27 AGO 2001
intervista

Governo: Del Turco, «Tremonti scalda l'autunno»

INTERVISTA | - 00:00 Durata: 5 min 48 sec
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Botta e risposta nel governo tra Maroni e Tremonti, sulla riforma dello Statuto dei lavoratori, ma anche sulle pensioni.

Intervistato da Alessio Falconio per Radio Radicale, il senatore dello SDI ed ex Ministro delle Finanze, Ottaviano Del Turco commenta questo momento di dibattito all'interno della coalizione di maggioranza.Onorevole Del Turco, che succede nel governo?Intanto succede una cosa singolare, probabilmente dovranno analizzare i politologi che si occupano di queste cose.

Nelle democrazie parlamentari che si conoscono, generalmente tocca alle opposizioni il compito di alimentare la
discussione e qualche volta anche di alzare il tono del confronto e dello scontro.

In Italia accade una cosa singolare: questo lavoro lo fa il governo, lo fanno addirittura i ministri del governo.

Il caso più clamoroso e più recente è quello di Tremonti; ma da due mesi a questa parte, quando il governo è entrato nell'esercizio delle sue funzioni costituzionali, i ministri fanno questo mestiere.

Si tratta di vedere come va a finire; il gioco mi pare molto delicato.Cioè lei dice in sostanza il ministro dell'Economia, che attacca, nel modo in cui l'ha attaccato, Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio, è un po' un'anomalia?Non è che il vecchio Presidente del Consiglio è inattaccabile, è, come tutti, sotto il regime della critica ogni momento.

Ma usare una tribuna come quella del Meeting di Rimini per dargli del bugiardo, mentre addirittura annuncia al popolo di Comunione e Liberazione, un nuovo boom, che sarebbe il prodotto dell'avvento dello Spirito Santo, perché è difficile immaginare un boom economico avendo dato dell'economia italiana degli anni del centro-sinistra la rappresentazione che ne dà Tremonti.

Contemporaneamente, dare del reazionario a Cofferati vuol dire scaldare l'autunno.Cosa si sta preparando a proposito di questo autunno, perché le previsioni sono piuttosto fosche, si dice che sarà un autunno caldo, qualcuno parla del rischio del terrorismo, qualcuno delle piazze che si riempiranno di protestatori.

Contro il governo, però con una situazione che vede potenzialmente il sindacato diviso.E' dal 1969 che io sento parlare di autunno caldo, ogni anno se ne è immaginato uno; in realtà di autunni caldi dal '69 ad oggi ce ne saranno stati due o tre; non è detto che il prossimo lo sia: tutto dipende da come il governo intende affrontare il suo rapporto con il sindacato.

Ed è un argomento che riguarda sia la posizione del governo, sia il ruolo che intende avere l'opposizione.

Naturalmente io penso che se nel governo prevalgono posizioni strampalate, come quelle di Marzano, che pensa di dividere la fabbrica in due parti, una parte fatta di garantiti, di gente che ha oltre 30 anni, e una parte fatta di precari, cioè di nuovi assunti e di giovani, e immagina che in questo modo si possa governare non dico la fabbrica, ma nemmeno una squadra di calcio.

Allora se le posizioni sono queste, l'autunno sarà veramente un autunno bollente.Un'ultima domanda: perché dicevamo di queste posizioni di Marzano, anche Tremonti sostanzialmente le ha ripercorse con i suoi toni fra l'altro, invece oggi Maroni, in un'intervista a Corriere della Sera, smorza i toni e fa anche dei riferimenti ad una diversità di linea rispetto a quella di Tremonti, che sembrava pur essere il garante della Lega nel governo Berlusconi: Bossi qualche giorno fa, e anche di recente, è tornato a parlare dell'argomento riforme sociali con i toni che i nostri ascoltatori conoscono; sotto questo aspetto cosa sta accadendo?Sta accadendo una cosa prevedibile, che cioè la Lega teme di essere risucchiata dal punto di vista elettorale da Forza Italia e cerca gli spazi per la propria sopravvivenza politica; li trova inevitabilmente nella rappresentazione d interessi diffusi di quel pezzo di mondo del lavoro lombardo che può essere protagonista delle vicende sociali dell'autunno prossimo.

Maroni si candida ad interpretare questa linea di Bossi; Bossi è stato molto chiaro: chi ha sentito Radio Radicale nei giorni del discorso di Ponte di Legno, nel tradizionale discorso di Ferragosto di Bossi, sa che Bossi ha detto ai propri militanti: finché noi avremo il ministero del lavoro e finché io sarò il vostro capo, state tranquilli, non si tocca nienteL'ultima cosa, l'opposizione, voi avete in questo momento il più grande partito del centro-sinistra che è alle prese con un congresso sembra delicato; però che spazi vi si aprono in questa situazione?Intanto, come sempre capita quando l'opposizione ha qualche problema, ci pensa il governo a crearseli, e quindi in parte i problemi e le questioni sollevate dal congresso dei Ds, che sono questioni delicate e sono anche pericolose per la storia dell'opposizione della sinistra italiana.

Poi questo congresso passerà, e nel frattempo bisognerà accontentarsi dei piccoli incidenti, degli autogoal che i singoli ministri propongono all'opinione pubblica.

Certo, per un governo che diceva che nei primi 100 giorni succedeva il finimondo, il finimondo è solo nelle parole dei ministri per il momento.

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