18 DIC 2002

Vigilanza Rai: Seguito discussione sulle modalità di attuazione della disciplina delle tribune politiche tematiche - seguito della discussione sulle garanzie del pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 13 min
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Seguito della discussione sulle modalità di attuazione della disciplina delle tribune politiche tematiche Seguito della discussione sulle garanzie del pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo, ed esame di eventuali risoluzioni Parere parlamentare sullo schema di contratto di servizio tra il Ministero delle comunicazione e la RAI Radiotelevisione italiana S.p.A.

per il triennio 2003-2005 .

Registrazione audio di "Vigilanza Rai: Seguito discussione sulle modalità di attuazione della disciplina delle tribune politiche tematiche - seguito della discussione sulle garanzie del pluralismo
nel servizio pubblico radiotelevisivo", registrato mercoledì 18 dicembre 2002 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 13 minuti.

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  • Mauro Betta (Aut) - Presidente

    Il presidente Petruccioli ricorda che nella seduta di ieri erano stati approvati tutti gli articoli, con eccezione degli articoli 2 e 8 che erano stati accantonati.<p>Il senatore Betta ritira gli emendamenti all'articolo 2 e quelli all'articolo 8, con eccezione dell'emendamento 8.3 che riformula nel senso suggerito ieri dal Presidente. <br>L'articolo 2 è quindi approvato. <br>Sono quindi approvati il nuovo testo dell'emendamento 8.3 e l'articolo 8 nel testo emendato. <br>Indice degli interventi<br>La seduta comincia alle 14h10<br>Presidenza del Presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong><p><strong>Seguito della discussione sulle modalità di attuazione della disciplina delle tribune politiche tematiche</strong>
    0:00 Durata: 1 min 39 sec
  • Davide Caparini (LNP) - Presidente

    Il relatore Caparini osserva che all'articolo 11, che nel testo da lui proposto riproduce senza modifiche il testo previgente, vi è un riferimento alle «opinioni politiche presenti in Parlamento» che appare inopportuno, dal momento che sono legittimati a partecipare alle Tribune politiche anche soggetti politici presenti solo nel Parlamento europeo. <br>Egli ritiene quindi che, pur risultando già approvato l'articolo 11, sarebbe necessario modificarlo, con valore di mero coordinamento formale, sostituendo le parole «in Parlamento» con le altre «nel Parlamento nazionale e nel Parlamento europeo». <br>La Commissione concorda all'unanimità.<br>La delibera, posta ai voti nel suo complesso, è approvata. <br>Il relatore Caparini illustra la seguente proposta di risoluzione, che è collegata al tema della comunicazione politica e risponde anche ad una sollecitazione presentata a questa Commissione dalla Direttrice della Testata Servizi parlamentari della RAI nell'audizione del 15 ottobre 2002: <br>«La Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi valutata la necessità di assicurare all'informazione parlamentare spazi televisivi affidabili e aventi una collocazione oraria idonea a favorire il più ampio ascolto possibile, dispone nei confronti della Società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo: <br>1. La collocazione oraria della trasmissione quotidiana di informazione parlamentare, prevista per le ore 24 su RAIDUE, dovrà essere per quanto possibile rispettata, anche prevedendo l'anticipo della trasmissione suddetta prima del Telegiornale della notte. <br>2. Dovrà essere assicurato il ripristino della tradizionale collocazione nel pomeriggio del sabato del notiziario "Sette giorni al Parlamento"». <br>
    0:01 Durata: 3 min 7 sec
  • Antonio Falomi (DS-U)

    Il senatore Falomi propone di integrare il testo della risoluzione premettendo al capoverso che comincia con le parole «valutata la necessità» il seguente capoverso: «auspicando che, in sede di approvazione del piano di attribuzione delle risorse per il 2003, sia garantita all'informazione parlamentare una quota di risorse adeguata, e comunque non inferiore a quella prevista per l'anno 2002;». <br>Il Relatore concorda. <br>La Commissione approva quindi la risoluzione nel testo modificato secondo la proposta del senatore Falomi. <br>
    0:04 Durata: 2 min 7 sec
  • Presidente

    Il presidente Petruccioli ricorda che nella seduta precedente era stato iniziato l'esame degli emendamenti (gli emendamenti sono pubblicati in allegato al resoconto del 2 ottobre 2002). <br>Il relatore, presidente Petruccioli si dichiara contrario agli emendamenti Premessa 1, Premessa 2 e Raccomandazioni 2 del senatore Scalera e Raccomandazioni 1.1 del deputato Giordano che, in assenza dei presentatori, risultano decaduti, mentre fa proprio l'emendamento Raccomandazioni 4.2 del senatore Scalera. <br>Il deputato CAPARINI ritira gli emendamenti Raccomandazioni 2.1, Raccomandazioni 2.2 e Raccomandazioni 4.1.<br>Il Relatore invita poi il deputato Gentiloni Silveri a ritirare l'emendamento 3.1, del quale risultano condivisibili le finalità, anche se sembra difficile poter collocare una simile disposizione in un testo che si rivolge essenzialmente alla RAI. <br>Invita altresì il deputato Gentiloni Silveri a ritirare anche l'emendamento Disposizioni 1, che egli aveva già proposto di trasformare in una autonoma proposta di risoluzione. <p><strong>Seguito della discussione sulle garanzie del pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo, ed esame di eventuali risoluzioni</strong>
    0:06 Durata: 5 min
  • Paolo Gentiloni Silveri (MARGH-U)

    Il deputato Gentiloni Silveri accoglie l'invito del relatore e ritira gli emendamenti. <br>Egli chiede quindi al Presidente che non si passi alle votazioni, ciò sia in considerazione degli impegni di Aula e della necessità di cominciare l'esame del contratto di servizio, sia perché il Gruppo della Margherita ritiene inopportuno procedere all'approvazione di un indirizzo sul pluralismo in un momento così difficile, con un Consiglio di amministrazione della RAI ridotto e depotenziato che peraltro continua ad assumere iniziative, anche di tipo sempre più apertamente censorio. <br>
    0:11 Durata: 3 min 25 sec
  • Presidente

    Il presidente Petruccioli propone di votare l'emendamento 4.2 e rinviare ad una successiva seduta unicamente la votazione finale, essendo effettivamente opportuno avere più tempo a disposizione per le dichiarazioni di voto. <br>Egli non può invece condividere la seconda motivazione espressa dal deputato Gentiloni Silveri, dal momento che gli atti di indirizzo, in particolare in materie come il pluralismo, servono proprio ad indicare quali siano i comportamenti corretti da parte dei vertici della RAI, ed è paradossale quindi che da comportamenti degli stessi vertici che si assumono non corretti si faccia discendere l'impossibilità di approvare gli atti di indirizzo. <br>
    0:15 Durata: 2 min 58 sec
  • Davide Caparini (LNP)

    Il deputato Caparini accoglie la proposta del Presidente ritenendo peraltro meramente strumentali le considerazioni del deputato Gentiloni Silveri, che si inquadrano in un atteggiamento dell'opposizione, da lui più volte denunciato, diretto ad utilizzare la Commissione per scopi squisitamente propagandistici, fino a bloccare i lavori ordinari come dimostra il ritardo nell'esame del contratto di servizio. <br>
    0:18 Durata: 1 min 54 sec
  • Giuseppe Gianni (UDC)

    <br>
    0:20 Durata: 44 sec
  • Alfonso Pecoraro Scanio (Misto-Verdi-U)

    Il deputato Pecoraro Scanio condivide la proposta del Presidente e si associa alle considerazioni del deputato Gentiloni Silveri ribadendo l'indisponibilità dell'opposizione a qualsiasi operazione diretta all'approvazione di documenti di indirizzo bipartisan mentre è in atto una così plateale violazione delle regole che disciplinano il governo della RAI, e mentre la stessa maggioranza appare incapace di indurre alle dimissioni i due consiglieri superstiti. <br>
    0:20 Durata: 3 min 12 sec
  • Giuseppe Gianni (UDC)

    Il deputato Giuseppe Gianni nel dichiararsi favorevole alla proposta del Presidente fa presente che è improprio affermare, come ha fatto il deputato Pecoraro Scanio, che la maggioranza non sia in grado di indurre il presidente Baldassarre ed il consigliere Albertoni alle dimissioni, dal momento che la maggioranza non ha certamente alcun potere di farlo; sarebbe semmai più corretto affermare che si assiste ad una mancanza di sensibilità e di decoro istituzionale dei due consiglieri superstiti che dovrebbero comprendere l'insostenibilità della loro posizione e la necessità delle loro dimissioni. <br>L'emendamento Premessa 4.2. posto ai voti, è approvato. <br>
    0:24 Durata: 1 min 35 sec
  • Presidente

    Il presidente Petruccioli illustra la seguente risoluzione, che riprende i temi dell'emendamento Disposizioni 1, ritirato dai presentatori.<br>«La Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, premesso: che a norma dell'articolo 4, ultimo comma, della legge 14 aprile 1975, n. 103, e dell'articolo 17, commi 1 e 3, del Regolamento della Commissione stessa, la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo è tenuta, su richiesta della Commissione all'effettuazione di indagini e studi ed alla comunicazione di documenti; rilevato: che ai fini dell'efficacia dell'attività di vigilanza, in particolare per quanto riguarda il rispetto delle norme sul pluralismo, la Commissione deve poter disporre di adeguati strumenti conoscitivi; che appare opportuno, ai fini della valutazione del buon andamento dell'azienda, che la Commissione possa avere conoscenza anche dell'entità delle retribuzioni da essa erogate; dispone che la società concessionaria fornisca tempestivamente alla Commissione: <br>1. I dati aggregati mensilmente, e riportati sia su supporto cartaceo che su supporto informatico, forniti dall'Osservatorio di Pavia, relativi alla distribuzione tra soggetti istituzionali e competitori ed esponenti politici dei tempi di attenzione e dei tempi gestiti direttamente nei telegiornali e nei giornali radio nazionali e locali, nelle rubriche a cura delle testate giornalistiche, nelle trasmissioni d'informazione compresa quella parlamentare, nelle trasmissioni di intrattenimento. <br>2. I verbali delle riunioni del Consiglio di Amministrazione della RAI e le delibere approvate. <br>3. I dati relativi alle retribuzioni dei Direttori e dei Vice Direttori della RAI, nonché, a richiesta della Commissione, di altri collaboratori». <br>La Commissione approva all'unanimità. <br>
    0:25 Durata: 4 min 36 sec
  • Presidente

    Il relatore, presidente Petruccioli, ricorda in primo luogo che il termine di legge per l'espressione del parere è di trenta giorni, e scade il 26 dicembre. <br>Egli ha peraltro chiesto al ministro Gasparri di attendere fino alla metà del mese di gennaio per consentire alla Commissione di esaminare il contratto ed esprimere il parere, cosa che come è noto, non è stata possibile nelle settimane precedenti.<br>È evidente peraltro che da parte del Ministro, che non ha alcuna responsabilità in questo ritardo, l'accettazione di tale richiesta di proroga rappresenterebbe unicamente un atto di cortesia istituzionale e non certamente un obbligo.<br>L'oratore svolge quindi una breve relazione, riservandosi di far pervenire ai componenti della Commissione osservazioni più articolate.<br>Egli osserva in primo luogo che l'impianto generale del nuovo contratto di servizio non è radicalmente diverso da quello dei contratti precedenti, e purtroppo non lo è in particolare su un punto a suo parere essenziale che è quello degli strumenti per la verifica del rispetto del contratto stesso.<br>Si pensi al fatto che l'ultima relazione semestrale, relativa all'anno 2000, dichiarava che nella programmazione complessiva della RAI la percentuale di programmi culturali era superiore al 23 per cento, rispetto al 9 per cento di quella dell'intrattenimento; un'affermazione a suo parere smentita dall'esperienza quotidiana di qualsiasi telespettatore, e probabilmente sostenibile soltanto attraverso una definizione molto lata di «programma culturale». <br>Egli si sofferma quindi su alcune importanti differenze tra il vecchio ed il nuovo contratto.<br>In particolare nel nuovo contratto di servizio manca qualsiasi riferimento alla programmazione per gli stranieri residenti in Italia prevista dall'articolo 6 bis del vecchio contratto; si tratta di un'assenza preoccupante, così come quella dell'obbligo di garantire le trasmissioni radiofoniche in onda corta ed in onda media notturne per i cittadini italiani all'estero. Questi due punti quindi dovrebbero a suo parere essere oggetto di osservazione da parte della Commissione, o almeno bisognerebbe avere chiarimenti su eventuali motivi particolari che abbiano indotto a non collocarli nel contratto di servizio.<br>Nel nuovo contratto di servizio manca anche il riferimento, che il precedente contratto recava all'articolo 10, alla tutela della dignità e della riservatezza delle persone: in realtà si tratta di obblighi che trovano il loro fondamento in leggi vigenti prima ancora che nel contratto di servizio e tuttavia, anche in considerazione del fatto che non appaiono sempre rispettati, egli ritiene che sarebbe comunque opportuno far riferimento nel testo in discussione.<br>Appare altresì censurabile la cancellazione dell'obbligo relativo all'implementazione delle audiovideoteche.<br>Il relatore si sofferma quindi sulle novità introdotte in tema di televisione per i bambini ed i ragazzi, che a suo parere devono essere valutate positivamente.<br>In primo luogo viene introdotta una quantificazione, non prevista dal precedente contratto, dell'obbligo di trasmettere programmi dedicati ai bambini ed agli adolescenti nell'orario tra le 7,30 e le 22,30 per non meno del dieci per cento della programmazione complessiva. Se si considera che, secondo i dati riportati dall'ultima relazione semestrale riferita all'anno 2000, la percentuale di tali programmi era allora del 5,8 per cento e che negli ultimi mesi vi è stata addirittura una riduzione, è evidente a tutti che il limite minimo introdotto dal nuovo contratto di servizio rappresenta un obiettivo ambizioso e qualificato.<br>Allo stesso modo è apprezzabile l'obbligo di istituire una pagina di televideo con una guida ai programmi consigliati per bambini ed adolescenti.<br>Il relatore esprime poi delle perplessità sull'articolo 12, relativo alla promozione delle culture locali, nel quale si prevede la possibilità di stipulare convenzioni, in tutto o in parte a carico delle province e delle regioni, dirette alla valorizzazione delle culture locali anche con il coinvolgimento delle televisioni locali.<br>Sarebbe bene chiarire quali siano gli oneri che deriverebbero alla RAI da simili convenzioni, non potendosi escludere dalla formulazione usata che ad esempio la RAI debba mettere a disposizione delle emittenti locali private risorse umane e tecnologiche.<br>Il relatore si sofferma quindi sulla soppressione della Consulta per la qualità, di cui si profila la sostituzione con una Commissione trilaterale simile a quelle che operavano qualche decennio fa composta dalla RAI, da funzionari del ministero e da rappresentanti degli utenti.<br>Si tratta di una scelta discutibile, laddove sembra invece opportuno promuovere la funzione della Consulta dandole anche poteri maggiormente incisivi.<br>Il relatore sottolinea quindi come da più parti, e in particolare dall'Amministrazione regionale del Friuli-Venezia Giulia si sia posto l'accento su un'insufficiente tutela delle minoranze linguistiche, mentre è stato segnalato che il vecchio articolo sulla promozione di collaborazioni internazionali è stato sostituito da un'analoga norma che limita le collaborazioni in ambito europeo.<br>Si tratta di una disposizione che ha suscitato molti timori, in particolare per quanto riguarda il futuro di un'esperienza importante e qualificata come RaiMed. <br>Si apre il dibattito. <p><strong>Parere parlamentare sullo schema di contratto di servizio tra il Ministero delle comunicazione e la RAI Radiotelevisione italiana S.p.A. per il triennio 2003-2005</strong>
    0:30 Durata: 24 min 13 sec
  • Davide Caparini (LNP)

    Il deputato Caparini nell'associarsi alla relazione del Presidente si sofferma in primo luogo sulle osservazioni di quest'ultimo relativo alla soppressione della Consulta per la qualità, e più in generale sul fatto che l'articolo 2 non reca garanzie adeguate per gli utenti, ma sembra invece costruire una sorta di struttura autoreferenziale dove i ruoli del controllore e del controllato sembrano destinati a sovrapporsi e a confondersi. <br>L'articolo 3, in materia di offerta televisiva, reca poi una formulazione troppo rigida dei generi televisivi che la RAI si impegna a realizzare prioritariamente, non prevedendo tra questi le trasmissioni di intrattenimento, spettacolo e varietà che invece la RAI, nell'ambito della tradizione dello spettacolo nazionale e della qualità del prodotto, non può non promuovere. <br>La formulazione dell'articolo 7 suscita poi perplessità in quanto sembra consentire un'interpretazione capziosa dell'obbligo della programmazione sociale, nel senso che tale obbligo venga riferito ai prodotti multimediali piuttosto che alle sei reti televisive e radiofoniche.<br>All'articolo 14 sembra poi opportuno ribadire il divieto, contenuto nel precedente contratto, di introdurre pubblicità nella rete Isoradio.<br>Nell'auspicare poi che vengano resi più stringenti e frequenti gli obblighi di comunicazione dei risultati economici di gestione di cui agli articoli 27 e 31, il deputato Caparini esprime quindi perplessità sulla nuova formula prevista per l'aggiornamento del canone di abbonamento, che non sembra più vincolata al parametro dell'inflazione e che appare ispirata a criteri eccessivamente discrezionali. <br>
    0:54 Durata: 10 min 41 sec
  • Alfonso Pecoraro Scanio (Misto-Verdi-U)

    Il deputato Pecoraro Scanio esprime vivo apprezzamento per la relazione del Presidente Petruccioli e condivide le preoccupazioni da questi espresse per la soppressione dell'obbligo di assicurare un minimo di programmazione dedicata agli stranieri residenti in Italia. <br>Per quanto riguarda il giusto richiamo del relatore a criteri trasparenti di monitoraggio del rispetto del contratto di servizio, egli sottolinea la necessità di assicurare anche un attento monitoraggio del pluralismo tematico: a questo proposito egli ritiene preoccupante il fatto che, in particolare nell'articolo 3 relativo all'offerta televisiva, si faccia un'elencazione di dettaglio delle tematiche culturali meritevoli di tutela, trascurandone quindi alcune a vantaggio di altre.<br>Egli condivide poi le preoccupazioni relative alla trasformazione della norma sulle collaborazioni internazionali in disposizione limitata alle collaborazioni con paesi europei; non è solo l'importantissima esperienza di RaiMed che rischia di essere penalizzata da tale norma, ma anche ad esempio le notevoli esperienze di collaborazione mediatica e culturale fra l'Italia e l'America Latina, la cui implementazione appare tanto più importante oggi che si è finalmente approvata la legge sul voto degli italiani all'estero e che dunque i cittadini italiani residenti nell'America meridionale sono non più unicamente legati all'Italia da motivi culturali e sentimentali, ma anche di partecipazione politica e civile. Analoghe considerazioni del resto dovrebbero essere fatto in ordine al mantenimento ed anzi allo sviluppo delle trasmissioni radiofoniche in onda corta ed in onda media notturna. <br>Il seguito dell'esame è quindi rinviato. <br>
    1:05 Durata: 5 min 39 sec
  • Presidente

    Il presidente Petruccioli comunica che la Commissione tornerà a riunirsi alle ore 14 di martedì 14 gennaio 2003 e alle ore 14 di mercoledì 15 gennaio, avendo all'ordine del giorno il seguito della discussione relativa al parere sul contratto di servizio 2003-2005 e la votazione finale del documento sul pluralismo.<br>La seduta termina alle 15h30. <br>
    1:10 Durata: 2 min 49 sec