20 GEN 2002

Radicali: Conversazione settimanale con Marco Pannella, da Tirana verso il Congresso del Prt

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Tirana, 20 gennaio 2002 - I temi discussi durante il Consiglio Generale del Partito Radicale Transnazionale e gli obiettivi che questo si è dato per arrivare al Congresso di aprile, al centro della consueta conversazione settimanale con Marco Pannella, per l'occasione direttamente da Tirana.Il Consiglio Generale del Partito Radicale TransnazionaleSi è tenuto nella capitale dell'Albania, Tirana, il Consiglio Generale del Partito Radicale Transnazionale, con una straordinaria accoglienza da parte dell'intera classe politica ed istituzionale albanese, con la partecipazione ad un dibattito di numerosi ministri, del primo ministro Ilir Meta e del suo avversario politico, leader dell'opposizione, Sali Berisha.Da qui Marco Pannella decide di partire per analizzare e commentare la quattro giorni di lavoro appena conclusa, sottolineando come questo sia stato possibile anche grazie all'informazione della quale i cittadini ed i politici albanesi hanno potuto godere in questi giorni."L'opinione pubblica albanese - ha infatti notato il leader radicale - attraverso le prime pagine dei giornali e le televisioni è stata informata del Consiglio Generale del Partito.

Non c'è invece un bollettino parrocchiale o altro che di questo ha informato gli italiani.

Da ogni parte, da parte dei politici e dei ministri albanesi c'è stato stupore per essersi trovati qui da noi così numerosi, di questi molti hanno sottolineato di essere iscritti da molto al partito transnazionale.

Questo è un dato di fatto.

Malgrado anche qui fossimo degli sconosciuti per il pubblico televisivo - ha poi sottolineato Pannella, ricordando come in Albania si vedano le emittenti televisive italiane - l'accoglienza è stata di tutt'altro tipo, anche da parte dei giovani".Il Consiglio Generale del Partito Radicale Transnazionale ha approvato all'unanimità la mozione generale proposta dalla Direzione Politica Straordinaria del Partito, con la quale si è deciso di convocare a Ginevra dal 4 al 7 Aprile il 38° Congresso del Partito, in concomitanza con la 58a sessione della Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite.Marco Pannella si è quindi soffermato sul ruolo del Partito nel panorama politico mondiale, ruolo "conquistato attraverso soprattutto le azioni del segretario in Vietnam ed in Laos, ed attraverso l'azione politica del Satyagraha per il formarsi di una realtà politica in Afghanistan", e che permette quindi di "arrivare al Congresso rilanciando la propria funzione, come movimento di coloro che hanno appreso il valore della richiesta radicale della libertà degli individui su cui si deve basare la libertà di un popolo".Il rapporto tra il Prt e Radicali ItalianiAltro aspetto emerso dai lavori del Consiglio è quello relativo al rapporto tra Radicali Italiani ed il Partito Transnazionale, ma più in generale tra il partito e le realtà politiche nazionali."Mi pare che l'appuntamento di aprile - ha detto Pannella riferendosi al prossimo Congresso - sia quello di consentire che soggetti politici di qualsiasi natura, che però pongano il problema del diritto alla democrazia, di esistere legalmente nel Partito Radicale Transnazionale, e che quindi siano presenti in modo costitutivo nella struttura del partito.

Lavoreremo anche per questo"."Dobbiamo riuscire a concepire soggetti in grado di esercitare la propria autonomia in diritto, e contemporaneamente l'interdipendenza con il Transnazionale"Israele nell'Unione EuropeaNei giorni scorsi si è parlato con insistenza di ribadire nella nascitura Costituzione europea la cristianità del "vecchio continente".

La provocazione dell'ex Presidente Cossiga è stata accolta positivamente da tutto il mondo cattolico e da molti esponenti politici.

Pannella invece si trova in completo disaccordo."Il termine cristiano oggi tende a sparire in Europa.

Il richiamo anglosassone al divino potrebbe anche starci, mentre il richiamo cristiano dell'Europa no.

In Europa la seconda religione è islamica, vi è una forte propensione al buddismo, imporre quindi il crocefisso mi riporta solo alle crociate.

Cosa che solo un cinico libertino come Cossiga poteva proporre, giocandoci come sa fare molto bene"."Non mi pare sia il caso di preoccuparsi della cristianità d'Europa - ha poi proseguito il leader radicale - mi pare invece il caso di preoccuparsi di Israele.

Avremo all'inizio di marzo una manifestazione importante su Israele nell'Unione Europea".E' stata approvata in tal senso durante il Consiglio Generale di Tirana anche una mozione particolare, presentata dall'eurodeputato Marco Cappato, che rilancia la campagna per l'ingresso di Israele nell'Unione Europea, come passaggio politico-istituzionale necessario a fronteggiare la crisi medio-orientale.

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