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Documento audiovisivo dell'intervento di Marco Pannella, dalla presidenza della Convention radicale a Roma - Hotel Ergife (3-5 marzo) - dopo l'intervento del segretario Ds Walter Veltroni e prima dell'intervento di Emma Bonino - per salutare la folta delegazione dei lavoratori della Good Year che si erano incatenati a difesa del posto di lavoro."Vorrei ringraziare per la loro presenza qui, "gli incatenati" della Good Year; sono qui, grazie di essere venuti, grazie di essere fra noi.
Dobbiamo dirci con franchezza: io so che venire tra noi, si è voluto in fondo creare una situazione in cui … significava venire nelle fauci del nemico che vuole sbranare i diritti degli operai.
No.
Noi, quello che vogliamo costruire e stiamo costruendo con il Terzo Stato, del quale voi fate parte a pieno titolo, è una società nella quale il lavoro non sia una condanna da servi della gleba, a restare, pena la fame, incatenati ad una situazione di lavoro.
Lottiamo per una situazione nella quale gli operai possano andarsene, se trovano e trovando di meglio di quel padrone e di quella situazione.
Sappiamo benissimo che non è questa la situazione italiana.
Ed è per questo l'urgenza, ed è per questo la nettezza, apparentemente la sommarietà, per la quale abbiamo ritenuto di fare scandalo anche per porre questo problema: il diritto al lavoro e il diritto alla scelta del lavoro.
Il Lavoro non può - e non deve essere, soprattutto in Italia - continuare ad essere vissuto come la catena necessaria per vivere ad una situazione di lavoro strappata con difficoltà ad una economia che fa schifo, e lo dico con franchezza.
Grazie di essere qui amici e compagni, buon lavoro.".
Dobbiamo dirci con franchezza: io so che venire tra noi, si è voluto in fondo creare una situazione in cui … significava venire nelle fauci del nemico che vuole sbranare i diritti degli operai.
No.
Noi, quello che vogliamo costruire e stiamo costruendo con il Terzo Stato, del quale voi fate parte a pieno titolo, è una società nella quale il lavoro non sia una condanna da servi della gleba, a restare, pena la fame, incatenati ad una situazione di lavoro.
Lottiamo per una situazione nella quale gli operai possano andarsene, se trovano e trovando di meglio di quel padrone e di quella situazione.
Sappiamo benissimo che non è questa la situazione italiana.
Ed è per questo l'urgenza, ed è per questo la nettezza, apparentemente la sommarietà, per la quale abbiamo ritenuto di fare scandalo anche per porre questo problema: il diritto al lavoro e il diritto alla scelta del lavoro.
Il Lavoro non può - e non deve essere, soprattutto in Italia - continuare ad essere vissuto come la catena necessaria per vivere ad una situazione di lavoro strappata con difficoltà ad una economia che fa schifo, e lo dico con franchezza.
Grazie di essere qui amici e compagni, buon lavoro.".
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