18 MAR 2003

Bilancio: Audizione del Direttore generale del Tesoro sulle misure adottate nel quadro del Patto di stabilità e crescita

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 22 min
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Audizione, ai sensi dell'articolo 47 del Regolamento, del Direttore generale del Tesoro Domenico Siniscalco sull'attuazione delle misure adottate nel quadro del Patto di stabilità e crescita.

Registrazione audio di "Bilancio: Audizione del Direttore generale del Tesoro sulle misure adottate nel quadro del Patto di stabilità e crescita", registrato martedì 18 marzo 2003 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 22 minuti.
  • Relazione di Domenico Siniscalco, Direttore generale del Tesoro

    Il professor Siniscalco, dopo aver rivolto indirizzi di ringraziamento alla Commissione per l'attenzione rivolta alle questioni oggetto dell'audizione, richiama le principali norme vigenti in ambito europeo in materia di coordinamento della finanza pubblica, nonché i più recenti orientamenti circa i criteri per la valutazione del rispetto dei programmi di stabilità, quali quello del "close to balance" le nuove raccomandazioni sul percorso di rientro del debito, tema, quest'ultimo, particolarmente attuale per il Paese anche in considerazione dell'elevato onere del servizio del debito. Ricorda, quindi, che mentre nella fase di creazione dell'Unione economica e monetaria (UEM) è stato posto un maggior accento sul parametro dell'indebitamento netto in luogo di quello del debito, gli attuali andamenti congiunturali negativi, registrati nei principali paesi europei, hanno fatto emergere l'opportunità di invertire l'ordine di priorità nel rispetto dei due parametri. Le più recenti decisioni assunte in ambito ECOFIN hanno, infatti, portato ad un'interpretazione più flessibile del rispetto del parametro dell'indebitamento ed un'interpretazione più rigida dell'impegno degli Stati nel percorso di rientro del debito. Tali nuovi orientamenti sono particolarmente favorevoli per l'economia e per la credibilità del Paese, sia in quanto nell'ultimo anno il debito è stato ridotto del 5,66 per cento del PIL, sia per i conseguenti effetti positivi sull'indebitamento. <br>Richiama, quindi, il significato economico dei principali aggregati rilevanti per la finanza pubblica quali il fabbisogno, l'indebitamento e il debito, per approfondire i principali interventi adottati per contenere gli andamenti tendenziali dei suddetti parametri. <br>Per quanto concerne il fabbisogno, nell'anno 2002 esso ha tratto beneficio, oltre che dalla diminuzione generalizzata dei tassi di interesse, che ha contribuito per circa 2,5 miliardi di euro, anche da altre operazioni quali quelle di cartolarizzazione "INPS 3", "SCIP (società di cartolarizzazione degli immobili pubblici) 1" (realizzata nel 2002, i cui effetti sul fabbisogno sono stati imputati nel 2003 secondo le indicazioni fornite dall'Eurostat), "SCIP 2", altre vendite di immobili, anticipazione di versamenti d'imposta e cartolarizzazione di crediti della Cassa depositi e prestiti verso enti non appartenenti alla Pubblica Amministrazione (ad esempio le aziende municipalizzate quotate). Le variabili di finanza pubblica hanno inoltre beneficiato delle misure introdotte per il controllo della spesa (il decreto-legge n. 194 del 2002, cosiddetto "tagliaspese", convertito nella legge n. 246 del 2002) e per il miglioramento dei flussi fiscali oltre che da un'attenta gestione dei flussi di cassa e degli impegni di bilancio. <br>In merito all'indebitamento netto, richiama i provvedimenti quali il decreto-ministeriale "blocca-spese" e gli effetti di misure di contenimento di alcuni benefici fiscali della DIT, che hanno rappresentato efficaci strumenti di riduzione degli andamenti tendenziali, in quanto hanno comportato un rilevante decremento del fabbisogno consentendo, altresì, di ridurre lo scostamento tra questo e l'indebitamento netto. L'oratore illustra, quindi, gli interventi volti a ridurre il rapporto debito/PIL, quali il concambio titoli con la Banca d'Italia (il cui esito è stato stimato in misura pari a 23.941 milioni di euro), la cartolarizzazione dei crediti INPS (pari a 1.294 milioni di euro), la cessione di una quota di azioni della Telecom Italia (pari a 1.434 milioni di euro), il riacquisto di titoli di Stato (nella misura di 3.635 milioni di euro).<br>Si sofferma quindi sull'operazione di concambio con la Banca d'Italia e su quelle di cartolarizzazione. Quanto alla prima operazione, fa presente che essa è finalizzata a convertire titoli caratterizzati da condizioni fuori mercato, con altri in circolazione risultanti dalla riapertura di emissioni in essere; il rapporto di concambio, inoltre, è stabilito sulla base dell'uguaglianza del valore di mercato tra i titoli oggetto dell'operazione. Segnala, altresì, che i titoli riacquistati erano stati originariamente emessi, in osservanza al divieto introdotto nel trattato di Maastricht alle Banche Centrali di concedere anticipazioni al Tesoro, per convertire il saldo debitorio del conto corrente di Tesoreria; l'operazione è stata svolta, infine, in base ad una convenzione bilaterale con il pieno accordo della Banca d'Italia, di Eurostat e della Banca centrale europea. La minusvalenza contabile registrata dalla Banca d'Italia sui titoli ceduti è compensata in parte dalla rivalutazione delle riserve auree, in parte dall'iscrizione in bilancio di un fondo imposte differite a fronte della perdita registrata (modalità concordata con l'Eurostat in luogo di un credito di imposta), in parte dall'utilizzo del fondo rischi. <br>Sulle operazioni di cartolarizzazione, fa presente che esse sono state adottate come strumento di gestione attiva del bilancio (il cosiddetto Asset Liability Management) perché consentono la privatizzazione di attivi gestiti dallo Stato in maniera inefficiente. Tra i principali effetti indotti dalle cartolarizzazioni assumono particolare rilievo: la riduzione dei costi, ottenuta accelerando, da 16 anni a poco più di 6, il tempo necessario per l'integrale cessione dei portafogli di "SCIP 1" e "SCIP 2" con un aumento delle vendite mensili di immobili da parte degli enti (da 60 milioni a oltre 180 milioni di euro) e con un risparmio di interessi sul debito in quanto, a fronte di un rendimento nullo o negativo degli immobili, lo Stato sostiene un costo medio del debito di oltre il 5 per cento; la gestione "privatistica" attraverso l'adozione di meccanismi economici incentivanti ed il confronto con obiettivi espliciti, che hanno determinato una migliore accountability (ovvero la responsabilità dei gestori per i risultati effettivamente prodotti) e favorito il cosiddetto benchmarking (ossia il confronto tra i risultati ottenuti da entità pubbliche coinvolte nelle operazioni e le altre amministrazioni).<br>In sostanza, le cartolarizzazioni rappresentano operazioni volte a produrre effetti temporanei sui saldi non potendo costituire strumenti strutturali di politica economica e sono particolarmente indicate per far fronte a periodi congiunturali difficili garantendo, nel contempo, una maggiore efficienza degli attivi dello Stato ed un incremento del tasso di recupero dei crediti. Posto che gli unici strumenti di intervento per il controllo del debito sono gli avanzi primari e la vendita delle attività dello Stato (costituite da azioni, immobili, concessioni, terreni e new properties), i criteri impiegati per la vendita delle attività sono stati principalmente quello finanziario (secondo il quale la vendita delle attività deve avvenire qualora gli oneri della stessa siano maggiori rispetto ai ricavi da essi provenienti), quello dell'efficienza (in virtù del quale la cessione non deve ridurre il benessere delle generazioni future) e quello dell'equità (in base al quale la cessione non deve colpire le fasce più deboli della popolazione). <br>Sottolinea, infine, che molte misure adottate hanno avuto prevalentemente impatto diretto sul debito anziché sul disavanzo dello Stato; in tale ultimo caso, infatti, avrebbero potuto prodursi incentivi a spendere i risparmi conseguiti. <br>Indice degli interventi <br>L'audizione comincia alle 14h50<br>Presidenza del Presidente <strong>Antonio Azzollini</strong>
    0:00 Durata: 20 min 35 sec
  • Antonio Enrico Morando (DS-U)

    Il senatore Morando chiede più precisi ragguagli sulle misure che hanno prodotto il riavvicinamento tra gli indicatori del fabbisogno del settore statale e dell'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni. A tale proposito, dopo aver ricordato il clamore destato dalle dichiarazioni rese nell'estate del 2001 dal Ministro dell'economia in relazione allo scostamento che si sarebbe creato tra i valori riferiti ai due indicatori, rileva che – alla luce dei dati forniti - sembra che le allarmistiche previsioni non corrispondessero alla realtà dei fatti. Chiede, poi, chiarimenti sugli effetti per il bilancio dello Stato della costituzione della Patrimonio s.p.a. e della Infrastrutture s.p.a. e quali siano gli effetti sulla finanza pubblica derivanti dall'operazione di concambio con la Banca d'Italia. <br>Osservazioni e quesiti dei Commissari e repliche di Domenico Siniscalco<br>
    0:20 Durata: 3 min 54 sec
  • Replica di Domenico Siniscalco

    Il professor Siniscalco precisa che lo scostamento che era stato a suo tempo segnalato dal Ministro dell'economia, era determinato principalmente dalla divergenza registrata, in quel periodo, tra i dati di indebitamento assunti come obiettivo ed i dati del fabbisogno, calcolati mensilmente. In realtà, sebbene i due indicatori sono destinati a convergere nel lungo periodo, è possibile ascrivere le cause del fenomeno al difficile andamento della congiuntura economica. Con riferimento alle società costituite nel corso del 2002, rileva che, mentre la Patrimonio s.p.a. rimane all'interno del comparto della pubbliche amministrazioni, la Infrastrutture s.p.a. è invece da considerarsi esterna a tale aggregato, dal momento che consegue ricavi dal mercato in misura superiore al 50 per cento degli oneri, in ossequio a quanto previsto dal SEC 95. Ciò premesso, sottolinea che nel corso dell'anno 2002 – ad eccezione della capitalizzazione - non si sono avute operazioni, mentre per il 2003 è prevista la realizzazione della prima grande operazione da parte della Infrastrutture s.p.a., con il finanziamento delle opere relative alla TAV. In particolare, sottolinea che attraverso i finanziamenti concessi dalla Infrastrutture s.p.a. viene ripristinato un sistema di finanziamento a lungo termine per la realizzazione delle infrastrutture che si affianca al sistema di finanziamento di breve periodo offerto dal sistema bancario e al finanziamento statale a fondo perduto determinando un minor onere per lo Stato. In relazione all'operazione di concambio, sottolinea che la Banca d'Italia compenserà la minusvalenza con la rivalutazione delle riserve auree, con l'utilizzo del fondo rischi e con l'iscrizione al bilancio di un fondo imposte differite. A fronte di ciò, l'onere per la finanza pubblica potrà determinarsi principalmente in termini di minori entrate fiscali derivanti da tale ultima operazione. <br>
    0:24 Durata: 10 min 26 sec
  • Rossano Caddeo (DS-U)

    Il senatore Caddeo sollecita quindi una più approfondita illustrazione delle problematiche connesse alle procedure utilizzate per la vendita degli immobili già di appartenenza dell'ETI e alle operazioni di cartolarizzazione di fine anno, anche al fine di conoscere se lo Stato abbia prestato una qualche forma di garanzia e se i valori di cessione corrispondano a valori di mercato. <br>
    0:34 Durata: 2 min 25 sec
  • Replica di Domenico Siniscalco

    Il professor Siniscalco precisa che gli immobili appartenuti all'ETI, oggetto della cessione testé richiamata, sono da considerarsi non strumentali (o non più strumentali) all'attività dell'ente e, dunque, ne è apparsa opportuna la cessione. In ogni caso, anche ammettendo che la valutazione non sia del tutto corrispondente al valore reale dei beni, non si può produrre nessun danno per l'erario in quanto i beni sono stati ceduti ad una società a capitale interamente pubblico. In relazione alle cartolarizzazioni, sottolinea che le operazioni permettono la traslazione del rischio sugli investitori e che, pertanto, i valori considerati scontano tale caratteristica. In ogni caso, ricorda che l'eventuale eccedenza rispetto alla valutazione originaria degli assets viene, comunque, riversata al venditore. Sottolinea, poi, i benefìci prodotti dalle operazioni di cartolarizzazione degli immobili, evidenziando, in particolare, che - oltre al risparmio di interessi sul debito pubblico - la cessione ha avuto l'effetto di calmierare il mercato immobiliare in una fase caratterizzata da prezzi particolarmente alti. <br>
    0:37 Durata: 5 min 34 sec
  • Replica di Enrico Cantarelli

    Al fine di offrire ulteriori elementi sull'oggetto dell'audizione il dottor Cantarelli precisa che l'unica garanzia offerta dallo Stato, in relazione alle operazioni di cartolarizzazione, ha avuto ad oggetto la quantità e le qualità dei beni ceduti; tale indipendenza da qualunque forma di garanzia statale, peraltro, è dimostrata dal fatto che il rating dei titoli delle società di cartolarizzazione è superiore a quello dei titoli di Stato italiani. <br>
    0:42 Durata: 6 min 32 sec
  • Replica di Domenico Siniscalco

    <br>
    0:49 Durata: 34 sec
  • Presidente

    Il presidente Azzollini, dopo aver evidenziato le diverse peculiarità della cartolarizzazione dei crediti rispetto a quella degli immobili, chiede alcune precisazioni in relazione alle problematiche connesse alla cartolarizzazione di particolari categorie di crediti, facendo riferimento, per esempio, ai crediti previdenziali agricoli. Con riferimento, invece, alla cartolarizzazione di immobili pubblici, ritiene opportuno un chiarimento relativo alle caratteristiche dei beni che rendono tecnicamente valida l'operazione di cessione. <br>
    0:49 Durata: 2 min 16 sec
  • Giuseppe Nocco (FI)

    Il senatore Nocco, associandosi alla richiesta di chiarimenti del presidente Azzollini, chiede quali siano gli strumenti politici ritenuti più idonei a far fronte alle particolari situazioni esistenti nel settore previdenziale, specialmente in materia agricola, senza pregiudicare la serietà delle operazioni di cartolarizzazione. <br>
    0:52 Durata: 6 min 2 sec
  • Replica di Domenico Siniscalco e di Enrico Cantarelli

    Il professor Siniscalco, dopo aver rilevato che la cartolarizzazione dei crediti INPS ha avuto ad oggetto crediti previdenziali non pagati di valori nominale complessivo di circa 51 miliardi di euro, a fronte dei quali sono stati emessi 9,36 miliardi di euro di titoli, evidenzia che, in concreto si sono prodotte situazioni piuttosto delicate con riferimento ad alcune categorie che, storicamente, avevano beneficiato di una certa tolleranza in sede di riscossione di crediti. In proposito, appare di tutta evidenza che un eventuale condono relativo ai crediti oggetto di cartolarizzazione comporterebbe un'indubitabile perdita di credibilità per l'intero sistema delle cartolarizzazioni, avendo costi ben superiori a quello dei singoli crediti. Di fronte a tali problematiche, ritiene, pertanto, opportuno che la verifica in relazione alla sussistenza di analoghe situazioni venga condotta prima dell'operazione di cartolarizzazione, in modo da garantire la più ampia possibilità di scelta politica. Con riferimento alle operazioni sugli immobili, sottolinea che la cartolarizzazione garantisce un miglioramento per quanto attiene al pagamento degli interessi sul debito pubblico, a fronte della cessione di immobili caratterizzati da un rendimento economico nullo o negativo. In ogni caso, sottolinea che la cessione degli assets non possa non essere conforme a parametri di efficienza e di equità, evitando - cioè - di ridurre gli standard di benessere collettivo e di penalizzare in modo iniquo una fascia di cittadini più debole o, comunque, portatrice di un interesse particolarmente rilevante. <br>
    0:58 Durata: 9 min 5 sec
  • Antonio Pizzinato (DS-U)

    Il senatore Pizzinato evidenzia la consistenza dei crediti dell'INAIL e dell'INPS, anche in rapporto all'equilibrio della gestione dei rispettivi enti, e chiede chiarimenti sulla congruità del rapporto fra il valore reale degli immobili oggetto delle cartolarizzazioni e le somme incamerate dallo Stato. <br>
    1:07 Durata: 2 min 6 sec
  • Mario Francesco Ferrara (FI)

    Il senatore Ferrara chiede ulteriori chiarimenti sulla cartolarizzazione dei crediti dell'INPS. <br>
    1:09 Durata: 56 sec
  • Replica di Domenico Siniscalco

    Il professor Siniscalco precisa che gli immobili oggetto delle cartolarizzazioni sono stati oggetto di una valutazione che ha tenuto conto di fattori quali la presenza di locali occupati ovvero di possibili ribassi del prezzo d'asta di immobili non rivenduti ai rispettivi occupanti. Rileva, tuttavia, come lo Stato sia garantito da una eventuale rivalutazione del prezzo dell'immobile al momento della sua vendita dall'applicazione del meccanismo del prezzo differito ed evidenzia come il sistema della cartolarizzazione non costituisca altro che un metodo particolarmente efficiente per procedere alla vendita di immobili che, anche sulla base dell'esperienza maturata dai precedenti Governi, non può essere svolta in modo efficace attraverso le tradizionali strutture amministrative. Con le cartolarizzazioni lo Stato non solamente consegue un'anticipazione di risorse finanziarie sulle future vendite bensì consegue anche l'obiettivo di affidare le attività di vendita ad operatori specializzati, che sono incentivati a realizzare il miglior prezzo. Obiettivi analoghi vengono conseguiti con la cartolarizzazione dei crediti, assicurando all'operatore individuato un aggio correlato allo scarto fra il valore nominale del credito e quello derivante dalla relativa valutazione con criteri di mercato. Anche in questo caso, dall'applicazione di sistemi di recupero più efficaci può derivare una rivalutazione del valore dei crediti stessi, di cui lo Stato beneficia attraverso il citato meccanismo del prezzo differito. Osserva in proposito che dal rendiconto generale dello Stato si evince uno stock di crediti nominali estremamente consistente in relazione al quale, tuttavia, nel momento dell'individuazione di quelli che possono essere oggetto di operazioni di cartolarizzazione, è opportuno intervenire con attenzione al fine di tener conto di una serie di fattori, tra i quali l'esclusione dei crediti non esigibili. <br>
    1:10 Durata: 5 min 24 sec
  • Giovanni Marino (AN)

    Il senatore Marino chiede chiarimenti sulla ratio della vendita alla FINTECNA di una serie di immobili, con procedura urgente disposta dal decreto legge n. 282 del 2002, esprimendo forti perplessità sulla congruità dell'iniziativa. Ricorda, altresì, che nel corso dell'esame del provvedimento il Governo ha accolto un ordine del giorno volto a fissare una serie di garanzie, con riferimento, tra l'altro, al rispetto della destinazione dei beni, in merito alle operazioni di rivendita degli stessi. <br>
    1:15 Durata: 2 min 48 sec
  • Replica di Domenico Siniscalco

    Il professor Siniscalco osserva che interventi come quello ricordato dal senatore Marino rientrano, assieme alle operazioni di cartolarizzazione, fra le possibili iniziative utili per procedere alla vendita di beni dello Stato e rileva l'opportunità delle garanzie indicate nel citato ordine del giorno. <p>Il presidente Azzollini ringrazia quindi il professor Siniscalco ed i suoi collaboratori per la chiarezza dell'esposizione e dei chiarimenti resi alla Commissione e dichiara conclusa l'audizione.<br>La seduta termina alle 16h05. <br>
    1:18 Durata: 3 min 24 sec