14 OTT 2001

Radicali: Conversazione settimanale con Pannella sulla marcia Perugia-Assisi

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 2 min
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Roma, 14 ottobre 2001 - Il "pacifismo" e la marcia Perugia-Assisi sono lo spunto della conversazione settimanale con Marco Pannella, in collegamento telefonico da Bruxelles, ma anche le battaglie e le iniziative radicali, ed il ricordo di Antonio Russo, quando ci si avvicina al primo anniversario della sua scomparsa.Il pacifismo e la non violenzaRiprendendo l'articolo pubblicato domenica dal Corriere dell'Umbria , Marco Pannella è tornato a parlare di pacifismo, ricordando la posizione nonviolenta radicale, testimoniata dalla presenza di Radicali Italiani al cimitero dei caduti inglesi di Rivotorto d'Assisi, unica alternativa alla marcia per la "pace" di Perugia, che invece si è distinta per le presenze dei vari Bertinotti, Agnoletto, Casarini.Il pacifismo di cui parla il quale il leader radicale è quello contro "le demoplutogiudeocrazie capitaliste, contro Londra, Parigi, New-York", quello che "invita a disertare", quello contro le bandiere di "democrazie" portate in alto dai radicali.

Questo "pacifismo" rappresenta quindi un nemico per Pannella, e per "tutte le domocrazie"."L'ennesima generazione di giovani - ha sottolineato il leader radicale - è sacrificata all'ignoranza e dall'ignoranza di un movimento politico che ha attraversato tutto il XX secolo, movimento gemello del movimento comunista, il movimento pacifista, e che rappresenta una storia e una condanna all'ignoranza".Da non sottovalutare poi il ruolo dei mezzi di informazione, nella presentazione ai giovani del pacifismo "come unica via da percorrere", della "creazione semiologica" dell'unica alternativa possibile.

Il leader radicale ha paragonato l'evento mediatico della marcia ai giochi del Colosseo, soffermandosi quindi sull'urgenza di "costruire coscienze individuali" in grado di "distinguere il pacifismo dalla nonviolenza" senza quindi cadere nel "golpe" verbale di cui sono responsabili tanto Rutelli, quanto Bertinotti.Pannella ha infine voluto porre l'accento sull'iniziativa radicale, soprattutto in un momento in cui c'è "chi brucia le bandiere inglesi e quelle americane".

Il leader radicale si è infatti soffermato sul fatto che oggi solo i radicali portano in alto "le bandiere della liberazione, della democrazia, le bandiere che cinquanta anni fa hanno liberato l'Italia dall'oppressione nazifascista, per liberare il diritto di lottare per costruirsi un futuro".Il ricordo di Antonio RussoUn momento della conversazione è stato poi dedicato al ricordo di Antonio Russo, il corrispondente di Radio Radicale scomparso circa un anno fa in Georgia, mentre documentava le "atrocità" compiute in Cecenia dal regime di Putin."Dobbiamo fare l'impossibile - ha detto Pannella - perché le nuove generazioni conoscano la verità di Antonio Russo".

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