28 SET 2001

Finanziaria: Berlusconi, E' stata una finanziaria difficile

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Roma, 28 settembre 2001 - E' il battesimo della prima finanziaria del Berlusconi Secondo e alla tribuna, in ordine di apparizione, prendono posto Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti, Rocco Buttiglione, Gianni Alemanno, Umberto Bossi.

Tutti in blazer blu e camicia azzurra.

Tutti ricordano, evidentemente, le pene che costò la prima finanziaria del Berlusconi Primo.

Tremonti ironizza sulla ''delusione di un importante rappresentante del sindacato italiano (Cofferati, ndr) quando ha saputo che grazie alla nostra finanziaria usciranno dalla povertà non 200 mila, ma 2 milioni di persone''.

A chi
chiede di precisare il nome dell'importante sindacalista risponde a mezza bocca Berlusconi: ''un famoso sindacalista, è chiaro, no?''.

Si accoda anche Rocco Buttiglione: questa finanziaria ''dimezzerà il tasso di povertà in Italia'', garantisce il ministro delle Politiche Comunitarie, anche se ''forse qualcuno si aspettava le stesse cose di quel sindacalista di cui ha parlato Tremonti...''Ma vero protagonista è Bossi.

Oltre a prendere le difese delle ''donne silenti'', spiega che la finanziaria ha una ''logica keynesiana'', in quanto ''lo stato, dopo anni, torna a occuparsi delle famiglie''.

E se ''D'Alema aveva fatto entrare nella povertà 4 milioni di persone - insiste - noi ne facciamo uscire 2 milioni''.

L'obiettivo, spiega ancora Bossi, è quello di restituire la centralità alla ''famiglia tradizionale'', quella in cui ''il padre di famiglia, se gli diamo un milione in più, non lo porta in Svizzera, ma ci compra una sedia in più, un tavolo in più...'' Traduzione di Berlusconi: ''vuol dire che queste risorse in più che distribuiamo andranno a incrementare i consumi...''Ma il Senatur non ha ancora finito: ''abbiamo un grandioso progetto per ridare alla società quei valori fondamentali'' che il centro sinistra aveva accantonato.

Certo, ammette, è ''una scommessa'', perché si sa che in economia la buona volontà non basta: ''Bisogna che il cavallo beva - cita diligente il Senatur - o che il pesce abbocchi...'' Un tocco di ottimismo arriva dalle parole di Rocco Buttiglione, che garantisce all'Italia un futuro prospero: ''Siamo partiti con il vento in poppa - afferma - un vento che si chiama Berlusconi''.

Il premier, seduto al suo fianco, sorride un po' imbarazzato, e con le labbra accenna un 'bacetto'.Berlusconi: E' stata una finanziaria difficile"La finanziaria che abbiamo varato ci ha impegnato non poco.

Dovevamo tenere conto degli impegni internazionali e del patto di stabilità".

Queste le parole pronunciate dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi aprendo la conferenza stampa per illustrare la finanziaria.

''Era - ha aggiunto - difficile fare una finanziaria che mantenesse nostri impegni elettorali, ma non abbiamo aumentato aliquote e abbiamo preparato la strada per la riforma fiscale''.''Siamo riusciti a far scendere la pressione fiscale dal 44,2% al 41,9%''.

E' soddisfatto il presidente del Consiglio per aver raggiunto uno degli obiettivi di governo, la diminuzione del peso fiscale generale.

''E' anche scesa la spesa complessiva - ha detto Berlusconi presentando i punti salienti della finanziaria 2002 - dal 47,2% al 46,9%''.Tremonti: Manovra 'normale' in situazione anormale''Abbiamo impostato una finanziaria normale in una situazione anormale''.

Il Ministro dell'economia Giulio Tremonti ha sottolineato che la manovra di bilancio per il 2002 non è stata una Finanziaria di ''guerra'', anche se ''esiste una situazione di forte incertezza e indeterminatezza sul futuro''.

''Siamo certi della ripresa - ha comunque tenuto a rimarcare Tremonti - ma questo è un momento di incertezza.

E' il momento peggiore in cui c'è la maggiore indeterminatezza: non è l'inizio della fine ma la fine del principio''.L'attacco terroristico agli Usa ''ha cambiato la struttura economica mondiale, europea e italiana.

E non sappiamo ancora per quanto tempo''.

Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha sottolineato così le difficoltà incontrate in corso d'opera nella costruzione della finanziaria 2002.''E' una Finanziaria politica non solo amministrativa'' ha proseguito il ministro Tremonti.

''In pochi mesi abbiamo adottato interventi eccezionali e non strutturali, ma non ci siamo limitati a un'attività puramente amministrativa.

Il governo Amato tolse i ticket sulla Sanità; noi abbiamo fatto un patto di stabilità con le Regioni.

E questo è un fatto politico, non amministrativo''.In Finanziaria non c'è nessuno stop agli sconti Irpef, ''anzi avanti con gli sconti''.

Lo ha assicurato poi Tremonti che non ha perso l'occasione per lanciare frecciatine sull'operato del governo Amato.

''L'anno scorso il governo - ha spiegato Tremonti - aveva proposto una riduzione Irpef con un intervento polverizzato sugli scaglioni per un importo di circa 2.800 miliardi.

Noi abbiamo, invece, semplicemente scelto di concentrare tale intervento con un indirizzo ben preciso a favore dei figli, interessando un'ampia platea di circa 8,5 milioni di persone"."Non solo.

Noi - ha ironizzato - abbiamo anche trovato la necessaria copertura per attuare la riduzione.

Il Governo Amato, invece, lo aveva fatto taroccando il Pil''.Buttiglione: Sociale e per lo sviluppo''E' una finanziaria per lo sviluppo considerata nel processo organico della politica del governo'' con riferimento in particolare ai cosiddetti provvedimenti dei cento giorni.

Lo ha sottolineato il ministro per le Politiche comunitarie Rocco Buttiglione, aggiungendo che si tratta di una finanziaria con ''una forte caratterizzazione sociale, con una gerarchia di valori: prima le famiglie e gli anziani''.Alemanno: Manovra sociale e di mercatoQuesta finanziaria è ''sociale e di mercato''.

Questa la definizione che Gianni Alemanno, ministro dell'Agricoltura delegato dal vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini ad esprimere il giudizio di An sulla manovra messa a punto dal governo, dà della prima finanziaria Berlusconi.

''Anche se la sinistra non ci credeva, con questa finanziaria - ha detto Alemanno - si riesce a ridurre la spesa statale ed aumentare la spesa sociale, assorbendo allo stesso tempo il buco ereditato.

In più, si è dato un dignitoso rinnovo contrattuale agli statali''.''Nonostante la scure dei tagli che si è abbattuta su tutti i ministeri che non si occupassero di difesa e sicurezza - ha detto il ministro Alemanno - siamo riusciti ad avere un fondo per investire nell'agricoltura di qualità''.

Secondo il ministro di Alleanza nazionale ''è una finanziaria nel segno dell'economia sociale e di mercato''.Bossi, Buona nonostante eredità centrosinistraCon questa Finanziaria ''dopo tanti anni lo Stato torna ad occuparsi delle famiglie''.

Lo ha detto il ministro per le Riforme istituzionali Umberto Bossi sottolineando che la manovra economica approvata dal Consiglio dei ministri ''è buona'' nonostante i buchi nei conti pubblici ereditati dai precedenti governi.''Questa manovra - ha detto Bossi - prevede niente tasse, risparmi di circa 9.500 miliardi per la spesa dei ministeri, tagli generali ad eccezione del sociale cioè famiglie e pensioni, della difesa e della sicurezza''.

Il leader della Lega non risparmia critiche anche nei confronti dell'ex premier D'Alema: ''Per quanto riguarda le pensioni abbiamo aiutato 2 milioni di persone ad uscire dalla povertà, mentre D'Alema ne faceva entrare 4 milioni...''.Bossi rivendica il merito di questo governo di cercare di ''rilanciare l'economia con una logica keynesiana, matura e scientifica e non con dispersione di quattrini.

Secondo me, nella situazione attuale con circa 38 mila miliardi di buco e 25 mila solo quest'anno, abbiamo approvato una buona finanziaria''.Una finanziaria ''keynesiana'', che consentirà a tanti padri di famiglia di comprare ''una sedia, un tavolo in più".

E che, soprattutto, darà giustizia alle ''donne silenti'': che non sono compagne di sventura di quelle afgane, ma semplici casalinghe italiane, aspiranti pensionate 'beffate' dal governo Amato.

A rivelare l'esistenza nel nostro paese del 'popolo' delle ''donne silenti'' è Umberto Bossi.

Alle prese con la macroeconomia, il Senatur è perfettamente a suo agio.

E pazienza se, richiesto di precisare i criteri che saranno seguiti per distribuire gli aumenti ai pensionati, fa un po' di confusione.

Del resto, non è più chiaro Giulio Tremonti, superministro dell'Economia, che richiesto a sua volta di spiegare come sia possibile quantificare in due milioni la platea che si avvantaggerà degli aumenti previdenziali, visto che ancora non sono stati stabiliti i criteri, ribatte sicuro: ''Se guardo questa stanza, quanta gente c'è seduta dentro lo capisco a occhio''.

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