14 GIU 2002

Guerra del Kosovo: Conferenza di presentazione del libro di Carlo Scognamiglio (con Cossiga, Arpino e Tremonti)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 7 min

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

La guerra del Kosovo narrata da uno dei principali protagonisti, l'allora ministro della difesa Carlo Scognamiglio, che in un libro dagli aspetti prettamente politico militari ne racconta fatti e retroscena inediti Roma, 13 giugno 2002 - "E' un libro molto anglosassone, molto asciutto", ha esordito Lucia Annunziata, moderatrice della conferenza di presentazione del libro "La guerra del Kosovo" di Carlo Scognamiglio.

" Un libro che ci dà una descrizione della guerra" - ha aggiunto la giornalista - "e di quei fatti tragici da un punto vista sia militare sia degli aspetti riguardanti gli
interventi umanitari" Cossiga e le trame occulte "Tutto iniziò con una colazione riservata", racconta Francesco Cossiga, uno degli invitati alla presentazione e indicato da più parti come il tessitore di quella tela che portò alla creazione del governo D'Alema con cui l'Italia votò a favore dell'intervento della Nato nella guerra del Kosovo contro la Serbia di Milosevic.

L'ex presidente della Repubblica ricorda gli episodi chiave, la caduta del governo Prodi, il tentativo, vano, di creare un governo di unità nazionale anche con Berlusconi, e infine il suo appoggio a un esecutivo presieduto dall'ex segretario dei DS.

Ma alla fine aggiunge: "La guerra nel Kosovo è stata la più grande violazione del diritto internazionale mai perpetrata che ha cancellato in un colpo solo due principi fondamentali: la sovranità nazionale e la non ingerenza" Un "presunto" governo di guerra Nel suo intervento, il ministro dell'economia Giulio Tremonti, invitato in qualità di amico di Scognamiglio e di esperto di questioni militari, pur condividendo l'esposizione degli aspetti militari del libro, punta il dito contro l'operazione messa in atto a livello politico.

"Uno dovrebbe spiegarmi" - ha detto il ministro - "perché un governo che nasce con un disegno così alto e nobile, quando la ragion d'essere viene meno decide invece di rimanere" La fiducia degli alleati E' ancora Lucia Annunziata a sollevare la questione del perché proprio Cossiga abbia dovuto svolgere il duplice ruolo di tessitore interno alla politica italiana e mediatore con gli alleati Usa e inglesi che chiedevano la nostra partecipazione all'operazione.

E la risposta la dà Scognamiglio stesso: "Gli alleati non hanno dimenticato il ruolo avuto da Cossiga e dall'allora primo ministro tedesco Smith nel permettere il posizionamento sul nostro suolo dei missili Cruise e Pershing".Inoltre, da quel momento in poi, come ha ancora ricordato lo stesso Cossiga, l'Italia è stata invitata a far parte del ristretto direttorio dei 5 all'interno della Nato.

Fine del pregiudizio verso l'aeronautica italiana "Anche grazie alla guerra del Kosovo" - ha affermato il generale Arpino, terzo invitato alla presentazione, ed ex capo di stato maggiore all'epoca del governo D'Alema - "l'aeronautica ha riavuto quella credibilità che da Ustica in poi aveva decisamente perso agli occhi dell'opinione pubblica e dei politici".

Un libro che nasce dall'esperienza diretta "Ho riportato esclusivamente ciò che ho visto" - ha detto Carlo Scognamiglio "cose che ho vissuto realmente.

E posso dire che la guerra del Kosovo per l'Italia è stata un vero successo".

Scognamiglio, che si dimise subito dopo l'operazione militare, si è anche detto convinto che il governo D'Alema sbagliò a restare.

Aggiungendo che: "il vero vincitore della guerra, a mio avviso, è stato il generale Wesley Clark".

leggi tutto

riduci