29 MAG 2002

Vigilanza Rai: Audizione ministro delle Comunicazioni Gasparri

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 53 min
Player
Audizione del ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri.

Registrazione audio di "Vigilanza Rai: Audizione ministro delle Comunicazioni Gasparri", registrato mercoledì 29 maggio 2002 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 53 minuti.
  • Introduzione del Presidente

    Il Presidente, senatore Petruccioli, fa presente che l'odierna audizione del Ministro è diretta a conoscere gli intendimenti del Governo circa il prossimo rinnovo del Contratto di servizio tra lo Stato e la RAI. <br>Ciò non toglie naturalmente che i membri della Commissione potranno rivolgere la Ministro domande anche su altre questioni che stiano loro a cuore, ed egli stesso chiede all'onorevole Gasparri di voler informare la Commissione circa i tempi in cui il Governo ritiene che si possa avviare il processo legislativo per il riordino complessivo del sistema radiotelevisivo, inutilmente tentato nella scorsa legislatura. <br>Indice degli interventi<br>L'audizione comincia alle 14h40<br>Presidenza del Presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong><br>
    0:00 Durata: 2 min 32 sec
  • Relazione di Maurizio Gasparri, ministro delle Comunicazioni

    Il ministro Gasparri, dopo aver ricordato le procedure che presiedono alla stipulazione del Contratto di servizio, si sofferma su alcuni punti di criticità del Contratto vigente, che a suo parere dovrebbero essere superati da quello per il triennio 2003-2006.<br>In particolare egli ritiene necessario uscire dalla genericità che caratterizza il Contratto in corso e specificare meglio gli impegni che lo Stato chiede alla RAI, consentendo a questa di programmare la sua attività in un quadro di certezze e allo Stato di esercitare il dovuto controllo sull'espletamento della missione di servizio pubblico e sul relativo sistema di finanziamento.<br>Si dovrebbe perciò precisare meglio gli elementi identificativi della programmazione di servizio pubblico che la RAI è tenuta a garantire, in virtù del vigente Contratto nella misura del 65 per cento per tutte e tre le Reti e dell'80 per cento per RAITRE. Nel nuovo Contratto di servizio tale impegno dovrebbe essere precisato in termini quantitativi e qualitativi per ciascuna Rete, chiarendo quali programmi siano finanziati da canone e quali da pubblicità. <br>Anche per quanto riguarda la programmazione destinata ai minori occorre precisarne i contenuti, favorendo i programmi a più elevato contenuto formativo.<br>Similmente per i portatori di handicap il Contratto di servizio chiederà all'Azienda un impegno maggiore e più puntuale, in particolare estendendo i supporti per la fruizione di programmi da parte degli audiolesi.<br>Il nuovo Contratto dovrà inoltre chiedere alla RAI un impegno più diretto nello sviluppo delle nuove tecnologie digitali, in vista dell'obiettivo della sostituzione della tecnologia analogica entro il 2006.<br>Il Ministro si sofferma quindi sulla necessità di chiedere alla RAI una profonda ristrutturazione organizzativa diretta a conseguire efficacia ed efficienza da un lato, e dall'altro una maggiore trasparenza, in particolare per quanto riguarda l'uso delle risorse pubbliche. A tale scopo, anche accogliendo le sollecitazioni provenienti dall'Unione europea, nella gestione delle risorse si dovranno precisare i meccanismi di distinzione contabile tra le attività finanziate dal canone di abbonamento e le attività finanziate dal mercato, che nel vigente Contratto di servizio sono soltanto accennate a grandi linee. A questo problema del resto si collega quello della revisione del vigente meccanismo, ormai obsoleto, di adeguamento annuale del canone di abbonamento.<br>Il Ministro sottolinea quindi la necessità di uno sforzo per individuare meccanismi trasparenti e pubblici di rilevazione del gradimento dell'utenza, strumento attraverso il quale i cittadini possono esercitare il loro legittimo diritto di ottenere un servizio pubblico conforme ai loro gusti ed alle loro esigenze. In questo senso è necessario che il nuovo Contratto di servizio, redatto in termini più semplici e più accessibili a tutti, diventi uno strumento per gli utenti per far valere i loro diritti.<br>L'oratore si sofferma quindi sui problemi relativi alla realizzazione - entro il termine indicato dall'Autorità per le garanzie delle comunicazioni nel 31 dicembre 2003 - della nuova RAITRE senza pubblicità e del contemporaneo trasferimento su canale satellitare di Rete 4 e Telepiùnero.<br>Il Ministro infine fa presente che il Contratto di servizio valorizzerà sia la collaborazione con realtà culturali ed informative delle Regioni, sia la stipulazione di convenzioni tra le sedi locali della concessionaria pubblica, le Regioni ed i concessionari privati in ambito locale, nel quadro di un processo che vede affermarsi sempre più le realtà locali nel settore della comunicazione. Per quanto riguarda infine la questione posta dal presidente Petruccioli nella sua introduzione, il ministro Gasparri ritiene che sarebbe politicamente corretto avviare la discussione sulla riforma del sistema radiotelevisivo dopo l'approvazione della legge sul conflitto di interessi.<br>Qualora però il Parlamento non riterrà di terminare sollecitamente l'esame di quest'ultimo provvedimento, il Governo presenterà già da quest'autunno una proposta di riforma, attendendosi peraltro analoghe iniziative anche da parte del Parlamento. <br>
    0:02 Durata: 21 min 32 sec
  • Paolo Gentiloni Silveri (MARGH-U)

    Il deputato Gentiloni Silveri, nel ritenere condivisibili nelle linee generali gli obiettivi del futuro contratto di servizio indicato dal Ministro, chiede a quest'ultimo di fornire chiarimenti su alcuni interessanti spunti emersi dalla sua relazione. <br>In primo luogo egli rileva come la questione della distinzione tra attività finanziate dal canone e attività finanziate dalla pubblicità sia stata in passato posta - anche in occasione del dibattito nella tredicesima legislatura sul disegno di legge Atto Senato 1138, del quale era relatore il presidente Petruccioli - sottolineando che essa poteva essere realizzata a livello puramente contabile, ovvero a livello organizzativo. Questa endiadi non appare nella relazione del ministro Gasparri, e sarebbe interessante sapere se ciò prefigura l'abbandono di una prospettiva di suddivisione societaria della RAI, prospettiva che era sottesa all'adozione del modello divisionale.<br>In secondo luogo l'oratore chiede di conoscere una previsione del Ministro in ordine alla possibilità che, in occasione della verifica che verrà svolta nel gennaio dell'anno prossimo, venga rinviato il termine per la trasformazione di RAITRE e per l'invio sul satellite di Rete 4.<br>A tale questione è sicuramente connessa quella del termine per il passaggio dalla modalità di trasmissione terrestre analogica a quella digitale; in proposito egli fa presente come in passato i vertici della RAI abbiano avuto occasione di affermare che le risorse necessarie alla sperimentazione e allo sviluppo del digitale terrestre dovevano essere reperite principalmente dai ricavi della parziale cessione societaria di Rai Way, valutati in oltre 900 miliardi di vecchie lire. Avendo il Governo negato il proprio consenso a tale operazione finanziaria, è interessante sapere come pensa che dovranno essere reperite le risorse necessarie, e se in realtà questa situazione non preluda - considerando che anche Mediaset ha segnalato la limitatezza delle risorse che può mettere a disposizione di tale progetto - ad un significativo rinvio del termine per la digitalizzazione.<br>Il deputato Gentiloni Silveri chiede quindi al Ministro se nella prospettiva di stipulare un contratto più vincolante dei precedenti egli non abbia pensato a forme di penale per inadempienze o ritardi e, infine, che cosa egli pensi delle proposte avanzate dalla Lega Nord in direzione dell'abolizione del canone, proposte tradotte anche in ordine del giorno approvato dalla Camera dei deputati. <br>Osservazioni e quesiti dei Commissari<br>
    0:24 Durata: 10 min 50 sec
  • Enzo Carra (MARGH-U)

    Il deputato Carra si sofferma in primo luogo sulla questione, sollevata anche dal collega Gentiloni, dei gravi danni arrecati alle prospettive industriali e di sviluppo della RAI dalla mancata presa d'atto dell'accordo tra Rai Way e la società Crown Castle. In proposito egli ricorda di aver a suo tempo richiesto all'Ufficio di Presidenza di svolgere un'audizione del Ministro su questa questione, le cui rilevanti conseguenze si rilevano appieno solo oggi. <br>L'oratore esprime poi perplessità su un'affermazione contenuta nella relazione del Ministro, concernente un presunto processo che vede affermarsi sempre più le realtà locali nel settore della comunicazione; in proposito egli osserva come al contrario sia in atto un processo di concentrazione per molti versi preoccupante, e chiede al Ministro di voler chiarire come l'asserita volontà di promuovere le realtà culturali locali sia compatibile con tale processo di concentrazione.<br>Per quanto riguarda poi l'attuazione delle finalità del servizio pubblico - al di là della questione della differenziazione contabile, rispetto alla quale qualcuno ha auspicato l'introduzione di segnali identificativi dei programmi prodotti con le risorse del canone - il deputato Carra esprime stupore per il fatto che nella relazione non si fa cenno alla necessità di promuovere la produzione di programmi da parte della RAI. <br>
    0:34 Durata: 5 min 19 sec
  • Vittorio Pessina (FI)

    Il senatore Pessina, nell'esprimere una valutazione ampiamente favorevole sulla relazione del ministro Gasparri, manifesta però perplessità circa il progetto di favorire sinergie fra le sedi locali della RAI e i concessionari privati in ambito locale. Egli ritiene infatti che un simile programma, in astratto sicuramente apprezzabile, non possa essere portato avanti senza prima indicare le strade per risolvere la crisi finanziaria in cui si dibatte ormai da anni tutto il mondo dell'emittenza locale. <br>
    0:40 Durata: 3 min 40 sec
  • Giuseppe Scalera (Mar-DL-U)

    Il senatore Scalera, dopo aver espresso apprezzamento per l'intento manifestato dal Ministro di uscire dalla genericità che ha in parte caratterizzato i precedenti contratti di servizio, osserva però come la relazione susciti in più punti perplessità, in primo luogo per quanto riguarda l'asserita volontà di orientare la programmazione su un gradimento del pubblico, che non può e non deve essere espresso in termini meramente quantitativi.<br>Anche la volontà di promuovere la cultura e l'informazione locale attraverso la collaborazione tra le sedi distaccate, le Regioni e le emittenti private, suscita preoccupazione, in quanto sembra mancare in tale progetto la volontà di un coordinamento centrale che eviti la formazione di una comunicazione locale a macchie di leopardo, la cui qualità sarebbe fortemente influenzata dai diversi gradi di sviluppo dei contesti mediatici locali.<br>Il senatore Scalera infine nell'apprezzare l'attenzione agli utenti più deboli e svantaggiati auspicata dal Ministro con riferimento ai minori e ai portatori di handicap chiede se vi sia l'intenzione di identificare tra i compiti del servizio pubblico anche quello di aprirsi alle problematiche e alle esigenze tanto delle minoranze etniche storicamente presenti in Italia quanto delle comunità immigrate. <br>
    0:43 Durata: 3 min 16 sec
  • Antonio Falomi (DS-U)

    Il senatore Falomi esprime in primo luogo apprezzamento per l'iniziativa del Presidente di far precedere alla redazione della proposta di contratto di servizio, sulla quale la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi dovrà esprimere parere, dibattiti di carattere generale che saranno sicuramente forieri di spunti interessanti anche per il Ministro.<br>In proposito egli ritiene che, al fine di fornire ai componenti della Commissione adeguati elementi di riflessione, di valutazione e di giudizio, il Ministro potrebbe trasmettere una relazione sulla complessiva attuazione del precedente contratto di servizio nel corso del triennio, così da capire cosa abbia funzionato e quali parti siano rimaste inattuate, e perché ciò sia avvenuto.<br>Ciò premesso egli ritiene che in occasione del nuovo contratto di servizio debba essere operata un'attenta riflessione sulla congruità delle risorse necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di servizio pubblico: nel corso delle audizioni svolte da questa Commissione dei vertici dell'azienda, uscenti ed in carica, è emerso con chiarezza che, se ancora quest'anno la RAI è riuscita a chiudere il suo bilancio in attivo, il futuro si presenta preoccupante in presenza di un canone che non si rivaluta in maniera proporzionale all'aumento dei costi e di un tetto alle risorse pubblicitarie che, nell'attuale congiuntura di mercato, finisce per far perdere competitività alla RAI nell'acquisizione di inserzionisti.<br>Il senatore Falomi esprime quindi vive perplessità rispetto alla volontà, manifestata dal Ministro nella sua relazione, di superare un'asserita «genericità» dei precedenti contratti di servizio nell'identificare i contenuti e i parametri di qualità dei programmi di servizio pubblico. In proposito egli fa presente che non di genericità si tratta, ma della necessità che il Governo, nella stipulazione del contratto, si limiti ad indicare per obiettivi generali che cosa intende ottenere come servizio pubblico; laddove il Governo andasse al di là di questa indicazione di massima invaderebbe un campo riservato da un lato all'autonomia editoriale degli operatori e dell'azienda, e dall'altro, alle funzioni di indirizzo e vigilanza proprie di questa Commissione. <br>
    0:47 Durata: 7 min 1 sec
  • Giuseppe Gianni (UDC) - Presidente

    Il deputato Giuseppe Gianni osserva che, come ricordato nella relazione del Ministro fra gli elementi che devono essere garantiti dal servizio pubblico c'è il pluralismo dell'informazione. Ebbene, come testimoniano ampiamente i dati dell'Osservatorio di Pavia, negli ultimi dieci mesi tale principio è stato disatteso nella maniera più totale con la sistematica marginalizzazione, nei notiziari, nei programmi di approfondimento e in tutte le altre sedi, delle notizie concernenti le formazioni politiche minori, tanto della maggioranza quanto dell'opposizione.<br>Il Presidente ricorda al deputato Giuseppe Gianni che già dalla prossima settimana la Commissione inizierà un dibattito diretto ad individuare gli strumenti più idonei per garantire il pluralismo dell'informazione televisiva. <br>
    0:54 Durata: 2 min 17 sec
  • Stefano Boco (Verdi-U)

    Il senatore Boco si sofferma in primo luogo sulla questione sollevata dal Ministro di una maggiore attenzione al gradimento manifestato dall'utenza.<br>A tale proposito egli sottolinea la necessità di individuare strumenti obiettivi, affidabili ed indipendenti per una credibile misurazione del gradimento del pubblico.<br>L'oratore esprime quindi viva perplessità per l'assoluta mancanza nella relazione di qualsiasi riferimento ad iniziative volte a sviluppare e sostenere l'attività di produzione da parte della RAI, che pure rappresenta un'industria culturale di primissimo livello, i cui prodotti sono conosciuti ed apprezzati a livello internazionale. <br>
    0:56 Durata: 4 min 14 sec
  • Alessio Butti (AN)

    Il deputato Butti esprime in primo luogo il più vivo apprezzamento per la relazione del Ministro e per la volontà di trasparenza e di chiarezza che in essa si manifesta, una chiarezza che è spesso mancata negli scorsi anni, quando il carattere generico di molte disposizioni contrattuali ha consentito all'azienda di non adempiere ad obblighi del servizio pubblico e di opporre il silenzio a chi, anche per obbligo istituzionale, tentava di acquisire elementi per la valutazione e la misurazione di tale inadempienza.<br>L'oratore, nel rilevare poi in particolare la grande sensibilità con cui il Ministro ha sottolineato la centralità, ai fini dell'adempimento della missione di servizio pubblico, della valorizzazione della programmazione per i portatori di handicap, si sofferma sulla questione, parimenti centrale, della tutela dei minori.<br>In proposito, come testimoniato anche dalle denuncie del Moige, gli obblighi stabiliti dalla legge, dal contratto di servizio e dallo stesso codice di autoregolamentazione risultano spesso ampiamente disattesi.<br>Ciò riguarda sia la programmazione che viene effettuata in orari frequentati anche dal pubblico infantile, sia soprattutto quella degli spazi pomeridiani che, a norma di contratto, dovrebbero essere specificamente riservati alla programmazione per i più piccoli, ma che alcune reti utilizzano per la trasmissione di programmi di informazione o di intrattenimento a volte francamente scandalosi.<br>Il deputato Butti chiede infine al Ministro di specificare meglio i caratteri del coinvolgimento delle televisioni private nella programmazione della RAI diretta alla promozione della cultura e dell'informazione locale. <br>
    1:00 Durata: 4 min 48 sec
  • Davide Caparini (LNP)

    Il deputato Caparini condivide in pieno il carattere di concretezza e leggibilità che il ministro Gasparri intende assicurare al nuovo contratto di servizio; è auspicabile che ciò consenta di impedire in futuro le sistematiche violazioni degli obblighi contrattuali riscontrate nella passata gestione dell'azienda.<br>Si pensi alla distinzione contabile tra le attività finanziate da canone e le attività finanziate dal mercato, che già il vigente contratto di servizio prevede al comma 3, dell'articolo 29; si pensi altresì al mancato rispetto dell'obbligo, stabilito dal comma 1, dell'articolo 9, di destinare una percentuale minima del 20 per cento dei proventi del canone a investimenti per la realizzazione di opere audiovisive italiane ed europee; si pensi infine all'obbligo, totalmente disatteso, di destinare l'8 per cento della predetta quota del 20 per cento del canone alla produzione di cartoni animati per la formazione dell'infanzia.<br>Ancora più gravi, anche perché vìolano espresse disposizioni legislative, sono le inadempienze della società concessionaria del servizio pubblico per quanto riguarda la programmazione per i disabili.<br>Queste inadempienze della società concessionaria rispetto ad un contratto che è stipulato sì dal Governo, ma in nome e per conto dei cittadini utenti, contribuiscono a conferire attualità al problema - posto dalla Lega Nord, e che ha trovato espressione anche in ordini del giorno approvati dal Parlamento - di una riforma del finanziamento della parte di risorse destinate alle attività di servizio pubblico: infatti il cosiddetto canone di abbonamento, in realtà una sorta di tassa di possesso sugli apparecchi televisivi, si presenta fortemente iniquo sia sotto il profilo sociale, e ciò in considerazione del carattere fortemente regressivo di tale tassa sia sotto il profilo geografico, in considerazione della diffusa evasione che si verifica in alcune regioni d'Italia.<br>Il deputato Caparini si sofferma infine sulla questione dello sviluppo della tecnologia digitale, che dovrebbe costituire precipua missione della società Rai Way; a tale proposito non si può non riaffermare il compiacimento per la decisione del Governo che ha impedito il perfezionamento dell'accordo con Crown Castle, che avrebbe determinato una vera e propria cessione di un bene pubblico quale è l'etere. <br>
    1:05 Durata: 10 min 9 sec
  • Presidente

    Il presidente Petruccioli, nel dichiarare chiuso il dibattito, esprime in primo luogo il proprio personale consenso su molte delle indicazioni che emergono dalla relazione del ministro Gasparri, in particolare circa la necessità di redigere un contratto più snello e leggibile, e che come tale possa essere conosciuto ed utilizzato anche dai cittadini utenti. <br>Peraltro il primo utilizzatore di tale strumento dovrebbe essere proprio questa Commissione, dal momento che la verifica dell'attuazione del contratto di servizio costituisce una delle sedi principali per poter dare contenuto all'attività di vigilanza e, successivamente, a quella di indirizzo. In proposito egli non può che condividere quanto affermato dal senatore Falomi circa l'opportunità di disporre di elementi conoscitivi sull'attuazione nel triennio del precedente contratto al fine di poter meglio valutare quello che sarà sottoposto al parere di questa Commissione.<br>La relazione del ministro Gasparri induce a riflettere su questioni che appaiono oggi del massimo rilievo, quali l'individuazione di criteri affidabili per la valutazione del gradimento del pubblico e della stessa qualità dei programmi. In proposito egli osserva che sarebbe opportuno studiare la possibilità di trasformare l'attuale consulta di qualità prevista dal contratto vigente in un vero e proprio osservatorio sulla qualità in grado di segnalare, magari a questa stessa Commissione, i casi in cui la RAI venga meno a taluni standard deontologici e professionali.<br>Il presidente Petruccioli conclude invitando il ministro Gasparri a formulare una previsione circa i tempi nei quali sarà disponibile la bozza del nuovo contratto di servizio per il parere della Commissione. <br>
    1:15 Durata: 8 min 31 sec
  • Replica di Maurizio Gasparri

    Intervenendo in sede di replica il ministro Gasparri comunica in primo luogo di aver intenzione di indire per il prossimo 1º luglio un pubblico dibattito fra tutti i soggetti interessati al problema del servizio pubblico sotto il profilo istituzionale, scientifico e culturale, così da poter definire il documento da presentare al parere della Commissione in tempo utile per rispettare la scadenza del 31 gennaio per la definitiva approvazione del contratto.<br>In riferimento alla questione sollevata dal senatore Falomi circa i rischi derivanti da una definizione troppo puntuale dei contenuti del servizio pubblico nel contratto, il Ministro osserva che il Governo non vuole certamente coartare la libertà editoriale della RAI né invadere le competenze della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi; è tuttavia opinabile che gli si possa negare il diritto, in sede di stipulazione del contratto, di chiarire quali prestazioni richieda alla società concessionaria in cambio della corresponsione del canone di abbonamento. Il rapporto fra la RAI e il Governo, almeno fino a quando non verrà riformato l'assetto societario dell'azienda, è d'altra parte un rapporto complesso, in cui il Governo è anche socio assolutamente maggioritario attraverso il Ministero dell'economia e finanze, che è azionista unico di Rai Holding.<br>Il ruolo di tale Ministero, così come quello del Ministero del tesoro che lo ha preceduto, è sempre stato inteso come un puro ruolo di gestione della società sotto l'aspetto patrimoniale; il fatto che il contraente della convenzione del contratto di servizio è invece individuato nel Ministro delle comunicazioni testimonia come a lui sia affidato il compito di stabilire il contenuto dell'accordo contrattuale, e quindi delle attività di servizio pubblico.<br>A parere del Ministro poi - senza voler approfondire le problematiche della separazione meramente contrattuale o societaria delle attività di servizio pubblico da quelle di mercato, che dovrà essere affrontata in un ambito più complessivo di riordino del sistema televisivo - la distinzione delle attività finanziate dal canone da quelle finanziate dalla pubblicità è strettamente collegata a quella del rilancio economico dell'azienda e del reperimento di nuove risorse, e ciò anche perché tale distinzione contribuirebbe a rendere accettabile all'opinione pubblica la permanenza del canone, oggi visto come una tassa odiosa, o di un altro strumento parafiscale di finanziamento del servizio pubblico.<br>Laddove infatti risultasse chiaramente distinguibile da parte dei cittadini quali trasmissioni siano finanziate dal canone e quali dalla pubblicità verrebbe meno, ad esempio, qualsiasi ragione di scandalo circa le retribuzioni delle prestazioni professionali di alcuni artisti, in quanto il fatto che questi si producono in trasmissioni finanziate dal mercato giustifica che gli si corrispondano compensi elevati, e tali da sottrarli alla concorrenza, laddove essi siano in grado di garantire elevati ritorni pubblicitari.<br>In ogni caso, ferma restando la necessità di una riflessione sulle modalità di finanziamento delle attività di servizio pubblico, necessità sollevata dalla Lega Nord anche attraverso l'approvazione di ordini del giorno alla Camera dei Deputati, non vi è dubbio che una forma di finanziamento pubblico dovrà essere mantenuta.<br>Per quanto riguarda le questioni che sono state poste relativamente alla realizzazione della nuova RAITRE e all'invio sul satellite di Rete 4, nonché al passaggio al digitale terrestre, il Ministro ritiene che occorrono ulteriori approfondimenti prima di poter valutare, il prossimo gennaio, lo stato della diffusione tecnica delle tecnologie di ricezione satellitare; è noto infatti come vi siano molti elementi perturbativi di una corretta valutazione, in particolare il fenomeno delle cosiddette «carte pirata» che consentono la ricezione dei programmi criptati da parte di un numero di utenti certamente superiore a quello degli abbonati alle reti a pagamento. In ogni caso è evidente che la riduzione a due delle reti con pubblicità concesse a ciascun operatore del settore radiotelevisivo assume una più o meno reale urgenza alla luce degli effettivi tempi del passaggio alla tecnologia digitale che, moltiplicando il numero delle frequenze, finirà per rendere superato il disposto dell'articolo 3 della legge n. 249 del 1997.<br>A questo proposito il Governo è certamente impegnato a fare la sua parte per rispettare il termine del 2006; bisogna tuttavia prendere atto che tale termine è stato posto con una sorta di norma-manifesto, la cui attuazione si deve misurare con il carattere veramente ciclopico del processo di digitalizzazione dell'intero sistema italiano delle comunicazioni.<br>Per quanto riguarda il ruolo che Rai Way dovrà svolgere in questo processo, esso è certamente centrale, in considerazione del patrimonio tecnologico gestito da questa società; quanto al reperimento delle risorse egli fa presente che il Governo, ampiamente confortato dalla sentenza del TAR del Lazio, ha inteso bloccare un contratto concluso con procedure non conformi alle norme vigenti e che determinava, attraverso i patti parasociali, una sostanziale perdita di potere decisionale da parte della società concessionaria, ancorché questa mantenesse il 51 per cento della proprietà di Rai Way. Ciò non significa però che il Governo, rifiutando la presa d'atto, si sia dichiarato in linea di principio contrario ad accordi con operatori privati.<br>Il ministro Gasparri assicura poi che il Governo è vivamente interessato a sostenere e promuovere le attività produttive della RAI, che rappresenta una parte importante dell'industria culturale italiana non solo per quanto riguarda la produzione destinata principalmente alla programmazione televisiva, ma anche per quanto riguarda il settore della produzione cinematografica.<br>In riferimento alla questione delle sinergie con le televisioni locali e con le Regioni, il Ministro fa presente che tali attività dovranno essere avviate dapprima sperimentalmente, con un attento monitoraggio che consenta di riconoscere e correggere le disparità che si dovessero verificare tra le diverse aree del Paese; la RAI del resto è già adesso un'industria con una struttura largamente decentrata, che può utilmente essere messa a disposizione della promozione di attività culturali e informative locali, avvalendosi della collaborazione di soggetti istituzionali e di altri soggetti industriali, fermo restando ovviamente che la società concessionaria conserva una sua vocazione prevalentemente nazionale ed internazionale.<br>Il ministro Gasparri infine concorda sulla necessità, rilevata dal presidente Petruccioli, di costruire parametri oggettivi di qualità e di individuare strumenti, come un osservatorio indipendente, in grado di valutarne il rispetto e di segnalare all'azienda i casi in cui tali parametri siano venuti meno. <p>Il presidente Petruccioli ringrazia il Ministro e dichiara conclusa l'audizione. <br>La seduta termina alle 16h30. <p>
    1:24 Durata: 29 min 50 sec