vallo voi volete che da polizia fascista non vada subito a vedere chi è questo qua qualche cosa deve esser rimasta in qualche commissariato in qualche caserma
E allora come un cronista come avrebbe fatto uno dei nostri ministri uno di noi
Andiamo al commissariato
Partiamo da lì cominciamo a capire
Al commissariato naturalmente sabato insomma
Via breve la storia Sciascia scrive una lettera
O comunque ne parla adesso numero doveva penso e scrivo proprio la rete al procuratore capo dimezzato Paolo Borsellino
Perché se c'è un uomo che ha un'identità che è morto sotto entità falsa c'è un morto che è morto sotto un'identità falsa e quindi forse la cosa merita lungaggini borsellino s'appassiona il caso ed è anche quell'occasione l'occasione in cui dopo la polemica sui professionisti dell'antimafia e questo voglio dire un post scriptum a quello che diceva Felice Cavallaro i rapporti tra Sciascia e Borsellino
S'riprendono si riattivano
E obiettivamente non vi è alcuna animosità nell'atteggiamento di Borsellino rispetto a Sciascia anzi c'è una grande passione per il caso lo scellino riapre l'indagine
Borsellino va a verificare perché c'è qualche atto di presenza qualche foglio di polizia qualche documento d'identità affermata nel mille novecento prima novecentoquaranta da Tommaso Lipari l'uomo cane dimezzata
Ed era bisogna andare a vedere quest'uomo che era nato a Moncalieri Schenardi Bevacqua Moncalieri e che è andata a Giarratana che era stato un capitano di lungo corso e che un giorno è arrivato a Mazara del Vallo
Qualche documento di prima del mille novecentotrentotto per verificare se fra la grafia del Tommaso di pari del mille novecento prima del trentotto e Tommaso Di Bari dopo dal quaranta ci fosse corrispondenza se la grafia della stesse
Non c'era stato uno scambio di persona
In effetti non c'era stato uno scambio di persona Tommaso Lipari e questo ci ricorda fosse in qualche modo un altro tipo di Sciascia che quello del Teatro della memoria
Tommaso libera un uomo che è un po'aveva perso il suo passato aveva perso anche un parte memore del suo passato come lo smemorato di Collegno
E appunto dopo avere girato il mondo chissà per quale motivo aveva abbandonato la sua famiglia in Piemonte ed era sbarcato in questo lembo estremo della Sicilia
Il caso appunto fu risolto un caso che in qualche modo non risolveva la scomparsa di Majorana ma in quell'occasione
Io che appunto cominciano a fare il giornalista
Mi sono accorto di come gli strumenti basilari fondamentale giornalismo che quello coi dalla verifica della fonte e non fidarsi del primo racconto o di un'impressione dura suggestione
Forse è un metodo per Sciascia che era poi il metodo di aver scontro di verifica che torna e alle scontro del documento storico che torna nel fatto il dove leggi ora sentenze per commentare
Con la libertà e la suggestione perché è evidente che lo scrittore Leonardo Sciascia rimane affascinato dalla suggestione e la possibilità che mai scomparso così
Ma l'intellettuale e questo sì anche il giornalista che c'è
In Sciascia anche se appunto non mi è stato gli impongono io innamorarsi della tesi che sarebbe suggestiva che potrebbe fare un romanzo duettare quattro no la notizia non c'è
O meglio la notizia c'è ma non è quella che volevamo ci fosse che quello che spesso noi giornalisti non facciamo
Perché ci innamoriamo di notizie che non ci sono le perseguiamo Elea rendiamo verosimili fin quando noi stesso estesi ci convinciamo che ci sono rimane avverto il caso mai come rimane aperto caso Della Morte dell'inquisitore
Rimangono aperti questi due libri di Sciascia acqua liscia cioè teneva forse proprio perché erano dei libri aperti dei libri sulle sui quali avrebbe voluto trovare il tassello la soluzione il la la la la la tessera che compone molisani
E cioè rimanere voglio dire per noi che dove giornalisti che ha fatto questo questo incontro per la Fondazione Sciascia per tutti quelli che abbiamo fatto questo mestiere in Sicilia o che lo facciamo sulle cose siciliane
Penso all'insegnamento di qualcuno che ci ha spinto a cercare risposte e a farci molte domande anche quelle che non ci piace ma cerca anche le risposte che non ci piacciono
Sapendo che non vi è articolo servizio vicenda che approdi mai a una verità conclusiva e definitiva perché nemmeno la verità giudiziaria e definitiva e conclusiva perché lascia fuori l'anima la psicologia sentimento da passione non vi è merita definitiva eppure il nostro mestiere e quello di cercare giorno dopo giorno questa verità
Questa vicenda così bene da cantata da Gaetano Savatteri forse pone la premessa per un altro libro da scrivere alla maniera di Sciascia buona maniera di Pirandello perché le due cose si intrecciano
E mi ricordano poi un libro di Sciascia all'ultimo
In cui la vicenda si concentra concludersi
Con la vittoria il con la scoperta della verità
Il dice
Capisce che il colpevole
E capisce che il colpevole vuole ucciderlo
Ma il dice più lesto Perucci
Sembra che la vicenda si sia conclusa
Con la verità e con la vittoria all'americana del più buono del più forte
Del più onesto
Viceversa il dice esce
E chi incontra incontra quel personaggio
Dal quale viene fuori tutta la vicenda del delitto del crimine e chissà di quali altri misteri ancora
E quindi il libro si conclude
Riaprendo tutta la vicenda
Impegnando se qualcuno lo vuol fare a scoprire qual è la verità
Allora abbiamo concluso questa
Intensa giornata anche questa ricca
Di di interventi così tutti quanti appassionanti
Pieni di spunti io spero che proprio questo questo convegno Possa gli si e gli interventi possano essere pubblicati perché Nemer fuori veramente un libro interessante non di cose
Spesso di maniera un po'stupidi né che si dicono in queste circostanze
C'è un una richiesta di intervento di Maria Lombardo se vuole avvicinarsi al microfono
Grazie
Sono molto felice di essere qui e di essere venuta soprattutto liberamente come altri colleghi di Catania non perché relatore ufficiale perché credo che offendersi perché non si è relatore ufficiali e non partecipare ad un'assise in cui si parla di Sciascia di giornalismo significa contraddire quello che l'insegnamento che Sciascia ci ha lasciato
Perché il giornalismo è ricerca della verità e la ricerca non è motivata se non da un da un'etica della verità
Allora io sono qui perché
Mi considero profondamente Jean Jean anche Perrelli le il culto che ho per per la Francia e per il l'illuminismo il razionalismo francese
Ma a parte questo anche qualche ricordo personale che mi apporto in via occasioni che mi hanno portato qui a Racalmuto e di incontri con Leonardo Sciascia la prima volta che sono verità venuta a Racalmuto era alla fine degli anni Settanta
Quando realizzato per la Rai regionale una trasmissione radiofonica puntate
Intitolata Paesi ieri a oggi dove confrontavo un in una trasmissione ideata da me dove confrontavo l'immagine letteraria di alcuni paesi della Sicilia con la realtà presente
E naturalmente sono venuta a Racalmuto sulla scorta delle pagine delle parrocchie di Regalpetra
Durante questa questa visita queste interviste che ho fatto a Racalmuto con Rizzoli fa tariffe Alinari la gente ecco del Paese sono andata anche a trovare a Leonardo Sciascia nella sua casa di Contrada Noce
Luís non mi conosceva sono stata presentata peraltro allora ero anche precaria non era ancora una giornalista della Sicilia già meno collaboravo con la Sicilia
Mi ha chiesto lei dove scrive ho detto scrivo sulla Sicilia
E allora scriva lei che giornalista scriva delle teatro di Racalmuto che è chiuso cadente a pezzi
E io mi sono sentita sollecitata investita quasi di questo compito e sono ritornata suggestivamente e qualche settimana dopo io ho visitato questo teatro di cui ricordo ancora le ragnatele l'amo l'odore di muffa i vetri rotti le poltrone sfondate eccetera
E ho scritto un articolo sulla sulla Sicilia naturalmente consapevole che Leonardo Sciascia aveva scritto un articolo sull'Espresso proprio a proposito delle condizioni pietosa in cui versava il teatro di Racalmuto e credo che questo rete ricordo questo contributo sia doveroso cui portarlo anche perché come sappiamo Sciascia è stato un autore che ha scritto
Testi per il teatro che è stato rappresentato e viene rappresentato in teatro
E sull'importanza che Sciascia attribuiva al teatro incita anche piccole come questa di Racalmuto e tante altre città della Sicilia che hanno avuto dei Teatini
Molto vivaci fino agli anni Sessanta e poi sono stati chiusi sono caduti in degrado e sul ruolo che il teatro povera nella risveglio anche civile della società
Quindi appunto avendo essendo stata diciamo protagonista di questa di questo lavoro giornalistico
Ho rivendicato quando è stata aperto e mi ha augurato il teatro di Racalmuto il diritto morale di essere io a realizzare per il mio giornale il servizio sulla riapertura di questo teatro
E e quindi mi va di ricordare questo episodio qui perché appunto in questa stagione che è cominciata da una decina d'anni circa di riapertura catena di una serie di piccoli teatri
Nelle città siciliane non solo Racalmuto ma anche noto modificate ricordarne alcune insomma e tanti altri
Ecco l'importanza del tema che Changsha attribuiva al teatro in senso civile ecco un'ultima cosa un altro
Ricordo personale che mi di Sciascia che unità di citare quindi ecco per concludere questo mio breve saluto a intervento
E il rapporto che Sciascia anche da scrittore affermato aveva mantenuto con i giovani il il maestro di Regalpetra non disdegnava non rifiutava incontri con gli studenti nelle scuole
E io ne ricordo uno bellissimo che si è svolto a Ragusa in un liceo classico di Ragusa
Che aveva per titolo il mito della Francia nella cultura siciliana atti appena sentito questo titolo è inutile dire che mi sono fiondata questo incontro è stato veramente memorabile era presente anche Gesualdo Bufalino
Io ho realizzato un articolo per il mio giornale ma la cosa che mi è rimasta in mente a distanza di tanti anni e che mira qui di ripetere anche perché si parla di giornalismo perché si parla perché ho voluto dire anche dal rapporto di Sciascia con i giovani è che in quell'occasione Sciascia ha citato Pascal
Dicendo ai ragazzi leggete Pascal perché abbiamo bisogno di dubbi più che di certezze
E questo credo che sia l'etica che dovrebbe anche muovere noi giornalisti di andare al di là della verità ufficiale che non è mai la verità per cercare quella nascosta cercando di avere sempre dei dubbi più che delle certezze grazie
E allora siamo arrivati alla fine del nostro non lungo cammino
C'è una lettera
C'è una lettera che se Franco Nicastro sì dovrebbe leggere
Gli orsi io credo
Allora
Questa lettera ci riporta
Ha un passaggio importante del dell'intervento di Gaetano Savatteri
Si cercano di ha un passaggio importante di dell'intervento di Savatteri spero che si senta finalmente ma il test di questa voce mi addolora per minarne adottato il buon Dio
Dunque
Perché è una lettera che mi viene da Vittorio Nisticò Vittorio Nisticò e ho non ricordo così en passant uno degli storici direttore dell'ora forse quello che più di ogni altro ha dato un timbro un'immagine un volto un taglio a questo giornale
Vittorio Nisticò era stato invitato parlare partecipare a questo convegno non lo ha potuto fare per ragioni di salute molto serie
E però mi ha cercato più volte
Per manifestare la sua vicinanza del suo interesse per il tema che avevamo scelto
Il nome di di Sciascia si lega molto con il giornale L'Ora
Il lo Sciascia giornalista cominciò a scrivere diciamo in modo sistematica anche significativo proprio sul giornale L'Ora a partire dagli anni cinquanta dagli a dal mille novecentocinquantacinque cioè l'anno dopo dell'arrivo di Vittorio Nisticò al giovane allora
E quindi era importante ascoltare la sua testimonianza ci è mancata però ci ci ha promesso che ci farà vedere un suo intervento scritto ma intanto mi ha mandato una lettera io mi assumo la responsabilità di leggere le parti più significative è una lettera mandata a me come presidente dell'ordine dei giornalisti di Sicilia top due al quale lui era iscritto all'appartamento
Lascio l'attacco vado subito al cuore dato il tema del convegno salute permettendo sarei stato assai lieto sarei stato assai lieto e onorato
Di potere fornire il contributo di una testimonianza personale sulla costante presenza di Sciascia
Nella famiglia del giornale da me diretto
Un intenso rapporto di collaborazione che parte addirittura dal cinquantacinque l'anno precedente alla pubblicazione del suo primo capolavoro le parrocchie di Regalpetra che si protrae non con più o meno brevi intervalli
Fino alla vigilia del suo male mortale comunque fino al cruciale ottobre mille novecentosessantotto come lui stesso mi ricorda in una lettera dell'epoca l'ora per anni e qui cito tra virgolette quindi sono espressione di Sciascia
Fino a ora è stato il solo giornale su cui ho scritto conducendo o mi illudo una lotta tutt'altro che comoda e dorata per la libertà il costume civile la chiarezza il diritto mi auguro che il convegno dice a questo punto Nisticò
Trovi lo spazio per illuminare questo angolo particolare dell'impegno giornalistico e civile di Leonardo Sciascia io credo che in questi due giorni è proprio questo abbiamo cercato di fare
Che si trova solitamente comodo ignorare in fondo a mio parere e anche questo un aspetto non del tutto secondario trascurabile
Della sottile perfida operazione con cui una certa intellighenzia culturale e politica del nostro Paese si prova di continuo a ridimensionare l'incombente ruolo di coscienza critica e la grandezza di Sciascia
Il migliore giornalismo siciliano ed è su questo punto che arriva una risposta molto puntuale di Nisticò
Il mio giornalismo siciliano a proprio in Sciascia il suo campione più prestigioso
Ne siamo orgogliosi come peraltro in ragione ci sentiamo dolorosamente fieri
Delle stessa pattuglia eroica di giornalisti siciliani assassinata dalla mafia o da il signore del malaffare e della guerra a cominciare dai miei dai miei tre redattori dell'ora
I primi della serie per passare a quelli di altre testate come Fava e francese o infine la giovane Cutuli trucidate in Afghanistan
Sono i lutti del giornalismo investigativo mestiere raro in Italia io credo che non ci sia che non ci sia conclusione migliore di queste che Vittorio Nisticò sia così affettuosamente affidato
E allora passiamo alla conclusione in programma il premio francese dedicato al giornalista ucciso dalla mafia
Preghiamo Egle Palazzolo di venire qui al tavolo per la consegna del premio che che viene attribuito a Carlo Lucarelli per la bellissima trasmissione blu notte che fa sulle
Allora
Efaira larga Radio tre la sera alle ventidue e trenta in un bel sì io
Chiedo scusa
Volevo dire
Siamo adesso entrati
Nella finestra dedicata al premio francese generano francese un premio che istituito e gestito dall'ordine dei giornalisti per ricordare una figura che ha assunto ormai rileva emblematico nella storia del giornalismo siciliano
Mario francese uno degli otto giornalisti che sono stati uccisi in Sicilia sono ben otto
Lucarelli
Io ho apro diciamo così una piccolissima parentesi foto biografie che la chiudo subito ho conosciuto Mario Francese
Mentre facevamo lo stesso lavoro lui al Giornale di Sicilia io il giorno e l'ora mi capitò di prendere il suo posto al giornalistici queste l'unica annotazione biografica quindi lo facciamo ogni volta anche con grande commozione
E con grande rispetto verso la figura di una persona che come direbbe Sciascia cercando la verità ci ha rimesso anche la vita
Queste sono le pagine migliori quelle che lo stesso mistico ricordava a nella sua lettera del nostro percorso professionale nella nostra dimensione professionale acqua svolgiamo questo mestiere in Sicilia
E quest'anno abbiamo pensato quindi anche il taglio di questo premio e pensato per un giornalismo una volta si chiamava d'inchiesta forse non c'è più oggi lo potremmo chiamare giornalismo di approfondimento
Comunque certamente un giornalismo molto diverso non mi piace citare una espressione di Antonio Di Grado
Che di sovente si esercita in questa Italietta di intrattenitori da baraccone
Quindi
Io credo che anche il fatto che non abbiamo scelto o una trasmissione come quella curata da Lucarelli serve a sottolineare anche questa distanza da questa Italietta che ci viene continuamente presentati e stamattina in albergo stavo facendo occupazione
Avevo la davanti diciamo
Canale cinque con Verissimo e tutta la storia della Lecciso che forse di di cui non ci occupiamo sicuramente in questa sede ci occupiamo di altro
La faccia molto breve perché vogliamo essere anche come dire sobri ed essenziale
Noi abbiamo quest'anno deciso di premiare Lucarelli
Poi
Gli chiediamo anche di dire qualcosa di
Regalarci un commento
Con la moto che la motivazione che adesso vi leggo
Il premio nazionale di giornalismo Mario Francese viene assegnato a Carlo Lucarelli scrittore e conduttore della trasmissione televisiva blu notte in onda su RAI tre
Con il suo programma premiato da un ampio consenso di pubblico Lucarelli ha trattato molti temi di bruciante attualità
Coniugando la forza narrativa del mezzo televisivo con il rigore di un'informazione di elevato contenuto civile
La Commissione ha apprezzato il particolare impegno con il quale il conduttore e i curatori di Blu notte tra cui alcuni giornalisti siciliani
Hanno realizzato la puntata sulla mafia che viene segnalata come un modello di giornalismo di inchiesta che assume forza di memoria e di verità
Dobbiamo dobbiamo dire che in questo premio a Carlo Lucarelli di cui andiamo tutti quanti orgogliosi per le ragioni così sintetizzate nella motivazione si concretizza qui con il con la una fattura ecco della creatività di un nostro artista molto molto apprezzato molto molto siciliano che Emma de che è qui con noi che amico della famiglia francese cerchiamo scegliere Emma ne non potrei né dire nel leggere le tante cose citate perché lui non ha fatto solo la mostra antologica lui è ormai come artista una nostra antologia questo
Vorrei dire artista che ha un suo candore che dagli sette anni
Iniziò mi diceva sette anni l'arte della pittura ha mantenuto sinora che ci sono aperti la strada del successo non soltanto acqua
Ma anche fuori è quindi e qui siamo in Sicilia è questo consegnamo a Carlo Lucarelli
Però spiegare ai
Chiedere al maestro madre dispiegarsi il valore
Il senso artistico io posso rubare un minuto Presidente io vi ringrazio ma sono emozionatissima prima perché mi trovo in un posto questo che ritengo che veramente un posto sacro dal punto di vista culturale
Ringrazio rampe residenti all'ordine dei giornalisti che mi hanno dato questa bellissima opportunità
E poi ancora
Ascoltando interventi del giorno dieci delle persone che hanno atroce mi sono fortemente emozionato perché come tu sai inglese tanto io ero legato a tutti questi personaggi mi considero un sopravvissuto
Sono stato assieme a Costa Chinnici Leonardo Sciascia a Michele Pantaleone me lo sono goduto per trent'anni ho illustrato tutti i suoi articoli le copertine Locatelli io mi permetto di dispute Lucarelli perché facendo una selezione di quello che i mass media ci offrono in televisione
Io tutto se è una delle poche persone che io faccio entrare a casa mia quindi requisiti considero di casa è nel leggere i tuoi libri militari una forte emozione oggi che sono venuto qua i miei familiari amici mi hanno detto Pippo matto udire
E penso di sì che lo vedo che farmi fare fermarlo riportato una borsa piena di libri oggi anglo Galasso chiaramente mi ha fermato
Grazie presidente
Portiere adesso tu devi la illustrarci diciamo questa questa opera che ci bene quando io ho fatto la mostra dedicata al Medioevo a Federico secondo che ha girato tutto il mondo come messaggio di tolleranza è stata all'Hofburg a Vienna non so dovuto siamo ecco fatto una ricerca storica archeologiche scientifica
Sulla maiolica dal nono secolo al tredicesimo secolo nel Regno di Sicilia queste è un Amparo riceve perle pollo riportata e nella forma nella misura questa è un'ancora normanna del dodicesimo secolo
Che io lo decorata penso
Che sia degni divani la calzatura
è una fra normanna Medioevale grazie signora
Io vorrei che
Ci sarà tempo per parlare vorrei chiamare Giulio francese volle pregare Giulio Francese che il figlio di Mario deve anche lui collega di consegnare loro il premio a Lucarelli
E poi io vorrei tranquillizzare l'ho visto un po'preoccupato lontano consegnamo quinto lo speriamo
Senta in corso permetterà ancora derubare un secondo volevo dire che con Mario Francese la famiglia francese c'è un'amicizia da sempre
Pensate che Mario
A ha scritto il testo della mia primo seconda mostrai il personale che ho fatto
Ecco il legame oltretutto è ancora perché sono fortemente emozionato presidente sono felice di questo perché ho amo la famiglia francese siamo riusciti grazie
Da una vita
Alla consegna del premio estivo sesso
USA serial sa soltanto sui giornali vicino al profilo
Esca come diceva Sciascia riesca col suo buonsenso a capire e a capire quali sono le cose importanti quelle meno
E per i Farmer cose che ho sentito prima per esempio capire magari che non è con il processo del secolo in Italia ma ce ne sono di altre molto più importanti molto più interessanti e che le gemelle Lecciso si sono una cosa interessante ma magari ci interessano meno di quello che ci succede attorno
Per cui io vi ringrazio sono emozionatissimo perché ricevere un premio intitolato Mario Francese e ricevano nella città di Sciascia mi sembra una cosa meravigliosa un sogno d'uso ma non credevo di di cui non credo di far parte per cui vi ringrazio tutti
Bene abbiamo finito questa bellissima no giornata ancora chiedo scusa allora decorato di Franco da non è finita perché c'è ancora una piccola parente già
Abbiamo
Abbiamo tre giovani che vincono
Tre borse di studio dobbiamo dire loro la loro entità io non la ricordo in questo momento
Però questi del ragazzi hanno fatto parte di un un nucleo di tesi che si è piaciuto leggere tutte devo dire Franco
Mi può essere testimone tutti abbastanza valide interessanti
Quando c'è una selezione sempre duro scegliere ma lo si deve fare noi abbiamo scelto tra pesci sedi Galasso e poi due e le tesi vinte si sono state assegnate cioè i premi sono stati assegnati a Gesualdo nasca
A Roberto Valguarnera a Giovanna cuce
Io vorrei cominciare con la donna di donne ce ne siamo stati da sempre Putin anche qui ma siano state fedelissime vorrei previste cominciare col premiare Giovanna cuce
Con la tesi la preghiera del mattino la free press che vorrei
E Giovanna uscire messinese la motivazione Cuesta ma dove Giovanna ecco tutti allora Giovanna diciamo testi veloce condotta con positività
è sfuggito e spregiudicatezza con vivacità d'informazione sul fenomeno della free press sulla convivenza e risultati della stampa gratuita a fianco della stampa appagamento
La cuce parte da Messina ma procede su più ampia scala fra testate giornalistiche bilanci d'impresa è una tesi giovane che sottolinea la speranza di incontro fra il buon lettore il buon giornalista
Niente allora
Roberto Valguarnera
Roberto Valguarnera ha scritto una tesi che ovviamente ci ha coinvolto in misura particolare una donna in prima linea Maria Grazia Cutuli reporter di guerra
Roberto
Roberto ha fatto senza enfasi con occhio attento lo spaccato di una guerra di un momento storico che rimane oggi
Amaramente infinito
Nella sua tesi si rivede integra Maria Grazia Cutuli nella sua umanità di donna e nella sua viva coscienza di giornalista
è una tesi di impegno che ripropone con obiettività grammi individuali e collettivi e invita alla memoria
Ritorniamo al nostro tema preso in pieno e sviluppato assai bene da Gesualdo nasca con la tesi il giornalismo di Sciascia sui due quotidiani siciliani l'ora è il Giornale di Sicilia
Ecco
Gesualdo nasca è già un collega numeriamo deve in breve sintetizziamo così illa la l'accuratezza della sua tesi il potere la forza e l'importanza dell'informazione le fatali devianze di opinioni le l'altra Barry
Per salita dei linguaggi Gesualdo nasca ha saputo più volte con il gusto della ricostruzione del fatto
è ritorniamo proprio i nostri temi ritrasmettere pagine di cronaca già divenuta storia e dei suoi protagonisti
Abbiamo
No non è non è proprio finita perché proprio sulle tesi di laurea sulla ragione che in qualche modo sostengono questa scelta dell'ordine di di premiare delle tesi di laurea io vorrei che dicesse qualcosa anche il collega trionfi Dora che impegnato in questa felice esperienza molto positiva che si sta sviluppando tra l'ordine dei giornalisti la professione
Che noi svolgiamo e l'università
Tra l'altro lui anche un docente del facoltà di scienza della decenza la formazione del corso di laurea in scienza della comunicazione dall'ultima comunicazione di servizio scusami
Vorrà che vorrei dare la Fondazione Sciascia cortesemente allestito un buffet e siete tutti invitati grazie ancora
Io richiede in un senso senso scusa vedendomi tutti in piedi pronti ad andare e pronti a uscire da qui ma sento il bisogno di dire due cose una rivolta
A questi bravi studenti di giornalismo è una rivolta invece direttamente a Lucarelli
Scusate mi io mi sono addormentato con la finestra da terrazza aperta la mia voce stamattina
Ne risente abbastanza
Primo vorrei sottolineare
Come questi studenti che sono i primi laureati in giornalismo che
Escono sulla scena nazionale la scuola di giornalismo dell'Università di Palermo è una delle poche in Italia riconosciuta dall'ordine professionale ci è costata molta fatica io in particolare a tutti e tre ma in particolare a uno studente Miho che mi è molto caro cioè Roberto Valguarnera per la sua tesi voglio fare anche direttamente da qui i miei personali complimenti
Lucarelli
Lucarelli io premetto premetto a quello che dirò dopo riguardo alla tua felicissima
Trasmissione televisiva
Ed è doveroso che lo dica che sono un tuo ammiratore da sempre anche da prima della televisione io di te ho letto tutto e non solo con molto piacere ma anche se posso usare questa parola con molto gusto
Con molto gusto così come seguo le
Lettura ottime trasmissioni televisive
Io quello che vorrei vedere dire qui dopo aver fatto questa premessa perché credo che sia una cosa che aiuti anche te
Sono due osservazioni al tuo programma sulla mafia in Sicilia
Eccellente costruito benissimo ben fondato ben argomentato ben veritiero
Ma per due volte mi hai fatto fare un soprassalto sulla poltrona
E adesso che le illustro tutti due e bada non è una critica credo che interessi anche testi sapere come è andata veramente in quei due casi che tu e citati tanti ma io parlo di
Sacco edilizio di Palermo e nascita della commissione antimafia
Perché sono saltato sulla sedia
Perché di quell'episodio che tu hai citato
Io è stato uno dei miei primi Sinisi servizi di cronaca di giovane cronista appena entrato allora e sfociò in una campagna che dura un paio di settimane con successo
Il secondo riguarda ho detto alla nascita la come se antimafia e lì mi sento più investito perché riguarda proprio il ruolo di un giornale di cui sono stato anche dopo mistico direttore
Sacco edilizio di padre
Due esempi
Di là delli ella di lino Florio fatti da te
Ha comunque darli in un unico contesto
Non illustra la realtà sono separati badiamo da sedici a diciassette anni Ciancimino ad agire in galera quando l'incendio il villino Florio certamente doloso avvenne
Ma il del iella fatta saltare in aria con la dinamite
L'inverosimiglianza spesse perché avrebbe svegliato tutta Palermo in realtà e questo è un episodio interessante della storia di Palermo da ricordare è stata demolita di notte due notti un sabato e una domenica con le fotoelettriche
Con i camion che portavano via via li sfabbricidi fuori
Perché il venerdì a mezzanotte era scaduto il vincolo cinquantennale della Sovrintendenza e bisognava buttarla giù prima che il lunedì la Sovrintendenza lo lo rimettesse la quella licenza dal principe Lanza di Scalea che dal proprietario di pro tempore di quel palazzo fu pagata venti milioni dell'epoca comprata la licenza venti milioni dell'epoca Ciancimino
Allora assessore ai lavori pubblici sai la valigetta con le banconote sino a marzo fra l'altro una valigetta di coccodrillo che gli era stata regalata e quello si porta oppure la valigetta e il principe era molto seccato di questa in delicatezza
Allora
La passiamo
Passiamo passiamo alla
La campagna di allora che cosa provocò che i dieci piani di grattacielo che il principe di Scalea complice Ciancimino voleva costruire lì non si poterono costruire ed è ancora adesso ahimè brutto da vedere ma un parcheggio sempre meglio parcheggio utile
C'è un palazzo i visti i piani al posto di uno dei gioielli del liberti palermitana
Commissione antimafia
Dalla sua trasmissione si vince è stato detto così
Che nasce dalla strage di Ciaculli
Non è esatto
La Commissione antimafia nasce per un'altra esplosione magari più piccola
E di qualche anno precedente l'attentato di Luciano Liggio alla tipografia dell'ora
Quando
Nel tentativo di far saltare tipografie hanno fatto solo un buco sopra il tetto con la rotativa piena di calcinacci ma l'indomani funzionava la stesse
Ma al Presidente della Repubblica che in quel momento era Giuseppe Saragat dichiarò Pippo nove colonne virgolette
Ci voleva l'attentato allora per capire che la mafia c'è perché gli altri giornali quella parola ancora non l'avevano mai stanco né a Palermo in altre parti della Sicilia
L'indomani
Sandro Pertini alla Camera Ferruccio Parri al Senato
Sono stati i primi firmatari
Di un disegno di legge per la costituzione della Commissione parlamentare antimafia
Che passò per pochi voti perché l'intera democrazia cristiana si oppose a questa legge che fu definita inutile incostituzionale e offensiva per la Sicilia
E infatti fu immediatamente questa nuova struttura appena varata fu insabbiata
La strage di Ciaculli qui dicitur la fa riemergere da dove era stata insabbiata o u quattro carabinieri morti tre poliziotti degli artificieri dell'esercito
è tre comincia e c'è ancora
Vorrei rivendicare questo merito se merito è ricevere una bomba d'osso questo merito come titolo di nascita del giornale in cui ho lavorato per quaranta anni e che alla fine ma anche buon molto modestamente diretto comunque ti ringrazio perché credo divieti qualcosa di utile anche per altre trasmissioni perché è andata così e non come era apparso quella sera in televisione
Va bene era
Fortuna questa precisazione io vi ringrazio per la partecipazione di corredare appuntamento a Palermo venerdì tre dicembre al palazzo di giustizia si inaugura finalmente la sala stampa e naturalmente e intestata alla memoria di Mario Francese e Mauro De Mauro grazie ancora