06 GEN 2002

Radicali: Conversazione settimanale con Marco Pannella, Ora vedremo la vera politica estera di Berlusconi

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 59 min
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Roma, 06 gennaio 2002 - Le dimissioni del ministro degli esteri italiano Renato Ruggiero, le polemiche in chiave antieuropeista che le hanno provocate, e gli scenari che si aprono dopo la decisione del premier Silvio Berlusconi di "governare" ad interim la politica estera dell'Italia, al centro della consueta conversazione con Marco Pannella, che però non ha dimenticato le battaglie radicali per le 25 proposte di legge di iniziativa popolare, rilanciate nell'ultimo fine-settimana nelle carceri.Le critiche dell'Ulivo alle dimissioni di RuggieroLe dimissioni del ministro degli esteri e le polemiche che questa decisione ha innescato nell'opposizione in Italia, hanno caratterizzato la giornata politica e quindi anche la conversazione con il leader radicale.

Marco Pannella ha commentato innanzitutto la reazione del centrosinistra, dopo aver ascoltato una conferenza stampa dell'Ulivo, alla quale hanno partecipato Francesco Rutelli e Piero Fassino, ed in generale si è soffermato sul ruolo dell'opposizione in Italia."Avevo un senso di fastidio ascoltando la conferenza stampa dell'Ulivo - ha detto Pannella - era scontata, noiosa.

Da quando Berlusconi è stato eletto Presidente del Consiglio, viene preso in castagna ogni giorno dai vari Rutelli o Fassino.

Questo però significa vivere in modo parassitario la vita politica, l'opposizione.

Anche perché su molte cose fondamentali, come la riforma istituzionale, sono uguali.

Sulla politica estera hanno votato mozioni comuni, senza faticare troppo.

Rutelli poi è leader dell'Ulivo, elettore però in Europa del candidato del centrodestra, e l'Ulivo non dice nulla"."Continuano a fare quanto fatto campagna elettorale - ha proseguito il leader radicale - senza in sostanza dibattere dei grandi temi.

Si confrontano solo su cose che non comportino scelte di fondo che possano essere giudicate innanzitutto dai propri elettori".La futura politica estera del Governo italianoAltro aspetto della questione molto importante è quello relative alle scelte in politica estera che farà il Governo italiano, dopo le dimissioni di Ruggiero e la volontà espressa dallo stesso Silvio Berlusconi di prendersi tutto il tempo necessario per impostare "quei cambiamenti organizzativi che sono richiesti da un paese moderno".La Farnesina dovrà in sostanza avere un'organizzazione che possa consentire l'inserimento della cultura economica in quella diplomatica, con diplomatici capaci di rappresentare gli interessi anche economici del Paese, e quindi seguire le indicazioni di quella che la stampa italiana ormai definisce la posizione Bossi-Tremonti."Che ci fossero anime e contraddizioni nella maggioranza si sapeva - ha detto Pannella - ora questa contraddizione non può essere evocata né pro, né contro, né da Fini, né da Rutelli.

Io preferisco che ci sia una situazione nella quale ora ci sarà la politica estera di Berlusconi"."Tutto questo può avere quindi degli aspetti positivi - ha poi sottolineato il leader radicale - ma vedremo subito se il sacrificio di Ruggiero sia stato voluto per agevolare Bossi"."Peccato che Emma Bonino non sarà nominata ministro degli esteri dopo la riforma annunciata da Berlusconi - ha concluso Pannella - peccato perché sarebbe migliore come ministro degli esteri di chiunque altro, come io lo sarei per il ministero di Grazia e Giustizia o Benedetto Della Vedova per un ministero economico".I temi delle proposte radicali ed il rilancio della raccolta firmePrendendo spunto dalle dichiarazioni dei giorni scorsi del Presidente Berlusconi in tema di prostituzione, il leader radicale è tornato a parlare della centralità dei temi contenuti nelle 25 proposte di legge di iniziativa popolare di Radicali Italiani e della difficoltà nella raccolta delle firme dovute all'assenza di legalità nel nostro Paese."Questo blocco di potere in Italia oggi è tale - ha analizzato Pannella - che non corrispondendo più ai grandi blocchi sociali del paese, deve controllare i temi di dibattito e di discussione per non esserne schiacciato.

Per ogni tema che da una parte Santoro e dall'altra Vespa impediscono venga discusso, ne sono vittime molto più di noi, che non siamo vittime, quelli che sono impediti nelle loro manifestazioni, quelli che quindi non esistono"."Nessuno dice che è in corso una raccolta firme su di una proposta di legge radicale sulla legalizzazione della prostituzione.

Tutti tacciono.

Questo non è vittimismo, è una lotta politica, non abbiamo tempo per le lagne.

Occorre quindi rilanciare con urgenza la raccolta firme, non solo nelle carceri".

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