L'Italia, ha detto Stanzani, non firmerà accordi bilaterali con gli Usa.
Il monito Ue alla Romania è significativo; l'iniziativa Usa comprensibile ma ingiustificata.Roma, 13 Agosto 2002 - Giovedì scorso la Commissione Europea, per bocca del suo portavoce Jean Christophe Filori, aveva criticato aspramente il comportamento della Romania, paese firmatario di un accordo bilaterale con gli Usa per evitare l'intervento del Tribunale Penale Internazionale nei confronti di soldati americani in missione di pace, eventualmente incriminati.La Romania, con questo accordo (firmato tra l'altro anche da … Israele), ha sancito di fatto l'immunità a soldati americani in missione sul suo territorio di cui venisse chiesta estradizione dalla Corte.«Ci dispiace» - ha detto Filori - «che un paese candidato ad entrare nell'Unione Europea non abbia atteso per esprimere un parere comune sulla proposta americana riguardo il Tribunale penale internazionale, una posizione che sarà comunque presentata a Settembre».Ma l'Italia non firmeràSubito dopo gli Stati Uniti, tramite un portavoce del Dipartimento di Stato, avevano fatto sapere che il prossimo paese a cui si fossero rivolti per firmare un accordo simile sarebbe stato l'Italia, il cui premier, Silvio Berlusconi, visti anche i suoi buoni rapporti con Bush, secondo loro sarebbe stato molto ben disposto ad aprire una via preferenziale con Washington.La smentita invece, secondo quanto riportato da Sergio Stanzani, segretario di 'Non c'è Pace senza Giustizia', sarebbe arrivata direttamente da Castellaneta, consigliere per gli Affari Esteri di Silvio Berlusconi il quale ha dichiarato che: «l'Italia non ha accettato l'invito degli Stati Uniti».Iniziativa comprensibile ma ingiustificata«L'iniziativa degli Usa è comprensibile ma del tutto ingiustificata» - ha commentato Sergio Stanzani, intervenuto a RadioRadicale sulla questione - «perché se è vero che c'è nell'art.98 dello Statuto di Roma la possibilità di accordi bilaterali, questa ipotesi era solo formale e comunque limitata al periodo di interregno, cioè dalla firma del Trattato di Roma all'avvenuta ratifica dei 60 paesi minimi».Il governo italiano, ha aggiunto Stanzani, ha sempre operato per accelerare il raggiungimento delle 60 ratifiche, e lo stesso annuncio delle avvenute ratifiche e dell'entrata in funzione della TPI, fatta, ha ricordato Stanzani, quando Kofi Annan, segretario generale dell'Onu era a Roma da Ciampi al Quirinale, sono elementi estremamente significativi.Così come significativo è il monito del Commissario Ue alla Romania.
«Il Tpi» - ha aggiunto - «costituisce un primo tassello di giurisdizione internazionale fondamentale per l'Organizzazione mondiale delle democrazie, col quale si possa garantire il raggiungimento di quelle condizioni per assicurare in prospettiva libertà diritto e democrazia».«Noi» - ha concluso Stanzani - «puntiamo anche sull'apporto italiano in sede Ue per far capire l'importanza positiva agli Stati Uniti del Tpi, per loro e per il mondo che vuole la convivenza civile».
Il monito Ue alla Romania è significativo; l'iniziativa Usa comprensibile ma ingiustificata.Roma, 13 Agosto 2002 - Giovedì scorso la Commissione Europea, per bocca del suo portavoce Jean Christophe Filori, aveva criticato aspramente il comportamento della Romania, paese firmatario di un accordo bilaterale con gli Usa per evitare l'intervento del Tribunale Penale Internazionale nei confronti di soldati americani in missione di pace, eventualmente incriminati.La Romania, con questo accordo (firmato tra l'altro anche da … Israele), ha sancito di fatto l'immunità a soldati americani in missione sul suo territorio di cui venisse chiesta estradizione dalla Corte.«Ci dispiace» - ha detto Filori - «che un paese candidato ad entrare nell'Unione Europea non abbia atteso per esprimere un parere comune sulla proposta americana riguardo il Tribunale penale internazionale, una posizione che sarà comunque presentata a Settembre».Ma l'Italia non firmeràSubito dopo gli Stati Uniti, tramite un portavoce del Dipartimento di Stato, avevano fatto sapere che il prossimo paese a cui si fossero rivolti per firmare un accordo simile sarebbe stato l'Italia, il cui premier, Silvio Berlusconi, visti anche i suoi buoni rapporti con Bush, secondo loro sarebbe stato molto ben disposto ad aprire una via preferenziale con Washington.La smentita invece, secondo quanto riportato da Sergio Stanzani, segretario di 'Non c'è Pace senza Giustizia', sarebbe arrivata direttamente da Castellaneta, consigliere per gli Affari Esteri di Silvio Berlusconi il quale ha dichiarato che: «l'Italia non ha accettato l'invito degli Stati Uniti».Iniziativa comprensibile ma ingiustificata«L'iniziativa degli Usa è comprensibile ma del tutto ingiustificata» - ha commentato Sergio Stanzani, intervenuto a RadioRadicale sulla questione - «perché se è vero che c'è nell'art.98 dello Statuto di Roma la possibilità di accordi bilaterali, questa ipotesi era solo formale e comunque limitata al periodo di interregno, cioè dalla firma del Trattato di Roma all'avvenuta ratifica dei 60 paesi minimi».Il governo italiano, ha aggiunto Stanzani, ha sempre operato per accelerare il raggiungimento delle 60 ratifiche, e lo stesso annuncio delle avvenute ratifiche e dell'entrata in funzione della TPI, fatta, ha ricordato Stanzani, quando Kofi Annan, segretario generale dell'Onu era a Roma da Ciampi al Quirinale, sono elementi estremamente significativi.Così come significativo è il monito del Commissario Ue alla Romania.
«Il Tpi» - ha aggiunto - «costituisce un primo tassello di giurisdizione internazionale fondamentale per l'Organizzazione mondiale delle democrazie, col quale si possa garantire il raggiungimento di quelle condizioni per assicurare in prospettiva libertà diritto e democrazia».«Noi» - ha concluso Stanzani - «puntiamo anche sull'apporto italiano in sede Ue per far capire l'importanza positiva agli Stati Uniti del Tpi, per loro e per il mondo che vuole la convivenza civile».
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