24 LUG 2002

CGIL: Intervista di Paolo Gambescia a Cofferati alla festa dell'Unità di Umbertide

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Non abbiamo firmato il patto sul sommerso perchè non è stata modificata la fallimentare legge ancora in vigore, ha detto il leader della Cgil; e sugli esuberi Fiat chiediamo prima quali sono i piani futuri dell'azienda.Umbertide, 24 luglio 2002 - Alla festa dell'Unità di Umbertide Paolo Gambescia, neo-direttore del "Messaggero", ha intervistato Sergio Cofferati, leader del maggior sindacato italiano, all'indomani di due rifuti della Cgil; quello di firmare gli accordi che Cisl e Uil hanno siglato con il governo per l'emersione del lavoro sommerso e con la Fiat per la sistemazione dei lavoratori in cosìddetto 'esubero'.Innanzitutto il sommerso«In un anno» -ha detto Cofferati - «la legge approvata sull'emersione ha permesso la regolarizzazione di 400 posti, cioè niente.

Noi abbiamo chiesto al governo di riconoscere che quella legge era un errore.

Invece il governo ha preteso di confermarla e di introdurre 'solo' aggiustamenti».«Invece di rimuovere la causa dell'inefficacia dei provvedimenti» - ha proseguito il leader della Cgil - «si introducono piccoli aggiustamenti.

E la ragione è politica, congegnare cioè qualche aggiustamento, cercare il consenso delle parti per nascondere un fallimento, quello della legge ancora in vigore che non vogliono cancellare e che non ha prodotto alcunché».E poi la Fiat«La Fiat è un'azienda in crisi» - ha spiegato Cofferati - «tant'è che c'è stato un intervento delle banche, in accordo fra loro, che è stato assai rilevante per poter dare all'azienda la possibilità di guardare con un minimo di serenità al futuro».«Ora noi non conosciamo quell'accordo» - ha proseguito - «e quindi non sapppiamo su quali risorse l'azienda potrà contare nei prossimi anni.

Noi abbiamo chiesto alla Fiat di conoscere il suo piano industriale», ha detto, aggiungendo di aver chiesto anche come intende intervenire sul versante della qualità dei prodotti, senza nessuna risposta.«Quindi» - ha concluso - «senza questi elementi certi l'accordo sugli esuberi rappresenta contemporaneamente un passo sbagliato e pericoloso».Il mezzogiornoPaolo Gambescia ha sollecitato Cofferati sull'invito, fatto nella giornata di oggi da Ciampi a Verona, ad un federalismo di solidarietà, e ad incentivare gli investitori del nord verso il sud d'Italia.«L'invito di Ciampi» - ha risposto Cofferati - «è condivisibile del tutto, ma spetta al governo fare si che ci siano le condizioni migliori nelle aree depresse affinché si sviluppino le possibilità d'impiego».«Nel patto per l'italia mancano i soldi per gli investimenti previsti per il mezzogiorno» - ha poi continuato il leader della Cgil - «i soldi che ci sono sono gli stessi della precedente legislatura.

E Le infrastrutture sono uno degli anelli mancanti della catena.

Mancano sia in quantità che in qualità.

Manca soprattutto l'infrastruttura pesante, i porti, gli aeroporti, le ferrovie.

Alcuni aeroporti esplodono».«Il sud poi » - ha concluso «ha bisogno di una lotta coerente e sistematica alla criminalità organizzata.

La mancanza di legalità in alcuni territori è causa ed effetto di questa arretratezza».La riforma della scuolaSergio Cofferati ha detto che la riforma della scuola proposta dal ministro Letizia Moratti, dopo non aver ricevuto nessun consenso da parte di nessuna organizzazione, giace in parlamento sotto forma di delega.«Si tratta di ipotetici provvedimenti che io non chiamerei mai di riforma perché sono atti regressivi, che introducono tra l'altro percorsi differenti fra ragazzi differenti per censo e classi.

Cose che pensavo appartenessero alla nostra storia.

Il ministro poi» - ha aggiunto - «vuole piegare la formazione e l'istruzione alle esigenze delle imprese.

Con tutto il rispetto delle imprese».Cofferati ha spiegato che oltre alla sospensione di questi provvedimenti in parlamento c'è il problema irrisolto della precarietà degli organici, problemi da affrontare con l'apertura del nuovo anno scolastico.Scuola pubblica e/o scuola privata«Una scuola del genere» - ha affermato Cofferati - «mi sembra l'esatto opposto per avere un'economia della conoscenza.

Noi da mesi inoltre assistiamo a un sistematico attacco verso la scuola pubblica.

E Questi non attaccano direttamente la Costituzione che definisce la funzione e il ruolo della scuola pubblica, ma fanno calare la qualità della scuola pubblica.

E questa» - ha spiegato - «inizia ad essere guardata con più distacco dai ragazzi e dalle famiglie, dall'altra parte poi i governatori delle regioni di centro-destra danno incentivi alle famiglie che mandano i figli alla scuola privata».Gli ammortizzatori sociali e la riforma delle pensioniIl leader della Cgil ha affermato che nel 'Patto per l'Italia' l'unica traccia che si trova sull'introduzione degli ammortizzatori sociali è la cifra di 700 milioni di Euro, definita dallo stesso, citando un esponente liberale di cui non ha fatto il nome, 'una mancia'.Sulla riforma delle pensioni poi Cofferati è stato perentorio: «Io penso che la riforma del '95 soprattutto con le correzioni del '97 sia efficace e abbia stabilizzato il sistema previdenziale italiano, la riforma nuova non serve, il sistema è in equilibrio e i risultati della commissione Brambilla lo hanno dimostrato».Per ottemperare poi alle direttive europee che parlano di innalzamento dell'età pensionabile, Cofferati ha rilanciato le sue proposte: favorire la pemanenza al lavoro, con accordi di solidarietà oppure incentivare la permanenza ma sempre in modo che siano i lavoratori a scegliere se andarsene o meno.I lavoratori italiani non vogliono andare in pensione«Gli italiani» - ha sostenuto Cofferati - «non sono propensi ad andare in pensione, e lo si vede quando le cose vanno bene».

In questo senso ha spiegato che quando si fece la riforma del '95 e venne concesso il diritto di andarsene a molti che avevano maturato dai 35 ai 37 anni di contributi, fu solo meno di 1/3 che accettò, al di sotto di ogni previsione fatta.Inoltre, ha affermato che se al contrario si dà, come ha fatto il governo, la possibilità all'azienda di decidere chi e quando deve andare in pensione, sono in tanti quelli che potrebbero rifiutarsi e che verrebbero anche sottoposti, a sua detta, ad un arbitrio.«La delega sulla riforma delle pensioni» - ha poi concluso - «se viene approvata metterebbe in crisi il sistema previdenziale, perché se alle aziende si concede di pagare fino a 5 punti previdenziali in meno per i nuovi assunti, quei ragazzi avranno fra 40 anni una pensione di fame.

In più» -ha aggiunto - «se calano i contributi generali, i pensionati di adesso fra 5 anni non avranno i soldi, che sono all'istituto previdenziale, per pagare le pensioni attuali con i valori e i rendimenti di adesso».Il centro sinistra e il futuro della CgilPer il centro-sinistra Cofferati ha auspicato un futuro di unità all'interno della coalizione da lui chiamata del 'Grande Ulivo'.

Poi ha sollecitato un maggior dialogo costruttivo con i movimenti e una svolta nel metodo: «Una discussione» - ha detto - «vera sul programma che aiuti anche a individuare, ma dopo, i dirigenti o i gruppi dirigenti che devono attuarlo».In ultimo ha assicurato che la Cgil del dopo Cofferati sarà la stessa di prima.«Chi pensa» - ha detto - «che un'organizzazione possa cambiare orientamento perché se ne va un segretario generale si sbaglia».

E ha poi aggiunto: «Quello che è nato è uno straordinario movimento per il modo coerente con cui abbiamo difeso i nostri principi, riconfermando la nostra identità con pacatezza e fermezza che sempre una grande organizzazione deve avere».

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riduci

  • Perché la Cgil non ha firmato il piano dell'emersione

    <strong>Indice degli argomenti</strong>
    0:03 Durata: 6 min 14 sec
  • Perché la Cgil non ha firmato il piano Fiat sugli esuberi

    0:10 Durata: 4 min 3 sec
  • Noi vogliamo che la Fiat definisca le sue intenzioni future

    0:14 Durata: 2 min 45 sec
  • Mancano i soldi per gli investimenti al sud previsti nel patto per l'Italia

    0:19 Durata: 2 min 56 sec
  • Al sud mancano anche le infrastrutture e le condizioni per gli investimenti

    0:22 Durata: 2 min 27 sec
  • Il sud ha bisogno di una lotta coerente e sistematica alla criminalità

    0:25 Durata: 1 min 41 sec
  • L'Italia deve competere con la qualità, non riducendo i costi

    0:27 Durata: 58 sec
  • Sulla riforma del sistema scolastico

    0:31 Durata: 6 min 18 sec
  • Bisognava togliere la delega sulla riforma

    0:37 Durata: 2 min
  • Questi non attaccano la Costituzione, ma fanno calare la qualità della scuola pubblica

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  • Il nuovo Dpef è ottimistico ma in realtà...

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  • Ma se tagliano la spesa pubblica saremo pronti alla lotta, come lo sciopero d'autunno

    0:49 Durata: 3 min 18 sec
  • Hanno accelerato la firma del patto per motivi politici

    0:52 Durata: 1 min 31 sec
  • La riforma delle pensioni, le proposte della CGIL

    0:55 Durata: 5 min 31 sec
  • Gli italiani non sono propensi ad andare in pensione

    1:01 Durata: 3 min 36 sec
  • Se la delega viene approvata il sistema previdenziale va in crisi

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  • Il centro sinistra secondo Cofferati

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  • Fare politica al di fuori dei partiti?

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  • Come sarà la Cgil dopo Cofferati?

    1:20 Durata: 5 min 6 sec
  • La Cgil non è massimalista, né conservatrice

    1:25 Durata: 3 min 31 sec
  • Quello che è nato è uno straordinario movimento

    1:29 Durata: 2 min