19 LUG 2001

G8: Bertinotti, Genova sarà ricordata per la contestazione

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Genova, 19 luglio 2001 - Nella serata, animato dibattito su "sinistra e movimento antiglobalizzazione", organizzato dal Prc e dal Gue-Ngl, il gruppo parlamentare europeo che riunisce a Strasburgo la sinistra alternativa, svoltosi direttamente nello spazio dei Public Forum.

A fare gli onori, Fausto Bertinotti, leader di Rifondazione Comunista, che ha sottolineato il ruolo del proprio partito all'interno del Genoa Social Forum, e ribadito ancora una volta le ragioni della "lotta" contro i "recinti" posti dai "governi del G8" nella città.

"Genova sarà ricordata per la contestazione al G8" Tra
gli applausi frequenti dei partecipanti, il leader del Prc ha inveito contro la "globalizzazione capitalistica, che, per la prima volta nella storia dell'epoca moderna, produce invece che una possibilità di progresso una vera e propria crisi di civiltà".

Questo semplicemente per ribadire "l'illegittimità del G8, "reso irresponsabile dalla globalizzazione" e che "pretende il governo del mondo senza mandato".

"E' il G8 che pretende il dominio del simbolico".

Con queste parole Fausto Bertinotti ha voluto poi sottolineare le responsabilità del governo nella crescente tensione tra i manifestanti, proseguendo: "Perché pretende (il governo, ndr) di fare questa riunione in una città, in un grande centro storico? Perché non lo fa su una barca al largo? Perché conosce il valore simbolico di una città, dei suoi campanili, del suo municipio, delle sue cattedrali, e lì vuole mettere il suo dominio e il suo recinto, per ritrovare quel potere che non ha.

Noi lo impediremo".

"Si potrebbe dire che fanno tutto loro - ha proseguito il segretario del Prc - costruiscono il simbolo e poi si lamentano che il movimento usa questo simbolo.

Costruiscono un fortino e poi si lamentano dell'assedio.

Se fai il forte l'assedio è richiesto, è domandato.

Costruiscono un palcoscenico e si lamentano che su quel palcoscenico sale un altro soggetto, il movimento e il popolo di Seattle".

Sul ruolo del proprio partito all'interno del Genoa Social Forum, Bertinotti ha voluto rivendicare di sentirsi "orgoglioso di essere un dirigente di un partito che nell'esperienza del Gsf ha saputo stare dentro all'organizzazione", confermare la volontà di proseguire nell'esperienza, anzi se possibile di alimentarla, contribuendo con l'aiuto che "solo un'organizzazione di partito può dare", e di sentire la responsabilità di "far transitare il meglio del '900 in un nuovo movimento operaio che si costituisca su questa lotta e su questo movimento", il "primo grande movimento del nuovo secolo".

Infine il leader comunista ha commentato la composizione del Gsf, nel quale sono confluite esperienze diverse, da quelle pacifiste di stampo cattolico, a quelle più violente degli anarchici.

"Ogni ingresso in questo movimento è benvenuto, qualunque sia la sua origine".

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