21 LUG 2002

Radicali: Conversazione settimanale con Marco Pannella, Il PR verso l'Organizzazione Mondiale delle Democrazie

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Il leader radicale commenta gli esiti del Consiglio Generale del PRRoma, 21 luglio 2002 - La conversione delle spese militari e la nascita dell'Organizzazione Mondiale delle Democrazie, al centro della conversazione di questa settimana con Marco Pannella, argomento sviluppato anche nel corso dei quattro giorni dedicati al Consiglio Generale del Partito Radicale, terminati poche ore prima all'Hotel Ergife a Roma.

Ma anche il Satyagraha appena concluso e la riforma semi-presidenzialista annunciata da Berlusconi.La conversione delle spese militariMarco Pannella è tornato questa settimana su uno
dei tempi che hanno caratterizzato molte edizioni della conversazione degli scorsi mesi, quello della conversione delle spese militari in civili, alla luce soprattutto del dibattito durante il Consiglio Generale del Partito Radicale, e delle notizia provenienti dagli USA, che vorrebbero il Presidente Bush intenzionato a proseguire nella lotta militare al terrorismo."Io escludo - ha detto infatti il leader radicale - che nei cultori della scienza militare statunitense non vi siano forze non subalterne al complesso militare americano, e che non segnalino che l'uso delle armi tradizionali non è un uso molto economico, non solo per il loro costo, ma perché non ottengono il risultato prefisso"."E' giunto da tempo - ha poi sottolineato Pannella - il tempo di determinare un cambiamento dalle armi militari al bombardamento di verità.

Se l'Iraq fosse bombardato di verità sul numero di regge del faraone (Saddam, ndr), sulla vita familiare del faraone, sul costo dello Stato e dell'esercito del faraone, sulla evidenza del loro essere vittime di un regime che li condanna alla miseria, credo che la vittoria contro il faraone sarebbe veloce ed indolore.

Questa è la verità della lotta nonviolenza"."Quello che Pechino può temere - ha infine concluso il leader radicale - è l'occupazione della televisione di Stato, non altro.

Il nostro Congresso di novembre deve recuperare un ritardo oggettivamente accumulato, dobbiamo proporre effettivamente la conversione delle spese tradizionali militari.

Ne abbiamo le capacità e le tecnologie, e lo abbiamo dimostrato con il Tribunale Penale Internazionale.

E' un fatto molto concreto, da porsi in termini politici".L'Organizzazione Mondiale delle DemocrazieDa questi presupposti Pannella è partito poi per tracciare altri obiettivi dell'iniziativa radicale, a cominciare dalla nascita di un'Organizzazione Mondiale delle Democrazie."Occorre individuare un percorso proponibile - ha notato Pannella - per passare dalla rivendicazione dell'Organizzazione Mondiale delle Democrazie, al primo passo concreto verso questa direzione, un percorso concretamente realizzabile, con la preparazione delle premesse programmatiche"."La democrazia è divenuta ormai un diritto storicamente naturale per tutti".

Ha poi aggiunto il leader radicale.Il Satyagraha per la legalità delle istituzioniLa settimana appena conclusa è stata caratterizzata anche e soprattutto dal raggiungimento degli obiettivi del Satyagraha radicale, con l'elezione degli otto membri laici del Csm, e la soluzione alla questione dei seggi vacanti alla Camera dei Deputati.

Pannella non si è sottratto dal commentare la lunga battaglia durata oltre tre mesi."Alcuni dicono, e sono in genere ex radicali - ha detto il leader radicale - che questo mio scegliere la questione della legalità è stato un po' pretestuoso e disperato.

Ma noi abbiamo inferto a sinistra come a destra un colpo alla credibilità, proprio per il tipo di elettorato che ha Berlusconi.

Noi abbiamo lottato per qualcosa in cui non abbiamo interessi.

E questo per la Corte Costituzionale.

Per quel che riguarda poi i seggi vacanti alla Camera, la decisione presa dal Parlamento va ad aggiungersi al Caso Italia, una decisione incostituzionale"."Oggi - ha concluso Pannella - da coloro che hanno seguito la crescita della consapevolezza di Radicali Italiani e del Prt, da costoro dipende la nostra salvezza.

Quanti saranno coloro che vogliono dire "Anch'io sono radicale!"?".Il semi-presidenzialismo di BerlusconiAltro argomento al centro del dibattito politico in questi giorni è la riforma semi-presidenzialista annunciata da Silvio Berlusconi, che poi si è detto disponibile al 'Quirinale'.

Il leader radicale si è soffermato sulla non-positività di una riforma di questo tipo, che andrebbe a tutelare ancora una volta la partitocrazia italiana."Il semi-presidenzialismo francese, perfino Sartori diceva che è cosa diversa dal presidenzialismo.

Berlusconi propone questo tipo di riforma perché è per il proporzionale.

Berlusconi vuole il proporzionale, l'ha promesso a Bossi, per salvarlo, salvando così anche Bertinotti e tutto il sistema partitocratico".

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