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Roma, 30 agosto 2001 - "Fidatevi dei generici.
Sono efficaci, controllati e autorizzati esattamente come i farmaci 'griffati'.
Con un grande vantaggio per il servizio sanitario nazionale e soprattutto per i cittadini: costano meno".
Questo l'appello lanciato dal Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, a 48 ore dalla rivoluzione generici, con l'entrata in vigore della legge sui nuovi meccanismi di rimborso.
Una rivoluzione, per il momento, a metà, che interesserà 38 sostanze libere da brevetto, per un totale di 653 confezioni di medicinali in farmacia.''I generici - sottolinea Sirchia - non … sono una sottospecie di farmaci.
Sono identici a quelli di proprietà, ma in un'altra confezione''.
All'appello del ministro hanno aderito anche i medici di famiglia, l'Ordine dei Medici e associazioni di cittadini come il Tribunale per i Diritti del Malato.''Avendo meno ricarichi di spese per la ricerca, il mantenimento sul mercato e la promozione - afferma Sirchia - i farmaci generici costano meno.
Questo equivarrà a un risparmio sulla spesa farmaceutica per il Servizio sanitario nazionale, a tutto vantaggio del cittadino che non dovrà pagare ticket o tasse aggiuntive, per contenere un eventuale spesa''.
Dal primo settembre solo i generici saranno interamente rimborsati: chi vuole il medicinale di marca, dovrà pagarsi la differenza.Prevedere l'entità del risparmio per la casse dello Stato e le tasche degli italiani, non è ancora possibile.
''Cominciamo ora - puntualizza il ministro - un percorso che altre nazioni hanno già compiuto, alcune con grande successo, altre meno.
In Europa si passa da un irrilevante 4% di spesa farmaceutica coperto dai generici al 39% della Germania.
Nel nostro Paese questo primo periodo sarà, per forza di cose, 'sperimentale': fra un anno o due avremo collaudato il meccanismo di promozione dei generici e potremo fare i conti''.Secondo un'indagine di Altroconsumo, comunque, scegliendo i farmaci senza brevetto, una famiglia arriva a spendere anche il 60% in meno in un anno.Toccherà ai medici di famiglia, primi consulenti del paziente, informare gli assistiti sui farmaci che hanno un equivalente generico e sulla differenza di prezzo a carico del cittadino nel caso in cui non voglia, e ne ha il diritto, abbandonare il 'suo' medicinale.
''Dobbiamo recuperare - sottolinea il segretario della Federazione dei medici di base (Fimmg), Mario Falconi - la sfiducia dei cittadini, conseguenza della grande confusione generata dal caso Lipobay.
E dovremo vincere le resistenze dei pazienti, soprattutto anziani, che vogliono quel farmaco a cui sono abituati, quel nome, quella confezione.
Lo sforzo maggiore - riconosce - sarà convincere i pazienti meno ricchi a scegliere il generico per non dover pagare di tasca propria, ma i medici di famiglia faranno di tutto affinché, anche nel nostro Paese, si raggiunga la media europea''.Pieno sostegno alla promozione dei generici anche dai farmacisti e dalla Federazione degli Ordini dei medici che ''garantisce - sostiene Benito Meledandri - piena disponibilità a prescrivere la terapia meno costosa per il Ssn.
Tanto più teniamo sotto controllo la spesa, tanto più garantiremo prestazioni qualificate e allargate a tutti i cittadini.
Prescrivere i generici è deontologicamente corretto''.
Sono efficaci, controllati e autorizzati esattamente come i farmaci 'griffati'.
Con un grande vantaggio per il servizio sanitario nazionale e soprattutto per i cittadini: costano meno".
Questo l'appello lanciato dal Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, a 48 ore dalla rivoluzione generici, con l'entrata in vigore della legge sui nuovi meccanismi di rimborso.
Una rivoluzione, per il momento, a metà, che interesserà 38 sostanze libere da brevetto, per un totale di 653 confezioni di medicinali in farmacia.''I generici - sottolinea Sirchia - non … sono una sottospecie di farmaci.
Sono identici a quelli di proprietà, ma in un'altra confezione''.
All'appello del ministro hanno aderito anche i medici di famiglia, l'Ordine dei Medici e associazioni di cittadini come il Tribunale per i Diritti del Malato.''Avendo meno ricarichi di spese per la ricerca, il mantenimento sul mercato e la promozione - afferma Sirchia - i farmaci generici costano meno.
Questo equivarrà a un risparmio sulla spesa farmaceutica per il Servizio sanitario nazionale, a tutto vantaggio del cittadino che non dovrà pagare ticket o tasse aggiuntive, per contenere un eventuale spesa''.
Dal primo settembre solo i generici saranno interamente rimborsati: chi vuole il medicinale di marca, dovrà pagarsi la differenza.Prevedere l'entità del risparmio per la casse dello Stato e le tasche degli italiani, non è ancora possibile.
''Cominciamo ora - puntualizza il ministro - un percorso che altre nazioni hanno già compiuto, alcune con grande successo, altre meno.
In Europa si passa da un irrilevante 4% di spesa farmaceutica coperto dai generici al 39% della Germania.
Nel nostro Paese questo primo periodo sarà, per forza di cose, 'sperimentale': fra un anno o due avremo collaudato il meccanismo di promozione dei generici e potremo fare i conti''.Secondo un'indagine di Altroconsumo, comunque, scegliendo i farmaci senza brevetto, una famiglia arriva a spendere anche il 60% in meno in un anno.Toccherà ai medici di famiglia, primi consulenti del paziente, informare gli assistiti sui farmaci che hanno un equivalente generico e sulla differenza di prezzo a carico del cittadino nel caso in cui non voglia, e ne ha il diritto, abbandonare il 'suo' medicinale.
''Dobbiamo recuperare - sottolinea il segretario della Federazione dei medici di base (Fimmg), Mario Falconi - la sfiducia dei cittadini, conseguenza della grande confusione generata dal caso Lipobay.
E dovremo vincere le resistenze dei pazienti, soprattutto anziani, che vogliono quel farmaco a cui sono abituati, quel nome, quella confezione.
Lo sforzo maggiore - riconosce - sarà convincere i pazienti meno ricchi a scegliere il generico per non dover pagare di tasca propria, ma i medici di famiglia faranno di tutto affinché, anche nel nostro Paese, si raggiunga la media europea''.Pieno sostegno alla promozione dei generici anche dai farmacisti e dalla Federazione degli Ordini dei medici che ''garantisce - sostiene Benito Meledandri - piena disponibilità a prescrivere la terapia meno costosa per il Ssn.
Tanto più teniamo sotto controllo la spesa, tanto più garantiremo prestazioni qualificate e allargate a tutti i cittadini.
Prescrivere i generici è deontologicamente corretto''.
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