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Dopo l'11 settembre la Cina, agitando il pericolo terrorista sta intensificando la repressione dei diritti degli uiguri nel Turkestan OrientaleBruxelles, 17 ottobre 2001 - Oltre 100 esecuzioni sommarie l'anno, arresti, torture e tentativo di cancellazione della cultura e delle fonti di sostentamento degli uiguri.
Questo quanto accade nel Turkestan orientale, da oltre un secolo e si è aggravato enormemente dopo gli attacchi terroristici in Usa dello scorso 11 settembre.
Proprio nel momento in cui gli Usa chiamano la Cina alla 'santa alleanza' anti-terrorismo, rischiando di lasciare mano libera … al regime comunista nella repressione delle dissidenze interne, il Partito Radicale Transnazionale insieme al Congresso Nazionale dell'Est Turkestan si riunisce nella aule dell'europarlamento per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica occidentale su un nuovo caso di repressione dei diritti umani.Lotta al terrorismo non vuol dire occultare il terrorismo di stato"Il problema della lotta al terrorismo - ha dichiarato il segretario del Partito Radicale, Olivier Dupuis - è non occultare il terrorismo di Stato che si esplicita in Turkestan Orientale, Tibet, Mongolia, Cecenia" Il governo cinese, che sta reprimendo da anni le rivendicazioni degli uiguri nel Turkestan orientale con uccisioni e incarcerazioni sommarie e con il controllo del mercato del lavoro, del territorio e della cultura, ha infatti già sostenuto che nel Turkestan orientale sono presenti sostenitori di bin Laden.
Ma - ha evidenziato Dupuis - "si possono trovare in tutti i Paesi, soprattutto musulmani, alcuni sostenitori di Osama bin Laden" e soprattutto gli uiguri hanno portato avanti una politica basata sul "dialogo".Più di 100 esecuzioni sommarie all'anno "Nel 1949 l'esercito cinese ha occupato il Turkestan orientale, un paese nell'Asia centrale, patria del popolo uiguro.
Attualmente questo paese occupato è una provincia coloniale cinese che ha preso il nome di Xinjiang.
Sotto l'occupazione cinese - ha spiegato il presidente del Congresso nazionale del Turkestan orientale, Enver Can - gli uiguri vivono una vita molto difficile.
Vengono violati i diritti umani e politici.
Molti esponenti del Turkestan orientale vengono imprigionati e uccisi dal governo cinese.
Tra di essi vi sono molti intellettuali.
Tutto questo perché chiedono il rispetto dei diritti umani".Il governo di Pechino sta attuando in Turkestan, così come in Mongolia e in Tibet, una vera e propria pulizia etnica, privando gli uiguri dei mezzi di sostentamento e della cultura e inviando "la popolazione cinese in surplus, cacciando - ha proseguito Can - gli uiguri, con esecuzioni sommarie e incarcerazioni senza processo".
La Cina ha infatti il più ampio campo di lavoro in Turkestan orientale dove sono stati portati migliaia di criminali cinesi per essere "rieducati" "I cinesi - ha spiegato il presidente del Congresso nazionale del Turkestan orientale - controllano il mercato del lavoro e nessuno può lavorare se non parla cinese.
Oltre al petrolio anche il cotone è patrimonio statale.
Il principale mezzo di sostentamento degli uiguri e della popolazione del Turkestan orientale è l'agricoltura, e il fatto che i cinesi controllino la coltivazione del cotone implica che venga tolta la maggiore fonte si sostentamento per il nostro popolo".
Questo quanto accade nel Turkestan orientale, da oltre un secolo e si è aggravato enormemente dopo gli attacchi terroristici in Usa dello scorso 11 settembre.
Proprio nel momento in cui gli Usa chiamano la Cina alla 'santa alleanza' anti-terrorismo, rischiando di lasciare mano libera … al regime comunista nella repressione delle dissidenze interne, il Partito Radicale Transnazionale insieme al Congresso Nazionale dell'Est Turkestan si riunisce nella aule dell'europarlamento per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica occidentale su un nuovo caso di repressione dei diritti umani.Lotta al terrorismo non vuol dire occultare il terrorismo di stato"Il problema della lotta al terrorismo - ha dichiarato il segretario del Partito Radicale, Olivier Dupuis - è non occultare il terrorismo di Stato che si esplicita in Turkestan Orientale, Tibet, Mongolia, Cecenia" Il governo cinese, che sta reprimendo da anni le rivendicazioni degli uiguri nel Turkestan orientale con uccisioni e incarcerazioni sommarie e con il controllo del mercato del lavoro, del territorio e della cultura, ha infatti già sostenuto che nel Turkestan orientale sono presenti sostenitori di bin Laden.
Ma - ha evidenziato Dupuis - "si possono trovare in tutti i Paesi, soprattutto musulmani, alcuni sostenitori di Osama bin Laden" e soprattutto gli uiguri hanno portato avanti una politica basata sul "dialogo".Più di 100 esecuzioni sommarie all'anno "Nel 1949 l'esercito cinese ha occupato il Turkestan orientale, un paese nell'Asia centrale, patria del popolo uiguro.
Attualmente questo paese occupato è una provincia coloniale cinese che ha preso il nome di Xinjiang.
Sotto l'occupazione cinese - ha spiegato il presidente del Congresso nazionale del Turkestan orientale, Enver Can - gli uiguri vivono una vita molto difficile.
Vengono violati i diritti umani e politici.
Molti esponenti del Turkestan orientale vengono imprigionati e uccisi dal governo cinese.
Tra di essi vi sono molti intellettuali.
Tutto questo perché chiedono il rispetto dei diritti umani".Il governo di Pechino sta attuando in Turkestan, così come in Mongolia e in Tibet, una vera e propria pulizia etnica, privando gli uiguri dei mezzi di sostentamento e della cultura e inviando "la popolazione cinese in surplus, cacciando - ha proseguito Can - gli uiguri, con esecuzioni sommarie e incarcerazioni senza processo".
La Cina ha infatti il più ampio campo di lavoro in Turkestan orientale dove sono stati portati migliaia di criminali cinesi per essere "rieducati" "I cinesi - ha spiegato il presidente del Congresso nazionale del Turkestan orientale - controllano il mercato del lavoro e nessuno può lavorare se non parla cinese.
Oltre al petrolio anche il cotone è patrimonio statale.
Il principale mezzo di sostentamento degli uiguri e della popolazione del Turkestan orientale è l'agricoltura, e il fatto che i cinesi controllino la coltivazione del cotone implica che venga tolta la maggiore fonte si sostentamento per il nostro popolo".
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