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Abbiamo riportato il tg1 in testa agli ascolti, ha detto Baldassarre.
A ottobre gli stati generali Rai discuteranno il nuovo piano editoriale.
E non tolgo produzioni a Roma.
Santoro? Farò di tutto per trovargli una collocazioneSoveria Mannelli (Cz) 8 Agosto 2002 - Antonio Baldassare, nuovo presidente della Rai, fa una lezione all'università d'Estate della Calabria, tema: il servizio pubblico radiotelevisivo.Grazie a RadioRadicale, innanzituttoIl suo intervento ha riguardato il bilancio di questi primi mesi di attività del nuova CDA e dei nuovi direttori di rete.
Un bilancio, ha detto il … presidente della Rai, che ha voluto portare come oggetto, appena saputo che a riprendere la lezione c'era RadioRadicale, che Baldassare ha ringraziato per il suo ruolo di servizio.«Questa era la notizia» - ha detto Baldassarre - «che avevo dato ieri al giornalista del Corriere della Sera e che non ho visto pubblicata invece: i dati fra Marzo e Luglio dell'attività svolta dal nuovo CDA Rai.
E i risultati» - ha precisato - «in cui si nota che la Rai ha invertito il trend degli ultimi tempi».«In questo periodo infatti in ben 77 prime serate la Rai negli ascolti ha battuto Mediaset che si è fermata a 47.
Il merito» - ha detto Baldassarre - «è del tg1 che da oltre 90 giorni batte costantemente il tg5, mentre negli anni scorsi succedeva il contrario».Non si tolgono le produzioni a Roma, si aumentano quelle nelle altre sediIn merito alla polemica scoppiata negli ultimi giorni su presunte dichiarazioni del presidente sulla necessità di togliere produzioni tv a Roma, Baldassarre ha precisato: «A Roma c'è il 150% di produzione, per cui il 100% va alle sedi Rai e il 50% va ad appalti esterni, con conseguenza di maggiori costi.
Ponendo invece tutti i centri di produzione Rai sparsi in Italia al 100% avremo una riduzione costi e ridaremmo una motivazione professionale a chi ci lavora».Baldassarre ha precisato che agli inizi degli anni '90 erano stati Balassone e Angelo Guglielmi, in un libro, a paventare un calo di qualità produttiva se tutta l'attività fosse rimasta concentrata nella capitale.Il presidente ha lamentato una carenza di idee e professionalità nuove all'interno dell'azienda, cosa che avrebbe impedito per tutti questi ultimi vent'anni risultati apprezzabili sul piano appunto della produzione, soprattutto di fiction.«Per questo» - ha affermato - «abbiamo istituito un Master al fine di ricreare autori interni alla Rai, e nuove professionalità.
Un Master che è partito a luglio; pensate che l'ultimo corso di formazione per la produzione interna Rai è stato fatto nel '68.
Questo» - ha precisato poi - «è un intervento strutturale dal quale ci aspettiamo tantissimo».Un nuovo piano editoriale, dopo 10 anni«Il nostro piano è ambizioso» - ha sostenuto Baldassarre - «è quello di una grande riforma della Rai e abbiamo iniziato a vararla con delibere e approvazioni.
Abbiamo in corso di elaborazione il piano editoriale della Rai e la novità sta nel fatto che l'ultimo risale a 10 anni fa, perché quello presentato nel'98 era solo un piano industriale».«L' importante è il metodo che stiamo seguendo» - ha sottolineato - «con un processo che parte dal basso, che vuole coinvolgere tutti gli operatori del servizio pubblico, e intorno a ottobre porteremo il progetto agli stati generali della Rai, per critiche, proposte, suggerimenti e integrazioni.
Facendolo condividere a tutti i dipendenti».Le identità delle reti, alla ricerca di BenigniOgni rete avrà un suo target, ha spiegato il presidente.
«Rai uno le famiglie (con attenzione ai valori e alla solidarietà) e deve bandire qualsiasi forma di volgarità».«Stiamo inseguendo Benigni» - ha sottolineato il presidente - «per una serie di trasmissioni, perché non è volgare, i suoi gesti appaiono volgari ma sono messi in un contesto adeguato per cui danno un'indicazione di rottura intelligente degli schemi».
Poi le altre: «Rai due avrà un'emissione diretta più ai giovani.
Concentrando qui lo sport e tutti quei programmi formativi.
È importante riavere i giovani come pubblico e i programmi formativi servono per elevarlo».E poi Rai tre: «Rai tre avrà lo stesso target, cioè un pubblico intellettuale e socialmente impegnato».
Poi ha parlato della necessità di riavvicinare i minori, inserendo programmi ad hoc in ogni rete.
«Fare tv per i minori» - ha spiegato - «non è facile perché si è persa la capacità di fare una tv che parli ai giovanissimi, è un problema di linguaggio».Meno costi, meno diritti al Calcio«Dal punto di vista della trasformazione dell'azienda in impresa c'è l'impegno a ridurre i costi, perché abbiamo ereditato un bilancio che fa un po' acqua, con perdita di 160/70 miliardi» - ha spiegato - «e noi intendiamo portarlo a un sostanziale pareggio.
Per poi andre in attivo il prossimo anno, con la pubblicità che intendiamo ottenere sul mercato».Per quanto riguarda poi i diritti calcistici, Baldassare ha precisato: «Noi non potremo dare alla Lega quella marea di soldi dati in passato, magari validi solo a coprire la loro mala gestione.
Stessa cosa per l'acquisto dei diritti per gli Europei.
Abbiamo imposto all'Uefa la ricontrattazione di questo contratto.
Noi cerchiamo di risparmiare almeno il 10%».«La stessa operazione» - ha spiegato - «verrà fatta nel campo della fiction e del cinema, sulla base dei risultati elaborati da una commissione interna, con la presidenza di Giancarlo Leone attuale presidente di Rai cinema.
Non si può andare avanti con fiction che costano dai 3 ai 10 miliardi.
Imporremo una programmazione triennale delle opere di fiction».E poi...
SantoroRispondendo alle domande dei giornalisti Baldassare in ultimo è tornato sulla questione Santoro, affermando che non solo a Biagi è stato rinnovato il contratto ma che il conduttore di Sciuscià non andrà via dall'azienda, anzi, ha detto: «Farò di tutto perché ci siano direttori di rete pronti a dare spazio a Santoro».
A ottobre gli stati generali Rai discuteranno il nuovo piano editoriale.
E non tolgo produzioni a Roma.
Santoro? Farò di tutto per trovargli una collocazioneSoveria Mannelli (Cz) 8 Agosto 2002 - Antonio Baldassare, nuovo presidente della Rai, fa una lezione all'università d'Estate della Calabria, tema: il servizio pubblico radiotelevisivo.Grazie a RadioRadicale, innanzituttoIl suo intervento ha riguardato il bilancio di questi primi mesi di attività del nuova CDA e dei nuovi direttori di rete.
Un bilancio, ha detto il … presidente della Rai, che ha voluto portare come oggetto, appena saputo che a riprendere la lezione c'era RadioRadicale, che Baldassare ha ringraziato per il suo ruolo di servizio.«Questa era la notizia» - ha detto Baldassarre - «che avevo dato ieri al giornalista del Corriere della Sera e che non ho visto pubblicata invece: i dati fra Marzo e Luglio dell'attività svolta dal nuovo CDA Rai.
E i risultati» - ha precisato - «in cui si nota che la Rai ha invertito il trend degli ultimi tempi».«In questo periodo infatti in ben 77 prime serate la Rai negli ascolti ha battuto Mediaset che si è fermata a 47.
Il merito» - ha detto Baldassarre - «è del tg1 che da oltre 90 giorni batte costantemente il tg5, mentre negli anni scorsi succedeva il contrario».Non si tolgono le produzioni a Roma, si aumentano quelle nelle altre sediIn merito alla polemica scoppiata negli ultimi giorni su presunte dichiarazioni del presidente sulla necessità di togliere produzioni tv a Roma, Baldassarre ha precisato: «A Roma c'è il 150% di produzione, per cui il 100% va alle sedi Rai e il 50% va ad appalti esterni, con conseguenza di maggiori costi.
Ponendo invece tutti i centri di produzione Rai sparsi in Italia al 100% avremo una riduzione costi e ridaremmo una motivazione professionale a chi ci lavora».Baldassarre ha precisato che agli inizi degli anni '90 erano stati Balassone e Angelo Guglielmi, in un libro, a paventare un calo di qualità produttiva se tutta l'attività fosse rimasta concentrata nella capitale.Il presidente ha lamentato una carenza di idee e professionalità nuove all'interno dell'azienda, cosa che avrebbe impedito per tutti questi ultimi vent'anni risultati apprezzabili sul piano appunto della produzione, soprattutto di fiction.«Per questo» - ha affermato - «abbiamo istituito un Master al fine di ricreare autori interni alla Rai, e nuove professionalità.
Un Master che è partito a luglio; pensate che l'ultimo corso di formazione per la produzione interna Rai è stato fatto nel '68.
Questo» - ha precisato poi - «è un intervento strutturale dal quale ci aspettiamo tantissimo».Un nuovo piano editoriale, dopo 10 anni«Il nostro piano è ambizioso» - ha sostenuto Baldassarre - «è quello di una grande riforma della Rai e abbiamo iniziato a vararla con delibere e approvazioni.
Abbiamo in corso di elaborazione il piano editoriale della Rai e la novità sta nel fatto che l'ultimo risale a 10 anni fa, perché quello presentato nel'98 era solo un piano industriale».«L' importante è il metodo che stiamo seguendo» - ha sottolineato - «con un processo che parte dal basso, che vuole coinvolgere tutti gli operatori del servizio pubblico, e intorno a ottobre porteremo il progetto agli stati generali della Rai, per critiche, proposte, suggerimenti e integrazioni.
Facendolo condividere a tutti i dipendenti».Le identità delle reti, alla ricerca di BenigniOgni rete avrà un suo target, ha spiegato il presidente.
«Rai uno le famiglie (con attenzione ai valori e alla solidarietà) e deve bandire qualsiasi forma di volgarità».«Stiamo inseguendo Benigni» - ha sottolineato il presidente - «per una serie di trasmissioni, perché non è volgare, i suoi gesti appaiono volgari ma sono messi in un contesto adeguato per cui danno un'indicazione di rottura intelligente degli schemi».
Poi le altre: «Rai due avrà un'emissione diretta più ai giovani.
Concentrando qui lo sport e tutti quei programmi formativi.
È importante riavere i giovani come pubblico e i programmi formativi servono per elevarlo».E poi Rai tre: «Rai tre avrà lo stesso target, cioè un pubblico intellettuale e socialmente impegnato».
Poi ha parlato della necessità di riavvicinare i minori, inserendo programmi ad hoc in ogni rete.
«Fare tv per i minori» - ha spiegato - «non è facile perché si è persa la capacità di fare una tv che parli ai giovanissimi, è un problema di linguaggio».Meno costi, meno diritti al Calcio«Dal punto di vista della trasformazione dell'azienda in impresa c'è l'impegno a ridurre i costi, perché abbiamo ereditato un bilancio che fa un po' acqua, con perdita di 160/70 miliardi» - ha spiegato - «e noi intendiamo portarlo a un sostanziale pareggio.
Per poi andre in attivo il prossimo anno, con la pubblicità che intendiamo ottenere sul mercato».Per quanto riguarda poi i diritti calcistici, Baldassare ha precisato: «Noi non potremo dare alla Lega quella marea di soldi dati in passato, magari validi solo a coprire la loro mala gestione.
Stessa cosa per l'acquisto dei diritti per gli Europei.
Abbiamo imposto all'Uefa la ricontrattazione di questo contratto.
Noi cerchiamo di risparmiare almeno il 10%».«La stessa operazione» - ha spiegato - «verrà fatta nel campo della fiction e del cinema, sulla base dei risultati elaborati da una commissione interna, con la presidenza di Giancarlo Leone attuale presidente di Rai cinema.
Non si può andare avanti con fiction che costano dai 3 ai 10 miliardi.
Imporremo una programmazione triennale delle opere di fiction».E poi...
SantoroRispondendo alle domande dei giornalisti Baldassare in ultimo è tornato sulla questione Santoro, affermando che non solo a Biagi è stato rinnovato il contratto ma che il conduttore di Sciuscià non andrà via dall'azienda, anzi, ha detto: «Farò di tutto perché ci siano direttori di rete pronti a dare spazio a Santoro».
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