13 FEB 2002

Affari Costituzionali e Giustizia: Dibattito sull'istituzione della Commissione d'inchiesta su «Tangentopoli»

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 29 min
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Riunite Affari Costituzionali e Giustizia Camera: Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno degli illeciti rapporti tra sistema politico e sistema economico-finanziario e sull'uso politico della giustizia.

Registrazione audio di "Affari Costituzionali e Giustizia: Dibattito sull'istituzione della Commissione d'inchiesta su «Tangentopoli»", registrato mercoledì 13 febbraio 2002 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 2 ore e 29 minuti.
  • Nitto Francesco Palma (FI)

    Nitto Francesco Palma (FI), relatore per la I Commissione, ricorda che le proposte di legge Craxi ed altri C. 1427 e Buemi ed altri C. 1867 (quest'ultima sostanzialmente riproducente la proposta di legge C. 6389, approvata dalla Camera il 26 gennaio 2000 e successivamente modificata dal Senato) sono volte all'istituzione di una Commissione di inchiesta chiamata ad accertare le cause, i caratteri, le forme e l'estensione del finanziamento illecito dei partiti, anche di provenienza estera, nonché le cause che hanno portato al fenomeno di illeciti arricchimenti connessi al rapporto tra sistema dei partiti e sistema economico-finanziario. La proposta di legge C. 1867, in particolare, prevede che la Commissione indaghi sui motivi che hanno impedito alla magistratura di reprimere gli illeciti prima del 1992, mentre la proposta di legge C. 1427 fa esplicito riferimento alle ipotesi di corruzione e concussione tra pubblici ufficiali e titolari di imprese. Tali proposte di legge fissano rispettivamente in trenta e ventiquattro mesi il termine temporale entro il quale l'istituenda Commissione deve concludere i propri lavori; entrambe prevedono che essa sia composta da venti deputati e venti senatori, che il suo presidente venga nominato dai Presidenti delle Camere tra i membri dei due rami del Parlamento al di fuori dei componenti della Commissione stessa e che, in caso di parità nelle votazioni, prevalga il voto del presidente. Fa presente che con quest'ultima disposizione si disciplinerebbe materia che, in base ai principi desumibili dai primi due commi dell'articolo 64 della Costituzione, sarebbe demandata all'autonomia regolamentare della Commissione; a tale riguardo ricorda tuttavia che l'articolazione interna della Commissione antimafia costituita nella XIII legislatura è stata disciplinata dalla legge istitutiva e non affidata al regolamento. <br>Rileva quindi che la proposta di legge Cicchitto e Saponara C. 2019, pur presentando qualche aspetto comune con gli altri due provvedimenti, se ne differenzia sensibilmente. Tale proposta di legge, infatti, prevede che la Commissione di inchiesta di cui si propone l'istituzione è finalizzata ad accertare l'eventuale esistenza di correnti interne alla magistratura organizzate in funzione di obiettivi politici o ideologici, ovvero collegate a partiti od organizzazioni politiche, sia parlamentari, sia extraparlamentari. La Commissione è altresì chiamata a valutare se l'azione della magistratura, deviata da finalità politiche, abbia prodotto disparità di trattamento eclatanti, anche di tipo omissivo, nonché ad avanzare proposte di riforma volte ad escludere il persistere di taluni fenomeni, ove accertati, ai fini di un corretto funzionamento della giustizia. <br>Ricordato quindi che anche la proposta di legge Cicchitto e Saponara C. 2019 prevede che l'istituenda Commissione sia composta da venti deputati e venti senatori, evidenzia che, a differenza degli atri due progetti in esame, stabilisce che il presidente venga eletto dai membri della Commissione stessa al proprio interno, in linea, sotto questo profilo, con quanto stabilito dalla legge istitutiva della Commissione antimafia. <br>Fa infine presente che tutte e tre le proposte di legge disciplinano i rapporti tra la Commissione di inchiesta e l'autorità giudiziaria, nonché i casi di opponibilità del segreto. <br>Indice degli interventi<br>La seduta comincia alle 14h45<br>Presidenza del Presidente della II Commissione <strong>Gaetano Pecorella</strong> indi del Presidente della I Commissione <strong>Donato Bruno</strong><br>La registrazione comincia quando la seduta è già in corso<br>
    0:00 Durata: 1 min 39 sec
  • Vincenzo Fragala' (AN)

    Vincenzo Fragalà (AN), relatore per la II Commissione, si sofferma preliminarmente sulle macroscopiche dimensioni del fenomeno di corruzione, che ha frenato lo sviluppo dell'economia secondo le corrette regole di mercato, ed ha addirittura visto molte imprese italiane che avevano impiegato le risorse destinate agli investimenti a vantaggio di un illecito finanziamento ai partiti registrare un gap tecnologico rispetto alla concorrenza straniera. <br>Ricorda quindi, tra le varie denunce intervenute, quella del giudice Lombardi il quale, senza poi ricevere smentite o querele per diffamazione, aveva scritto in un libro che l'informatizzazione dei palazzi di giustizia italiani era avvenuta ad opera di una ditta che, dietro il pagamento di cospicue tangenti, aveva ottenuto un lucro ingentissimo avendo fornito apparecchiature obsolete. A tale proposito ritiene che il giudice Lombardi dovrebbe essere ascoltato dalla costituenda Commissione in qualità di testimone. <br>Dopo aver rilevato che le proposte di legge n. 1427 e n. 1867 sono per lo più dirette ad analizzare i motivi per i quali la corruzione politica diventò sistemica ed il fenomeno del finanziamento illecito dei partiti e degli illeciti arricchimenti connessi al rapporto fra partiti e sistema economico finanziario assunse dimensioni così rilevanti, si sofferma sulla proposta di legge n. 2019, incentrata prevalentemente sull'uso politico della giustizia. Tuttavia, come risulta chiaramente dalla lettera g), comma 1, dell'articolo 10, scopo dell'inchiesta non dovrà essere l'accertamento di responsabilità personali, bensì la prefigurazione delle linee di un futuro intervento legislativo in materia di ordinamento giudiziario e di procedure penali e civili. A tale fine la Commissione dovrà procedere ad una puntuale analisi di tutte le cause che hanno portato ad una contaminazione politica della magistratura a danno della sua imparzialità, verificando soprattutto se la giustizia sia stata strumentalizzata per fini politici da partiti o movimenti ideologici. <br>In riferimento alle recenti polemiche giornalistiche, precisa che lo scopo della Commissione d'inchiesta non è di verificare se la magistratura sia o meno politicizzata, bensì di accertare se qualche magistrato abbia abusato del proprio potere a fini politici. Non si tratta dunque di processare la magistratura - sulla cui indipendenza non ha dubbi - come invece hanno affermato talune forze politiche che probabilmente temono le conclusioni alle quali la Commissione potrebbe giungere, bensì di fare luce sul concreto assetto dei rapporti tra il Parlamento, il Governo e l'ordine giudiziario, che la Costituzione definisce autonomo e indipendente. In proposito si domanda come mai, nella vicenda cosiddetta di Tangentopoli, l'autorità giudiziaria sia intervenuta soltanto a partire dal 1992, a seguito di modificazioni nel quadro politico-istituzionale, quando fin dagli anni '80 erano già stati segnalati episodi di corruzione politica ed amministrativa in particolare nel comune di Milano; ricorda che all'epoca quelle denunce non sortirono alcun effetto, se non quello di vedere l'iscrizione nel registro degli indagati per calunnia del consigliere comunale De Corato. Dunque la proposta di legge di legge n. 2019 si incentra sul mancato intervento da parte di chi aveva l'obbligo di esercitare l'azione penale ed eseguire indagini rispetto a notizie di reato pervenute all'autorità giudiziaria. <br>Sottolinea l'importanza dell'imparzialità della magistratura rispetto a determinati centri di potere politico, che in ogni caso condizionano il corretto esercizio della funzione giudiziaria. Vi sono circostanze che impongono al Parlamento di procedere a tale verifica, in quanto in Italia molti Governi sono caduti in conseguenza di indagini giudiziarie, con una vera e propria espropriazione della politica da parte di alcune procure, che di fatto hanno svolto una funzione di supplenza nei confronti del Parlamento. Si è arrivati addirittura a notificare al Presidente del Consiglio un invito a comparire nello stesso giorno in cui presiedeva la Conferenza internazionale dell'ONU sulla criminalità. La gravità del fatto non è tanto nella circostanza che il processo abbia poi dimostrato l'assoluta infondatezza delle questioni sollevate, quanto nella tempistica dell'azione giudiziaria rispetto all'evento internazionale in corso ed alla previa comunicazione alla stampa dell'invito a comparire. <br>Rileva altresì che l'inchiesta su Tangentopoli, così come alcuni processi di mafia, hanno colpito solamente alcune forze politiche, risparmiandone altre. Per quanto attiene alle inchieste sulla corruzione, si è verificata una vera e propria omissione di indagine da parte della magistratura, che ha favorito la sinistra, nonostante che il finanziamento del PCI e del PDS poi non sia stato estraneo al fenomeno corruttivo della politica. La circostanza che l'inchiesta «mani pulite» abbia fatto luce in maniera volutamente parziale ha avuto gravissime ripercussioni politiche; occorre quindi capire le ragioni per le quali il sistema giudiziario, in violazione del principio dell'obbligatorietà dell'azione penale, abbia diretto le proprie indagini in modo mirato solamente verso alcuni partiti. <br>Ribadisce che la Commissione di inchiesta non dovrà fare il processo ai processi relativi al fenomeno di Tangentopoli, ma dovrà stabilire le ragioni per le quali le indagini giudiziarie abbiano preso una sola direzione, nonostante l'evidente ruolo di primo piano della sinistra nel fenomeno della corruzione pubblica. Ricorda che nel 1970 in Sicilia si insediarono imprese edili che avevano sede in Emilia Romagna, le quali ottennero il 30 per cento di tutti gli appalti pubblici: si dovrebbe per esempio accertare se ciò avvenne per ragioni legate al prestigio del loro nome oppure in base a logiche spartitorie e di finanziamento illecito ai partiti. <br>Tra i compiti della Commissione parlamentare vi sarà dunque quello di fare luce sulle responsabilità di chi ha tentato di intraprendere una rivoluzione attraverso la via giudiziaria, soprattutto grazie all'azione di talune procure della Repubblica orientate al consolidamento di una determinata componente politica nelle istituzioni. <br>Per quanto attiene al funzionamento della Commissione, la proposta di legge n. 2019 prevede che essa concluda i propri lavori entro un anno dalla sua costituzione e presenti al Parlamento la relazione finale entro tale data. La Commissione, che dovrà essere composta da 20 senatori e 20 deputati, procederà alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. Essa inoltre dovrà avere il potere di acquisire copia di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria o altri enti pubblici, nonché copia di atti e documenti relativi ad indagini e inchieste parlamentari anche se coperti dal segreto. In tale ultimo caso la Commissione garantirà il mantenimento del regime di segretezza; potranno inoltre essere ordinati il sequestro di atti e documenti nonché accertamenti tecnici, come potranno essere esaminate le persone in grado di fornire notizie utili ai fini dell'inchiesta. <br>Per i fatti oggetto dell'inchiesta non sarà opponibile alla Commissione il segreto di Stato - del quale auspica la totale abolizione - mentre sarà la Commissione a stabilire quali atti e documenti non debbano essere divulgati, anche in relazione ad esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso. Dovranno in ogni caso essere coperti dal segreto gli atti e i documenti attinenti a procedimenti giudiziari nella fase delle indagini preliminari. Ricorda infine che per le testimonianze davanti alla Commissione si applicano le disposizioni degli articoli 366 e 372 del codice penale. <br>Conclusivamente auspica che si svolga un dibattito approfondito e sereno affinché in futuro non si ripetano episodi legati ad un esercizio discrezionale e strumentale del potere giudiziario a fini politici che, oltre a danneggiare la credibilità dell'ordine giudiziario stesso agevolano la criminalità organizzata vanificando i mezzi di contrasto all'illegalità disposti dallo Stato. <br>
    0:01 Durata: 30 min 53 sec
  • Antonio Soda (DS-U)

    Antonio Soda (DS-Ulivo) condivide la relazione svolta dal deputato Palma, il quale ha illustrato il contenuto delle proposte di legge in esame, mentre esprime totale dissenso dalla relazione del deputato Fragalà, che ha assunto il carattere di un intervento conclusivo più che di presentazione di progetti di legge. <br>La proposta di legge C. 2019 ha uno scopo ed un oggetto diversi da quelli degli altri due provvedimenti: invita pertanto a riflettere sulla possibilità di un suo disabbinamento, ovvero sull'ipotesi di istituire due diverse Commissioni di inchiesta.<br>Ricordato che già nella scorsa legislatura la sua parte politica si era espressa a favore di una proposta di legge sostanzialmente riprodotta dal testo Buemi C. 1867, condivide l'opportunità di istituire una Commissione chiamata ad indagare sull'intreccio tra affari e politica, considerato il persistere di fenomeni di corruzione, e sulle cause del fenomeno. Considera essenziale accertare le ragioni che hanno condotto ad un'accelerazione della lotta alla corruzione a partire dal 1992 ed indagare, tra l'altro, sulle cause dell'inquinamento di molti processi, nonché sulle numerose prescrizioni intervenute. Una lettura attenta dei fatti da parte del Parlamento potrà accertare i fenomeni di corruzione che hanno portato alla costruzione di patrimoni e di carriere politiche. <br>Ribadito il pieno consenso ad un'indagine a tutto campo sull'ampiezza del fenomeno corruttivo che ha interessato partiti e mondo finanziario, sottolinea l'esigenza di emendare il testo che verrà adottato la piena pubblicità dell'attività svolta.<br>Ritiene inoltre che l'istituenda Commissione debba valutare eventuali responsabilità del Parlamento conseguenti all'approvazione di leggi da cui possono derivare ostacoli all'azione di contrasto di fenomeni illegali: a questo proposito, richiama la decisione della Federazione svizzera di non ratificare l'intesa con l'Italia in materia di rogatorie internazionali. <br>Ritiene infine che le risultanze dell'attività della Commissione dimostreranno l'infondatezza delle considerazioni del relatore Fragalà, a suo avviso farneticanti, evidenziando i settori del sistema economico-finanziario e del mondo politico cui sono addebitabili le responsabilità dei fenomeni di corruzione. <p>Il Presidente invita a non usare espressioni o termini quali l'aggettivo «farneticante», che possano suonare come un insulto nei confronti di altri parlamentari. <br>
    0:32 Durata: 13 min
  • Vincenzo Siniscalchi (DS-U)

    Vincenzo Siniscalchi (DS-U) si associa alle considerazioni del deputato Soda, condividendo altresì i rilievi del relatore Palma relativi alle proposte di legge n. 1427 e n. 1867; ritiene infatti che l'obiettivo che si prefiggono di far luce sul fenomeno degli illeciti rapporti tra sistema politico e sistema economico-finanziario e dell'illecito finanziamento dei partiti sia coerente con il dettato costituzionale dell'articolo 82, secondo il quale ciascuna Camera può disporre inchieste su materie di pubblico interesse. Sotto questo profilo evidenzia la forte divaricazione che la proposta di legge n. 2019 presenta in relazione all'oggetto dell'inchiesta: infatti, lungi dall'affrontare questioni di pubblico interesse, in un certo senso si vorrebbe istituire una sorta di quarto o quinto grado di appello rispetto a determinati processi ormai definiti. Ritiene dunque che dovrebbe essere richiesta la revoca dell'abbinamento di tale proposta di legge per mancanza di omogeneità della materia trattata. <br>Ricorda infine il lavoro svolto nella scorsa legislatura dalla Commissione speciale per l'esame dei progetti di legge recanti misure per la prevenzione e la repressione dei fenomeni di corruzione, la quale trattò ogni aspetto legato al sistema delle tangenti e della corruzione politica. Non può quindi prescindersi dal lavoro svolto da tale Commissione, che ha esaminato molteplici proposte di legge dirette ad arginare il fenomeno della corruzione. <br>
    0:45 Durata: 14 min 21 sec
  • Marco Boato (Misto-Verdi-U)

    Marco Boato (Misto-Verdi-U), nel riservarsi di intervenire successivamente sul merito della materia, preannuncia la presentazione di una proposta di legge in larga misura analoga alle proposte di legge C. 1427 e C. 1867, ricordando di avere sottoscritto insieme a tutti i deputati Verdi già nell'XI legislatura, all'indomani della vicenda Tangentopoli, una proposta di legge riguardante l'accertamento degli intrecci di carattere corruttivo e concussivo. <br>Le difficoltà che nella scorsa legislatura non hanno consentito di giungere alla definitiva approvazione della proposta di legge istitutiva della Commissione di inchiesta sono a suo avviso da ricondurre, oltre che ad alcune incertezze politiche, al tentativo ricorrente da parte di alcuni settori del centrodestra di piegare il conseguimento di un obiettivo politicamente doveroso ad un uso pesantemente strumentale a fini di lotta politica. Nel dare atto all'attuale ministro Frattini di essersi sempre opposto a quel tentativo e di aver accolto una definizione tecnico-giuridica degli obiettivi da affidare alla Commissione di inchiesta tale da escludere equivoci, ascrive alle forzature legate allo scontro politico i ripensamenti sul testo allora in esame. <br>Valuta peraltro di estrema gravità sul piano del rispetto dei ruoli istituzionali l'episodio occorso nella seduta odierna: mentre il relatore Palma ha illustrato le proposte di legge all'attenzione della Commissione, l'esposizione del relatore Fragalà è stata, a suo parere, faziosa ed estranea ai compiti istituzionali propri del relatore, ai quali il presidente avrebbe dovuto richiamarlo.<br>Pur giudicando inaccettabile la formulazione della proposta di legge C. 2019, ritiene che l'istituzione di una Commissione di inchiesta volta ad accertare anche lacune nell'operato della magistratura, nei termini previsti dalla proposta di legge approvata dalla Camera nella scorsa legislatura, consentirebbe lo svolgimento di un lavoro sereno e proficuo, non condizionato da prossime scadenze elettorali, contenuto nell'arco temporale di un anno, quale espressione di un Parlamento serio e democratico. Manifesta invece la propria intenzione di opporsi fermamente qualora si ritenesse, ricorrendo alla forza dei numeri, di utilizzare la Commissione di inchiesta come strumento di scontro ideologico. <p>Il Presidente esorta il deputato Boato a riflettere sul fatto che una direzione imparziale della seduta non può in ogni caso contemplare la facoltà del presidente di togliere la parola ai deputati dei quali non condivide il pensiero, come invece sembra richiedere lo stesso deputato Boato alla presidenza. <br>
    0:59 Durata: 20 min 41 sec
  • Enrico Buemi (Misto-SDI)

    Enrico Buemi (Misto-SDI), dopo aver richiamato le Commissioni ad un sereno distacco dalle vicende politiche, manifesta sconcerto per la relazione del deputato Fragalà, i cui toni non contribuiscono certo ad avviare un sereno dibattito. A tale proposito contesta il contenuto di talune argomentazioni, che non corrispondono ad alcuna verità storica. <br>Soffermandosi in particolare sulla proposta di legge n. 1867 del quale è primo firmatario, osserva che, a distanza di vari anni dai fatti accaduti, vi è ancora la necessità di dare risposte ad alcuni interrogativi, ai quali non è stato fatto fronte con adeguati strumenti legislativi né giudiziari. Vi sono stati soltanto molta demagogia e meri atteggiamenti giustizialistici ma pochi atti concreti: viceversa è necessaria un'operazione di verità e trasparenza che, sebbene porterà alcune forze politiche a pagarne il prezzo, possa condurre ad una reale ricomposizione dell'unità nazionale. <br>
    1:20 Durata: 3 min 51 sec
  • Gian Franco Anedda (AN)

    Gian Franco Anedda (AN) considera l'indipendenza della magistratura, oltre che un requisito indispensabile per assicurare l'imparzialità della relativa funzione, un valore intrinseco da porre al di sopra di ogni interesse contingente.<br>Sotto questo profilo, occorre in primo luogo verificare se e fino a che punto l'esito dell'attività della istituenda Commissione di inchiesta potrà essere utilizzato ai fini della revisione delle decisioni divenute definitive.<br>Considerata la natura dell'attività investigativa svolta dal Parlamento riguardante i fenomeni politici o sociali e non i fatti singoli, ritiene che l'azione svolta dalla Commissione d'inchiesta non possa sottostare a limiti di qualsiasi natura.<br>Non va trascurato, nel momento in cui si invoca il principio dell'indipendenza dei giudici, quello dell'indipendenza del Parlamento, nei cui confronti viene svolta una costante attività denigratoria, che valuta negativamente in quanto l'istituzione rappresenta l'essenza della democrazia. <br>Alla luce di tali considerazioni, ritiene che la Commissione debba verificare, indagando sulle relative cause, il compimento di atti collegati al finanziamento dei partiti inteso come reperimento di risorse aggiuntive, nonché la natura di determinati interventi da parte di magistrati che hanno fatto ricorso a strumenti da molti ritenuti eccessivi in quanto non rispettosi del principio di legalità. <br>Ritiene peraltro che un uso strumentale della Commissione d'inchiesta, volto ad ottenere il riconoscimento delle proprie convinzioni come verità formale, rappresenti un elemento distorsivo e dannoso per le istituzioni. È pertanto necessario evitare di incorrere negli stessi errori evidenziati criticamente negli altri. <br>
    1:24 Durata: 16 min 12 sec
  • Giannicola Sinisi (MARGH-U)

    Giannicola Sinisi (MARGH-U) rivolge parole di ringraziamento al deputato Anedda che manifestando un profondo senso dello Stato ha stemperato gli effetti prodotti dalla relazione svolta dal deputato Fragalà. <br>Le proposte di legge C. 1427 e C. 1867, di cui apprezza l'impostazione storica e politica, evidenziano l'esigenza di comprendere le ragioni profonde delle distorsioni del sistema anteriori al 1992, verificando anche un eventuale esercizio imparziale della funzione dei magistrati. <br>Non bisogna tuttavia cadere nella contraddizione di divenire giudici ancora più parziali nel momento in cui si avverte una lesione del principio della imparzialità; altrimenti, gli sforzi compiuti non potranno sortire un esito utile per il paese. Invita pertanto i presentatori del progetto di legge C. 2019 ad interrogarsi sulla parzialità della proposta avanzata.<br>Non si può prevedere, a suo avviso, che il presidente della Commissione sia eletto dalla maggioranza dei suoi membri, né si può, quanto alla definizione dei limiti di ordine soggettivo inerenti alla composizione dell'organo, consentire di far parte della Commissione a quanti abbiano svolto il ruolo di difensori di soggetti coinvolti nel fenomeno oggetto di esame.<br>Rivolge infine un invito ad aderire alla logica di responsabilità istituzionale che ha improntato l'intervento del deputato Anedda, al fine di non compromettere il lavoro che la Commissione dovrà svolgere. <br>
    1:40 Durata: 14 min 28 sec
  • Graziella Mascia (RC)

    Graziella Mascia (RC), evidenziata l'opportunità di un approfondimento del lavoro svolto nella precedente legislatura, sottolinea la sostanziale diversità dell'impianto sotteso alle proposte di legge C. 1427 e C. 1867 rispetto a quello della proposta di legge C. 2019. Tale diversità, del resto, è emersa chiaramente dal tenore delle relazioni svolte dai deputati Palma e Fragalà. <br>Condivide gli obiettivi indicati dalle prime due proposte di legge, la cui realizzazione considera utile al fine di superare la profonda crisi del sistema politico e di individuare gli elementi distorsivi del funzionamento del sistema economico; l'attività della Commissione consentirà inoltre di verificare se il sistema delineato sia tuttora operante e di assumere iniziative volte ad escludere il ripetersi del fenomeno. La stessa questione riguardante l'azione della magistratura deve essere affrontata con la capacità di considerare il rispetto dei principi e dei diritti fondamentali prescindendo dalle esigenze di parte.<br>Valuta negativamente la proposta di legge C. 2019 di cui non condivide l'impianto e la filosofia, in quanto, partendo da una realtà precostituita, configura un uso strumentale della istituenda Commissione assolutamente inopportuno nell'affrontare materie particolarmente delicate.<br>Auspica pertanto che, una volta concluso l'esame preliminare, si possa considerare l'estraneità dell'oggetto delineato da quella proposta di legge rispetto alle finalità individuate nelle proposte di legge C. 1427 e C. 1867. <br>
    1:55 Durata: 9 min 54 sec
  • Luigi Vitali (FI)

    Luigi Vitali (FI) auspica innanzitutto un'effettiva condivisione degli obiettivi della costituenda Commissione, che non si risolva in una mera disponibilità di facciata. Precisa che la finalità della proposta di legge n. 2019 è di pervenire, con spirito leale e non preconcetto, alla legittima riabilitazione di taluni soggetti, senza tuttavia emettere sentenze nei confronti di chi talvolta ha esercitato il potere inquirente non per il bene della collettività, bensì per interessi politici o per semplice desiderio di notorietà. Ammonisce quindi a non voler presentare, anche al di fuori delle sedi istituzionali, tale iniziativa come un desiderio di rivalsa contro la magistratura, in quanto ciò rischia di compromettere il buon esito del lavoro della Commissione.<br>Poiché gli intrecci fra potere politico ed economico, pur essendo noti da tempo, non erano stati affrontati in maniera decisa prima di una certa data, l'inchiesta non può tralasciare lo strumento con il quale il fenomeno è stato indagato, cioè la magistratura inquirente. La Commissione dovrà, tra l'altro, valutare le modalità di esercizio di determinate azioni penali, che a volte hanno comportato avvisi di garanzia notificati prima alla stampa che agli interessati, conferenze stampa di pubblici ministeri ed arresti effettuati di fronte alle telecamere. Si dovranno inoltre esaminare le valutazioni del tutto discrezionali che hanno determinato in taluni casi la prescrizione dei reati ed in altri la prosecuzione dell'azione penale; del resto tale accertamento è conforme all'interesse del paese, come ha dimostrato anche il Parlamento intervenendo con un provvedimento finalizzato a reprimere gli abusi della magistratura perpetrati attraverso un'interpretazione estensiva del delitto di interesse privato in atti d'ufficio.<br>Assicura infine la disponibilità della propria parte politica ad un confronto serio e leale anche con l'opposizione. <br>
    2:04 Durata: 12 min 35 sec
  • Bobo Craxi (Misto-NPSI)

    Bobo Craxi (Misto-N.PSI) ringrazia il deputato Palma per la relazione svolta che ha colto lo spirito della proposta di legge C. 1427.<br>Ricordato che in Italia le Commissioni d'inchiesta hanno rappresentato per l'opposizione democratica un utile strumento politico d'indagine, sottolinea come nel caso presente l'iniziativa sia stata assunta dalle minoranze politiche che rivendicano il diritto di indagare su un fenomeno a seguito del quale sono state di fatto cancellate. <br>Occorre indagare su tutto il periodo della vita politica italiana a partire dal 1974, anno di entrata in vigore della legge n. 195 sul finanziamento pubblico sui partiti, sebbene una successiva amnistia abbia soppresso reati di una certa importanza. La discussione dovrà necessariamente coinvolgere anche l'anomalia italiana rappresentata dall'uso politico della giustizia. <br>Considera particolarmente opportuna questa attività di indagine a distanza di dieci anni dalle vicende di Tangentopoli in quanto la costruzione di un futuro democratico presuppone la riaffermazione della verità politica. Si augura pertanto che la Commissione sappia decidere con l'equilibrio di cui è capace, al fine di evitare che l'illegalità nel mondo politico degeneri nuovamente a tal punto da diventare sistematica, paralizzando in tal modo la vita del paese. <p>Il Presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta. <br>La seduta termina alle 17h30. <br>
    2:17 Durata: 11 min 56 sec