14 LUG 2001

Consiglio Nazionale SDI (I giornata)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 6 ore 17 min
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Roma, 14 luglio 2001 - Giuliano Amato leader di un nuovo partito socialdemocratico che nasca dall'unione di Ds, Sdi e Comunisti Italiani.

E' la proposta fatta da Enrico Boselli, presidente dello Sdi, al consiglio nazionale del suo partito riunitosi all'Hotel Palatino di Roma per fare il punto dopo la sconfitta elettorale e scegliere la strategia per il futuro.

Boselli ha anche proposto che il congresso dei socialisti democratici si svolga a febbraio del prossimo anno: "Sarà un congresso che dovra' prendere decisioni importanti - ha detto - e avviare un'opera di rinnovamento del gruppo
dirigente".

Nella sua relazione Boselli ha esaminato le cause della sconfitta elettorale dell'Ulivo e dello Sdi.

Il centrosinistra, ha detto, ha perso soprattutto per gli sbagli seguiti alla caduta del governo Prodi.

L'ascesa di Boselli, D'Alema a Palazzo Chigi ruppe lo spirito dell'Ulivo, anche se Boselli non presta credito alla tesi del complotto "per far cadere Prodi"."Se si fosse scelto Ciampi o Amato come successore di Prodi - ha detto ancora Boselli - gli elettori non avrebbero voltato le spalle all'Ulivo".

Quanto allo Sdi, secondo il suo leader, le elezioni lo hanno punito perchè l'alleanza dei Verdi nel Girasole è stata vista come "contingente".

In tal senso Boselli ha fatto autocritica per l'eccesso di "idealismo" con cui i socialisti hanno puntato tutto sulla difesa della loro identità e al "richiamo della storia del movimento socialist", senza invece "rimettere in discussione la nostra identità socialista e senza mai ipotizzare un nostro dissolvimento in una formazione piu' grande".Proprio a partire dalla riflessione su questo errore, per il futuro Boselli guarda ad una sinistra riformista.

"Il nostro impegno, che dobbiamo assumere in questo consiglio nazionale, è rivolto a creare una nuova socialdemocrazia italiana guidata da Giuliano Amato".

"Dobbiamo fare a sinistra - ha proseguito - un'operazione analoga a quella in corso nella Margherita: creare una nuova socialdemocrazia che nasca dall'innesto su un corpo post-comunista di una leadership che tutto sia fuorche' post-comunista, com'e' quella di Giuliano Amato.

Qualsiasi altra ipotesi che concedesse ad Amato un titolo onorifico mentre le leve del comando rimanessero ad altri sarebbe solo un'operazione gattopardesc".

La proposta di Boselli si contrappone all'ipotesi "di una federazione tra Ds, Sdi e Comunista Italiani, dove ciascun partito onservasse le proprie cabine di comando e Amato ne fosse il presidente".

Questa soluzione - ha chiarito Boselli - non interesserebbe i socialisti dello Sdi.

Ipotesi unitaria anche per l'attività parlamentare: "Sarebbe assai positivo - ha sottolineato - se si arrivasse in Parlamento ad avere degli speaker unici: potrebbe essere Rutelli alla Camera e, senza togliere nulla a Rutelli come leader dell'opposizione, potrebbe essere Amato al Senato.

L'opposizione ne guadagnerebbe in compattezza, in efficacia e in rappresentatività.

La prospettiva dell'Ulivo ne vorrebbe notevolmente rafforzata perchè, partendo dal Parlamento, si potrebbe arrivare a configurare una vera e propria confederazione".

Per quanto riguarda lo Sdi Boselli ha assicurato che "non ci sara alcuna smobilitazione del partito" e che anzi, alle prossime amministrative del 2002, lo Sdi si presenterà quasi ovunque con il suo simbolo.

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