13 DIC 2002

Lincei: Convegno, 'La medicina di Emergency' (con Gino Strada)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 35 min

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Gino strada: è la pace che è preventiva, non la guerra.

Faccio un appello agli intellettuali, fate sentire la vostra voce.

Fra due mesi potrebbe esserci un conflitto nucleare, di cui certamente la televisione non parla.Roma, 13 Dicembre 2002 - Gino Strada, ospite dell'Accademia dei Lincei di Roma, ha parlato dell'attività dela sua organizzazione 'Emergency' e delle varie svolte che dal '94, anno della sua nascita, ha subito a fronte dei mutamenti internazionali e della ricerca non solo di cura del ferito di guerra ma anche dei diritti umani per le popolazioni vittime delle violenze di tutte
le guerre.l'Afghanistan Caporetto delle OngGino strada ha detto che il suo principio relativo all'attività umanitaria è il seguente: non scendere mai a patti con nessun potere politico.

E ultimamente questo principio si è rafforzato, soprattutto, dopo che molte Ong, ha spiegato, hanno avuto una sorta di 'arruolamento' da parte di molti governi.

E ha citato l'operazione Arcobaleno in Kosovo.

Con 'Emergency' inoltre ha sottolineato come la sua filosofia sia passata dalla cura dei feriti all'assistenza di donne bambini vitime indirette delle guerre e alla costruzione villaggio su villaggio di quelle strutture minime indispensabili come sanità e scuole che in molti paesi del cosìddetto Terzo Mondo mancano.

E in particolare scuole per le donne.«Su questo punto vorrei dirvi che il fatto che le bambine non vadano a scuola in Afghanistan» - ha detto - «non è un fenomeno solo talebano ma è preesistente e legato alla cultura di quel paese».

E poi, sempre in Afghanistan ad esempio, si è cercato di organizzare aiuti per le condizioni di vita dei detenuti: «di tutti i detenuti, anche dei terroristi, dei signori di Al Qaida, dei non afghani, dei pakistani, sauditi.

Perché siamo convinti che quando si parla di diritti umani siamo convinti che se noi escludiamo anche una sola persona dalla fruizione dei diritti umani noi stiamo contrabbandando i nostri privilegi coi diritti umani».Appello agli intellettualiIn previsione della cosìdetta guerra preventiva in Iraq, che ha contestato duramente, proponendo invece quella della pace preventiva, scritta tra l'altro sulla carta dei diritti fondamentali dell'uomo dell'Onu lì dove ha citato il passo: «la costruzione dei diritti umani, è il fondamento per la costruzione della libertà e della pace», ha cercato di lanciare un appello agli intellettuali.«Uomini di cultura» - ha detto - «e scienziati fate sentire la vostra voce.

Fate capire al mondo dove stiamo andando.

Perché mentre noi parliamo qui, fra due mesi potrebbe esserci un conflitto nucleare, di cui certamente la televisione non parla».

E poi ha aggiunto: «la guerra è la più grande malattia da guarire.

Ma bisogna farlo sin dai primi sintomi, con la cultura della pace.

E non dopo, quando si possono solo curare le ferite».Le due posizioni di 'Emergency'Dopo l'intervento militare in Afghanistan, Strada ha affermato che la sua organizzazione non ha più intenzione di 'fare il reparto sanitario della guerra'.

E quindi: «dopo questa riflessione abbiamo deciso di agire in due modi: discutibilli, sicuramente, però abbiamo pensato che anche la nostra posizione etica avrebbe dovuto avere diritto di cittadinanza.

Primo: no ai soldi della guerra, secondo era il caso di iniziare a fare una battaglia per la pace».

Battaglia che è appena cominciata.

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