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Bossi tira le somme del lavoro svolto, ad un anno dall'avvento del governo Berlusconi.
Alla soddisfazione per la legge sull'immigrazione si aggiunge la promessa di altre riforme, che partano dalla famiglia e si fondino sull'Europa dei popoliMilano, 29 giugno 2002 - E' convito che la sua legge sull'immigrazione ha rappresentato la salvezza della famiglia tradizionale e dei valori su cui si basava 'un certo tipo di Europa'.
Umberto Bossi lo dice alla manifestazione della Lega Nord, svoltasi oggi a Milano alla Cassina Anna, e sottolinea come siano suoi innanzitutto i meriti per quel testo: "L'ho … redatto la prima settimana di agosto dello scorso anno.
Poi certo, è passata attraverso variazioni, compromessi, ma ho tenuto duro perché sull'immigrazione era puntata la scelta del sistema".Il progetto del Grande Capitale"Dopo l'89" - sostiene Bossi - "la globalizzazione aveva deciso di mettere le mani su altri mercati, quelli dell'est e la via era minorizzare il costo del lavoro da noi, bloccare l'evoluzione dei salari e quindi senza fare altri investimenti aumentava il surplus produttivo.
In questo modo" - ha chiarito poi - "lo avrebbero usato per invadere i paesi ex comunisti.
Io ritenni subito che avrebbe trovato difficoltà questo progetto: così le imprese di quei paesi falllivano tranne quelle che si agganciavano a un grosso distributore, inoltre poi si prendevano gli immigrati e li si portava a lavorare a poco prezzo.
Io però dicevo" - ha concluso il 'senatur': "ma come fa l'Europa ad accettare di cancellare così le sue radici...".Noi lo abbiamo impeditoBossi è convinto anche che dietro questo progetto ci fosse la complicità della sinistra europea che, a sua detta, "voleva la fine degli stati nazione per il super stato d'Europa".
Oltre a volere "la fine della famiglia tradizionale e della nostra stessa identità".
La sinistra infatti, sostiene Bossi "puntava a rimettere in piedi il meccanismo comunista attraverso anche l'immigrazione, con frontiere colabrodo, immigrati senza controllo, e un parlamento europeo che divenne intoccabile"."Con questa legge noi lo abbiamo impedito, abbiamo messo i paletti.
Eh certo, il problema era il destino della nostra gente: se per un posto di lavoro" - ha spiegato Bossi -"ci sono due tre lavoratori passi, ma se ce ne sono dieci che si offrono in nero è chiaro che i diritti di tutti gli altri lavoratori scompaiono, e tutti i contratti diventano a tempo determinato.
Bene che fosse andata i nostri giovani non avrebbero più avuto la possibilità di pianificare il futuro e in dieci anni la nostra società sarebbe stata in ginocchio".Pensioni, beni pubblici e magistratura"Sulle pensioni pure ci siamo opposti" - ha detto il leader della Lega "visto che i soldi continuavano a venire solo dai lavoratori.
Bisognava fare due pilastri, anche con i soldi provenienti dal capitale.
Illudersi che mandando a lavorare la gente fino a 100 anni avesse risolto il problema era illusorio".Bossi poi ha parlato della svendita dei beni pubblici, che secondo lui sono finiti nelle mani delle "solite, grandi famiglie del capitale italiano grazie alla sinistra.
Noi volevamo l'azionariato diffuso" - ha affermato - "il grande capitale invece ha proposto un nuovo patto sociale alla sinistra: io ti faccio governare, tu mi garantisci pace sociale e mi svendi i beni.
E così è stato".Per fare questo però, ha proseguito Bossi, c'era bisogno della magistratura, "infatti dietro le loro battaglie di giustizia c'erano in realtà battaglie per l'economia.
E' chiaro" - ha sottolineato Bossi - "che i grandi amici della sinistra nel '90 chiesero di fare le riforme per dare i beni ai privati e cioè alle grandi famiglie del capitalismo".L'impero romano cadde perché corrotto dalla prostituzioneCitando Tacito, appreso durante il suo esame di maturità, Bossi ha detto che l'impero romano conobbe la sua fine per mano dei germani perché corrotto dalla prostituzione e non faceva più figli.
"La lega sta presentando il disegno di legge sulla prostituzione, ora lo vedrà Fini" - ha detto Bossi - "il problema adesso è che tipo di strutture creare per toglierla dalle strade perche se fai le cooperative e le metti nei condomini con le famiglie normali, poveri questori, se fai gli eros center si salvi chi può, dicono che c'è rischio sfruttamento, ma insomma...
vedremo".In questo senso si inquadrano anche la lotta contro la pornografia e la pedofilia, ricordate dal 'senatur', la difesa dei valori tradizionali cristiani, anche se lui si è definito un laico, e del nuovo assetto che dovrebbe avere l'Europa: "noi proponiamo l'europa dei popoli dove il potere continua a venire dai cittadini, va nei parlamenti nazionali, da lì questi cedono con la devolution poteri verso un'Europa che non sia super stato e da lì ancora si distribuiscano tanti poteri verso il popolo per radicarsi fortemente nel federalismo".O il bianco o il neroBossi passa poi a parlare di quello che dalla sua linea politica viene considerato il perno di tutto: la famiglia, e riprende a parlare dei germani: "oggi, come allora, i germani fanno i figli, hanno una religione forte che li unisce".
E a proposito di religione Bossi ripropone il concetto di verità: "La verità deve essere così, quello in cui noi crediamo, bisogna giudicare, come le religioni che dicono bianco e nero, io mi sono sempre attenuto alla chiarezza di idee, evidentemente la cosa fa paura in un momento in cui tutto è grigio e confuso".
E alla fine aggiunge:"noi non vogliamo il grigiore, la lega sceglie o il bianco o il nero".
Alla soddisfazione per la legge sull'immigrazione si aggiunge la promessa di altre riforme, che partano dalla famiglia e si fondino sull'Europa dei popoliMilano, 29 giugno 2002 - E' convito che la sua legge sull'immigrazione ha rappresentato la salvezza della famiglia tradizionale e dei valori su cui si basava 'un certo tipo di Europa'.
Umberto Bossi lo dice alla manifestazione della Lega Nord, svoltasi oggi a Milano alla Cassina Anna, e sottolinea come siano suoi innanzitutto i meriti per quel testo: "L'ho … redatto la prima settimana di agosto dello scorso anno.
Poi certo, è passata attraverso variazioni, compromessi, ma ho tenuto duro perché sull'immigrazione era puntata la scelta del sistema".Il progetto del Grande Capitale"Dopo l'89" - sostiene Bossi - "la globalizzazione aveva deciso di mettere le mani su altri mercati, quelli dell'est e la via era minorizzare il costo del lavoro da noi, bloccare l'evoluzione dei salari e quindi senza fare altri investimenti aumentava il surplus produttivo.
In questo modo" - ha chiarito poi - "lo avrebbero usato per invadere i paesi ex comunisti.
Io ritenni subito che avrebbe trovato difficoltà questo progetto: così le imprese di quei paesi falllivano tranne quelle che si agganciavano a un grosso distributore, inoltre poi si prendevano gli immigrati e li si portava a lavorare a poco prezzo.
Io però dicevo" - ha concluso il 'senatur': "ma come fa l'Europa ad accettare di cancellare così le sue radici...".Noi lo abbiamo impeditoBossi è convinto anche che dietro questo progetto ci fosse la complicità della sinistra europea che, a sua detta, "voleva la fine degli stati nazione per il super stato d'Europa".
Oltre a volere "la fine della famiglia tradizionale e della nostra stessa identità".
La sinistra infatti, sostiene Bossi "puntava a rimettere in piedi il meccanismo comunista attraverso anche l'immigrazione, con frontiere colabrodo, immigrati senza controllo, e un parlamento europeo che divenne intoccabile"."Con questa legge noi lo abbiamo impedito, abbiamo messo i paletti.
Eh certo, il problema era il destino della nostra gente: se per un posto di lavoro" - ha spiegato Bossi -"ci sono due tre lavoratori passi, ma se ce ne sono dieci che si offrono in nero è chiaro che i diritti di tutti gli altri lavoratori scompaiono, e tutti i contratti diventano a tempo determinato.
Bene che fosse andata i nostri giovani non avrebbero più avuto la possibilità di pianificare il futuro e in dieci anni la nostra società sarebbe stata in ginocchio".Pensioni, beni pubblici e magistratura"Sulle pensioni pure ci siamo opposti" - ha detto il leader della Lega "visto che i soldi continuavano a venire solo dai lavoratori.
Bisognava fare due pilastri, anche con i soldi provenienti dal capitale.
Illudersi che mandando a lavorare la gente fino a 100 anni avesse risolto il problema era illusorio".Bossi poi ha parlato della svendita dei beni pubblici, che secondo lui sono finiti nelle mani delle "solite, grandi famiglie del capitale italiano grazie alla sinistra.
Noi volevamo l'azionariato diffuso" - ha affermato - "il grande capitale invece ha proposto un nuovo patto sociale alla sinistra: io ti faccio governare, tu mi garantisci pace sociale e mi svendi i beni.
E così è stato".Per fare questo però, ha proseguito Bossi, c'era bisogno della magistratura, "infatti dietro le loro battaglie di giustizia c'erano in realtà battaglie per l'economia.
E' chiaro" - ha sottolineato Bossi - "che i grandi amici della sinistra nel '90 chiesero di fare le riforme per dare i beni ai privati e cioè alle grandi famiglie del capitalismo".L'impero romano cadde perché corrotto dalla prostituzioneCitando Tacito, appreso durante il suo esame di maturità, Bossi ha detto che l'impero romano conobbe la sua fine per mano dei germani perché corrotto dalla prostituzione e non faceva più figli.
"La lega sta presentando il disegno di legge sulla prostituzione, ora lo vedrà Fini" - ha detto Bossi - "il problema adesso è che tipo di strutture creare per toglierla dalle strade perche se fai le cooperative e le metti nei condomini con le famiglie normali, poveri questori, se fai gli eros center si salvi chi può, dicono che c'è rischio sfruttamento, ma insomma...
vedremo".In questo senso si inquadrano anche la lotta contro la pornografia e la pedofilia, ricordate dal 'senatur', la difesa dei valori tradizionali cristiani, anche se lui si è definito un laico, e del nuovo assetto che dovrebbe avere l'Europa: "noi proponiamo l'europa dei popoli dove il potere continua a venire dai cittadini, va nei parlamenti nazionali, da lì questi cedono con la devolution poteri verso un'Europa che non sia super stato e da lì ancora si distribuiscano tanti poteri verso il popolo per radicarsi fortemente nel federalismo".O il bianco o il neroBossi passa poi a parlare di quello che dalla sua linea politica viene considerato il perno di tutto: la famiglia, e riprende a parlare dei germani: "oggi, come allora, i germani fanno i figli, hanno una religione forte che li unisce".
E a proposito di religione Bossi ripropone il concetto di verità: "La verità deve essere così, quello in cui noi crediamo, bisogna giudicare, come le religioni che dicono bianco e nero, io mi sono sempre attenuto alla chiarezza di idee, evidentemente la cosa fa paura in un momento in cui tutto è grigio e confuso".
E alla fine aggiunge:"noi non vogliamo il grigiore, la lega sceglie o il bianco o il nero".
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