05 NOV 2002

Vigilanza Rai: Seguito discussione sulle garanzie del pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 25 min
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Seguito discussione sulle garanzie del pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo, ed esame di eventuali risoluzioni .

Registrazione audio di "Vigilanza Rai: Seguito discussione sulle garanzie del pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo", registrato martedì 5 novembre 2002 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 25 minuti.
  • Presidente

    Il Presidente senatore Petruccioli mette a disposizione dei componenti della Commissione una lettera da lui inviata in data di ieri, 4 novembre 2002, al Presidente ed al Direttore generale della RAI nella quale si chiede di far avere alla Commissione risposte chiare e definitive in ordine alle questioni relative al rapporto della RAI con il dottor Enzo Biagi e con il dottor Michele Santoro, nonché al completamento delle nomine ed alla verifica della loro coerenza con i criteri esposti dalla Commissione, tutte questioni sulle quali i vertici della RAI erano stati ascoltati dalla Commissione, in audizioni nel corso delle quali essi avevano rilasciato dichiarazioni che non sono state poi confermate dai fatti. <p>Riprende la discussione sospesa nella seduta del 8 ottobre 2002. <br>Il relatore, presidente Petruccioli, ricorda che nella seduta dell'8 ottobre erano stati illustrati gli emendamenti, ai quali deve essere aggiunto anche l'emendamento Raccomandazioni 4.0.2 omesso nella precedente pubblicazione. <br>Il relatore osserva che la maggior parte degli emendamenti non modificano in maniera sostanziale il testo da lui presentato, ad eccezione di quello Raccomandazioni 4.1, che sembra addirittura incoraggiare quella partecipazione degli imputati alla trasmissione sui processi che il suo testo propone di limitare, e soprattutto di quello Raccomandazioni 2.2, relativo alla partecipazione dei politici alle trasmissioni di intrattenimento sul quale egli invita i presentatori ad una approfondita riflessione; la formulazione da lui proposta, in realtà, è diretta più che a regolamentare ad escludere di norma i politici a questo tipo di trasmissioni, se non per casi eccezionali motivati da circostanze nelle quali un argomento di rilievo tale da poter costituire un oggetto di una popolare trasmissione di intrattenimento, presenti risvolti sui quali un membro del Governo od un soggetto titolare di cariche di carattere politico può dare elementi utili all'opinione pubblica nell'ambito delle proprie specifiche competenze e responsabilità.<br>Egli invita altresì i presentatori dell'emendamento Disposizione 1 a valutare l'opportunità di farne oggetto di una autonoma risoluzione da approvare anche contestualmente a quella sul pluralismo. <br>Indice degli interventi<br>La seduta comincia alle 15h10<br>Presidenza del Presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong><br>
    0:00 Durata: 10 min 13 sec
  • Giorgio Merlo (MARGH-U)

    Il deputato Merlo condivide le valutazioni del Presidente e ritiene comunque opportuna una pausa di riflessione, anche solo fino a domani, in modo da arrivare alla redazione di un testo ampiamente condiviso. <br>
    0:10 Durata: 2 min 24 sec
  • Paolo Gentiloni Silveri (MARGH-U)

    Il deputato Gentiloni Silveri ritiene che la questione relativa alla presenza degli imputati in trasmissioni aventi ad oggetto procedimenti giudiziari abbia una importanza non minore di quella relativa alla presenza dei politici nelle trasmissioni di intrattenimento e non ritiene ammissibile un accordo che non presupponga la tendenziale esclusione della partecipazione degli imputati. <br>
    0:12 Durata: 2 min 40 sec
  • Michele Lauria (Mar-DL-U)

    <br>
    0:15 Durata: 54 sec
  • Presidente

    Il presidente Petruccioli condivide le affermazioni del deputato Gentiloni Silveri; in realtà la sottolineatura maggiore che egli ha dato alla questione dei politici in televisione vuole significare unicamente che, qualora non si raggiunga un accordo sulla formulazione della norma relativa agli imputati, questa potrebbe essere stralciata dal documento ed essere oggetto di un autonomo atto di indirizzo. <br>Laddove invece non si riesca a raggiungere una formulazione comune sulla questione della presenza dei politici in televisione, ciò finirebbe per mettere in dubbio l'opportunità stessa di approvare l'atto di indirizzo in titolo, dal momento che l'eccessiva presenza di uomini politici in trasmissioni di intrattenimento è uno degli elementi che inducono l'opinione pubblica a porre in dubbio l'indipendenza della RAI dal sistema politico e la sua vocazione al pluralismo. <br>
    0:16 Durata: 6 min 45 sec
  • Davide Caparini (LNP)

    Il deputato Caparini ritiene condivisibile la proposta del deputato Merlo di una pausa di riflessione. Per quanto riguarda però la questione relativa alla presenza degli imputati egli fa presente che il senso dell'emendamento presentato dalla Casa della Libertà è quello di garantire al massimo i diritti degli imputati stessi, sia nel senso di evitare che essi possano essere sottoposti ad un processo sommario televisivo senza contraddittorio, sia nel senso di esplicitare che le questioni relative alla loro presenza in televisione ed in radio sono limitate alle trasmissioni che hanno ad oggetto procedimenti penali a loro carico. <br>
    0:22 Durata: 2 min 47 sec
  • Mario Landolfi (AN)

    Il deputato Landolfi si sofferma sulla questione relativa alla Raccomandazione numero 2, di cui condivide l'intento di impedire che le trasmissioni di intrattenimento possano essere utilizzate dagli uomini politici con partecipazioni che sono dirette ad aumentare la loro popolarità, ma che non hanno alcuna attinenza con il loro mandato. <br>Egli ritiene che in realtà nelle trasmissioni di intrattenimento le uniche presenze di carattere politico consentite debbano essere quelle di soggetti istituzionali - in primo luogo i ministri - che intervengono nello svolgimento di una funzione di servizio pubblico: tale è il caso del Ministro delle infrastrutture che, in una trasmissione di grande seguito popolare, illustra le nuove norme del codice della strada, o quella del Ministro della salute che illustra le linee della riforma sanitaria, o ancora, per fare esempi che coinvolgono l'opposizione, del Presidente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi o del Presidente del Comitato parlamentare per i servizi di informazione. <br>Egli fa presente infine che il carattere istituzionale delle dichiarazioni degli esponenti del Governo, non sovrapponibile dunque a quello della maggioranza, è stata implicitamente ammessa già dal precedente Consiglio di Amministrazione della RAI nell'assumere quale regola per il perseguimento del pluralismo nei telegiornali e nelle schede di informazione quella di riservare un terzo del tempo al Governo, un terzo alla maggioranza ed un terzo all'opposizione. <br>
    0:25 Durata: 5 min 37 sec
  • Alessio Butti (AN)

    Il deputato Butti condivide l'opportunità di una riflessione per arrivare ad un testo quanto più condiviso; egli ritiene peraltro opportuno evitare formulazioni troppo rigide, ad esempio la stessa esclusione della partecipazione di uomini politici a trasmissioni di intrattenimento, anche quando questa sia unicamente una occasione per consentire ad un personaggio pubblico di mostrare il lato più umano e quotidiano, appare a sua opinione ispirata ad un criterio troppo rigoroso di separazione dei generi comunicativi. <br>
    0:31 Durata: 4 min 30 sec
  • Antonio Falomi (DS-U)

    Il senatore Falomi esprime perplessità sulle proposte del deputato Landolfi, osservando in particolare che il Governo non può essere considerato come un soggetto politicamente neutro, così da esentare dall'obbligo della pluralità dei punti di vista le questioni che vengono trattate da un esponente del Governo nelle trasmissioni di approfondimento. <br>Anche sulla questione riguardante la presenza degli imputati delle trasmissioni aventi ad oggetto procedimenti penali, egli invita i colleghi a considerare con attenzione i rischi derivanti da una spettacolarizzazione dei processi, e ciò soprattutto per quanto riguarda quei procedimenti che hanno per protagonisti bambini ed adolescenti quali autori, vittime o testimoni. Che vi sia una pericolosa tendenza a enfatizzare le vicende tragiche che hanno come protagonisti dei minorenni - e ciò non solo a scapito dei diritti di chi in queste vicende è coinvolto, ma anche della sensibilità particolare dei bambini che assistono a queste trasmissioni - è stato di recente dimostrato dai servizi giornalistici sul terremoto nel Molise. <br>
    0:35 Durata: 6 min 30 sec
  • Michele Lauria (Mar-DL-U)

    Il senatore Lauria condivide la preoccupazione testè espressa dal senatore Falomi per il comportamento tenuto della RAI in occasione dell'ultimo terremoto. Egli ritiene poi che l'emendamento presentato dalla Casa della libertà sulla questione poi della partecipazione degli imputati ai processi, pur muovendo da una comprensibile preoccupazione garantista, presenti una formulazione pericolosamente ambigua, sulla quale sarebbe opportuna una accurata riflessione. Il riferimento alle dichiarazioni ai «legali di parte» appare infatti quanto mai ambiguo dal momento che, se si esclude la presenza eventuale e comunque secondaria dei legali di parte civile, la parte che si oppone alla difesa è la pubblica accusa, che è sostenuta da un magistrato che ha obblighi di riserbo particolari. <br>
    0:42 Durata: 7 min 5 sec
  • Giuseppe Gianni (UDC)

    Il deputato Giuseppe Gianni condivide la necessità di conseguire la più ampia convergenza possibile su un testo che deve garantire nelle trasmissioni della RAI un pluralismo che non è sempre rispettato. <br>In proposito egli chiede al Presidente di verificare se sia vera la notizia che in una trasmissione giornalistica prevista per questa sera sulla crisi della Fiat, sia stata censurata l'opinione di un esponente dei Democratici di sinistra in quanto non approvata dal suo partito. <br>
    0:49 Durata: 2 min 9 sec
  • Mario Landolfi (AN)

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    0:51 Durata: 4 min 36 sec
  • Giuseppe Giulietti (DS-U)

    Il deputato Giulietti esprime apprezzamento per il serio ed equilibrato testo messo a punto dal Presidente; per quanto riguarda le considerazioni espresse dal deputato Landolfi egli osserva in primo luogo che il riferimento al criterio dei tre terzi adottato dalla precedente gestione della RAI per garantire il pluralismo nell'informazione, criterio dal quale si dovrebbe desumere il carattere strettamente istituzionale delle posizioni espresse dal Governo, non può essere invocato senza tenere conto del profondo mutamento intervenuto nello Stato della comunicazione televisiva a seguito della vittoria elettorale della Casa delle libertà. Non si può cioè non tenere conto del fatto che Mediaset, in quanto azienda di proprietà del Presidente del Consiglio, finisce per partecipare oggettivamente al servizio pubblico, per cui le regole che valgono la RAI devono essere elaborate anche alla luce del fatto che l'azienda del Presidente del Consiglio è sottoposta a regole meno stringenti. <br>In ogni caso anche accogliendo la tesi del deputato Landolfi, non si può prescindere dal principio per il quale è sempre necessario assicurare l'esposizione di una pluralità di punti di vista. <br>Il deputato Giulietti ritiene che la questione del pluralismo non si esaurisca certamente con l'approvazione dell'atto di indirizzo in esame, dal momento che essa coinvolge numerosi e complessi aspetti, primo fra i quali quello dell'indipendenza e dell'affidabilità dei criteri di rilevazione degli ascolti.<br>Egli conclude chiedendo al Presidente un segnale di attenzione da parte della Commissione sulla questione del percorso di regole per l'inserimento nella RAI di 400 precari che consentono da anni all'azienda di realizzare programmi di qualità ed a basso costo, e dei quali ci si ricorda solo in periodo elettorale. <br>
    0:56 Durata: 8 min 56 sec
  • Paolo Gentiloni Silveri (MARGH-U)

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    1:05 Durata: 3 min 30 sec
  • Il relatore Petruccioli preannuncia che nella seduta di domani porterà all'attenzione della Commissione alcune modifiche del testo che, egli ritiene, potranno soddisfare alcune esigenze emerse dagli emendamenti e dal dibattito. <br>Tuttavia egli ritiene fin d'ora opportuno svolgere alcune considerazioni. <br>In primo luogo è emersa dal dibattito una generale condivisione, con alcuni distinguo da parte del deputato Butti, circa l'opportunità di escludere la partecipazione fine a se stessa di uomini politici alle trasmissioni di intrattenimento. Certamente anche le considerazioni del deputato Butti sono degne di riflessione; tuttavia laddove si accettasse l'idea dell'opportunità di lasciare uno spazio anche ad una rappresentazione più intima e quotidiana dei personaggi della politica, non ci si può nascondere che sorgerebbero notevoli problemi, sia di parità di trattamento fra gli stessi uomini politici, che non possono certo avere tutti accesso a questo tipo di trasmissioni, sia soprattutto per l'immagine di indipendenza della RAI. Si pensi alla questione di cui si è parlato molto in questi ultimi tempi della notevole presenza del Ministro Gasparri in trasmissioni di questo tipo: è facile pensare che agli occhi degli spettatori la asserita sovraesposizione del Ministro delle comunicazioni - piuttosto che ad esempio che del Ministro dell'istruzione - sia il segno di un tentativo della RAI di captatio benevolentiae nei confronti del suo interlocutore nel Governo.<br>Ciò detto è a suo parere possibile fare uno sforzo per delimitare in maniera più puntuale, e con ancoraggio alla nozione di servizio pubblico, i casi in cui è consentita la presenza di uomini politici in trasmissioni di intrattenimento.<br>Per quanto riguarda la questione della partecipazione degli imputati a trasmissioni che abbiano ad oggetto procedimenti penali, egli ricorda che la sua formulazione - partendo dal presupposto che la partecipazione dell'imputato non è essenziale al raggiungimento di una verità giornalistica, dal momento che il diritto dell'imputato a dire solo ciò che gli conviene è tutelato dalla legge - intendeva evitare che la presenza degli imputati venisse utilizzata unicamente per quelle finalità di morbosa spettacolarizzazione che sono state spesso deplorate sia da membri di questa Commissione, sia da settori della pubblica opinione che a più riprese hanno chiesto un intervento della Commissione stessa.<br>Ciò detto egli ritiene che non possano essere neanche ignorate le conseguenze delle giuste osservazioni del senatore Lauria, circa il fatto che anche un richiamo alla presenza equilibrata dei legali di parte, non è sufficiente a garantire il pluralismo e l'imparzialità delle trasmissioni e ciò perché una delle parti, l'accusa, è rappresentata da un magistrato titolare della funzione pubblica, che gli impone determinati doveri di riservatezza. Perplessità in questo senso del resto gli erano già state manifestate alcuni mesi fa dal Consiglio Superiore della Magistratura. <br>Il relatore si sofferma dunque su alcune questioni sollevate nel corso del dibattito.<br>Per quanto riguarda il comportamento della RAI nella copertura del terremoto, egli preannuncia che proporrà all'Ufficio di Presidenza di commissionare uno studio su come la vicenda è stata trattata dai telegiornali della concessionaria pubblica nell'arco di quattro giorni; si tratta in effetti di uno studio che potrebbe essere esemplare per comprendere e governare certi meccanismi mediatici, laddove si pensi che probabilmente un eccesso di sottolineatura emotiva ha rappresentato anche una sorta di manifestazione di «cattiva coscienza » dei media per la sottovalutazione degli effetti del terremoto avvenuta nelle prime ore.<br>Per quanto riguarda poi l'osservazione del deputato Giulietti circa i problemi relativi alla rilevazione degli ascolti, egli fa presente che si tratta di argomenti che avranno un rilievo centrale nel Convegno insieme all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per il 18 e 19 novembre.<br>Infine egli rassicura il deputato Giulietti circa la sua intenzione di sottoporre domani all'Ufficio di Presidenza la possibilità di un intervento, anche solo conoscitivo, sulla questione dei precari, segnalatagli anche dal senatore Bonatesta.<p>Il presidente Petruccioli convoca l'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentati dei gruppi per domani, mercoledì 6 novembre 2002, al termine della seduta della Commissione già convocata per le ore 14.<br>La seduta termina alle 16h30. <br>
    1:08 Durata: 17 min 4 sec