18 SET 2001

Lavori Pubblici: Comunicazioni del Ministro delle comunicazioni Gasparri sugli indirizzi del suo Dicastero

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 13 min
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Comunicazioni del Ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri sugli indirizzi del suo Dicastero.

Registrazione audio di "Lavori Pubblici: Comunicazioni del Ministro delle comunicazioni Gasparri sugli indirizzi del suo Dicastero", registrato martedì 18 settembre 2001 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 13 minuti.
  • Relazione di Maurizio Gasparri

    Il ministro Gasparri sottolinea anzitutto la necessità di una riflessione comune, da parte di tutte le forze politiche, sul problema della sicurezza delle infrastrutture di telecomunicazione soprattutto in relazione ai recenti atti terroristici verificatisi negli Stati Uniti. A tal proposito fa presente che il Governo italiano si farà parte attiva, fin dalle prossime riunioni dei Ministri delle comunicazioni dell'Unione Europea, affinché questo tema venga inserito tra i temi di discussione dai Ministri in questione. Quindi, dopo aver ricordato le funzioni del Ministero delle comunicazioni, ripristinato recentemente da una legge approvata dal Parlamento prima della chiusura estiva dei lavori, si sofferma sul nuovo rapporto con l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e con il Garante per la protezione dei dati personali. Dà poi conto della organizzazione e delle problematiche del Ministero delle comunicazioni soffermandosi brevemente sul funzionamento di alcune direzioni generali e sull'Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell'informazione, organo tecnico scientifico del Ministero con competenze nei settori dei servizi alle imprese e alla comunità scientifica nazionale. Passa quindi ad illustrare le politiche attive del Ministero. In primo luogo sottolinea che il settore postale, tra quelli di competenza del Ministero, è uno dei più importanti che, tale settore, in questo periodo si trova in una fase di riassetto organizzativo nel quale è impegnata la società Poste Italiane S.p.A. secondo un programma definito nella scorsa legislatura. Dopo aver illustrato rapporti esistenti tra il Ministero delle comunicazioni e la società Poste Italiane S.p.A., ricorda che allo stato attuale entrambi questi soggetti sono impegnati, in ruoli differenti, nella complessa ridefinizione dell'assetto degli uffici postali che potrebbero essere ridimensionati nel numero o nella quantità di attività svolta, sottolineando tuttavia che non esiste ancora una soluzione definitiva e che comunque essa dovrà avere natura negoziale anche al fine di non ingenerare tensioni sociali. Passa quindi ad illustrare le politiche del Ministero nel settore della telefonia. Un'attenzione particolare, soprattutto dopo la concessione delle licenze per il sistema UMTS, merita il tema dell'inquinamento elettromagnetico. Poiché è stata conclusa la gara per il rilascio delle licenze individuali, confermata nella sua legittimità anche dal Consiglio di Stato, lo Stato italiano deve farsi carico di garantire che le imprese che hanno ottenuto le licenze possano svolgere il servizio. Per far ciò è necessaria l'installazione di antenne che, com'è noto, possono provocare inquinamento elettromagnetico. Appare pertanto necessario a questo scopo che tutte le autorità scientifiche siano coinvolte per fornire risposte convincenti circa i rischi per la salute dei cittadini connessi all'esposizione a campi elettromagnetici. Ciò per facilitare il compito dell'istituzione pubblica nello stabilire le modalità di attuazione del servizio e in questo contesto avviare un proficuo dialogo con gli enti locali e le regioni. Sempre a questo fine il Ministero ritiene fondamentale il rilancio della Fondazione Bordoni per garantire un attivo presidio di natura pubblica nel campo della ricerca. Per quanto riguarda poi ulteriori prospettive legate allo sviluppo del settore della telefonia, si sofferma su una questione di indiscutibile importanza, ovvero sulla sopravvivenza del sistema TACS. A tal proposito sottolinea che per quanto non sia possibile fermare l'evoluzione tecnologica sarà un preciso impegno del Dicastero salvaguardare questo sistema che conta ancora numerosi utenti. Sottolinea quindi che il Ministero segue con molta attenzione tutti gli sviluppi tecnologici che permettano di allargare sempre di più il mercato, la velocità di lettura e la chiarezza dell'immagine dei media, e ritiene che il raggiungimento di tale scopo non possa che essere la liberalizzazione sempre più ampia del settore delle telecomunicazioni. E' chiaro che tale processo non potrà che passare attraverso il libero accesso al mercato di tutti gli operatori. Si deve cioè passare da una situazione di monopolio, qual è stata quella vissuta dal Paese fino ad un passato recente, ad una situazione in cui anche la più grande società operante nel settore deve conquistarsi una fetta di mercato e, pur tenendo presente che una posizione dominante può essere ridimensionata soltanto attraverso un processo graduale, sottolinea che il suo Dicastero intende garantire la massima libertà dei processi economici nonché una maggiore qualità del servizio anche per un beneficio diretto degli utenti. In questo contesto informa inoltre che si è conclusa la gara indetta dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per la scelta dell'advisor ed è in corso di perfezionamento da parte del Ministero il contratto relativo all'attività di assistenza nell'espletamento della procedura di assegnazione di frequenze per reti radio a larga banda punto-multipunto. Tali reti hanno infatti lo scopo di consentire agli utenti un accesso via radio alla rete pubblica di telecomunicazioni risultando alternative ai sistemi tradizionali. Esse inoltre consentono la trasmissione di dati di servizi multimediali e a larga banda comprese le applicazioni Internet. A seguito dell'entrata in vigore della legge 20 marzo 2001, n. 66, il Ministero deve inoltre procedere alle assegnazioni delle licenze VLL. Con riferimento poi alle problematiche legate alla connessione della rete Internet sottolinea quindi che il suo Dicastero è impegnato nella riduzione del "digital divide" ovvero del fattore di discriminazione delle condizioni di accesso ai servizi della rete nelle aree più disagiate, con particolare riferimento a quelle del Mezzogiorno. Passa infine ad illustrare le politiche del settore radio televisivo, soffermandosi in particolare sull'emittenza locale. A tale riguardo fa presente che il Ministero ha ultimato la procedura di rilascio delle concessioni televisive private locali. E' inoltre nel suo programma politico l'obbiettivo di valorizzare l'emittenza locale come essenziale risorsa di democrazia e di pluralismo sul territorio. A tal fine ritiene opportuno verificare la possibilità di apportare modifiche alla vigente legge sulla par condicio al fine di eliminare i vincoli che attualmente rappresentano ostacoli all'attività radiotelevisiva locale. Pur garantendo una sostanziale parità di accesso tra i vari soggetti interessati alle competizioni elettorali, l'esperienza induce a ritenere che le norme vigenti finiscano per ostacolare soggetti che, anche se impropriamente, si possono definire "minori". Infatti, la complessità delle procedure inerenti questa legge e il rischio di sanzioni fanno ritenere conveniente alle emittenti locali non trasmettere programmi connessi a queste competizioni discriminando così tutti coloro che non hanno possibilità di accedere a tribune radiotelevisive di carattere nazionale. Dà quindi conto dell'attività preventiva svolta dal Dicastero nei confronti delle emittenti locali in termini di informazione riguardo ai loro diritti e ai contributi a loro favore. Passa quindi ad illustrare il programma per lo sviluppo del sistema digitale che la legge n. 66 del 2001 ha fissato per la fine del 2206. L'obiettivo del programma è quello di favorire l'avvento delle trasmissioni digitali al fine di cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie della comunicazione e favorire, in prospettiva, l'uso della televisione sia come strumento classico di informazione sia come strumento di alfabetizzazione digitale. Si sofferma infine sul rapporto tra il Ministero delle comunicazioni e la concessionaria pubblica radiotelevisiva RAI ricordando in primo luogo le norme che disciplinano tale rapporto. Dà quindi conto dei contenuti dell'attuale contratto di servizio e fa presente che entro il 1° luglio 2002 dovranno essere riprese le trattative per il nuovo contratto di servizio relativo al triennio 2003-2005, sottolineando che il Governo ritiene che il servizio pubblico sia tenuto a garantire in primo luogo spazio ad una programmazione ispirata a criteri di qualità e non necessariamente legate a logiche puramente commerciali, e che debba rappresentare anche un punto di sostegno per la produzione nazionale. Ritiene in ogni caso che nell'evoluzione moderna del concetto di servizio per la collettività non vi siano più le ragioni per l'identificazione tra impresa di proprietà pubblica e servizio pubblico e fa a tal riguardo presente che alle emittenti private nazionali e locali sono già imposti per legge obblighi di servizio pubblico. Quello che va garantito in particolare è il tema del pluralismo. Si sofferma quindi sui problemi connessi al canone televisivo e sui sistemi di adeguamento dello stesso ricordando che è stata istituita di recente una Commissione paritetica di cui fanno parte oltre alla concessionaria pubblica il Ministero delle comunicazioni e quello dell'economia al fine di stabilire l'entità del canone per il prossimo anno. Dopo aver sottolineato l'importanza della diffusione della cultura popolare da parte della concessionaria pubblica e la funzione divulgativa che il servizio pubblico ha avuto sin dal suo esordio, sottolinea che il Governo ritiene necessaria una riorganizzazione di questo settore il cui punto di partenza potrebbe essere, almeno in parte, quanto stabilito dal disegno di legge n. 1138, esaminato e non approvato nella passata legislatura. In particolare la trasformazione della RAI in holding. Tuttavia, alcuni nodi fondamentali non sciolti in quel contesto, quali ad esempio il ruolo per la televisione pubblica e il futuro del canone, devono essere esaminati con il tempo e l'approfondimento necessari e un dialogo sereno tra le forze politiche. Il Governo, tenuto conto di questi elementi, si riserva pertanto di presentare una sua proposta normativa con la massima disponibilità a considerare le proposte che verranno dal Parlamento. Il Ministro consegna quindi ai membri della Commissione il testo integrale del suo intervento. <strong>Indice degli interventi</strong><br>La seduta inizia alle 15h15<br>Presidenza del Presidente <strong>Luigi Grillo</strong>
    0:00 Durata: 1 ora 10 min
  • Presidente

    Il Presidente ringrazia il ministro Gasparri e rinvia il seguito delle comunicazioni al 10 ottobre prossimo in una seduta che sarà appositamente convocata. <br>La seduta termina alle 16h35
    1:10 Durata: 2 min 57 sec