27 GIU 2002

Ulivo: Maratona al Pantheon contro la legge sul conflitto d'interessi

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I leader del centro sinistra promettono battaglia 'dura' contro la legge sul conflitto di interessi presentata dal Polo e ora in discussione al SenatoRoma, 27 giugno 2002 - "E pensare che nel '75, quando sono entrato in parlamento" - ha detto Mario Segni - "facemmo la battaglia contro il monopolio rai e avevamo contro la Dc, di cui facevo parte, e i comunisti.

Oggi" - ha proseguito l'esponente del Gruppo Misto - "siamo nella stessa condizione di allora, solo che a posto dei partiti c'è una persona sola".Sono scesi tutti in campo i leader politici dell'Ulivo, dando vita ad una manifestazione
oratoria a piazza della Rotonda di Roma che ha visto al centro della discussione la legge sul conflitto di interessi che in questi giorni è al vaglio del senato.Privatizzazione e riallineamentoSegni, parlando del futuro del servizio pubblico radiotelevisivo si è detto d'accordo su una possibile privatizzazione della rai, "che provveda a mantenere una o due reti".

"Privatizzazione" - ha chiarito il senatore dell'Ulivo Bordon - "che presupponga però un riallineamento delle reti private di Mediaset che altrimenti avrebbero campo libero nel settore commerciale".Zaccaria si, ma gli errori non vanno viaGianfranco Pagliarulo, direttore della rivista 'Rinascita', ha detto che questo decreto sembra rispettare in apparenza il principio che la legge è uguale per tutti.

"Però" - ha affermato - "se si legge bene in un capitoletto a parte, c'è un nucleo ristrettissimo per i quali invece l'incompatibilità della sua carica pubblica con interessi privati non sussiste, e sono coloro, pochissimi, i cui rapporti con quell'impresa - si dice - pur essendone stretto proprietario, siano rapporti slegati dal lavoro di quell'impresa, e guarda caso la cosa coincide perfettamente con la figura di Silvio Berlusconi"."Certo" - ha affermato Grazia Francescato dei Verdi - "noi le responsabilità ce le abbiamo, e una in particolare; nella scorsa legislatura non abbiamo risolto il problema del conflitto; e per un motivo solo: abbiamo sbagliato, ma questo adesso non significa autoflagellarci"."Che Zaccaria fosse del centro sinistra non dobbiamo farne mistero a sinistra" - ha spiegato Ugo Intini dello SDI - "ma un conto era avere una rai con un presidente di centro-sinistra e di fronte Mediaset che controbilanciava, dall'altro oggi avere un monopolio del cento per cento nelle mani di una sola persona".L'anomalia italiana e la legge americana"Noi del centro-sinistra" - ha spiegato Piero Fassino, segretario dei DS - "abbiamo presentato una proposta in linea con l'ideologia liberale della più grande democrazia del mondo, gli Stati Uniti, che il Polo dice di prendere molte volte come modello.

Ebbene" - ha continuato - "questa proposta prevedeva una commissione indipendente, con il compito di intervenire di volta in volta per risolvere i conflitti di interessi.

Ma questa soluzione è stata rifiutata".Referendum, ultima spiaggiaFrancesco Rutelli, leader della Margherita, dal canto suo ha sottolineato come in quest'anno di governo del centro destra l'unica linea di condotta adottata in tutte le circostanze sia stata quella "dell'arroganza ad oltranza.

Non ultima nella questione del servizio pubblico, dove ormai, nei tg, intervengono solo esponenti della maggioranza".Il centro-sinistra si è infine detto unito in questa battaglia definita di civiltà e deciso ad andare fino in fondo.

"Se dovesse passare infatti la legge al senato" - ha spiegato Fassino - "non avremmo altro strumento a cui ricorrere che quello del referendum abrogativo, con la partecipazione di tutti i cittadini che non tollerano più una situazione unica al mondo come quella di un presidente del consiglio che controlla tutta l'informazione radio televisiva del paese".

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