09 LUG 2002

Confartigianato: Assemblea generale 2002

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Crescono, nonostante tutto, le piccole e medie imprese; lo dice Luciano Petracchi nella sua relazione all'assemblea generale di Confartigianato 2002.

Il ministro Marzano, nel suo intervento, difende il patto per l'Italia e attacca la CGIL senza mai nominarla.Roma, 9 luglio 2002 - Questa mattina il presidente di Confartigianato ha esposto una relazione nella quale ha sottolineato come siano ancora molte le difficoltà per il settore delle piccole imprese.

Nonostante questo ha elogiato il patto per l'Italia.

«Ha contenuti e significati di rilievo» - ha detto - «anche se non tutti convincenti,
una storica riduzione fiscale apre il capitolo che prosegue con l'avvio della riforma per gli ammortizzatori e rilancia l'economia per il mezzogiorno».

Altro contenuto definito importante del patto, la deroga all'art.18 per le imprese che intendono superare la soglia dei 15 dipendenti: «il significato di maggior rilievo è la concertazione» - ha ribadito - «senza diritti di veto».

Inoltre Petracchi ha anche sostenuto che il settore dell'artigianato «si conferma ricco di produzioni e servizi innovativi».L'elogio della piccola impresaSebbene il governatore della Banca d'Italia, ha affermato Petracchi, abbia indicato come indice di scarsa competittività l'anomalia Italia della vasta presenza di piccole imprese «il cui numero di unità produttive con 10 addetti è doppia rispetto agli altri paesi europei», queste rappresentano una parte rilevante della cultura imprenditoriale italiana che «si è formata quasi tutta per esperienza diretta, per passaggi generazionali, per contiguità con il fare e il gestire, e addirittura per contagio imitativo».

Questa, ha affermato Petracchi, non si è avvalsa per nulla del sostegno sufficiente nella formazione professionale, tanto che - ha sottolineato - «in Italia, e la cifra e' eloquente, solo il 6% della popolazione studentesca partecipa a stage lavorativi oppure ad esperienze di alternanza scuola-lavoro, contro il 40% medio dell'Europa ed il 60% della Germania».Burocrazia, costi e investimenti...

che partono«Sei anni fa» - ha spiegato Petracchi - «fornimmo le cifre per il costo butocratico dello stato, erano 15 mila miliardi di vecchie lire solo per l'artigianato».

Oggi ha detto che la situazione non è mutata.

Poi c'è l'economia sommersa.«Un altro costo» - ha sostenuto - «è quello di coloro, teoricamente disoccupati, che usufruiscono delle indennità degli ammortizzatori sociali e continuano a percepire un salario con il secondo lavoro».

E il welfare to work, ha detto ancora, «non ci pare che vada verso il to work ma rimanga d'indole assistenzialista».In ultimo ha dichiarato: «è avvilente vedere come una buona parte degli investimenti italiani prenda la strada del Centro Europa e della Cina, quando al contrario potrebbero essere utilizzati per valorizzare una delle principali risorse italiane che si chiama cultura, storia e tradizioni del Mezzogiorno, condizione per un turismo d'elite e per una fruizione di buono e bello che non ha pari al mondo».Il governo difende le piccole imprese e quelle che vogliono crescere«Con tante piccole imprese si diffonde il meccanismo di affari, si produce ricchezza e quelli che lavorano lo fanno bene e ci danno produttività» - ha detto il ministro Marzano nella sua relazione nella quale ha difeso il patto per l'Italia, anche se ha riconosciuto che su alcuni problemi, come il sommerso, non ce l'hanno ancora fatta.«Il punto però» - ha specificato - «è se si è piccoli e non si può crescere per impedimenti: allora no, non va bene!.

È vero che ci sono problemi di credito» - ha poi aggiunto - «ma noi ci siamo impegnati col patto per l'Italia a modificare il tasso di interesse per i crediti», e il ministro ha garantito un intevento diretto sul presidente dell'Abi.Legge per il mercato dell'energia«La soglia di ingresso al mercato libero dell'elettricità per i cosiddetti clienti 'idonei' sarà abbassata a 50 mila Kw l'anno».

Lo ha detto lo stesso ministro, citando il disegno di legge da lui diramato precisando poi che la nuova soglia «vale solo per le imprese».Attacco senza far nomiIn ultimo il ministro ha spiegato che è contento di avere avuto dissensi da parte della sinistra, altrimenti «si correva il rischio di non distinguersi più troppo».

Però poi affonda nei confronti della Cgil, senza mai nominarla e nei confronti dell'informazione.

«Chi fa politica senza avere avuto nessun voto, senza essere quindi maggioranza né opposizione non è parte del sistema democratico».«La disinformazione non è democrazia.

E' la sua negazione.

Questo e' un tentativo di vulnerare la democrazia» - ha detto poi riferendosi a certe notizie date negli ultimi giorni sul patto per l'Italia.E in ultimo un riferimento al passato: «Quando c'era l'Urss» - ha detto - «il sindacato era la cinghia di trasmissione del Partito comunista sovietico.

Ed era una cosa pessima.

Sarebbe dunque molto discutibile» - ha aggiunto - «che ci siano partiti che diventano cinghia di trasmissione dei sindacati.

Non era democrazia quella non lo sarebbe questa».

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  • Luciano Petracchi presidente di Confartigianato

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