12 NOV 2002

Usa: Presentazione del libro di Massimo Teodori 'Maledetti Americani'

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Teodori: l'antiamericanismo non è una critica su singole posizioni ma un atteggiamento pre-giudiziale.

Questo anche contro Israele.

E poi c'è una diffidenza di fondo sul sistema politico democratico fondato sullo stato liberale e repubblicano.Roma, 12 Novembre 2002 - Al Centro di cultura ebraica, presentazione del libro di Massimo Teodori 'Maledetti americani.

Destra, sinistra e cattolici: storia del pregiudizio anti-americano'.

Del libro hanno parlato, oltre all'autore, Daniele Fiorentino direttore del centro studi americani e professore di storia americana a Roma 3 e Simonetta della Seta,
giornalista, caporedattore di Ap Biscom.L'America repubblicana prima della Francia illuministaSecondo Fiorentino, così come per Teodori, sono diversi i motivi del pregiudizio anti-americano.

In Europa ha radici diverse ma per quanto riguarda Francia e Germania uno dei motivi, dice Fiorentino, è che «nasce da una diffidenza (rivalità in fondo) connaturata alla nascita di questa nuova nazione.

In realtà se si legge Tocqueville che scrive la 'Democrazia in America' ci si accorge che il concetto repubblicano di democrazia partecipata nasce in America prima dell'illuminismo».Per Teodori poi in Italia questo avrebbe radici profonde sia all'interno della destra fascista (la sconfitta nella seconda guerra mondiale), sia nella sinistra comunista (l'imperialismo e la guerra in Vietnam) che in parte del mondo cattolico (l'anti-modernismo e i diversi metodi usati dal protestantesimo, e dalla relativa chiesa americana).Altri tre motiviPer Teodori però ci sarebbero ancora altri tre fattori determinanti: «l'ostilità verso la democrazia liberale anche perché non si ritiene che gli Usa siano una democrazia (a causa degli interessi palesi delle lobby sulla politica)».

Poi perchè si leggerebbe la storia come complotto: «tutto questo sarebbe mosso da un grande complotto dietro al quale qualcuno tira le fila travestito di facciata da democrazia».

E infine perché considerati carnefici, comunque, anche quando sono vittime (come l'11 Settembre).

«Chi non ha sentito dire che gli americani se lo sono meritato?», ha detto Teodori.Il bene e il malePer Simonetta Della Seta ci sarebbero però altri motivi ancora che disntinguono America (e Israele) dall'Europa e sviluppano l'anti-americanismo (e l'anti-semitismo).

«C'è qualcosa che ha a che fare con il mito della fondazione di queste due nazioni» - ha detto Della Seta - «si tratta di due popoli che hanno conquistato e costruito il posto dove sono andati a stare.

Cosa questa ormai sconosciuta in Europa».

Tratto tipico invece del protestantesimo, secondo la giornalista, che avrebbe coniugato i valori dell'operosità e della libertà con la ricerca della felicità stampata sulla Costituzione.«E poi un altro tratto comune» - ha aggiunto Della Seta - «è quello che nei due popoli si mette in evidenza che c'è una differenza netta fra bene e male.

Chi fa un errore lo deve pagare.

E questo è qualcosa che va oltre la durezza, ed è profondo nei rapporti fra gli uomini, e sia l'America sia Israele lo hanno fatto proprio».Le ragioni di questo libroPer Fiorentino gli americani non sono immuni da errori che gli sono costati il pre-giudizio, errori culturali che non hanno permesso di far conoscere al resto del mondo la loro cultura se non tramite la mera informazione superficiale (cinema, fast food e tv).

Cultura che invece il docente assicura essere ricchissima negli Usa, anche storica: «gli americani» - ha detto - «hanno una tradizione storica lunghissima perché vengono da tutti i paesi europei e perché hanno lottato contro questi paesi europei».Teodori, a questo proposito, ha aggiunto che la stessa letteratura relativa all'anti-americanismo, soprattutto in Italia, non esisteva e che questo ha rappresentato uno se non forse il motivo per spingerlo a scrivere questo libro.

«E perché» - ha spiegato - «dopo 60 anni quasi ci troviamo, noi italiani, in una situazione di scelta simile a quella degli anni dal '47 al '49».

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