01 OTT 2002

CPI: Compromesso UE, accordi bilaterali e nuovi principi con Usa

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 sec

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Cpi: accordo di compromesso raggiunto dai 15 stati dell'Ue per esprimere una posizione comune verso gli Usa.

Si alle intese bilaterali.

Fissati cinque nuovi principi base.1 Ottobre 2002 - Da una parte Francia, Gran Bretagna e Italia, sostenitrici delle ragioni Usa; dall'altra la Germania rosso verde e i paesi scandinavi.

Questi gli schieramenti all'interno dell'Ue che ieri a Bruxelles si sono fronteggiati e sono riusciti a trovare un accordo di compromesso per presentare agli Stati Uniti una posizione comune sulla questione dell'ingerenza della Corte Penale Internazionale nei confronti dei
militari americani impegnati in missioni di 'peacekeeping'.Si agli accordi bilateraliSecondo quanto stabilito si consente ai paesi Ue di concludere accordi con gli Usa che garantiscano la non consegna alla Cpi di loro cittadini, ma solo nel rispetto di precise linee guida.

Gli accordi potranno riguardare solo cittadini americani in missione ufficiale nei paesi Ue (quindi militari e non semplici cittadini americani come chiedevano gli Usa), o inviati nel quadro di accordi di cooperazione militare come quelli Nato, coperti dai 'Sofa' (Status of Forces Agreements).Tra l'altro, dalla bozza di accordo viene fuori un elemento significativo.

Il principio della non reciprocità.

In effetti fino adesso, negli accordi bilaterali proposti dagli Usa e fatti firmare a circa una dozzina di Paesi, si prevedeva che anche Washington non consegnasse alla Corte i cittadini degli stati che garantivano l'immunita' agli americani.

Questo principio, considerato di 'favore', viene adesso eliminato.Gli altri puntiIl principio della 'non impunità': i soldati americani possono essere accusati e posti sotto indagine ma dovranno essere processati davanti ai tribunali nazionali dei singoli stati membri dell'Ue, senza la consegna all'Aja.

Il compromesso raggiunto oggi prevede inoltre il rispetto degli accordi precedenti siglati con Washington, in particolare dei 'Safo' che già garantiscono l'immunità delle forze Usa dislocate, per accordi Nato, sul territorio degli alleati europei, come l'Italia.Questo trattamento 'particolare', è scritto nell'accordo, non deve essere riservato ai cittadini di altri paesi che lavorano per le forze militari statunitensi all'estero.

Tra l'altro un ulteriore compromesso potrebbe venire sul Procuratore Generale della Corte: ieri si è infatti discusso anche sull'eventualità che, per far entrare gli Usa nella Corte, la carica più alta possa appunto essere assegnata ad un loro giudice.Le reazioni UeStig Moeller, ministro degli esteri danese e presidente di turno dell'Ue ha dichiarato: «L'avvenuta intesa non è una concessione e non mina lo spirito della Corte penale internazionale e soprattutto» - ha aggiunto - «preserva l'unità dei quindici senza danneggiare la Corte».Sullo stesso tono il ministro degli esteri francese Villepin il quale ha precisato che la possibilità di accordi bilaterali «permette di tener conto nella misura del possibile delle preoccupazioni americane».Disaccordi e contrariL'accordo è arrivato anche e nonostante la perdurante tensione diplomatica esistente fra Germania e Usa.

Josckha Fischer, ministro degli esteri tedesco, ha comunque mantenuto delle riserve sul compromesso.

E poi la Germania, hanno fatto sapere, difficilmente firmerà accordi bilaterali; cosa questa che, avvertono da Washington, potrebbe anche portare ad un possibile ritiro delle truppe di stanza in Europa.Dissenso netto sul compromesso invece è stato espresso dall'organizzazione Human Rights Watch.

«Ancora una volta» - ha affermato Lotte Leicht direttore europeo di HRW - «l'Ue non è stata in grado di adottare una ferma e inequivocabile posizione in risposta al continuo tentativo di Washington di minare la credibilità della Corte».

leggi tutto

riduci