15 LUG 2002

Npwj: Conferenza stampa in vista della celebrazione dell’entrata in funzione della Corte Penale Internazionale (con Bonino e Stanzani)

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A 4 anni dallo firma statuto di Roma, i radicali lanciano l'iniziativa di una due giorni per celebrare la nascita del Tribunale Penale Internazionale e cercare allo stesso tempo di ottenere sempre più ratifiche per il suo funzionamento.Roma, 15 luglio 2002 - Sono 121, come ha ricordato Sergio Stanzani, presidente dell'associazione 'Non c'è pace senza giustizia', promotrice dell'iniziativa, i paesi che hanno firmato il patto di Roma nel 1998; patto con cui si stabiliva la nascita del Tribunale Penale Internazionale, chiamato a giudicare i crimini di guerra e contro l'umanità.

Dopo 4 anni dalla
firma, il 1 luglio scorso questo organismo è entrato in vigore, il suo statuto ha infatti ottenuto 76 ratifiche, su 60 necessarie, da parte degli stati firmatari.«L'intento di questa conferenza stampa» - ha detto Emma Bonino, presente alla conferenza insieme a Sergio Stanzani appunto e Gianfranco dell'Alba - «è evitare che ci siano tentativi di erodere la corte, perché il peggio che può capitare è che tutti si distraggano dando l'obiettivo per compiuto».«Di tentativi invece ne avremo di fronte ancora molti, sia di quelli espliciti, sia di quelli più pericolosi, cioè i sotterranei».Una corte Euro-Afro-Latina«Oggi la composizione della corte è fatta da paesi dell'Europa, Africa, America latina, più Australia e Canada» - ha spiegato la Bonino, affermando che è assolutamente necessario convincere tutti gli altri, dalla Cina che si oppone totalmente a quasi tutti i paesi asiatici, salvo la Cambogia e Tagikistan, ai paesi arabi, nessuno dei quali ha ratificato, tranne la Giordania.I contrasti con gli Usa«Ci sono stati certo, ma alla luce del giorno» - ha ricordato la Bonino - «abbiamo raggiunto un compromesso.

La loro posizione non è così monolitica come pensiamo.

Non solo ci sono divergenze fra Colin Powell da un lato e Cheney e la Rice dall'altro, non solo c'è stata una lettera di 45 deputati rivolta a Bush affinché riconsideri la presa di posizione sul tema» - ha spiegato ancora la Bonino - «ma vi è stata anche una apertura di dibattito sulla stampa americana, dal Washington Post al Boston Post, o addirittura un dibattito sulla Cnn.

E comunque» - ha concluso - «la richiesta americana di modifica dello statuto per decisione del consiglio di sicurezza è stata respinta».La corte segnerà un cambiamento dei rapporti internazionaliFra i paesi che hanno fatto marcia indietro sulla ratifica, ha detto Emma Bonino, c'è la Federazione Russa.

Su questo punto l'europarlamentare radicale ha precisato che: «certo è un orrore che oggi sdoganiamo il Pakistan o Putin per la guerra al terrorismo, e uno dei problemi veri di questa allenaza anti-terrorismo è proprio l'avvicinarsi a tutta una serie di regimi che non si sa se lo combattono davvero questo terrorismo o se lo dichiarano soltanto».«Ma il ruolo della corte sarà proprio questo» - ha spiegato la Bonino - «è contro un certo tipo di politica internazionale, di rapporti, che la corte segna un cambiamento ed è quindi vista con sospetto da parecchie nazioni, tra cui la Russia».Gianfranco Dell'Alba, segretario di 'Non c'è pace senza giustizia', ha dichiarato che domani, primo giorno dell'iniziativa, saranno presenti più di 100 paesi, tutti coloro che hanno contribuito ad arrivare ai risultati odierni, con un occhio di riguardo, ha precisato, al presidente di Trinidad-Tobago, Robinson, uno dei padri fondatori di questa Corte.

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