17 MAR 2002

Radicali: Conversazione settimanale con Marco Pannella, Il mio sciopero della sete è un 'messaggio alle Camere'

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 57 min
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Dopo il risultato ottenuto da Capezzone sulle 25 pdl con la propria iniziativa nonviolenta, Pannella chiede che venga superato lo "scandalo" della Consulta e della Camera senza plenumRoma, 17 marzo 2002 - Lo sciopero della sete annunciato nella mattinata da Marco Pannella al centro della consueta conversazione settimanale con il leader radicale.Il leader radicale ha voluto anche commentare l'esito della campagna sulle 25 pdl radicali, con l'adesione di 200 parlamentari e la conseguente conclusione dello sciopero della fame di Daniele Capezzone dopo 28 giorni, nonchè un'intervista rilasciata a RadioRadicale dal neo-presidente della Rai, Antonio Baldassarre.Lo sciopero della sete di PannellaNel giorno in cui si conclude la campagna di raccolta firme sulle 25 proposte di legge di iniziativa popolare e Daniele Capezzone ha concluso uno sciopero della fame durato 28 giorni, Marco Pannella ha annunciato l'intenzione di intraprendere uno sciopero della sete a partire da giovedì santo "fino a quando lo scandalo, summa injuria", della mancanza di plenum della Corte Costituzionale e della Camera dei Deputati "non sarà superato".

(vai al servizio correlato)Il leader radicale è tornato nel corso della conversazione sulla propria decisione di portare avanti questa ennesima iniziativa nonviolenta, spiegandone le ragioni e gli obiettivi.Serve una "seduta-fiume" del Parlamento"I Presidenti delle Camere - ha detto Pannella - sono tenuti a risolvere questo problema.

Io da almeno marzo scorso continuo a sottolineare questa urgenza.

Riuniscano quindi il Parlamento in seduta comune finché non si trova una soluzione.

Ritengo che Casini e Pera possano mettersi d'accordo sugli undici deputati, così come per la Corte Costituzionale.

Non è possibile che vi siano degli elettori senza eletti in Parlamento, che molti stiano a guardare senza far nulla"."La caratteristica del regime italiano - ha proseguito il leader radicale - è caratterizzata da strutture criminogene, ma anche criminali, che si sostituiscono a quelle istituzionali.

Personalmente ritengo che sia cosa costituzionalmente illegale proseguire su questa strada.

Bisogna assolutamente prima di Pasqua risolvere questa cosa.

Scelgo quindi la nonviolenza sul piano del diritto e della libertà, sul piano laico che noi abbiamo riformato e riorganizzato, ponendo un problema di legalità delle istituzioni".Sciopero della sete 'come messaggio alle Camere'"Questo mio sciopero della sete equivale ad un messaggio alle Camere - ha poi sottolineato Pannella -, invio da cittadino radicale un messaggio alle Camere in sostituzione del Presidente della Repubblica che evidentemente non può farlo"."Questa offesa del diritto deve terminare - ha proseguito Pannella - per restaurare un minimo di dignità per le istituzioni italiane, per non rendere la legge repellente per i cittadini".

"Sarò comunque felicissimo di recarmi dal Presidente Pera e dal Presidente Casini per spiegare le mie ragioni, queste ragioni.

Altrimenti, se costoro vogliono invece uccidere la gente, negandole i diritti costituzionali, comincino pure da me".Le 25 proposte di legge di Radicali ItalianiOltre duecento parlamentari depositeranno le 25 Pdl affermando di condividere ragioni e obiettivi dell'iniziativa nonviolenta radicale.

Così si è conclusa la campagna di raccolta firme dei radicali e così si è concluso dopo 28 giorni anche lo sciopero della fame di Daniele Capezzone.

(vai al servizio correlato)"E' stato possibile che 200 parlamentari - ha sottolineato Pannella - dichiarassero che, pur nel dissenso rispetto ai temi delle 25 pdl, si sono presi l'impegno pubblico di sollecitarne l'iter parlamentare.

E' stato possibile perché rispetto al giornalismo nel suo insieme, la nostra classe politica si trova a dover constatare di essere molto più matura"."Queste 200 firme - ha poi aggiunto il leader radicale - sono state strappate da una lotta nonviolenta che per un momento ha rotto il tabù della censura sui temi radicali.

Questi 200 parlamentari in sostanza hanno dichiarato di condividere la lotta radicale contro la negazione dell'informazione sulle proposte radicali, che ha impedito ai cittadini di poter esercitare un proprio diritto.

Così hanno supplito alle mancanze e alle colpe dell'informazione italiana".La nonviolenza radicale"Siamo come la goccia che scava la roccia" ha detto Pannella riferendosi alla serie di iniziative nonviolente che stanno caratterizzando l'azione radicale nell'ultimo periodo.

"Stiamo realizzando attraverso la lotta nonviolenta, che si sta affermando sempre più contro i fascismi e i comunismi nelle versioni più diverse, qualcosa di importante.

Possiamo legittimamente dire che Radicali Italiani ha portato avanti una buona battaglia, ed ottenuto un buon successo".L'intervista ad Antonio BaldassarreIl successo di Radicali Italiani è stato soprattutto quello di "far passare un minimo di informazione all'Italia e agli italiani".

Di informazione Pannella è tornato a parlare commentando un'intervista realizzata da Paolo Martini al Presidente della Rai Antonio Baldassarre.

(vai al servizio correlato)"Baldassarre ha colto come la scelta del termine pluralistico - ha notato Pannella - non sia appropriata quando l'informazione deve essere corretta e leale.

Conosco e conosciamo Baldassarre soprattutto per gli esordi del Centro Calamandrei, ed è sempre stato una presenza ricca, attenta e leale.

Mi pare che questo non possa esser detto in genere per i Presidenti della Rai degli ultimi 30 anni, protetti dal malaffare della giurisdizione in Italia".

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