18 GIU 2002

FNSI: Presentazione libro "Il cavallo morente, storia della Rai" di Franco Chiarenza

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 39 min

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Tavola rotonda alla sala della Federazione Nazionale della Stampa sul ruolo del servizio pubblico e sulle vicende attuali della RaiRoma, 18 giugno 2002 - "E' un libro nato quasi per caso.

Io sono un dilettante.

Sono un politico, non uno storico.

Nel '78 militavo nel pli, e lo scrissi dopo l'esperienza al fianco dell'amministratore delegato Rai Granzotto che alla fine di quegli anni tentò di svincolare, invano, la TV pubblica dalla politica".

Così si è espresso Franco Chiarenza, presentando il suo libro oggetto della discussione che si è tenuta ieri alla sala della Federazione nazionale della
stampa.Un libro, come ricorda lo storico Luciano Zani, che parla della storia della Rai da un punto di vista politico istituzionale.Una Rai impreparata al "nuovo"?Fra gli interventi, Roberto Natale dell'Usigrai è probabilmente il rappresentante dell'azienda che più direttamente ha focalizzato l'attuale situazione.

"Non abbiamo ancora" - ha affermato Natale - "la Rai per gli anni del bipolarismo, se si dà per scontato che ad ogni cambio di gestione politica sono corrisposti una nuova dirigenza e un nuovo indirizzo".Un bipolarismo politico che lo stesso Chiarenza afferma esistere a tutti gli effetti ma a tutt'oggi "privo del relativo spoil system di stampo americano che dovrebbe seguirne"Che tipo di servizio pubblicoPaolo Seventi Longhi, segretario della FNSI, ha riaffermato con forza il ruolo decisivo che deve avere il servizio pubblico in una società civile.

Iader Iacobelli, però, anziano esponente del giornalismo Rai, ha posto con altrettanta decisione la questione relativa a che tipo di servizio pubblico se è vero che: "I problemi sono strutturali, legati al condizionamento politico e finanziario, che sono cresciute le entrate pubblicitarie e diminuite quelle da canone" per cui "chi paga di più conta di più, e la pubblicità e la logica dell'audience decidono i palinsesti".Il sacrificio dell'audienceIn quest'ottica, è ancora Chiarenza che ha sottolineato come per lui la soluzione sia nella privatizzazione che, in linea con ciò che è avvenuto negli altri paesi europei come Inghilterra, Germania e Belgio, "ha portato maggiore qualità ma ha sacrificato l'audience sotto la percentuale costante del 40%".L'autore ha inoltre affermato che: "solo in questo modo chi entra nel servizio pubblico come giornalista deve sapere di dover seguire delle regole certe e inflessibili, in grado di testarne e consalidarne una professionalità di altissimo livello".Ma la componente laica...?"Che non ci sia mai stato spazio adeguato per i laici in Rai è un dato di fatto" - ha detto Francesco De Domenico, amministratore delegato di Raisat - "la triade Dc, Pci, Psi, non lasciava molto spazio ad iniziative slegate da condizionamenti politici".

Aggiungendo che: "oggi la situazione non è migliore, è solo che chi cerca di svincolarsi dalla lottizzazione si appella alla privatizzazione che, alla luce dei fatti, sarebbe il minore dei mali possibili".

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  • Mario Morcellini - direttore dipartimento sociologia e comunicazione 'La sapienza'

    <br><strong>Indice degli interventi</strong>
    0:00 Durata: 11 min 53 sec
  • Paolo Serventi Longhi segretario FNSI

    0:11 Durata: 10 min 26 sec
  • Francesco De Domenico amministratore delegato Raisat

    0:22 Durata: 8 min 7 sec
  • Paolo De Nardis preside facoltà di sociologia 'La sapienza'

    0:31 Durata: 11 min 13 sec
  • Iader Iacobelli coordinatore consulta qualità Rai

    0:43 Durata: 9 min 20 sec
  • Roberto Natale segretario usigrai

    0:53 Durata: 15 min 23 sec
  • Luciano Zani ordinario di storia contemporanea 'La sapienza'

    1:09 Durata: 11 min 42 sec
  • Franco Chiarenza autore

    1:27 Durata: 19 min 4 sec
  • Paolo Serventi Longhi chiusura

    1:46 Durata: 2 min 16 sec