Roma, 16 giugno 2001 - Prima Conferenza Nazionale programmatica e organizzativa dell'Italia dei Valori, riunita dopo le elezioni del 13 maggio 2001 nelle quali la Lista Di Pietro ha sfiorato per pochissimi voti la soglia del 4% e ha visto il suo unico eletto passare al gruppo di Forza Italia subito dopo il termine dello scrutinio.Quella che si riunisce all'Ergife è, dunque, una assise che deve fronteggiare l'assenza dalle aule parlamentari del movimento.
In tal senso nel corso del proprio intervento, Antonio Di Pietro propone "un patto di opposizione con ci sta" e dal palco, alcuni esponenti … politici fuori dallo schieramento uscito vincente dalle elezioni, a caldo commentano la proposta dell'ex magistrato.
Ok al patto di opposizione da parte del coordinatore dei Radicali, Marco Cappato che si però non può fare a meno di chiedere: "ma l'opposizione a cosa?".
Pur richiamando due battaglie comuni tra Di Pietro ed i Radicali, quella sul finanziamento pubblico e quella sul maggioritario, Cappato non manca di sottolineare l'analisi radicale della situazione politica italiana, a partire dalla recente approvazione in sede di Europarlamento del finanziamento pubblico ai partiti europei, quale ulteriore sintomo della diffusione della "peste italiana, peste del non diritto e della non democrazia".
Cappato richiama anche la la storia della recente campagna elettorale "condotta contro la legge, la Costituzione, il diritto", ma che va collocata nel solco della "storia degli ultimi 10-15 anni del nostro Paese, storia di partiti, istituzioni, corporazioni che si pongono sempre più fuori legge".
In tal senso Cappato ricorda alla platea che le condizioni in cui si sono svolte le recenti elezioni vanno sotto la responsabilità comune della Casa delle Libertà e dell'Ulivo che "hanno così condotto una campagna elettorale fuori legge, l'hanno condotta con i mezzi d'informazione fuori legge".In conclusione, chiarito quale sia l'oggetto dell'opposizione secondo i radicali, Cappato conclude: "Se il patto di opposizione è patto di opposizione al regime, questo patto noi lo firmiamo, anzi, noi ci prepariamo a farlo firmare a milioni di cittadini italiani".Prima di Cappato, la Conferenza è stata caratterizzata in particolare dall'intervento di Luciana Sbarbati che ha rivolto durissime accuse soprattutto all'Ulivo per aver impedito l'alleanza con il proprio movimento e con quello di Di Pietro che avrebbero portato alla vittoria: "Se vogliono rimediare, alle prossime riunioni del partito, che ci chiamino" ha detto l'esponente repubblicana rivolta al centrosinistra, rivendicando il diritto alla "totale indipendenza" nella partecipazione al 'tavolo' del cetnrosinistra:"Soltanto così - ha aggiunto - con una riparazione politica giusta e necessaria si può riprendere un cammino assieme".Un riscontro positivo alla proposta di patto è giunta anche dal coordinatore dei DS Pietro Folena : "Siamo d'accordo ad un patto, - ha affermato - ma bisogna farlo in tempi rapidi per contrastare un governo che sta cominciando nel peggiore dei modi".
Folena ha proposto a Di Pietro "una grande casa che possa riconoscersi e mandare all'opposizione Silvio Berlusconi, l'insieme delle forze di maggioranza potenziali del Paese e in campo internazionale un nuovo centrosinistra europeo" e quindi la possibilità di sedersi al tavolo di questa opposizione congiunta alla Casa delle Libertà con "pari dignità".
Sul piatto della bilancia i Ds offrono, inoltre, sostegno a Di Pietro sulla questione del riconteggio dei voti: "Cercheremo di creare le condizioni perché la voce parlamentare dell'Italia dei Valori possa essere presente in Parlamento, seguiremo l'esito dei ricorsi".
In tal senso nel corso del proprio intervento, Antonio Di Pietro propone "un patto di opposizione con ci sta" e dal palco, alcuni esponenti … politici fuori dallo schieramento uscito vincente dalle elezioni, a caldo commentano la proposta dell'ex magistrato.
Ok al patto di opposizione da parte del coordinatore dei Radicali, Marco Cappato che si però non può fare a meno di chiedere: "ma l'opposizione a cosa?".
Pur richiamando due battaglie comuni tra Di Pietro ed i Radicali, quella sul finanziamento pubblico e quella sul maggioritario, Cappato non manca di sottolineare l'analisi radicale della situazione politica italiana, a partire dalla recente approvazione in sede di Europarlamento del finanziamento pubblico ai partiti europei, quale ulteriore sintomo della diffusione della "peste italiana, peste del non diritto e della non democrazia".
Cappato richiama anche la la storia della recente campagna elettorale "condotta contro la legge, la Costituzione, il diritto", ma che va collocata nel solco della "storia degli ultimi 10-15 anni del nostro Paese, storia di partiti, istituzioni, corporazioni che si pongono sempre più fuori legge".
In tal senso Cappato ricorda alla platea che le condizioni in cui si sono svolte le recenti elezioni vanno sotto la responsabilità comune della Casa delle Libertà e dell'Ulivo che "hanno così condotto una campagna elettorale fuori legge, l'hanno condotta con i mezzi d'informazione fuori legge".In conclusione, chiarito quale sia l'oggetto dell'opposizione secondo i radicali, Cappato conclude: "Se il patto di opposizione è patto di opposizione al regime, questo patto noi lo firmiamo, anzi, noi ci prepariamo a farlo firmare a milioni di cittadini italiani".Prima di Cappato, la Conferenza è stata caratterizzata in particolare dall'intervento di Luciana Sbarbati che ha rivolto durissime accuse soprattutto all'Ulivo per aver impedito l'alleanza con il proprio movimento e con quello di Di Pietro che avrebbero portato alla vittoria: "Se vogliono rimediare, alle prossime riunioni del partito, che ci chiamino" ha detto l'esponente repubblicana rivolta al centrosinistra, rivendicando il diritto alla "totale indipendenza" nella partecipazione al 'tavolo' del cetnrosinistra:"Soltanto così - ha aggiunto - con una riparazione politica giusta e necessaria si può riprendere un cammino assieme".Un riscontro positivo alla proposta di patto è giunta anche dal coordinatore dei DS Pietro Folena : "Siamo d'accordo ad un patto, - ha affermato - ma bisogna farlo in tempi rapidi per contrastare un governo che sta cominciando nel peggiore dei modi".
Folena ha proposto a Di Pietro "una grande casa che possa riconoscersi e mandare all'opposizione Silvio Berlusconi, l'insieme delle forze di maggioranza potenziali del Paese e in campo internazionale un nuovo centrosinistra europeo" e quindi la possibilità di sedersi al tavolo di questa opposizione congiunta alla Casa delle Libertà con "pari dignità".
Sul piatto della bilancia i Ds offrono, inoltre, sostegno a Di Pietro sulla questione del riconteggio dei voti: "Cercheremo di creare le condizioni perché la voce parlamentare dell'Italia dei Valori possa essere presente in Parlamento, seguiremo l'esito dei ricorsi".
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