25 SET 2002

Geronimo: Presentazione del libro "Dietro le Quinte" (con Cirino Pomicino, Lucia Annunziata, Santoro e Feltri)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 1 min

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Pomicino: in Italia Tangentopoli è sfociata in un complotto a favore dell'ex partito Comunista.

Forza Italia non ha un futuro politico, e adesso dobbiamo ridare alla politica il suo ruoloRoma, 25 Settembre 2002 - Alla sala della Stampa estera convengono tre importanti nomi del giornalismo italiano: Lucia Annunziata, Michele Santoro e Vittorio Feltri.

Lo scopo è parlare del libro di Cirino Pomicino, in arte Geronimo, intitolato "Dietro le quinte": un duro attacco ai retroscena che hanno portato alla nascita della seconda repubblica e della sua nuova classe politica.Il complottoIl libro è
definito da Santoro "uno scritto degli aristocratici dopo la rivoluzione francese, particolarmente acuto nel dimostrare difetti della nuova classe che aveva avuto accesso al potere".

Poi dopo aver denunciato i vizi, difetti e le nuove clientele di una classe di 'parvenue', il libro si spinge verso il merito di una questione politica che ancora riguarda da vicino l'Italia.La seconda Repubblica secondo Pomicino, dice Santoro, nascerebbe da un complotto ordito dai comunisti e da parte della magistratura e alcuni imprenditori.

«E lo scopo è ammazzare, anche fisicamente» - spiega Santoro - «Andreotti, e la vecchia classe dirigente soprattutto Dc e sostituirsi ad essa».Santoro non ci crede fino in fondo e chiede: «Come è possibile che Kohl in Germania sia stato investito da un grande scandalo ma la Dc tedesca non è morta?».

E ancora: «Pomicino, che come scrittore, ma solo come scrittore posso dire, è onesto, come fa a non intravedere nel fenomeno Berlusconi un fenomeno preoccupante, più del peronismo, e delle caratteristiche di populismo che indica nel libro?»La solita borghesia azionistaPomicino, dopo aver risposto che la Dc tedesca non è morta perché non era solo Kohl ma un solido partito, argomenta le sue tesi con testimonianze: «De Benedetti mi chiese, prima di tangentopoli, di far parte di un governo e di un progetto che lui e alcuni imprenditori volevano affidare a politici di fiducia».

E poi: «La borghesia azionista che aveva fatto l'accordo con noi per 50 anni, dopo ha cambiato cavallo, legittimamente, con una sinistra che però poi ha fatto quell'operazione che si è gonfiata di illiberalità.»E poi ancora: «Nel giugno del '92 la Dc a Napoli prende il 30% e il Pci di Bassolino e Napolitano il 10%, sei mesi dopo Gava Scotti e Pomicino vengono accusati di camorra, sei mesi dopo Bassolino piglia il 70% e otto anni dopo Scotti Gava e Pomicino vengono assolti.

Se non è complotto questo?».Discorsi da bar, tangentopoli e salottiLucia Annunziata sostiene che parlare di complotto o comunque accusare come fa Pomicino sul libro varie persone senza portare prove assomiglia ad un'operazione simile ai discorsi da bar che un giornalista non può accettare.

E poi aggiunge: «In Italia chi definisce cosa funziona rimane questo gruppo di potere solito che utilizza le forze estreme e quest'ultime dentro al salotto buono, però, non sono mai entrate».Questo perché «il sistema in cui viviamo, sia politico che mediatico, è un sistema che tende al centro ma è dominato dagli estremismi.

E un centro non nel senso della Dc, ma nel senso di medietà dell'opinione, del fare e di chi comanda».«Certo» - aggiunge - «oggi il sistema è più violento perché taglia di più le ali, tende al centro ed esclude.

Mentre invece la Dc tendeva ad includere gli estremi.

Ma la continuità col primo sistema è che esiste un salotto buono e non esiste tangentopoli che l'abbia cambiato».Berlusconi politico d'emergenzaLo scenario che si presentava durante Tangentopoli, con la caduta di tutti i principali partiti, dice Feltri, a parte il vecchio Pci, era allarmante.

Feltri crede di più nella teoria del complotto: «Chi rimase dopo tangentopoli? Il Pds, la Lega nord, e l'Msi che non si era ancora trasformato in An.

Berlusconi ha capito quindi che o nasceva un altro partito che si opponeva al Pds o questo avrebbe stravinto.

Quindi Berlusconi è sceso in politica per emergenza».Comunque, sia Feltri sia Santoro sono convinti che la crisi dei partiti sia cominciata prima di tangentopoli.

E che questa sia stata solo il colpo di grazia.

«Quando io ti chiedo» - afferma Santoro rivolto a Pomicino - «perché si è liquefatto il Psi, dopo le inchieste, la mia risposta è che il partito si identificava con la sua leadership, quindi il partito come lo intendi tu non esisteva già più, dai tempi prima di tangentopoli»Ritornare alla politica veraPer Pomicino, che sottolinea di esser stato assolto 31 volte su 32 processi, e di aver subito solo una condanna per finanziamento illecito della sua corrente, bisogna tornare alla politica: quella vera: «Badate, fino a quando non si ricompone, come nei maggiori paesi europei, l'area politico culturale del popolarismo e quella della sinistra socialista, con tutti i loro difetti, avremo energie personali e partiti personali».Per Pomicino, e per Feltri, il centro destra anche deve riorganizzarsi perchè Forza Italia non ha una struttura democratica interna che permette il ricambio delle classi dirigenti, e poi perché non è un vero partito.

«Se consideriamo che la Dc è stata sostituita da Forza Italia» - ha detto Feltri - «che non è un partito, e che l'ultimo congresso, che è stata una cosa da ridire, è stato nel '98.

E' un partito che non ha una democrazia interna...

anche se ci ha salvato nel'94 dalla gioiosa macchina da guerra»Perché non si è parlato di questo libroSe lo sono chiesto tutti gli intervenuti.

La Annunziata ha detto che un libro così, trasformato in articoli avrebbe ricevuto, scritto da lei, solo una marea di querele.

Feltri ha constatato che nessuno nemmeno il Corriere della Sera lo ha preso in considerazione, perché forse non era un libro scritto da uno qualsiasi di sinistra.

Santoro invece non ha avuto dubbi.«Il fatto che non si parli di questo libro» - ha affermato Santoro - «è anche perché il presidente del Consiglio ha tutta l'informazione in mano e perché stanno lavorando per riaffermare la medietà di cui parlava Lucia e di cui Mentana e Mimun sono i custodi perfetti».E poi ha concluso: «La democrazia come la intendo io è che ognuno vuole e può scoprire quello che gli pare, nessuno è andato a chiedere al giornalista del Washington Post perché ha scoperto il Watergate, e non un'altra cosa, e questo è il bello.

Ma qui non si può fare».

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