23 GIU 2002

Lega Nord: Intervento di Umberto Bossi a Pontida

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 43 min
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  • "Sarà un anno di battaglia popolare per la devolution"

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    0:00 Durata: 4 min 41 sec
  • Audiovideo completo dell'intervento di Bossi

    <strong>Il leader leghista proclama "anno di battaglia popolare per la devoluzione" e ribadisce l'impegno della Lega a difesa intransigente della famiglia e della religione.</strong><p>Pontida (Bergamo), 23 giugno 2002 -&nbsp; Nel giorno della 19esima manifestazione della Lega Nord a Pontida, Umberto Bossi rivendica i risultati finora ottenuti dall'impegno della lega all'interno&nbsp;del governo della casa delle libertà e - soprattutto - mette in calendario i prossimi obiettivi del movimento.<p>Sarà un anno di battaglie popolari<p>Umberto Bossi davanti al popolo di Pontida annuncia che la Lega, "vera forza di cambiamento" dopo aver sconfitto la "controrivoluzione centralista" si sta preparando a partire dall'autunno a chiudere la partita storica del federalismo e della libertà dei popoli ed invita la gente leghista a tenersi pronta: "Si sta preparando la macchina che ci porterà da ottobre in poi&nbsp;a dilagare nelle piazze". <p>Il leader leghista promette, dunque, "un anno di battaglie popolari a sostegno della devoluzione, della Corte Costituzionale regionalizzata e territorializzata, a sostegno dei 'tre parlamenti', cioè&nbsp;il coordinamento delle regioni del Nord, del Centro e del Sud, già previsto dalla Costituzione".<p>Un messaggio alla Cdl<p>Per Bossi, si illude chi vuole ridurre la Lega a "un feudo di palazzo". "Noi - sottolinea - non siamo un fattore temporaneo", bensì una "forza della natura" che ha già "condizionato vent'anni di storia politica del paese".<p><strong>Sull'art.18: un po' con Maroni, un po' con i leghisti operai</strong><p>"La lega non vuole affamare nessuno" - ha detto - "ma certo la sinistra l'ha persa la battaglia sull'art.18". E poi ancora: "Berlusconi non è la Thatcher, non è mai venuto per aprire i forzieri di stato e regalarli alle grandi famiglie italiane del capitalismo". "I nostri giovani" - ha aggiunto" - "devono poter programmare la loro vita; è chiaro che questi contratti a tempo determinato non potranno durare sempre". "Maroni" - ha continuato - "sta facendo un buon lavoro, soprattutto per le microimprese del nord, affinche fra un po' da micro diventino almeno piccole-imprese".<p><strong>Atei, giacobini e pornografi</strong><p>"C'era, anzi c'è, un disegno ben preciso" - ha detto parlando della legge sulla fecondazione assistita appena approvata dal parlamento "messo in atto dai giacobini d'europa, gnostici, nazisti, comunisti, atei, puntava a scardinare la famiglia. Noi l'abbiamo fermato. Con questa legge non si permette a queste coppie aperte, ai gay, ai single di snaturare il concetto di famiglia naturale".<p>"Se questi qui credono di venire a casa mia" - ha detto ancora parlando della pornografia "colle brache calate si sbagliano. Non si può tollerare questo schifo, la pedofilia dilagante. La Cgil stessa" - ha continuato - "non presentando mai, come stiamo facendo noi adesso, una legge per permettere gli asili nido nelle fabbriche, lo ha fatto perché aveva lo stesso disegno contro la famiglia".<p><strong>Prostitute e immigrati, a casa loro</strong><p>"L'altro giorno" - ha afermato parlando del disegno di legge sulla prostituzione - "ho parlato al presidente Berlusconi, sollecitandolo a prenderlo in considerazione subito. Mi ha assicurato che lo farà. I bambini non possono più vedere questo spettacolo per le strade di Milano. Le prostitute devono starsene nelle case adibite a questo".<p>"Il progetto del FMI e della grande Industria è fallito" - ha detto poi riguardo alla recente introduzione della legge Bossi-Fini sull'immigrazione. "L'unica globalizzazione realizzabile è quella dell'internazionalizzazione delle imprese" mentre "lo sfruttamento di questi poveracci non può andare avanti". <p>"Sul blocco dell'immigrazione è puntato il destino della lotta politica futura" ribadisce Bossi per il quale "l'occidente non può votare a sinistra, lo si è visto, ergo con l'immigrazione la sinistra non vuol far altro che snaturare la nostra identità, cambiare tutto pur di ottenere voti".<p><strong>La devolution per tutte le istituzioni</strong><p>In conclusione torna sulla battaglia che la Lega ritiene cruciale: la devolution. <p>Bossi anzitutto rivendica il successo dell'intesa interistituzionale per l'attuazione della riforma dell'articolo V della Costituzione, con il quale - sottolinea - "le competenze concorrenti delle regioni con lo stato sono diventate competenze esclusive di queste ultime. La scuola, la sanità e la polizia locale devono diventare prerogative esclusive delle regioni". <p>"La sinistra" - ha spiegato - "vorrebbe il federalismo dei comuni, perché ha paura dell'accentramento del potere alle regioni, ma sbaglia".<p>Quanto alla Lega, il futuro è già segnato: "O federalismo, o morte!"
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