26 LUG 2002

CGIL: Incontro con Cofferati alla festa dell'Unità di Roma

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 19 min

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Non mi candido in nessun collegio, ha detto il leader Cgil.

Ma per il futuro, ha ammonito, serve il 'Grande Ulivo', da Di Pietro ai Verdi, con un programma comune su cui lavorare.Roma, 26 luglio 2002 - Una numerosa platea di gente ha accolto ieri sera il leader della Cgil alla festa dell'Unità di Roma.

Sergio Cofferati ha risposto alle domande del giornalista del quotidiano l'Unità, Bruno Golini.

E ha di nuovo smentito qualsiasi ipotesi di entrare in politica.Ringrazio, ma niente collegiCofferati, in coerenza con le sue ultime prese di posizione sull'argomento, ha risposto alla proposta di
D'Alema per una sua candidatura al collegio di Pisa.

«Ringrazio tutti coloro che me lo continuano ad offrire» - ha detto - «ma non sono interessato a nessun collegio».«Se accettassi oggi un qualsiasi incarico politico» - ha aggiunto - «finirei con l'offrire un pretesto a tutti quelli che oggi sostengono che io sia pronto per entrare in un partito».La necessità è 'Il Grande Ulivo'«Da qui alle prossime europee» - ha detto poi Cofferati - «credo sia necessario uno sfrozo straordinario per dare vita al Grande Ulivo, uno schieramento che va da Di Pietro ai Verdi.

E bisogna costruirlo per tempo» - ha aggiunto - «addirittura credo ci sia già qualche ritardo».Secondo il leader Cgil è necessario ripartire dal programma.

«E' necessario» - ha detto - «per rendere credibile ed efficace il Grande Ulivo».

Per Cofferati è poi necessario raggruppare un gruppo di persone, rappresentanti insieme di culture e sensibilità diverse e a questo gruppo delegare la costruzione del programma.Un programma che, ha sostenuto, deve venire prima: «poi» - ha spiegato - «arriverà il problema della scelta delle persone, ma questo è secondario.

E ognuno però è chiamato a dare dimostrazione concreta anche della sua generosità in politica, partecipando alla discussione sul merito e non anteponendo a questa le persone».Inaccettabile il fatto di TolentinoPer quanto riguarda l'attualità poi, Cofferati si è particolarmente soffermato sul caso dei Carabinieri che ieri si sono recati alla fabbrica di poltrone Frau di Tolentino in provincia di Macerata chiedendo la lista degli iscritti alla Cgil.«E' inaccettabile» - ha affermato - «che dei Carabinieri si presentino in un'azienda per chiedere l'elenco dei lavoratori iscritti al sindacato.

E' un atto intimidatorio che viola la privacy di quelle persone e cittadini.

E' un atto» - ha aggiunto - «che non ha riscontro nemmeno nel passato, neanche in quello più lontano, quando era difficile per la resistenza e la contrarietà delle imprese di iscriversi al sindacato».«Bisognerà favorire l'accertamento delle responsabilità» - ha inoltre puntualizzato - «e le ragioni di questo intervento grave; siamo di fronte a un tentativo di scaricare tutto sui carabinieri di quella provincia; se hanno colpa loro è giusto che siano loro a pagarne le conseguenze, ma se non è un atto circoscritto in quella provincia è giusto che venga appurato».La crisi del capitalismoIncalzato da Golini, Cofferati, tentando di trovare un punto di congiunzione fra quelle che lui ritiene le non rosee prospettive economiche italiane, pianificate nel Dpef, e la congiuntura internazionale, si è poi soffermato sulla crisi che investe non solo i mercati azionari ma anche alcune grandi aziende americane; ultimamente coinvolte in fallimenti dalle conseguenze dannose per i piccoli risparmiatori.«Quello che sta avvenendo negli Usa» - ha affermato Cofferati - «con queste drammatiche crisi e comportamenti gravi nella gestione di aziende grandi, è un segnale di crisi di modello, di sviluppo del capitalismo, che sta entrando pesantemente in difficoltà, a causa del rapporto di pura sofferenza fra le attività produttive e di servizio di quelle aziende e il sistema delle banche».E poi, riferendosi al sistema dell'azionariato diffuso: «Io credo che sia sbagliato chiedere al lavoratore di partecipare coi suoi risparmi alla proprietà dell'impresa in cui lavora, perché quella forma di partecipazione è una forma passiva e se l'azienda va in crisi ti colpisce due volte, come dipendente e come risparmiatore».Mercato e flessibilitàIl leader Cgil si è detto contrario ad affidarsi soltanto al mercato, soprattutto in momenti di instabilità economica.

Anche se ha sostenuto che: «in teoria, se il mercato ha delle regole, e se i diritti sono considerati una soglia da non valicare nella ricerca dei modelli competitivi», mercato e diritti non sono incompatibili.Poi però ha ammonito sui pericoli di un sistema che ha: «un modello dove c'è il massimo di flessibilità che arriva al precariato, e che molta Europa ha imitato, e nello stesso modello c'è il massimo di rigidità nella gestione finanziaria e nella protezione dei vertici di quelle imprese».La Cgil che lasciaRibadendo di non poter promettere nulla per il futuro, soprattutto se si tratta di cose irrealizzabili, il leader della Cgil ha riconosciuto quello che in un certo senso è stato il suo ruolo in questi anni all'interno dell'organizzazione.«Il mio compito» - ha detto - «e' stato quello di promuovere un nuovo gruppo dirigente.

Quando lascerò la Cgil la segreteria sarà composta da 12 persone, di cui 6 donne.

E l'età media è inferiore al gruppo dirigente nel quale sono entrato io all'epoca».Infine ha sostenuto che se non esistono delle regole per pesare la rappresentanza delle organizzazioni sindacali, il rischio è che tentativi di far fuori la Cgil dalla trattative maggiori, come quelli che ha denunciato in questi mesi, è sicuro che proseguiranno.E in ultimo si è soffermato sulla Carta di Nizza, in risposta a coloro che lo hanno accusato di massimalismo.

«Lì» - ha detto - «ci sono quelle forme di massimalismo, di cui siamo stati accusati, dove si dice che i cittadini europei non possono essere licenziati senza giusta causa, o dove si sanciscono i diritti degli immigrati che sono contrari alla Bossi-Fini».«Un nuovo mostro» - ha affermato - «si aggira per l'Europa: è il massimalismo della Carta di Nizza».

leggi tutto

riduci

  • Sulla giustizia e la legge Cirami

    <strong>Indice per argomenti</strong>
    0:06 Durata: 2 min 19 sec
  • Qualcuno ha chiesto i nomi dei sindacalisti della Frau di Tolentino, Macerata

    0:08 Durata: 4 min 49 sec
  • Ho trovato giusto lo sciopero dei magistrati, perché difendono un diritto di cittadinanza

    0:13 Durata: 2 min 11 sec
  • L'incontro con l'Ulivo sul Dpef; primo, il 'Patto per l'Italia' è pessimo

    0:17 Durata: 5 min 23 sec
  • Il dpef è inefficace, sbagliato, addirittura pericoloso.

    0:22 Durata: 3 min 9 sec
  • La diminuzione delle tasse? Sono solo soldi che già vi appartenevano

    0:26 Durata: 1 min 34 sec
  • Il disastro di Messina dimostra che l'idea del ponte è un'idea peregrina

    0:27 Durata: 1 min 27 sec
  • Nel Dpef c'è il taglio della spesa sociale, e delle tasse per i ricchi

    0:29 Durata: 2 min 59 sec
  • Noi faremo leggi di iniziativa popolare, Cisl e Uil non si sa

    0:32 Durata: 1 min 30 sec
  • Lo scenario internazionale è particolarmente inquietante

    0:33 Durata: 39 sec
  • Sarebbe importante fare il Grande Ulivo, da Di Pietro ai Verdi

    0:34 Durata: 5 min 27 sec
  • Prima il programma poi arriverà il problema della scelta delle persone, ma questo è secondario

    0:41 Durata: 1 min 12 sec
  • Mercato e diritti, opzioni incompatibili?

    0:44 Durata: 2 min 55 sec
  • Sul capitalismo statunitense

    0:46 Durata: 7 min 3 sec
  • Né dramma, né sottovalutazione: cercare il perché della crisi capitalistica

    0:56 Durata: 1 min
  • L'azionariato diffuso la considero un'idea sbagliata

    1:06 Durata: 1 min 42 sec
  • Sul messaggio di Ciampi relativo all'informazione

    1:09 Durata: 6 min 25 sec
  • La democrazia si difende facendo tante cose insieme ma anche da soli

    1:17 Durata: 1 min 19 sec
  • Prima eravamo dei conservatori...

    1:18 Durata: 3 min 30 sec
  • Da cittadino dico che non pare a me questo il tempo nel quale riproporre riforme istituzionali

    1:22 Durata: 1 min 42 sec
  • ...poi dei massimalisti

    1:23 Durata: 4 min
  • La carta di Nizza riconosce le stesse cose che chiediamo noi

    1:27 Durata: 1 min 22 sec
  • E' indispensabile avere delle regole per stabilire la rappresentanza delle organizzazioni sindacali

    1:30 Durata: 6 min 20 sec
  • Non prometto nulla, cerco di fare delle cose

    1:38 Durata: 2 min 47 sec
  • Quando lascerò la Cgil la segreteria sarà composta da 12 persone, di cui 6 donne

    1:41 Durata: 3 min 41 sec
  • Non mi candido in nessun collegio

    1:44 Durata: 3 min 2 sec