06 FEB 2001

La censura nell'informazione politica è negazione della democrazia: il parere di Antonio Baldassarre e Giuliano Vassalli

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 11 min 9 sec
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Le presenza di dichiarazioni e interviste di esponenti politici radicali sulle televisioni pubbliche e private è inferiore all'1%: questo indica un deficit di democrazia? Radio Radicale parla del rapporto tra democrazia e informazione con due presidenti emeriti della Corte Costituzionale: Antonio Baldassarre e Giuliano Vassalli.

Registrazione audio di "La censura nell'informazione politica è negazione della democrazia: il parere di Antonio Baldassarre e Giuliano Vassalli", registrato martedì 6 febbraio 2001 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 11 minuti.
  • Ascolta l'intervista ad Antonio Baldassarre

    "Sicuramente i Radicali rappresentano un esempio di una mancanza più generale, che consiste nel fatto che l'informazione radiotelevisiva in Italia tende a premiare le formazioni di governo e quelle dell'opposizione parlamentare più imponente" - afferma Antonio Baldassarre, spiegando tra l'altro che lo spezzettamento delle due formazioni consente un <em>premio</em> consistente nella moltiplicazione degli interventi per ciascuna componente politica delle stesse.<br> Baldassarre chiarisce come questo modo di fare informazione sia ben lontano da un concetto di par condicio come può essere quella dei sistemi anglosassoni, in cui "con uno spirito da geometra, non si va di un secondo oltre lo spazio assegnato a ciascuna forza". Per l'ex presidente della Consulta, viceversa, l'informazione italiana risente di un'interpretazione della democrazia che è la stessa che veniva data quando c'era la partitocrazia. "I partiti si sono afflosciati, sono implosi su se stessi, però si continuano a seguire le stesse pratiche: come la partitocrazia questo tipo di comportamento dà un senso autoritario alla democrazia" - spiega.<br>Sulla questione del conflitto d'interessi, tornata d'attualità con le dichiarazioni di D'Alema proprio ai microfoni di Radio Radicale, si dice perplesso. Baldassarre, che pure auspica da tempo la risoluzione dei "conflitti d'interessi" presenti nella democrazia italiana, accusa l'ex presidente del Consiglio dei Ministri di demagogia. "Il Centrosinistra ha avuto una legislatura a disposizione e non ha fatto nulla, in prossimità delle elezioni si tira fuori il conflitto d'interessi addirittura dicendo che sia ineleggibile il capo dell'opposizione: c'è evidentemente una prassi da parte di certi soggetti che non ha nulla a che fare con la democrazia" -, afferma Baldassarre, aggiungendo che "l'autore di 'Un paese normale' non si comporta come se fosse in un paese normale". Concludendo l'intervista, l'emerito giurista segnala lo stato di sofferenza della democrazia italiana, che pur avendo avuto l'occasione di rinnovarsi con il ricambio forzato della classe dirigente dovuto a tangentopoli "sta dando un'immagine di sé brutta e deteriore, addirittura peggiore di quella della Prima Repubblica"<br> <br>
    0:00 Durata: 8 min 25 sec
  • Ascolta l'intervista a Giuliano Vassalli

    "Non sono su una posizione radicale come la vostra, francamente no, però che ci sia stato attraverso gli anni, attraverso i decenni, uno scivolamento crescente verso la confusione, verso l'indistinto, verso l'esasperazione di temi secondari sacrificando i temi di fondo, questo purtroppo è innegabile", esordisce così ai microfoni di Radio Radicale, Giuliano Vassalli, presidente della Corte Costituzionale tra il 1999 e il 2000. Vassalli afferma di non condividere l'analisi radicale perché appunto troppo <em>radicale</em>: "In fondo - spiega, riferendosi alle emittenti radiotelevisivi pubbliche e private - qualche notizia esatta ce la danno, qualche problema sia pure occasionalmente viene alla luce, non è che viviamo nell'assoluta ignoranza". Premesso ciò, subito dopo, chiarisce che non v'è alcun dubbio tuttavia che la politica pura sia manipolata attraverso l'informazione. "Ci sono degli oscuramenti inspiegabili se non con la manipolazione volontaria, cosa che come sappiamo c'è sempre stata in Italia, caratterizzata diversamente a seconda dei periodi che si sono attraversati e a seconda di quelle che erano le forze predominanti" - dice Vassalli, che conclude ammettendo che si tratta di un fenomeno che "negli ultimi anni si accentuato in modo impressionante". <br> <br>
    0:08 Durata: 2 min 44 sec