20 MAR 2000

"Le liberalizzazioni e le privatizzazioni dei servizi pubblici locali" con M.Monti, A.Maccanico, E.Bianco

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 4 ore 7 min
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Milano, 20 marzo 2000Documento audiovisivo del Convegno promosso dalla Fondazione Montedison a Palazzo Clerici sul tema "Le liberalizzazioni e le privatizzazioni dei servizi pubblici locali" con, tra gli altri, il commissario europeo alla Concorrenza, Mario Monti e i ministri, Antonio Maccanico ed Enzo Bianco.

Registrazione audio di ""Le liberalizzazioni e le privatizzazioni dei servizi pubblici locali" con M.Monti, A.Maccanico, E.Bianco", registrato lunedì 20 marzo 2000 alle 00:00.

Tra gli argomenti discussi: Economia.

La registrazione audio ha una durata di 4 ore e 7
minuti.

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  • Gabriele Albertini, sindaco di Milano

    <strong>Indice degli interventi</strong>
    0:00 Durata: 8 min 11 sec
  • Enrico Bondi, presidente della Fondazione Montedison

    0:08 Durata: 8 min 4 sec
  • Alberto Quadrio Curzio, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Montedison, preside della Facoltà di scienze politiche dell'Università Cattolica di Milano, moderatore

    <strong>I Sessione</strong> - Profili di liberalizzazione e privatizzazione: La situazione in Italia e in Europa
    0:16 Durata: 9 min 5 sec
  • Antonio Maccanico, ministro per le riforme istituzionali

    0:25 Durata: 16 min 35 sec
  • Alberto Quadrio Curzio, modera

    0:41 Durata: 51 sec
  • Tommaso Edoardo Frosimi, docente all'Università di Sassari

    0:42 Durata: 12 min 28 sec
  • Adriana Vigneri, sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la Funzione pubblica

    0:55 Durata: 36 min 21 sec
  • Fabio Gobbo, ordinario di Economia industriale all'Università Luiss - Guido Carli - Roma

    1:31 Durata: 17 min 56 sec
  • Marco Cammelli, ordinario di Diritto amministrativo all'Università di Bologna

    1:49 Durata: 13 min 20 sec
  • Alberto Quadrio Curzio, chiude la prima Sessione ed apre la seconda dopo pausa

    <br><strong>II Sessione</strong> - Prospettive degli operatori e dei consumatori: mercato, società e sviluppo
    2:02 Durata: 1 min 15 sec
  • Enrico Cerrai, presidente della Confederation Europeenne des Distributeurs d'Energie publics Communaux

    2:04 Durata: 19 min 57 sec
  • Giustino Trincia, rappresentante del Consiglio nazionale dei Consumatori e degli Utenti

    2:24 Durata: 13 min 34 sec
  • Alberto Quadrio Curzio, modera

    2:37 Durata: 2 min 19 sec
  • Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo

    2:39 Durata: 13 min 18 sec
  • Alberto Quadrio Curzio, modera

    <br><strong>III Sessione</strong> - Prospettive dei soggetti politico-istituzionale: regole, reti e sviluppo
    2:53 Durata: 1 min 14 sec
  • Mario Monti, Commissario UE alla Concorrenza

    2:54 Durata: 28 min 37 sec
  • Pippo Ranci, presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas

    3:23 Durata: 25 min 30 sec
  • Enzo Bianco, ministro dell'Interno

    <br>Alberto Quadrio Curzio, termina alle 19h21<p><strong>Scheda tecnica dei servizi pubblici locali</strong><p>In Italia, come in altri paesi europei, i servizi pubblici locali sono stati gestiti direttamente dagli enti pubblici locali; le rigidità di queste forme gestionali sono state, presto o tardi, affrontate tramite processi di liberalizzazione e privatizzazione, nei quali l'utilizzo di capitali privati portava a una mgiliore qualità nel servizio.<br>Il progetto di riforma dei servizi pubblici è affidato al ddl 4014, il cui teesto definitivo dovrebbe essere terminato: affidamento tramite gara, indennizzo del gestore uscente e altri punti sono quelli attorno al quale si organizzeranno ler attività imprenditoriali di competenza della pubblica amministrazione.<br>Possiamo dire che nel nostro paese il valore economico aggregato dei sevizi pubblici locali a rilevanza industriale è considerevole: le sole aziende municipalizzate nei settori sopracitati hanno 25.000 miliardi di fatturato ed occupano 160.000 addetti. Ma nonostante questo, la struttura di mercato di questi settori è del tutto inadeguata; i limiti di questo sistema sono ben testimoniati dagli elevati costi del servizio e dalla debolezza delle utilities italiane nei confronti dei concorrenti stranieri.<br>In definitiva quindi la riforma di questi servizi è tanto urgente quanto opportuna se si pensa che da essa possono derivare reali elementi di competitività a vantaggio della stessa economia italiana. Ricordiamo, inoltre, che la trasfoirmazione in s.p.a. di queste aziende e il loro recente collocamento in borsa, sono state operazioni di grande successo.<p>SETTORE ACQUA: In Italia il settore dei servizi idrici è caratterizzato da:<br>- erogazione dei servizi in regime di monopolio<br>- eccessiva frammentazione dell'offerta sia di tipo orizzontale che di tipo verticale<br>- politiche tariffarie che non consentono di determinare il prezzo in seguito alle regole di mercato<br>La riforma del settore è determinata dal ddl4014, e prima di esso dalla legge 36/1994, della quale si ha avuo una grande disattesa:<br>- concentrazione del settore attraverso un numero limitato di gestori<br>- gestione dei servizi idrici su base integrata (un unico gestore dovrebbe occuparsi di tutte le fasi della filiera)<br>- meccanismo tariffario di tipo price-up<br>SETTORE GAS: A fronte di una elevata concentrazione nelle prime fasi della filiera, la distribuzione secondaria a mezzo di reti urbane è caratterizzata da oltre 670 operatori, di cui solo 300 sono società private. Il servizio di distribuazione è riservato ai comuni, che possono decidere se darlo ad aziende private; in generale tutti i servizi sono dominate da società del gruppo ENI<br>Lo schema del decreto "Letta" di liberalizzazione del servizio di distribuzione del gas, ha definito:<br>- la durata massima dell'affidamento del servizio di distribuzione<br>- l'idoeneità dei clienti<br>- i tetti massimi della vendita e alle immissioni in vendita<p><strong>Sintesi del libro bianco "Servizi pubblici locali"</strong> elaborato dal Centro Studi Nuova Ricerca, con la direzione di Sergio Ristuccia<br>L'8 marzo la Commissione affari istituzionali ha approvato il disegno di legge n. 4014; si chiude il primo atto, oppure il prologo, di una lunga vicenda. Nelle attuali difficoltà politiche, però, senbra tutto in salita il cammino successivo di questo iter. Si tratta di una riforma seguita con grande interesse da diversi gruppi anche perchè, come la ricerca ha visto, nella materia oggetto di riforma confluiscono problematiche di stringente attualità:<br>- federalismo amministrativo<br>- sussidiarietà<br>- confine tra concorrenza e riserva di servizio pubblico<br>- ricerca di nuove forme di cooperazione tra pubblico e privato volte a garantire qualità del servizio<br>Sullo sfondo rimangono le implicazioni di livello politico legate al ruolo dell'amministrazione locale nei confronti della cittadinanza. Ecco perchè l'intervento del legislatore su questa materia finisce con l'incidere trasversalmente sull'ordinamento economico e giuridico del paese.<br>Il libro bianco compie preliminarmente una verifica dei nuovi equilibri tra stato e mercato: si tratta di equilibri difficili e complessi che portano a dei punti di attrito nei singoli settori (acqua, gas, rifiuti), tanto da portare a particolarità difficilmente riconducibili a un sistema. Il libro propone una sintetica rassegna di tali problemi, e mette in luce:<br>- insufficiente imprenditorialità<br>- asimmetria tra la realtà meridionale e il resto d'Italia<br>- diverso livello di maturazione tra alcune realtà di multiservizio, che ormai portano a una logica di mercato, e alcune sacche di amministratività che resistono<br>- ancora incongruenze tra l'assetto regolamentare esistente e la disciplina di nuova introduzione.<br> La difficoltà di conciliare la nettezza delle scelte di principo che qualificano la riforma con i molti problemi di una normazione articolata si è ben manifestata nel dibattito parlamentare, che non ha mancato di metere in rilievo i nodi fondamentali. Alcuni di essi non erano presenti nel disegno di legge originario e sono stati affrontati ex novo in Commissione:<br>- la titolarità delle reti in capo agli enti locali<br>- la previsione del ricorso che potrebbe imporre la revisione di un consolidato orientamento giurisprudenziale della Corte di Cassazione.<br>- la complessa rete di interessi che attraverso questa materia<br> I tempi del dibattito in questione sono stati dati dalla Unione Europea dal suo continuo impulso sulla via della modernizzazione delle strutture giuridiche ed economiche. Impulsi che discendono dall'applicazione dei trattati resi viventi dalla Commissione, dalla corte di Giustizia e dall'Autorità garante delle concorrenza e del mercato.<br> Sotto questo profilo lo studio ha fatto emergere l'importanza del contributo dell'autorità Antitrust per la definizione delle linee essenziali della riforma. In particolare quando è intervenuta sulla compatibilità concorrenziale nel suo complesso della disciplina in materia di servizi pubblici locali in discussione in Parlamenmto, ma in generale per affrontare un assetto del settore ispirato a logiche di mercato:<br>- negativa valutazione dell'affidamento diretto<br>- ampio utilizzo della procedura di gara<br>- attenzione ai criteri per garantire la verificabilità dell'attività di amministrazione<br>- possibile estensione in presenza di concorrenzialità degli ambiti di operatività dei gestori anche al di fuori dei limiti territoriali delle amministrazioni locali interessate<br>- stimolo all'apertura alla concorrenza dei processi costitutivi delle società miste<br>- critica alla durata del regime transitorio ed agli ostacoli da esso posti al processo di liberalizzazione.<br> In particolare l'Autorità ha dato importanti indicazioni nella direzione della necessità di orientarsi verso moduli organizzativi di un'amministrazione moderna: ispirata, cioè, alla separazone di interessi tra amministrazione regolatrice e soggetti gestori.<br> In una visione d'insieme l'azione dell'Autorità Antitrust è stata fondamerntale. Non solo il garante della concorrenza ha enucleato con precisione crescente i passaggi che l'ordinamento nazionale deve affrontare per giungere ad un assetto maggiormente coerente con le indicazioni del mercato Europeo. Essa si segnala per l'incisività con cui è stato interpretato il ruolo di suggeritore al Parlamento nei confronti di iniziative di legislative e regolamentari in itinere e per il modo coraggioso con cui è stato svolto il compito di custode dei principi della concorrenza sviluppati a livello comunitario nel nostro ordinamento. Quello dei servizi pubblici costituisce, insomma, uun caso esemplare di come l'attribuzione dei compiti di tutela di determinati lavori ad un organo, contribuisca a 'rafforzare', nella dialettica politico - istituzionale, i meccanismi di protezione e promozione.<br> Le conclusioni pongono in rilievo le conseguenze di tutte queste trasformazioni:<br>- l'amministrazione si ritrae dalla gestione e recupera il ruolo di soggetto regolatore di settori dell'economia dove sono in gioco i diritti essenziali<br>- Si costruisce un rapporto di tipo trilatero tra amministrazione pubblica, soggetto gestore e cittadini utenti attorno ai principi di efficacia, trasparenza e qualità.<br>- Il mercato dei servizi pubblici locali troverà anzi in questo rapporto trilatero la sua caratteristica peculiare.<br>Avvertenza: utilizzare interstizi e possibilità normative a disposizione, può essere una decisione facile in presenza di interessi costituiti forti. E' tuttavia miope, almeno sotto due profili: essa rischia di approfondire il divario esistente tra le diverse realtà italiane contribuendo ad una fondamentale disparità di trattamento tra cittadini; essa, d'altra parte, impedisce l'immediata attivazione dei meccanismi concorrenziali, rallenta il rafforzamento dell'industria nazionale delle utilities, impedisce la sua piena partecipazione ad una competizione che, paradossalmente, è oramai veramente globale.
    3:48 Durata: 18 min 37 sec